L'Arena

[Ambientazione]

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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    *Aveva deciso di ignorarla. E per di più, le aveva voltato le spalle, rivolgendole parole insolenti, come se non la considerasse una minaccia. E la cosa le dava drasticamente sui nervi, tanto da farle sentire una fitta di dolore alla base del collo.*

    Ragazzina, non ci faremo prendere in giro così da quel marmocchio?

    §Ichibi, non so se ti rendi conto della situazione...vuoi creare un incidente diplomatico?§

    Che palle, andiamo, quel ragazzino ti ha voltato le spalle, noi siamo più forti di lui, che aspetti a fargliela pagare?

    §Smettila, ti ho detto di no...e poi, per quanto sia indisponente e abbia anch'io voglia di dirgliene quattro, Shin sembra tenere a lui.§

    La solita storia. Che c'è di male a fare un po' di movimento? Intanto però la tua cara allieva ce la sta mettendo tutta per scatenare l'"incidente diplomatico" che temi tanto...perché non le dai un po' del mio potere? Con lei si che mi divertirei...

    *Shaina interruppe il contatto col demone nel momento esatto in cui si accorse dell'intervento di Deidara, che come suo solito non poteva rinunciare ad essere la pietra dello scandalo, nascondendo tutto sotto il suo faccino da ragazza perbene. Si voltò a guardarla, le iridi giallo intenso. Shiltar le stava rispondendo, quindi dovette reprimere almeno temporaneamente il suo desiderio di darle una lezione.*

    *Shiltar non aveva tutti i torti, e in fondo, le loro vedute non erano del tutto diverse riguardo ai traditori, anche lei sapeva cosa si provava a vedere qualcuno abbandonare il villaggio per cui lei faceva tanti sacrifici, ma Shaina non era una persona che volgeva il suo sguardo solamente al passato, lei giudicava le persone in base alla totalità delle loro azioni, e non bastava un solo errore, benché grave, a degradare per sempre qualcuno ai suoi occhi.*

    *Attese che Shiltar finisse di parlare, poi si alzò, raggiungendo Deidara, le posò una mano sulla testa e spinse forte. I suoi occhi erano di nuovo del colore degli smeraldi.*

    Shiltar-sama, vogliate scusare la mia risposta non molto diplomatica di poco fa, anche io sono poco incline a perdonare i traditori, ma trovo che nella vita oltre al bianco e al nero esistano centinaia di sfumature di grigio che non tutti sono in grado di cogliere. Anche Deidara si scusa per la sua impertinenza.

    *disse con un leggero inchino, spingendo più forte verso il basso la testa di Deidara, in modo che si inchinasse anche lei. Poi si scusò con Shiltar e dopo aver lanciato alla sua allieva uno sguardo furente, la trascinò letteralmente fino alla sua postazione, potenziandosi con il chakra se necessario, e la fece sedere. Le iridi erano di nuovo di un colore giallo intenso, mentre le pupille avevano preso una vaga forma quadrangolare.*

    Meglio per te se non ti alzi da lì, e se ti viene ancora voglia di parlare, morditi la lingua. Se ti metti nei guai, scordati che io ti salvi.

    *sibilò con una voce gelida come una lama. Per tutto il tempo non la degnò nemmeno di uno sguardo, fissando i monitor. Se voleva attirare l'attenzione, la sua punizione sarebbe stata quella di essere ignorata.*

    *In quel momento, la guardia del corpo di Shinodari decise di riportare l'attenzione dei presenti sul vero motivo per cui si trovavano lì, peccato che lo fece proprio nel momento in cui sullo schermo appariva Yami completamente nudo. Shaina batté le palpebre un paio di volte. Era ancora troppo arrabbiata per trovare la cosa strana o divertente, ed eventuali sguardi di ammirazione sarebbero stati fuori luogo, per di più, trattandosi del compagno di Shin, Shaina non lo considerava nemmeno in quel senso. Continuò a guardare il monitor. In una stanza a fianco a quella di Yami, uno Shinobi dall'aria conosciuta si trovava nella medesima tenuta e situazione. La ragazza lo studiò incuriosita. Era passato del tempo, ma le sembrava di aver già visto quel tipo...*

    *I suoi pensieri furono interrotti dal passaggio di consegne dei rappresentanti di Konoha. Il silenzioso Kaworu, richiamato al villaggio per impegni improrogabili, fu rimpiazzato da Alexander Hyuga. Shaina gli rivolse un cenno del capo.*

    Sensei Alexander...penso vi ricorderete di Ookami, vero? Purtroppo a causa di uno sfortunato incidente non puo' di parlare, altrimenti vi porgerebbe i suoi saluti.

    *non fece parola di Deidara. Se avesse voluto, si sarebbe presentata da sola.*

    *Ignorò il successivo scambio di battute tra Shiltar e Shinodari. La parte che la riguardava era terminata nel momento in cui ne aveva tirato fuori Deidara, e Shin era grande e poteva cavarsela da sola, quindi, a meno che l'amica non fosse stata in pericolo di vita, non sarebbero stati affari suoi. La domanda di Shiltar su chi fosse il tipo che sguazzava nel letame attirò la sua attenzione sullo schermo che il kiriano indicava. Soffocò un sorriso quando riconobbe l'altezzoso Kodachi che nuotava nello sterco. Le aveva fatto saltare i nervi un bel po' di volte al corso genin in cui era stato suo allievo, quel corso in cui era successo di tutto, dall'intrusione di Ryoma alla notizia della morte di Holy. Al pensiero, il cuore le si strinse e il suo sorriso si fece un po' più amaro.*

    §...cosa non faresti per il potere, Kodachi? Ma del resto, chi sono io per biasimarti...§

    *L'altro schermo, mostrava un'altra faccia nota...Akashi, traditore anche lui di Suna...ma si puo' chiamare traditore chi parte perché non ha scelta? Lanciò uno sguardo a Shiltar.*

    §...è questo, il grigio di cui parlavo...§

     
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    Fece per aprire bocca quando nei suoi folti capelli color grano si fecero largo dita forti, che strinsero senza troppi complimenti la sua testolina. « A... » Cercò timidamente di protestare ma istintivamente portò le mani ai fianchi, poi quella mano premette costringendola a piegarsi in avanti, ed una ciocca di capelli le ricadde dritta sul viso, impedendole di vedere la sensei mentre si piegava a sua volta nella sua stessa posa di scuse.
    CITAZIONE

    Shiltar-sama, vogliate scusare la mia risposta non molto diplomatica di poco fa, anche io sono poco incline a perdonare i traditori, ma trovo che nella vita oltre al bianco e al nero esistano centinaia di sfumature di grigio che non tutti sono in grado di cogliere. Anche Deidara si scusa per la sua impertinenza.


    « Ah, io, n... »

    Cercò di nuovo di dire qualcosa ma ancora si fermò quando incrociò involontariamente lo sguardo furioso della sua maestra, al che arrossì come una bambina colta con dei dolcetti rubati in tasca, balbettando qualcosa che poteva essere un "mi scusi" rivolto un po' al Kaguya, un po' alla sua insegnante, che senza troppi complimenti la trascinò via praticamente di peso.
    Seguì docilmente e senza una parola la direzione in cui Shaina la portava, ritrovandosi immediatamente fuori dalla "mischia" che aveva cercato di fomentare, la quale nel frattempo scemava in una scialba conversazione dalla quale lei si ritrovò esclusa. Si ritrovò praticamente gettata nella postazione sunese e costretta a sedersi, eseguì senza una parola, non riuscendo a capire il perché di quella reazione tanto dura. In fondo, voleva solo giocare un po', no? Se anche la sensei aveva capito le sue intenzioni riguardo la discussione di prima, cosa mai poteva provocare quello sguardo e quel comportamento?

    CITAZIONE

    Meglio per te se non ti alzi da lì, e se ti viene ancora voglia di parlare, morditi la lingua. Se ti metti nei guai, scordati che io ti salvi.


    « Ah, ma io n... »
    Cercò di cominciare, ma si ritrovò immediatamente a fissare le spalle della sensei. Rimase paralizzata per un attimo, sentendosi come se l'avessero messa in punizione costringendola a fissare il muro. Mise le mani strette a pugno sulle ginocchia mentre cercava di calmare i battiti del cuore. Ma che aveva fatto???

    « Sensei...? Io... »
    Si bloccò, rendendosi conto che l'aveva chiamata senza sapere ancora bene che cosa dirle. Forzò un sorriso sperando che si voltasse, invece così non fu e si sentì come se fosse andata a sbattere contro un muro, sbattendo il naso.
    Cercò di forzare la voce rendendola il più possibile allegra, ottenendo un risultato che per quanto magro almeno servì a dissimulare l'agitazione, facendo sembrare Deidara molto più tranquilla di quanto era in raltà. Solo il tono molto basso e modulato dava un metro di giudizio su quanto fosse sconvolta in realtà, solo chi la conosceva realmente bene poteva sapere che lei impiega sempre un tono piuttosto alto quando è sicura di se, abbassandolo drasticamente fino a ridurlo quasi ad un sussurro in caso contrario.

    image

    « Ah, sensei, potremmo il bagn...? »
    Ci ripensò quando già aveva cominciato la frase. No, forse non era il momento... più tardi, forse...

    CITAZIONE

    Sensei Alexander...penso vi ricorderete di Ookami, vero? Purtroppo a causa di uno sfortunato incidente non puo' di parlare, altrimenti vi porgerebbe i suoi saluti.


