Villa MikawaResidenza di Aloysius Diogenes

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  1. -< Etsuko >-
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    IL TALENTO DEL CALABRONE


    POST I



    L’animaletto volteggiò per un po' attorno alla figura del Kiriano. Osservava il cielo Etsuko, le nuvole viaggiavano rapide come i suoi pensieri, brandivano il terrestre per poi disperdersi all’orizzonte come non fossero mai esistite. Lì, dove si trovava, il cielo era limpido, non pioggia, non nebbia ne ricordi e rimpianti, solo un azzurro intenso, qualche sparuto uccello ed il vento. Come amava il vento, la sensazione che gli regalava sulla pelle, quella carezza che non aveva mai avuto il coraggio di chiedere e che lui in modo incondizionato gli regalava. quella sensazione ad occhi chiusi di una presenza rassicurante ed eterea.
    Il ronzio si fece più insistente e per un momento lo costrinse ad aprire gli occhi, si adagiò sul braccio sinistro posto sul petto e lo vide, quello strano animaletto. Spavaldo lo fissava. Sorrise Etsuko e lo riconobbe, era un Calabrone e così ricordò quello che in giorni lontani gli avevano detto. Detto in momenti in cui aveva avuto voglia di mollare, quando aveva creduto che fosse impossibile…

    “le cose si imparano a forza di errori” gli avevano detto… "nulla è impossibile"
    "La conosci la storia del CALABRONE? qualcuno pensò per il calabrone che data la forma piccolissima delle sue ali fosse impossibile volare, tutti si domandarono come fosse possibile il contrario… fino a che qualcuno disse, il calabrone vola perché non sa di non poter volare"

    Questo che significa? Gli aveva risposto il Kiriano… "Tu devi essere il Calabrone, lascia credere agl’altri di non essere in grado di spiccare il volo, finchè alzeranno gli occhi al cielo e ti vedranno volare, con le tue piccole ali…"
    Sorrise ricordando e alzò gli occhi al cielo, immaginandosi lassù… fu allora che lo vide.

    […] POCO DISTANTE […]


    L’avevo seguito sin lì, mantenendomi a debita distanza, prendendo tutte le precauzioni per non essere individuato. Lo vidi atterrare, dissipando la sua nuvola di animaletti notturni, proprio davanti all’abitazioni in evidente stato di abbandono sebbene mantenesse, nonostante tutto, un certo lustro. Iniziava a chiedersi cosa ci facesse lì, che lo stesse cercando? No, doveva essere una semplice coincidenza. Ma colto da curiosità e colpito dall’inesorabile ruota delle coincidenze, decise che sarebbe stato saggio approfondire. Dopotutto era un CALABRONE.
    Avrebbe lasciato che il kage entrasse nella residenza, avrebbe atteso qualche minuto, il tempo necessario per non incontrarlo sull’uscio e poi avrebbe seguito le sue orme, sino a quella che sembrava essere una biblioteca. Aveva avvertito la presenza di qualcun altro oltre alla più alta carica di Kiri e si sarebbe fermato, celato agl’occhi in una delle stanze adiacenti di quella enorme abitazione. Chi doveva incontrare? E in quali guai si stava cacciando?




     
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