Riunione di Oto II - II otO id enoinuiR

[Amministrativo]

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  1. Yami Kaguya
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    Strano. Solo questo aggettivo, poteva classificare Febh, e quello che potevo chiamare rapporto con lui. Prima simpatico, poi odioso, poi ancora simpatico, passando poi all'insopportabile. Prima riusciva a irritarmi, e il secondo dopo a farmi ridere. O ero io strano, o era lui. Mah.

    Ascoltai ogni parola dell'otese, commentandole mentalmente. No che non conoscevo quello che chiamava Yasu, perchè avrei dovuto. Stesso pensiero per gli Yakushi, come se sventolassero quello che sapevano fare ai quattro venti, qualsiasi cosa fosse. Negli archivi c'era solo scritto che Ogen Yakushi faceva dei controlli, ma i farmaci somministrati erano quasi nulli, da quando era nata.
    Poi le cose si fecero interessanti. Per quanto idiota, Yasu era già in piedi dopo la siringa. Fissai Febh incuriosito, per quella frase. Per poi trattenermi dal ridere.

    image
    Fammi capire. Io gli ho dato l'occasione, lui l'ha presa, e tu sei stato messo in mezzo?

    Lo sforzo per evitare di ridere si fece impegnativo. Che strano rapporto.

    Ti ha fregato per bene, pare. Mi dispiace se hai un cugino con un simile carattere, allora.

    Troncai lì altre conversazioni, il Kokage era arrivato. Seguito da Luis. Cui però, Shinodari non rivolse un saluto di bentornato. Come lui, del resto. Forse era rimasta la potenza, ma vedendo come non ci fosse quasi nessuno sguardo, tra due degli unici sopravvissuti al primo torneo, mi dissi che qualcosa forse era cambiato, nel Chunin. Con la sua ultima frase, più che al Kokage, dette la sensazione di rivolgersi a chiunque avesse intenti omicidi verso Liart. Il Kokage infatti non aveva detto nulla, di contrario a quella scelta. Quindi dimostrava come le decisioni del chunin fossero responsabilità solo di Luis.
    E per ora, avevo già abbastanza di che pensare per Behemouth. I Mikawa erano ossi duri, se Alosyus aveva le stesse abilità che aveva appena mostrato Akashi. E probabilmente ne sarebbero arrivati altri, di avversari. Ma andava bene così. Se non riuscivo a ottenere quel sigillo, voleva solo dire che ero debole, come le motivazioni che mi spingevano a provarci, di conseguenza. Lo avrei saputo solo alla fine del torneo, se era così o meno.

    Poi, anche Shinodari avanzò verso il Kokage. Iniziò dicendo come avrebbe continuato nella sua scelta di non volere un sigillo. Per poi passare a parlare come amministratrice di Oto. E fissandola, non potei fare a meno di sorridere. Già, dopotutto era lei quella matura.
    Potere...non aveva torto a dire come molti fossero lì per quello. A dire come spesso Oto fosse un covo di persone che cercavano un potere sempre maggiore. E come altrettanto spesso, non fosse abbastanza. Come una sete inestinguibile, continuavano a cercarlo. Fino a distruggersi.
    Parlò di scegliere il sigillo per dimostrare qualcosa. Che non c'era bisogno di mettersi addosso un collare esplosivo, per poter dire sinceramente di essere fedeli al villaggio. Mi trattenni dal sorridere. Come se lo facessi per quello. Come se fossi disposto a mettermi un collare per far contento il padrone. Dubitavo ci fossero Shinobi che volessero prendere i sigilli per quel motivo. Ognuno aveva il proprio. E il motivo per cui gli altri mettessero in gioco la vita, non mi interessava. Capivo come Shin volesse garantire fedeltà al villaggio. Quindi tacqui semplicemente, alle sue parole.

    Mentre però ascoltavo Shinodari, notai come Ledah paresse avere dei problemi. I suoi movimenti erano meccanici, e il respiro affannoso. Ma sembrò durare pochi secondi, e presto riprese un aria più calma.

    Infine, parlò di nuovo il Kokage. Un commento a ogni parola dei due chunin, passando poi a Max, e ai due genin che si proclamavano fratelli.
    Diede infine la risposta comune. Confermò, che come per il primo, anche per questo torneo sarebbero stati diramati avvisi a tutti i villaggi, così che anche altri Shinobi potessero tentare l'acquisizione del Gate. Fissai Shinodari un attimo, ricordando come era arrivata a Oto. Ricordo che mi fece fissare il Kokage con espressione indecifrabile. Quando però Akashi parlò, e Shinodari gli rispose, mi trovai a schierarmi dalla parte del Niidaime.

    I precedenti tre guardiani del South, del West, e dell'East Gate, erano Shinobi di Konoha e di Kiri, Akashi. Nemmeno a me piace l'idea di poter avere alle mura persone che, come ha detto Shinodari, difenderanno Oto solo per avere in cambio il potere. Ma lo stesso, non è detto che il tempo non li faccia diventare dei veri cittadini di questo villaggio, come è successo per alcuni dei traditori che sono giunti sino a qui, te compreso. Mi basta che l'errore che Oto commise con Mataza, non sia ripetuto, per quanto io sia qui a causa di quell'errore, in parte. L'accademia ha permesso la fuga di un traditore, sebbene il suo sigillo sia stato bloccato come conseguenza. Stavolta spero che una tale possibilità non venga concessa. In questo modo, anche se avremo guardiani infedeli, la morte li troverà, immagino.
    Se invece credi che possano aprire le porte ai primi che capitano...i guardiani demoniaci, non sono corrompibili, mi pare. E immagino rispondano in primis al Kokage, se il guardiano non è all'altezza del suo compito.


    Terminai là il discorso al Mikawa. Tutto ciò che avevo trovato in quel villaggio, lo dovevo a Mataza. Ma Shinodari aveva ragione. Era inaccettabile, che un ninja che aveva giurato di difendere le mura, le abbandonasse tradendo il villaggio per cui aveva rischiato la vita. Anche se Mataza era un caso a parte, come traditore.

    Poi, Febh fece sentire di nuovo la sua voce, per sapere delle squadre speciali. In effetti, mi pareva si fosse proposto, un anno prima. Capivo la sua impazienza, allora. Non era nemmeno il solo, interessato a quella faccenda.
    Fissai il Kokage, in attesa che riprendesse la lista di argomenti. I Sigilli erano il più immediato da risolvere, date le scarse difese, ma non poteva certo essere l'unico.
     
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  2. Maximilian Liart OkamiKumo
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    Il ghigno di Max! Sensei ed Allievo, nuovamente uniti!


    Max aveva finito di pronunciare il suo discorso quando un brivido improvviso lo colse. Per chi non lo avesse conosciuto bene, quel brivido, sarebbe apparso come una scrollata di spalle o un forte sospiro... D'altronde la capacità di recitazione del ragazzo erano palesi a chiunque avesse avuto un minimo rapporto con lui.

    Mentre nell'aria si sentiva qualcosa di oscuro ed i più esperti ninja si guardavano attorno allertati, Max ghignò. Non un ghigno di scherno, ma una felicità che voleva esplodere fuori, sebbene dovutamente trattenuta. Conosceva bene quella sensazione, sebbene stavolta fosse leggermente diversa. Non che Max fosse capace di riconoscere le persone senza vederle in faccia, ma c'erano delle cose difficili da spiegare anche per lui stesso.
    Quella era la sensazione che il suo Sensei si stesse avvicinando, ne era sicuro.

    Dopo qualche istante Luis, provato ma ancora che si reggeva sulle sue gambe, fece il suo ingresso, tra lo stupore e lo sbigiottimento generale.
    Max rimase in piedi, il ghigno adesso diventato un sorriso soddisfatto. Con lentezza si posò la Kusanagi su di una spalla, tenendola con la mano destra per il manico. Il suo Sensei era tornato, forse era arrivato il momento di ridargli ciò che gli apparteneva... Ma per una volta in vita sua, Max, non fu mai tanto felice di dare via qualcosa.

    Luis iniziò a parlare con la folla, un tono quasi di sfida o di presa in giro rivolto verso tutti.

