Villa MikawaResidenza di Aloysius Diogenes

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  1. Historia
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    I Segreti del Mikawa


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    Harumi riaprì gli occhi. Aveva fatto uno strano sogno. Si trovava su una barca che navigava placida nei mari del sud, e se ne stava a crogiolarsi al sole con un cocktail in mano. Ci mise un paio di istanti a rendersi conto di dove si trovava. A cullarla non erano le onde, ma le robuste braccia di Ashiro, ed il piacevole tepore che sentiva non era il clima tropicale, ma il calore del corpo possente.

    Tu tranquilla...sistemiamo tutto ora.

    La voce gutturale dell'uomo non era per niente fastidiosa come si sarebbe potuto immaginare, anzi, la tranquillizzò. La ragazza sorrise debolmente, troppo esausta per sollevare lo sguardo sul suo viso, e richiuse le palpebre. Altri cinque minuti...

    Non aveva mai superato la soglia del luogo dove risiedeva Fyodor, e la sua prima volta fu nel dormiveglia, perciò ne avrebbe avuto ricordi confusi. L'antro si sviluppava, similmente alla maggior parte dei punti nevralgici di Villa Mikawa, sotto terra. Veniva chiamato il Pozzo, e la giovane non ci mise molto a comprendere quanto quel nome fosse appropriato. L'atmosfera tetra non era un problema per lei, abituata ad Eiatsu e alla sua passione per i morti, ma l'aria lì dentro era talmente tesa che si poteva tagliare con un coltello.

    Bravi i dementi. Ora lasciate il corpo qui, per terra, e salite immediatamente sopra a prendere tutto il sangue che avete dimenticato di portare. Non vedete che è un involucro vuoto! Tho, prendete queste, potete mettere tutto il liquido qui...per farlo ingegnatevi un po, no?! E fate in fretta! Quanto a lei Lei...mmm...può restare si.

    Il jonin dal corpo macilento prese immediatamente il controllo della situazione, assegnando a ciascuno un compito ben preciso. La peculiare biologia del capoclan Mikawa complicava non poco il compito del medico, ma questi non si perse d'animo iniziando immediatamente ad armeggiare prima ancora che il personale scemasse dalla stanza per fare ritorno al santuario sotterraneo per recuperare il fluido vitale mancante. Anche Ashiro si incamminò, ma solo dopo essersi accertato che la portatrice del Due Code potesse reggersi sulle proprie gambe.

    Sto meglio, ti ringrazio...

    La ragazza sfiorò delicatamente con le dita il muscoloso braccio irsuto dell'uomo, che grugnì in segno di assenso. Nella sala erano rimasti solamente in tre ora, di cui uno era poco più di un contenitore vuoto. Avevano estirpato il parassita che si era insinuato nel corpo di Diogene, ma a quale costo? Harumi si ristette, cercando di scacciare la fatica e la disperazione. Con decisione, batté le mani sul viso, riportando un po' di colore sulle guancie emaciate e risvegliandosi del tutto. Facendo un passo in avanti, si rivolse a Fyodor con cipiglio deciso. Non c'era tempo per l'incertezza, per domande stupide come ce la farà? Era del kokage che stavano parlando, e al suo fianco l'assisteva il migliore dottore che Oto avesse a disposizione.

    Cosa posso fare per aiutare?

    Grazie mille per la giocata!
     
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