Ospedale di Suna

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  1. Shiraki_Hyuga
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    Devil

    * La stanza poco alla volta apparve più nitida e lo Hyuga riuscì lentamente a distinguere gli oggetti e le persone all'interno di essa. Il Byakugan aveva ancora, benchè in parte si fossero riassorbite, le striature rosse a causa dei capillari rotti, ma era in grado di svolgere il suo ruolo primario.
    Provò una tenue sensazione di calore, voltò lo sguardo e davanti a lui, molto vicina al suo viso, c'era una Kunoichi dai capelli neri.

    Era molto bella, lo Hyuga aveva la sensazione di averla già vista, anzi, di aver condiviso con lei qualcosa di molto profondo che non riusciva a riportare alla mente. I ricordi erano seppelliti nel suo cervello e qualcosa gli impediva di farli riaffiorare. Voleva alzare il braccio e carezzarle il viso, ma non riuscì a muoverlo, sembrava pesare una tonnellata.

    La voce bassa e dolce che la ragazza emise era quella familiare che aveva sentito poco prima di riaprire gli occhi. *


    CITAZIONE
    Sei al sicuro, Shiraki. Sono io, Shaina. Sei in una camera dell'Ospedale di Suna. Il dottore sta arrivando a darti un'occhiata...intanto, prova a stringere forte la mia mano. Vediamo come ti senti.

    * Un'immagine gli si parò davanti agli occhi per un istante e poi svanì. Non capiva come mai il calore e la voce della ragazza gli avevano riportato alla mente una notte di luna piena con delle lucciole. *

    - Shai... Shaina? -

    * La ragazza gli stava per stringere la mano destra, lo Hyuga attese che lei gliela afferrasse in modo da sentire il suo calore a contatto, ma non si poteva minimamente aspettare che quella era l'ultima cosa da fare. Non appena la ragazza strinse la mano del ninja nella propria, Shiraki sentì come una scossa corrergli lungo tutta la spina dorsale, inarcò istintivamente la schiena e urlò. I suoi occhi vedevano di nuovo buio, una voce rauca gli pervase tutta la mente. *

    - Loro ti hanno ridotto in questo modo! Loro sono la tua disgrazia! -

    * Immediatamente apparvero due occhi terrificanti, avevano la cornea nera e la pupilla a croce completamente gialla. *

    - Devi lasciarteli alle spalle. Il villaggio ti ha usato! -

    § CHI SEI ?!! §

    - Il mio nome è Shukaku... dimoro dentro la ragazza che hai davanti! -

    * Una serie di immagini in sequenza gli passarono davanti come un treno in corsa, in un baleno lo Hyuga rivide la Kunoichi condividere con lui momenti di intimità, un sacco di episodi passati insieme, i fuochi d'artificio della settimana bianca, le terme, Castlevania, il McCat, lui che dava un pugno al muro lasciando una vistosa macchia di sague, lei che muoveva la sabbia... *

    - Suna ti ha usato! Volevano i tuoi occhi! Gli occhi che la tua ragazza amava tanto in realtà facevano gola al villaggio. Ti hanno usato! -

    * Altra serie di immagini, una missione per Konoha, un ninja che lo attaccava con dell'argilla esplosiva, la testa di questo che schizzava via, una barca, una katana che gli procurava una ferita alla testa, un lettino di ospedale... *

    - È questa la tua forza stupido niichan? Un tempo, una cosa del genere ti avrebbe fatto un baffo. -

    * L'ultima immagine prima di riaprire gli occhi fu quella di Yue che lo guardava con pietà. *

    - LONTANO DA ME!! -

    * Le ultime parole furono reali, era di nuovo nell'ospedale, immobile nel letto. La flebo era caduta in terra... che diavolo era successo? *


    Edited by Shiraki_Hyuga - 3/7/2008, 19:04
     
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    La figlia del Vento

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    - So Close To The Flame -



    CITAZIONE

    - Shai... Shaina? -


    *La sua voce, di nuovo. Un battito del cuore rimbalzò contro il suo petto. L'aveva chiamata per nome perché l'aveva riconosciuta, o aveva solo ripetuto il nome con cui si era presentata? Prese la sua mano, e accadde qualcosa. Shiraki lanciò un urlo, lo vide agitarsi come in preda a un incubo tremendo. Fino a che punto aveva subito le conseguenze dello shock? Rimase ferma, incapace di lasciare la sua mano come di muoversi o di pensare. Quali fantasmi lo stavano tormentando? In preda a che visioni poteva trovarsi?*

    CITAZIONE

    - LONTANO DA ME!! -


    *Shaina si ritrasse istintivamente, facendo un passo indietro, gli occhi sgranati. Il suo piede si scontrò con la gamba della sedia dietro di lei, facendole perdere l'equilibrio. Incapace di reagire, si sentì sbilanciare all'indietro, quando un braccio forte le si appoggiò attorno alla spalla. Sollevò lo sguardo abbastanza da vedere Reverie che la stava sostenendo. Lo sguardo degli occhi viola scuro, però, era fisso su Shiraki.*

    Se non vuoi che ti spari un'altra dose di anestetico nel culo, sarà meglio che eviti di devastarmi l'ospedale.

    image
    *Lasciò andare Shaina, che rimase immobile dov'era, accorgendosi solo in quel momento di stare tremando leggermente, lo sguardo negli occhi verdi era perso davanti a lei, guardava la scena senza vederla davvero, tutti i pensieri che vorticavano all'interno del suo animo si scontravano tra di loro, rendendole impossibile seguire il filo anche soltanto di uno di essi. Non solo non sapeva cosa fare, anche dare una direzione ai propri pensieri e ai propri sentimenti era un'impresa impossibile in quel momento.*

    *Reverie si allontanò da lei, girando attorno al lettino di Shiraki, e raccolse da terra la flebo, poi si voltò verso il suo paziente, afferrandogli il braccio destro e controllando la cannula inserita all'interno.*

    Sembra che tu abbia la pessima abitudine di strapparti le flebo dalle braccia, per fortuna questa volta non ti è successo niente.

    *Prese un batuffolo di cotone imbevuto di alcool da un carrello accanto al lettino, lo premette contro il punto in cui si trovava l'ago e lo estrasse delicatamente, tamponando per il tempo necessario a fermare il sangue.*

    Non so se ti ricordi di me, ragazzo. *disse senza sollevare lo sguardo su di lui, mentre gli controllava le ferite sulle braccia.* Mi chiamo Reverie Lee Flameheart, sono il medico responsabile di questo ospedale, e la persona che ha salvato il tuo bel culetto dal Sotterraneo del Terrore.

    *Sollevò il lenzuolo che lo copriva. Shiraki non indossava altro che un paio di pantaloni che facevano parte di un pigiama da ospedale di un azzurro tenue e una serie di bende elastiche che lo ricoprivano nei punti dove le sue ferite erano più profonde. Reverie gli sollevò le gambe dei pantaloni, tastando i muscoli dei polpacci.*

    Sei stato immobile per mesi, credo più di sei, quindi i tuoi muscoli hanno perso tono, inoltre quando mi hai vista mi hai aggredita, con un movimento brusco che decisamente avresti fatto meglio ad evitare. I muscoli delle tue gambe sono rimasti danneggiati, ho fatto quello che potevo con il chakra curativo, ma il tono dei muscoli non posso ridartelo, avrai bisogno di qualche mese di riabilitazione per tornare come prima.

    *Lo fece mettere a sedere, controllando le ferite più profonde sul petto, sugli addominali e sulla schiena, sembravano in via di guarigione, ma alcune avrebbero lasciato il segno, probabilmente.*

    Non so cosa ti ricordi, quello che sono riuscita a ricostruire è questo: dei rinnegati del clan dell'Argilla Esplosiva, gente che credevamo non risiedesse nemmeno più al Villaggio, ti hanno rapito e hanno condotto degli studi su di te, però credo che il loro massimo sia stato quello di divertirsi a torturarti, ho trovato qualche loro appunto e non sono arrivati praticamente a nessuna conclusione...mi chiedo perché non ti abbiano semplicemente cavato gli occhi.

    *Il tono della donna era rude, la sua voce era bassa e roca, eppure il tocco delle sue mani era talmente delicato che quasi non si sentiva. Aveva un'espressione pensierosa mentre lo esaminava, e non lo aveva guardato in viso nemmeno una volta da quando aveva iniziato ad esaminarlo.*

    Tra le altre cose vorrei tanto sapere perché ti avranno infilato degli aghi nella schiena... *disse mentre osservava quattro segni di grossi aghi che segnavano la sua pelle nella parte centrale della schiena.* Credo che stessero semplicemente giocando allo scienziato pazzo. Mi chiedo cosa tu abbia fatto per farli incazzare così...

    *Sollevò lo sguardo sul suo viso, prendendo una piccola torcia da una tasca del camice.*

    Quello che mi preoccupa più di tutto, però, sono i tuoi occhi. Io non ho le conoscenze necessarie per essere sicura che non si siano danneggiati. Guarda qui. *puntò la luce prima davanti a un occhio, poi all'altro. Non era molto forte, serviva solo a valutare le reazioni delle pupille...certo, a distinguere le pupille in quegli occhi completamente bianchi...* Da quel che vedo, a parte qualche capillare rotto, non mi sembra che ci siano danni gravi. Riesci a vedere bene? Ti confesso che all'inizio mi ero preoccupata, dai sintomi che avevi temevo che si trattasse di un glaucoma da trauma, allora sarebbe stato molto difficile farli tornare come prima...e un'altra cosa...

    *La mano di Reverie gli afferrò il viso, con una stretta decisa. La donna si chinò su di lui, parlandogli a bassa voce con le labbra vicino all'orecchio.*

    Quella ragazza non mangia e non dorme da più di quarantotto ore, ti ha lavato, ha bendato le tue ferite e ha vegliato su di te mentre dormivi, potresti anche mostrarle un po' più di riconoscenza, sai?

    *Lo lasciò andare, fissandolo seria. Poi cambiò di nuovo atteggiamento, rivolgendosi a Shaina.*

    Shaina-Chan, adesso vorrei proprio che tu andassi a riposare. Vorrei che mi aiutassi a rimettere in piedi il nostro gradito ospite, più tardi. Quanto a te, dolcezza, ti faccio portare qualcosa da mangiare. Più tardi ti serviranno un bel po' di energie.

    *Shaina si riscosse alle parole di Reverie. Ma che stava facendo? Non c'era motivo di rimanere sotto shock. Shiraki l'aveva sempre aiutata quando aveva avuto bisogno. Ora stava a lei aiutare lui. Annuì verso la dottoressa, poi si diresse vero la porta. Poco prima di sparire dietro di essa, si volse verso Shiraki con il sorriso più dolce che Reverie avesse mai visto sul suo viso, e gli rivolse una sola frase.*

    Giuro sulla mia vita e sulla mia anima che non ti lascerò mai solo! Sarò sempre accanto a te quando mi vorrai.

    *Chissà se lo Hyuga avrebbe ricordato quelle parole...*

    Edited by Shaina Otori - 10/7/2008, 23:53
     
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  3. Shiraki_Hyuga
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    A Thousand Days

    * Shiraki era rinvenuto, stava ansimando, quando la voce di Reverie lo assalì di colpo. *

    CITAZIONE
    Se non vuoi che ti spari un'altra dose di anestetico nel culo, sarà meglio che eviti di devastarmi l'ospedale.

    * Nel prendere coscienza di quello che era successo, lo sguardo di Shiraki si accigliò leggermente, se avesse potuto si sarebbe alzato e se ne sarebbe andato. Prima ancora di potersi accorgere di stare sanguinando di nuovo, Reverie era già accorsa a curare il suo barccio. *

    CITAZIONE
    Sembra che tu abbia la pessima abitudine di strapparti le flebo dalle braccia, per fortuna questa volta non ti è successo niente.

    § Tsk... non è certo il mio sport preferito. §

    * Parole nella mente non pronunciate. Sostituite da uno sguardo impassibile e vuoto come una bambola. Lasciò che la dottoressa gli estrasse l'ago dal braccio, un piccolo schizzo di sangue accompagnò l'estrazione.*

    CITAZIONE
    Non so se ti ricordi di me, ragazzo. Mi chiamo Reverie Lee Flameheart, sono il medico responsabile di questo ospedale, e la persona che ha salvato il tuo bel culetto dal Sotterraneo del Terrore.

