Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Ade Geist
        +1   Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,617
    Reputation
    +244
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Tempo e Scelte

    Capitolo Due

    Atto IX
    Al centro del tempo



    Fissavo duro l'uomo dai lineamenti scavati ed esausti. Sapevo di potermi fidare, le parole di Harumi mi avevano tranquillizzato al riguardo, ma quel fiume di follia che gli albergava nella mente rendeva la sua presenza un fattore di irrequietudine per il sottoscritto. A differenza delle menti contorte e sconnesse come quelle di Sanjuro o Fudoh, Eiatsu emanava una follia diversa: i suoi occhi sbarrati, il suo tremore imperterrito, la sua insofferenza cronica rendevano quella atmosfera svilente e meschina. Siete morti. Morti! Perderemo inutili minuti cercando di farvi capire quello che sta accadendo, intanto lei arriva, io scappo con Harumi e quel dannato arnese mentre voi ingaggiate battaglia. Quindi ricreo la pozza, dissanguando letteralmente il jinkurichi, ci butto l'arnese e poi mi rintano nella baracca del bosco mentre voi venite battuti inesorabilmente. Infine ricaricano il sigillo e poi si riinizia tutto dacca...si riinizia tutto dacc..dacc.. Ma qualcosa cambiò nel momento in cui l'uomo si rese conto di un dettaglio che avevo pronunciato. I suoi occhi vitrei si illuminarono per un istante, il suo palletico si arrestò e la voce divenne più ferma. Quante volte hai detto che avete preso il libro? La mia voce gli rispose nuovamente, calma, cercando di trasmettere anche a lui tale stato d'animo. Due. Dissi. Lo vedevo come seduto su un pavimento di spilli, quell'Eiatsu, tormentato sul da farsi ed incapace di scegliere se muoversi o lasciarsi scorrere la vita addosso, un ultima volta. Poi si voltò verso l'Akuma. Hebiko....Hebiko era con voi? L'ave...avete spedita nel passato? Chiese, tra lo sconvolto e lo stupito. Sì ... rispose il Kiriano ritrovato, mantenendo, anche lui, una certa parsimonia terminologica.
    Fu allora che la luce che avevo scorto divenne una vera e propria poderosa fiamma: Eiatsu saltò in piedi, muovendosi verso dove l'avevamo destato. Seguendolo, scorgemmo una serie di linee disegnate, o meglio, incise sul legno di quella baracca; linee che si intrecciavano, accavallavano, interrompevano e che tornavano indietro. Cercai di capire cosa avessi davanti, se ci fosse un punto focale dove tutto avesse origine ma Eiatsu mi anticipò, mostrandomi direttamente la strada da seguire: il suo affusolato indice munito di una rivoltante unghia estremamente lunga, indicava un preciso tragitto tra tutte quelle linee che si diramava da una trama più grande, terminando però troncato. Percorsi inesplorati. Dissi, anticipando di un istante le elucubrazioni del braccio destro del Kokage. Il tempismo torna, le azioni che avete fatto anche... Disse, fermandosi all'improvviso, quasi come se ci avesse ripensato. Poi fece un sospiro profondo: Posso fidarmi di voi? Ho raccolto un ulteriore tassello, potrei far riiniziare tutto e aspettare qualche anno in più...non sono ancora così vecchio dopotutto. Potrei...potrei ricapitare in una condizione più vantaggiosa...forse. Kensei, dimmi tu cosa fare...ti prego. Lui cerca l'oggetto che hai in mano, no so perché ma deve avere a che fare con quel pezzetto di specchio che avete trovato nell'orologio. Eiatsu si rivolse direttamente a me, come se mi conoscesse. Chissà quanti Kensei aveva incontrato lungo tutto quel peregrinare temporale. Chissà quanti di loro erano Mizukage, quanti erano soltanto titolarmente Kensei e non nominalmente tali, chissà quanti brandivano la Yakusoku, quanti Saruhyondo e quanti, ancora, entrambe. Che strana creatura il tempo: un titano che tutto divora, finanche i suoi figli. Immagino che distruggere l'artefatto sia fuori discussione. In ogni linea temporale, in ogni futuro alternativo, in ogni realtà parallela tu sei sempre tornato a nasconderlo, quindi vuol dire che questo oggetto deve rimanere inarrivabile. Mi sbaglio? Chiesi ad Eiatsu, mentre già ponderavo altro. Poi un'idea: Hai familiarità con quella leggenda occidentale che narra del semidio Eracle e delle sue dodici sfide, chiamate fatiche? rispondere con una domanda ad una domanda. Non il miglior modo per non tergiversare. Una di queste, esattamente la seconda, consisteva nell'uccidere una bestia la cui testa, se tagliata, ricresceva in duplice forma. Quindi, ogni volta che, per ucciderla, Eracle tentava di tagliare una testa, esse divenivano due, poi tre, poi quattro e via discorrendo. Sembrerebbe proprio che questo eroe occidentale sia destinato alla sconfitta perché dinnanzi a sé ha una creatura che si dirama infinitamente grazie alle sue innumerabili teste. Eppure quella è solamente la seconda delle sue dodici fatiche. Lo guardai, cercando di capire se aveva intuito dove stessi andando a parare. Anche noi, come quel semidio, ci troviamo, apparentemente, davanti ad una infinita serie di teste, gli eventi possibili nella nostra linea temporale. Essi si diramano tutti da un unico punto iniziale. Da questo infatti, si dirama una possibilità e da quest'ultima un'altra o forse altre due, tre, quattro possibilità. Se tagliamo la testa della creatura all'altezza del collo con più teste, le possibilità diminuiscono di molto. Se da un solo collo nascevano otto teste, ad esempio, adesso ne nascono soltanto due. E sai cosa succede se ripetiamo questo passaggio per ogni collo che ha più di una testa? Attesi un attimo, con una piccola pausa a marcare ciò che volevo dire. Uccidiamo l'Idra! portai il pugno davanti al petto. Non importa quante infinite possibilità ci sono: abbiamo sempre un modo per ridurre tutto ai minimi termini. Etsuko, quasi volesse rispondermi, proseguì immediatamente con un'idea. E se... provassimo... ? Disse, illustrandoci il piano. Ciò che l'Akuma suggeriva era dissimulare l'intero ambiente in cui si trovava il pendolo e lo specchio. Dopotutto, se l'artefatto ed il frammento dello specchio erano fondamentali per la riuscita del piano, nasconderli in piena vista poteva essere una soluzione efficace. Quello che manca in questo puzzle è sapere che cosa hanno intenzione di fare con artefatto e specchio. Ma credo che, per fortuna, Eiatsu non lo sappia o, a quest'ora, non avremmo la possibilità di essere qui e riprovarci. Presi l'oggetto illusorio posto da Etsuko e lo attaccai alla vita, vicino alla Yakusoku. Poi presi l'artefatto originale. Hakushaku. Dissi, richiamando nella stanza la Baronessa dei Pipistrelli delle Grotte del Silenzio. La "donna", nuovamente, sinuosa e austera, si mosse davanti ai presenti, camminando ma non toccando davvero terra. Ho bisogno che tu conservi questo oggetto. Nascondilo tra i lembi delle tue creature. Lasciami poi un frammento di te. Quando scopriremo come utilizzarlo, allora faremo il necessario. Intanto, occultati alla vista ed a tutti i sensi. La chirottera annuì, prima di concentrarsi alcuni istanti. Se qualcuno avesse avuto modo di percepire il chakra, si sarebbe accorto che la potente Hakushaku, adesso, appariva come poco più che un infino apprendista ninja. Allungando poi una mano inizialmente serrata, una volta dischiusala, mi porse un piccolo pipistrello. Aprii leggermente il mantello color della notte e lasciai che la creatura si intrufolasse dentro di esso e aderisse, a testa sotto, come amava fare, tra i miei dorsali e il drappo con le insegne kiriane, mimetizzandosi perfettamente. [Abilità] Mi voltai poi verso Etsuko ed i presenti. Come hai detto, il nostro compito sarà prendere tempo, tutto il tempo. Dobbiamo far scoprire le carte ai nostri avversari. Lasciamo che parlino e speriamo che la tua dissimulazione non cada davanti alle capacità dei nostri nemici. La mia speranza, dunque, era che, come ogni cattivo che si rispetti, i nostri avversari spiegassero qualche dettaglio del loro piano per manifestare la loro smoderata intelligenza e furbizia durante il nostro scontro. A questo proposito, pur essendo vero il fatto che, forse, lottare fosse totalmente inutile, la mia natura di guerriero, di incarnazione della marzialità e dell'arte della spada, non mi permetteva di farmi trovare impreparato. Avrei combattuto ad ogni costo. Etsuko, avvicinati. Dissi al kiriano. Hai un arto preferito? Sei solito combattere utilizzando qualche arma, oltre che i tuoi formidabili occhi? Dipendentemente dalla risposta, avrei attinto ad una goccia di sangue fuoriuscente dal femore del Figlio, per iniziare a incidere alcuni sigilli sul corpo dell'Akuma, prima, e sul mio, poi. [Simboli] A quel punto, una volta sistemato Etsuko, avrei proceduto sul preparare qualcosa che sarebbe potuto tornarmi utile durante lo scontro: sempre utilizzando il sangue e l'inchiostro, avrei inciso sul palmo della mano destra, incanalando il chakra attraverso la Yakysoku, una tecnica che già in passato mi aveva permesso di avere la meglio su una ninja di Kumo prima ancora che questa fosse riuscita a muoversi dopo avermi tronfiamente minacciato. [Tecnica Trascritta]
    Alcuni istanti dopo aver completato le mie operazioni, un'esplosione ed i passi che la seguirono sopra la nostra testa ci dissero chiaramente che non era più il momento di tergiversare. Dovevamo spostarci e capire chi altro si era appena aggiunto alla nostra timeline.

    Il grande boato giungeva dalla Biblioteca. Quando arrivammo in quella stanza, ci ritrovammo davanti quasi dieci persone tra cui la kunoichi dell'orologio. Eiatsu prese parola immediatamente, domandando dove fosse Diogene. Replicai guardando la ragazza. Dov'è Diogene? Ma non vi fu tempo per una risposta. Pochi istanti dopo, delle crepitanti saette gialle si impadronirono della stanza, facendovi apparire tre figuri, una donna e tre uomini. La Kunoichi, taciturna, si levò subito in aria. Uno dei due shinobi, invece, appariva malconcio e ferito. Forse il bersaglio più facile, in quella situazione. Infine, l'ultimo dei tre emanava una regale maestà. Si trattava, a constatare dall'espressione dei suoi alleati e del terrore comparso sul volto dell'aiutante del Kokage, del nostro bersaglio. Ma che bel quadretto. Davvero, ottima accoglienza! