Costiera di Kiri

[Ambientazione]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. darkxadhoom
        Like  
     
    .

    User deleted


    Alla luce della luna
    La scogliera-12,??




    Quella notte, la luce della luna aveva ricevuto molte visite. Un altro ragazzo aveva deciso di sfidare gli elementi, quella notte, per i suoi motivi. Io non sapevo quali erano, e non me ne curavo. Mi faceva piacere però che esistessero altre persone in grado di apprezzare quello spettacolo.

    Non risposi a quelle parole. Goro le rivolgevaa se stesso, non a me, quindi non mi pareva opportuno rispondere. Quendo ebbe finito di parlare, iniziai a sentire dei passi. Erano piuttosto vicini, non li avevo sentiti prima per via della pioggia scrosciante, e nemmeno lui li aveva sentiti. Poi si allontanò, e allora lo vide. Era un ragazzo, non molto diverso da noi, un'altra anima che vagava per quel luogo. Il suo saluto era molto alla buona, quello di un normale ragazzo. Ma mentre lo guardavo negli occhi, mi stupii di quante sfumature era il nero dell'anima. Il mio era chiaro, quasi sbiadito, quello di Goro vivo e pulsante, quello di quel ragazzo, invece, era grigio, quasi morto, di un'indifferenza quasi agghiacciante. Non era un caso se tre persone così simili si erano incontrate in quella tempesta.


    "Ciao, io sono Sirius Kakita, mentre per sapere il suo nome, credo che dovrai chiederglielo. Ti chiederei volentieri come mai se qui con questo tempo, ma credo sia meglio se prima ci spostiamo da qualche altra parte. E' pericoloso per degli uomini stare troppo in balia degli elementi, rischiano di farsi contagiare dalla loro furia."

    << Lo sapete perché questo posto si chiama scogliera dei corvi ?? >>

    No, non lo sapevo, e non sapevo neanche perchè l'avesse chiesto, ma evidentemente voleva dare una risposta alla sua domanda, prima di lasciare quel luogo, quindi aspettai che si decidesse a dare una risposta, poi avremmo deciso se andare o meno altrove.
     
    .
  2. Il nobile
        Like  
     
    .

    User deleted


    Un oscuro trio e quando il coraggio diventa follia.



    Tsk nessuno dei due è un normale studente, ma bene !

    Goro si accorse appena in tempo che il nuovo giunto non era affatto normale e che con il saluto iniziale aveva cercato di tastare semplicemente il terreno.
    Cioè, capire con chi avesse a che fare e sapere perché quei due fossero con quella tempesta e notte mostruosa lì fuori al ghiaccio e al freddo a sfidare la sorte.
    Il neofita delle ombre arrivò in pochissimo tempo a una sola conclusione...

    Non sembra umano... e sinceramente i miei trucchetti per tenere lontano gli scocciatori, con questo non funzionano... Ma bene mauahhahaha

    Goro stette alcuni secondi a scrutare con la coda dell' occhio lo shinobi che ebbe di fronte.
    Questo ragazzo non sembrava provare affatto delle emozioni !
    Gli occhi però erano di un azzurrino celestiale.
    Tuttavia c'era qualcosa che non quadrava in quello sguardo così morto e inquietante.
    Se Goro si trattava di un tipo freddo e Sirius di un filosofo e un tipino estremamente calcolatore, questo terzo giovane sembrava avere entrambe le caratteristiche.


    << I corvi qua non ci mettono mai piede e credo che a Kiri per il suo clima non ve ne sia poi tanti. Però, ogni volta che viene ucciso e gettato un cadavere da questa scogliera
    escono dal nulla e in meno di 2 minuti della salma non rimane niente, forse le ossa. Prima o poi proverò !! > >


    Gli veniva da ridere perché erano più di semplici storie da falò. I suoi occhi mentre raccontava brillavano di una strana luce quasi come quella di un ingordo quando angia una bella bistecca !
    La cosa gli piaceva e lo affascinava tanto, l'idea che queste creature apparissero dal nulla e solo all' odore del sangue... gli ricordava tanto se stesso. Già, un corvo, nero come il colore delle ombre che adorava, ombre del suo clan e le ombre tenebrose del suo passato.
    Infine ascoltate fugacemente le parole di Sirius si era già messo a camminare sfiorando in maniera quasi impercettibile la spalla del terzo kiriano.
    Quasi spalla vicino a spalla, gli disse con eleganza

