L'Arena

[Ambientazione]

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  1. Godsan
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    Bene. La tensione lentamente stava scemando e tutto tornando alla normalità. Shiltar e Shinodari si parlavano quasi normalmente quindi tutto abbastanza tranquillo.
    Il nome detto dalla kunoichi otese diede da pensare a Godsan per il semplice appellativo "Nebbie". Poteva voler dire niente come poteva essere un chiaro indizio.
    Ma da disinformato qual'era di certo ignorava l'identità dei più dietro ad uno schermo intenti nelle loro prove.

    Troppo bello per esser vero che difatti un messaggero, arrivato da Kiri come si scoprì poco dopo, si poggiò sulla spalla di Shiltar.
    Esso, preso il biglietto arrivato con urgenza per lui s'allontanò a leggerlo per poi tornare rassicurando i presenti.
    In tutto ciò Godsan l'aveva osservato e sinceramente si era anche preoccupato. Già poco prima della partenza erano avvenute strane situazioni alle mura da quanto gli era stato riferito ed Etsuko ne era stato anche diretto partecipe.

    Un po' dopo...

    La situazione sui monitor cambiava con molta gradualità mentre i concorrenti sembravano affrontare le prove man mano sempre più complicate.
    Nel mentre la guardia di Shinodari, Febh, parve avvertire qualcosa di strano.
    Erano ad Oto, che ci pensassero le loro guardie a sorvegliare eventuali problemi.
    Di certo Godsan non sarebbe rimasto con le mani in mano ma invero non si preoccupò più di tanto.

    L'inesperienza del genin di Kiri però si fece sentire quando una lama al collo gli venne puntata.
    Raggelò il sangue e il cuore partì a battere all'impazzata.

    ...ma che diamine!!!!

    Non poteva muoversi in quella posizione, no di certo. E come se non bastasse anche Shiltar aveva un'arma puntata al collo.

    Possibile che nessuno se ne sia accorto? imprecò mentalmente E Shiltar non poteva parlarcene? intendendo le sue due guardie.

    Eh sì, aveva avuto ragione Godsan qualche giorno prima a Kiri quando aveva espresso i suoi dubbi sulla protezione che poteva offrirgli. Di certo in quella posizione era lasciato al proprio destino.

    Yashimata intanto era il nome della testa calda il quale voleva parlare proprio con l'amministratore. E con presunzione.
    Di certo, se la situazione fosse cambiata, il nuovo arrivato non avrebbe più avuto vita facile. Ne era sicuro. Ma era un pensiero inutile quando da un momento all'altro poteva trovarsi steso a terra con il collo sanguinante o peggio con la testa qualche metro più in là.

    Parlò di un tizio che lo inseguiva. Se non altro Kiri era stata cauta ma da com'era sicuro parve a Godsan che se ne fosse accorto e perciò liberato. Un tipo oltremodo pericoloso.
    E poi la richiesta di permesso per tutti i villaggi. Assurdo ed inconcepibile. Specie in quella situazione. Forse l'unico permesso concessogli sarebbe stato quello di vedere di tanto in tanto la luce del sole dall'oscurità delle prigioni.
    D'altronde non conosceva la situazione del genin kiriano.

    Per fortuna però qualcosa si stava muovendo. Shinodari era pronta ad intervenire sebbene non per proteggere i due minacciati quanto più per aver disturbato i presenti ed essersi intrufolato furtivamente.
    Si poteva sempre sfruttare a proprio favore tale situazione.

    Godsan guardò Shiltar soltanto muovendo gli occhi. Cercava una risposta o un indizio. Di certo Yashimata non poteva vederlo dalla sua posizione quindi l'unica soluzione era capirsi con gli occhi.

    Yashimata... provò a parlare Godsan. Mica l'avrebbe ucciso solo perchè aveva aperto bocca?
    Immagino ti renda conto di quello che stai facendo, giusto?

    Avrebbe atteso risposta se fosse giunta quando ancora il sangue freddo cominciava appena in quel momento a circolare nuovamente ma con estrema lentezza mentre il cuore batteva come prima.

    Se ci fosse stato un attimo di pausa di discorsi avrebbe senz'altro rivolto una parola quasi sussurrata, più per paura che per altro, al suo amministratore.

    Shiltar...?

    Poi s'accorse che le spade vennero riposte nei foderi e in quel momento Godsan si sentì libero. Voltatosi di fretta si portò più in dentro alla visuale di Shiltar per proteggerlo. Vana speranza ma se un lavoro doveva andar fatto bisognava farlo fino in fondo anche se prima si aveva sbagliato.
    La mano destra sfiorava il retro della tasca porta armi alla ricerca di un kunai e uno shuriken mentre la sinistra proteggeva in parte il basso petto quasi in posizione di seal se ve ne fosse stato il bisogno.
    Nel contempo Yashimata rivelò il suo volto. Godsan non lo conosceva. E gli altri? Qualcuno probabilmente sì...

     
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95 replies since 16/10/2007, 16:27   2829 views
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