Palazzo Yakushi

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  1. Sanjuro
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    Keiji e la spada bendetta



    Durante tutta la conversazione tra i presenti, Sanjuro aveva disegnato per terra alcuni simboli sciamanici, utilizzando un gessetto ricavato da letame di balena essiccato che portava sempre con sè. Era così preso dal preparare l'esorcismo di Itai che nemmeno si accorse dell'apparizione di Keiji.
    Quindi si diresse verso i presenti e iniziò a saltellare attorno a tutti, sempre senza accorgersi della presenza del Kenkichi. Le movenze mistiche servivano per indebolire il legame dello spirito di Itai con quel luogo, per portare fortuna ai presenti, e per aiutare chiunque nel gruppo avesse problemi di stipsi.
    Da notare che durante tutto il discoso finale di Febh e Itai, Sanjuro stava saltellando attorno a loro come se niente fosse, ballando durante tutta l'esecuzione; da notare ulteriormente che Sanjuro era convinto di essere totalmente invisibile ai presenti grazie alle correnti mistiche che circondavano il suo corpo. Secondo lui.


    CITAZIONE

    << Sarà un piacere accompagnarla, Febh Yakushi. Tengo alla mia spada così tanto da volerla aiutare in ogni modo possibile. >>


    Furono queste parole di Keiji e riportare Sanjuro alla realtà e a fargli notare la presenza dell'amico e allievo, nonostante gli avesse trottato attorno almeno tre o quattro volte negli ultimi secondi.
    Tutto venne meno. Keiji stava per partire per una importante missione, e stava chiaramente chiedendo a Sanjuro di potenziare la spada mistica che lo sciamano aveva preparato per lui. Senza nemmeno chiedersi quando il ninja gli fosse comparso vicino, e soprattutto dimenticando del tutto la questione dell'esorcismo; convinto di essere volontariamente riapparso agli occhi dei presenti, Sanjuro salutò il compagno di addestramento.

    - Keiji-san, non dovete fare complimenti, penserò io alla vostra spada! Sarà ancora più potente per quando partirete in missione! -

    Ovviamente si riferiva al ramoscello schifoso che aveva scaricato a Keiji al tempo del loro precedente incontro, e probabilmente avrebbe semplicemente pronunciato alcuni rituali alla presenza della "spada" per innalzarne il potenziale mistico. Ovviamente, come Keiji ben sapeva, una spada possente è niente senza uno spadaccino altrettanto forte, quindi Sanjuro avrebbe dovuto innalzare anche lo spirito del Kenkichi, se questo sperava di poter impugnare la spada mistica che Sanjuro avrebbe preparato per lui.
    Per questo motivo, lo sciamano si fermò, allungando una mano in direzione dello spadaccino, aprendosi in un movimento come per salare dell'acqua, e rivelando una polverina giallastra in direzione del ninja di Kiri. Una mistura di polveri mistiche [droga] che venendo inalata avrebbe permesso a Keiji di espandere il proprio metachakra in modo da afferrare con più possanza l'arma leggendaria che sarebbe stata pronta per lui una volta giunto il momento della missione con il forse-sciamano Febh. La polvere avrebbe permesso a Keiji di allargare i suoi sensi e rilasciare i pensieri negativi e le insicurezze [rilascio involontario degli sfinteri]

    Soddisfatto di un'altra compassionevole azione da sciamano, Sanjuro avrebbe continuato ad analizzare Febh da vicino, per comprendere se l'amministratore di Oto fosse uno sciamano o meno.


     
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