    "Ecco perchè è lui il mio Sensei!"


    pensò Max tra sè e sè soddisfatto. Non gli passò nemmeno un momento per la testa che quel rimprovero potesse o dovesse toccare anche a lui.
    Alla fine, Luis iniziò pure a parlare con Max, sembrava stesse per dirgli qualcosa di importante, vista l'attenzione che aveva verso di lui.


    CITAZIONE
    “Ed ecco il cucciolo che più mi mancava...Liart...credo che il tempo abbia corrotto il significato di quello che ti affidai tempo addietro, una spada e nient’altro. Non sono il capo di alcun clan, e certo non avrei lasciato in mano tua i Mikawa, avendo già chi se ne sarebbe occupato al mio posto. Desideri essere il mio erede ma evidentemente non mi conosci ancora abbastanza bene. Continua nel tuo compito e custodisci quell’arma, il resto te lo guadagnerai con il sudore e le nocche delle tue mani.



    Dentro di sè Max era un poco confuso. Non era lui il capo dei Mikawa...? Bhe, non lo aveva mai sentito chiamare cosi, è vero, però sembrava il più alto in grado tra tutti loro... Vabbè, pazienza, nulla che una buona recitazione non avrebbe potuto sistemare.


    Fuori invece Max appariva quanto mai più soddisfatto. Un sorriso tranquillo era rivolto verso il suo Sensei.

    "Oh, lulù-sensei! Non mi aspettavo che tornassi proprio adesso..."

    disse il ragazzo lasciando a metà la frase per sospirare leggermente, continuando poi:


    "Le cose si stavano per fare interessanti, sai? Mi sarebbe piaciuto vedere cosa avrebbero risposto i tuoi... i tuoi... fratellicuginisorellecugine a quello che stavo per dire... Ah! Il potere delle parole... E' strano che non venga apprezzato ad Oto... D'altronde la voce è comunque un onda sonora, no?"


    disse il ragazzo ghignando allegro mentre si avvicinava al suo Sensei per sussurrargli all'orecchio.


    "Certo che alcuni dei Mikawa sono veramente delle gran teste di mi..."


    Non riuscì a concludere la frase perchè il Kokage aveva riiniziato a parlare. Si era rivolto persino a Max! Ad un semplicissimo Genin come lui!


    "Quale onore, adesso anche il Kokage parla di me... ah ah ah..."

    pensò sarcastico il giovane mentre si metteva a sedere per terra accanto a Luis, la Kusanagi sempre posata sulla spalla destra. A quanto pare non era ancora arrivato il momento che tornasse da Luis.

    Il teppista di Oto fece finta di non ascoltare il Kokage, ma quando il Signore di Oto, finì il suo discorso Max lo guardò con l'espressione di uno che si è appena svegliato ed alzò il pollice verso Nindaime.

    "OK, come dici tu..."

    si limitò a dire il ragazzo senza dargli troppo interesse. D'altronde cosa aveva fatto il Kokage per lui? Niente!

    Cosa aveva fatto il suo Sensei per lui? Tutto...

    [...]

    Max stava riflettendo sulle parole del Kokage... Bhe, era cosi strano che lui avesse quell'arma leggendaria? In fondo aveva fatto sicuramente più di molti in molto meno tempo di quanto gli altri ci avessero mai messo...

    Lanciò uno sguardo annoiato verso Shinodari. La ragazza non poteva mancare il significato di quello sguardo, conosceva Max troppo bene.

    "Shinny, tra poco faccio casino..."

    pensò mentalmente il ragazzo continuando a fissare la ragazza, per poi distogliere lo sguardo da lei e guardare Luis. Sembrava che lo avesse protetto a modo suo...

    Good! Era cosi che ci si comportava in questi casi! Si minaccia tutti e poi li si aspetta fuori casa!

    pensò Max allegro mentre sbatacchiava leggermente la lama della spada sulla sua spalla. Quando tutti ebbero parlato si alzò tranquillamente rivolgendosi al Kokage.

    "Uhm... Non vedo che problemi ci siano per il fatto degli shinobi esterni... vorrà dire che invece di picchiarci tra di noi ci picchieremo con loro..."

    continuò poi rivolgendosi alla folla.

    "Capisco che siete tutti... combattivi..."

    disse incerto guardando i vari Mikawa... lo scherno di quelle parole non poteva essere in alcun modo travisato.

    "oppure siete... minacciosi..."

    disse ancora più incerto guardando Ledah.


    "Oh, per tutti gli shuriken in culo a chi sò io! E' mai possibile che non riesca a trovare dei paragoni azzeccati per qualcuno?!"


    pensò tra sè e sè il teppista.


    "Però, non esageriamo adesso... In fondo questo torneo dovrebbe servire a rafforzare Oto, non a farlo autodistruggere... Quindi tranciate pure il nemico, in questo modo avremmo i Guardiani dei 3 cancelli. perchè tengo a precisare che il Guardiano del North è qui accanto a me, quindi state tutti a cuccia oppure il clistere ve lo faccio con o senza tagli in mezzo, e sopratutto avremmo anche abbassato le difese degli altri villaggi."

    concluse il ragazzo lasciandosi ricadere a terra nella stessa posizione di prima.

    "Non vedo che problema ci sia. Avrete mica paura di qualche shinobi straniero...? Andiamo! Un minimo di amor proprio, cielo..."

    continuò massaggiandosi gli occhi in un espressione di un maestro che spiega mille volte la stessa cosa ad uno studente che non vuole imparare.

    "Ah, per inciso, Akashi... ho detto "Tranciare il nemico..." "

    disse scandendo bene l'ultima frase.

    "Non "Tranciare te stesso in modo da sputtanarti subito l'effetto sorpresa", right?"

    disse il ragazzo guardando con noia il Mikawa.


    "Per il resto... ritiro la mia candidatura a guardiano del North Gate, ovviamente, sempre che Lulù non abbia nulla da ridire."

    disse alzando lo sguardo verso il suo sensei in attesa di un eventuale risposta.

    Dentro di sè Max sorrise... la miccia era stata accesa, sarebbe stato divertente vedere il botto che avrebbe creato... Magari gli sarebbe bastato come incentivo...
     
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  3. Dark Pere
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    Hasty Decisions


    Chapter 3




    D
    urante la riunione ci furono molte candidature per aquisire il potere dei nuovi sigilli. Nel mentre gli altri discutevano sul ruolo dei guardiani io pensavo ai fatti miei, forse non ero adatto per fare il guardiano di un gate. Dopo una lunga e attenta riflessioni decisi che non potevo candidarmi per il ruolo di guardiano, così dopo aver preso un bel respiro presi parola, rivolgendomi al Kokage, e a tutti gli altri membri della riunione.

    Scusi Kokage, ma dopo averci riflettuto molto sono giunto alla conclusione che io non sono tagliato per fare il guardiano di un Gate. Non sarei in grado di reggere questa carica, e dato che non mi ritengo adatto ritiro la mia carica da quel ruolo, mi scusi.



    Io non ero decisamente tagliato per fare il guardiano, troppe responsabilità. Avrei preferito inserirmi nella squadra medica in modo da dare il mio aiuto al villaggio aiutando i feriti, dovevo assolutamente propormi per quella carica. Oppure avrei potuto partecipare alle selezioni per la squadra speciale, ma non avrei mai potuto dare il mio contributo al villaggio con il ruolo di guardiano.

    Ho fatto la scelta giusta...



    Adesso non mi rimaneva altro da fare che aspettare di entrare nella discusiione adatta per proporre la mia candidatura nella squadra speciale, o in quella medica.



    To Be Continued...

