-ALTRO-Classe 1 - Sezione I

Sensei: Isidor Inuzuka, Keita Kitase, Shin Raven, Hante Uchiha.

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  1. H a t e
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    SPOILER (click to view)
    posto sotto autorizzazione del sensei Isidor Inuzuka.


    CITAZIONE
    Narrato
    -Parlato-
    §Pensato§

    -Parlato altrui-

    In fondo qual'era la differenza tra la vita che faceva ora e quella passata? Poche volte aveva conosciuto il vero senso della libertà, prima oppresso dai, comunque, benvoluti allenamenti a cui veniva sottoposto dal padre, che lo potevano tenere impegnato anche per intere settimane, poi bloccato forzatamente da chi voleva tarpargli le ali per impedirgli di spiccare il volo tra tutte le avventure che la strada dello shinobi comportava, mentre ora costretto a vivere seguendo le dure leggi della strada, il più forte regna sugli altri, senza possibilità d'appello, la diplomazia è un'arte che troppo spesso si rivela inutile contro chi non è capace di ascoltare e la violenza si tramuta nell'unica via...
    L'accademia oramai era divenuto il suo unico punto fisso in quei giorni così bui, poco tempo fa era riuscito a superare il breve esame che si teneva prima di dare inizio alle vere lezioni, lo aveva superato con il voto massimo, guadagnandosi una lode che sentiva meritata per tutti i sacrifici fatti, per le notti passate insonni e per le giornate madide di sudore, era diventato più forte, più veloce e più abile nel controllare il proprio chakra, nella sua testa ronzava un senso di invincibilità che presto si sarebbe mostrato in tutta la sua inutilità e pura finzione, ne era consapevole, ma stava bene così, poche volte si era sentito così e per una volta voleva goderne!


    [...]



    Aveva perso completamente la cognizione del tempo, non sapeva che giorno della settimana fosse, nè tantomeno quello del mese o ancor peggio proprio che mese fosse! Viveva in quello stato semi-meditativo, in cui ignori quello che ti succede intorno e, di tutta risposta per il tuo atteggiamento passivo, tutto quello che ti sta intorno ignora te.
    Grazie alla sua ben nota sbadataggine si era completamente dimenticato di andare a controllare in che giorno esatto l'accademia avesse aperto i battenti per il nuovo corso, quindi non gli rimanne altra scelta che dirigersi precipitosamente verso konoha, sia che fosse in anticipo di qualche giorno, sia in ritardo di mesi...
    Il ragazzo giunse in vista dell'accademia passando per le porte sud della città dai tetti rossi, in lontananza poteva ammirare le grandi montagne dove erano scolpiti gli immortali hokage che con il loro sguardo severo abbracciavano tutte le vie e con esse tutti gli abitanti che ogni giorno rendevano grazie a questi eroi del passato...
    In quei luoghi le grandi abitazioni del centro erano ridotte a delle piccole case che non superavno mai i due piani di altezza, le strade erano perlopiù dissestate a causa delle varie intemperie che in quegli ultimi tempi avevano flaggellato quelle terre, un freddo quasi invernale corpiva tagliendo tutte le parti del corpo dello shinobi lasciate scoperte.
    Sulle strade brulle e fangose i pesanti stivali dotati di luccicanti borchi affondavano, i chiari e radi peli che andavano lentamente a coprire gambe e braccia erano sintomo di uno stato di pubertà che andava, con il passare del tempo, avanzando, tremava sotto le folate che provenivano da est.
    In breve, grazie al suo senso dell'orientamento non eccelso, cominciò a vagare per le infinite viuzze che si diramavano per quel quartiere dimenticato, forte doore di urina si sentiva ogni volta che ci si avvcinava ai muri sudici, sporcati dai vandali e dai numerosi animali abbandonati che girovagavano come lui in cerca di qualcosa di imprecisato e spesso ignoto, mossi dall'unica forza che poteva ancora reggerli in piedi: la fame...
    Tra la spazzatura e la sporcizia lo Hyuga incontrò un ragazzo dai lunghi capelli neri in netto contrasto con quelli dello shinobi che lentamente gli si avvicinava, una pelle scura copriva l'esile corpo su cui si reggeva a stento, le gambe tremavano al contatto con il gelo, delle cicatrici intercorrevano lungo il nudo petto ma il suo sguardo era ancora fiero e pieno di vita.
    Alzando la mano destra Ryuma salutò l'altro:


    -Ehilà! Il mio nome è Ryuma e sono nei guai.-



    Sorrise per rendere il ragazzino più affabile e gentile, ma il piano non funzionò: la mascella rimase serrata, la bocca solo un sottilo filo in cui si potevano a stento distinguere delle labbra secche e screpolate.