    § Una ragazza così carina non si scorda facilmente, nemmeno dopo essere usciti da quel tritacarne, anche se non mi sembra questo il caso di provarci invece di dirti grazie. §

    - Sì, mi ricordo... ma non ho la più pallida idea di come sono finito lì dentro... ad ogni modo ti ringrazio. -

    * L'ombra di un sorriso comparve nella bocca dello Hyuga, un sorriso spento e privo di calore. Reverie passò a controllargli le gambe... quando la ragazza gli esaminò i Polpacci, lo Hyuga già capì che non sarebbe stato facile riprendersi. Aveva la sensazione che se avesse appoggiato le gambe a terra, queste si sarebbero spezzate, le parole della dottoressa confermarono solo questa sua paura. *

    CITAZIONE
    Sei stato immobile per mesi, credo più di sei, quindi i tuoi muscoli hanno perso tono, inoltre quando mi hai vista mi hai aggredita, con un movimento brusco che decisamente avresti fatto meglio ad evitare. I muscoli delle tue gambe sono rimasti danneggiati, ho fatto quello che potevo con il chakra curativo, ma il tono dei muscoli non posso ridartelo, avrai bisogno di qualche mese di riabilitazione per tornare come prima.

    § Poco male... ho la mia Kunoichi accanto. Finalmente un po' di tempo per stare assieme. §

    - ... -

    * Reverie lo aiutò a mettersi seduto, controllò la schiena e la spina dorsale. *

    CITAZIONE
    Non so cosa ti ricordi, quello che sono riuscita a ricostruire è questo: dei rinnegati del clan dell'Argilla Esplosiva, gente che credevamo non risiedesse nemmeno più al Villaggio, ti hanno rapito e hanno condotto degli studi su di te, però credo che il loro massimo sia stato quello di divertirsi a torturarti, ho trovato qualche loro appunto e non sono arrivati praticamente a nessuna conclusione...mi chiedo perché non ti abbiano semplicemente cavato gli occhi.

    § Kojitsu... vorrei riportarlo in vita solo per ammazzarlo di nuovo. §

    - Non sono solo gli occhi a fare uno Hyuga... -

    * Il tono rude di Reverie non scalfì minimamente Shiraki, nonostante il suo corpo in quel momento fosse estremamente fragile. Il suo volto era l'immagine dell'inespressività. Sembrava che occhi e bocca fossero dosegnati. *

    CITAZIONE
    Tra le altre cose vorrei tanto sapere perché ti avranno infilato degli aghi nella schiena... Credo che stessero semplicemente giocando allo scienziato pazzo. Mi chiedo cosa tu abbia fatto per farli incazzare così...

    - Il mio dovere di caposquadra, ho salvato i miei compagni da un membro dell'argilla esplosiva impazzito. Stavo venendo qua per spiegare gli eventi al Kazekage e riconssegnare l'innata al suo clan. -

    - Ho ucciso un membro dell'argilla esplosiva durante una missione. Ero diretto qua per riconsegnare la sua testa e gli avambracci al Kazekage. L'accademia dovrebbe avervi informato... -

    * Reverie controllò gli occhi... Shiraki dubitava sarebbe riuscita a fare una diagnosi del byakugan. *

    CITAZIONE
    Quello che mi preoccupa più di tutto, però, sono i tuoi occhi. Io non ho le conoscenze necessarie per essere sicura che non si siano danneggiati. Guarda qui.

    Da quel che vedo, a parte qualche capillare rotto, non mi sembra che ci siano danni gravi. Riesci a vedere bene? Ti confesso che all'inizio mi ero preoccupata, dai sintomi che avevi temevo che si trattasse di un glaucoma da trauma, allora sarebbe stato molto difficile farli tornare come prima...

    § Non bene come vorrei, ma il loro lavoro lo fanno, non c'è da preoccuparsi. §

    - La gradazione è rimasta invariata, il campo visivo si è ridotto, ma dubito riuscirò a riattivarli se non torno a Konoha... -

    CITAZIONE
    ...e un'altra cosa...

    * Shiraki deglutì... *

    CITAZIONE
    Quella ragazza non mangia e non dorme da più di quarantotto ore, ti ha lavato, ha bendato le tue ferite e ha vegliato su di te mentre dormivi, potresti anche mostrarle un po' più di riconoscenza, sai?

    * Lo Hyuga mostrò il volto inespressivo a Shaina. *

    § Direi che questa è la prova che sono immortale. Non riuscirai a liberarti di me amore mio. =^__^= §

    - ... mi... mi dispiace ... -

    * Non sapeva a cosa riferirsi in particolare. La testa diceva qualcosa, ma le labbra dicevano altro, era come se lo spirito del vero Shiraki fosse rinchiuso dentro la sua testa e fuori ci fosse una bambola priva di anima. La sua mente era talmente confusa che le parole di Reverie gli rimbalzarono nelle orecchie senza che lui riuscisse minimamente a comprenderle.

    Continuava a guardare Shaina, seguendola con lo sguardo anche mentre stava seguendo Reverie. *


    CITAZIONE
    Giuro sulla mia vita e sulla mia anima che non ti lascerò mai solo! Sarò sempre accanto a te quando mi vorrai.

    * Dal volto scolpito sempre nella medesima espressione, gli occhi rilasciarono una lacrima. Lo Hyuga si portò una mano ad asciugarsi il volto, guardò il dito bagnato chiedendosi perchè quelle parole gli avevano suscitato quella reazione.

    Ora cosa sarebbe successo? Quando sarebbe potuto tornare a Konoha? Quando si fosse rimesso in piedi a cosa si sarebbe dedicato? Aveva una valanga di pensieri in testa, ma quando rimase da solo, una volta che Reverie e Shaina se ne furono andate e lui chiuse gli occhi, la sua mente proiettò una valanga di capelli argentati...

    Li sgranò di nuovo, ancora l'ospedale... Ne Reverie, Ne Shaina erano ancora tornate... *
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    - Give Unto Me -



    *Dormire...Reverie le aveva detto che avrebbe dovuto dormire. Di certo la kunoichi non sapeva quanto poco il sonno potesse dare sollievo a Shaina. Negli ultimi due giorni non aveva dormito neanche dieci minuti, lo aveva fatto per stare accanto a Shiraki, è vero, ma lo aveva fatto anche perché non voleva addormentarsi, perché per tutto il tempo non aveva fatto che sentire dentro di sé la risata di Shukaku, e sapeva che la stava aspettando nel momento in cui si fosse addormentata.*

    *Si avvicinò alla finestra, lasciando che l'aria calda del deserto la accarezzasse. Non importava altro, doveva essere forte per lui, doveva resistere. Guardò fuori. Si trovava nella stanza accanto a quella in cui avevano portato Shiraki. La sua finestra era semiaperta. Decise di fargli un regalo. Prese un respiro, e l'aria si riempì delle note di una canzone dolce e malinconica.*



    I've been watching you from a distance
    The distance sees through your disguise
    All I want from you is your hurting
    I want to heal you
    I want to save you from the dark

    Give unto me your troubles
    I'll endure your suffering
    Place onto me your burden
    I'll drink your deadly poison

    Why should I care if they hurt you
    Somehow it matters more to me
    Than if I were hurting myself
    Save you (save you)
    I'll save you

    Give unto me your troubles
    I'll endure your suffering
    Place onto me your burden
    I'll drink your deadly poison

    Fear not the flame of my love's candle
    Let it be the sun in your world of darkness
    Give unto me all that frightens you
    I'll have your nightmares for you
    If you sleep soundly

    Give unto me your troubles
    I'll endure your suffering
    Place onto me your burden
    I'll drink your deadly poison

    Fear not the flame of my love's candle
    Let it be the sun in your world of darkness
    Give unto me all that frightens you
    I'll have your nightmares for you
    If you sleep soundly

    Fear not the flame of my love's candle
    Let it be the sun in your world of darkness



    *Cantò con tutto il fiato che aveva, in modo che lui potesse sentirla, e quando terminò la canzone, era esausta, le girava la testa e gli occhi le si erano riempiti di lacrime. Avrebbe capito quello che voleva comunicargli?*

    *Si distese fissando il soffitto. Perché stava succedendo tutto questo? Perché tutto continuava a girare nel verso sbagliato?*

    Perché è il tuo destino, ragazzina!

    §Ichibi, lasciami stare!§

    E perché? Sei così meravigliosamente sconvolta, non posso lasciarti stare...

    §Smettila! Non ti voglio ascoltare!

    *Cercò di chiudere la sua mente, ma lo sforzo e la stanchezza accumulata in quei due giorni la tradirono e non poté evitare di addormentarsi.*

    [...]

    *Era buio pesto, tranne una vaga luce che sembrava emanare dal suo stesso corpo. Non indossava nulla tranne la sua pelle. Poteva vedere le cicatrici sulle sue braccia, il colorito ambrato che la sua pelle naturalmente bianca aveva preso da quando viveva a Suna, e niente altro. Camminava, sola, in quello che sembrava il nulla assoluto. Sotto i suoi piedi, aveva la sensazione della sabbia, un appiglio solido e sicuro, che tuttavia le dava i brividi. I suoi piedi affondavano sempre di più sulla superficie della sabbia a mano a mano che si avvicinava a quella che le sembrava una fonte di luce. Mentre avanzava, al centro della luce, vide un puntino nero, che poi prese la forma di due sagome. Quando fu sufficientemente vicina da distinguere, le si gelò il sangue nelle vene. Fece qualche passo, finché non si trovò a pochi metri dalla scena che le si apriva davanti agli occhi.*

    *Shiraki era lì, in piedi di fronte a lei, lo sguardo perso e inespressivo come lo aveva visto poco prima, niente più che una bambola priva di sentimenti che non la riconosceva e che non aveva nulla a che fare con lei. Dietro di lui, stava in piedi un giovane uomo, dalla carnagione dorata e dai capelli castani, che la fissava con un sorriso perverso e una luce crudele negli occhi contornati da una spessa linea di kajal, che dava ancora maggiore risalto al loro color oro. Quando lo guardò meglio, trasalì nell'accorgersi che le sue pupille avevano la forma di shuriken, e che sulla sua pelle correvano delle leggere venature blu. Quello era Shukaku.*

    *La sua testa sporgeva qualche centimetro sopra la spalla sinistra di Shiraki, le sue gambe affondavano in un pinnacolo di sabbia che lo sollevava alla giusta altezza, le sue mani artigliate lo cingevano, affondando leggermente nella carne del petto e della spalla destra, senza tuttavia bucare la pelle. Gli occhi erano piantati in quelli di Shaina.*

    *La ragazza rimase immobile, fissandoli entrambi, il cuore che le martellava nel petto.*

    Lascialo andare!

    *cercò di dire, ma le sue labbra si mossero senza che ne uscisse alcun suono. Impotente, disperata, guardò il demone negli occhi con uno sguardo di sfida. Lui rise mostrando una fila di denti bianchissimi e due coppie di canini appuntiti, stringendo la presa sul corpo del giovane Hyuga. Delle gocce di sangue color rubino cominciarono a scorrere sulla sua pelle chiara.*

    Ragazzina, io ti avevo avvertito...ti avevo detto che lui mi piaceva, perché era il tuo punto debole...e ora, non vedo l'ora di fare la sua conoscenza.

    *Mosse la mano sinistra, lasciando quattro graffi paralleli lungo il petto di Shiraki, poi la portò alle labbra, assaporando il suo sangue. Shaina si sentì lo stomaco stretto in una morsa. Non riusciva a muoversi, non riusciva a parlare, e Shiraki non dava segni di voler combattere, immobile come una bambola nell'abbraccio del demone.*

    In fondo, anche a te piace vedere il colore del suo sangue, non è vero? Ammettilo, ragazzina, ammetti che preferiresti ucciderlo con le tue mani piuttosto che vederlo allontanarsi da te! Quella lettera che ha trovato la Dottoressa...lo sai chi è stato a scriverla, vero? L'aveva chiamato "fratellone", giusto? E viveva con lui...cosa credi che sia accaduto tra loro?

