L'Arena

[Ambientazione]

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  1. Impiegato di Kiri
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    Un grosso e complesso edificio era forse la destinazione della pedina?
    Da sopra un tetto otese e poi in mezzo ad alcuni alberi occasionali scrutava stanca il kiriano.
    Saliva lungo il muro sfuggendo poi alla vista. Bisogna recuperare con gli altri sensi, già.
    Veloce e furtiva sfruttando le distrazioni più comuni come vento, nuvole, uccelli, e cacofonia di voci, si portò sopra il riparo dell'arena.

    La pedina era nelle vicinanze sebbene non potesse esser vista. Avrebbe avuto un margine di scarto ma più o meno sapeva dove trovarla.

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Un lupo farsi un bagno vestito? No, ma che c'entra? Chiese, e quando poi Ledah spiegò l'antefatto, lo yakushi emise un basso fischio Wow...e non sapete come ha fatto a ridursi così male?

    [...]

    Pochi minuti dopo un rumore attirò l'attenzione del Genin, era deputato alla sicurezza dell'amministratrice, dopotutto, e non poteva abbassare la guardia. Un frullar d'ali e una sagoma che entrarono ad alta velocità nella stanza dal di fuori. Istintivamente il chunin si era riavvicinato a Shinodari mentre, non vista, la sua mano destra impugnava un Kunai celato nella manica della Maglia del Prestigiatore che indossava.

    Non ci bisogno di intervenire, comunque, dato che Shiltar riconobbe il volatile, a quanto pareva un messaggero di kiri. L'amministratore lesse rapidamente il contenuto del messaggio che portava, intascando poi il biglietto. Spero non si trattasse di informazioni per assaltare Oto approfittando del torneo. Scherzò, Febh sghignazzando, ben più rilassato visto che l'intruso era un semplice messaggero. La risposta di Shiltar dava però da pensare. Una Testa calda, eh? E c'è bisogno di mandare un messaggio all'amministratore? la cosa gli puzzava.

    Sarebbe rimasto in silenzio, assorto.

    [...]

    Era da un pò che non c'erano grandi discorsi, mentre tutti osservavano le prove. C'erano alcuni che se la passavano proprio male, mentre qualcuno aveva già rinunciato. Beh, almeno erano abbastanza svegli, anche se ormai bollati come "poco affidabili".

    Ma ecco che un rumore atttirò la sua attenzione. Passi, anche se molto ovattati. Passi in avvicinamento. Sin dal messaggio di poco prima aveva smesso di essere rilassato, le parole di Shiltar avevano avuto un effetto contrario a quello che probabilmente lui desiderava: come non preoccuparsi quando la semplice uscita dal villaggio di un ninja viene notificata all'amministratore di persona? A oto bastava anche un impiegato che notificasse la cosa...possibile che Kiri fosse tanto diversa? Ci credeva poco.

    E la presenza di troppo nella stanza era innegabile, ormai. Si voltò, con gli occhi socchiusi. non vedeva nessuno, ma grosso modo sapeva da dove erano arrivati quei suoni sordi. Mostrati. Intimò, il Kunai scattò fuori dalla manica, mostrando a tutti che lo Yakushi impugnava l'arma. Non amo scherzare quando qualcuno si intrufola di nascosto. Non vedeva il misterioso intruso, non sapeva con precisione vicino a chi fosse, o se fosse armato o chissà che altro. Non sapeva nemmeno se gli altri lo avessero notato, ma restava comunque il fatto che, ora che la sua presenza era stata denunciata, essi ne sarebbero stati al corrente.

    Comunque andasse, sia che le sue azioni avessero o meno impatto sugli eventi, alla rivelazione di Yashimatta avrebbe semplicemente constatato: Yashi-kun... Con tono decisamente serio e gli occhi socchiusi, puntati alle sue Wakizashi. Quel tipo sembrava avercela con Shiltar, quindi per adesso avrebbe lasciato al Kaguya l'onere di sostenere quel tizio..lui comunque si riavvicinò a Shinodari, facendo scivolare nuovamente l'arma nella manica.

    Chissà...forse questa poteva essere un'occasione per pareggiare il conto...e grazie alla nuova abilità che aveva appreso da poco...si sarebbe anche potuto divertire. Nemmeno ascoltava le parole di Yashimata, ma con un sorriso enigmatico ne studiava attentamente l'inflessione e il timbro, ripassando quelle conoscenze che già aveva della sua voce.
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    L'azzurra Spira

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    *Un uccello viaggiatore scese sulla tribuna, diretto verso l'Amministratore di Kiri. Un messaggero, non molto differente da quelli che usavano a Suna. Sorrise al commento di Shiltar, sperando che nel proprio villaggio non avessero tutto quel bisogno di lei, ma di certo Satoru sapeva cavarsela. Le parole successive del Kaguya, però, la misero in leggero allarme. Una testa calda, eh? Poteva anche essere pericoloso se avevano avuto tutta questa necessità di avvisare Shiltar. La cosa non la riguardava, ma decise comunque di rimanere in guardia.*

    *Tempo dopo, qualcosa attrasse la sua attenzione. Dei passi, molto leggeri, e il rumore ovattato di un respiro. C'era qualcuno lì con loro, e dalla direzione da cui provenivano i suoni sembrava puntare all'Amministratore di Kiri. Rimase ferma. La cosa non la riguardava, finché qualcuno dei suoi non fosse stato in pericolo. Che ci pensasse Shiltar agli affari del suo villaggio. Nel frattempo, la guardia di Shinodari, Febh, estrasse un kunai dalla manica. Bello scherzetto, anche lei sapeva fare una cosa del genere.*

    CITAZIONE
    Mostrati.
    Non amo scherzare quando qualcuno si intrufola di nascosto.

    *Che fossero state le parole di Febh o meno, l'intruso si palesò uscendo dalle tenebre. Shaina lo guardò interessata...che razza di tecnica era quella? Lo guardò puntare al collo di Shiltar, rimanendo immobile ma già pronta ad attivare la propria abilità in caso si fosse rivelato pericoloso per gli altri presenti nella tribuna, ma a quanto pareva il tipo sembrava aver bisogno solo del Kaguya...ma davvero aveva fatto tutta quella strada e quella fatica soltanto per quello? Non poteva semplicemente attendere il ritorno di Shiltar a Kiri? Se un sunese avesse fatto una cosa del genere lo avrebbe rispedito al Villaggio a calci, e poi si sarebbe potuto discutere della cosa una volta che lei fosse rientrata.*

    *Quando l'intruso, che aveva detto di chiamarsi Yashimata, e che sembrava rientrare tra le conoscenze di Febh, rinfoderò le armi e scostò il cappuccio dal viso, Shaina si accorse che era solo un ragazzino. Non sapeva se stupirsi o meno. In ogni caso, era curiosa di vedere la reazione di Shiltar.*
     
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    Dalle Nebbie del Passato...

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    Per ora la loro “piccola diatriba” era stata posticipata.
    Shinodari rivolse un cenno d’assenso in direzione del Kaguya.