    -Dovrei cominciare il mio corso in accademia, ma mi sono perso...-



    Attese una risposta dal ragazzo, ma nulla, si limitava solo a faissare con i suoi occhi neri, il ninja non poteva sostenere quello sguardo così pieno di emozioni e incredibile potere.

    §Non può essere un tipo normale, ma chi è?§



    Ancora qualche minuto di silenzio, poi all'improvviso il ragazzo parlò con parole da adulto:


    -Non indietreggiare mai, continua sempre diritto, segui le tue aspirazioni e vivi nella gloria...-


    L'espressione ebete che comparve sul volto di Ryuma spiegò perfettamente quelle parole.
    Non aggiungendo nient'altro, il moro si girò sui nudi talloni e si allontanò seguendo la via che si allungava sulla sua destra.

    §Sempre diritto...§



    Quelle parole volevano significare qualcosa di più o si limitavano ad essere delle semplici indicazioni di un ragazzino in vena di scherzi? No, Ryuma non poteva credere che quelle parole erano state accostate per un semplice gioco, ogni parole detta con quell'atono vibrare di corde vocali lo aveva fatto rabbrividire...

    [...]



    Scherzo o meno allo shinobi non interessava poi molto, infatti dopo una ventina di minuti grazie al misterioso consiglio era giunto davanti all'imponente edificio conosciuto da tutti come la culla di alcuni dei più grandi ninja della storia, tutti dovevano passare da qui, chi non ce la faceva veniva brutalmente eliminato, chi riusciva osannato...
    L'accademia era colorata di un opaco rosa pastello, decorato da numerose iscrizioni che brandivano gli antichi balsoni di cui il luogo era insignito; era composto da più piani che mano a mano che andavano verso l'alto si facevano sempre più piccoli fino a giungere sul tetto piatto da cui si poteva ammirare l'intera vastità di konoha.
    Inspirò profondamente l'aria satura di energia, emozionato riuscì a stento a mettere un passo dopo l'altro, poi la curiosità e la voglia si fecero più forti della timidezza e dell'insicurezza, fino a chè il suo incerto passo si trasformò in una corsa...
    Attraversato l'erboso cortile si piazzò davanti le porte in vetro, erano chiuse, qualche addetto si aggirava recando in mano fogli o chissà cos'altro, bussò tre volte, dopo poco giunse una signora panciuta, dagli arruffati capelli rossi che aprendogli uno spiraglio di porta chiese da dietro:

    -Cosa vuoi?-



    Ryuma si sistemò i capelli bianchi che scendevano lungo la fronte imperlata di qualche goccia di sudore, riprese nuovamente fiato e rispose mostrando uno dei suoi più larghi sorrisi:

    -Sono uno studente, perdoni il ritardo!-



    Accennando un lieve inchino con la testa, lo shinobi si scusò.
    La donna fu per un attimo incerta, poi sbuffando spalancò la porta e lo lasciò entrare, si stava già per allontanare quando lo Hyuga aggiunse:


    -Mi scusi! Per la classe 1, sezione I?-



    L'altra senza neanche girarsi:

    -Secondo piano!-



    Ryuma non attese altro, già in grande ritardo si accellerò per giungere in classe al più presto, rapidamente si fece tutti i ripidi scalini che collegavano ogni piano, interrotti da altri pianerottoli adorni di qualche pianta e grandi finestre squadrettate, in pochissimo tempo e con il fiatono fu al secondo piano.
    Con il dito scorse tutte le insegne delle varie classi che si ripetevano lungo tutto il corridoio, alla fine, proprio l'ultima classe, si fermò con l'indice teso e puntato verso la piccola scritta in rosso acceso: 1 I
    Finalmente con il sorriso sulle labbra, mentre già pregustava quello che gli sarebbe accaduto appena varcata quella fatidica soglia notò un lucchetto che bloccava la maniglia arrugginita ed un foglio appeso sulla porta di legno:
    CITAZIONE
    Classe 1

    Sensei:
    Isidor Inuzuka
    Aiutosensei: Keita Kitase, Shin Raven, Hante Uchiha

    Sashi Akimichi - Sashi Akimichi
    Cross! - Ryuma Hyuga
    Nanakko - Miu Hakushi
    Yondaime_4th hokage - Areiz Yondaime Kudo
    Lucasxwel - Orochi
    Fenix 9024 - Yoshimitsu Kanefukuroi Raizen

    Le lezioni si terranno nei cortili dell'accademia, sotto la grande quercia che confina con il sottobosco

    Scorse rapidamente la lista dei compagni e degli insegnanti, non ne conosceva nessuno, solo di uno ne ricordava il nome in un vago ricordo neanche troppo antico: Sashi Akimichi.

