L'Arena

[Ambientazione]

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    Y Danone
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    Dalle Nebbie del Passato...

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    Perché ogni volta che si trattava di Kayle non riusciva a restare calma?
    Perché avevano tutto questo accanimento solo su di lui?
    Sapeva che era sull’orlo del non ritorno, che bastava così poco per aggiungere nuovi attriti tra Oto e Kiri, e non era quello lo scopo che doveva essere raggiunto.
    Chi preserva la vita non può mettere in pericolo il significato della parola.


    La voce di Ookami la distolse per un istante dai sentimenti discordanti che si stavano facendo strada nel suo animo.

    La giovane donna lupo l’aveva chiamata per nome, chiedendole di calmarsi.
    Ma non era semplice, per nulla.

    E come se non bastasse intervenne Godsan.

    Erano parole dure, che le fecero male.
    Un conto era fronteggiare Shiltar, un conto Godsa.

    L’amministratore di Kiri non tardò a replicare.
    Ai suoi commenti si aggiunsero quelli di Ledah e nuovamente della guardia del corpo del Kaguya.


    Appena ci fu un istante di silenzio, Shinodari riprese la parola.
    Le iridi erano ancora nere.
    Si voltò verso tutti i presenti lasciando vagare lo sguardo su ciascuno soffermandosi su di loro solo per un breve istante.


    -Nobile Shiltar, Kayle Kaguya non esiste più... La persona che cercate è ormai morta, nel momento stesso in cui ha abbandonato Kiri. I Kaguya sono così preziosi da riservare loro un trattamento diverso dagli altri traditori... Eppure non dovremmo essere considerati solo armi dai nostri villaggi. Sembra come l’eredità che vi portiate dentro, nobile Shiltar, sia anche la vostra prigionia. Lo ripeto, non posso permettervi di avanzare diritti su quella persona, neanche in quanto voi appartenente al clan Kaguya. E’ sotto la protezione dell’Accademia, la sua carica in questo villaggio gli concede l’immunità. Se provaste anche solo a sfiorarlo, violereste le regole accademiche.-

    Esordì seria, la voce stranamente controllata.

    -In questo Torneo, come vi ha spiegato Ledah, concorrono solo cittadini otesi.-

    Si voltò verso Godsan.

    -Le tue parole non sono molto diplomatiche. Se così fosse anche io potrei rivendicare la vita dei traditori di Oto e questo non piacerebbe al Nobile Shiltar visto che uno di loro era un Kaguya che ha fatto il doppio gioco. Meglio lasciar stare per ora il discorso tradimenti, se avete rimostranze da fare ne potremo discutere dopo il Torneo.-

    Poi la sua espressione si fece triste, le iridi stavano tornando all’ametista.

    -Godsan sono la stessa ragazza che hai imparato a conoscere in tutto questo tempo. E’ vero ci sono cose su di me che non sai e sono disposta a dirtele in privato, ma non ora, non qui. Yami Kabane mi appartiene nello stesso modo in cui io appartengo a lui. E così strano quando due persone si amano? E così strano che non voglia più dire addio a nessuno? Mai più...-

    Commentò guardandolo dritto negli occhi.
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    L'azzurra Spira

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    *Involontariamente, Deidara aveva scatenato una polemica che avrebbe potuto sfociare in qualcosa di molto peggio. Shaina lanciò un'occhiataccia alla sua allieva, che sembrava voler dire: "quando hai dei dubbi del genere, chiedi a me, dannazione". Ascoltò senza una parola i discorsi tra Shinodari e Shiltar, compresa l'intromissione della guardia del corpo del Kiriano, che per la sua violenza la fece quasi sussultare. Aveva dato l'impressione di tenere moltissimo a Shinodari, eppure sembrava non rendersi conto di come le sue parole potessero risultare crudeli alle orecchie della kunoichi di Oto.*

    *Quando Ookami si alzò, incitando Shinodari alla calma, Shaina sentì per un attimo gli occhi pizzicarle per la commozione. Nonostante quello che le era successo, l'amica era ancora abbastanza lucida -o forse era istinto?- per capire che poteva capitare qualcosa di brutto alla loro compagna.*

    *Ledah cercò di intervenire. Shaina lo fissò da capo a piedi, cercando di inquadrarlo in qualche modo. Il suo volto inespressivo sembrava non tradire alcuna emozione, e anche le sue parole, perfettamente razionali, sembravano appartenere più a un automa che a un umano. Per quanto riguardava Shinodari, beh, sembrava che stesse per perdere il controllo. I suoi occhi avevano perso le meravigliose sfumature ametista per sostituirle con un nero che ricordava le ombre della notte. Non sopportava di vederla così, ma non poteva darle torto. Per quanto si ostinasse a voler sembrare razionale, fredda e distaccata, anche lei avrebbe agito a quel modo se si fosse trattato di Shiraki.*

    CITAZIONE
    -Godsan sono la stessa ragazza che hai imparato a conoscere in tutto questo tempo. E’ vero ci sono cose su di me che non sai e sono disposta a dirtele in privato, ma non ora, non qui. Yami Kabane mi appartiene nello stesso modo in cui io appartengo a lui. E così strano quando due persone si amano? E così strano che non voglia più dire addio a nessuno? Mai più...-