    -Suppongo sia la soluzione migliore, nobile Shiltar. Ricoprire certi ruoli incatena la nostra libertà...-

    Considerò.

    In quel momento vide Godsan sporgersi verso di lei.


    CITAZIONE
    Shiltar...Shinny, scusate se mi intrometto nel vostro discorso ancora una volta...Shinny, forse è il caso che parli pure io con te...per prima...non vorrei...

    La ragazza incrociò il suo sguardo per un istante.

    -D’accordo Goddy...-

    Mormorò, per poi rivolgere lo sguardo in direzione dello schermo globulare.

    Il suo sguardo si soffermò su ciascuna prova.

    CITAZIONE
    "Nobile Shinodari, mi permetta ancora una domanda: chi è quello shinobi che sguazza nel letame? Il meno robusto dei due?"

    La ragazza socchiuse gli occhi con un’espressione quasi divertita.

    -Oh, lui... Direi che il nome che più gli si addice è la “Vipera delle Nebbie”.-

    Disse semplicemente.

    C’era una prova che non riusciva ad accettare, tra quelle che erano state stabilite per chi concorreva per i sigilli.
    La sua attenzione era concentrata su Akashi e sul luogo dove si trovava.
    No, non doveva essere quella la soluzione, ma come aveva detto al Kaguya non sempre si poteva scegliere liberamente.
    Non lasciò trapelare nessuna emozione, ma era terribilmente seccata da non poter essere lì a risolvere una certa faccenda senza mettere in mezzo l’assegnazione del gate.
    Era un ninja medico, eppure non poteva fare altro che assistere impotente alla tragedia di quelle persone che si trovavano in quello che poteva essere definito un “lazzaretto”.

    Era così assorta nei suoi pensieri da non far caso al dialogo tra Febh e Ledah, fino a quando uno sbattere d’ali attirò la sua attenzione.


    Shinodari si girò in direzione del rumore.
    Era uno dei messaggeri alati di Kiri.
    La sua curiosità venne fugata dall’osservazione che fece Shiltar dopo aver letto un missiva.

    Doveva essere qualcuno di estremamente interessante se l’amministratore di Kiri era stato prontamente avvisato del suo imminente arrivo alle mura di Oto.


    §Davvero niente di grave, nobile Shiltar?§

    Un commento che rimase inespresso a voce, sebbene lo si potesse leggere chiaramente nel suo sguardo.

    Per una volta tanto le sorprese non furono a discapito dei concorrenti per i sigilli, bensì per gli ospiti kiriani.

    Una figura ammantata d’ombra uscì dall’oscurità puntando le lame di due wakizashi, rispettivamente al collo di Shiltar e di Godsan.

    La ragazza, però, in un primo momento non fece nulla, sebbene avesse percepito la sua presenza una volta entrato nel raggio d’azione del suo sensibile udito, in parte confidando nelle capacità degli interessati, in parte in quelle delle sue guardie e in parte perché era affascinata da chi giocava con le tenebre.

    Le sue iridi si tinsero di nero, mentre osservava divertita l’evolversi dell’intera situazione.

    Febh si era avvicinato a lei, avendo percepito, anche lui, la presenza del loro misterioso visitatore ancor prima che si mostrasse ai loro occhi.


    Lo Yakushi aveva rinfoderato l’arma solo dopo aver riconosciuto il ragazzo e aver visto che per ora era un affare che riguardava solamente Kiri.
    CITAZIONE
    Yashi-kun...


    Interessante come in quella sala il nome di quel ninja fosse conosciuto dai più.

    Certo ancora più interessante sarebbe stata la reazione di Shiltar e di Godsan.

    Mentre lo shinobi era intento a parlare con i due concittadini, Shinodari si alzò in piedi, posizionandosi modo da essere protetta da Febh da un eventuale attacco da parte dello sconosciuto shinobi.


    -Yashimata, lo sai che è davvero scortese entrare qui dentro senza essere stato invitato?-

    Esordì la ragazza con un tono di voce strano, in realtà non sembrava affatto infastidita dalla sua presenza.

    Il ninja a guardarlo in faccia doveva avere probabilmente la sua età.

    Rivolse uno sguardo divertito al Kaguya.


    -Uhm... così questa sarebbe la famosa testa calda che si stava dirigendo ad Oto, devo supporre, Nobile Shiltar.-

    Commentò, per poi incrociare nuovamente lo sguardo del ragazzo.

    -Trovo estremamente interessante chi gioca con le ombre... E’ un elemento di mio gradimento... Yashimata, vorrei farti conoscere un mio amico... E’ una creatura che suppongo ti piacerà, sai anche lui gioca con le ombre...-

    Disse, mantenendo il volto sorridente, uno strano sorriso a dire il vero.

    Una goccia di sangue e la formula d’evocazione richiamarono in quel luogo una creatura di tenebra.

    Quando la nube si diradò, attorcigliato attorno ad una delle colonne della tribuna era comparso un drago d’ombra.


    -Yashimata, ti presento il mio amico Ryukage.-
     
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    Un lupo farsi un bagno vestito? No, ma che c'entra?

    Ledah rispose assente a Febh:

    "Beh, non dovrebbe essere difficile capire cosa c'entri."

    Ledah poi aggiunse dopo aver spiegato cosa fosse successo ad Ookami:

    "Purtroppo no, solo lei potrà raccontarcelo."

    Poi vi fu' l'arrivo del messo per Shiltar, forse al kiriano non risultavano abbastanza preoccupanti le missive urgenti sulle teste calde, ma forse, agli otesi poteva interessare di non avere teste calde nei dintorni.
    Ma in fondo, Ledah non poteva preoccuparsi, quella testa calda sarebbe stata un loro problema solo se avese danneggiato Oto, se anche avesse attentato alla vita dell'amminisratore di kiri, sarebbe stato affare delle guardie di kiri pensarci, in fondo, ci tenevano ad evitare che qualcuno uscisse dai ranghi.

    I kiriani in qul momento, apparvero a Ledah come limitati, anche la formalità dell'occasione limitava la loro libertà d'azione, era chiaro che quel problema non fosse un'inezia, com'era chiaro pertanto che bisognasse occuparsene con gran velocità, prima che la situazione potesse sfuggire loro di mano.
    Cosa che però successe, Febh avvisò tutti della presenza di un'estraneo, Ledah mise mano alla wakizashi, senza estrarla, non era una guardia del corpo ed in mezzo a quel gruppo era debole, non aveva sentito nulla e nemmeno Febh aveva identificato dove fosse il nemico, limitandosi a svelarne la presenza, ma poteva sempre tornare utile una lama in più.
    Ad ogni modo, quando lo sconosciuto si palesò, puntando le sue lame verso Shiltar e Godsan, Ledah allontanò la mano dall'arma, erano affari di kiri, per ora, ma chissà quale tecnica aveva utilizzato lo sconosciuto per intrufolarsi lì, era apparso dalle ombre e l'intuizione di Shinodari, era sicuramente corretta.
    Ledah studiò il volto del ragazzino, un kiriano che kiri non riusciva a tenere al guinzaglio, Ledah apprezzava intimamente la distruzione di un certo tipo d'ordine e la diffusione di un certo tipo di caos, restò impassibile a scrutare la scena, razionalmente, non aveva motivi per intromettersi e la passione ed i sentimenti, non erano lì a muoverlo.
     