    Ah, ecco, ci risiamo, ora come al solito l'avrebbe definita "la sua allieva". Sollevò lo sguardo assumendo una posa eretta e dignitosa in attesa dell'istante in cui l'attenzione del nuovo venuto fosse passata su di lei. L'istante in questione non venne mai, giacché Shaina si dimenticò proprio di presentarla, cosa che la lasciò a disagio. Che fare...? Sembrava proprio furiosa, stavolta...
     
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  3. Alexander Hima
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    Le acque purtroppo parvero calmarsi, l'incidente diplomatico che il ninja della foglia sperava per certi versi non accadde, tutti tacquero lasciando che i due amministratori impegnati prima in una piccola diatriba continuassero con poche battute per poi catapultarsi nel silenzio dell'osservazione, tutti loro sembravano intenti a guardare quello stolto tutto nudo che si apprestava a chissà quale prova.Successivamente quando tutti i discorsi sembravano finire arrivò una sua ex-allieva a salutarlo.Questa era da molto rappresentante della gente di Suna, amministrava in vece del Kazekage come lui a Konoha faceva per conto del Rokudaime.Lentamente e sfoggiando un sorriso che aveva un non so chè di nostalgico il ninja della foglia rispose a queste parole della ragazza:

    CITAZIONE
    Sensei Alexander...penso vi ricorderete di Ookami, vero? Purtroppo a causa di uno sfortunato incidente non puo' di parlare, altrimenti vi porgerebbe i suoi saluti.

    "Cara Shaina, quello che io ti potevo insegnare oramai l'hai già imparato....adesso non siamo più sensei ed allieva bensì colleghi, non nego il fatto che questo appellativo mi faccia piacere, specialmente sentito da una persona con la quale ho avuto a che fare per 3 anni nel corso per divenire chunnin.Per quanto riguarda Ookami...beh, mi dispiace, però sono convinto del fatto che qui ad oto saranno felicissimi di aiutare questa ragazza a ritrovare l'uso della parola:Se non ricordo male qui vi sono dei medici eccezionali....Per il saluto, beh....non ci sono problemi, ci sono delle persone qui che non si sono neanche presentate nonostante sia buona educazione per loro farlo dato che noi amministratori siamo conosciuti e non abbiamo bisogno di presentazioni."Aggiunse il ninja della foglia senza indicare nessuno in modo da evitare colpi di testa ma abbastanza esplicativo con le sue parole da far comprendere agli interessati la loro mancanza di rispetto.Voleva aspettare un altro pò per vedere come si sarebbe evoluta la situazione, poi avrebbe tirato in ballo la sorella e i suoi "colleghi" per sistemare le cose in modo da far capire chi era sopra chi nella scala gerarchica.Naturalmente i suoi occhi erano sempre attenti per vedere qualsiasi variazione nei comportamenti delle persone, in modo da vederne i loro stati d'animo, cosa che aveva imparato a comprendere grazie all'esperienza, senza considerare che grazie anche al suo udito avrebbe potuto sentire l'accelerazione del battito cardiaco di qualunque dei presenti, un altro modo per portarsi in vantaggio rispetto a queste persone.Successivamente una ragazza si alzò e si pose al fianco della chunnin di suna, non pareva si volesse presentare, e questa era la più grande mancanza di rispetto che potesse ricevere inquanto se era in quella locazione era legata alla persona che lo aveva neanche cinque minuti prima chiamato sensei.Per tale motivo con voce sottile, tagliente, gelida, quasi minacciosa per chi non conosceva realmente il ninja della foglia questi disse:"Tu di suna che mi guardi senza rivolgermi parola....hai un nome o te lo devo cavare io dalla bocca...Almeno tu a discapito di altri vedi di presentarti com'è buona educazione, vediamo se almeno a te hanno insegnato cosa significa questa parola...."Detto questo rimase in silenzio aspettando una qualsivoglia reazione da parte di uno dei presenti.
     
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  4. Godsan
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    Doveva azzardare un altro casino? Doveva proprio? Era nella sua indole? No, meglio di no. Ma la sua parte l'avrebbe fatta ugualmente...

    Giunsero le parole del nuovo arrivato di Konoha di cui Godsan ignorava l'identità se non per sentita dire pochi attimi prima da Shaina.

    E così, dopo aver ricevuto risposta da Shinodari si diresse verso il foglioso guardandolo a metà altezza. A due passi da lui porse la mano.

    Godsan, di Kiri. Guardia di Shiltar. Credo sia tutto...

    Poche e brevi parole. Aveva chiesto una presentazione e tale era stata. Il tono inflessibile e serio. Forse con un accento più profondo di quanto non aveva parlato con gli altri presenti. Senza problemi tornò al suo posto dopo che l'altro avesse, nel caso, risposto.

    Sì. Una velata provocazione l'aveva messa.

     
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  5. Ookami_Warui
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    Chissà perchè, ogni volta che la biondina parlava, si rischiava un attacco da quelli che per lei erano i capibranco altrui.

    Bè in effetti era logico che la ragazza a cui aveva tentato di rivolgere quegli strani versi, volesse proteggere il suo territorio da quel maschio forte che però aveva con se solo due del branco, come anche la capobranco Shaina che aveva lei e quella cuccioletta impertinente.

    *Oddio, perchè non sta in silenzio? Si vede che si sta divertendo....se solo la capobranco me lo ordinasse la morderei con piacere...*

    Ma era uscito fuopri il 'tradimento per amore'. Al sentirlo Go borbottò a Kayano, facendole dimenticare delle sue intenzioni su Deidara...

    *Ah! quello è quello più inutile, per una cosa del genere tradire è un inutilirà senza fine, penso sia il peggior traditore, come quello che tradisce per il potere oppure per altre ragioni futili.*
    la ragazza lupo concordò con un cenno, che fece anche nella realtà.

    Poi fortunatamente le acque parvero calmarsi, e la capobranco fece un discorsetto alla cucciola disobbediente.
    Ottimo, perchè la tensione era troppa e lei aizzava troppo, quando invece saggiamente la capobranco aveva cercato di quietare gli animi.

    Nel frattempo era arrivato anche un altro umano.
    Ookami lo osservò un attimo con l'occhio aperto, gli ricordava qualcuno ma non le venne in mente chi fosse, ma d'altra parte...non ricordava nemmeno chi fosse Shaina o la lupetta che la chiamava mamma...in effetti ricordava solo il suo branco. Però non ricordava la strada fatta, per andare dove era stata trovata. Quindi era quasi costretta a rimanere con Shaina...già...poi c'era altro...
    Ookami guardò con aria vacua, stava divagando, l'ambiente in cui si trovava.
    E mentre Shaina parlava con il sensei che lei non rammentava, Kayano si concentrò sulla giovane Kuroshiro, leccandole e mordicchiandole la pelle; rimanendo però attenta a chi aveva nei dintorni: c'era troppa gente per rilassarsi; e in effetti avrebbe voluto andarsene, se non fosse...che sentiva di dover stare al fianco della capobranco.

    Lei e solo lei, alla fin fine le interessava. Ad altri era solo grata, perchè confusamente si ricordava che le avevano salvato la vita.
    Ma ricordava anche quella calda luce, e a volte avrebbe voluto andarci...peccato che il Signor Go l'aveva bloccata...era curiosa di vedere come sarebbe stata in quella luce, in quei giardini...
    Ookami fece un versetto che sembrava un sospiro, poi sbadigliò a tutta bocca(senza mettere la mano davanti alle fauci zannute) senza alcun ritegno, come ogni animale...
    Non guardò verso gli schermi, poichè non aveva interesse in quelle strane cose con quelle cose senza odore che si muovevano... non avevano vita, non le interessavano. Ben diverso se fosse stato qualche preda da rincorrere...allora si che si sarebbe 'svegliata'.

    Invece si concentrò con lo sguardo verso la capobranco, mentre con la zampa sinistra di dietro si grattò la zampa davanti, non perchè ne sentiva il bisogno, ma giusto per muoversi un pò. Era nervosa, perchè per quanto gli umani non erano interessati a lei, l'unica ferita che non era rinsaldata dalle cure le doleva, e c'erano presenti molti di quelli, e emanavano lo stesso odore di maschio degli umani che l'avevano ferita...che fortuna!Tra cui, quello che per odore più gli ricordava il momento, anche se non proprio tutto...

    Per un momento uno sguardo carico di diffidenza si portò su Ledah,ma se lui la avesse osservata non l'avrebbe vista osservarlo, perchè Ookami avrebbe distolto subito lo sguardo, prima di farsi accorgere.
     
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    Faceva molta fatica a seguire la conversazione, sia perché i due si scambiavano nomi e informazioni il cui significato era per lei un'incognita, sia perché comunque era ancora piuttosto occupata a capire e quantificare se e quanto Shaina era arrabbiata con lei. Era ancora convinta di non aver fatto tutto sommato niente di male, quindi riteneva di non meritare lo speciale trattamento che invece la sensei le stava riservando senza troppi complimenti.
    Rimase seduta in silenzio alle spalle della maestra senza fare alcunché per attirare l'attenzione del ninja della foglia con cui lei stava parlando, e che sembrava essere stato in passato a sua volta il maestro della sensei. Si ritrovò apostrofata malamente proprio da quell'individuo dal modo di fare piuttosto altezzoso (l'avrebbe definito arrogante, se non fosse che poi sarebbe finita decisamente nei guai) il quale interpretò come una mancanza di rispetto il suo restare in silenzio.
    CITAZIONE

    "Tu di suna che mi guardi senza rivolgermi parola....hai un nome o te lo devo cavare io dalla bocca...Almeno tu a discapito di altri vedi di presentarti com'è buona educazione, vediamo se almeno a te hanno insegnato cosa significa questa parola...."


    « Ah, i...? »
    Arrossì in modo violento, sbrigandosi ad abbassare lo sguardo sulla punta dei piedi.
    « Mh, D... Deidara. Deidara Yagi, signore. Sono allieva di Shaina-san... piacere... »

    Non seppe cos'altro dire né cos'altro fare, gettò sulla sua sensei uno sguardo come in cerca di appoggio, nella speranza che lei rispondesse. Certo l'etichetta doveva imporre un piccolo accenno di inchino in casi come questi, ma non se la sentiva di alzarsi sfidando così l'ordine implicito che le era stato rivolto poco prima. Si limitò ad un breve cenno del capo giocherellando nervosamente con la stoffa della gonna...
     
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    *Shaina la guardò come intenerita per un attimo. Forse aveva esagerato. No, si disse. C'erano lezioni che andavano imparate il prima possibile, se si voleva restare vivi a quel mondo. Più tardi, alla locanda, le avrebbe spiegato. E magari l'avrebbe anche accompagnata a fare un salto alle terme. Il modo in cui ogni tanto Deidara si ricordava di essere una ragazzina di 14 anni era spiazzante.*

    *Intercettò lo sguardo che le lanciò dopo il suo saluto imbarazzato a Xander, e le fece un vago cenno con la testa, come a farle capire che per quella volta era autorizzata ad alzarsi.*
     
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    Ledah non si curò delle parole dell'ammisitratore di Konoha, in quell'occasione, lui era lì come assistente di Shinodari, non aveva altro motivo per essere lì e tra i suoi doveri, non vi era l'obbligo di presentarsi, era come se ogni guardia dell'arena si presentasse agli ospiti, erano lì per fare un lavoro e non impotava che gli altri conoscessero il loro nome, Ledah la pensava in quella maniera e non aveva certo bisogno di presentarsi, lo aveva fatto solo a quelli con i quali aveva parlato, ma con quello Hyuga, non aveva motivo di parlare.
    Restò con la sua espressione assente, per quanto gli hyuga fossero abili nel decifrare le espressioni, farlo con un volto che non ne poteva esprimere sarebbe stato del tutto impossibile, lo sguardo vacuo si rivolse fugacemente verso Ookami, aveva sentito Shaina parlare del dramma che si era svolto a Jova diverso tempo prima, Ledah sentì forse un'unica fitta allo stomaco, sul volto non emerse nemmeno una piega a riflettere quella fitta, ma l'aveva sentita, si chiese se quelli erano i sentimenti che agognava ottenere, temeva che sarebbe finito in loro balia, privo di controllo, Ookami forse era salva proprio per la mancanza di sentimenti che lo aveva mantenuto lucido.
    Ed era per quella lucidità che non si avvicinava a lei e le gettava brevi e fugaci sguardi, per sincerarsi quasi delle sue condizioni, lei lo aveva graffiato al volto, lo vedeva come un nemico e come tale, doveva restare a distanza di sicurezza, non poteva turbarla, ne andava della sua salute, anche se avesse dovuto sentire altre inspiegabili fitte allo stomaco.
    Si passò la mano sulla guancia che gli era stata graffiata, il loro ultimo contatto, adesso, non riusciva ad incrociare lo sguardo del suo unico occhio aperto.
    Sapeva che fissarla negli occhi sarebbe apparsa come una sfida e non era certo questa la sua intenzione, ma anche dall'ultima volta che l'aveva guardata negli occhi era passato molto tempo, ora lei non aveveva bisogno delle sue cure, in effetti, anche in quel torneo aveva concluso il suo ruolo, restava lì solo perchè forse Shinodari avrebbe potuto aver bisogno di lui per qualche compito minore, come guardia, non era certo paragonabile allo Yakushi.
     
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    Il nuovo giunto prese il posto del silenzioso ninja di Konoha che aveva intravisto tempo prima a Castlevania, Febh intanto era ancora rosso in viso per la figuraccia, ma fece un piccolo inchino meccanico, senza presentarsi, comunque, dopotutto lui non era una personalità, ma solo un contorno.

    Shiltar portò l'attenzione su uno schermo, dove un tizio pallido come un lenzuolo nuotava nel letame. Inizialmente non era ben chiaro chi fosse..poi lo riconobbe. Il rossore sparì dal viso mentre il Chunin sogghignava. Spero che questo gli insegni un briciolo di umiltà.. Mormorò, immaginandosi la scena di kodachi, sempre arrogante, oltre che strano e un pò effeminato, che si immergeva nel letame. Ad un loro eventuale prossimo incontro avrebbe potuto prenderlo per i fondelli a oltranza.

    Con la coda dell'occhio scorse una bizzarra occhiata che la donna lupo aveva scoccato a Ledah, che la osservava di rimando, anche se lo faceva solo quando non guardava. D'un tratto qualcosa scattò nella mente del Genin. Si trattenne giusto dal darsi una manata in fronte. Comunque si sarebbe avvicinato con discrezione al collega per mormorargli: Ehi, Ledah, ma quella tizia a quattro zampe non era la tua ragazza, quella volta al mare? Osservando la kunoichi-lupo, non seguì affatto gli scambi tra Xander e le altre due ninja sunesi.
     
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    Ledah era eprso nei suoipensieri quandos entì Febh mormorrgli qualcosa alle orecchie, qualcos che per Ledah non aveva un chiaro significato, non riusciva a dare un nome a quel elgame che univa Kayle e Shinodari e fissando Febh con aria interrogativa, gli chiese a bassa voce:

    "La mia ragazza?"

    Poi gli venne in mente l'episodio al quale si poteva riferire, quella volta Ookami era nuda sotto l'acqua, vedendola, Ledah aveva perso i sensi ed era stato proprio lei a salvarlo, arrossì lievemente al pensiero, dicendo poi a Febh, sempre a bassa voce:

    "Quella volta che era nuda in acqua sono svenuto, significa che è la mia ragazza?"

    L'argomento gli sembrava fuoriluogo, ma in fondo, non si sarebbe aspettato una tale mancanza d'attenzione da aprte degli amministratori, solo Shinodari sembrava avere veramente a cuore la loro sorte, Ledah, non poteva averla, a livello emotivo.
     
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    In che senso? Bisbigliò stupito. Stupito soprattutto dall'aver visto l'altro shinobi arrossire, anche se poco. Beh..non saprei, sai? rispose a sua volta Però se nuotava nuda per te immagino che qualcosa ci fosse...credo....oddio, era nuda pure dopo..boh.

    Continuava a fissarla. Ma come mai non parla stavolta? Avete litigato?

     
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    Ledah rispose brevemente alla serie di dubbi che nascevano nello Yakushi, anche se non li capiva del tutto, gli bisbigliò:

    "In quell'ocasione, era nuda perchè la pelliccia le dava fastidio in acqua, non era nuda per nessuno, hai mai visto un lupo farsi il bagno vestito?"

    Al secondo dubbio, Ledah diede un'ultimo sguardo ad Ookami per quella discussione, dicendogli con un tono basso, assente, ma rispetto al solito, con un'impercettibile sfumatura di tristezza:

    "L'ho trovata in fin di vita a Jova, Kuroshiro, la lupetta, mi ha condotto da lei, grazie a Shinodari e Kayle, l'abbiamo salvata fisicamente, alla sua mente, dovrà pensarci Shaina."

    In verità, Ledah era certo di sapere chi fosse lì in quel momento, la personalità più selvatica di Ookami, la dormiente, ora sveglia da diverso tempo, si chiese che fine avessero fatto le altre, se dormissero o fossero state annullate per sempre.
     
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  13. Impiegato di Kiri
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    Il torneo era iniziato da diverso tempo e l'arrivo in arena era stato preceduto già da diverse ore di alloggiamento e cammino a e per Oto.

    Quando l'olfatto del fedele servitore rilevò la presenza di un kiriano dovette virare in direzione di un massiccio edificio.
    Scese quasi in picchiata sicuro e veloce. Sicuro di esser sulla strada giusta. Addestrato a riconoscere i simboli dei villaggi individuò le ondine kiriane.
    L'olfatto non sbagliava mai. Era giunto a destinazione grazie al campione dei capelli del Kaguya.

    Planò riassettando la direzione grazie alle ali, posandosi delicatamente sulla spalla dell'Amministratore Kiriano. Sempre che nessuno avesse fatto strani gesti. Allora sarebbe diventato più complicato.

    Una volta arrivato a destinazione il Kaguya avrebbe notato un messaggio alla zampa sinistra del volatile.

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Amministratore Shiltar Kaguya,

    lieto di sentirla seppur in contesti poco felici.
    Qui a Kiri tutto procede bene tranne qualche piccolo problema burocratico che le spiegherò tra poco.
    Yashimata, genin di Kiri, il problema alle mura, ha appena ricevuto un nostro permesso per raggiungerla ad Oto.
    Chiediamo di giudicare con la dovuta cautela la situazione. Temiamo problemi.

    In fede,

    l'Amministrazione Kiriana

    PS: superfluo ma meglio eliminare questo messaggio.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Una volta che Shiltar ebbe finito di parlare con Shinodari, Shaina, inaspettatamente, si avvicinò, assieme alla sua giovane guardia del corpo dalle molte domande, scusandosi sia per le sue parole, sia per le domande dell'altra.