    *Non poteva più sopportarlo. Non poteva più tacere. Rimase con lo sguardo fisso sugli schermi, seduta sul suo scranno, e cominciò a parlare.*

    Non credo che siamo qui per discutere di questo. Traditori, potere e tutto il resto. *si voltò verso Godsan con uno sguardo negli occhi verdi freddo come l'inverno di Kiri.* Secondo le vostre affermazioni, buona parte della popolazione di Oto non meriterebbe che la morte. Eppure, le motivazioni che hanno portato qui ciascuno di coloro che voi chiamate "traditori" sono molteplici, e sebbene nella maggior parte dei casi io non condivida la loro scelta, potrei farvi i nomi di almeno due delle persone che secondo il vostro ragionamento andrebbero giustiziate a cui io affiderei senza indugio la mia vita, ed una di esse è qui con noi in questo momento. O forse il ragionamento vale solo per i traditori di Kiri?

    *L'aveva fatto. Aveva completamente dimenticato il suo proposito di rimanere neutrale e tenersi alla larga da certe polemiche. Era sempre così. Per quanto la sua apparenza fosse sempre fredda e controllata, spesso non era in grado di controllare le proprie emozioni, specie quando si trattava delle persone che amava. Parlava al plurale, ma lo sguardo era fisso negli occhi del giovane shinobi di Kiri. Si stava chiedendo se e cosa sapesse della vita di Shinodari.*
     
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    Oooh, gli animi si scaldano per benino, neeeh? A quanto pare aveva premuto involontariamente un tasto rovente, e come se non bastasse non si era nemmeno lontanamente scottata.
    Ignorò gesti e parole di Mr.Abbraccio Affettuoso e dell'attaccapanni antropomorfo che fa finta di essere un ninja di Oto, si concentrò piuttosto sulla quadrupede che purtroppo aveva qualcosa in comune con lei, ovvero la sfiga di fare da guardia del corpo alla sensei. In effetti doveva dire "ex" quadrupede. Non voleva crederci ma si era messa in posizione eretta... ed aveva addirittura latrato qualcosa!!! Incredibile.
    Le costò uno sforzo sovrumano ma purtuttavia Deidara -che fino ad allora aveva considerato Ookami come meno di niente- riuscì ad ammettere a se stessa che quello strano ibrido era qualcosa di più di un cane. Se riusciva quasi a parlare era quasi al livello di un pappagallo ammaestrato.
    Quasi, appunto.

    Congiunse le mani, sorrise rivolgendosi ad entrambi con un sorriso luminoso quanto quello di un angelo dai lineamenti incorniciati da un'aurora immacolata, usò il tono più neutro sincero e rispettoso del suo campionario nell'apparente tentativo di sedare la discussione, e le sue parole praticamente si sovrapposero con quelle della sensei Shaina, la quale si era lanciata in una poco neutrale sortita in favore dell'amichetta del cuore, che tuttavia invero colpiva a fondo la fazione Kiriana. Benebene, vediamo di fare per benino i Giuda...

    « Shiltar-sama, Shinodari-san, vi prego, non siate così aggressivi... La colpa è mia, prima sono stata veramente indelicata con le mie parole, non era affatto mia intenzione scatenare un simile putiferio. »
    In effetti era vero: prima non voleva causare tutto quel casino, era successo per puro caso. Stavolta, però, era nelle sue intenzioni farlo.

    image

    « Io non ho voce in capitolo, signore... » Iniziò rivolgendosi avventatamente al massiccio Kaguya con tono educatamente sottomesso ed un accenno di inchino « ... tuttavia credo di capire che cosa intende dire la signorina Shinodari, e cioè che il legame che si instaura fra due innamorati trascende ogni genere di giuramenti e doveri. Tradire significa perdere il proprio onore e rinunciare a difendere la propria patria, ma tradire per amore significa recidere questi legami per qualcos'altro di se possibile ancora più importante. » concluse poi rispondendo di fatto a Shaina, sebbene indirettamente « e questo vale per tutti: kiriani o sunesi, ninja o civili. Non trova, Shiltar-sama...? »

    No che non trovava! Si capiva lontano un miglio che quel palestrato ha la sensibilità romantica di un lottatore di boxe al sesto round. Una cosa si notava dell'amministratore di Kiri: è uno abituato a fare da maestro come lo è la sensei Shaina, era chiaro perché oltre ad una parlantina pragmatica ma ricercata, ostentava l'abitudine noncomune di spiegare le proprie motivazioni. Se aveva capito il tipo non si sarebbe limitato ad un "no, non condivido", sarebbe sicuramente entrato nel dettaglio andando a toccare quel tasto rovente che Deidara sapeva irritare notevolmente Shinodari, e non a caso aveva scelto di parlare apertamente di amore e sentimenti.

    Il discorso in cui si era prodigata -per quanto romantico- era illogico e contrario a tutti gli ideali virili, era impensabile che fosse condiviso da un leader di sesso maschile ed è altrettanto impensabile che si sarebbe abbassato a riconoscerne la validità di fronte ai suoi sottoposti. D'altronde farlo significava dire "si ragazzi, per amore mettete pure a repentaglio il vostro villaggio", legittimare un tradimento, una roba assolutamente inconcepibile.

    Tuttavia Deidara si era resa benissimo conto anche di una cosa: se voleva scatenare una rissa non era da Shiltar che doveva partire. Quel ninja sarà anche un maschio (che per lei è sinonimo di inferiorità) ma di certo sa controllare magistralmente le sue emozioni, sa non farle trasparire all'esterno come si conviene ad un leader e ad un guerriero. Shinodari era diversa, sicuramente non in generale ma certamente quando si fa filosofia con i suoi sentimenti in pubblico e mentre il suo uomo rischia la pelle poco più in basso. Lo scenario auspicabile è quindi questo: Shiltar abbocca all'esca tesa da Deidara, denigra -o quanto meno sminuisce- amore e sentimenti a fronte di dovere, giuramenti, difesa del villaggio, provocando così la reazione di Shinodari che come accenna alla rissa da un pretesto agli orgogliosi kiriani per scatenare l'inferno... il che sarebbe semplicemente e a dir poco magnifico!!!!



    Edited by Deidara - 17/6/2008, 01:12
     
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  4. Godsan
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    Kayle Kaguya...chi è costui? si domandò quando Shinodari lo pronunciò Sicuramente un appartenente al clan di Shiltar, ma non l'ho mai sentito...

    Poi la kunoichi si rivolse a Godsan con parole serie.
    Voleva risponderle, lo avrebbe fatto come sempre, era nel suo essere. Ma più d'una cosa lo bloccò, inizialmente.

    Doppio giochista...un altro a cui pensare...

    Non finì il pensiero che Shinodari gli parlò diversamente, qualcosa era mutato. Ma quello che sarebbe accaduto di lì a poco non era prevedibile. Assolutamente.

    Yami? un urlò mentale.

    Lo sbigottimento sui suoi occhi glaciali.

    Non sarà mica...?

    Era ancora incredulo. I tasselli di un grosso puzzle stavano trovando la loro collocazione come in un perfetto mosaico.
    L'astio ai corsi genin tra Shiltar e Yami, la presa di posizione di quest'ultimo nei confronti di un altro kiriano e il nome così simile...

    Un'imprecazione pesante quella che stava uscendo. Ma puntualmente arrivò la voce della sunese, l'amministratrice. Pareva anch'essa piuttosto arrabbiata, con Godsan.

    Evvai...l'ho scritto in fronte che devo esser preso di mira...

    Stava a sentirla, quello certamente e le parole gli parvero così pacifiste. Sì, in fondo anche Godsan voleva bene alla sua patria natia nonostante il passato come altresì avrebbe dato la sua vita per proteggere le persone a lui care.
    Ma sull'argomento traditori non v'era argomentazione sufficientemente valida per smuoverlo dalle sue idee.

    Ora l'espressione del kiriano era rilassata, forse strafottente, ma era indeciso se attaccare verbalmente anche l'altra donna o cercare di porre fine a tutto.
    Le voltò le spalle, senza degnarla di altri sguardi.
    Se avesse voluto dire altro era libera di farlo ma Godsan l'avrebbe semplicemente ignorata. Se voleva agire diversamente, ugualmente libera. Non gli importava di un poi, sicuro di saper il fatto suo.

    Ma alcune parole uscirono, rivolte a Shaina perchè sulla scoperta del traditore preferiva pensarci bene prima di scatenare una vera e propria polemica.

    Tsk! I traditori di Kiri subiscono la legge di Kiri. Con i vostri fate quel che vi pare...non giudicarmi se non mi conosci. Ho validi motivi per tradire Kiri in qualsiasi momento e non esito a nasconderlo. Ma il mio coprifronte parla chiaro così come la fiducia concessami dall'amministratore Shiltar. La scelta l'ho fatta, IO!

    Portò l'auricolare che ancora aveva in mano verso il suo orecchio, infilandoselo.
    Era meglio che il torneo iniziasse. Sarebbero andati via da quel luogo il prima possibile...

     
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    Falce dei Kaguya


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    Nel discorso, s'infilò, inaspettatamente anche una delle guardie di Shinodari, quello di nome Ledah, il cui strano modo di fare fu reso ancora più particolare da come piegava il collo nel sottolineare, con una logica tutt'altro che negabile, che parlare di traditori in un torneo di soli otesi era un pò fuori luogo... forse, ma quale momento migliore per risolvere talune questioni lasciate a metà?

    Godsan, di contro, era più che motivato nel parlare della sua fedeltà a Kiri e, in generale, a favore del villaggio della Nebbia, cosa che fece piacere al Kaguya, per quanto questi non rivolse più che un sorriso al genin, giacché comprendeva come, in qualche modo, opporsi all'amministratrice otese fosse un problema per il kiriano.

    Fu proprio Shinodari a parlare subito dopo, con quelli occhi che andavano sempre più verso il nero e, quando nel mezzo del discorso introdusse il nome Kayle Kaguya, Shiltar pensò che di nero si doveva essere appannata anche la mente della Jaku, giacché, in tutto quel tempo, nemmeno lui stesso aveva citato il nome originale del ragazzo, proprio per evitare che, chi ancora non sapesse tutta la storia di fondo ne venisse a conoscenza. In fondo, chi era lui per decidere come voleva farsi chiamare Yami? Del traditore non gli interessava il nome.

    Quando poi fu messa in mezzo, prima l'Accademia, poi Giants, Shiltar si trattenne dal ridere, per si fatte scuse, poiché tali le considerava, concedendo all'interlocutrice un sorriso calmo, ma visibilmente divertito.

    Ci fu poi l'intervento dell'altra amministratrice, che insinuò qualcosa di strano: che vi erano altri traditori, di chissà quale villaggio, fra gli otesi presenti in quella piccola platea, cosa che lasciò un pò perplesso il Kaguya, in vero, traditori di cui Shaina stessa si fidava, il che, lo portò a supporre una cosa che fino a quel momento aveva escluso: Shinodari aveva anche tradito qualche villaggio prima di arrivare ad Oto!

    L'intervento più interessante, comunque, arrivò ancora una volta dalla giovane guardia di Shaina, che, seppur scusandosi di non voler scatenare un caos con la propria domanda, pose un nuovo quesito proprio al Kaguya, chiedendogli se secondo lui non fosse lecito, comunque, tradire per amore.
    La risposta per Shiltar era parecchio ovvia, come ovvio era che, continuando su quel percorso l'incedente diplomatico poteva scappare facilmente, tant'é che mandò un'occhiata perplessa verso la giovane kunoichi di Suna.
    §Bé, di certo sarà più divertente che vedere quelli che si scannano...§, pensò fra se, pronto a rispondere, mentre Godsan replicava alle parole dell'amministratrice sunese, prima di prendere posto per seguire il torneo.

    Ora era il suo turno di parlare...

    "Vedi, giovane sunese, se la persona di cui si sta implicitamente parlando, o anche esplicitamente, avesse tradito Kiri per un legame affettivo, allora le mie prime parole che gli avrei rivolto sarebbero state sulla stupidità di un'azione del genere, giacché, almeno fino ad oggi, non conosco motivi per cui non potesse fare il pendolare per visitare l'altro capo del legame.
    E personalmente, ben che meno me ne sarebbe interessato, se faceva avanti ed indietro.
    Abbandonare il villaggio per un tale attaccamento lo definirei al più, stupido, se non una scusa puerile, poiché, come ho detto, basterebbe farsi qualche giorno di viaggio, non è che non si diano i permessi d'uscita a Kiri."
    , esordì con voce pacata, sottolineando come l'argomento fosse quasi ingenuo.

    "Al contrario, il suddetto elemento ha abbandonato la Nebbia per seguire un altro individuo che, fosse stato per me, a Kiri non sarebbe mai dovuto nemmeno entrare, ma, ahimé, allora la politica era più liberale.
    Un individuo che gli ha promesso potere ed un clan, diversi da quelli natii, che ha preferito, promesse che, da quel che ho potuto capire in seguito, si sono rivelate vacue, come chi ha fatto la promessa e chi lo ha seguito, a mio dire."
    , e qui la frecciata agli avvenimenti delle Mura di Mataza che fuggiva con Kayle ed un altro giovane Kaguya erano evidenti, per chi li conosceva, cioé Shiltar e, forse, Shinodari.

    "Per quel che riguarda la sua osservazione, nobile Shaina, il mio ragionamento non vale solo per i Kiriani, ma non è mio diritto avallare suggerimenti o leggi per come Suna, Konoha, o la stessa Oto debbano comportarsi con chi li ha traditi.", continuò verso l'amministratrice della Sabbia, prima di rivolgersi verso quella del Suono, "E, nobile Shinodari, le mie ossa non sono la mia prigione, ma il mio vanto.
    Non è mia abitudine considerare kiriani, o Kaguya, come armi, bensì come parti di qualcosa di più grande, elementi che insieme formano un gruppo, unito o meno che possa essere per via dei dissapori, ma elementi uniti da medesime leggi e legati da una lealtà comune, che gli impedisce anche di ammazzarsi fra loro.
    E, semmai voleste riprendervi Giants perché vi ha tradito, bé, il ragazzo è un chunin, direi che è abbastanza cresciuto da potersi difendere... al più, se avesse la peggio, mi riprenderei le sue ossa.
    Un chunin non credo abbia bisogno di una balia."
    , concluse, e le ultime parole erano, forse, le meno diplomatiche da poter dire in quel frangente, per quanto il resto del discorso fosse pieno di sottili note sul suo punto di vista.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il battibecco, tra Shiltar e Shinodari, per usare un eufemismo, rivelava parecchie informazioni interessanti, oltre a spiegare tanti punti irrisolti, tipo lo strano comportamento tanto del Sensei quanto di Yami durante il viaggio a Grimdad.

    Rimase vicino a Shinodari, pur senza parlare, cercando di concentrarsi sugli schermi appena accesi. Possibile che fosse l'unico? Non se la sentiva di intervenire...a conti fatti il suo punto di vista si avvicinava molto a quello di Shiltar..il tradimento era una cosa che non sopportava, così come la ricerca del potere con ogni mezzo...erano tutte cose che poggiavano su un errore di fondo

    Senza contare che erano estremamente faticose da vivere e sopportare. Ad essere sinceri, probabilmente era questo il motivo principale...un pò banale, ma con una logica di fondo, dopotutto.

    Preferì fingere di non aver sentito l'assurdo discorso di Ledah...quel ragazzo era sempre più strano..chissà come sarebbe stato averlo in missione? Comunque il massimo fu quando lesse il foglio tenendolo storto. Ci volle tutto l'autocontrollo di cui Febh era provvisto per non ridergli in faccia. Comunque si limitò a posare una mano sulla spalla dell'altra guardia Otese (sempre che non si scansasse).