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  6. Godsan
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    Bene. La tensione lentamente stava scemando e tutto tornando alla normalità. Shiltar e Shinodari si parlavano quasi normalmente quindi tutto abbastanza tranquillo.
    Il nome detto dalla kunoichi otese diede da pensare a Godsan per il semplice appellativo "Nebbie". Poteva voler dire niente come poteva essere un chiaro indizio.
    Ma da disinformato qual'era di certo ignorava l'identità dei più dietro ad uno schermo intenti nelle loro prove.

    Troppo bello per esser vero che difatti un messaggero, arrivato da Kiri come si scoprì poco dopo, si poggiò sulla spalla di Shiltar.
    Esso, preso il biglietto arrivato con urgenza per lui s'allontanò a leggerlo per poi tornare rassicurando i presenti.
    In tutto ciò Godsan l'aveva osservato e sinceramente si era anche preoccupato. Già poco prima della partenza erano avvenute strane situazioni alle mura da quanto gli era stato riferito ed Etsuko ne era stato anche diretto partecipe.

    Un po' dopo...

    La situazione sui monitor cambiava con molta gradualità mentre i concorrenti sembravano affrontare le prove man mano sempre più complicate.
    Nel mentre la guardia di Shinodari, Febh, parve avvertire qualcosa di strano.
    Erano ad Oto, che ci pensassero le loro guardie a sorvegliare eventuali problemi.
    Di certo Godsan non sarebbe rimasto con le mani in mano ma invero non si preoccupò più di tanto.

    L'inesperienza del genin di Kiri però si fece sentire quando una lama al collo gli venne puntata.
    Raggelò il sangue e il cuore partì a battere all'impazzata.

    ...ma che diamine!!!!

    Non poteva muoversi in quella posizione, no di certo. E come se non bastasse anche Shiltar aveva un'arma puntata al collo.

    Possibile che nessuno se ne sia accorto? imprecò mentalmente E Shiltar non poteva parlarcene? intendendo le sue due guardie.

    Eh sì, aveva avuto ragione Godsan qualche giorno prima a Kiri quando aveva espresso i suoi dubbi sulla protezione che poteva offrirgli. Di certo in quella posizione era lasciato al proprio destino.

    Yashimata intanto era il nome della testa calda il quale voleva parlare proprio con l'amministratore. E con presunzione.
    Di certo, se la situazione fosse cambiata, il nuovo arrivato non avrebbe più avuto vita facile. Ne era sicuro. Ma era un pensiero inutile quando da un momento all'altro poteva trovarsi steso a terra con il collo sanguinante o peggio con la testa qualche metro più in là.

    Parlò di un tizio che lo inseguiva. Se non altro Kiri era stata cauta ma da com'era sicuro parve a Godsan che se ne fosse accorto e perciò liberato. Un tipo oltremodo pericoloso.
    E poi la richiesta di permesso per tutti i villaggi. Assurdo ed inconcepibile. Specie in quella situazione. Forse l'unico permesso concessogli sarebbe stato quello di vedere di tanto in tanto la luce del sole dall'oscurità delle prigioni.
    D'altronde non conosceva la situazione del genin kiriano.

    Per fortuna però qualcosa si stava muovendo. Shinodari era pronta ad intervenire sebbene non per proteggere i due minacciati quanto più per aver disturbato i presenti ed essersi intrufolato furtivamente.
    Si poteva sempre sfruttare a proprio favore tale situazione.

    Godsan guardò Shiltar soltanto muovendo gli occhi. Cercava una risposta o un indizio. Di certo Yashimata non poteva vederlo dalla sua posizione quindi l'unica soluzione era capirsi con gli occhi.

    Yashimata... provò a parlare Godsan. Mica l'avrebbe ucciso solo perchè aveva aperto bocca?
    Immagino ti renda conto di quello che stai facendo, giusto?

    Avrebbe atteso risposta se fosse giunta quando ancora il sangue freddo cominciava appena in quel momento a circolare nuovamente ma con estrema lentezza mentre il cuore batteva come prima.

    Se ci fosse stato un attimo di pausa di discorsi avrebbe senz'altro rivolto una parola quasi sussurrata, più per paura che per altro, al suo amministratore.

    Shiltar...?

    Poi s'accorse che le spade vennero riposte nei foderi e in quel momento Godsan si sentì libero. Voltatosi di fretta si portò più in dentro alla visuale di Shiltar per proteggerlo. Vana speranza ma se un lavoro doveva andar fatto bisognava farlo fino in fondo anche se prima si aveva sbagliato.
    La mano destra sfiorava il retro della tasca porta armi alla ricerca di un kunai e uno shuriken mentre la sinistra proteggeva in parte il basso petto quasi in posizione di seal se ve ne fosse stato il bisogno.
    Nel contempo Yashimata rivelò il suo volto. Godsan non lo conosceva. E gli altri? Qualcuno probabilmente sì...

     
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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Alla fine, la curiosità di Shiltar fu, parzialmente, soddisfatta: il tizio che fino a poco prima era nel letame fu definito da Shinodari la "Vipera delle Nebbie", nome quanto meno caratteristico che aumentò il dubbio del Kaguya: "Forse, quindi, le ricriminazioni di Kiri verso Oto potrebbero aumentare di numero, nobile Shinodari?", con un tono fra il divertito ed il curioso all'amministratrice otese.

    All'arrivo del messaggio, poi, ci fu un solo commento, quello scherzoso dello Yakushi: "No, Febh, nessun attacco a sorpresa, d'altronde, in una situazione del genere, con i rappresentanti anche di Suna e Konoha si rischierebbe quanto meno un grave problema diplomatico fra tutti e quattro i villaggi, meglio evitare.", commentò, altrettanto scherzoso, Shiltar subito dopo.

    [...]

    Qualche minuto dopo... accadde qualcosa di curioso: lo Yakushi iniziò a parlare al nulla, con un kunai in mano e, proprio mentre questo avveniva, Shiltar avvertì qualcosa avvicinarsi a lui.
    Il Kaguya non aveva un udito potenziato, né aveva migliorato vista e olfatto, bensì il suo tatto era potenziato, tanto che riuscì ad avvertire qualcosa, o forse qualcuno avvicinarsi e, poco dopo, avvertì una fredda sensazione che si avvicinava; un paio di secondi ed una lama si palesò vicino al collo del chunin di Kiri, che già aveva attivato la propria abilità innata.

    La lama della wakizashi, infatti, non toccò mai la pelle di Shiltar, bensì si poggiò su un delicato strato d'osso, che sotto di lei andava allungandosi al di sopra della pelle stesse, celandola.
    Il nuovo giunto si presentò come Yashimata ed iniziò a chiacchierare, dopo qualche secondo, dando il tempo al chunin di mettersi più comodo sulla sedia, pronto per quello che sarebbe potuto succedere, gettando uno sguardo verso Godsan, anch'egli minacciato dalla lama.