    *Si sentì avvampare. Shukaku stava dando voce a tutti i suoi dubbi peggiori, alle sue paure. Pensò alla ragazza dai capelli d'argento. L'aveva vista una sola volta, ma sembrava essere molto in confidenza con lui, e dal confronto con lei, non poteva che uscire sconfitta. Lei lo vedeva ogni giorno. Lei viveva sotto il suo stesso tetto. E per di più era bellissima. Una vera donna, non un guerriero come lei. Non poté evitare di desiderare con tutta se stessa che lei sparisse, e il demone scoppiò in una risata.*

    Lo vedi? E' questo quello che sei...perché penare tanto per convincerti del contrario? Questo cuore...prendilo se lo vuoi...

    *La mano del demone tornò sul petto di Shiraki. Gli artigli affondarono, squarciando la carne, penetrando sotto i muscoli, inondando il suo corpo di sangue. E mentre lo fissava inorridita estrarre il suo cuore ancora palpitante, Shaina vide il volto del demone trasfigurare, gli occhi assumere il colore degli smeraldi, i capelli diventare neri come la notte, e in un attimo si trovò a fissare il proprio viso.*

    [...]

    *Shaina si svegliò urlando, in un bagno di sudore. Il cuore le martellava così forte che temeva potesse schizzarle fuori dal petto. Si alzò di scatto, corse fino al bagno appena in tempo per rovesciare nel water il contenuto del suo stomaco. Non che ci fosse granché, comunque. Erano due giorni che non mangiava nulla.*

    image
    *Si sollevò, arrivando fino al lavandino, si lavò la faccia e sciacquò la bocca, ma il sollievo che ricevette non durò molto. Quando alzò la testa incrociando il proprio sguardo con lo specchio, quella che vide non era la sua immagine, o meglio era lei ma era diversa. I suoi occhi erano del colore dell'oro e le sue pupille avevano la forma di shuriken. Sorrideva in modo perverso e sembrava ridere di lei. La fissò come ipnotizzata. Ora aveva gli incubi anche da sveglia?*

    Allora? Che intenzioni hai con lui?

    Chi sei tu?

    Io? Io sono te. Nient'altri che te. La Shaina che non vuoi ammettere di essere.

    No, io non sono così!

    Certo che lo sei, e lo sai benissimo anche tu. Cosa vuoi fare con lui? Sembra ricordarsi appena di te, e quando l'hai toccato ha urlato come se fossi il diavolo. Che abbia capito la tua vera natura?

    FAI SILENZIO! Lui ha bisogno di me, e non importa quello che accadrà, io non lo lascerò solo!

    *La Shaina dello specchio si sporse in avanti, con un sorriso maligno dipinto sulle labbra.*

    Ora dici così, ma quando sarà lui a lasciar sola te, allora cosa farai? Del resto, quella Yue sembra essere una donna interessante, ben più della te stessa piatta e scialba che ti ostini ad essere. E' entrata nel villaggio senza farsi notare, ha fatto una strage ed è scappata lasciando un messaggio plateale al tuo uomo. E quella Sori? Che mi dici di lei? Stesso villaggio, stesso clan, anche lei lo chiama "fratellone", ma si vede lontano un miglio che le piace, e gli uomini sono deboli, lo sai...

    BASTA! NON TI VOGLIO ASCOLTARE!

    *Shaina gridò, colpendo lo specchio con tutte le sue forze, mandandolo in frantumi, mentre i frammenti si piantavano nella sua mano, e il sangue le scorreva lungo il braccio. Ignorò il dolore, scivolando in ginocchio a terra e scoppiando a piangere disperatamente. Che fosse davvero lei quella? Che davvero fosse così meschina da pensare a certe cose quando l'uomo che amava giaceva in un letto d'ospedale ed era in parte colpa del suo scarso controllo sugli avvenimenti del villaggio? No, lei si fidava di lui, doveva farlo perché altrimenti sarebbe impazzita. Ma che sarebbe accaduto se lui le avesse dato la colpa per quello che era successo?*

    *Le lacrime scorrevano, i singhiozzi le squassavano il corpo esile, non piangeva in quel modo da quando Shiraki aveva scoperto il demone che albergava in lei. Forse aveva ragione lui, forse il demone avrebbe divorato la sua anima, e lui non ci sarebbe stato per salvarla. Pianse finché le forze non le vennero meno, poi rimase immobile a terra, stringendosi la mano ferita, il sangue che le era colato sul braccio ormai secco. Respirò a fondo, scuotendo la testa. Ma cosa stava facendo? Non era così che poteva aiutarlo. Si costrinse ad alzarsi, sebbene le gambe si rifiutassero di reggerla, poi cercò di lavare come meglio poté la ferita, ed estrasse i pezzi di vetro.*

    [...]

    *Sachiko era passata da Shiraki per portargli un pasto leggero. Gli aveva detto che avrebbe dovuto mangiare qualcosa per riprendersi, anche se probabilmente sarebbe stato difficile per lui riabituarsi al cibo dopo tanto tempo. Gli disse di mangiare quello che si sentiva, il resto lo avrebbero fatto flebo e integratori, ma che più avesse riabituato il suo corpo ai cibi solidi, più in fretta sarebbe avvenuta la sua guarigione. Lo lasciò solo per un po', poi tornò a prendere il vassoio.*

    *Poco tempo dopo, la porta della stanza si aprì di nuovo, e Shaina fece nuovamente il suo ingresso. Era stranamente pallida, e aveva gli occhi contornati da pesanti occhiaie. Si sarebbe detto che nonostante tutto non aveva dormito affatto.*

    *La ragazza si avvicinò al letto. Si era cambiata nuovamente d'abito, indossava un corpetto di cuoio e una gonna a pieghe, stivali e guanti lunghi rinforzati da bracciali metallici e l'immancabile sciarpa rosso sangue. Sulla sua fronte, spiccava di nuovo il coprifronte di Suna.*

    Shiraki...

    *cominciò, poi d'improvviso si inchinò profondamente di fronte a lui, una cosa che non faceva né aveva mai fatto praticamente con nessuno, se si escludeva qualche daimyo per cui aveva lavorato.*

    ...perdonami, ti prego. E' stata solo colpa mia, se fossi stata più vigile tutto questo non ti sarebbe accaduto. Il villaggio è una mia responsabilità, così come quello che vi accade. Avrei dovuto accorgermene, e invece non sono stata capace di gestirlo, non sono stata in grado di proteggerti.

    *Non aveva il coraggio di sollevare lo sguardo su di lui, rimase immobile, le mani poggiate sulle ginocchia, gli occhi serrati per non piangere di nuovo. Il marchio di Shukaku bruciava come se le stessero dando fuoco, ma non aveva intenzione di lasciarlo interferire.*

    La lettera che ci hai spedito, non è mai arrivata. Abbiamo modo di credere che i tuoi rapitori l'abbiano intercettata e che in quel modo siano riusciti a tenderti una trappola per catturarti. Riguardo a loro, pensiamo che siano stati uccisi da qualcuno di esterno al villaggio...

    *Prese un respiro profondo, era giunto il momento di dirglielo. Si rialzò, senza guardare direttamente quegli occhi di perla, ed estrasse qualcosa dalla sua tasca. Una busta su cui erano appuntati dei capelli d'argento.*

    Questa, l'ha trovata Reverie nella stanza in cui eri tenuto prigioniero...è indirizzata a te.

    *gli disse mentre gliela porgeva.*

    Edited by Shaina Otori - 6/9/2008, 02:23
     
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  5. Shiraki_Hyuga
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    Lifetime

    * L'odore pungente di un pruno, il calore umido di una sorgente termale, la sensazione piacevole del contatto... frammenti... si sovrapponevano uno all'altro creando una matassa di ricordi intricati e difficili da riordinare.

    Shiraki si era addormentato di nuovo, aveva perso la cognizione del tempo da quando era stato ritrovato, non sapeva se fosse estate, inverno... il tempo passato era come una cicatrice invisibile nel suo cervello che gli faceva dolere la testa ogni volta che lo metteva in moto.

    Unico ricordo fresco e vivido, gli ultimi avvenimenti. La kunoichi che gli era rimasta accanto solo per la gioia di saperlo di nuovo vivo, ma allo stesso tempo, l'orrore che sconvolgeva la sua testa quando questa lo toccava, cos'era quella bestia? Un demone... già, il demone della sabbia, la reliquia che proteggeva Suna, la Suna che lo aveva costretto su quel lettino di Ospedale, la Suna che lo aveva fatto quasi impazzire... Ma era anche la Suna che appena scoperta la situazione si era tanto premurata di rimetterlo in sesto. *


    - Gli affari del villaggio hanno spinto i suoi abitanti a rimettersi in sesto. -

    * Di nuovo quell'aberrante creatura, faccia a faccia con lui... tutt'intorno c'era il buio, a terra, pochi metri più avanti il corpo di Shaina era disteso a pancia sotto, dalla sua schiena, pallido come un fantasma, ma non meno orrendo, fuoriusciva Shukaku. *

    - Non ti hanno curato perchè tengono alla tua vita... ti hanno curato perchè non vogliono che tu vada a cantare all'Hokage quello che ti hanno fatto. Ti stanno rimettendo in sesto solo per una questione di affari politici, non perchè tengono a te. -

    § Non e ne frega nulla del resto del villaggio, ma quella ragazza è a digiuno, sveglia e in pena per due giorni aspettando che mi svegliassi, credi davvero che se non tenesse a me avrebbe fatto questo? -

    - 8 Mesi dopo che hanno giocato con te alla cavia da laboratorio? Io credo piuttosto che abbia paura di te, non che sia in pena per te... Devi metterti in testa che devi cambiare caro il mio occhietto vispo. Se non diventi egoista e pensi sempre agli altri, ecco cosa succede... ti ritrovi in un letto di ospedale a ricevere cure da chi ti ha ferito. E intanto i tuoi nemici se la ridono, guardano quanto sei patetico, si fanno delle sonore risate alle tue spalle mentre tu continui a stare dietro a un cazzo di ideale...
    L'eroe romantico è passato di moda, quello che voleva spaccare il mondo con un dito e far vedere a tutti il proprio sentimento lanciando sfide al mondo intero.

    L'unica sfida che devi lanciare adesso è a Suna, al villaggio che ti ha umiliato, al clan che ti ha ferito e alla kunoichi incompetente che ha aspettato 8 mesi per accorgersi che eri nel suo villaggio. -


    § LASCIA SHAINA FUORI DA QUESTA STORIA!!! Mi prenderò la mia vendetta verso il villaggio, troverò il modo di colpirlo e ferirlo come ha ferito me, ma Shaina sarà l'unica che non verrà toccata. §

    - I tuoi vecchi sentimenti bruciano ancora da qualche parte... imparerai ad assopirli e a fregartene... scoprirai che l'amore è peggio del cancro per quelli che hanno deciso di diventare dei Ninja, non c'è nulla di peggio che avere un punto debole come l'amore, puoi essere forte quanto ti pare, puoi essere un dio agli occhi degli altri, ma se un dio ha un sentimento umano, ecco che ritorna uomo e cade inesorabilmente. -

    § Se un dio, nella sua infinita potenza, per essere tale è privo di questi sentimenti, allora me ne sto volentieri nella mia forma di uomo. §

    - E non avrai mai la vendetta contro il villaggio, fatti entrare nella zucca... -

    § NO! Tu fatti entrare nella zucca che non ci sarà niente che mi impedirà di compiere la mia vendetta contro il villaggio, ma non per questo diventerò come uno Shura, manterrò i miei sentimenti umani per quanto possano essere stati stravolti in questi ultimi mesi. E soprattutto, per quanto mi bruci tutto questo, per quanto odio ci possa essere, rispetto i suoi sentimenti nei miei confronti. I miei nei suoi sono mutati in seguito a tutto questo, ma ciò non toglie che non mancherò mai di rispetto a quella ragazza che si sta prendendo cura di me; paura, amore o pena non mi interessa.