    << Mi chiamo Goro Tokugawa ! >>

    Fu un istante e passò oltre con la pioggia che oramai era molto pressante.
    La bufera giunse e facevano meglio ad andarsene al più presto da li.
    Goro fece un breve segnale con la mano sinistra al cielo.
    Preso il sentiero li aspettò.. guardandoli ancora un istante con la coda dell' occhio.
    Non si fidava di nessuno... era già qualcosa che per la prima volta in una sola notte si era presentato per primo...
    fino ad ora non era mai capitato ma gli faceva piacere che ci fossero ancora suoi coetanei che meritavano.
    Tolto infine il gilet se lo mise spavaldamente sopra la spalla sinistra mentre la magliettina porpora si bagnò tutta svelando la bella e vigorosa forma dei suoi muscoli tonici.
    Un rombo, poi un fulmine attratta dalle acque cadde raggiante a trenta metri dalla scogliera. Per dieci secondi il cielo si squarciò e il vento si ingrossava come anche la nebbia che iniziava a prendere lentamente una forma.
    La luna però rimase la, immutato... e sgombra...
    Una cosa inaudita.. un presagio nefando sicuramente...
    ma goro conviveva con queste cose e non gli importava...
    avrebbe continuato a fare solo ciò che gli riusciva meglio...
    " uccidere ".
     
    .
  3. Alkaid69
        Like  
     
    .

    User deleted


    Mi capitava spesso di stare semplicemente a guardare un evento che si esplica, un vento che passa. Quasi uno spettatore della vita, anche se per pochi istanti.

    Potevo estraniarmi da tutto ciò che non fosse necessiario alla sopravvivenza. I pensieri, le preoccupazioni, sortilegio della società.

    Potevo stare semplicemente lì, sulla scogliera, guardando un punto imprecisato dell'orizzonte per ore.
    E non importava che la pioggia, incessante, battesse sul mio viso, oltrepassando il cappuccio della mia bianca cappa; anzi, era benvenuta: sembrava lavare via ogni peccato, ogni rimorso.
    Le onde erano alte quel giorno e sbattevano con ferocia contro la fredda roccia. Ad ogni colpo grattavano via un minuscolo pezzo di scogliera, una crepa minuscola che, col tempo, sarebbe diventata una voragine.

    E non potevo fare a meno di immedesimarmi in quello strano fenomeno: per me, come per la scogliera, ondate di emotività sfrenata erodevano pian piano ogni costruzione mentale che avevo alzato con tanta fatica negli anni. E più andavo avanti, più mi sentivo spoglio, impossibilitato a reagire contro quelle onde irrefrenabili.

    Era un pomeriggio molto buio, sembrava che fosse stato privato della luce che gli apparteneva di diritto. In lontananza una nave da carico combatteva contro la tempesta; solo una flebile luce sull'albero maestro la rendeva visibile all'interno di quel putiferio.
    E io me ne stavo lì, in piedi sulla punta di quella scogliera, il bianco cappuccio copriva le fattezze del mio viso, guardavo lontano, spettatore della vita.