    Lascia perdere Mormorò E' irrilevante solo se vedi la cosa in maniera oggettiva...ma in questa stanza di oggettività ne è rimasta ben poca.

    E intanto la guardia di Suna che aveva già versato olio su quella fiamma si prodigava a scusarsi, e continuare a girare il coltello nella piaga. Ma perchè non lasciavano cadere il tutto? Febh sbuffò, visibilmente irritato, guardando fisso la giovane kunoichi che parlava di amore e tradimenti. E l'amministratrice di Suna al contempo cominciava a scaldarsi. Fortuna che almeno il Foglioso era tranquillo!

    E' proprio necessario tutto questo? Sbottò, incapace di trattenersi Mentre voi tutti state qui a parlare di diritti, appartenenze, doveri, tradimenti, amore, orgoglio e scelte, sugli schermi ci sono degli imbecilli che stanno rischiando la vita! E chi se ne frega se sono traditori o parenti o amanti! Fece un respiro profondo. Non siamo qui per le loro discutibili scelte nè per recriminare sulle decisioni e gli eventi passati. Siamo dei semplici spettatori, dovremmo solo guardare fino a che punto si spingeranno seguendo i loro desideri, nulla di più!

    Puntò una mano verso gli schermi. E' tutto questo che dovrebbe avere la vostra attenzione. Certo, in quel momento sullo schermo indicato c'era l'amministratore Kabane, nudo al centro di una stanza..e questo levava decisamente pathos alle azioni e parole dello Yakushi. Voglio dire...avete capito cosa intendevo, no? Balbettò. Come sempre il suo tempismo era eccezionale quando si trattava di figuracce.

    Edited by Febh - 21/6/2008, 14:54
     
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  7. Alexander Hima
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    The Leaf Ninja Is Arrived



    Il ninja della foglia era appena giunto all'interno della tribuna d'onore dove tutti gli amministratori dei vari villaggi con le loro guardie stavano valutando il torneo per il coursed seal.L'atmosfera era satura di una tensione quasi palpabile, sembrava che stesse per cominciare una rissa che avrebbe visto coinvolti tutti quanti, una cosa alquanto brutta dato che si ritrovavano tutti dentro al territorio di Oto e tutti i presenti avevano una preparazione superiore alla media.Tra i vari ninja che ivi risiedevano vi erano delle vecchie conoscenze del ninja della foglia,alcune come per esempio Shiltar, Shaina ed altri.Però prima che il ninja della foglia potesse andare a salutare quelle persone doveva fare una cosa molto più urgente, ovvero dirigersi verso Kaworu e dirgli che l'amministrazione aveva urgente bisogno della sua esperienza, questo era un compito che doveva fare la sera prima, però il sennin della foglia era introvabile,per tale motivo dato che non vi era riuscito prima aveva il compito di farlo adesso.Il ninja degli Uchiha nel sentire di quella notizia uscì subito dalla sala e successivamente avrebbe lasciato il suo posto al ninja della foglia accompagnato dalla sua guardia.Successivamente aver fatto ciò il giovane Hyuga poteva dirigersi verso i suoi conoscenti per dire queste parole:"E' un immenso piacere per me rivedervi shiltar, shaina.Buongiorno anche a te Shino, spero che tu abbia dormito bene"Queste parole erano volte a spezzare la tensione che si era venuta a creare anche se comunque avrebbe preferito nettamente di più la rissa, cosa a cui appunto non si sarebbe mai tirato indietro.Infine rivolse qualche secondo il suo sguardo alla guardia del corpo, quasi volesse incitarla a salutare queste persone con il dovuto rispetto.Fatto ciò avrebbe fatto in modo che la sua guardia del corpo conoscesse i nomi di cotali persone, persone molto importanti ed influenti all'interno dei rispettivi villaggi di appartenenza.Nel caso in cui cmq ci fosse stato uno sprovveduto che avesse voluto continuare il battibecco rivolgendosi nei confronti del ninja della foglia senza il dovuto rispetto avrebbe fatto modo che questo si sarebbe pentito per tutto il resto della sua vita.
     
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    Nuovamente in bilico verso un’oscurità che poteva inghiottire tutto ciò per cui aveva e stava lottando.
    Si stava creando una potenziale situazione altamente pericolosa, bastava un nulla per far scoppiare lo scontro.
    Non che le sarebbe dispiaciuto avere un confronto con l’amministratore di Kiri per mettere in chiaro alcuni punti, ma non poteva farlo.
    Ora che Kayle stava concorrendo per uno dei sigilli, lei era l’unica amministratrice del villaggio e ci si aspettava da lei un comportamento “conciliante”.
    Il problema è che restava pur sempre uno spirito libero, in costante conflitto con i regolamenti.
    Eppure, per quanto fosse strano, per lei l’Accademia rappresentava un punto saldo; sapeva di non poter continuare su quella strada o ci sarebbero stati una serie di spiacevoli incidenti diplomatici.


    Le parole che pronunciò Shaina avevano sicuramente messo il dubbio almeno in Shiltar.
    Non era un segreto che le due amministratrici fossero amiche, per cui non ci voleva molto a capire a chi si stesse riferendo la kunoichi di Suna.


    Si stavano già creando delle fazioni.
    No, non andava bene.

    Godsan e Shaina...

    Non poteva permetterlo.
    Erano entrambi suoi amici.


    Scoccò un’occhiata omicida in direzione di Deidara, subito dopo che la ragazzina se ne era uscita con un altro dei suoi commenti falsamente innocenti.

    L’ametista lampeggiò solo per un istante di una luce oscura.
    Deidara poteva leggere un messaggio nello sguardo di Shinodari.

    “So perfettamente dove vuoi arrivare, ma non te lo permetterò.”

    Non replicò alle parole di Shiltar, sebbene una frase gli fosse salita fin sulla punta della lingua.

    “Si vede che non avete mai amato, Nobile Shiltar...”


    Ma quelle parole non furono mai dette...

    Aveva due amici a cui teneva...

    Non voleva che avessero a soffrire dalle sue parole.

    Forse in quel momento l’amicizia fu la vera motivazione che la fermò.

    Ma quello che successe dopo richiese tutto il suo autocontrollo.

    Febh per cercare di evitare un grave incidente diplomatico portò l’attenzione di tutti verso lo schermo, nel mentre veniva visualizzata la stanza dove si trovava Kayle... nudo...

    Si controllò per evitare di diventare di un viola acceso, sebbene in parte fosse stata messa al corrente di alcune prove.

    In quel momento arrivò Alexander con la guardia del corpo.


    -Alexander...-

    Lo salutò con un lieve cenno del capo.

    Ci fu lo scambio di consegne.
    A quanto pareva il fratello adottivo non era riuscito a contattare prima il sennin.

    Shinodari vide Kaworu allontanarsi dalla tribuna, diretto verso Konoha.

    Forse era una mera illusione che si fossero scordati di Kayle, distratti dall’arrivo dell’amministratore di Konoha, ma la ragazza pregò che fosse così.
    Temeva il commento di Shiltar.

     
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  9. Godsan
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    Giusto il tempo di una visita quello dell'amministratore di Konoha che subito venne raggiunto da un altro foglioso. Delle breve parole, quel che bastavano per capire di come ci fosse bisogno della presenza dell'uno a Konoha lasciando così l'altro a seguire il torneo.
    Pareva chiamarsi Alexander da quel poco che capì ma invero non gl'importava. Era furibondo per atteggiamenti risolutivi e appacificatori delle kunoichi presenti e risentito del comportamento di Shinodari.
    Ma anche vero che era lì per dei motivi precisi e il suo compito non era quello di scatenare liti sebbene gli riuscisse a volte.

    Le parole della guardia otese la quale poco prima aveva minacciato Godsan richiamarono l'attenzione, almeno del genin kiriano, sugli schermi da dove avrebbero assistito le prove.

    Delle prime voci e primi rumori suonarono nell'auricolare mentre la vista gli donò uno spettacolo al quale mai avrebbe creduto se gliel'avvesero raccontato.

    C'era Yami, l'altro amministratore di Oto - ecco il motivo della sua assenza - completamente nudo, in una cella.

    Certo, Godsan non sapeva come reagire. O poteva ridere a tale scena o poteva inveire contro colui si era scoperto un traditore.

    Decise per una via di mezzo non tanto chiara seppur l'espressione lasciava capire tutto il suo pensiero. Sgranava gli occhi e a stento rideva.

    Bah...guarda chi c'è...avrei riso...ma ben gli sta seccò in poche parole Godsan indicando inequivocabilmente con la mano destra come se volesse che gli altri seguissero pure loro la sceneggiata...

     
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    Falce dei Kaguya


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    Shinodari, alla fine, non aveva risposto alle ultime di Shiltar, o almeno, si era trattenuta dal farlo, poiché il Kaguya era abbastanza sicuro che la kunoichi avesse qualche parola pronta, ma, alla fine, il senso pratico, suppose il kiriano, l'aveva fermata da quella che poteva essere una situazione quanto meno spinosa.

    A parlare fu invece una delle due guardie otesi, Febh, che indicò uno degli schermi, dove, proprio in quel momento, appariva Yami, oggetto di tante discussioni, nudo come un verme, intento in chissà quale prova.

    Le parole stavano già per uscire dalla bocca di Shiltar, quando qualcuno lo salutò, portandolo a girarsi nel sentire una voce che conosceva: uno Hyuga che aveva precedentemente incontrato, Alexander, era giunto, prendendo il posto del sensei Kaworu come rappresentante di Konoha.
    "Piacere mio, Alexander.", replicò al saluto dell'altro, mentre notava lo scambio di ruoli fra i due ninja della Foglia.

    Alla fine, sembrava che la situazione si stesse rilassando, ma, tornando a volgersi verso lo schermo, poggiandosi al sedile che gli era stato dato, Shiltar non volle perdere l'occasione per un'ultima, chiarificatrice, affermazione: "Nobile Shinodari, se ciò che vi interesse è quel che qui si vede, posso, una volta che avrò con Yami risolto, restituirvi la pelle... in fondo sono anch'io un ninja medico.", disse con tono calmo, senza nemmeno voltarsi verso l'amministratrice Otese, ma restando a guardare la scena.