    "Non si preoccupi, Shaina-sama, ha solo espresso il proprio parere. Se dovessimo scusarci per ciò che pensiamo sarebbe una situazione quanto meno spiacevole. Le differenze d'opinione sono un'ovvia conseguenza delle esperienze diverse. L'importante è saper difendere il proprio punto di vista.", affermò cordialmente il Kaguya, prima di volgersi verso la giovane Deidara, "Nessun problema nemmeno per le domande della sua guardia del corpo, anzi, penso che abbiano aiutato a ravvivare i primi minuti di questo Torneo, che altrimenti sarebbero stati particolarmente noiosi.", concluse, rivolgendo un cenno del capo alla giovane sunese.

    Dopo quel piccolo scambio di battute vi fu solo una breve osservazione di Godsan, che avrebbe dovuto parlare con Shinodari prima che l'amministratrice otese si chiarisse con Shiltar, cosa a cui il Kaguya non rivolse alcuna opposizione. Dopo di questo, il più dell'attenzione fu catturata dallo Hyuga di Konoha, a cui in molti si presentarono e, altresì, parve che Shaina e l'altra sua guardia fossero suoi allievi.
    Tutto quello, però, interessava ben poco il chunin di Kiri, che stava osservando gli schermi.
    Da una parte c'erano il Kabane ed un altro tizio che vagavano per strani corridoi pieni di numeri; da un'altra l'individuo esile, che Shiltar era sempre più convinto di aver già visto, stava entrando in un corridoio pieno di strani disegni; in un'altra ancora, un gigante sembrava essere stato completamente infettato dalla malattia di cui doveva trovare la cura, riuscendo solo ad uccidere delle altre vittime di quel male nel frattempo.

    In tutto ciò, prima che uno sbadiglio nascesse dalle labbra di Shiltar, una sagoma pennuta si avvicinò, arrivando, inaspettatamente sulla sua spalla, rivelando il simbolo di Kiri nell'imbracatura sul petto piumato ed un messaggio su una zampa.
    Il Kaguya si trovò un pò interdetto se leggere o meno, specie considerando la situazione, "Chiedo scusa per l'imprevisto, sembra che a Kiri non sappiano mandare avanti la baracca senza di me.", commentò ironico, prima di leggere il messaggio.

    Lesse velocemente il messaggio, poi, se lo mise in una tasca dell'abito che portava con se.
    Qualora qualcuno gli avesse fatto delle domande, la risposta sarebbe stata semplice: "Niente di grave, mi avvisavano che una testa calda è diretta a vedere il Torneo di Oto."
     
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    A volte, si meravigliava persino lui del suo genio. Totalmente fuori dal comune, riusciva a raggirare con estrema facilità chiunque. Adesso, quindi, doveva dirigersi presso l’arena, in cui i vertici più alti dei quattro villaggi usavano vedere il torneo e disquisire sulle varie prove. Per questa informazione preziosa, dovette ringraziare Diogenes, che finora gli era sempre stato fedele, nel bene o nel male. La lenta camminata diventò una corsa forsennata contro il tempo. Correva in direzione dell’edificio che da tanto aspirava visitare. Purtroppo sapeva bene che, non essendo uno dei quattro amministratori o una delle loro guardie del corpo (come se ne avessero bisogno, pensò), non gli era permesso entrare. Quindi doveva irrompere con la forza. Il primo obbiettivo era Shiltar, il suo ‘amato’ amministratore. La struttura si palesò all’improvviso dinanzi a lui. Aveva corso così velocemente che non si era accorto che mieteva metri e, la vista della struttura, gli mise quasi paura. Prese un grosso sospirò e aggirò la struttura, dalla parte dove non vi erano entrate. Il sole batteva a sud, quindi le ombre erano proiettate tutte su di lui. Un colpo di fortuna, di tanto in tanto. Impastò una quantità di chakra pari a bassissimo nelle piante dei piedi e cominciò a salire in verticale le mura che costituivano l’arena. Osservò con occhi vispi un ombra all’interno del parallelepipedo in cui si trovavano tutti gli amministratori. Proveniva un gran vociare da lì, un comportamento non adatto a delle persone che ricoprivano cariche così importanti.*