    §Sashi, Sashi, Sashi...
    Ma certo! Il chiosco del ramen! Mi farà piacere reincontrarlo.§



    Allietato ancora di più dalla felice notizia non attese troppo e ripercorse al contrario le scale, stavolta più velocemente e pericolosamente data la discesa...

    [...]



    Si ritrovò nuovamente nel cortile, si guardò intorno alla ricerca della classe, intorno solo qualche rado albero ed il vuoto, a passi lenti si diresse dietro l'accademia, forse era dietro il luogo dell'appuntamento.
    Stavolta la buona sorte lo aiutò: la classe era già tutta radunata, dei banchi erano sparsi disordinatamente per il giardino, un fresca ombra li copriva...
    Corse di nuovo e si annunciò urlando già da 10 metri di distanza:

    -Salve a tutti! Sono l'alunno Ryuma Hyuga! Scusate per il ritardo, cercherò di recuperare tutto.-



    Pareva avesse interrotto la lezione nel suo bel mezzo, arrossendo per la teatrale entrata si mise a sedere in silenzio all'ultimo banco, cercò di concentrarsi, ma fu rapito dagli insegnanti: erano tutti degli incredibili ninja, non li conosceva, ma sentire provenire da loro un'incredibile energia, una specie di timore reverenziale provava per loro; uno di loro aveva dei capelli corvini tipici del clan uchiha, poteva solo ipotizzare che fosse Hante, un altro con dei profondi occhi blu e degli stravaganti capelli dai due colori, una parte bianca e una nera, un altro ancora era un uomo dalla stazza straordinaria, la carnagione scura, lunghe cicatrici lungo il volto, labbra scure e carnose, infine un ultima figura pareva spiccare sugli altri, aveva vicino a sè un lupo, enorme e potente, il ragazzo rimase più affascinato dal possente animale che dal resto della classe e quasi perse le spiegazioni degli insegnati assorto nei suoi sogni...
    Quando sopraggiunse la lezione pareva già essere nel vivo, numerose domande si erano intercorse tra studenti ed insegnanti, non fece in tempo a sentirne neanche una che già si andava avanti:


    - Bene ragazzi, è giunto il momento di parlare di Chakra. Il Chakra è la perfetta unione trà energia corporea ed energia psichica. L'energia corporea si sviluppa tramite il duro allenamento e la fatica, mentre l'energia psichica viene aumentata tramite un processo che coinvolge molto più la mente e lo spirito, la "meditazione".Noi ninja creiamo la fusione tra queste due energia, formando il chakra, in un punto posizionato intorno all'ombelico, chiamato tantien. Grazie a questa energia riusciamo ad eseguire le tecniche ed otteniamo molti altri effetti positivi. Ad esempio i ninja più esperti, creando dei cuscinetti di chakra sotto il plantare del piedi riescono persino a camminare sull'acqua o a risalire gli alberi. Inoltre impastando chakra negli arti possiamo ottenere diversi potenziamenti: Aumentare la velocità dei movimenti, Aumentare la forza, Aumentare la resistenza. Tutto questo chiaramente per un tempo limitato e secondo un certo limite. Ricordatevi sempre che se esagerata con l'impastare il chakra rischierete per procurare dei danni al vostro fisico, piuttosto che dei benefici. L'abilità con cui riusciamo ad impastare il chakra dipende da ninja a ninja.
    Ma il chakra non è solamente un'energia, ma è vita. Il chakra ci permette di eseguire anche le azioni quotidiane, di tutti i giorni. E' risaputo anche che il chakra si accumuli in ogni cellula del corpo... -



    Ryuma rimase affascinato dalle fluenti parole del ragazzo, ascoltò tutto alla perfezione, cominciò a capire cos'era quell'energia che sentiva nascere dal bacino per andarsi ad irradiare in tutto il suo corpo.