     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,069
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    Com'era strano,questo mondo.Rinchiuso in una galera,all'interno di un carcere,nei sotterranei piu profondi,ad attendere che qualcuno mi salvi,che qualcuno mi aiuti,ad aspettare,a parlare coi topi di fogna,che ogni giorno brindavano alla mia salute,bevendo l'acqua sporca che mi veniva data,e mangiando la carne del mio corpo,per saziare il loro appetito.Tutto ciò,sembrava essere solo un brutto sogno,eppur era cosi reale,quesi ricordi spaventosi,durante il tempo passato in carcere,quella macchia nera,in mezzo a tante altre,non si sarebbe mai piu cancellata dal bianco telo,che rappresentava la mia vita.Ero un peccatore,avevo fatto un errore,e gli errori si pagavano.Sentivo una rabbia dentro,l'odio verso di me stesso,ma sapevo bene,di non essere stato nel mio corpo,nel mentre compivo quel gesto tanto sgradevole,e cosi vergognoso.Paura,rimpianti,dolore...Qualcosa dentro di me era ferito,ed io non sapevo cosa.E pensare,che quel giorno ero solo in cerca di potenza,volevo solo diventare piu forte.Avevo ben capito,il mio errore,ma non ancora compresi pienamente,come lo feci.Forse ero ubriaco,forse non era me stesso,o forse,qualcun altro mi manipolava quel giorno,perchè la cosa che amavo di piu,era proprio questo villaggio,con i suoi abitanti,le sue case,le sue locande,seppur una di loro era chiusa,con le sue mura e con i suoi ambienti.
    Fuori pioveva,ma la cosa mi dava solo gioia.Nonostante il cielo era oscuro,uscii fuori,cominciando a correre,per ri-assaporare quella sensazione strana,che nasceva dentro di me,quand'ero in corsa.Le armi,il chakra,i combattimenti,le strategie...come mi mancava l'essere un ninja,durante la mia permanenza in carcere.Correvo,con le mani libere dietro di me.Il busto,piegato in avanti,come sè volesse evadere,essere sempre piu veloce.Correvo,senza rendermi conto di dove correvo,e del perchè lo facevo.Correvo,senza badare alle liscie pietre sotto i miei piedi,senza badare all'acqua delle pozanghere in cui mettevo il mio piede,perchè in fondo,l'acqua era la vita,era come il sangue,ma di piu.Avevo un legame speciale con l'acqua,e lo sapevo.Io e l'acqua,eravamo familiari,eravamo con fretallo e sorella.Lei mi dava il suo appoggio,ed io sentivo di essere nel mio habitat naturale,quand'ero lì dentro.Lei mi avvolgeva,mi faceva vivere.Correvo...fino alla scogliera di kiri,fino al mare,che circondava l'isola su cui mi trovavo.E mi fermai,sentendomi mancare il fiato.Con passo lento,e con una pessima visuale,intravidi appena,un'altra figura,avvolta in un mantello bianco,sul bordo della costiera.Il vento di quel pomeriggio piovoso,non faceva altro che darmi fastidio,sventolando la soffice sciarpa,che avvolgeva il mio collo,e copriva la mia bocca.
    Pian-piano,mi avvicinai a quella figura da dietro.Non sapevo che fosse,sè era amico,o nemico,non m'importava.Mi misi al suo fianco,e lanciai un'occhiata,ad una nave in lontananza.Poveri marinai,che lottavano contro i demoni del mare,in un tempo cosi buio e burrascoso.Non dissi nulla,solo sospirai e presi una pietra da terra,per poi lanciarla lontanto,il piu lontano che potevo,mettendo tutta la rabbia,tutta la grinta e tutto l'odio che avevo dentro.Solo un secco:
    -AAAAAAAAAAAAH!-di rabbia,uscì dalla mia bocca,come sè volesse confermare il mio stato d'animo.Ero rabbioso,ma una pietra era troppo poco,per poter sfogare tutta quell'amarezza e arrabbiatura che avevo dentro...

     
    .
  5. Alkaid69
        Like  
     
    .

    User deleted


    Notai che c'era qualcuno accanto a me solo quando questi, in preda a un raptus improvviso, lanciò un urlo dal profondo dello stomaco, scagliando via qualcosa contro il mare. Pareva avere un conto in sospeso con quell'enorme distesa d'acqua.

    Lo squadrai per alcuni secondi, oramai aveva attirato la mia attenzione e non potevo farne a meno.
    Aveva un che di familiare ma non riuscivo ad accostare il viso ad un nome.

    «Ti senti bene?»

    Chiesi, leggermente turbato dal comportamento del ragazzo.
    Doveva essere poco più giovane di me; davanti a lui c'era il mare ma sembrava come se stesse guardando qualcos'altro oltre all'ovvio.

    E intanto le onde battevano, così come la pioggia. Io, nel porre la domanda, abbassai il cappuccio, lasciando che il ragazzo potesse guardarmi in faccia ma facendo anche si che il mio volto si bagnasse ancora di più.
    Avevo semplicemente girato la testa, il resto era ancora rivolto verso quella distesa d'acqua che sembrava infinita.