     
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  4. Ryose
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    Qualcuno giunse poco dopo le parole del Kokage del Kokage, la folla cominciò a discutere su di lui, ascoltavo tramite un udito molto sviluppato, Luis, il nome del nuovo venuto, una figura importante, da come ne parlavano pareva il capo clan dei Mikawa, noto clan di Oto.
    Aspettativa interessante, smentita dalle risposte dello stesso Luis, mentre cominciavo a pensare a ciò che diceva il Kokage.
    § Combattere per un semplice ruolo, per giunta di poco conto, essere il reggente, vuol dire essere sostituto e non vi è ne gloria ne potere in questo, quella lama ormai, non è altro che un pezzo di ferro ben lavorato, con addosso l’energia di un demone … §
    Questo il mio pensiero mentre attendevo lo svolgersi degli eventi, presentandomi al Kokage con poche parole:
    -Salve Kokage, non ebbi modo di partecipare alla precedente riunione, perciò mi presento ora: sono Ryose, Neo-genin del villaggio di Oto, spero di poter dare una mano.-
    Il mio tono era piuttosto tranquillo, per niente turbata da quella discussione che pochi minuti prima aveva coinvolto molti ninja.
    Ci era stato illustrato il modo in cui sarebbero stati assegnati e quali erano i nuovi sigilli, non mi interessavano, un legame del genere era troppo per qualcuno come me, l’unica cosa a cui mi ero legato era il mio orgoglio ed il mio modo di pensare, non avevo altri padroni al di fuori di me stesso e poi quel potere non sarebbe mai stato mio, ma del Kokage, mi sembrava come un modo per dire che senza il villaggio non ero niente.
    Una proposta da Shinodari, il rendere letali i sigilli di Oto nel caso un qualunque guardiano avesse tradito il villaggio.
    In effetti aveva ragione, un guardiano aveva tradito il villaggio, anche se poi il suo sigillo venne bloccato, rimanendo un semplice tatuaggio, un certo Mataza Tsumuji, il capo degli Tsumuji.
    “chi tace acconsente”
    Rimasi in silenzio, per ora non succedeva niente di importante alla riunione, o meglio niente che mi interessasse, poi parlò anche Febh, uno Yakushi da quello che aveva detto, parlava delle squadre speciali, quello era ciò a cui volevo giungere, le squadre erano la punta di diamante di Oto, ma non erano legate da anatemi e mantenevano perciò una certa liberta, senza il peso del sigillo, io almeno questo credevo.
    -Anche a me sta molto a cuore questo Punto, perciò: quando e come verranno scelti gli appartenenti alle squadre speciali?
    In cosa saranno diverse dai Fedaikin?-

    Dopo aver esposto i miei dubbi, mi rimisi a sedere, ero tranquillo e quella riunione sarebbe durata allungo.


    Edited by Ryose - 30/11/2007, 08:18
     
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  5. Shinken Takatsui
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    Shinken accennò un sorriso dopo il discorso del Kokage. Forse quel ninja così forte ed esperto non ricordava quello che diceva? Più semplicemente, secondo il ninja dai capelli blu, mancava di qualcosa per essere completo. Con un secco scatto addominale si sollevò dalla parete e alzò il viso per mostrare bene le sue iridi croceiformi e fissare il Kage negli occhi.

    CITAZIONE
    - Non credo che sia con le parole che, il mio interesse e legame per il vilaggio potranno essere rivelati, chunin, solo dalle mie azioni.
    Osserva il Torneo che sarà indetto, guarda, o vivi su te stesso se vuoi ancora la custodia di uno dei Gate, le prove con cui saranno scelti i vincitori, studia ciò che sarà fatto a livello politico nei confronti degli altri villaggi, dopo, torna a cercarmi e sappimi dire se, effettivamente, ho dimostrato di tenere al Suono. -

    - Sono d'accordo con lei, non sono le parole che riveleranno il suo interesse. Sono le sue azioni... - Lo fissò duro, avanzando tra la folla. - Lei ci ha lasciato senza un guida, senza la squadra speciale, senza i guardiani ed i demoni a difendere le mura... E adesso parla di interesse e legame al villaggio tramite le azioni?? Sono proprio le sue azioni che non le fanno onore!! E persino le sue incoerenti parole ora le vanno contro... -

    I suoi occhi erano iniettati di sangue, mentre il suo sakki esplodeva.

    CITAZIONE
    - E' anche vero, Shinken, che, malgrado la tua innegabile forza, tu non hai dato, almeno non che io ricordi, segni del tuo legame con il villaggio.
    Quindi, mi sento in condizioni di chiederti altrettante dimostrazioni, prima di averti come mia guardia personale. -

    - E per risponderle anche ora le cito un vecchio proverbio: "prima di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri, guarda la trave nel tuo". A differenza sua, mentre lei faceva qualcosa di particolarmente vago al difuori del villaggio dopo esser venuto qui e aver "lanciato" promesse lasciate non incomplete ma addirittura non iniziate, io ero qui ad Oto pronto a difenderlo da eventuali attacchi che, fortunatamente per noi, non ci sono stati. In questo momento Oto poteva tranquillamente non esistere più... e se esiste ancora non è sicuramente merito suo. -

    Non gli interessava andare contro al ninja più forte del paese, se il Kage lo avesse attaccato in quel momento avrebbe solamente dimostrato di ricorrere alla violenza solo perchè a parole aveva ottenuto un bel buco nell'acqua. Ma gli occhi di Shinken avevano notato la rabbia di alcuni Shinobi che le sue parole avevano suscitato e, sotto al mantello, le sue mani erano più che pronte.

    - Spero di aver risvegliato quello spirito che caratterizza gli shinobi di Oto. "La fiducia si concede una volta soltanto, è dura da guadagnare e facile da perdere, o almeno così dovrà essere nel vostro modo di vivere qui al Suono. La nostra forza deve essere la paura di quello che non si vede"... e queste sono ancora parole sue, caro Kokage... -
     
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    La spinta dei due Sakki diminuì, il Sakki di Luis era venuto meno seppure lo sforzo per contenerlo fosse immenso, tanto che in una minima parte, il Sakki restò fuori, come una belva che abbia deformato le sbarre della sua prigione e che ora riesca a mettere con semplicità le zampe fuori, in maniera tale da artigliare chi gli è vicino, compreso il suo padrone.
    Ma grazie alla lucidità appena ottenuta, ora Ledah era in grado di pensare lucidamente, Shinken mostrava apertamente il suo astio nei confronti del Kokage, ma entrambi erano accusabili, certo, il Kokage era letteralmente sparito per un anno, ma anche Shinken, era sparito nell'ultimo anno, forse in missione, Ledah non lo sapeva, di certo, nessuno dei due era stato a girarsi i pollici per un anno, purtroppo, in virtù del loro impegno, accusavano l'avversario d'inadempienza dei propri doveri, se il Kokage estraeva l'arma del giudizio derivato dalle azioni, Shinken parlava delle mancanze di quest'ultimo, uno stallo che avrebbe rallentato la discussione dei punti rilevanti della riunione.

    Per i seal, qualcuno dei presenti ritirò la propria partecipazione, una scelta saggia per molti.
    Akashi disse la sua sulle partecipazioni esterne, ma Oto era pieno di esterni, ben pochi erano originari di Oto in quella sala, Ledah, seppure fosse considerabile come ninja di Oto, nemmeno lo sapeva se fosse vanuto al mondo in quei territori, Max disse la sua sui Mikawa, facendo uno strano cenno a Ledah ed alla sua "minacciosità" se voleva essere uno scherno, non avrebbe toccato Ledah, come buona parte delle cose del mondo non lo avrebbero toccato e forse, la cosa sarebbe stata interessante.

    Ledah continuava ad osservare, senza dire nulla, studiando i presenti e premurandosi di non far sentire il caldo a Shinodari, tutto come stabilito.
     
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  7. Just a Dodo
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    SPOILER (click to view)
    Descritto
    <<parlato>>
    *Pensato*


    -Inizio-



    -Il Ritardatario-



    Quella mattina era noiosa, indicibilmente noiosa, a tal punto che decisi di scendere in strada per suonare la mia ocarina, l’ocarina di mio padre, pur di passare il tempo. Effettivamente io amavo suonare quello strumento, ma spesso avevo ben altro da fare

    *non pensiamoci*

    Mi dissi. Raccolsi l’ocarina, infilai il coprifronte di Oto in una tasca e scesi in strada: lì mentre mi sedevo davanti alla porta di casa mia, vidi un ammasso di carne, schizzare fuori da un angolo

    *che… che schifo è?!*

    Quella cosa compì un rapido movimento con il braccio lanciando verso di me qualcosa; guardai per una frazione di secondo quel oggetto, quindi impastai un bassissimo di chakra nelle gambe e mi piegai sulle ginocchia, lasciando che il dardo si conficcasse nella porta, poco sopra la mia testa

    <<hey tu!>>

    Gridai cercando con lo sguardo l’autore di quell’attacco

    *ma… ma… dov’è?*

    Non c’era più, quella cosa era sparita. Mi sedetti un momento per riprendermi dallo shock, quindi ripresi il dardo e entrai in casa


    *devo farlo vedere alla mamma…*

    Mentre mi muovevo verso la cucina notai che intorno al dardo c’era un biglietto

    CITAZIONE

    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.