    Ti concedo di dirmi cosa è meglio fare per trovare un ipotetico equilibrio dopo il caos in cui sono finito, ma sta pur sempre a me fare le mie scelte §


    * Un sorriso perfido solcò il volto di Shukaku, non come i soliti, era acceso e carico di bramosia per la persona che aveva davanti. *

    - Probabilmente non diventerai mai uno Shura, ma questo tuo cambiamento mi sta infervorando. Attenderò con ansia il momento in cui l'amore che tanto lei prova per te e il rispetto che tu provi per lei, vi porterà a versare il vostro sangue... -

    * Gli occhi si spalancarono e Shiraki inalò una massiccia boccata di ossigeno. Un sogno...
    Troppo debole per reagire e troppo debilitato per ragionare. Non poteva fare altro che rassegnarsi ad aspettare che il suo corpo gli restituisse la libertà di movimento. Mai come in quel momento voleva andarsene, scappare verso Konoha, rivedere Sori, ritrovare Yue. 8 mesi... e chissà quanto altro tempo avrebbe dovuto passare là dentro.

    la finestra era semichiusa e l'aria calda del deserto trasportava le note e le parole di una canzone dolce quanto triste. La rabbia nel suo cuore e la confusione nella sua testa parvero attenuarsi, era come se gli avessero dato una droga che avesse messo da parte tutti i suoi dubbi e le sue paure.

    Da quel volto impassibile, provato e molto meno innocente di prima, sgorgò dopo tanto tempo una lacrima.
    Lo Hyuga ne fu sorpreso... questo era segno che il suo cuore era ancora in grado di provare qualcosa, come aveva detto Shukaku nel sogno, lui non sarebbe mai diventato uno Shura. *


    [...]

    * Accanto al letto c'era un piatto con metà roba avanzata, Sachiko, l'infermiera era venuta a portare allo Hyuga un pasto solido, dopo tanto tempo passato a campare di flebo. Shiraki che di solito era un mangione, aveva messo in bocca un singolo boccone e subito aveva rischiato di rivederlo.

    Si sforzò con tutto se stesso di gustare nuovamente il cibo, ma la sua tenacia lo portò oltre quello che riusciva a sopportare, Sachiko ripulì tutto alla svelta e lo riprese dicendo che riabituarsi non voleva dire rovinarsi ancora di più.
    Quella rovinosa azione del suo stomaco gli aveva tolto gran parte delle forze che aveva faticosamente recuperato. *


    CITAZIONE
    Shiraki...

    * La voce calda di Shaina... era talmente debilitato che nemmeno si era accorto che una persona era entrata nella stanza. Eppure quella voce non gli scaldava più il cuore come un tempo, ripensava al sogno e, se possibile, lo rendeva ancora più glaciale.

    Si sforzò di mettersi seduto, in modo da poterla almeno un minomo guardare negli occhi e sembrare meno patetico. Qualche attimo di silenzio, lo Hyuga notò la sua veste decisamente succinta, si chiese cosa volesse dimostrare. Di colpo la ragazza si esibì in un profondo inchino, la voce tremante, visibilmente dispiaciuta. *


    CITAZIONE
    ...perdonami, ti prego. E' stata solo colpa mia, se fossi stata più vigile tutto questo non ti sarebbe accaduto. Il villaggio è una mia responsabilità, così come quello che vi accade. Avrei dovuto accorgermene, e invece non sono stata capace di gestirlo, non sono stata in grado di proteggerti.

    * Non si poteva dire che lo Hyuga non rimase sorpreso da quel gesto, una goccia di sudore gli corse lungo la schiena, deglutì e voltò lo sguardo altrove... non riusciva a guardarla... *

    CITAZIONE
    La lettera che ci hai spedito, non è mai arrivata. Abbiamo modo di credere che i tuoi rapitori l'abbiano intercettata e che in quel modo siano riusciti a tenderti una trappola per catturarti. Riguardo a loro, pensiamo che siano stati uccisi da qualcuno di esterno al villaggio...

    * Parole di scusa ancora e ancora... ma quello che più era bizzarro, era che lo Shukaku del sogno pareva avere ragione, Shaina pareva all'apparenza più spaventata che dispiaciuta... *

    CITAZIONE
    Questa, l'ha trovata Reverie nella stanza in cui eri tenuto prigioniero...è indirizzata a te.

    * Lo Hyuga voltò di nuovo la testa verso di lei, ma non riuscì più a rimanere impassibile quando vide la ciocca di capelli d'argento attaccata alla busta della lettera... la tolse bruscamente dalla mano di Shaina, anche se con quanto era debole probabilmente lei non si sarebbe nemmeno accorta della differenza.

    La tenne nella sua mano per qualche secondo, il suo cuore venne avvolto da una scossa nera, inarcò le sopracciglia, digrignò i denti, aprì la lettera con tutta la forza che glielo permetteva.

    Quando aprì il foglio, Shiraki riconobbe la minuscola calligrafia stondata di Yue, ebbe un tuffo al cuore, era proprio lei... *


    CITAZIONE
    Mio amatissimo Niichan,

    Credo che ora tu ti possa avvicinare un po' a quello che ti ho detto quando ci siamo separati a Konoha.
    Anche se non sei ancora pronto per capire il mio gesto, sono contenta di vedere che anche tu ti stai allontanando da quello che è il tuo bel mondo di favole e stai capendo quella che è la realtà.

    Andando avanti capirai da solo che riuscirai a farti strada nel mondo solo se saprai indossare la giusta maschera, perchè gli altri non saranno mai sinceri con te come tu stai facendo con loro.

    Tu sei te stesso e ti stai dando agli altri mentre questi si stanno tutti nascondendo raggirandoti e colpendoti senza che tu nemmeno te ne accorga.

    Ora che anche tu hai raggiunto il fondo, mostrami quanto sei bravo a risalire verso la cima, io sono lì... sono il tuo traguardo... se quello che mi hai detto quella sera sarà ancora scolpito nella tua mente quando mi raggiungerai, allora finalmente potrò crederti e ti concederò quello di cui ti ho privato.

    È il momento della tua rinascita Niichan... fammi vedere come risorgi dalle tue ceneri e spicchi il volo. Detestami quanto vuoi, ma non dimenticarti mai di quello che siamo stati. Io ti sto odiando, ma quello che siamo stati è ancora scolpito nella mia mente.

    Amore e odio... ricordati di queste due parole.

    Yue.

    * Il respiro di Shiraki si era fatto affannoso... con quelle poche righe, Yue aveva liberato una bestia che era meglio tenere sopita. Lo sguardo candido macchiato con le striature del sangue era carico di odio, le sue cicatrici bruciavano...

    Strinse la lettera di Yue nella mano, stava tremando... la accartocciò e la gettò lontana...

    la voce si era fatta un sussurro, gelida, quasi glaciale. *


    - Non hai capito che lo stavo facendo per te stupida che non sei altro... non sono io quello che non ha capito un accidente, sei tu... tu soltanto che ti rifiutavi di accettare il mio modo di vedere il mondo. -

    * Un sorriso sadico si dipinse sul volto *

    - Vuoi vedere il niichan cattivo? Prega di non reincontrarci più allora... -

    * Voltò lentamente la testa verso Shaina ostentando l'ombra di un sorriso in un'espressione completamente vuota. Il tono di voce era apparentemente sereno, come pronunciato da un bambino... *

    - Tu odi Yue... vero? È probabile che la ucciderò... io la odio, la odio proprio tanto... -

    * Scivolò sul materasso fino a risdraiarsi leggermente, si voltò dall'altra parte. *

    - Detesto tutto questo... 8 mesi a giocare all'allegro scienziato pazzo nascosto qui a Suna, mentre il villaggio non sapeva minimamente cosa stava accadendo...

    Detesto quella cosa che ti stai portando dentro, che se ne sta lì ad aspettare un tuo passo falso per uscire fuori a far casino... ma d'altronde, tu volevi solo proteggermi... tsk... è come usare un giaguaro come animaletto domestico invece di un gatto... -


    * Una lacrima sgorgò dagli occhi dello Hyuga, mentre lentamente la sua rabbia si stava manifestando... *

    - Perchè... -









     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    - A Crack In The Heart -



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    soundtrack

    SPOILER (click to view)
    Sparkling grey,
    In my own veins.
    Any more than a whisper,
    Any sudden movement of my heart.
    And I know, I know I`ll have to watch them pass away

    Just get through this day

    Give up your way, you could be anything,
    Give up my way, and lose myself, not today
    That`s too much guilt to pay

    Sickened in the sun
    You dare tell me you love me
    But you held me down and screamed you wanted me to die
    Honey you know, you know I`d never hurt you that way

    You`re just so pretty in your pain

    Give up my way, and I could be anything
    I`ll make my own way
    Without your senseless hate... hate... hate... hate.

    So run, run, run
    And hate me, if it feels good.
    I can`t hear your screams anymore

    You lied to me
    But I`m older now
    And I`m not buying baby

    Demanding my response
    Don`t bother breaking the door down
    I found my way out

    And you`ll never hurt me again.


    image
    *Lo guardò sforzarsi per sollevarsi abbastanza da poterla guardare negli occhi, eppure nel momento esatto in cui essi si posarono su di lei, non poté fare a meno di sviare lo sguardo. Non ci riusciva, si sentiva troppo colpevole nei suoi confronti, troppo fragile, debilitata dai giorni di veglia e digiuno e dall'incubo terribile che aveva vissuto da sveglia.*

    *Eppure non le sfuggì lo sguardo che le rivolse, freddo, vuoto, il calore che risiedeva in quelle perle di straordinaria purezza si era trasformato in ghiaccio. Gli rivolse le sue scuse più sincere, aprendogli il suo cuore come aveva sempre fatto con lui, e soltanto con lui...eppure, l'unica persona della quale sembrasse importargli qualcosa era Yue.*

    *Gli occhi del ragazzo si illuminarono quando vide quella ciocca di capelli argentati. Per un attimo, il lampo della vita li rischiarò di nuovo, mentre allungava la mano bruscamente, per quanto i suoi muscoli glielo consentivano e cercava di strapparle la lettera dalla mano. La lasciò andare intenzionalmente. Forse Reverie non sarebbe stata d'accordo a farlo agitare tanto quando non si era ancora ripreso del tutto, ma Shaina non poteva immaginare la sua reazione. Forse Shukaku aveva ragione dopotutto, forse lei non contava assolutamente nulla per lui. Non aveva risposto alle sue scuse, neanche per un attimo aveva pensato di tranquillizzarla, di rassicurarla, di dirle che non era colpa sua. L'aveva semplicemente ignorata. Sentiva lo stomaco stretto in una morsa, un dolore sordo e profondo che si propagava nel suo cuore come se qualcuno vi avesse affondato un punteruolo, più e più volte, e in quel momento sentiva che lui era venuto meno alla sua promessa. L'aveva lasciata sola.*
    image


    *Lo fissava, preoccupata, agitata, spaventata...sì, spaventata per quello che poteva essere di lui, terrorizzata all'idea che non potesse più tornare quello di prima, non le importava del villaggio, dei rapporti con Konoha...era disposta a spiegare di persona all'Hokage, agli Hyuga, quello che era successo, ma non era il momento, nulla era importante se paragonato alla salvezza di Shiraki, e tuttavia, la cosa che più catturava l'attenzione del giovane Hyuga, era la lettera di Yue, che stava divorando con gli occhi, dipingendo finalmente sul proprio viso un'emozione, la prima che Shaina gli avesse visto sul volto da quando si era risvegliato. E non era quella che avrebbe sperato di vedere, il sorriso che tanto amava, che tanto la faceva sentire amata e serena. Tutto quello che vedeva ne era soltanto l'ombra distorta e crudele, mentre alle orecchie sensibili di Shaina giungeva in poco più che un sussurro una frase che era più un pensiero espresso ad alta voce.*

    CITAZIONE

    - Non hai capito che lo stavo facendo per te stupida che non sei altro... non sono io quello che non ha capito un accidente, sei tu... tu soltanto che ti rifiutavi di accettare il mio modo di vedere il mondo. -

    - Vuoi vedere il niichan cattivo? Prega di non reincontrarci più allora... -


    *Shaina inarcò le sopracciglia. Cosa c'era scritto in quella lettera? E cosa era successo tra loro? Ormai era più che evidente che il loro rapporto fosse qualcosa di più di quello tra fratello e sorella. Sentì una nuova crepa aprirsi nel suo cuore. Non rabbia, ma solo una profonda tristezza, la paura di essere stata di nuovo lasciata da parte. Lui la guardò, con un sorriso vuoto, e stavolta lei sostenne il suo sguardo. Anche lui, cominciò a dirsi, aveva le sue colpe.*

    CITAZIONE

    - Tu odi Yue... vero? È probabile che la ucciderò... io la odio, la odio proprio tanto... -


    *Non parlò. Abbassò lo sguardo verso sinistra. Stava riflettendo sulle sue parole. Ma la sua riflessione fu interrotta da quello che Shiraki aggiunse senza neanche guardarla.*

    CITAZIONE

    - Detesto tutto questo... 8 mesi a giocare all'allegro scienziato pazzo nascosto qui a Suna, mentre il villaggio non sapeva minimamente cosa stava accadendo...