    - Domande? -



    Lo shinobi non fece neanche in tempo a riordinare le idee per porre una domanda che un suo compagno di classe intervenì:

    -
    Ma se il chakra è energia e l’energia può essere controllata, significa che si può controllare anche chakra non nostro grazie ad un tipo di allenamento particolare, Isidor-sama?
    Se questo fosse possibile non si potrebbe attingere all’energia di altri esseri viventi o a quella degli elementi?l’energia può essere scambiata tra due corpi, questo è un dato di fatto…e se è scambiabile, allora è anche attingibile?-



    Una domanda molto arguta a cui lo Hyuga non aveva neanche lontanamente pensato.

    §Se fosse così sarebbe una cosa incredibile!§



    Ma le flebili aspettative del ragazzo furono distrutte dall'intervento dell'aiuto sensei dai capelli bicolori:


    -Il chakra è si energia, è si energia vitale, ma è energia propria. Non si ha generalmente facoltà di attingere energie altrui, in quanto se questo fosse possibile non avremmo altro che la possibilità di manipolare chakra esterno al nostro.
    Ammetto che vi siano delle eccezioni ma che abbisognano di determinati requisiti per quantomeno avvicinarsi a quello che tu domandi.
    C'è, difatti, la possibilità di attingere chakra da altri, ma il requisito è sempre un consenso di colui al quale si intende prendere energia, a meno che non esistano modi per costringere con violenza questa "volontà", il che rappresenta un paradosso.
    Devi sapere che il chakra è qualcosa che va aldilà di un semplice strumento. Non è tanto il mezzo che appare essere in quanto lo utilizziamo per eseguire tecniche. E' piuttosto la tecnica che si manifesta grazie al chakra.
    Come il braccio che risponde agli stimoli che comandiamo attraverso il cervello, il chakra permette l'esecuzione di tecniche o l'incremento delle nostre prestazioni fisiche. Ma non solo...-



    Il ragazzo si interruppe e aprendo la sacca delle armi estrasse un affilato kunai con cui si avvicinò pericolosamente all'enorme uomo dalla scura carnagione.


    -In virtù della tua domanda, circa una probabile connessione esterna con il chakra, abbiamo un tipo di esso che è naturalmente purissimo e, entrando in contatto con corpi altrui, provvede a determinati effetti.
    Raven dammi il braccio per favore...-


    L'uomo protese il braccio e l'altro lo tagliò con la lama, il sangue rubino comincò ad uscire lentamente.

    -Grazie Raven, scusa.
    Quel chakra è il cosiddetto "chakra medico". Chiamato così per il suo potenziale rigenerante. Guardate.-


    Avvicinò la mano sinistra al braccio lievemente ferito, una strana aura azzurra comparve attorno ad esso e come per magia i tressuti fino ad un momento fa tagliati cominciarono ad unirsi per andare a riparare il taglio.

    -Ecco, come potete vedere, il chakra utilizzato è stato capace di rigenerare i tessuti epidermici fino a far scomparire la ferita accusata.
    Questo è possibile in quanto, come accennato dal vostro sensei, il chakra colpisce anche le cellule. In questo caso, più precisamente, anche le piastrine, atte a curare la ferita. Il chakra ha quindi finalità stimolanti che rendono possibile il superamento dei limiti che il nostro corpo possiede.
    Tutto chiaro?-



    La spiegazione era stata completa ed impeccabile, degna del ninja da cui veniva spiegata, i dubbi sorti in precedenza oramai erano stati quasi tutti colmati, solo qualche inutile quesito o più semplicemente delle curiosità.
    Come se tutte quelle informazioni già non stessero creando gran confusione nella testa dello shinobi, anche l'enorme sensei decise di dire la sua con poche ma esplicative parole:

    -Vorrei aggiungere una spiegazione del Chakra Adesivo citato poco fa dal vostro sensei, giusto a scopo informativo.
    Come ha detto Isidor Sensei, è possibile creare dei "cuscinetti", degli "strati" di Chakra sotto i piedi.
    L'effetto ottenuto è questo...-



    L'uomo si accostò al secolare albero, poggiò un piede sulla corteccia, poi come se niente fosse continuò a camminare sull'arbusto, con estrema tranquillità.
    Lo Hyuga si toccò le piante dei piedi, incredulo delle capacità che si potevano ottenere ad un certo livello, stette in silenzio, non sapeva che pensare nè tantomeno osava fare una qualsiasi domanda e taceva...
     
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50 replies since 26/9/2007, 21:04   966 views
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