    *al palazzo del suono…*

    Mi sentivo benissimo, era una cosa importante essere convocati in occasioni simili, o almeno speravo.
    Mostrai alla mamma il biglietto, poggiando il dardo sul tavolo


    <<no, Niwa tu non andrai a questa riunione>>


    *no.. non andrò? Che razza di madre ho?!*

    <<io ci DEVO andare, mamma. È una cosa importante, una riunione dei Ninja del nostro villaggio! Cosa penserebbero se io non andassi?>>

    E fissai accigliato mia madre

    << veramente credi che qualcuno si accorgerà della tua assenza?>>


    Quindi iniziammo una discussione che sembrava non trovare una fine.


    <<mamma… vaffanculo!>>

    le dissi, quindi, in un impeto di rabbia, raccolsi il dardo dal tavolo e lo scagliai verso di lei. Fortunatamente mia mamma era abbastanza agile, ma venne comunque ferita al braccio.


    <<mam..mamma sc.. scusami…>>

    Lei mi guardò con uno sguardo cattivo e fece per alzarsi, ma, quasi in piedi, cadde per terra, come svenuta.


    <<mamma! Mamma!!>>

    Guardai il corpo scioccato


    *che.. che ho fatto?*


    mi avvicinai a lei e cercai di sentire il polso sul collo


    *tum tum tum…*

    La abbracciai forte

    *sei ancora viva… grazie*

    quindi raccolsi il biglietto e mi diressi verso il palazzo di Oto


    *cavolo! Sono in ritardo!*

    Non era la prima volta, infatti ricordo che arrivai tardi anche ad uno scontro con uno della foglia.


    *non è possibile che io sia sempre in ritardo!*

    E pensando questo aumentai il passo. Poco dopo ero arrivato ed il palazzo si ergeva innanzi a me… sentivo delle voci provenienti dall’interno, mi sentivo mortificato perché ancora non conoscevo nessuno e, con questo ritarda, difficilmente avrei dato un’impressione positiva.
    Entrai nel palazzo e guardai i presenti


    *i..il.. il Kok… il Kokage!*


    Era presente anche lui, doveva trattarsi obbligatoriamente di qualcosa di serio. Con lui v’erano anche dei ninja che avevo visto alle mura…

    *quello deve essere Yami Kabane e quella donna credo che sia Shinodari Jaku…*

    Li c’era anche un uomo, che forse poteva dirsi leggenda. Potei riconoscerlo solo grazie alle parole di mia madre, anche se non era proprio come lo immaginavo

    *qu. quello è Luis!*

    Quindi nuovamente iniziai a cercare volti noti

    *eccolo! Lui deve essere.. Oneru, o qualcosa di simile; ricordo bene il suo combattimento qui, sotto le mura, con quel ninja di kiri… e chi è quello con il ventaglio in mano? È un po’ ridicolo ma quel vestito servirà a indicare qualche funzione… mmh..*

    Entrando nella sala ebbi solo il coraggio di dire:

    <<sal… Salve!>>

    E mettendomi una mano dietro la testa per grattarmi la nuca coperta dalla massa dei miei capelli rossi:


    <<sc.. Scusate il ritardo… ehm… ho avuto dei problemi con… ehm… no nessun problema, scusate ancora.>>

    Quindi mi sarei avvicinato per poter ascoltare meglio, toccando con la destra l’ocarina, per riacquisire un po di auto controllo; ero nervosissimo, in quella sala vi erano ninja molto più potenti e ovviamente molto più conosciuti.

    *speriamo non si arrabbi nessuno… che figuraccia!*


     
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  8. Nidaime
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    Sigilli, Squadre


    Il Kokage ascoltò con attenzione ognuno dei presenti: dalle osservazioni del Mikawa di nome Akashi, fino alle repliche a lui furono fatte dai due amministratori Shinodari e Yami.

    Ascoltò la domanda relativa alle squadre speciali posta da Febh Yakushi e sottolineata dalla curiosità di un altro genin di nome Ryose.

    Ascoltò le parole di Luis, in cui chiedeva fiducia per la sua scelta relativa alla Kusanagi e quelle che aggiunse il giovane che si proclamava suo allievo, giovane verso il quale il Nidaime rivolse uno sguardo trasudante indifferenza.

    Ascoltò il genin che chiedeva di rinunciare alla conquista di uno dei Sigilli ed osservò altri più silenziosi, fra cui uno dei Mikawa che sembravano seguire Akashi ed il bizzarro genin che sventolava il ventaglio in direzione di Shinodari, un genin la cui presenza parve oltremodo scossa dai sakki di Luis e Shinken.

    Anche di Shinken il Kokage ascoltò le parole, con il suo sguardo freddo e rilassato, prima dell'arrivo di un giovane ninja di Oto ritardatario a quella riunione, un giovane di cui non conosceva il nome.

    Quando tutti ebbero parlato, fu il Kokage a riprendere la parola.


    - Ti dò il benvenuto alla riunione del Suono, ragazzo. Non ti conosco, sei dunque un nuovo shinobi del villaggio, giusto?, esordì cordiale il Nidaime verso l'ultimo arrivato, prima di rivolgersi ad uno degli shinobi che per primo s'era proposto alla guardia dei Gate.

    -Akashi, se ti riuscirà di prendere il Sigillo del Lupo ed ottenere la difesa del Gate ove si troverà Fenrir, allora avrai modo di decidere come meglio legarti a lui.
    Per quel che riguarda la questione degli shinobi provenienti da altri villaggi, come già i due amministratori ti hanno fatto notare, ninja di Oto, la nascita non è sempre segno di lealtà verso il Suono.
    Credi forse che, dei presenti, siano tutti legali al Suono per nascita? Forse tu stesso nemmeno immagini quanti siano gli effettivi ninja che provengono da altri territori e hanno giurato fedeltà ad Oto per motivi diversi.
    Non sei forse anche tu proveniente dalla Sabbia? O io dal Tulipano Stregato? Eppure siamo qui, a parlare del bene del Suono perché lo abbiamo a cuore.
    Io non li vedo come traditori, ma come ninja che abbandonano la propria terra natia perché non vi si sentono parte.
    Questo lo posso comprendere, ma, di certo, non sarà permesso che uno di loro prenda uno dei Sigilli di Oto e poi scappi con lo stesso, questo, come da Yami ipotizzato, non sarà più possibile. Non vi saranno altri Mataza in queste terre.-


    Concluse perentorio il Kokage, voltandosi poi verso il giovane di nome Oki Mikawa:

    - Va bene, Genin di Oto, accetto la tua rinuncia alla conquista di uno dei sigilli, ma, credo, dopo queste tue parole, che sia giusto sottolineare che, il mio discorso precedente sull'onore, varrà sempre, ma non per questo il torneo richiede che voi sacrifichiate le vostre vite.
    Si può rischiare tale sorte, ma non la morte è la fine di questo Torneo; bensì decidere chi potrà ottenere la difesa dei Quattro Cancelli del Suono; chi perderà, potrà anche sopravvivere, questo dipenderà da lui e da come userà le proprie abilità.
    .