    Poi si volse a guardare anche gli altri schermi, notando un altro volto che gli pareva di conoscere, il cui corpo era seminascosto nel letame, §Quello mi pare di averlo già visto...§, pensò, cercando di ricordarsi dove poteva aver visto il pallido shinobi otese che sguazzava in mezzo agli escrementi.
     
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  11. Alexander Hima
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    Ready For The Fight



    L'atmosfera si stava riscaldando, il ninja di kiri che pareva essersi calmato al saluto del ninja della foglia riprese con impervietà dopo essersi seduto riprese a parlare con parole intrinse di astio nei confronti di un uomo nudo che si vedeva nello schermo.Il vedere questa persona nuda come un verme per sottoporsi a un qualche tipo di prova il ninja della foglia pensò:§Sempre più stupidi questi otesi.§L'unica cosa che era visibile era il sopracciglio dell'occhio destro inarcarsi leggermente.Il ninja della fogli successivamente sarebbe rimasto immobile nel vedere le evoluzioni che avrebbero preso quelle parole di shiltar sul resto delle persone, già si immaginava lo scoppio di una rissa, cosa che sperava, almeno avrebbe potuto trovare un modo di passare il tempo in questa noiosa "riunione" un qualcosa di pura parvenza, ovvero un qualcosa che Alexander odiava.Nel momento in cui una delle guardie degli altri tre amministratori avesse proferito parola per difendere Shinodari o eventualmente parlare a favore di shiltar il ninja della foglia guardando torvo quella persona disse semplicemente queste parole:"Non hai il diritto di rivolgerti così ad un amministratore, stai al posto che ti spetta e rimani in silenzio.Queste due persone sono capacissime di difendersi da sole."Dette queste parole avrebbe aspettato una qualsivoglia azione mettendosi con il braccio destro leggermente contratto all'altezza del busto.
     
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    Incomprensibile.
    Questo era quello che stava succedendo per Ledah, incomprensibile.
    Era convinto che chi fosse capace di provare emozioni, sarebbe quantomeno rimasto attento alla sofferenza dei ninja impegnati nelle prove, invece, si concentrarono soltanto sulla persona verso la quale riservavano un certo astio, uno degli oggetti del discorso precedente.
    Discorso che si era interrotto grazie alle parole di Febh, forse avevano solo deviato l'attenzione dal discorso, ma nona vev placto gli animi, oltretutto, come per la storia dell'abbraccio, Ledah continuava a pensare a cosa avesse spinto Febh a emttergli una mano sulla spalla, quando lo aveva fatto, Ledah aveva girato di scatto la testa verso di lui, quel contatto non era necessarioa qualcosa, o almeno non apparentemente, cosa voleva dirgli Febh con quel gesto?
    Ad ogni modo, Ledah capì d'essere ancora una volta, costretto ad essere solo uno spettatore, privo d'emozioni, era non soltanto spettatore della vita altrui, ma anche della propria ed ogni suo intervento risultava irrilevante in quanto non poteva capire su quale piano si abttessero i contendenti.
    In quel senso, era entrata un'altra persona, mentre l'Uchiha lasciava a lui il microfono per obbedire ai propri impegni.
    Ledah studiò il nuovo venuto, dagli occhi lattiginosi, era connotabile in maniera indiscutibile come un'appartenente al clan Hyuga, un clan noto per la capacità di vedere ben oltre i normali limiti umani, ma i suoi prodigiosi occhi, gli avrebbero consentito di capire quello che stava avvenendo sugli schermi, oppure, si sarebbe lasciato andare a semplici battute fuoriluogo come i kiriani?
    Ledah rivolse il proprio sguardo a Shinodari, a lei doveva molto, era stata la prima persona a farlo sentire parte di un qualcosa, a fargli capire che nel vilalggio, avrebbe potuto trovare la forza di prendere le redini della sua vita, ed adesso, non sapeva come aiutarla, anche se non aveva emozioni, Ledah sentì i pensieri farsi meno chiari, attraverso la Maschera, ben poco usciva all'esterno, ma forse, attraverso le crepe che cominciavano a disegnarvisi, qualcosa riusciva ad entrare, sfiorando l'espressione assente di Ledah.
     
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    Raggiungere il limite...
    Shiltar aveva il particolare dono di farle perdere la calma.
    Forse ciò era anche dovuto alla sua particolare scala di priorità, gli affetti e poi il resto.

    Godsan probabilmente non aveva ancora sbollito e forse vedersi chiudere così la discussione senza una replica da parte della ragazza non doveva averlo ulteriormente ben disposto.

    Avrebbe cercato di parlarci in un altro momento.
    Avevano tante cose di cui parlare.

    Alexander fu una distrazione di breve durata.

    Lo spettacolo che si presentava agli occhi dei due Kiriani era qualcosa che non potevano perdersi.

    E Shiltar proprio non ci riusciva dall’esimersi dal fare un ulteriore commento, o sarebbe più giusto dire una precisazione.


    CITAZIONE
    "Nobile Shinodari, se ciò che vi interesse è quel che qui si vede, posso, una volta che avrò con Yami risolto, restituirvi la pelle... in fondo sono anch'io un ninja medico."

    La ragazza si voltò, notando l’amministratore kiriano intento ad osservare lo schermo.

    Evviva, un’altra provocazione.
    Voleva tanto rispondergli a tono.
    Dannazione!
    Ma non poteva farlo.


