L'Arena

[Ambientazione]

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  1. Shinodari
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    Per ora la loro “piccola diatriba” era stata posticipata.
    Shinodari rivolse un cenno d’assenso in direzione del Kaguya.


    -Suppongo sia la soluzione migliore, nobile Shiltar. Ricoprire certi ruoli incatena la nostra libertà...-

    Considerò.

    In quel momento vide Godsan sporgersi verso di lei.


    CITAZIONE
    Shiltar...Shinny, scusate se mi intrometto nel vostro discorso ancora una volta...Shinny, forse è il caso che parli pure io con te...per prima...non vorrei...

    La ragazza incrociò il suo sguardo per un istante.

    -D’accordo Goddy...-

    Mormorò, per poi rivolgere lo sguardo in direzione dello schermo globulare.

    Il suo sguardo si soffermò su ciascuna prova.

    CITAZIONE
    "Nobile Shinodari, mi permetta ancora una domanda: chi è quello shinobi che sguazza nel letame? Il meno robusto dei due?"

    La ragazza socchiuse gli occhi con un’espressione quasi divertita.

    -Oh, lui... Direi che il nome che più gli si addice è la “Vipera delle Nebbie”.-

    Disse semplicemente.

    C’era una prova che non riusciva ad accettare, tra quelle che erano state stabilite per chi concorreva per i sigilli.
    La sua attenzione era concentrata su Akashi e sul luogo dove si trovava.
    No, non doveva essere quella la soluzione, ma come aveva detto al Kaguya non sempre si poteva scegliere liberamente.
    Non lasciò trapelare nessuna emozione, ma era terribilmente seccata da non poter essere lì a risolvere una certa faccenda senza mettere in mezzo l’assegnazione del gate.
    Era un ninja medico, eppure non poteva fare altro che assistere impotente alla tragedia di quelle persone che si trovavano in quello che poteva essere definito un “lazzaretto”.

    Era così assorta nei suoi pensieri da non far caso al dialogo tra Febh e Ledah, fino a quando uno sbattere d’ali attirò la sua attenzione.


    Shinodari si girò in direzione del rumore.
    Era uno dei messaggeri alati di Kiri.
    La sua curiosità venne fugata dall’osservazione che fece Shiltar dopo aver letto un missiva.

    Doveva essere qualcuno di estremamente interessante se l’amministratore di Kiri era stato prontamente avvisato del suo imminente arrivo alle mura di Oto.


    §Davvero niente di grave, nobile Shiltar?§

    Un commento che rimase inespresso a voce, sebbene lo si potesse leggere chiaramente nel suo sguardo.

    Per una volta tanto le sorprese non furono a discapito dei concorrenti per i sigilli, bensì per gli ospiti kiriani.

    Una figura ammantata d’ombra uscì dall’oscurità puntando le lame di due wakizashi, rispettivamente al collo di Shiltar e di Godsan.

    La ragazza, però, in un primo momento non fece nulla, sebbene avesse percepito la sua presenza una volta entrato nel raggio d’azione del suo sensibile udito, in parte confidando nelle capacità degli interessati, in parte in quelle delle sue guardie e in parte perché era affascinata da chi giocava con le tenebre.

    Le sue iridi si tinsero di nero, mentre osservava divertita l’evolversi dell’intera situazione.

    Febh si era avvicinato a lei, avendo percepito, anche lui, la presenza del loro misterioso visitatore ancor prima che si mostrasse ai loro occhi.


    Lo Yakushi aveva rinfoderato l’arma solo dopo aver riconosciuto il ragazzo e aver visto che per ora era un affare che riguardava solamente Kiri.
    CITAZIONE
    Yashi-kun...


    Interessante come in quella sala il nome di quel ninja fosse conosciuto dai più.

    Certo ancora più interessante sarebbe stata la reazione di Shiltar e di Godsan.

    Mentre lo shinobi era intento a parlare con i due concittadini, Shinodari si alzò in piedi, posizionandosi modo da essere protetta da Febh da un eventuale attacco da parte dello sconosciuto shinobi.


    -Yashimata, lo sai che è davvero scortese entrare qui dentro senza essere stato invitato?-

    Esordì la ragazza con un tono di voce strano, in realtà non sembrava affatto infastidita dalla sua presenza.

    Il ninja a guardarlo in faccia doveva avere probabilmente la sua età.

    Rivolse uno sguardo divertito al Kaguya.


    -Uhm... così questa sarebbe la famosa testa calda che si stava dirigendo ad Oto, devo supporre, Nobile Shiltar.-

    Commentò, per poi incrociare nuovamente lo sguardo del ragazzo.

    -Trovo estremamente interessante chi gioca con le ombre... E’ un elemento di mio gradimento... Yashimata, vorrei farti conoscere un mio amico... E’ una creatura che suppongo ti piacerà, sai anche lui gioca con le ombre...-

    Disse, mantenendo il volto sorridente, uno strano sorriso a dire il vero.

    Una goccia di sangue e la formula d’evocazione richiamarono in quel luogo una creatura di tenebra.

    Quando la nube si diradò, attorcigliato attorno ad una delle colonne della tribuna era comparso un drago d’ombra.


    -Yashimata, ti presento il mio amico Ryukage.-
     
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