    Detesto quella cosa che ti stai portando dentro, che se ne sta lì ad aspettare un tuo passo falso per uscire fuori a far casino... ma d'altronde, tu volevi solo proteggermi... tsk... è come usare un giaguaro come animaletto domestico invece di un gatto... -


    image

    - CRACK! -



    *Un'altro colpo. Stavolta la crepa era troppo profonda. Il cuore di Shaina si ruppe in mille pezzi. Si sentì cadere, risucchiata all'interno di un'oscurità così profonda da essere quasi densa, la sentì entrarle nella gola e toglierle il respiro, stritolarla con una forza soverchiante, e nel fondo di quella oscurità due occhi gialli la fissavano con aria di scherno.*

    AHAHAH! Ragazzina, ti prego, dimmi che non sto sognando! E' troppo divertente vederti in questo stato!

    *La voce di Shukaku la raggiunse, sembrava che stesse per morire dal ridere, come se stesse finalmente partecipando a una festa a lungo attesa in cui lui era l'ospite d'onore. Shaina si riscosse, rivolgendosi al demone in tono secco. Non voleva che lui la comandasse in quel momento.*

    §ICHIBI, STANNE FUORI O GIURO SULLA TOMBA DEL MIO MAESTRO CHE MI GETTO DA QUELLA FINESTRA! E se lo faccio mentre hai un canale aperto con me ti danneggerai anche se non sei fisicamente nel mio corpo!§

    *Shukaku la conosceva meglio di chiunque altro, forse anche meglio di quanto lei conoscesse se stessa. E per questo sapeva che stava parlando sul serio. Era davvero determinata a farlo stare fuori dal suo corpo in quel momento, e lui si ritrasse all'interno della sua coscienza, la sua presenza non ancora abbastanza forte da poter decidere da solo di restare se Shaina voleva con forza il contrario. Tutto questo accadde in meno di un secondo, un'istante più breve di un battito di ciglia. La ragazza strinse forte i pugni, tanto che la mano ferita riprese a sanguinare, macchiando il guanto che la ricopriva nonostante le bende che vi aveva avvolto. Sollevò lo sguardo, fissando Shiraki con gli occhi verdi di solito inespressivi che mostravano tutta la sua rabbia, un sentimento che mai gli aveva mostrato, che mai, neppure una volta, neppure durante il peggior litigio, era stato rivolto contro di lui.*

    Cosa...ma che diavolo stai dicendo? Cosa credi, che a me faccia piacere vederti ridotto in questo stato? Che se solo avessi saputo quello che stava succedendo non sarei corsa a salvarti, anche da sola? Tu odi la cosa che c'è nel mio corpo...tu...mi stai giudicando dall'alto del tuo piedistallo, come hai sempre fatto! Hai detto che tuo padre non faceva che guardare gli altri dall'alto in basso, ma tu non sei migliore di lui! Io non ho avuto la fortuna di nascere con un'abilità innata, non ho mai saputo chi fossero i miei genitori, per i primi nove anni della mia vita ho vissuto pregando ogni sera di poter vedere l'alba il mattino dopo, ho sofferto il freddo e la fame, mentre tu dormivi al caldo nella tua casa con dei genitori che magari non ti mostravano amore, ma che non ti hanno mai fatto mancare nulla! Per voi Hyuga è facile giudicare gli altri, non è vero? Voi siete nati con un potere fuori dall'ordinario, vi basta allenarvi un po' e diventate quasi invincibili, ma noi comuni mortali dobbiamo impegnarci e soffrire per proteggere cio' che amiamo! Pensi che a me faccia piacere condividere il mio corpo con questa cosa? Sai quale è stato il pensiero a cui mi sono aggrappata perché Lui non prendesse il sopravvento? Solo e soltanto tu. Volevo proteggerti, volevo diventare forte perché nessuno dovesse più morire per me!

    *La voce di Shaina tremava, mentre il suo tono si alzava fin quasi a gridare, dalla mano ferita cadevano grosse gocce di sangue, ma ormai non sentiva più nulla, il dolore fisico non era nulla in confronto a quello che sentiva nel suo cuore.*

    Mi chiedi se odio Yue...e come potrei? Non avrei nemmeno saputo della sua esistenza, se non l'avessi incontrata per caso al Torneo. Non mi hai detto mai nulla di lei, non so nemmeno che tipo di rapporto ci sia tra voi... *La voce si era abbassata, il tono mostrava tristezza e frustrazione, più che la rabbia iniziale.* ...ma so che per me non c'è spazio. Io ti ho sempre amato con tutta me stessa. Io ti ho aperto il mio cuore. Solo a te, in tutto il mondo. Sei l'unico a cui io abbia raccontato per intero il mio passato, a cui dico sempre tutto senza riserve, ma adesso l'ho capito...a te importa solo di Shiraki Hyuga, e di nessun altro...

    *Abbassò la testa, le parole morirono nel silenzio. Dopo avergli detto tutto ed essersi sfogata, si sentiva come svuotata di ogni energia. Risollevò lo sguardo, ormai impassibile e incapace di mostrargli qualsivoglia sentimento. La voce uscì meccanicamente.*

    Fai come vuoi. Ma non dimenticare il tuo stesso credo ninja. Vedi di rimetterti in piedi, io ti aspetto in Amministrazione.

    *Girò sui tacchi, e uscì dalla stanza senza aggiungere altro, troppo stanca per combattere, troppo sconvolta per rispondere a quello che lui le avrebbe potuto dire. L'amore era ingiusto, era crudele, e faceva male.*

    *Chiuse la porta e seguì meccanicamente il corridoio, sbattendo leggermente contro la spalla di Reverie che passava nel senso opposto. Non si fermò, nemmeno quando la kunoichi dai capelli biondo miele la chiamò per nome. Uscì dall'ospedale. I suoi piedi affrettarono il passo senza che lei desse loro l'ordine, e si ritrovò a correre verso l'ufficio dell'Amministrazione.*

    SPOILER (click to view)
    OT Aspetto la tua risposta, poi posto con Reverie e ti rimettiamo in piedi /OT
     
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  7. Shiraki_Hyuga
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    * Uno sgurado che avrebbe dato fuoco all'oceano fu quello che Shaina rivolse a Shiraki dopo le sue parole, mai lei era stata così fuori di se, e le parole che seguirono furono altrettanto folgoranti. *

    CITAZIONE
    Cosa...ma che diavolo stai dicendo? Cosa credi, che a me faccia piacere vederti ridotto in questo stato? Che se solo avessi saputo quello che stava succedendo non sarei corsa a salvarti, anche da sola? Tu odi la cosa che c'è nel mio corpo...tu...mi stai giudicando dall'alto del tuo piedistallo, come hai sempre fatto! Hai detto che tuo padre non faceva che guardare gli altri dall'alto in basso, ma tu non sei migliore di lui! Io non ho avuto la fortuna di nascere con un'abilità innata, non ho mai saputo chi fossero i miei genitori, per i primi nove anni della mia vita ho vissuto pregando ogni sera di poter vedere l'alba il mattino dopo, ho sofferto il freddo e la fame, mentre tu dormivi al caldo nella tua casa con dei genitori che magari non ti mostravano amore, ma che non ti hanno mai fatto mancare nulla! Per voi Hyuga è facile giudicare gli altri, non è vero? Voi siete nati con un potere fuori dall'ordinario, vi basta allenarvi un po' e diventate quasi invincibili, ma noi comuni mortali dobbiamo impegnarci e soffrire per proteggere cio' che amiamo! Pensi che a me faccia piacere condividere il mio corpo con questa cosa? Sai quale è stato il pensiero a cui mi sono aggrappata perché Lui non prendesse il sopravvento? Solo e soltanto tu. Volevo proteggerti, volevo diventare forte perché nessuno dovesse più morire per me!

    * Al solo sentir pronunciare il nome di suo padre, Shiraki rispose al fuoco con il fuoco, una nuova carica di rabbia lo assalì... e stavolta non per causa di Yue; nonostante le sue condizioni lo facessero apparire decisamente innocuo, le sue parole e il suo sguardo gli conferivano ugualmente una certa aura minacicosa. *

    - Guai a te se tiri di nuovo in mezzo quell'infame di mio padre... azzardati a paragonarmi di nuovo a lui e non sarà Shukaku a farti vedere l'inferno...

    Probabilmente hai ragione, probabilmente ho avuto la fortuna di nascere dotato di una abilità innata che mi da una spinta in più per ottenere la forza. Ma se un debole per diventare forte ha bisogno di vendere l'anima al diavolo... è 10 volte meglio che rimanga debole!!

    E questo mia cara Shaina è quanto di più contrario c'è al pensiero di mio padre... -


    § Non mi puoi dire questo... se è questo quello che pensi, vuol dire che non hai capito nulla di quello che ti ho insegnato. Ti ho sempre detto che la vera forza è dentro se stessi, e non bisogna cercare agenti esterni che ce la incrementino.... no... non mi dire così... -

    * L'impassibilità e la freddezza del volto avevano raggiunto un livello glaciale, ma nella voce si poteva notare un tremolio di nervosismo... *

    CITAZIONE
    Mi chiedi se odio Yue...e come potrei? Non avrei nemmeno saputo della sua esistenza, se non l'avessi incontrata per caso al Torneo. Non mi hai detto mai nulla di lei, non so nemmeno che tipo di rapporto ci sia tra voi...

    ...ma so che per me non c'è spazio. Io ti ho sempre amato con tutta me stessa. Io ti ho aperto il mio cuore. Solo a te, in tutto il mondo. Sei l'unico a cui io abbia raccontato per intero il mio passato, a cui dico sempre tutto senza riserve, ma adesso l'ho capito...a te importa solo di Shiraki Hyuga, e di nessun altro...

    § se mi importasse solo di me non ti sarei stato vicino per tutto questo tempo... nonostante detestassi quella reliquia. §

    CITAZIONE
    Fai come vuoi. Ma non dimenticare il tuo stesso credo ninja. Vedi di rimetterti in piedi, io ti aspetto in Amministrazione.

    * Shaina si allontanò, quell'ultima frase lo aveva lasciato di sasso... qual'era il suo credo ninja?
    Aveva una nebbia in testa, una sensazione pungente. Come se i suoi ricordi fossero un dipinto e qualcuno ci avesse rovesciato sopra dell'inchiostro.
    Il motivo per cui era diventato un ninja...

    Non riusciva a ricordarselo! *
     
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    La figlia del Vento

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    - A Hard Task -



    *Reverie sbuffò per l'ennesima volta. Davanti a lei sulla scrivania del suo ufficio nell'Ospedale c'erano quintali di fogli e rotoli sparpagliati su libri di medicina aperti tutti sul medesimo argomento. E cioè come rimettere in piedi possibilmente in fretta una persona che era stata costretta all'immobilità per dei mesi senza troppe conseguenze. Si versò l'ennesima tazza di caffé. Erano ore che stava scartabellando tutta quella roba e ancora non era sicura di quello che avrebbe fatto.*

    *Da quello che aveva potuto constatare, i tessuti delle gambe di Shiraki erano parecchio danneggiati, e si trovavano in una situazione peggiore di tutto il resto del corpo, a causa dello scatto improvviso che aveva fatto contro di lei. Sollevò le braccia sopra la testa, stiracchiandosi sulla sedia. Certo che doveva tenere parecchio a quella spada. Guardò la coppia di falchion poggiati accanto alla porta dell'ufficio...non era poi così strano essere tanto affezionati a delle armi, pensò.*

    [...]

    *Aveva quasi perso la cognizione del tempo. Le era già capitato più di una volta di dover studiare a fondo per prepararsi ad una operazione, però era la prima volta che l'operazione in questione era così delicata e complicata. C'erano un sacco di fattori di cui tener conto, e i rischi erano parecchio elevati. Non era facile riprendersi dopo un'esperienza del genere, e anche se il suo corpo ce l'avesse fatta, la sua psiche doveva essere davvero un casino in quel momento.*

    *Alla fine, dopo quelle ricerche che le erano sembrate infinite, era riuscita a trovare in un vecchio libro la descrizione di una tecnica usata molti anni prima dal quinto Hokage su uno Shinobi di Konoha che era stato ferito in uno scontro col grande Kazekage Gaara. Si trattava di una tecnica operatoria che comprendeva l'utilizzo sia di chakra curativo che di tecniche mediche avanzate. Il libro diceva che allora le probabilità di riuscita erano del 50%, ma con la medicina moderna e le attrezzature che quel maniaco senza speranza del Dottor Asuka aveva acquistato per l'ospedale (indebitando fino al collo l'Amministrazione), sarebbero salite esponenzialmente, rendendo un fallimento estremamente improbabile.*

    *Bene, adesso non c'era che da informare il paziente. Reverie uscì dal suo ufficio, dirigendosi verso la camera di Shiraki. Lungo la strada, Sachiko la informò che nella stanza accanto avevano trovato uno specchio rotto. Strano, si disse, era la stanza che aveva dato a Shaina, e le sembrava che fosse tutto a posto. Lì per lì non ci diede peso, poi si avvicinò alla porta della camera del ragazzo, e mano a mano che proseguiva nel corridoio al suo udito sensibile giungevano sempre più chiari i toni di una discussione. Una delle due voci per poco non la riconobbe: era la voce di Shaina, ma non l'aveva mai sentita così...così...sconvolta, furente, infiammata da un'ira che mai aveva colto l'Amministratrice di fronte a lei. Di solito, le poche volte che l'aveva vista arrabbiata, la sua voce si riduceva a un sussurro, quasi un sibilo gelido, ma ora i suoi toni si stavano alzando, stava gridando, tanto che quella non sembrava nemmeno la sua voce, così carica di forza e in qualche modo...passionale.*

    *L'altra voce, non aveva certo bisogno di chiedersi di chi fosse. Una bella voce, calda e probabilmente molto sensuale in altri momenti, che ora esprimeva anch'essa un rancore gelido e tagliente come una lama. Non aveva afferrato che poche parole, nonostante i due stessero parlando a voce alta, lei non era ancora abbastanza vicina da percepire l'intero discorso. Quello che era certo era che aveva afferrato il nome Yue, e anche alcune cose che avrebbe preferito non sentire. Pochi passi avanti, e vide la porta aprirsi, e Shaina attraversarla con gli occhi bassi e un'andatura leggermente barcollante.*

    *La guardò chiudere la porta e muoversi verso di lei come in trance. Le sbatté leggermente contro, segno evidente che non si era accorta della sua presenza, ma la cosa più preoccupante fu che non se ne accorse nemmeno dopo averla toccata. Reverie si voltò verso di lei.*

    Shaina-Chan...Shaina!

    *Nessuna risposta. La ragazza continuò a seguire il corridoio senza voltarsi. Scosse la testa, rimanendo ferma per un attimo, mentre decideva cosa fare. Probabilmente Shaina avrebbe preferito rimanere sola, quindi decise di occuparsi dello Hyuga, del resto, ormai aveva già fatto preparare la sala operatoria.*

    *Entrò nella stanza senza bussare, suo l'ospedale, sue le stanze. Richiuse la porta alle sue spalle, guardando il ragazzo con un'espressione indecifrabile, le braccia incrociate davanti a sé.*

    Proprio non riesci a non farle male, vero? *Alzò la mano destra prima che lui potesse ribattere, facendogli cenno di tacere.* Non dire nulla, sono affari vostri e non c'è bisogno che ti giustifichi con me...io sono un medico, e tu sei un mio paziente. Non me ne frega niente di quello che c'è tra voi, però non mi piace che ti agiti in questo mo...

    *Sgranò gli occhi viola scuro. Sul pavimento della stanza c'era una grossa macchia scura. Si chinò a terra, toccandola e saggiandone la consistenza tra le dita. Sangue. Dalla forma sembrava che fosse caduta perpendicolarmente, quindi poteva appartenere solo a Shaina. Si rialzò, aprendo la porta di scatto. Lungo il corridoio una serie di macchie di sangue più piccole tracciava il percorso della kunoichi dagli occhi di smeraldo. Ecco cos'era successo allo specchio. Adesso aveva un'altra persona di cui preoccuparsi. Sperò che Shaina non desse di matto, e tornò all'interno della stanza.*

    Certo che voi uomini avete la sensibilità di un elefante a volte...non ti sei accorto che stava perdendo sangue? Spero stia bene...

    *disse, più rivolta a se stessa che a lui.*

    *Sospirò. Per certe cose c'era ben poco che sapesse fare. Tornò a guardarlo fisso negli occhi.*

    Beh...lasciamo stare Shaina per ora...credo di aver trovato un modo per rimetterti in piedi, ragazzo. Però dovrò operarti...e questo non significa certo che uscito dalla sala operatoria sarai in forma come prima...avrai bisogno di rimetterti in sesto un po' alla volta, ma recupererai una buona parte delle tue forze...per il resto, sarà meglio se ti affidi a qualcuno del tuo clan.

    *si avvicinò a lui, appoggiando le mani al letto e guardandolo da vicino, la voce roca e ruvida della donna si era fatta terribilmente seria.*

    Sia ben chiaro che una volta rimesso in piedi e tornato in sesto sarà meglio per te se muoverai il culo fuori dal villaggio. C'è gente qui che non vede troppo di buon occhio chi turba la nostra bella Amministratrice...e non sto parlando di me, tesoro. Non farei mai del male a un mio paziente.

    *Reverie si rialzò, senza interrompere il contatto con gli occhi bianchi dello Hyuga. Incrociò di nuovo le braccia, continuando come se nulla fosse.*

    Ora, se ti fidi ancora di me, ti porterò in sala operatoria dove cercherò di rimettere insieme il casino che ti sei combinato alle gambe. Ma visto che l'alternativa è rimanere qui a vegetare in eterno, penso che la tua risposta tenderà verso il si. Quindi non ti dispiacerà se taglio corto con le formalità e ti porto direttamente nella mia macelleria personale, vero?

    *La donna aveva uno strano senso dell'umorismo. Forse era per quello che lei e Shaina andavano d'accordo. Comunque non aveva affatto torto, né aveva mentito sulle condizioni di Shiraki o sulle proprie intenzioni, quindi la sola cosa che il ragazzo poteva fare in quel momento era fidarsi di lei.*

    *Una volta ottenuta la sua autorizzazione, lo avrebbe portato con tutto il lettino, munito di ruote, fino alla sala operatoria, dove lo avrebbe piazzato al centro di un complicato sigillo che quattro infermiere, tra cui la ragazza dai capelli rossi a caschetto di nome Sachiko, avevano appena finito di tracciare, ponendosi poi ai quattro lati. Poi lo avrebbe fatto addormentare dolcemente usando uno speciale gas anestetico, per non essere costretta ad agire ancora su vene e capillari ancora provati con aghi e altri mezzi che avrebbero solo peggiorato la situazione.*

    *L'ultima cosa che vide furono un paio di occhi viola scuro che spuntavano da sopra una mascherina da chirurgo, e una forte luce che veniva puntata sulle sue gambe, mentre dai lati su cui stavano le quattro infermiere saliva una debole luminescenza, data dal chakra che le ragazze stavano infondendo nel sigillo.*

    [Qualche ora dopo, stanza di Shiraki]

    *L'operazione era finita. Reverie era stanca morta per l'operazione e il consumo di chakra. Le infermiere che si erano date il cambio al sigillo erano andate a casa a riposare, e lei era rimasta col suo paziente. Controllò i segni vitali. Sembrava tutto nella norma. Ancora poco e l'effetto dell'anestesia sarebbe finito.*

    *Si sarebbe svegliato completamente bendato, con indosso un camice operatorio. Se l'operazione fosse andata a buon fine, i dolori ai muscoli che sentiva nel muoversi, si sarebbero attenuati fino a sparire nel giro di qualche giorno. Al suo risveglio, Reverie lo avrebbe salutato nel suo personalissimo modo.*

    Beh, a quanto pare hai la pellaccia dura. Non ci sei rimasto secco, e questo è un buon segno. Ora, come ti senti?

    SPOILER (click to view)
    OT ti porto autoconclusivamente in sala operatoria sennò non si finisce più, se qualcuno vuole delucidazioni sul metodo usato da Reverie, chieda pure e risponderò (puo' darsi :look: ). A parte tutto, spero di essere stata coerente...dovresti sentirti i muscoli un po' indolenziti ma non più intorpiditi, e i dolori forti dovrebbero essere cessati, ringrazia Sachiko e socie per l'aiuto XD
    Buona convalescenza, io vado a dormire ^O^ /OT
     
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  9. Shiraki_Hyuga
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    Countdown

    CITAZIONE
    Certo che voi uomini avete la sensibilità di un elefante a volte...non ti sei accorto che stava perdendo sangue? Spero stia bene...

    * Furono le uniche parole che riuscì a sentire dopo un tempo interminabile, era scosso, frustrato, arrabbiato, non sapeva di aver fatto la cosa giusta, l'unica cosa di cui era certo era di averla fatta e che questo avrebbe avuto delle conseguenze... no, ora non gli importava, era ancora troppo sottosopra per poter comprendere, capire i suoi gesti... *

    CITAZIONE
    Beh...lasciamo stare Shaina per ora...credo di aver trovato un modo per rimetterti in piedi, ragazzo. Però dovrò operarti...e questo non significa certo che uscito dalla sala operatoria sarai in forma come prima...avrai bisogno di rimetterti in sesto un po' alla volta, ma recupererai una buona parte delle tue forze...per il resto, sarà meglio se ti affidi a qualcuno del tuo clan.

    * Una persona del clan... il clan Hyuga... un solo nome gli balenò alla testa in quel momento. *

    - Se fosse possibile vorrei che convocaste Alexander Hima Hyuga Jaku in modo da riacquistare l'uso degli occhi bianchi e delle arti Hyuga. -

    * L'aveva formulata come una richiesta, ma suonava più come un ordine implicito. *

    - Per favore... -

    * Aggiunse in modo da sembrare più cortese. *

    CITAZIONE
    Sia ben chiaro che una volta rimesso in piedi e tornato in sesto sarà meglio per te se muoverai il culo fuori dal villaggio. C'è gente qui che non vede troppo di buon occhio chi turba la nostra bella Amministratrice...e non sto parlando di me, tesoro. Non farei mai del male a un mio paziente.

    - Lasceremo il villaggio una volta che sarò guarito. -

    * Seguì Reeverie con lo sguardo mentre lei continuava a spostarsi e a fissarlo. *

    CITAZIONE
    Ora, se ti fidi ancora di me, ti porterò in sala operatoria dove cercherò di rimettere insieme il casino che ti sei combinato alle gambe. Ma visto che l'alternativa è rimanere qui a vegetare in eterno, penso che la tua risposta tenderà verso il si. Quindi non ti dispiacerà se taglio corto con le formalità e ti porto direttamente nella mia macelleria personale, vero?

    - Ti ringrazio Reeverie... -

    * Tra i tanti litigi e frasi, quello forse era il primo grazie sincero che rivolgeva ad una persona da quando si era svegliato, non riusciva a capacitarsi ancora di essere vivo e inconsciamente dava la colpa a Suna, e di conseguenza a Shaina, per quanto era successo, anche se per quel poco che era in grado di ragionare cercava di autoconvincersi che era stato tutto un incidente, che il villaggio non c'entrava niente.

    Non aveva fatto caso al termine "macelleria personale", voleva troppo riprendere a camminare per fare lo schizzinoso, si sarebbe lasciato condurre da Reeverie ovunque lo avesse portato, fosse stato anche il patibolo. Qualunque posto andava bene se in quel momento sarebbe potuto guarire. *


    [...]

    * Di nuovo un periodo di vuoto, nuovamente persi i sensi e nuovamente quella sensazione di stordimento che succede ad un risveglio da un assopimento forzato. A quanto pareva però stavolta il luogo non era cambiato, era sempre la sua stanza da letto nell'ospedale di Suna. *

    CITAZIONE
    Beh, a quanto pare hai la pellaccia dura. Non ci sei rimasto secco, e questo è un buon segno. Ora, come ti senti?

