L'Arena

[Ambientazione]

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Lo sospettava Shiltar, quando rispose alla giovane guardia sunese, e quindi non fu una sorpresa che, alla lunga, Shinodari interrompesse il suo fare quieto, replicando alle parole dell'amministratore Kiriano, parole che, a ben vedere, volevano proprio punzecchiare.

    Ancor prima di rispondere, il Kaguya sostenne con calma, senza alcun cenno di nervosismo lo sguardo dell'altra, incuriosito dalle iridi dell'amministratrice che cambiavano colore con l'umore, piegando solo il viso in una smorfia sulle ultime parole, ben più dirette, relative a quella persona in comune, come diceva Shinodari, confermando ciò che già, durante l'ultimo corso genin svolto assieme, il ninja di Kiri sospettava.

    Poi due persone si intromisero nel discorso, quelle che forse, meno si aspettava che lo facessero.
    La prima fu l'altra guardia del corpo dell'amministratrice di Suna, che, in modo stentato, disse poche parole, il cui significato fu però chiaro: calmarsi, anche se si rivolgeva solo a Shinodari.
    La seconda fu Godsan, che diede ragione al Kaguya, relativamente ai traditori, citando anche argomenti che Shiltar non conosceva, argomenti relativi al passato del genin, che sembrava essersi confessato con la kunoichi di Oto in altri luoghi e circostanze.

    Quando entrambi ebbero finito di parlare, Shiltar decise che era tempo di dire la sua: "Non sono certo qui per divertirmi, anzi, devo dire che di questa piccola vacanza ad Oto che mi sono permesso, forse il torneo è la parte che meno m'aggrada. Lo spettacolo, che lei crede mi interessi, Nobile Shinodari, non è di certo di mio gusto: vedere ninja che si ammazzano fra loro per avere un potere che Oto potrebbe donare in altro modo, un potere che, alla fine, non li fa evolvere ma li lega a qualcosa di esterno a loro stessi.", un modo semplice per descrivere il suo pensiero, il pensiero di chi nel proprio sangue aveva trovato la fonte di tutte le sue capacità ninja.

    "Sul tradimento poi, abbiamo già avuto modo di parlarne, se ben ricordo: chi tradisce non può sperare nella comprensione del proprio villaggio, o clan.", disse il Kaguya, sottolineando in modo più indiretto dell'altra il vero argomento in questione, "Tradire la fiducia di altri non è qualcosa su cui si può tornare indietro, se ne deve avere coscienza ed accettarne le conseguenze, non cercare scuse. Nessuno obbliga nessuno a tradire e, qualsiasi cosa lei pensi, la vita di uno shinobi è solo sua, è il ninja a dover decidere dove e come viverla, consapevole di cosa si troverà ad affrontare come ostacoli.", continuò il chunin.

    "E, per inciso, io non voglio la vita di quella persona... no, mi accontento di molto meno, anche se so che quando sarà, poiché è solo una questione di tempo, rischierei di strappargli anche quella, nell'estrarre ciò che mi interessa.", concluse alla fine: di Kayle, Yami, Kaguya o Kabane, come si faceva chiamare, a Shiltar interessava solo un punto di vista: il suo tradimento come membro del clan e questo, forse, Shinodari non lo aveva compreso a pieno.
     
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