    Con quella tempesta in corso non era prudente stare in quel punto; c'era il pericolo che un fulmine potesse abbattersi sul promontorio da un momento all'altro.

     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,069
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    Non mi mossi,in preda alla rabbia.Ascoltai le parole di quella figura,ammirando i delineamenti del suo volto.Mi sentivo bene,ma il mondo era storto.La sciarpa che avvolgeva il mio collo,si era fatta pesante,bagnata dall'acqua piovana.Alla sua domanda,scossi leggermente la testa,a destra e a sinistra.Per poi guardarlo dritto negli occhi,cercando di riconoscere chi fosse quell'uomo,del perchè stava li,sè avrebbe mai potuto comprendere,il dolore che mi avvolgeva.Fisicamente,stavo bene,ma psicologicamente no.Piegai leggermente le spalle verso l'interno,come sè volessi dirgli semplicemente di non sapere,sè stavo bene o no.Nemmeno io sapevo il la risposta a quel quesito.La rabbia che fino ad un momento fà,prese il controllo del mio corpo,stava cominciando,pian-piano,a spegnersi.Respirai profondamente,qualche volta,dopo aver compiuto quel lancio,e mi radrizzai.Non sapevo cosa dirgli.Speravo solo,che sarebbe riuscito a capire il mio gesto,mosso dalla profonda rabbia che nutrivo.Poi parlai,cercando di non essere troppo veloce,o lento,troppo rumoroso o troppo silenzioso.
    Piacere...-gli dissì-Shinretsu Raven...il traditore di kiri.-Non era nel mio mestiere,il parlare.Era una cosa che non amavo fare,forse per carattere,forse per ironia.In lontananza,ammiravo ancora quella nave,che come tutti sapevano,sarebbe ben presto stata spazzata dalle forze d'acqua.Io ero un pò come lei.Ero solo,in mezzo al pericoloso mondo che mi circondava,cercando di salvarmi dalle fauci dei piu potenti.In poche parole,io dovevo diventare piu potente,dovevo essere piu potente,dovevo migliorare,per dimostrare a tutti il mio valore.Ma ciò non era possibile,ero un ninja,un servitore,obbliagato ad esserlo per sempre.Seppur la cosa mia spaventava,l'ironia dei miei pensieri,la voglia di migliorare era tale,da non farmi perdere la retta via,la via che avrei dovuto seguire,sè volevo farmi rispettare,sè volevo essere piu forte...Di nuovo emozioni presero gioco di me,e di nuovo,preso dalla rabbia,tirai fuori un kunai,che con un secco gesto,scagliai nel mare,dalle roccie su cui stavo.Nessun urlo questa volta,solo la voglia di evadere chi c'era dentro di me.Io ero capace di tutto,e nulla mi avrebbe fermato.La mia determinazione e la mia forza di volontà,raggiungeva dei apici straordinari,dentro di me.Ero pronto a tutto,pur di essere piu forte,ma mai,avrei ripetuto il gesto che feci in passato...
    In quei momenti,sulla scogliera,si poteva solo sentire in ruggito,ed era quello,che uscivo dalla mia bocca,nel mentre immerso tra i pensieri che convolgevano la mia mente,fissavo quella nave in lontananza.

     
    .
  7. Alkaid69
        Like  
     
    .

    User deleted


    Un semplice accenno e i leggeri movimenti del corpo mi fecero intuire che la risposta alla domanda non doveva essere tanto scontata. Forse era impossibile anche per lui dire cosa stesse accadendo nel suo cuore

    A differenza di quel ragazzo, io sapevo bene cosa mi stava accadendo, conoscevo precisamente il mio problema ma non potevo fare nulla per cambiare la mia situazione.

    «mh...»

    Con il capo accennai un gesto di assenso.
    Sembrava che i moti esterni di quel liquido infinito calmassero quelli all'interno della mia mente.
    Lui si volse verso di me, per presentarsi. Avevo già sentito il suo nome, ovviamente. Ma non mi interessava che fosse un traditore o altro; ognuno ha il diritto di decidere della propria vita. Le scelte che ciascuno di noi può o non può prendere, giuste o sbagliate, non possono esserci negate.