    Questo spiegò il Nidaime, sottolineando, alla fine, il numero di Cancelli per cui erano in lizza i possibili custodi; prima di voltarsi verso il genin degli Yakushi:

    - Relativamente alle squadre speciali, giovane ninja degli Yakushi, sì, saranno riformate, ma per essere effettivamente forti avranno bisogno di jonin, chunin e genin d'alto grado.
    La mia idea era di suddeviderli in team formati da almeno un jonin ed uno, o due, chunin; le tipiche squadre di quattro elementi, ma, per ottenere ciò, sarà necessario del tempo, per ora, l'ingresso nelle squadre speciali sarà consentito ai chunin ed ai genin dalle capacità più alte.
    Quindi, Febh, nel tuo caso sarà possibile farne parte; al contrario, giovane Ryose, tu dovrai ancora attendere, l'esperienza ti permetterà di certo di prendervi parte con dignità, ma dovrai ottenere tale esperienza sul campo, come ninja.


    Affermò, rispondendo ai due che gli avevano posto tale domanda.

    - Come poc'anzi ti dissi, Luis dei Mikawa, non criticherò la tua scelta di aver affidato a quel giovane la custodia della Kusanagi, la mia fiducia nei tuoi confronti è assoluta.

    Continuò verso il ninja dei Mikawa, prima di volgersi verso colui che a Luis era pari per grado ed energia lì in mezzo, Shinken

    - Ti dò ragione, Shinken: non è merito mio se il villaggio di Oto è ancora vivo dopo un anno, no, è merito di tutti gli studenti che si sono migliorati diventando genin, scoprendo le loro forze e perfezionandole, sviluppando abilità proprie di queste terre; è merito di chi ha permesso il legame fra il villaggio ed i suoi antichi clan, che ne sembravano distanti; di chi ha riscoperto le hijutsu che il mio predecessore teneva nascoste ai più; di chi ha preso nelle sue mani il ruolo di amministratore per evitare che tutto crollasse su di se... non sono certo alcuni di questi, ma non so quanto anche tu possa contare fra loro.
    La mia colpa è stata, un anno fa, di perdermi nello studio dei sigilli e delle arti del mio predecessore, affidando al villaggio il compito di tenersi in piedi da solo, era ancora troppo giovane per questo ed ormai l'ho compreso.
    Proprio per questo, adesso, cerco di ridare vita alle promesse fatte.
    Alla fine, come ti dissi, saranno le azioni a dimostrare quanto interesse si rivolge verso Oto.


    Con queste parole, il Kokage concluse il suo discorso, volgendo di nuovo lo sguardo verso tutti i presenti, pronto ad ascoltarne le repliche.

    OT: I genin per le squadre speciali dovrebbero essere almeno energia rossa.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Capisco, Kokage-sama. Avrebbe risposto riguardo la selezione della squadra speciale. In questo caso dovremo aspettare che ci siano abbastanza ninja di sufficienti capacità per formare la squadra, giusto?

    Avrebbe chiesto..pensieroso, per poi sollevare lo sguardo verso il Kokage e aggiungere

    Ma..ehmm..se questo verrà eseguito in quel momento, non diventerà complesso salvaguardare il villaggio durante la competizione per i sigilli maledetti...o anche solo durante la visita degli amministratori?

    Non potremmo...non so..costituire un corpo di ninja scelti, anche se non ancora pronti per una squadra speciale, che almeno temporaneamente faccia le veci della squadra? Giusto per queste occasioni, in attesa che ci sia la disponibilità effettiva di ninja adeguati...

    Sperò solo di non avere esagerato..la sua voleva essere solo una proposta, ma come al solito temeva di averla formulata male. ..quanto odio le occasioni formali! Pensava tra sè. Era così semplice atteggiarsi un pò durante gli scontri, o in missione..ma qui, davanti a tutti...beh, parlare non era la cosa che gli riuscisse meglio..
     
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    Oto, sounds Good

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    L'unico discorso che colse la sua attenzione si dimostrò l'accenno alle squadre speciali, argomento al quale aveva pensato molto in passato e che ora, con prepotenza, tornava a solleticare la sua curiosità.

    "La scelta sulla composizione della squadra mi sembra ideale, anche se come detto di difficile attuazione, ma quello che mi preme sapere ora è che tipo di squadre andremo a formare. Per esser schietti e di facile comprensione, avremo team di tipologia classica come inseguitori e similia, oppure saranno squadre ibride impiegate un pò ovunque?

    Prese una pausa inspirando profondamente dando anche modo agli astanti d'elaborare correttamente le sue parole, aspettando in caso di qualche celere risposta per riprendere parola subito dopo.

    "Inoltre vorrei avanzare una richiesta, un breve incontro per presentare un'idea che dovrebbe rimanere riservata tra le alte sfere del villaggio, qui rappresentate da lei, Nidaime, e dagli amministratori. Ma il tutto si potrà vedere al termine di questa riunione. Nel frattempo...

    Sospese la frase, alzandosi dallo scranno su cui s'era adagiato, avvicinandosi poi al Kokage porgendogli alcuni fogli malconci, ingialliti e indecifrabilmente scarabocchiati ad una prima occhiata distratta.

    "Confido che possano risultare utili, di certo più di quanto lo siano stati per me. Rimanendo poi in tema, vorrei condividere anche la mia esperienza come ex-guardiano.

    Gli scarabocchi, studiandoli per qualche secondo con attenzione, avrebbero rivelato schemi e note accostati a schizzi esplicativi, tutto il necessario per la realizzazione di alcuni progetti.
    Consegnato il plico il chunin avrebbe poi fatto ritorno al suo posto, terminando così la sua esposizione.

    "Com'è consuetudine i gate verranno affidati a coloro che si dimostreranno meritevoli abbastanza da ottenere uno dei sigilli minori, fu così a mio tempo e lo sarà per molto in futuro, ma vorrei che ai nuovi custodi delle nostre mura fosse offerta la possibilità ufficiale di scegliere tra i nostri shinobi uno, meglio due, aiutanti con cui creare un piccolo nucleo operativo e gestionale per la difesa. Un gruppo che s'incaricherà di coordinare le forze di resistenza in caso d'un attacco, almeno il tempo necessario perchè l'autorità centrale gestisca la faccenda con sufficiente calma non dovendo preoccuparsi d'allestire una risposta immediata. Inoltre l'avere dei, diciamo, luogotenenti, favorirebbe il lavoro di custodia una volta sinomino di staticità obbligata o abbandono delle mura.

    Si zittì di colpo, tornando nell'apparente apatia che l'avolgeva.


    ------

    Per i curiosi il contenuto dei fogli ^^
    Evidentemente semplici proposte, tranne che per i dardi esplosivi già in utilizzo del mio pg, passibili di rivisitazioni, abbellimenti sul piano descrittivo e necessarie correzioni tecniche.

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Dardi esplosivi [Quantità: 1] (AaD - Attacco ?/? - Cr ?)
    Particolari armi da lancio su cui è riportato il fuuinjutsu impresso sulle comuni cartebomba, rendendo le stesse esplosive, previo l'immissione di chakra nel sigillo. Il costo di ogni singola munizione si ottiene sommando i crediti necessari all'acquisto del dardo e quelli per il sigillo esplosivo.

    Esempio: un kunai esplosivo di livello I avrà un costo di 50 crediti (10 del kunai +40 della cartabomba lv.I).

    CITAZIONE
    Capsule dentali [Quantità: 1] (Vario - Cr 15)
    Si tratta di una semplice modifica dentale a cui lo shinobi si sottopone per ottenere alcuni discreti vantaggi a livello tecnico e tattico. Sostituendo solitamente i denti del giudizio, o in caso riempendo gli spazi lasciati vuoti da quest'ultimi, o a scelta i molari si procederà all'inserimento di capsule cave, appositamente studiate per rimanere nella loro posizione anche se sottoposte a forti traumi (colpo in faccia), al cui interno verrà inserita una pillola. Con una giusta pressione della lingua sull'artificio il farmaco uscirà potendolo così ingerire, o somministrarlo a terzi. Il vantaggio di un simile strumento è palese nel caso entrambe le mani fossero inutilizzabili, oppure per evitare che altri sappiano dell'operazione appena compiuta, la decisione di quante capsule farsi impiantare poi spetta alla sola coscienza del ninja poichè le stesse, in un numero non troppo consistente, non produrranno alcun tipo d'invalidamento sia nell'esprimersi che nella masticazione.
    All'interno della capsula il farmaco sarà in stato di completa impermeabilizzazione in modo che la saliva non procuri lente erosioni, questo risulta importante nel caso si scelta di posizionarvi dosi di cianuro qualora si volesse evitare la cattura da parte di forze nemiche, o la perdita d'efficacia nel tempo d'un tonico di recupero.