    -Pensavo che i ninja medici dovessero preservare la vita, non uccidere. Ma forse abbiamo due credi diversi per quanto riguarda il concetto di vita, nobile Shiltar.-

    Esordì.

    Non vi era nella sua voce nessuna traccia di risentimento, solo una calma fin troppo snervante.


    -Nobile Shiltar sarebbe mio desiderio potervi parlare in privato, ora o dopo il Torneo per me non fa differenza. Per rispetto a due persone a me care e ai miei colleghi otesi non sarò io la prima a scatenare un incidente diplomatico a patto che ne discutiamo noi due da soli, in separata sede.-

    Aggiunse seria.
     
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    Le parole di Shinodari non tardarono a farsi sentire, critiche al suo modo di essere un ninja medico a cui Shiltar non diede alcuna replica, non che non le ritenesse importanti come osservazioni, ma, in quel momento era catturato dall'immagine dello shinobi nel letame, che gli ricordava qualcuno, ma non riusciva a richiamare a se il ricordo esatto.

    Furono le parole successive che lo costrinsero a volgersi verso l'Amministratrice di Oto, "Capisco la vostra volontà di non scatenare un incidente diplomatico in questa sede, quindi, sarò ben lieto di risolvere questa diatriba in altra sede. Dopo il Torneo, se preferite restare qui, essendo l'unica amministratrice presente e non partecipante, per il villaggio che ci ospita.", replicò quieto, in fondo non aveva iniziato quel leggero dibattito per gli altri presenti, ma per divertimento personale... poco male se il resto del tempo in quell'arena sarebbe stato solo da spettatori.

    Tornando a guardare gli schermi, Shiltar scrutò anche gli altri, vedendo alcuni shinobi piuttosto massicci, fra cui uno nudo quanto il Kabane ed uno che sguazzava nel letame con quello pallido.
    Poi ne vide un terzo, che si lagnava per una qualche malattia di cui era stato infettato, e non poté trattenere una risata.

    "Nobile Shinodari, mi permetta ancora una domanda: chi è quello shinobi che sguazza nel letame? Il meno robusto dei due?", chiese poi, realmente incuriosito.
     
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  15. Godsan
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    Godsan si posizionò a fianco di Shiltar, dietro e a destra del posto a sedere riservato agli amministratori.

    Da lì poteva osservare i monitor e ora, assieme al già presente Yami pure altri schermi s'accesero mostrando la situazione di tutti i partecipanti.
    Uno di essi pareva trovarsi nella stessa situazione di Yami giacchè anch'esso nudo. Altri due otesi erano stati gettati in mezzo allo sterco e al sol pensiero a Godsan si arricciò il naso immaginando il fetore che potevano sentire.
    Su di un altro schermo era presente un otese già conosciuto durante i corsi genin, un suo sensei tale Akashi Mikawa.
    Non avrebbe immaginato di rivederlo nè tanto meno cosa sarebbe accaduto di lì a poco, in quei raccapriccianti cunicoli sotterranei. Tanta spietatezza data dal Mikawa, con tanta spietatezza era finito.
    Doveva piangere una perdita, dire qualche parola di dispiacere, ignorare, o cos'altro?
    Rimase impassibile. S'arrischiò di pensarsi al suo posto, del dolore, della vergogna, della tristezza che tale fine poteva infliggere nell'animo di una persona. Non se ne capacitava.
    Sperava nessuno lo osservasse perchè dalla sua espressione traspariva una sorta di inquietudine; dopo tutto aveva conosciuto quella persona ora persa, forse per sempre.

    Stessa situazione toccò all'altro Mikawa, nello sterco, poco attivo o poco reattivo, gettato nel vero senso della parola nel fetore dello sterco, stavolta immerso fino al naso.
    Chiuse gli occhi sconsolato. Quanto rispetto doveva venir ancora meno? E quanta spietatezza era riservata a loro partecipanti?

    E mentre tutto ciò avveniva sotto gli occhi dei presenti, Shinodari e Shiltar continuavano il loro discorso su traditori e affini. Avrebbe parlato ancora volentieri ma a che vantaggio? Teneva ad entrambi. Forse era meglio mantenere la propria posizione e cercare di capire o risolvere con Shinodari in un secondo momento.
    Si tastò il petto ricordandosi di quello che aveva sotto la vestaglia.

    Già... pensò.

    I due amministratori si sarebbero parlati in privato. Forse era la soluzione migliore per tutti, e forse lo era anche per lui, approfittare di tale privacy.

    Si abbassò sporgendosi un po' in avanti sperando che una delle due guardie dell'amministratrice otese non lo fermassero.

    Shiltar...Shinny, scusate se mi intrometto nel vostro discorso ancora una volta...Shinny, forse è il caso che parli pure io con te...per prima...non vorrei... parole lasciate in sospeso.

    Dì lì a poco le prove sarebbero iniziate tutte, qualcuna prima qualcuna dopo. E mentre tutto ciò scorreva sotto i loro occhi Godsan pensava alle sfide in sè e ai partecipanti i quali dovevano superarle, ai partecipanti stessi fissando i loro volti, a Shinodari, a Kiri e ai compaesani presenti, al resto delle delegazioni e a come la sua vita stava scorrendo forse, per una volta, più felicemente di chiunque altro lì presente.

     
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95 replies since 16/10/2007, 16:27   2817 views
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