Palazzo Yakushi

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  1. Jotaro Jaku
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    Quando Ieyasu provò ad allungare un altro piatto di dolce al kage, questo lo rifiutò, adducendo ad una spiegazione che il ragazzo non capì troppo bene. Era forse malato? Ci pensò un po', poi si rese conto che in questo modo ne avrebbe avuto di più per sè, quindi fece spallucce, e tirò indietro la mano con il piattino. Poco dopo, la vecchia Ogen provò a far schivolare via la conversazione dall'albero genealogico di Ieyasu, sebbene lui avesse sperato di non essere udito; ma questo non fu sufficiente, dato che Diogene colse l'occasione per fare altre domande. Ieyasu a quel punto ebbe la sicurezza che la nonna lo avrebbe ucciso. L'altra cosa curiosa era che la donna in questione di cui si stava parlando e di cui Diogene non sapeva nulla, era proprio sua zia. L'uomo gigante parò di Chikotsumiaku, ma ovviamente il giovane non aveva la minima idea di che cosa fosse, nè aveva mai sentito nominare una cosa così complicata e impronunciabile. In tutta onestà Ogen gli aveva spiegato di cosa si trattasse, ma lui era sempre troppo distratto per ricordarsi le lezioni della vecchia. Quando però il kage chiese la mano di Ieyasu, lui non fece complimenti, e allungò il braccio, senza avere la minima idea di cosa stesse per succede. Forse aveva cambiato idea e voleva ancora dolce? Un vero peccato.
    L'uomo però afferrò la mano del ragazzo con una forza fuori dal comune, nonostante la stesse solamente arreggendo, e dal proprio arto, uscì quello che sembrava proprio un artiglio di sangue.

    Eccoci. Mi uccide lui invece della nonna.

    E del sangue venne versato, ma in maniera decisamente inferiore a quanto Ieyasu pensasse. Appena un taglietto, che fece uscire una goccia di liquido rossastro. Ahia. Il ragazzo era alquanto indispettito per quanto successo. Per quale ragione il Kage gli aveva tagliato la mano? Il giovane guardò la nonna mentre si asciugava il sangue con un pezzo di carta che aveva usato per la stessa ragione poco prima, che si era tolto dal naso. Non sapeva se la consigliera e l'altra ragazzina avessero seguito la scena, che fu comunque breve, ma sicuramente la nonna non lo avrebbe perdonato. Ovviamente lui non aveva il minimo senso del pudore, quindi si sarebbe rivolto direttamente al Kage.

    Mi scusi eccellenza, che cosa....mi...ha fatto ? L'esitazione finale era dovuta al fatto che Diogene aveva preso a fissarlo in po' come Ieyas fissava i manicaretti di Ogen. La nonna aveva molte doti, ma la sua cucina era terrificante, specialmente se prima di cucinare aveva avuto a che fare con Febh. Sembrava che riversasse tutto il suo fastidio nel cibo che preparava, e che ovviamente Ieyasu era obbligato a consumare.

    Quanto a Diogene, il sangue che aveva raccolto era sicuramente del ragazzo, gruppo sanguigno AB Negativo, non aveva alcuna eredità particolare di alcun clan, nè capacità nascoste. Anzi, a dirla tutta era di infima qualità, i geni Mikawa erano così sporadici che forse veder Orochimaru correre nudo in quella stanza sarebbe stato più probabile di un'attivazione della tecnica di clan nel giovane Ieyasu. Non aveva nemmeno i tratti rigenerativi che gli Yakushi hanno passivamente nel loro corpo. I globuli bianchi erano quasi assenti, era più vicino a essere in pericolo di ammalarsi che a risvegliare qualche capacità; la sua struttura era certamente quella di un ragazzo fisicamente deboluccio.

    Eppure.

    Eppure qualcosa gli avrebbe dato da pensare. Il sangue di quel ragazzo era fin troppo generico. Così privo di dettagli particolari da dare come l'idea di essere stato trattato in modo tale da essere volutamente uno scarto. Nessuno dei nemici che aveva incontrato prima di allora aveva quello stesso sangue, ma allo stesso tempo, era come se lo conoscesse bene come il suo. Se la sua capacità di capoclan gli avesse permesso di analizzare più a fondo quella traccia di sangue, avrebbe avuto un rapido flash di un giovane ragazzo pallido marchiato col sigillo maledetto del cielo, chiunque fosse, non lo aveva mai visto. Nulla di più.



    E non potè fare a meno di percepire un leggero brivido lungo la schiena, come se fosse il sangue ad osservare la sua mente.

    Non...Uhm, Ogen-dono, chi sono gli Hakai?

    Ieyasu era tornato in sè e si era perso tutta la conversazione, riprendendo lucidità dopo il colpo di terrore dato da Diogene, proprio mentre lui chiedeva questo a Ogen.


     
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