    CITAZIONE
    Bomba sonora [Quantità: 1] (Bomba - Cr 50)
    Questo piccolo ordigno altro non è che una versione modificata dell'idea più comune dei fumogeni o abbaglianti. Grazie ad un particolare interessamento sull'applicazione del suono in battaglia il clan Fuuma, originario delle terre che ora formano Oto, riuscì a creare un piccolo congegno adatto a generare particolari onde soniche al fine d'ottenere un discreto vantaggio nella battaglia riducendo drasticamente le percezioni nemiche. Il botto generato non produrrà alcun tipo di danno fisico e si propagherà in un'area relativamente ristretta (2 metri), ma garantirà, qualora il nemico si trovasse nell'area interessata, una diminuzione pari al 30% dell'agilità e dei riflessi più un totale annullamento dell'udito. Nel secondo e terzo turno dall'esposizione gli effetti caleranno con un graduale recupero dell'udito (-30%), ed un miglioramento nella coordinazione dei movimenti (agilità e riflessi -10%). Il quarto turno invece segnerà la fine di ogni invalidamento, lasciando solo un residuo fischio delle orecchie che calerà fino a sparire al termine dello stesso. Qualora la vittima di tale attacco possedesse abilità particolari potrebbe risentire maggiormente, od in minor misura, dei problemi derivanti (udito sviluppato +1 metro, udito perfetto +2 metri).

    CITAZIONE
    Scudo retrattile [Quantità: 1] (Protect - Difesa 15 - Cr 45)
    Trattasi di una piccola protezione fissata tramite apposite cinghie all'avambraccio, in posizione chiusa misura venticinque centimetri di lunghezza e cinque di larghezza ad una delle due estremità (quella rivolta verso il gomito), mentre l'opposta presenta un disco più ristretto. Il meccanismo è semplice e di facile utilizzo rendendo il funzionamento dello scudo rapido ed utile come pronta risposta ad un attacco, infatti basta un particolare scatto del polso, studiato per non essere eseguito accidentalmente, per far si che le varie lamelle di metallo scorrano attorno al disco, andando a formare in poco un cerchio completo. Assorbire un colpo superiore alla resistenza della protezione causerà quasi sempre il blocco del meccanismo e quindi l'impossibilità di richiudere lo scudo potendo diventare così d'intralcio.

    CITAZIONE
    Scudo di chakra [Quantità: 1] (Protect - Difesa 25 - Cr 60)
    Trattasi di una piccola protezione fissata tramite apposite cinghie all'avambraccio, in posizione chiusa del tutto simile allo scudo retrattile misurante venticinque centimetri di lunghezza, ma soli tre di larghezza ad una delle due estremità (quella rivolta verso il gomito), mentre l'opposta presenta un disco più ristretto. Il meccanismo è semplice e di facile utilizzo rendendo il funzionamento dello scudo rapido ed utile come pronta risposta ad un attacco, infatti basta una modesta immissione di chakra (consumo Medio) per far si che le due lamelle di metallo scorrano attorno al disco, similmente ad un orologio ma con rotazioni opposte, andando ad incontrarsi dopo mezzo giro. In questo caso infatti non sarà necessario creare una copertura completa d'acciaio, perchè sarà il chakra che produrrà la difesa assumendo una forma rotonda semitrasparente dal colorito azzurrino, tipico di costrutti simili, del diametro di cinquanta centimetri. Inoltre è da notare l'aumento d'efficacia nel caso in cui si possiedono elevate doti di controllo della propria energia psicofisica (+5 di difesa per ogni livello di controllo del chakra oltre il primo).


    Edited by Luis - 10/12/2007, 21:51
     
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  11. GÄþr¥³±WôRLd©
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    Fedeltà

    Gabry restò in disparte per gran parte del dialogo che si creò fra i Mikawa e il portatore della spada di Luis. Fra Shinken e Nidaime. Alcune discussioni sfiorarono il ridicolo, altre mettevano in discussione la fiducia e il lavoro fatto per Oto. In passato l'Uchiha aveva tradito il proprio villaggio per far parte di Oto andando a ricoprire la carica di guardiano del South Gate. Il sigillo del Lupo veniva nuovamente messo in gioco, quanti sforzi e quante cicatrici per l'antico torneo. Di certo, ad un nuova sfida, non si tirava affatto indietro. Era pronto a rinnovare la sua fedeltà al villaggio, pronto a difenderlo come non aveva fatto in precedenza. Mettersi in gioco era per lui una sfida. Lo faceva da sempre, quel brivido di spingersi al limite lo affascinava sempre. Così non appena vi furono anche pochi attimi di silenzio, prese parola, in maniera discreta per rivolgersi al Kokage.

    «Ho dunque ascoltato il vostro lungo dialogar, ma prima di prender parole ho preferito ragionare. Già in passato mi misi in gioco per il sigillo del Lupo. In un torneo in cui si rischiava la vita, mi par di ricordare che nella scorsa riunione già si affrontò un tale discorso. Ma chi già ha rischiato la vita in Torneo, chi si è legato ad un sigillo ed è stato guardiano di un Gate verrà rimesso in discussione come chiunque altro? Saranno i loro antichi sforzi rimasti scritti nell'aria e solo impressi nella memoria come ricordo? E' ovvio che pongo la questione poichè mi riguarda in prima persona. In ogni caso, se necessario, io sarò pronto a rimettermi in gioco per il sigillo a cui ormai mi sento legato, quello del Lupo. Non sarà un altro Torneo ad intimorirmi, nè tanto meno la morte a frenarmi. Da quel dì la mia vita è cambiata, ormai la paura di qualcosa è solo un brutto ricordo. Rinnovo la mia promessa di fedeltà ad Oto, pronto ad impegnarmi più di quanto feci in passato. Se mi è permesso vorrei inoltre considerare valida la proposta di Luis riguardo alle "squadre" incaricate di controllare i Gate. Questo implicherebbe comunque l'impiego di un buon numero di ninja. Lasciò quindi che sia il Kokage a formulare le giuste stime.»

    Il suo discorso fu piuttosto lungo e articolato. Voleva mostrarsi ancor vivo in quel villaggio. L'etichetta di traditore non l'aveva mai abbandonato. La sua vita era messa continuamente in gioco, anche con i suoi compagni di clan, tutti residenti in Konoha. Credeva in quel villaggio, il villaggio del Suono. Così ricca di ottimi ninja e di buone promesse per il futuro.

     
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  12. Yami Kaguya
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    ...Che senso ha far casino per poi fare marcia indietro?

    Max ritirò la sua candidatura al North, indicando Luis come il legittimo possessore. Cosa di cui Luis non aveva fatto la minima menzione, a meno che non fossi sordo.
    A seguire, si ritirò anche Oki. Così che solo Kosuke era rimasto per il Gate East. Lo fissai un attimo, per poi tornare a guardare Max. Era normale tenere alla vita. Devi solo capire quando vale la pena farlo e quando no.
    Dal teppista, mi spostai di nuovo su Shinken, che aveva ancora da lamentarsi. Tuttavia, era una questione del Niidaime, in fondo aveva spiegato il motivo della sua assenza solo a me e Shin.
    Intanto, arrivò pure un altro Shinobi. Parecchio in ritardo, ma meglio tardi che mai. Anche se contava "quanto", tardi.

    Il Kokage prese presto di nuovo parola, rispondendo a ogni frase a lui rivolta.
    Le squadre serie sarebbero state formate in là, sembrava. Purtroppo Oto stava ancora crescendo, e le sue forze per ora erano per la maggior parte fondate sui genin. Il fatto positivo era che fra questi, chi avesse esperienza poteva comunque entrare, vista la scarsità di chunin a Oto, in quel momento.
    Febh però, espose una giusta considerazione. La visita di Kiri, e di Konoha e Oto in occassione del torneo, era troppo vicina per poter attendere nuovi chunin.
    Subito dopo, Luis si fece sentire di nuovo, ponendo anche la questione della tipologia di squadre. Ed effettivamente, visto il numero di ninja, delle squadre adatte a più funzioni potevano essere più utilli.