    * Reeverie era di lato al letto e aspettava solo che le venissero fatti i complimenti per l'operazione riuscita.
    Shiraki si mise seduto sul letto e si meravigliò della facilità con cui era riuscito a farlo. Il torpore alle gambe era svanito e gran parte dei dolori erano passati.
    portò le gambe fuori dalle lenzuola, provò a muoverle, tutto OK, era tornato attivo e funzionante almeno per quanto riguardava i movimenti di base.

    - Sembra che sia tutto a posto... -

    <i>* Mise i piedi per terra, e provò a camminare normalmente... ci riuscì.
    Raggiunse lo specchio, voleva vedersi in volto, l'unica cosa che non era ancora riuscito a fare da quando si era risvegliato.
    Vedere la sua immagine riflessa nello specchio lo rattristò: era molto più magro del solito, con quella orrena cicatrice che gli solcava sul viso e le occhiaie sotto gli occhi.

    Guardò Reeverie e poi l'armadietto all'angolo della stanza. *


    - È lì la mia spada? -
     
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    La figlia del Vento

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    - Wake Up And Smell The Coffee -



    CITAZIONE

    - Ti ringrazio Reverie... -


    *Non poté fare a meno di chiedersi perché quel ragazzo fosse tanto crudele con Shaina quanto era gentile con lei. Possibile che le desse la colpa di quello che gli era accaduto, sebbene la ragazza non potesse sapere che lui si trovava lì? Probabilmente era anche quella una delle conseguenze dello shock post traumatico, e la cosa la preoccupava a fondo. Se da come aveva capito lui e Shaina erano così profondamente legati, nel suo cervello doveva essere successo un vero casino per fargli cambiare atteggiamento a quel modo.*

    §...Alexander Hima Hyuga Jaku...uno con tutti questi cognomi deve essere un pezzo grosso...§

    *Tenne a mente il nome, più tardi avrebbe comunicato la cosa a Shaina. Volente o nolente, doveva essere lei a occuparsene.*

    [...]

    *Shiraki si alzò lentamente dal letto, provando la ritrovata efficacia dei suoi arti inferiori.*

    CITAZIONE

    - Sembra che sia tutto a posto... -


    *Si avvicinò allo specchio. Certo, il suo aspetto non poteva essere dei migliori dopo quello che gli era successo, ma cicatrice a parte, non c'era nulla che con un po' di buona volontà non potesse andare a posto, tranne forse il suo rapporto con Shaina. Per quello purtroppo lei non aveva medicine.*

    CITAZIONE

    - È lì la mia spada? -


    *La donna incrociò le braccia davanti a sé, seguendo con il proprio sguardo quello del giovane Hyuga.*

    Si, vado a prendertela. Tu rimettiti subito a letto. Abbiamo visto che le tue gambe funzionano, ma è meglio non strafare per ora. Voglio che rimani fermo fino a domani.

    *Attraversò la stanza, avvicinandosi all'armadietto. Aprì l'anta, tirando fuori un involto di stoffa da cui spuntavano il manico e la lama della spada. Si voltò di nuovo a guardarlo, e sarebbe stato meglio per lui se nel frattempo si fosse rimesso a letto.*

    E' un'arma magnifica. Un po' grande per me, ma senza dubbio di buona fattura. *disse mentre la riportava verso di lui, guardando la spada con lo sguardo di chi se ne intendeva.* Come avrai notato, io come la tua spada vengo da Occidente...e ho una certa esperienza in fatto di armi.

    *gliela porse quasi solennemente, con sul viso quello che sembrava un sorriso compiaciuto.*

    Adesso riposati, entro domattina anche gli ultimi dolori dovrebbero essere del tutto scomparsi, e potremo iniziare la riabilitazione. Io nel frattempo mi occupo di contattare quel tuo amico col cognome infinito.

    *Sorrise, dirigendosi verso la porta e allungando le braccia verso l'alto.*

    ...e magari mi farò anche una dormita...rimetterti a posto i pezzi è stato più faticoso di quanto pensassi.

    *Uscì dalla stanza, richiudendo la porta dietro di sé. Si tolse il camice, mentre entrava nel suo ufficio e si avvicinava alla scrivania. Lasciò cadere il camice sulla poltrona, mentre si sedeva al suo posto ed estraeva dal cassetto un foglio di carta tutto stropicciato. Lo spianò per bene sul piano della scrivania, leggendolo due o tre volte. Era la lettera che Yue aveva lasciato a Shiraki, e che lui aveva gettato in un angolo della stanza. Le cose che trovi ti appartengono, vecchia logica dei pirati, soprattutto se il precedente proprietario le ha gettate via, e quello che c'era scritto in quella lettera era piuttosto interessante. Non solo per il rapporto tra Shiraki e questa Yue, che a dir la verità sembrava qualcosa di più del rapporto tra un fratello e una sorella, tanto per il contenuto, che aveva destato in lei qualche sospetto. Beh, adesso come adesso, quella aveva cessato di essere corrispondenza personale, ed era diventata una prova.*

    *Reverie si alzò dalla scrivania, prese la lettera e uscì dall'ospedale, dirigendosi verso l'Amministrazione. A Konoha avrebbero voluto spiegazioni, e forse ne aveva trovata una.*

    SPOILER (click to view)
    OT: fatto! Adesso mi occupo di contattare Xander, nel frattempo, Shiraki avrà le gambe indolenzite per una mezza giornata (strano a dirsi ma avevo usato una tecnica della specializzazione del medico da campo senza saperlo XD ) /OT


    Edited by Shaina Otori - 10/11/2008, 00:53
     
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  11. Shiraki_Hyuga
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    Dream

    * Non fece caso ai discorsi di Reeverie, si sentiva la testa pesante, stanca, ancora troppo fragile alle emozioni. Quello di cui aveva bisogno era una sana dormita. *

    - Reeverie... -

    * Fece una pausa e attese che la ragazza si fosse girata. *

    - ... nulla ... -

    * Gli tremava leggermente la voce, qualcosa dentro di lui si sarebbe messo ad urlare.
    Quale che fosse stata la risposta del ninja medico, Shiraki sarebbe rimasto in silenzio addormentandosi... esausto, con la possente Runa dei Cieli accanto al letto. *


    [...]

    * Era una radura vasta, in lontananza si intravedevano un fiume e un bosco, sullo sfondo c'erano tre montagne. Uno scenario assolutamente normale se non fosse che la montagna centrale stava fluttuando in cielo.

    In quel mondo non c'erano dolori, non c'era tristezza, si sentiva bene... le persone non erano ferite e il viola opaco del cielo donava un senso di tranquillità...

    Una voce stava chiamando... la visuale tremò per un secondo, Shiraki si guardò intorno...
    La montagna nel cielo, era da lì che veniva fuori la voce, una voce calda e rassicurante...

    Iniziò a camminare, non sentiva il dolore alle gambe, mosse in avanti quando dopo dieci metri si accorse che i suoi piedi stavano poggiando nel vuoto, camminava sull'aria diretto quella gigantesca montagna...

    decise di voltarsi indietro, erano rimaste solo nuvole... quando rimise a muovere i passi, i suoi occhi focalizzarono una gigantesca porta di pietra.

    Toccò la superficie... scoprì di poterci passare attraverso. Con suo grande stupore scoprì che la porta non era intangibile, ma era lui stesso che non era in grado di toccare... nedi essere toccato.

    Pura consistenza spirituale, un essere fattodi mente... entrò nel lastrone di pietra ancora chiuso e gli si parò davanti un corridoio, scuro, illuminato da delle torce che esalavano una fiamma spettrale, giallognola.

    Avanzò, il corridoio scorreva lentamente, sembrava interminabile, ancora una voce, Shiraki si voltò... non si era mosso da dove era arrivato!

    Le fiamme si spensero. una luce opaca in terra. Fu solo adesso che Shiraki fu in grado di avanzare verso di essa. Tese una mano che penetrò nel pavimento... afferrò quello che il pavimento nascondeva e lo sollevò... lentamente... affiorò il suo viso, un viso innocente, puro, bello... la persona che 8 mesi prima era ancora piena di sogni e speranze.

    L'altro si sollevò da terra, volò in alto e sparì nel soffitto. Le torce si riaccesero di nuovo e lo Shiraki attuale fu in grado di proseguire.

    Un mattonato, una scala a chiocciola e un'altra stanza, identica alla precedente, ma le torce esalavano una fiamma azzurra.
    Si spenserò, si materializzò una bara... Shiraki avanzò, la aprì... dentro c'era lei... la ragazza che aveva fatto piangere... Shaina!

    Stava per afferrare anche lei, tirarla fuori di là, ma sentì un "NO!" secco... si fermò... richiuse la bara titubante. Questa qadde al suolo e sparì...

    La stanza si inondò di luce, di colpo Shiraki si ritrovò sulla vetta... c'era una persona girata di spalle, aveva un mantello bianco decisamente troppo largo.

    Il vento lo fece sollevare togliendo il cappuccio, fuallorà che intravide una ciocca di capelli argentati danzare all'aria.

    Shiraki corse ma non riuscì ad afferrare Yue, si era scordato di essere intangibile.
    Perse l'equilibrio e cadde dalla montagna, prima di precipitare fece in tempo a vedere il volto della kunoichi... era rigato da delle lacrime di sangue affranto dal dolore... *


    - Guarda cosa sei diventato per seguire me... adesso rimani nell'oscurità in cui ti sei buttato da solo! -

    [...]

    * Gli occhi si spalancarono, Shiraki era nel letto di ospedale, ritornato alla realtà dopo questo viaggio nel suo subconscio. Si sentiva leggermente più in forze, ma non volle provare a rialzarsi per verificare, preferiva aspettare la colazione del giorno dopo. *

    - È vero... mi sono buttato da solo in questa oscurità... e da solo ci procederò attraverso! -

    * Non avrebbe più chiuso occhio, la mattina dopo sarebbe arrivata e lui si sarebbe fatto trovare sveglio. *


    Edited by Shiraki_Hyuga - 12/12/2008, 19:03
     
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    « Reverie-san...? C'è nessuno?? »

    Dai portali all'ospedale fu una volata, non ci volle molto anche perché la struttura ospedaliera era posizionata in prossimità delle porte di Suna per casi come quelli. Non capitava di rado che i rari gruppi di visitatori portassero con se dei feriti, così come non era un'evenienza impossibile che una qualche testa calda decidesse di darsi alla fuga ricevendo così attenzioni assai poco piacevoli da parte dei guardiani. Deidara fece strada a Guardone Uno, chiamando Reverie a gran voce senza ottenere grandi risultati, almeno per il momento.

    « Vabbeh, lasciala qui. Ha sete, non vedi? Ma com'è vestita?? »
    Guardò la ragazza con aria scettica. In effetti la sua perplessità era quanto meno giustificata: la figura minuta che aveva davanti indossava un kimono di quelli tradizionali che a tutto poteva servire fuorché ad affrontare una traversata del deserto.
    Le tirò su la testa con una mano, poggiandole la bottiglia aperta alla bocca e costringendola a bere almeno un sorso, ottenendo risultati non poco buoni ed apprendendo con sua grande sorpresa che se cerchi di dare da bere ad una persona svenuta quella rischia di soffocare.
    « Ah!! Uh, scusa... ce la fai? »
    Arrossì leggermente per l'imbarazzo per una cosa che in quel momento le pareva tanto ovvia. Al secondo tentativo si limitò a bagnarle un po' le labbra facendo attenzione per capire se era ancora immersa nel sonno comatoso in cui l'avevano trovata oppure se si stava svegliando. Se avesse detto qualcosa o avesse dato segno di voler bere, le avrebbe dato tutta l'acqua che voleva. Frattempo, però, la vicinanza del suo corpo e l'evidente rossore delle sue gote fece capire a Deidara che la ragazza doveva avere una febbre terribile.
    « Non sta bene per niente... senti, tu. »
    Si rivolse a Tatsumaru in tono piuttosto rude ma eccezionalmente gentile per i suoi standard.
    « Sarebbe meglio se vai a cercare Reverie, o se proprio non c'è una delle pornostar che lavorano qua dentro. Va bene perfino nanoshi, quel tappo sarà inutile ma ci azzecca qualcosa in medicina. »
    Si affrettò a cercare una bacinella ed un fazzoletto, trovò la prima ma di pezzi di stoffa adatti a ciò che aveva in mente non ve n'erano. Trovò in compenso degli asciugamani sterilizzati in uno scaffale, dopo averli guardati con sguardo critico si disse che andavano benone. Riempì d'acqua la bacinella e bagnò l'asciugamano, ripiegandolo più volte prima di appoggiarlo sulla fronte della ragazza per abbassarle la temperatura.
    Infine, si rivolse al vice amministratore con uno sguardo eloquente che urlava a gran voce "fuori dalle scatole, adesso".
    « E' sudata. Devo cambiarle gli abiti... »
    Tono di voce che non ammetteva repliche, della serie "ancora qui sei??". Ci vollero un paio di secondi, ma alla fine si costrinse ad aggiungere di malavoglia.
    « ... Comunque grazie. Sei stato affidabile. »
    "Sei stato affidabile" non è "sei stato un figo", ma se era capace di leggere un minimo fra le righe Tatsumaru si sarebbe saputo accontentare...
    Tornò a concentrarsi sulla paziente, toccandole le spalle dolcemente.

