-ALTRO-Classe 1 - Sezione I

Sensei: Isidor Inuzuka, Keita Kitase, Shin Raven, Hante Uchiha.

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  1. Yondaime_4th Hokage
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    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Narrato
    "Parlato"
    'Pensato'


    +Epilogue
    ~Carpe Diem



    Un’antica massima afferma che il semplice fuoco prova l’oro. L’oro vero non si scioglie in una semplice fiamma, ma resiste forte ed immutato. Allo stesso modo Areiz sentiva di essere stato messo alla prova in quel singolo giorno. I sensei avevano non solo insegnato loro, ma anche fatto da veri esaminatori, cercando di scoprire le loro qualità. L’esame Genin sarebbe stato l’ultimo difficile ostacolo da superare, prima di poter dire di essere arrivati alla meta tanto agognata. Ma erano davvero sicuro che fosse una meta?
    Lui provava una sensazione diversa dalla gioia e l’entusiasmo, mentre Isidor-sama parlava. Le sue parole sembravano essere ignorate dal giovane biondo, che immerso nei propri pensieri fissava la sfera rosso fuoco, del colore dell’oro fuso, sparire sempre più all’orizzonte. Invece quelle parole confermarono ancor di più i suoi sospetti…

    Sono stato molto soddisfatto da quello che avete fatto durante questo Corso. Avete dato prova della vostra perseveranza e della vostra costanza nello studio di questa noiosa nozionistica, la quale sò bene che non è divertente, ma dovete capire che nulla nel lavoro di un Ninja è divertimento.
    Ricordate bene che un giorno tutto questo vi servirà. Vi troverete ad affrontare nemici o situazioni che richiederanno una certa conoscienza, una certa esperienza.
    Io vi ho dato il primo input, vi ho dato la spinta necessaria affinchè voi possiate diventare ninja abili e potenti, ma la strada più difficile la dovete percorrere voi e dovrete superare ostacoli all'apparenza invalicabili.
    Il vostro primo ostacolo sarà appunto l'Esame Genin, che si terrà entro breve. Mi fido della vostra abilità e sono sicuro che riuscirete a portare a termine questa impresa.


    …che a quanto pare erano fondati.

    ‘L’esame è solo l’ostacolo più vicino. Ce ne saranno altri, molto più grandi ed invalicabili. Non sono nemmeno sicuro che il titolo di Genin sia il punto di arrivo.’

    …pensava a ciò che sarebbe stato il dopo, perché per lui non c’era un prima, ma solo un adesso ed un dopo…

    ‘È solo il punto di partenza, in realtà. Ma di cosa? Quale sarà il mio destino dopo?’

    …una domanda che lo aveva invitato a riflettere a lungo, soprattutto durante quel lungo giorno, dove aveva scoperto ed imparato tante cose nuove, e dove aveva conosciuto persone fantastiche. I suoi compagni erano tutti in gamba, e di sicuro avrebbero fatto carriera. Per loro, come per lui, la vita del ninjia era una passione innata, che li portava a vivere ciò per cui erano nati.

    Tuttavia quel giorno una cosa l’aveva colpito. Un piccolo pensiero si era insinuato lentamente, per poi trasformarsi in una idea vera e propria e diventare un peso, un fardello. Era rimasto affascinato dallo studio del Chakra e dei suoi effetti. Soprattutto la capacità di stimolare le cellule, rigenerando i tessuti. Era una cosa che l’aveva colpito profondamente. Vedere Keita-sama curare , con quell’aura verde, la piccola ferita da taglio fatta a Raven, era stato come una scintilla.

    ‘Ninjia Medico. Forse è questo il destino che voglio per me. È interessante. Ma…’

    …alla mente gli ritornarono le parole di Ledah-sama…


    […Flash Back….]

    Una classe semi-distrutta, selvatica, con lupi che vagheggiavano come in una foresta, un uomo dormiente alla cattedra, un falò di sedie e banchi nell’angolo più lontano….l’anarchia totale. Un uomo vestito di un enorme mantello rosso, di cui fuori usciva un po’ di volto,leggermente rosato, che incorniciava gli occhi verde ed il coprifronte rosso con il simbolo di Oto. La sua voce atona sussurrava queste parole:

    “Per diventare ninjia medico hai bisogno di un mentore che ti inizi alle arti mediche. L’unico luogo che conosco dove reclutare un buon maestro è solo l’ospedale del villaggio di cui fai parte. Konoha è dotata di pochi ninjia medici, ma molto abili . Puoi tentare solo lì, ragazzo…”

    Il giovane biondo annuì pensieroso, ritenendo di dover fare un salto al grande edificio bianco, che si trovava vicino al centro del villaggio.