    Consegnati poi dei fogli al Kokage, propose anche che i futuri guardiani avessero dei luogotenenti, per coordinarsi meglio. Certo, se fossero sopravvissuti. Pareva tanto un contentino, da certi punti di vista. Ma come idea di base, visto come le sentinelle si fossero trovate spesso senza guardiano, così le possibilità erano parecchio ridotte.

    Poi, fu di nuovo il turno di Gabry. Che al contrario di Shinken, non sembrava voler lasciare così il suo cancello. E dopo ciò che avevano passato per ottenerlo, era naturale. Ma la loro assenza aveva messo in pericolo la vita di tutto il villaggio. Se ridolevano il loro cancello, non credevo avessero altra scelta che dimostrarlo mettendo di nuovo in gioco la vita. Ma quella decisione, alla fine spettava al Kokage.
    Non avevo altro da aggiungere rispetto a prima. Rimasi semplicemente in silenzio, fissando i presenti. E adocchiando uno o due persone, con cui sarebbe stato interessante lavorare. Ma per ora, meglio sentire eventuali commenti. Per ultima, fissai Shinodari. Se Sayaka fosse uscita dalla sua tana, probabilmente Shin sarebbe stata la sua vice, essendo seconda solo alla donna stessa, come conoscenze mediche. Solo che ultimamente aveva mostrato uno sguardo ben diverso, da quando l'avevo incontrata per la prima volta.
    Sorrisi di sottecchi, rimanendo semplicemente ad aspettare.
     
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  13. Sayaka Okamikumo
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    NUKENIN



    La porta della sala si aprì con un cigolio sinistro.
    La figura femminile ammantata dalle ombre rimase immobile sulla soglia socchiusa osservando l' interno della stanza dall' unico occhio rosso visibile.
    Poi aprì l' ingresso con non curanza, rimanendo comunque ben stagliata sulla porta con aria trionfante e decisa.
    Era avvolta da un kimono da viaggio, sotto di esso si intravedevano bende ed equipaggiamenti da battaglia.
    Una grossa sciarpa corpiva la sua testa lasciando visibile solo il volto oscurato dalle ombre.

    image


    Sayaka rimase a fissare i presenti con sguardo ricolmo di disprezzo ed odio per alcuni istanti.
    Poi avanzò nella sala sin davanti al Kokage inchinandosi con deferenza al suo signore.
    Infine prese la parola:
    "Mio signore, il mio corpo originale si trova attualmente impegnato in una missione dall' alto rischio di morte su un continente molto distante da qui! Comunichiamo attraverso questo clone creato in laboratorio ed alimentato temporaneamente dal chakra.
    Non ho molto tempo, fra pochi minuti queste spoglie di carne marciranno!
    Le parlo in veste ufficiale e diretta onde fugare ogni dubbio sulle motivazioni che mi spingono."

    Ci fù un momento di silenzio per esser certa che l' attenzione dei presenti fosse concentrata su di lei.
    "Sono legata a questo villaggio da ua sorta di "affetto" per queste mura che sono abituata a chiamare "casa"!Tuttavia nuovi dubbi e nuove prospettive si sono affacciate nella mia vita, e l' egemonia soffocante dell' accademia mi ha portato ad una scelta che molti di voi non apprezzeranno."
    Il suo tono si fece duro.
    "Ho intenzione di divenire una nukenin. Sarò per sempre fedele ad Oto, al suo signore ed agli insegnamenti che mi sono stati lasciati nel tempo, tuttavia ho piena intenzione di girare il mondo e seguire solamente le regole che IO ho stabilito per me. Sono una persona che ama torturare ed uccidere, rapire esseri umani per sperimentare nuove inquetanti variazioni mediche e mangiare le loro carni. Sentirmi obbligata da una struttura superiore, che in questa sala in molti vorrebero vedere distrutta, a snaturare me stessa per un buonismo che ritengo vomitevole è assolutamente un offesa al mio ego.
    E non sono più disposta a farlo!"


    Rimaneva in piedi, fissando il suo signore con rispetto, nonostante tutto quello che stesse pronunciando.
    Dalle sue vesti uno strano liquido marrone scuro, misto a del sangue denso e scuro si affacciò sul pavimento. Il processo di disgregazione molecolare della copia stava cominciando.
    "Non pretendo che le mie parole siano accettate senza alcuna remora, tuttavia non intendo smuovermi dalle mie ragioni. Ucciderò e cancellerò l' esitenza di chiunque si frapponga fra me e la mia libertà personale.
    Parteciperò alle missioni in qualità di ninja libero e sarò slegata completamente da villaggi e quant' altro.
    Righerò personalmente il mio corpifronte in caso di necessità o richiesta da parte vostra, tuttavia ricordate che per me sarà sempre un piacere ed un onore venire in questi luoghi come un alleata.
    Ho pensato anche a trovare un valido sostituto per il posto vacante che lascerei presso l' ospedale, una persona della mia stessa pasta che ritengo bravo e capace tanto quanto me.
    Ciò che mi preme sapere da parte vosta, mio signore, è la vostra posizione in merito al mio defezionamento."

    Attorno alle vesti di Sayaka oramai vi era una pozza scura di sangue.
    "Dovrò considerarmi come una nemica nella mia terra oppure potrò sempre far affidamento sul vostro consiglio?
    Indifferentemente dalla vostra risposta, questo corpo fittizzio frà pochi attimi morirà, trasmettendomi le informazioni in merito alla vostra decisione."

    Attendeva una risposta immobile e senza alcuna emozione sul viso, eccezion fatta per i primi cenni di pelle che pian piano si disfaceva.

    [...]

    Dopo le parole del kokage, si girò ad osservare la stanza da dietro la sua sciarpa scura e disse:
    "Da oggi in poi chiunque di voi tenti di relazionarsi a me non potrà avvalersi della forza dell' accademia per sfuggire alla mia possibile e continua ira.
    Non vi azzardate a seguire le mie orme credendo che ciò che faccio sia migliore del servire il nostro signore.
    Vi ucciderò, esattamente come farei con chiunque altro. Studenti o jonin che siate.
    Oppure sarò uccisa a mia volta.
    Shinodari! Da adesso, sino a nuovo ordine dovrai occuparti tu della manutenzione delle ragazze del Neko...Capirai quando le esaminerai a dovere.
    Per tutti gli altri, sopratutto coloro che si sono divertiti a rovinare le mie infermiere...preghiate che io non torni viva da questa missione!"

    Detto ciò le vesti caddero, mostrando una delle infermiere senza volto che si operavano a lavorare per la donna.
    Si mosse come in preda ad una crisi epilettica cadendo in terra ed agitando gambe e braccia.
    Oramai le fatezze di Sayaka su quel corpo erano svanite, lasciando solo un segno scuro sul pavimento.
    Poi il corpo sembrò squarciarsi dall' interno e la cassa toracica si aprì di colpo schizzando i presenti con del sangue.
    Un grosso ragno grigio scuro si mosse dall' interno del corpo per sgattaiolare via attraverso la porta dal quale era giunto.

    Edited by Sayaka Okamikumo - 22/12/2007, 12:40
     
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    Silenzioso. Immobile. Perso tra la folla che con foga si prostrava allo sguardo del Kokage, presentandosi e indicando le proprie generalità.
    Era tranquillo, timido di fronte al potere, a colui che aveva in mano le redini del villaggio, tuttavia amministrate malamente, facendosi trovare il più delle volte assente da quanto spiegavano i più “anziani”.
    Colpe su colpe. Colpe sconosciute al sapere di Jin, che interessato ne ascoltava le gesta, seppur non elogianti dello stesso Kokage, che a sua volta cercava di giustificare la sua assenza e alle volte di difendere la sua persona accusando a sua volta altri membri illustri del villaggio.
    Spasso. Era ciò che provava il ragazzo innanzi ai battibecchi che intercorrevano tra gli Shinobi del villaggio, mascherando il sentimento con occhi seri che scrutavano i presenti. Tale emozione si alterò quando vide come improvvisato paciere proprio il Kokage, che tentava di spegnere gli animi ribollenti dei membri del villaggio. Il divertimento arrivò al culmine nell’udire le parole di tale Maximilian Liart Okamikumo, dotato di irrisoria modestia che con fare illustre e spavaldo illuminava i presenti di cariche e titoli onorifici a lui donati, che furono bruscamente protestati dagli altri membri.