    «Alkaid Barzhad Ishiyumi, Locandiere della Nebbia»

    Parlando di Shinretsu e di locanda non riuscii a non pensare ad Haku. Un tepore, mischiato a dolore mi attanagliò il petto per qualche istante.
    Lui scagliò ancora un oggetto splendente nel vuoto davanti a sè, come a voler scacciare qualcosa che lo infastidisse.
    Seguii la traiettoria dell'arma con lo sguardo. Nonostante la pioggia e la poca luce i miei occhi infallibili riuscirono a seguirla fino a quando non incontrò la superficie d'acqua e vi svanì all'interno.

    Inghiittita da qualcosa di infinitamente più grande.

    «A volte, l'unica cosa che possiamo fare è andare avanti...»

    Mi tirai su il cappello una volta terminata la frase.
    Non so se quelle parole avrebbero potuto aiutare il ragazzo a superare i propri problemi. D'altronde non sapevo neppure "chi" fosse. Conoscevo ora il suo nome, ma di "lui" non potevo sapere nulla.

    E' così con chiunque: puoi conoscerne il nome, puoi esserne amico, ma forse non capirai mai fino in fondo chi hai di fronte.
    Ecco anche perchè non ebbi reazione alcuna quando lui, apertamente, rivelò di essere il traditore di cui si stava parlando in quei giorni. Non avevo modo di giudicarlo, nè avevo la voglia o il ruolo per farlo.

    D'altronde nessuno poteva biasimare me per aver desiderato e cercato, anche se per un solo attimo, di uccidere un mio allievo. Mi si poteva rimproverare di aver provocato la morte di quell'altro genin alle mie dipendenze, ma sarebbero state solo parole al vento. Soltanto io avrei potuto rimproverare me stesso o perdonare me stesso, nessun'altro.

     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,069
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    Eh si,come potevo dargli torto.L'unico a poter superare i propri problemi,ero io stesso.Non volevo,nè potevo,coinvolgere gli altri,terzi,che non avevano nulla a che fare con me,con la mia vita,con le mie scelte.Solo io potevo decidere cosa fare,e cosa non fare.Solo io,al mio interno,mi sentivo offeso,ma allo stesso tempo,sapevo ch'ero nel torto.Andare avanti,si...ma come?Ormai,avevo perso tutto,l'unica cosa rimastami,era la mia casa,vicina alle mura kiriane.Sorrisi allegramente,guardando il cielo oscuro.Sul mio viso,scendeva la pioggia,ma non m'importava nulla.Guardando il cielo,dissi delle parole,pronunciate satiricamente,quasi allegramente,con l'obiettivo d'ironizzare sulla situazione che mi è capitata.-Oh,Dio!Quanti ostacoli cresceranno d'avanti a me,durante la mia vita?...-Quelle parole,espresse con un sorriso in volto,mi calmarono,facendomi riflettere.Non era favorevole la mia posizione,ma tutti i pensieri,mi portavano solo ad un obiettivo,ovvero dell'essere piu forte.Tutti i raggionamenti che facevo,mi suggerivano di allenarmi,per migliorare,per essere alla pari con gli altri.Sorridendo ancora,fissano un punto in avanti,mi ripercorsi tutti gli attimi della mia vita,attimi che mai avrei potuto scordare,ma uno in particolare mi tornò in mente,era il ricordo di quando fui stato appeso al muro di kiri,a 30 mt d'altezza,con una wakizashi nella spalla.Mi tornarono i brividi di quei momenti,ma anche le cose belle.Il lupo di Drio,Etsuko e gli altri miei amici.Certo,Etsuko non era piu considerato da me come un amico,visto come mi voleva uccidere alle mura,ma anche lui,era un personaggio importante nella mia vita.La sensazione maggiore che mi venne,però,fu quella di odio,perchè pur ero certo,di non essermi meritato quella punizione.Con una nuova rabbia che ribolliva al mio interno,i contorni del mio viso,cambiarono in fretta,diventando rabbiosi,come prima.Nessun lancio di oggetti questa volta,solo un pugno,sferrato a massima velocità,un pugno teso,contro l'immaggine di quel ninja che mi comparve d'avanti.Certo,era solo un'illusione,un'immagine provocata dalla mia mente.Seppur non odiavo piu quel ragazzo,la sua immagine mi faceva venire i nervi,non volevo una vendetta,l'avevo perdonato,ma nutrivo ancora rabbia per lui.Nel mentre lanciai quel pugno contro l'aria,cominciai a parlare,esponendo i miei problemi e i miei pensieri,alla persona sconosciuta che stava al mio fianco.-Darei l'anima,per essere piu forte.Certe volte,mi vengono i ricordi di quand'ero bambino,e mi spaventano.Questo mondo è crudele,ma io non piangerò.Non sono un bambino,che piange perchè gli hanno rubato la caramella.NO!Costi quel che costi,giuro sulla tomba di mio padre,che un giorno,il mio nome sarà conosciuto in tutto il villaggio,ma non per le cose negative...no.Per i gesti da me compiuti...-Mi soffermai,rabbioso,incavolato,fissando il ninja che avevo di fianco dritto negli occhi,cercando di trasmettergli,tutta la determinazione,tutta la voglia di migliorare e di essere piu forte,che avevo dentro,e che portavo al mio interno da molto tempo.