    […Flash Back…End…]



    Sorrise, ripensando a quelle parole, e al suo fallito tentativo di trovare un mentore, ma poco dopo il sorriso si spense. I sensei cominciavano ad allontanarsi verso il corridoio, al cenno del’Inuzuka, che per primo si era avviato, lasciando ultime lascivie parole di commiato:

    Ci rivedremo presto, vi contatterò il più presto possibile, statene certi...

    Anche a lui doveva molto. Era stato un ottimo maestro, calmo e serio, oltre che gentile con tutti loro. Era una persona da ammirare sia per l’esperienza e la conoscenza, sia per il carattere allegro ed aperto.

    ‘Hi…ci rivedremo, presto, Isidor-sensei’

    Guardò gli aiuto-sensei che li avevano accompagnati in quel difficile percorso. C’era l’Uchiha, sempre serio ed imperscrutabile, ma preciso ed intelligente. Lo aveva sempre apprezzato, e aveva sempre simpatizzato per lui. Era un maestro, ma anche un amico, anche se non si conoscevano bene.
    Per quanto riguardava l’enorme montagna di muscoli nera, chiamata Raven, doveva ammettere di averne apprezzato le doti, sia di ninjia che di persona, anche se aveva mostrato poco agli allievi, oltre alla sua conoscenza, precisa e ottima.
    Tutti erano contenti di aver concluso la difficile preparazione, lì ancora seduti ai banchi, mentre il pensiero dell’Esame li investiva…ma Areiz si alzò e con passo di corsa, veloce, si avviò all’inseguimento di uno dei maestri. L’unico che potesse aiutarlo a diventare medico. Ne aveva l’occasione, non l’avrebbe persa. Era forse quello che più aveva sperato di conoscere in quel corso, e la fortuna lo aveva aiutato molto.

    I capelli biondi si muovevano per il vento leggero, provocato dall’accelerazione e dallo scatto che il ragazzo ebbe , facendo cadere a terra la sedia, mentre si lanciava all’inseguimento di Keita. Alzò una mano gridando verso il maestro:

    “Keita-sama!Aspetti un attimo!”

    …per poi fermarsi a pochi passi da lui, una volta raggiunto. Il respiro affannato, mozzo anche per l’emozione. Forse aveva una speranza per il futuro…tutto sarebbe dipeso dalla risposta che da lì a poco avrebbe avuto…

    “Signore…volevo chiederle una cosa molto importante….”

    …prese un attimo di pausa, riprendendo un altro po’ di fiato, e attendendo un cenno di proseguo dall’interlocutore…

    “Vede signore, ecco…io sono orfano, e non provengo né da una famiglia normale, né da uno dei Clan che popolano il nostro villaggio. Tuttavia devo a quest’ultimo ed ai suoi abitanti molto, perché mi hanno accettato lo stesso , anche se non possiedo né grandi doti genetiche, né discrete qualità personali…”

    …il tono serio e leggermente emozionato per la breve sintesi della sua vita…

    “tuttavia quando lei ci ha mostrato e parlato del chakra medico, sono rimasto affascinato da quella capacità.”

    …poi il nocciolo del discorso, la parte più importante…

    “Ecco, signore, vorrei continuare lo studio di quella abilità e approfondire le mie conoscenze mediche. So che ho tanto da apprendere, e in effetti quello che abbiamo appreso qui è poco, in confronto a ciò di cui avrò bisogno in seguito. Ma voglio studiare medicina e so di aver bisogno di un medico che mi faccia da maestro. E l’unico che conosco, e che accetterei, è lei.”

    …abbassò leggermente il capo, inginocchiandosi come un antico samurai a cospetto di un nobile maestro…

    “La prego , Keita- Sama, mi prenda come suo allievo. È molto importante per me e per il mio futuro…”

    …rimase leggermente in attesa, con la tensione palpabile in ogni angolo del suo corpo. Era una scelta decisiva, ma che doveva compiere ora…
     
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50 replies since 26/9/2007, 21:04   966 views
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