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    Continuò a salire e poco prima di arrivare ad una tribuna per la plebaglia, cominciò ad utilizzare il chakra per attivare la sua tecnica speciale.: la Yami no Seken. La pelle diventò più scura, la corsa divenne di nuovo una lenta camminata e le ombre occultavano completamente la sua presenza. La mano destra si posò un attimo sulla wakizashi, poi tornò a penzolare verso il basso. Arrivato ad una delle tribune, con tutta comodità cominciò a calcolare la distanza che divideva una tribuna dall’altra. Dovevano essere una decina di metri, circa. Sarebbe riuscito a sopportare il dolore per una fugace entrata, forse, però, un eventuale uscita sarebbe risultata molto più difficile da sopportare. Ma ora era qui, non poteva tornare indietro. Impastò quel chakra che tanto bastava mentre le mani assumevano varie forme, unendosi fra loro. Ad un trattò, scomparì nelle tenebre.** Il viaggio in loro fu tutto tranne che spensierato. Quando uscì, nel mezzo della tribuna degli amministratori(senza che potesse essere notato dato che si trovava in una zona d’ombra e, quindi, era invisibile) provò quel tipico dolore che lo attanagliava ogni volta che usava le tenebre. Con una smorfia di dolore, trattenne il fiato. Si trovava in balia di tutti gli amministratori e delle loro relative guardie del corpo. Grazie alla sua peculiarità, e a qualche grida di troppo, la sua presenza non poteva essere ne sentita ne vista ad occhio nudo.*** Entrambe le mani si posarono sulle wakizashi e le estrasse con accurata precisione e con molta calma, facendo in modo che dal fodero non provenisse alcun rumore metallico, anche se difficilmente ci avrebbero fatto caso.

    Si avvicinò al centro del gruppo, tentò di puntare una wakizashi al collo di Shiltar mentre l'altra al collo di una delle due guardie del corpo del kiriano, di cui non sapeva il nome. (Godsan) Le tenebre lasciarono il suo corpo e quindi diventò nuovamente visibile. Vi lascio immaginare la reazione dei presenti, mentre, senza troppi giri di parole, Yashimata si presentava con gentilezza.

    « Yashimata, miei signori. Lieto di fare la vostra conoscenza. »
    Subito lo sguardo si posò sulle due wakizashi e poi sulle persone che erano state prese di mira. Con un laconico sorriso, continuò a parlare con svogliatezza.
    « Scusate l'intrusione un po' brusca, ma è stata necessaria. Ho bisogno di parlare con Shiltar e non potevo attendere la fine del torneo. »
    Si scusò, con un tono provocatorio.

    Squadrò tutti i partecipanti. Ne riconobbe alcuni ma fece finta di nulla. Imperterrito manteneva uno sguardo provocatorio, mentre per un attimo i suoi occhi furono catturati dallo schermo, su cui poté notare Diogenes intento in una delle prove, accompagnato dall'amministratore di Oto, un ex Kaguya. Tutti tipi interessanti, sia nel televisore che fuori. Tornò subito a concentrarsi su quegli agglomerati di sangue –ed ossa- che aveva dinanzi a lui. Si era messo in guai seri, tuttavia, malgrado la situazione di pericolo, il suo viso aveva assunto un espressione divertita.

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    « Shiltar-sama, sono contento che vi stiate divertendo. »
    Ammise con un pizzico di sarcasmo.
    « A Kiri senza di lei non va così bene, comunque non sono affari che mi riguardano. Anzi, senza perdere altro tempo, passerò ad illustrarvi direttamente gli affari per cui sono venuti qui, in modo che vi posso lasciare di nuovo a questi sollazzi. »
    Sorrise laconicamente.
    « Punto Uno: vorrei che mi fosse tolto il tizio che mi sta segue…no,no,no, quel punto l’ho già risolto da solo. »
    Era stato decisamente troppo impulsivo nel parlare, la spia che Kiri gli aveva mandato era stata già catturata dai guardiani di Oto, quindi, non c'era bisogno che Shiltar venisse a sapere che era stato pedinato.
    « Punto Due: vorrei che mi fosse rilasciato un permesso di un mese che mi permetta di girare in tutti i territori accademici senza che venga ogni volta a Kiri a richiederlo. Sapete, ho un po’ di amici da incontrare. »

    Si giustificò, mentre le lame delle Wakizashi furono abbassate e riposte subito nei loro rispettivi foderi con un gioco di polso. Si girò in direzione dei presenti, ritrovandosi al centro della sala senza che il suo ego lo richiedesse. Il suo egocentrismo, al momento, non poteva essere placato facilmente, almeno finché non gli fosse stato rilasciato il tanto bramato permesso. Era di vitale importanza, per averlo era disposto anche ad…uccidere. Si abbassò il nero cappuccio, in modo che tutti i presenti potessero guardare il suo viso da ragazzino. Era lui, in quel momento, il protagonista dello spettacolo, mettendo in ombra tutti i co-protagonisti e le comparse che stavano lì, ad osservare vacue la scena.
    Che meraviglioso inizio!


    SPOILER (click to view)
    * Prendo come riferimento l'immagine postata ad inizio topic. Suppongo, inoltre, che voi stiate al centro e che la distanza da una tribuna a quella centrale sia di 10 metri circa.

    ** Utilizzo la tecnica derivata "Viaggio nelle Tenebre".

    *** Trovandomi in una zona di ombra, sono invisibile sinché non compio movimenti bruschi, e posso essere sentito solo se si rispettano i parametri descritti nella Yami no Seken.
     
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95 replies since 16/10/2007, 16:27   2817 views
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