     
    .
  9. Alkaid69
        Like  
     
    .

    User deleted



    «Molti, davvero molti. E anche io dovrò...»

    La piccola imbarcazione, nel frattempo, aveva raggiunto la riva. Vedendola da vicino era chiaro che si tattasse di un peschereccio. Durante una caccia notturna era rimasto invischiato in quella tempesta così fuori dal comune. E dire che nulla, nel clima di quella mattina, lasciava presagire una troba d'aria di tali dimensioni.

    Infatti il mare davanti a noi, quasi adirato per essersi lasciato scappare le anime di quei marinai, si scatenò con una forza ancora maggiore sugli scogli, accentuando quel fragore che già era presente.
    Il ragazzo della nebbia parlò ancora, non potevo fare a meno di provare nostalgia, ancora una volta.

    «Andare avanti non sempre vuol dire diventare più forti. Molte volte il semplice camminare lungo un'irta via può temprarti l'animo...»

    Sotto il cappuccio, il mio volto era stranamente malinconico. Il solito Alkaid, da un po' di tempo, era sopito all'interno di quell'involucro che chiamavo corpo. Un'entità diversa era quella che parlava al giovane. O forse era sempre la stessa, ma era proprio questo che ancora non capivo.

    «...e quando sei arrivato ad un certo punto di quella via, potresti renderti conto di quanto fossi stato stolto a pensare che la forza fosse tutto, quando invece avevi trascurato cose molto più importanti. La fede, l'onore, il credo...»

    Per tutto il tempo scrutai il mare, solo più tardi mi voltai verso lo Shinretsu. In quel momento, un lampo solcò il cielo, illuminandolo per un istante.
    Il ragazzo avrebbe potuto chiaramente vedere le mie iridi, color oro, tagliate verticalmente da delle pupille strettissime, simili a quelle dei felidi. Quegli occhi lo scrutavano nel profondo, quasi a voler studiare la reazione, così come studiavano gli innumerevoli libri di testo all'interno della biblioteca degli Ishiyumi.

    «Dunque, credi ancora che la forza sia tutto?»

    Ancora le parole non risultarono minacciose, tutt'altro, erano dolci, pacate; quasi sussurrate con una gentilezza incredibile. Un taglio di stoffa trasparente.