    Il Kaguya immaginò che il genin fosse, quanto meno, preoccupato, quindi gli rivolse un sorriso tranquillo e, nel farlo, portò in avanti il collo, per poggiarlo sulla lama e lasciarla scorrere sulla struttura ossea, stridendo senza produrre alcun danno sulla pelle del chunin, d'altronde, con ossa resistenti quanto l'acciaio di certo non si preoccupava che una wakizashi le rompesse.
    In ogni caso, Shiltar, dopo quel semplice gesto, restò ad ascoltare prima le parole del genin appena arrivato, che accennava a qualcuno che lo aveva seguito, ma che non era più un problema, per poi chiedere un permesso per tutti i villaggi.

    Il chunin sorrise tranquillo per tutta la scena: non era raro trovare qualcuno tanto pieno di se, ma quel genin aveva davvero dei problemi di esibizionismo.
    Si alzò per guardarsi intorno quando l'altro aveva ritirato le wakizashi, portandosi al centro dell'arena.
    Febh sembrava conoscerlo bene, almeno per come gli si rivolse, e Shinodari non perse tempo per mettersi in mezzo in quella discussione, con un commento verso il Kaguya e con delle osservazioni sul legame di quel genin con le ombre, a cui rispose utilizzando un'evocazione per richiamare una sorta di grosso serpentone, un drago, considerando l'altro animale di Shinodari che era stato rivelato ai tempi del corso genin che avevano fatto assieme.
    Ledah si portò a difesa di Shinodari e Godsan dinanzi a Shiltar, chiedendo a Yashimata se sapeva cosa stesse facendo e, poco dopo richiamando l'attenzione proprio dell'amministratore Kiriano.

    Shiltar, di suo, osservava un pò annoiato la scena, poi, quando sembrò che nessuno stesse parlando, rispose al genin appena arrivato, anzi, all'ultimo si volse verso Shinodari: "Sì, Nobile Jaku, è la testa calda a cui accennavo prima...", commentò inclinando di lato la testa ed accennando una smorfia, "anzi, mi spiace che abbiate dovuto partecipare a questa esagerata scenetta.", aggiunse, voltando verso i rappresentanti di Suna e Konoha.

    "Ad ogni modo, Yashimata, che tu abbia puntato su di me una wakizashi, non ci vedo niente di pericoloso, ma già l'averlo fatto su Godsan mi contraria un pò. Tanto più che, da come parli, sembri aver eliminato un qualche elemento di Kiri che ti stava seguendo, cosa considerabile come un atto contro il tuo stesso villaggio.", osservò, sollevando pacatamente le braccia.

    "Ed ora arriviamo al punto due, come lo hai definito: un permesso di un mese per girarti tutti i villaggi.", affermò Shiltar, prima di ritrovarsi a ridacchiare, "Simpatico, davvero simpatico...", aggiunse, scuotendo l'indice destro, prima di aprire la mano.

    Una lama ossea partì a scatto, con una velocità potenziata dal chakra (450) tanto lunga da annullare le distanze fra il Kaguya e Yashimata, puntando al collo del genin, con quella che risultava essere una lama rigida oltremodo lunga.
    "Un motivo migliore delle tue amicizie in giro per il mondo lo hai? Perché ora non vedo buone motivazioni per fare niente di più che premere in avanti con il braccio.", chiese con un sorriso tranquillo.

    SPOILER (click to view)
    In parole povere: innata attivata, estrazioni ossee varie ed un potenziamento nella velocità d'estrazione con un 1/2 di Basso
     
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    Quando il signor Shiltar intervenne in suo aiuto accettando le sue scuse e difendendola in qualche modo, lei si abbandonò finalmente ad un lieve sospiro di sollievo appena accennato. Arrischiando un'occhiata verso l'alto vide che anche la sensei sembrava notevolmente meno irritata con lei, e forse l'aveva già perdonata. Si alzò quindi per rischiare il breve ed affatto sentito inchino richiesto dall'aspro amministratore della foglia, quando quasi per caso il suo sguardo non cadde su di una lama comparsa dal nulla, impugnata da un ragazzino anch'esso comparso dal nulla, e puntata proprio sulla gola del nobile Shiltar e di una delle sue guardie.

    Si allarmò dimenticando totalmente inchini e formalità, sul suo viso si dipinse un'espressione incredula ed in un movimento automatico fece un passo per arrivare a fianco della maestra e mosse entrambe le mani su entrambi i foderi neri incrociati alle spalle, estraendo le due wakizashi con un movimento secco e rapido, potenziato con l'apporto di un basso equamente diviso in ambedue le braccia.
    Ferma in posizione di attesa e senza sapere bene che fare, mandò uno sguardo alla sua diretta superiore come sperando di leggervi ordini precisi e diretti che le dicessero cosa fare, e sopratutto come farlo, mentre l'amichetta della sensei contribuiva a modo suo a ristabilire l'ordine sugli spalti evocando un massiccio ed assolutamente rassicurante drago nero, segno che proprio si stava impegnando a disporre la calma e la serenità in quell'incontro.

    Nel recuperare lentamente il suo consueto stato d'animo sfrontato e indisponente, riprendendosi dalla sfuriata di Shaina, quasi quasi si pentì di aver seminato discordia fra gli amministratori.
    Non tanto per i rimproveri ricevuti, né perché considerava il gesto in se sbagliato (anzi) quanto più che altro perché le parve più che mai fatica sprecata. Entro qualche minuto tanto si sarebbero ammazzati a vicenda da soli, anche senza nessun intervento esterno...

     
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  9. » Firsterd «
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    Le lame vennero abbassate e riposte nei foderi, in segno di pace o di malcelata provocazione, ciò nonostante parve che molti di loro non era persone diplomatiche come davano a vedere di solito. Si girò repentinamente verso gruppetto di Oto, lì c’era un ninja di sua conoscenza che non avrebbe tentennato a salutare. Era sempre un piacere ricontrarlo, soprattutto dopo essersi salutati, la scorsa volta, con tanto ‘amore’.

    « Ehilà Yakushi. Non pensavo che ti saresti ridotto così male in questo breve lasso di tempo. »
    Sentenziò, riferendosi implicitamente al suo lavoro di guardia del corpo. Ovviamente, il fatto che degli Amministratori(già la parola sta a significare che sono ninja incredibili e che, sicuramente, non avessero bisogno di nessuna guardia del corpo) avessero un paio di schiavetti da utilizzare come guardia del corpo gli faceva venire il ribrezzo, che aumentò esponenzialmente quando notò quali ninja si fossero ridotti a quel mero rapporto di schiavitù. Forse lo aveva giudicato male in passato, anche se normalmente non sbagliava mai sul conto delle persone.

