Villa MikawaResidenza di Aloysius Diogenes

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  1. -Hidan
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    Il Kage Assente

    ... ma Akira non lo sa


    I


    Riemerso dal regno del Nadir, le mie ricerche riguardanti i nomi oggetto di scambio con Amesoko era state - inaspettatamente - molto fruttuose, relativamente anche in un periodo molto limitato.
    Certo, la lista dei nomi era ancora lunga... Nonostante la mia ultima visita a Konoha in compagnia dell'Hokage... Ma potevo ormai dire di avere informazioni su ciascuno di essi.
    O almeno, su tutti loro, meno uno.
    Non che conoscessi quel nome o non conoscessi le gesta di quell'essere, ma non riuscivo a immaginare che, sebbene, di tanto in tanto, qualcuno o qualcosa affermava di averlo ucciso, distrutto, eliminato o altri sinonimi a piacere, una parte di lui... Anzi, analizzando le parole di Touki, diverse parti di lui... Sopravvivevano ancora dopo decine e decine di anni.

    Orochimaru.

    Il primo dei Kokage - e anche ultimo - tra labirinti di menzogne e trucchi, rituali inimmaginabili e odio viscerale, sopravviveva alle ere e ai ninja, quasi non importandosi delle sconfitte che riceveva.
    Ad ogni guerra persa, una parte di lui riusciva comunque a strisciare verso uno spiraglio di sopravvivenza, come la più disonorevole delle bestie, la mia ripugnante serpe, correva a rifugiarsi nell'oscurità, attendendo il momento giusto di riuscire allo scoperto.

    Fatto stava che di informazioni sul primo dei tre ninja leggendari, il continente ninja ne era sprovvisto. Solo in un luogo potevo sperare di trovare qualche spiraglio: quel posto era Oto.

    Fu così che, una volta andato via da Konoha, ripresi i panni dello spadaccino errante, mettendomi in cammino per il Paese del Riso.
    Il Villaggio era un posto per me al più sconosciuto, avendo visitato al più solo il quartiere Yakushi in compagnia di Itai. Le mie conoscenze nel villaggio si potevano dire quasi più spoglie della mia conoscenza geografica del posto.
    Febh Yakushi, infatti, il Jonin domatore di lucertole, era ormai morto.
    Avevo incontrato la sua anima persa negli Inferi e, sebbene avessi proposto allo stesso di ritornare in vita, avevo ricevuto una risposta negativa... Era confuso, forse impaurito come non lo avevo mai visto... E non riuscivo a comprendere come tutto quello fosse successo... L'unica cosa che sapevo era che era stata una kunoichi di nome Hebiko ad ucciderlo. Se mai fosse servito, quel nome lo avrei ricordato.
    Oltre all'amministratore più fannullone - e dal potere distruttivo - del Continente - da che pulpito arrivava la predica poi - l'unico altro ninja che avevo conosciuto era stato proprio l'attuale Kokage: Diogene Mikawa.
    Certo, l'occasione non era stata delle più cordiali... Eufemismo...
    Si fa per dire, infatti, dato che se non fossi intervenuto immediatamente probabilmente Kensei sarebbe stato letteralmente trucidato e smembrato dal Mikawa nei sotterranei del palazzo del Ferro dove avevamo effettuato l'ultima riunione de Kage.
    Solo la mia presenza aveva scongiurato a Kensei una fine ben peggiore.
    Mentre camminavo per quello che doveva essere il famoso Bosco dei Sussurri, ripensai a quel combattimento. Se fossi stato da solo, all'epoca, probabilmente non avrei avuto alcuna chance... Il Mikawa si era rivelato essere un avversario formidabile, sia dal punto di vista della possanza fisica, sia dal punto di vista delle arti ninja. Era un esperto manipolatore del sangue, gran utilizzatore di ninjutsu, taijutsu e, da quello che avevo potuto provare sulla mia stessa pelle, anche di genjutsu.
    Ero però consapevole, anche se non sapevo bene neanche io spiegarmi il perché, che non avevo visto tutto. E questo mi incuriosiva, nella mia solita follia competitiva.

    Immerso tra i pensieri, ben presto mi accorsi di una cosa molto importante e molto più attuale. Ma dove sono? Esclamai ad alta voce, mentre calciavo via con nonchalance uno strato pesce-serpente-anfibio con tre occhi e di un colore rossastro, facendolo volare oltre la folta vegetazione; in contemporanea, il suo stridulo verso perdeva di secondo in secondo intensità. Mi ero appena fermato al margine di un laghetto di acqua salmastra dalla quale non avrei mai e dico mai bevuto. Bleah. Mi allontanai, procedendo al buio in quel bosco. Perché diavolo non seguo mai la strada principale... Borbottai, quando però una minuscolo radura si aprì dinanzi a me. Al centro di essa, una baraccupola di legno. Oh, finalmente, una casetta. Vediamo se c'è qualcuno per chiedere informazioni... Mi avvicinai alla struttura di legno, sbirciando dalle finestre. L'interno sembrava essere stato abitato ultimamente, ma al momento sembrava essere disabitata. Senza abbattermi, provai comunque a bussare alla porta, parlando ad alta voce. Ehilààà... C'è qualcuno? Potete aiutarmi? Mi sono perso, sapete indicarmi la strada per Oto? Oppure non è che avete visto Orochimaru in giro ultimamente? Non per forza lui, anche un suo pezzettino, una copia... Insomma, mi accontento... Sono proprio strani questi Otesi...



    Edited by -Hidan - 14/11/2020, 19:18
     
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