     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,069
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    Si,aveva ragione,e come potevo dargli torto?La forza non era tutto,ma era importante.Ero crsciuto,diventando sempre piu forte,saggio,intelligente.Avevo imparato i valori della pazienza,dell'esperienza,della parola,ma ciò non mi bastava.Avevo un credo,una via da seguire,un obiettivo da svolgere,ma non avevo mezzi per farlo.Ero cosciente di dovermi potenziare,di dover diventare piu forte,ma non sapevo come farlo.Amavo combattere,amavo il mio paese,volevo difendere le persone alle quali volevo bene,ma non avevo i mezzi per farlo.Come,avrei potuto difendere ciò che amo,essendo cosi debole e fragile?Amavo il combattere,era dentro di me,ma dovevo anche essere capace di farlo.Nè il credo,nè la fede,mi avrebbe aiutato nei momenti difficili.Si,anche loro erano importanti,ma mai quanto la forza.La forza era tutto,con la forza ottenevi tutto,tutto quello che volevi.Soldi,donne,terre,potere,con la forza avevi tutto,ed io volevo possederla.Un altro lampo,tagliò in due l'oscuro cielo,nel mentre aprii la bocca per rispondere al ninja che avevo di fianco.-Si,alkaid,credo che la forza sia tutto...Il potere è tutto.Il potere è rispetto,sè sei potente hai tutto.Gli altri valori morali li ho già,la cosa che mi manca,è il fisico...-Forse avevo torto,forse no,ma la cosa che volevo di piu in quei istanti,era proprio la forza,perchè io dovevo essere forte,per poter difendere ciò che voglio difendere,e per poter combattere per la cosa per cui voglio combattere.
    Avevo un fisico debole,ma uno cuore di 10.Nulla sarebbe riuscito a spezzare la mia determinazione,perchè sè volevo essere piu forte,ero pur disponibile ad allenarmi,ogni giorno,ogni ora,ogni settimana,senza fermarmi mai,senza mollare mai.

     
    .
  11. Alkaid69
        Like  
     
    .

    User deleted



    «E dunque tu vuoi "tutto"...»

    Scrutai gli occhi di quel giovane, erano determinati, ma non potevo condividerne l'ardore.

    Ero oramai troppo vuoto dentro per poterlo fare.

    Un sospiro appena udibile, fra il rimbombo delle onde, dimostrava la mia rassegnazione ad una situazione che non potevo pretendere di cambiare.
    Scostai di nuovo lo sguardo, posandolo ancora una volta sul mare in burrasca, sembrava che il clima stesse peggiorando: anche l'aria cominciava a raffreddarsi pesantemente.

    «Io non posso giudicarti. Ma non era stata questa tua stessa voglia di potere che ti aveva istigato a fuggire la Nebbia, in cerca di lidi più allettanti? Dunque, se ho ragione...cos'è cambiato da allora?»

    Potevo ben immaginare le ragioni della tentata fuga dello Shinretsu. Lui diceva di voler compiere gesta per essere riconosciuto dal villaggio, azioni positive.
    Ma più che desiderio di rivalsa e ricerca di perdono, era rabbia quella che sentivo nel suo cuore.
    Forse, ancora una volta, cercava il potere per le ragioni sbagliate.
    E forse io, ancora una volta, cercavo di appropriarmi di un ruolo, quello del "maestro", che sicuramente non mi si addiceva.
    Se non potevo "ammaestrare" i miei comportamenti, come potevo pretendere di insegnare ad altri come farlo?

     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,069
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    Si,e la mia voglia di potere,era sbagliata.Cercavo di aver ciò che volevo,con i modi sbagliati,con le azioni sbagliati,battendomi con il mio maestro,avevo perso il senno.-Mi fermai per un'istante,assaporando il momento,ma poi ripresi.Devi andare avanti,sfruttare la seconda chance,proprio come ho fatto io.-Da allora non era cambiato quasi nulla,cerco ancora di essere piu forte,ma ora,dopo aver meditato a lungo nelle celle della prigione,sò cosa voglio,e sò,quali sono i modi per raggiungere il mio scopo.-Da allora?Beh,tutto è uguale,ma finalmente,ho compreso,che non conta ciò che vuoi,ma in che modo lo vuoi.Ti meriti il rispetto,sè raggiungi i tuoi scopi con la fatica e la letlà,e meriti disprezzo,sè li raggiungi con morte,e sangue.-Mi tornarono in mente le immaggini del mio scontro con zubera.-Ho capito il mio errore,ed è questo che conta.Mi è stata data una seconda possibilità,e sono deciso a sfruttarla.-Ciò che dicevo era vero.Seppur non amavo parlare,mi sentivo in dovere di aiutare che shinobi,perchè conoscevo il disagio che c'è nell'anima,quando ti senti solo.-Ciò che distinque,non sono le nostre azioni,ma cosa abbiamo in mente di fare.Non hai peccati,sè volevi solo fare del bene...mente io l'avrò per sempre.-Ero pur sicuro,di essere cambiato dall'ultima volta,ma non ero sicuro come.Si,ora,volevo avere il potere per difendere le persone vicine,mentre prima,lo volevo solo per i scopi personali.Prima,cercavo di farlo nel nome del falso bene,mentre ora mi ero davvero depurato l'anima.-Non ti conosco,alkaid,ma sono sicuro,che nel tuo cuore,non volevo commettere il male che hai fatto,perciò non hai peccati...-Dissi,sperando che quelle parole lo calmavano,lo confortavano.

     
    .
  13. Alkaid69
        Like  
     
    .

    User deleted


    Forse Raven aveva intuito ciò che succedeva nel mio cuore, in quel momento.
    Forse poteva simpatizzare. Ma in ogni caso le nostre situazioni erano molto differenti.

    Io oramai non potevo più continuare a percorrere quella via. I nostri destini s'erano incrociati per pochi istanti e probabilmente non lo avrebbero fatto mai più.

    Tuttavia capivo, che mi era stato affidato un'ultimo compito da assolvere. Come Febh aveva dato a me la possibilità di rincorrere i miei sogni, per quanto ardua fosse stata la via, così adesso mi si poneva davanti una scelta: bloccare lo sviluppo di un giovane e quindi distruggerlo psicologicamente ma salvargli la vita; oppure esaudire il suo desiderio, ma lanciarlo inevitabilmente in un mondo molto più spietato di quello che aveva avuto modo di conoscere.

    Per la prima volta mi mossi dalla mia posizione, girai attorno a Raven, aspettai che lui si voltasse e mi fosse nuovamente di fronte e dissi:

    «Ebbene, se davvero sei convinto, allora non ti muovere...»

    Alzai il braccio destro, portando la rispettiva mano accanto al volto, chiusa in un pugno; il gomito piegato a 90 gradi, pronto a scattare.




    Continua nell'addestramento all'Energia Rossa



     
    .
  14. Aydan
        Like  
     
    .

    User deleted


    Panorama



    Mettersi a sedere dopo una giornata passata a camminare. C'è niente di meglio?
    Il posto era magnifico, il panorama impressionante, le panchine particolarmente comode.
    Kiyon si mise a sedere, incrociò le braccia dietro la testa e chiuse gli occhi per un istante. Avvertì Aydan che saltava sulla roccia accanto a lui e si sedeva; Neko invece preferì restarsene giù, sulle sue.
    Con un sorriso, il ragazzo si voltò a guardare entrambi gli animali. Quei due erano una bella coppia, eccome. Non perdevano occasione di stuzzicarsi a vicenda, ed in particolare il lupo godeva nello spaventare il povero gatto appena poteva; le furiose sgraffiate di quest'ultimo erano un ben misero prezzo, in confronto al divertimento di Aydan.
    Kiyon si voltò di nuovo a guardare il mare mosso, l'attenzione attratta dal continuo apparire e scomparire delle onde.
    Pace assoluta.
    Poteva esserci qualcosa di meglio?

     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous
    Non sapevo dire quanto ero cambiato restando a Kiri quei mesi. Potevo dire che, a parte un incontro casuale con Hideki, avevo perso completamente i contatti con i miei vecchi amici. Kiyon ed Edo.
    Erano mesi che non li sentivo. Nemmeno una lettera. Nulla di nulla. Avevoo tagliato completamente i rapporti con Konoha.
    Era pericoloso mantenerli, dopotutto.
    Arrivai alla costiera, percorrendo la solita strada per arrivare a casa quando un cosino bianco mi sfrecciò da sotto i piedi.
    Ed ebbi in un istante la chiara sensazione di dejù vu.

    « Neko? »



    Il gatto si avvicinò a me. Io mi inginocchiai. Questo mi leccò un dito. Lo presi tra le braccia e questo miagolàò. Sembrava felice a dirla tutta.
    Sorrisi ed alzai lo sguardo davanti a me. Se lui era li...

    « Kiyon... »




     
    .
211 replies since 29/9/2006, 10:07   4130 views
  Share  
.