    A quel punto, fece l’ingresso prepotentemente la figura dell’amministratrice di Oto, che giudicò poco cortese la sua entrata. Rimase un tantino perplesso, con la faccia da ragazzo smarrita in quelle parole, per replicare agilmente.
    « Mi dispiace di averle dato questa impressione, non era nel mio interesse. »
    Pronunciò la frase con un pizzico di ironia, ma mantenendo alla base del discorso il rispetto nei confronti di una carica pubblica così importante. La stessa amministratrice non si fece pregare per mostrare alcuni dei suoi trucchetti, soprattutto quando evocò un drago fatto di tenebre. Il volto divertito divenne triste, cupo. Cominciò a provare pena per quella ragazza, si era spinta decisamente troppo oltre. Il Mondo delle Tenebre richiedeva un prezzo troppo alto per usufruire dei suoi servigi, sarebbe stato meglio che non ne avrebbe ampliato le sue conoscenza su quel nefasto mondo se reputava cara la pelle. Era un circolo vizioso, chi ne entrava a contatto non ne usciva facilmente.


    I membri di Suna e di Konoha rimasero in silenzio, senza muovere un passo né sussurrando parole. Rimasero inermi, forse divertiti dallo spettacolo che aveva allestito rapidamente Yashimata, ad osservare il susseguirsi degli eventi.

    Nel mentre, vacue minacce provenivano dallo Shinobi di Kiri che era stato messo in scacco matto, ma l’assassino non diede loro alcun conto. Non si sarebbe abbassato al livello di un insetto. Mai.
    Ciò nonostante, quell’insetto era molto caro al Kaguya che si rivelò più sprezzante di quanto Yashimata credeva. Forse un tantino ironico, lo aveva chiamato con l’appellativo di ‘testa calda’, il che, in situazione normali, avrebbe già fatto sorridere Yashimata di scherno per poi uccidere colui che lo aveva definito n tal modo. Tuttavia, in quella situazione, rimase freddo ed impassibile, senza farsi trascinare da nessuna emozione.
    « Mi spiace correggerti, nobile Kaguya, ma io non ho infierito su nessun ‘elemento’ di Kiri. Anzi, se volete delucidazioni in merito, le conviene parlare con la rappresentatrice di Oto. »
    Rimase in silenzio, aggrottando visibilmente la fronte, dopo aver risposto alle accuse che gli erano state rivolte. Il gesto che ne scaturì successivamente, lasciò perplesso anche il ragazzo della Nebbia. Mentre era rimasto ad ascoltare gli scherni del Kaguya, quello aprì la mano da dove ne fuoriuscì un osso che si avvicinava minaccioso al ragazzo. Con la medesima freddezza di prima, impastò un quantitativo di chakra abbastanza elevato tale che gli permettesse di schivare l’osso senza troppi problemi. Facendo perno sul piede d’appoggio (il destro) si diede uno slancio verso sinistra e con altrettanta rapidità, dopo aver schivato l’eventuale attacco, con il medesimo piede si diede la spinta all’indietro, in modo da allontanarsi dall’amministratore il minimo indispensabile. [Riflessi 475]

    image

    « Tsk, non vi credevo così belligeranti voi Kaguya. Forse sono stato uno sciocco a ritenervi persino diplomatici. »
    Rise debolmente, come gesto di derisione nei suoi confronti.
    « Bhè, forse la vostra carica di amministratore mi aveva messo un tantino fuori strada sul vostro carattere da rozzi. Ma non è questo il punto per cui sono venuto, se non sbaglio. »
    Continuò, smettendo di ridere e tornando serio.
    « Ditemi, perché non volete concedermi questo permesso. Paura che fugga dal nostro beneamato villaggio? Vi semplificherò il discorso : ho intenzione di rimanere per un po’ qui ad Oto, sperando che la nostra cara amministratrice mi permetta di soggiornare, dopodiché avevo intenzione di andare semplicemente a Suna. Questo è quanto. »
    Soffermò lo sguardo sull’amministratrice della sabbia, dopodiché riprese ad osservare il suo caro amministratore.
    « Quindi, se per le nostre amministratrici non è un problema ospitarmi per qualche tempo nel proprio villaggio, non vedo perché non debba ricevere questo permesso, no? »
    Attese, a questo punto, anche una risposta di ambo le amministratrici, oltre il sì definitivo da parte di Shiltar. Oramai era fatto, anzi, aveva ancora qualcosa da fare in quel loco...

    image

    Concentrò una quantità di chakra negli arti inferiori, poco dopo aver finito di parlare, e flettendo leggermente le gambe scattò in direzione dell’amministratrice di Oto. [Velocità 750] Componendo rapidamente quattro sigilli, mentre si avvicinava ad ella, scomparve nelle tenebre sottostanti, per riapparire, a sorpresa di tutti, alle sue spalle, con il capo chinato su di lei. Non aveva intenzioni malevoli nei suoi confronti anzi, la voleva solo avvertire del pericolo che incombeva su di lei, conscio del fatto che nessuno si sarebbe reso conto delle sue azioni in tempo.

    « Shinodari, ti consiglio di non entrare troppo spesso in contatto con le tenebre, richiedono un prezzo troppo alto in cambio dei loro servigi. Stai attenta, questo è un consiglio da chi ci è già passato. »
    Sussurrò, con una smorfia di dolore provocata dal viaggio nelle tenebre, facendo in modo che nessuno oltre lei potesse sentire le parole che gli aveva detto flebilmente. Era sicuro che presto avrebbe avuto di nuovo sue notizie, e, chissà, forse ci sarebbe stato un nuovo incontro fra i due, per discutere meglio sui dettagli. Gettò un occhiata sul drago di tenebre, per poi camminare, senza voltarsi, verso il centro del palcoscenico. Era giunta l’ora che le comparse di quello spettacolo recitassero la propria parte!

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Ridotto male? Ma no, sto una bellezza. Avrebbe commentato, gelidamente sarcastico. Peccato qualche bruscolino nell'occhio..da qualche secondo a questa parte.. Il kunai sarebbe stato ritirato dentro la manica, ma di certo non aveva smesso di impugnarlo. Quanto a Shinodari, lei andò sul drastico, evocando un drago che sembrava composto di ombra solida. Un amico di Ko-kun? Avrebbe sussurrato all'amministratrice.

    Intanto Shiltar rispondeva a tono al nuovo arrivato, con tanto di pirotecnica estrazione ossea. Febh continuava a chiedersi, in un anfratto della sua mente, se quella cosa fosse tanto dolorosa quanto sembrava. Comunque la discussione proseguiva, e l'atteggiamento di yashimata pareva aver trovato un muro piuttosto difficile da scalare.

    Salvo incidenti, alla fine della discussione Yashi-kun sarebbe scattato a passo di corsa verso shinodari, mentre le sue dita intrecciavano dei sigilli. Il Drago d'ombra era una difesa più che adeguata, ma comunque lo Yakushi si frappose ulteriormente tra i due, quando il kiriano svanì nel nulla, come per magia. Digrignando i denti, quando percepì un rumore alle spalle, Febh si voltò: l'assalitore era alle spalle di Shinodari, disarmato, e muoveva appena le labbra sussurrando qualcosa.