    « Ehi...? Mi senti? Capisci ciò che dico? »
    C'era la possibilità che non capisse la sua lingua. In effetti... gli abiti non sembravano di foggia sunese. Nel deserto non si usano i kimoni, non di quel tipo, almeno.

     
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  13. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ~ ... ~ = Titolo
    *...* = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    §...§ = Pensato
    Corsivo preceduto da [flashback] = flashback


    * I tre giovani giunsero immediatamente in ospedale e Deidara iniziò a chiamare a gran voce Reverie-chan, ma l'edificio pareva mezzo vuoto. *

    CITAZIONE
    « Reverie-san...? C'è nessuno?? »

    " Deve stare con i suoi apprendisti medici da qualche parte... "


    * Commentò Tatsu, guardando la Yagi con uno sguardo tranquillizzante, volendo farle capire che ci avrebbero pensato in un secondo tempo. *

    CITAZIONE
    « Vabbeh, lasciala qui. Ha sete, non vedi? Ma com'è vestita?? »

    " Non deve essere del Paese del Vento...
    ...
    Se no non si sarebbe spinta nel deserto così impreparata...! "


    * Ne conveniva con la biondina, anche osservando come fosse vestita. Era strano e non se n'era accorto, ma era la prima volta che discuteva con la ragazzina in maniera civile e miracolosamente non si stavano beccando. Intanto la danzatrice stava cercando di dissetare la bambina, ma si accorse che a versarle l'acqua in bocca le procurava solo disagio. Tatsu non commentò e non pensò nulla a riguardo, visto che nemmeno lui era un maestro in primo soccorso e poi essere un po' scossi in una situazione simile era umano. *

    CITAZIONE
    « Non sta bene per niente... senti, tu.

    Sarebbe meglio se vai a cercare Reverie, o se proprio non c'è una delle pornostar che lavorano qua dentro. Va bene perfino Nanoshi, quel tappo sarà inutile ma ci azzecca qualcosa in medicina.
    »

    * Sì ok: non è che fosse questa miss gentilezza, ma dopotutto era abituato a ben altro e d'altronde anche lui stesso non è che la trattasse benissimo. *

    " Andrò a cercare Revie, per evitare di dover uccidere il Tappo...! "


    * Era quasi sicuro che anche la Yagi conoscesse le performances del tubero rosso, che poi erano le stesse sue, se non fosse stato che per Hoshicoso bastava che respirassero. Nel frattempo la ragazzina si dava un gran daffare e correva a destra e a sinistra per la stanza, raccogliendo tutto ciò che serviva per rinfrescare in qualche modo la paziente. Non se lo sarebbe mai atteso, ma in quel momento la kunoichi guadagnò diversi punti ai suoi occhi. *

    CITAZIONE
    « E' sudata. Devo cambiarle gli abiti... »

    " Bene, allora io vado a cercare un medico...! "


    * Si voltò e fece qualche passo in direzione dell'uscio, per poi arrestarsi lentamente. *

    CITAZIONE
    « ... Comunque grazie. Sei stato affidabile. »

    " Anche tu...
    ... Sei stata brava...! "


    * Rispose con voce pacata e sincera, per poi attraversare l'ingresso e lasciare la stanza senza mai voltarsi. Qualche passo e avrebbe iniziato a correre a perdifiato per i corridoi, in cerca di Revie-chan. *
     
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    La figlia del Vento

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    dal cielo e dal mare...

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    *Reverie era nel suo ufficio, intenta a far finta di lavorare. In realtà avrebbe dovuto mettere a posto un po' di carte che le aveva richiesto Shaina, ma quel giorno non ne aveva nessuna voglia, quindi stava seduta alla scrivania...beh, per l'esattezza con i piedi incrociati sopra la scrivania, mentre mangiucchiava una mela - e non era il caso di chiedersi chi avesse dovuto uccidere per avere una mela nel bel mezzo del deserto - e leggeva distrattamente una delle carte che le avevano mandato dall'Amministrazione, perdendosi praticamente ogni tre righe.*

    *Finì la mela, e gettò il poco che era avanzato nella spazzatura con un tiro da tre punti, leccandosi le dita soddisfatta. Non aveva proprio voglia, in una bella giornata di sole come quella, di mettersi a lavorare su tutta quella cartaccia. C'era da chiedersi quando a Suna non fosse una bella giornata di sole, però al momento nella testa di Reverie questi erano dettagli nemmeno da prendere in considerazione.*

    *Guardò l'interfono con occhi imploranti, come se stesse aspettando che arrivasse una bella emergenza, che so, un incidente, un infarto, una qualunque cosa che le desse una scusa con Shaina per non aver fatto il noiosissimo lavoro burocratico che le aveva richiesto.*

    §Uff...non capisco come faccia quella ragazza a stare tutto il tempo a scartoffiare...e dai squilla...squillaaaaaaa...§

    *Fece un movimento con la mano verso l'apparecchio - che era lì grazie all'amministrazione Asuka, una cosa decisamente molto migliore delle divise microscopiche del personale, ma di cui adesso doveva rendere conto a Shaina per i buchi nel bilancio del villaggio - come per ipnotizzarlo e farlo squillare, quindi si puo' facilmente immaginare la sua faccia quando quello squillò davvero.*

    Mh?

    *si guardò un attimo la mano destra come se si stesse chiedendo se improvvisamente avesse acquisito qualche potere, poi premette il pulsante della comunicazione.*

    Si, Ai? C'è un'emergenza?

    *disse cercando di reprimere una certa nota di impaziente attesa, magari non era carino sembrare ansiosi di ricevere notizie di qualche disgrazia. La voce della piccola receptionist la raggiunse timida e pacata attraverso il filtro dell'altoparlante. Si chiese come mai Asuka avesse assunto una ragazza come lei, e si rispose che era il sogno di ogni maniaco...povera Ai, probabilmente nemmeno se ne accorgeva.*

    Reverie-san, sono appena entrate delle persone...c'è una ragazza bionda che la sta cercando...e un ragazzo che tiene in braccio un'altra ragazza svenuta...sembra urgente.

    Grazie Ai, vado subito.

    *disse con un tono un po' troppo soddisfatto per la situazione. Scattò in piedi, e attraversò la porta in un lampo infilandosi il camice, probabilmente uno di quelli che aveva lasciato il dottor Asuka, l'unico di una taglia vagamente decente e che si potesse indossare sopra ai vestiti. Chiuse la porta, e lo spostamento d'aria fece sollevare alcune delle carte, che dopo qualche volteggio atterrarono sparpagliate a casaccio per mezzo ufficio.*

    *Imboccò le scale, e scese verso il piano terra. Stava attraversando i corridoi verso l'accettazione, quando al suo udito ben sviluppato giunse un rumore di passi concitati. Seguendo l'eco dei passi, girò un angolo e riconobbe immediatamente la sagoma del ragazzo che correva verso di lei.*

    Tatsu-kun! Eri tu alla reception? Cosa è successo?
     
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  15. Chihou Bei Li
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    L'ondata di acqua fresca che dal collo della bottiglia si rovesciò sulla sua lingua riarsa fu per lei il bacio di un angelo che veniva a restituirle la vita, strappandola al mondo oscuro e silenzioso dell'oblio. Ancora abbandonata in uno stato di momentanea semincoscienza, dapprima subì passivamente il flusso di liquido cristallino che le scorreva nella bocca, limitandosi ad assaporare con piacere intorpidito la meravigliosa sensazione di sollievo che esso le procurava; ma dopo solo pochi secondi, trovandosi suo malgrado costretta a ricordare che in questo modo avrebbe presto finito per strozzarsi, deglutì a fatica e scoppiò in un accesso di tosse che fece scuotere il suo esile corpicino da capo a piedi, per poi lasciarla stordita ed ansimante sul letto d'ospedale. Una volta risvegliata, tuttavia, la sete terribile che aveva accumulato durante il viaggio non le diede più pace: solleticata dalla pioggia di piccole gocce che le bagnavano gentilmente le labbra, d'istinto sollevò le mani per afferrare la bottiglia e rovesciarne il contenuto in gola, prendendo a bere con un'avidità che può conoscere soltanto chi ha sperimentato la durezza del deserto.
    Tracannò tutta l'acqua a sorsi rapidi e affannati, finché non rimase senza fiato e quindi si decise ad appoggiare di nuovo le braccia sulle lenzuola, esausta, mentre finalmente provava ad aprire gli occhi.
    Intorno a lei, tutto era luce; una luce immensa, dentro alla quale la sua vista appannata le consentiva appena di distinguere la presenza di alcune ombre dai contorni sfocati. Nell'aria esplodevano parole di cui non comprendeva il significato, e che suonavano fioche come l'eco di un tuono lontano.
    Ad un certo punto, una di quelle ombre le venne accanto; Bei Li allora sbatté ripetutamente le palpebre, nel tentativo di mettere a fuoco la figura in avvicinamento, ma ciò che ottenne fu unicamente l'immagine sbiadita di una chioma bionda e di un viso femminile che le parve di riconoscere.

    "Midori...?" Mormorò, a voce talmente bassa da essere inudibile per chiunque all'infuori di sé. Sgranò gli occhi alla maniera di un cucciolo spaventato, mentre si chiedeva con angoscia se le visioni stessero per caso continuando a perseguitarla, mostrandole stavolta il ricordo della sua ancella personale.

    CITAZIONE (Deidara @ 19/3/2009, 22:50)

    « Ehi...? Mi senti? Capisci ciò che dico? »


    No, non capiva, ma non per motivi di incomprensione linguistica: semplicemente, nella sua mente c'era ancora troppa confusione perché le fosse possibile intendere una domanda qualsiasi, per quanto elementare fosse.
    E, come succede a chiunque nei momenti di maggiore debolezza, per rispondere tornò inconsciamente ad esprimersi nell'idioma che le era più caro, cioè quello d'origine.

    "Bu hao yi si, Midori... dui bu qi, dui bu qi!"

    Il tono era supplichevole, quasi stesse pregando l'altra di svanire e lasciarla spirare in pace. Le lacrime affiorarono senza che se ne rendesse conto, rigandole il volto come un fiume in piena e spezzandole in singulti la voce già flebile.

    "Wo shen ti bu shu fu..."

    Portò la sua mano sulla spalla e la strinse attorno a un dito della giovane, come fanno i neonati.
    Poteva sentire la febbre divorarle il cervello, e la sofferenza traspariva chiaramente sia nell'espressione afflitta che nello sguardo, seppure annebbiato dal sonno. Il panno bagnato che le irrorava la fronte, benché piacevole, purtroppo serviva a poco.
    Senza riuscire neppure a smettere di piangere, formulò una tacita preghiera perché quel tormento finisse presto, ignara del fatto che ad assisterla non era per nulla un frutto della sua immaginazione, bensì una persona in carne ed ossa.


    SPOILER (click to view)

    Traduzione approssimativa delle frasi in cinese:

    "Perdonami, Midori... Mi dispiace tanto, mi dispiace tanto!"

    "Il mio corpo ha qualcosa che non va..."

     
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115 replies since 25/9/2007, 22:26   3662 views
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