L'Arena

[Ambientazione]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. » Firsterd «
        Like  
     
    .

    User deleted


    image

    A volte, si meravigliava persino lui del suo genio. Totalmente fuori dal comune, riusciva a raggirare con estrema facilità chiunque. Adesso, quindi, doveva dirigersi presso l’arena, in cui i vertici più alti dei quattro villaggi usavano vedere il torneo e disquisire sulle varie prove. Per questa informazione preziosa, dovette ringraziare Diogenes, che finora gli era sempre stato fedele, nel bene o nel male. La lenta camminata diventò una corsa forsennata contro il tempo. Correva in direzione dell’edificio che da tanto aspirava visitare. Purtroppo sapeva bene che, non essendo uno dei quattro amministratori o una delle loro guardie del corpo (come se ne avessero bisogno, pensò), non gli era permesso entrare. Quindi doveva irrompere con la forza. Il primo obbiettivo era Shiltar, il suo ‘amato’ amministratore. La struttura si palesò all’improvviso dinanzi a lui. Aveva corso così velocemente che non si era accorto che mieteva metri e, la vista della struttura, gli mise quasi paura. Prese un grosso sospirò e aggirò la struttura, dalla parte dove non vi erano entrate. Il sole batteva a sud, quindi le ombre erano proiettate tutte su di lui. Un colpo di fortuna, di tanto in tanto. Impastò una quantità di chakra pari a bassissimo nelle piante dei piedi e cominciò a salire in verticale le mura che costituivano l’arena. Osservò con occhi vispi un ombra all’interno del parallelepipedo in cui si trovavano tutti gli amministratori. Proveniva un gran vociare da lì, un comportamento non adatto a delle persone che ricoprivano cariche così importanti.*

    image

    Continuò a salire e poco prima di arrivare ad una tribuna per la plebaglia, cominciò ad utilizzare il chakra per attivare la sua tecnica speciale.: la Yami no Seken. La pelle diventò più scura, la corsa divenne di nuovo una lenta camminata e le ombre occultavano completamente la sua presenza. La mano destra si posò un attimo sulla wakizashi, poi tornò a penzolare verso il basso. Arrivato ad una delle tribune, con tutta comodità cominciò a calcolare la distanza che divideva una tribuna dall’altra. Dovevano essere una decina di metri, circa. Sarebbe riuscito a sopportare il dolore per una fugace entrata, forse, però, un eventuale uscita sarebbe risultata molto più difficile da sopportare. Ma ora era qui, non poteva tornare indietro. Impastò quel chakra che tanto bastava mentre le mani assumevano varie forme, unendosi fra loro. Ad un trattò, scomparì nelle tenebre.** Il viaggio in loro fu tutto tranne che spensierato. Quando uscì, nel mezzo della tribuna degli amministratori(senza che potesse essere notato dato che si trovava in una zona d’ombra e, quindi, era invisibile) provò quel tipico dolore che lo attanagliava ogni volta che usava le tenebre. Con una smorfia di dolore, trattenne il fiato. Si trovava in balia di tutti gli amministratori e delle loro relative guardie del corpo. Grazie alla sua peculiarità, e a qualche grida di troppo, la sua presenza non poteva essere ne sentita ne vista ad occhio nudo.*** Entrambe le mani si posarono sulle wakizashi e le estrasse con accurata precisione e con molta calma, facendo in modo che dal fodero non provenisse alcun rumore metallico, anche se difficilmente ci avrebbero fatto caso.

    Si avvicinò al centro del gruppo, tentò di puntare una wakizashi al collo di Shiltar mentre l'altra al collo di una delle due guardie del corpo del kiriano, di cui non sapeva il nome. (Godsan) Le tenebre lasciarono il suo corpo e quindi diventò nuovamente visibile. Vi lascio immaginare la reazione dei presenti, mentre, senza troppi giri di parole, Yashimata si presentava con gentilezza.

    « Yashimata, miei signori. Lieto di fare la vostra conoscenza. »
    Subito lo sguardo si posò sulle due wakizashi e poi sulle persone che erano state prese di mira. Con un laconico sorriso, continuò a parlare con svogliatezza.
    « Scusate l'intrusione un po' brusca, ma è stata necessaria. Ho bisogno di parlare con Shiltar e non potevo attendere la fine del torneo. »
    Si scusò, con un tono provocatorio.

    Squadrò tutti i partecipanti. Ne riconobbe alcuni ma fece finta di nulla. Imperterrito manteneva uno sguardo provocatorio, mentre per un attimo i suoi occhi furono catturati dallo schermo, su cui poté notare Diogenes intento in una delle prove, accompagnato dall'amministratore di Oto, un ex Kaguya. Tutti tipi interessanti, sia nel televisore che fuori. Tornò subito a concentrarsi su quegli agglomerati di sangue –ed ossa- che aveva dinanzi a lui. Si era messo in guai seri, tuttavia, malgrado la situazione di pericolo, il suo viso aveva assunto un espressione divertita.

    image

    « Shiltar-sama, sono contento che vi stiate divertendo. »
    Ammise con un pizzico di sarcasmo.
    « A Kiri senza di lei non va così bene, comunque non sono affari che mi riguardano. Anzi, senza perdere altro tempo, passerò ad illustrarvi direttamente gli affari per cui sono venuti qui, in modo che vi posso lasciare di nuovo a questi sollazzi. »
    Sorrise laconicamente.
    « Punto Uno: vorrei che mi fosse tolto il tizio che mi sta segue…no,no,no, quel punto l’ho già risolto da solo. »
    Era stato decisamente troppo impulsivo nel parlare, la spia che Kiri gli aveva mandato era stata già catturata dai guardiani di Oto, quindi, non c'era bisogno che Shiltar venisse a sapere che era stato pedinato.
    « Punto Due: vorrei che mi fosse rilasciato un permesso di un mese che mi permetta di girare in tutti i territori accademici senza che venga ogni volta a Kiri a richiederlo. Sapete, ho un po’ di amici da incontrare. »

    Si giustificò, mentre le lame delle Wakizashi furono abbassate e riposte subito nei loro rispettivi foderi con un gioco di polso. Si girò in direzione dei presenti, ritrovandosi al centro della sala senza che il suo ego lo richiedesse. Il suo egocentrismo, al momento, non poteva essere placato facilmente, almeno finché non gli fosse stato rilasciato il tanto bramato permesso. Era di vitale importanza, per averlo era disposto anche ad…uccidere. Si abbassò il nero cappuccio, in modo che tutti i presenti potessero guardare il suo viso da ragazzino. Era lui, in quel momento, il protagonista dello spettacolo, mettendo in ombra tutti i co-protagonisti e le comparse che stavano lì, ad osservare vacue la scena.
    Che meraviglioso inizio!


    SPOILER (click to view)
    * Prendo come riferimento l'immagine postata ad inizio topic. Suppongo, inoltre, che voi stiate al centro e che la distanza da una tribuna a quella centrale sia di 10 metri circa.

    ** Utilizzo la tecnica derivata "Viaggio nelle Tenebre".

    *** Trovandomi in una zona di ombra, sono invisibile sinché non compio movimenti bruschi, e posso essere sentito solo se si rispettano i parametri descritti nella Yami no Seken.
     
    .
95 replies since 16/10/2007, 16:27   2826 views
  Share  
.