    Non ci fu nemmeno il tempo di pensarci: era una occasione troppo ghiotta per una piccola ripicca. Senza alcun movimento, il chakra andava a controllare gli apparati della fonazione, consentendo allo shinobi di proiettare la sua voce a distanza..ma in questo caso non era certo il timbro di febh che sarebbe nato dal punto in cui si trovava la testa di yashimata, bensì la voce del giovane Kiriano arrogante. Poche secche parole, poco più che mormorate, ma sufficientemente forti da essere udibili, pronunciate con la medesima inflessione e tono della vittima.

    ...non sembra triste anche a te la paura di quel Kaguya di perdere qualcun'altro?...

    Forse solo ledah e Shinodari si sarebbero potuti accorgere del fatto che quella voce non corrispondeva ai movimenti delle labbra, ma il mormorìò del Kiriano era troppo debole perchè da più lontano ci si potesse rendere conto del doppio suono, per non parlare del fatto che l'avere Shinodari, Febh e forse Ledah in mezzo alla visuale, oltre alla penombra, rendesse più difficile vedere le labbra di Yashimata, anche se si fossero fermate al sentire la voce, soprattutto per Shiltar e quel Godsan. Chiaro che per grandi movimenti del kiriano, la frase si sarebbe interrotta prima, le cose vanno fatte per bene, ma dubitava che avesse tanta prontezza da rendersi subito della situazione.

    Una abilità potente, il ventriloquio, che consentiva di gettare oltre la voce, senza che il viso subisse il minimo cambiamento rispetto alla normalità. Che poi Yashi-kun sapesse o meno di Yami poco importava, e secondo come anche le sue spiegazioni sarebbero servite veramente a poco.

    L'amo comunque era gettato. Chissà quanti avrebbero abboccato? Febh alle parole messe in bocca al kiriano si sarebbe voltato, allarmato, verso Shiltar. non voleva correre il rischio di scoppiare a ridere in faccia a Yashimata, svelando il suo intervento.

    SPOILER (click to view)
    Utilizzato il Ventriloquio. Dovrei spendere 1/2 basso o forse 3/4 basso non ricordo ora ^^"
     
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    Ledah continuò ad ascoltare le parole che i kiriani si rivolgevano, ma il suo sguardo era attirato dal drago d'ombra di Shinodari, sapeva che vivevano nel bosco di Oto, ma mai gli era capitato di vederne, persino Nikaido aveva detto di non averne mai trovati, erano abili a nascondersi tra le ombre, non erano dissimili da quel kiriano in fondo.
    Tornò a guardare Shiltar solo quando puntò al collo della "testa calda" un'arma che aveva estratto dal suo stesso corpo, la decantata abilità Kaguya, dalla quale Yashimata si allontanò, approfittandone per rivelare a tutti i suoi piani.
    Quel ninja non era un campione di discrezione, per niente, anche un piccolo indizio era utile a rovinare i suoi piani, per quanto insignificante o fuorviante.

    Ma quel ninja, non si limitò alle scaramucce col proprio amminsitratore, com'era prevedibile, non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione d'infastidire anche gli altri amministratori, sembrava pensasse che il mondo girasse intorno a lui e che dovesse fare ogni volta qualcosa di spettacolare.
    La sua velocità era troppo elevata per Ledah, Febh si contrappose al nemico in corsa verso Shinodari, ma le ombre, prestarono aiuto al kiriano, il quale riapparve dietro a Shinodari, inutile fare congetture sulla natura del gesto.
    Ma rivolgerle quel messaggio minaccioso, era qualcosa che non lasciò intatta la Maschera, una nuova crepa vi si aggiunse e gli occhi di Ledah assunsero nuovamente un'aspetto da rettile, ed entrambi, esprimevano disprezzo, mentre il volto era assente come sempre.

    image


    Ledah con la mano all'elsa della sua wakizashi, senza estrarla per non dare motivo al kiriano di fare mosse idiote, continuò semplicemente a fissarlo, non prestò nemmeno attenzione alle sue parole, qualcosa dentro di lui, gli disse che non erano importanti, se quel moccioso credeva di sapere cosa fossero le tenebre, si sbagliava di grosso, per quanto Ledah fosse debole, sentiva di conoscerle meglio di tutti i presenti e non di certo per la capacità d'usarle, una parola gli venne in mente, Limbo.
    Ad ogni modo, sapeva che l'importante era che Shinodari rimanesse illesa, pertanto, oltre a fissare il kiriano scrutandone i lineamenti infantili e lo sguardo, non si permise nessun'altra mossa avventata.
     
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    Forse, quindi, le recriminazioni di Kiri verso Oto potrebbero aumentare di numero, nobile Shinodari?"

    Sulle labbra della ragazza affiorò l’ombra di un sorriso.

    -E’ possibile nobile Shiltar. Ma avremo modo di riparlarne dopo il Torneo.-

    Considerò la kunoichi.


    [...]


    Lo spettacolo in tribuna non era di certo terminato.
    Tra uno scambio di convenevoli e l’altro che coinvolse alcuni tra i presenti, Febh ebbe il tempo di chiederle se il drago d’ombra fosse un amico di Ko.
    La ragazza annuì, mantenendo lo sguardo vigile sui protagonisti della vicenda.
    Shiltar raggiunse il culmine di quello spettacolo improvvisato estraendo la lama d’osso con una rapidità tale da tentare di mettere in difficoltà Yashimata.
    L’arma era diretta contro la gola dello shinobi, l’amministratore di Kiri non aveva preso bene l’atteggiamento poco diplomatico del ragazzo.
    Non sembrava intenzionato ad ucciderlo a sangue freddo, prima esigeva delle risposte convincenti da parte di Yashimata.
    Una sola parola sbagliata e sarebbe morto.
    Ma le sorprese non erano finite.
    Il ragazzo non si fece sorprendere dall’attacco portandosi fuori portata dal Kaguya.
    Poi riprese a parlare.
    Certo che in quanto a diplomazia lasciava un po’ tanto a desiderare.
    Definire rozzo Shiltar non era esattamente un buon metodo per farsi dare il permesso.
    Non si fidava neanche lei di Yashimata, però c’era qualcosa in lui che aveva attirato la sua attenzione.
    Incrociò le braccia, mentre soppesava le parole del kiriano.


    -Permettimi di dire che in altre circostanze ti avrei fatto sbattere nelle prigioni di Oto per un lungo periodo. Hai dato una scossa non indifferente alla sicurezza di questo luogo. Non so se debba ringraziarti o farti imprigionare.-

    Lo fissò dritto negli occhi.

    Accarezzò le scaglie del drago d’ombra.


    -D’altra parte se facessi ciò non potrei scoprire in che modo tu giochi con le ombre, per cui da parte mia ti concedo di restare qui ad Oto, ma...-

    Lasciò volutamente in sospeso la frase per qualche istante

    -...dovrai accettare una condizione. Un piccolo prezzo per oggi. Potrai girare per il villaggio, ma avrai uno shinobi che ti seguirà dovunque andrai e al minimo cenno di utilizzo della tua tecnica d’ombra verrai considerato un ospite poco gradito e passerò alle maniere forti. Mi dispiace, ma non posso mettere a rischio il villaggio lasciandoti totalmente libero di muoverti a tuo piacimento. Accetti Yashimata?-

    Osservò la ragazza.

    Le iridi ancora ammantate di oscurità.

    In realtà si stava divertendo, ma lo stava nascondendo dietro un’espressione imperturbabile.

    Attese la risposta del ragazzo e quella dei suoi colleghi.

    Yashimata, però, ancora non aveva terminato di giocare con le tenebre.
    Mentre si avvicinava a Shinodari scomparve alla sua vista come se le ombre l’avessero inghiottito.
    Inutile la mossa di Febh messosi a sua protezione.
    La kunoichi non ebbe neanche il tempo di richiamare in aiuto il drago che il ragazzo si era materializzato dietro le sue spalle.
    Erano a contatto.
    Se avesse voluto l’avrebbe potuta attaccare di sorpresa, ma non lo fece.
    Si limitò a sussurrarle un avvertimento.


    CITAZIONE
    « Shinodari, ti consiglio di non entrare troppo spesso in contatto con le tenebre, richiedono un prezzo troppo alto in cambio dei loro servigi. Stai attenta, questo è un consiglio da chi ci è già passato. »


    Commentò il ragazzo con una smorfia di dolore nel tono.

    Non ebbe tempo di riflettere a fondo sul significato di quella frase, che la voce di Yashimata si sdoppiò pronunciando altre parole.


    CITAZIONE
    ...non sembra triste anche a te la paura di quel Kaguya di perdere qualcun'altro?...

    Riuscì a malapena a mascherare lo stupore.
    Che stava succedendo?
    Erano parole quasi sovrapposte a quelle che solo lei aveva udito, partite leggermente in ritardo come un’eco, se non fosse per il fatto che la frase era totalmente diversa.
    Shinodari era stata addestrata a non cadere in simili tranelli.
    Aveva avuto modo di studiare Yashimata ed era convinta che non fosse lui l’autore di quella seconda frase che era stata quasi sicuramente udita da tutti.
    Ancora una volta l’equilibrio di quella riunione era stato compromesso.
    Stavolta chi era l’autore?

     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    L'azzurra Spira

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    *Le cose si facevano sempre più strane, la situazione era tesa, e rischiava di sfuggire loro di mano. Si mise istintivamente davanti a Deidara, quando la vide estrarre fulmineamente le wakizashi. L'intera situazione era più grande di lei, e non poteva permettere che le succedesse qualcosa. Guardò Ookami, era rimasta ferma, incurante delle cose degli umani, come ogni lupo avrebbe fatto. Certo, a volte avrebbe voluto che gli uomini avessero la sua saggezza, quell'istinto che ti fa pensare due volte prima di commettere scemenze. Per questo, seppure la preoccupasse il fatto che Ookami avrebbe potuto finire coinvolta in un possibile scontro, quella che la preoccupava di più era l'irresponsabile, impulsiva Deidara. Quel tizio l'avrebbe massacrata con un colpo solo. Si voltò verso di lei, intercettandone lo sguardo. Mormorò poche parole, talmente piano che solo lei avrebbe potuto capire quello che diceva, scandendo bene le parole in modo che avrebbe potuto leggerle sulle sue labbra.*

    - Stammi vicina. Non attaccarlo. Se lui ti attacca, scappa. -

    *Si voltò di nuovo dall'altra parte, appena in tempo per vedere Shinodari pronunciare alcune parole ed evocare un drago. Proprio un drago. Un grosso tenebroso drago nero. Shaina rimase di sasso. Quando aveva imparato a fare una cosa del genere? Ma la cosa che più di tutte calamitava l'attenzione della ragazza, era l'espressione di Shinodari, i suoi occhi dalle iridi nere, il tono della sua voce, il suo strano sorriso. Aveva già visto quell'espressione, non sul volto dell'amica, ma sul proprio. Era l'espressione di chi stava cedendo alle proprie tenebre, quello che aveva la se stessa che aveva visto nello specchio di Sabbia quando aveva rafforzato il proprio legame con Shukaku. E che ogni tanto le sembrava di scorgere ancora quando si guardava allo specchio, da sola in casa sua, quando sentiva il demone premere all'interno della sua anima. E non le piaceva. Le tenebre sono seducenti, ti avvolgono e ti accarezzano, ma poi cominciano a stringere finché non ti schiacciano.*

    §...Shin...cos'è successo alla luce che emanavi? Cosa ti sta cambiando?§

    *Tutto accadeva troppo in fretta, senza lasciarle il tempo per pensare, e quando non poteva pensare, era l'istinto che cominciava a prendere il sopravvento, e allora erano grossi guai. La "testa calda" di Kiri era riuscita ad eludere senza fatica la minaccia di Shiltar che, calmo come sempre lo aveva ascoltato fino in fondo, per poi estrarre un...osso? dal braccio e puntarglielo contro. E così quella era la famosa abilità dei Kaguya? Impressionante, davvero impressionante. E adesso, stava chiedendo ospitalità a loro? Shaina deglutì a vuoto. Quel ragazzino, chiunque fosse, era veloce, di certo più veloce di lei, e aveva un'abilità spaventosa. Dovette ammettere che se era riuscito a superare le difese di Oto, molto probabilmente sarebbe riuscito a fare altrettanto con Suna. Sospirò. Ma chi voleva imbrogliare? Suna aveva una buona fama all'esterno del villaggio, ma all'interno delle mura, gli abitanti non erano che una manciata di reclute, qualche ninja di medio livello, e un paio di Chunin, lei compresa. Per il resto, erano solo vecchietti e mocciosi. Quello lì poteva andare a conquistare Suna da solo, adesso che lei era lì.*

    *Perfettamente in grado di mascherare i propri pensieri, Shaina rimase impassibile, ascoltando con aria tranquilla la risposta di Shinodari, attese che l'amica avesse finito, poi prese la parola con un sorriso enigmatico dipinto sulle labbra.*

    Yashimata, giusto? Beh, a giudicare da come sei arrivato facilmente fin qui, non dubito che troveresti un modo per entrare anche a Suna. Tuttavia, credo che a nessun Amministratore faccia troppo piacere essere disturbato nelle sue mansioni diplomatiche per questioni di permessi e simili. In ogni caso, se Shiltar-Sama ti darà il suo permesso, non vedo perché non farti entrare a Suna, ma vista la tua palese irruenza, ti chiederò di lasciare al Gate di Suna tutte le armi che possiedi. A queste condizioni, potrai entrare.

    *Una volta chiuso il discorso, vide il ragazzo fare qualcosa di inaspettato. Scomparve di nuovo tra le tenebre, dopo essersi avvicinato a Shinodari, tanto che Febh si era già messo davanti a lei per proteggerla, ma lui riapparve alle sue spalle, sussurrandole qualcosa, che pur con il suo udito affinato riuscì a captare a malapena, senza distinguere le parole esatte e poi, sopra a quel mormorio la stessa voce, ma molto più chiara.*

    CITAZIONE
    ...non sembra triste anche a te la paura di quel Kaguya di perdere qualcun'altro?...

    *Cos'era stato?*
     
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  14. Godsan
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    Bene...

    Un altro drago. Questo confermava un qualche legame di Shinodari con i draghi. Dopo Ko eccone un altro.

    Al riporre delle armi di Yashimata, Shiltar cercò di essere meno diplomatico del solito. Scontato dato come si era posto il nuovo arrivato nei confronti di tutti.
    Godsan non avrebbe fatto diversamente; in fondo era anche una questione di onore.

    L'attacco dell'uno fu schivato dall'altro presentando così le prime richieste. Un permesso per rimanere ad Oto, uno per Suna. I veri scopi però erano mascherati. Non poteva avere un lasciapassare solo per averlo richiesto in quel modo ed in quel luogo.

    Poi scomparve, Yashimata, sbucando dietro Shinodari tanto che nemmeno Febh, la guardia, lo potè bloccare.

    Godsan era ancora nel solito punto di prima quindi ora l'attenzione doveva esser rivolta alle sue spalle defilato a sinistra. Ma non si mosse; si limitò ad una breve rotazione del capo per osservare la scena.

    Com'è che ha fatto? Una prerogativa di qualche clan kiriano?

    Una reminescenza delle lezioni passate abbinata ad alcune conoscenze locali fece sussultare Godsan.

    Tokugawa? disse in una semplice domanda rivolta al kiriano.

    Poco dopo, sempre appiccicato a Shinodari, le sussurrò alcune parole che i più udirono sebbene influenzati dall'abilità di Febh.

    Godsan osservava il kiriano e all'udire tali parole pensò a come si sarebbe potuto sentire Shiltar. Forse offeso o forse solo innervosito. O magari aveva trovato un modo per divertirsi in quel luogo che tutto pareva tranne che un incontro formale tra amministratori durante un torneo.

    Con la coda dell'occhio osservò i monitor.

    Pare che il traditore e l'altro suo amico siano riusciti ad uscire dai vari casini...ad ogni modo...

    Si girò con tutto il corpo in direzione del misterioso kiriano.

    Shinodari, mi meraviglio del consenso per il permesso. Non posso dire altrettanto dell'amministratrice sunese perchè non la conosco personalmente...ma tu, come puoi cedere così facilmente? le domandò solo in quel momento dopo che aveva appreso poco prima di come stesse evolvendo assurdamente la situazione.

    Non credo di poter decidere girò la testa in direzione di Shiltar ma credo che una persona simile non meriti un permesso.

    Tornando a guardare Yashimata Godsan suggerì lui altre parole.

    Mi chiedevo...se ti fosse negato il permesso di Kiri? Agiresti ugualmente?

    La palla passò all'altro.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Da quando era iniziato quel torneo di Oto era successo un pò di tutto, anzi addirittura da quando vi era stato invitato.
    Certo, il viaggio con Godsan ed Etsuko non era stato male, quasi una gita (ed in fondo con quella percezione della cosa Shiltar era partito), né reincontrare Luis era stato spiacevole, o alloggiare nella locanda otese, ma da quando era in quel piccolo palco la situazione stava diventando se non spiacevole, quanto meno poco divertente.

    Il piccolo bisticcio con Shinodari su Yami, con le note aggiunte dalla guardia dell'amministratrice di Suna Shaina, era stato divertente, oltremodo per i gusti di Shiltar, ma si era concluso per "motivi politici" ed ora ecco che arriva questo genin pieno di se, con un ego grande tre volte le sue modeste dimensioni, cosa che se da una parte faceva sorridere il Kaguya, dall'altra gli dava una nota di disappunto e ben presto capì il motivo: gli ricordava qualcuno di fastidioso.

    Yashimata esagerò addirittura nell'evitare l'azione di Shiltar! La lama ossea di certo non era fatta per ferire, in quel momento, al pari delle wakizashi del genin appena entrato in scena, che di certo non avrebbero ferito il Kaguya.
    E dopo questo nuovo sfoggio di eccessi, riprese a parlare, continuando lo sproloquio che stava facendo scemare il sorriso di Shiltar, specie quando definì rozzo lui e, in generale, tutto il suo clan.
    Poi continuò mettendo in mezzo anche le altre due amministratrici, chiedendogli se volevano ospitarlo ed ognuna, con le proprie precauzioni, sembrò favorevole ad accettarlo nel proprio villaggio per qualche tempo, ma in fondo quello era un aspetto di secondo piano, anche se il genin sembrava non comprenderlo.

    L'amministratore kiriano, comunque, rimase ad ascoltare, e guardare, il vanesio genin per tutto il suo piccolo teatrino, si mosse giusto il necessario per ritrarre il braccio, mentre le ossa rientravano all'interno della pelle.
    Poi successero gli avvenimenti più interessanti: Yashimata si mosse a grande velocità, scomparendo per poi riapparire alle spalle di Shinodari.
    In quel momento, mentre lo intravedeva sparire nelle ombre, alla mente di Shiltar ritornò il discorso di diverso tempo prima con un inviato di Hayato Tokugawa su un giovane genin che avrebbe dovuto avvicinarsi alle abilità di quel jonin della Rosa, che supportava Kiri e solo allora ricollegò quello specifico avvenimento con l'esibizionista che aveva di fronte.
    Mentre collegava questi avvenimenti, però, delle parole giunsero alle sue orecchie, provenienti proprio dal suddetto genin, o almeno così parve, parole di scherno su Shiltar, che non fecero visibilmente piacere al Kaguya, sul cui volto il sorriso si spense del tutto.

    Fu comunque Godsan il primo a parlare, ponendo un'interessante domanda finale, a cui, però, Shiltar non diede il tempo di rispondere, mettendosi in mezzo.

    "Sai, Yashimata, che tu mi reputi rozzo e poco diplomatico, considerando che per te la diplomazia è fare un'apparizione oltremodo appariscente e derisibile, reclamando qualcosa che credi dovuta, con fin troppa sicurezza, aggiungerei, già tutto questo mi farebbe ridere, se non fosse triste considerare che tanta stoltezza è di un kiriano.", esordì il Kaguya, grattandosi il mento con tranquillità.

    "Chiedere alle due amministratrici se puoi visitare i loro villaggi è un pò come... preoccuparsi di avere un ombrello per un acquazzone Kiri se ti trovi ad Oto, per fare un esempio esagerato come i tuoi modi di fare...", continuò con un sorriso tranquillo.

    "Finora non ho sentito nessun buon motivo per cui concederti questo permesso, né da parte di altri, né da parte tua, anzi, le ultime parole che hai sussurrato, un pò troppo ad alta voce, all'amministratrice otese, mi fanno pensare che tu o abbia dei seri problemi nella percezione della realtà, o non voglia sul serio questo permesso.
    E, giusto per la cronaca, non è questione di preoccupazione di perdere un ninja di Kiri, ma di capire chi comanda e chi no."
    , concluse con pacata cordialità Shiltar.
     
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95 replies since 16/10/2007, 16:27   2817 views
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