    § Ci vuole coraggio a mostrare cotanto esibizionismo…§

    Commentò tra sé e sé sincero.
    Tardivo. Giunse anche Luis Mikawa, membro atteso, reggente del suddetto clan, che placò definitivamente gli ardori del “pubblico” e del “protagonista” della scena, ricordando il peso delle sue cariche, e soprattutto di quella spada, desiderata in modo maniacale anche dallo stesso Jin. La Kusanagi No Tsuruji.
    Sogno proibito o Desiderio realizzabile? Domanda di inestimabile valore che però era priva di risposta, ignota. Solo con il tempo, e il fato avrebbero deciso l’incontro reale, o la vaga visione di egli e quella spada.
    In realtà il desiderio pulsante era un altro.
    No. La riunione non fù solo battibecchi, accuse e giustificazioni. Il problema che più di tutti andava ad indebolire oltre ogni limite la difesa del villaggio, era la mancata sorveglianza dei Gate, liberi; Dal visitatore, al più malintenzionato degli Shinobi potevano attraversarli nella più completa tranquillità senza temere trappole di sorta, che ne avrebbero sicuramente reso più ardua l’attraversata, e addirittura senza un ninja preparato a difesa dello stesso Gate.
    Fù proprio questo l'argomento centrale che vide interloquire all'interno della Riunione tutti, o quasi gli Shinobi di Oto. Chi per un Gate. Chi per un tanto bramato Seal, dall'arcano e oscuro potere, che sollecitava anche l'animo del ragazzo a possederlo. Avere il Potere...
    Accuratamente furono descritte le caratteristiche di ognuno di essi, non tralasciando neanche il più insignificante dettaglio.
    L'avvoltoio. Creatura dai poteri mistici e oscuri, risvegliava i desideri più cupi e maligni di Jin, fino ad ora non consapevole di possedere un lato cosi pauroso e gotico, che riempiva il suo essere di tenori fantastici, mai provati prima.

    § Quel Seal deve essere mio...A tutti i costi...§

    Quindi rivolgendosi al Kokage, facendosi avanti, con fare spavaldo emise definitivamente la sua candidatura a quel Seal con annesso la guardia del East Gate

    - Kokage-Sama. Con il vostro consenso vorrei candidarmi per avere il potere di Nechbet...La divinità oscura alata. Non ho particolari pretese oltre a questa candidatura, se vorrete sarete voi a consegnarmi il Gate se mi dimostrerò degno di sorvegliarlo. -

    Chiaro, breve e conciso. Non voleva fraintendimenti. Dopo aver pronunziato quelle parole tornò al suo posto. Sicuro di sè, mostrando a chinque avesse incontrato il suo sguardo un'aria di sfida. La competizione lo eccitava tutto, chissà che avrebbe incontrato avversari degni di essere chiamati tali.
    Perplesso. La figura che entrò alimentò in lui tale sentimento, derivato dal suo abbigliamento, dalle ombre che bazzicavano vicino alla sua persona. Non si poteva immaginare certo che fosse un amico/a. Il timore che incuteva quel suo occhi rossastro era indescrivibile, capace di raggelare dalla paura il ragazzo...
    Non prestò particolare attenzione verso i presenti; sembrava che il Kokage fosse la persona che volesse incontrare, nonostante fosse cosa educata presentarsi...
    Missione?
    Clone da Laboratorio?
    Doveva essere la famigerata Sayaka Okamikumo. La sua fama la precedeva, persino il ragazzino era a conoscenza di chi fosse e di cosa facesse. Tuttavia a stupirlo fù non la reprovevole forma in cui aveva deciso di presentarsi, ma cosa avesse in mente di fare.
    Diventare un Nukenin. Tradire il villaggio. Jin non immaginava neanche cosa si provasse a dichiararlo. Abbandonare la propria casa, le proprie origini, la propria famiglia, i propri amici. Evidentemente, il desiderio di libertà da parte di Sayaka superava tutte questi sentimenti di appartenenza al villaggio. Non restava che aspettare la reazione del Kokage...La faccenda si presentava interessante...


    Edited by Jin Tsuji - 4/1/2008, 15:06
     
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    Luis sollevò dei quesiti interessanti in seguito alle parole del Kokage sulle Squadre Speciali, discorso sollevato da Febh, vi erano diversi modi di organizzarle, senza contare la proposta riguardante degli eventuali aiutanti per il futuro guardiano di ogni gate, Ledah si sarebbe detto favorevole a tale proposta ed attese la risposta del Kokage in merito a quei punti sollevati da Luis.
    Per il caso di Gabry, visto raramente al villaggio, ma ex-guardiano, Ledah pensò che rifacendosi alle promesse della prima riunione, il Kokage gli avrebbe dato la possibilità di ottenere un seal maggiore, ma solo tramite una nuova prova, differente da quella per i minori e probabilmente, secondaria vista l'importanza della costituzione di nuovi guardiani, sopratutto per la necessità di averli ai gate.

    [...]



    A quel punto, entrò in scena qualcuno che Ledah aveva conosciuto tempo addietro, non la riconobbe dall'aspetto, Ledah aveva avuto modo di vederla per poco tempo prima che il corpo originale fosse distrutto e se ne creasse uno nuovo, ma dallo sguardo, quell'unico occhio scarlatto era inconfondibile, così come la voce, solo un dettaglio stonava con le nuove portate dal clone di Sayaka, l'annuncio del suo tradimento.

    Per quanto Ledah non si facesse problemi a comprendere il suo desiderio di libertà, non tanto perchè si sentisse costretto ad Oto, ma più che altro perchè l'idea stessa del volersi liberare da una costrizione gli risultava tutt'altro che inaccettabile, pur non comprendendone il motivo viste le implicazioni caotiche della stessa portata all'ennesima potenza; non comprese tuttavia la necessità di tagliare totalmente i ponti con Oto, per la quale la kunoichi nutriva una sorta di affetto stando alle sue stesse parole.
    Tuttavia, essendo al momento impossibile bloccarla e non essendosi dichiarata ostile al villaggio, dopo le eventuali parole del Kokage Ledah non si mosse per spingerla a restare nel villaggio, ma bensì, per curare un suo interesse personale, chiuse il ventaglio e lo poggiò a terra con una forza sufficente a richiamare l'attenzione sul rumore metallico dei due rinfozi, il gesto era stato studiato non per esprimere rabbia, ma per dare un minimo di carisma alle sue parole dal tono assente, pronunciate fissando la kunoichi con lo sguardo vacuo:

    "Sayaka!
    Tra noi due vi è un contratto, dopo quest'ultime rivelazioni, dovrò considerarlo recesso oppure passerà di fatto al tuo successore?"


    image



    Ledah restò immobile attendendo una risposta dal clone che cominciava a decomporsi lentamente, mentre una pozza scura si allargava sotto la creatura.

    [...]



    Il clone arrivò alla fine della sua breve vita, perdendo totalmente le fattezze della fu Rengoku, si rivelò essere una delle infermiere senza volto e si dimenò a terra come per una crisi epilettica, mentre il torace si squarciava, esplodendo come una pustola sanguinolenta ed innaffiando di sangue i presenti, Ledah mosse rapido il ventaglio in modo da ostacolare il sangue diretto verso Shinodari, mentre lui venne preso da alcuni schizzi, uno di questi era vicino alle labbra, Ledah passò la lingua sul sangue quasi senza pensarci, il sapore ferroso dello stesso lo rese cosciente del fatto e si ritrovò a sputare quel sangue disgustoso nella direzione imboccata dal ragno grigio, a sfregio.
     
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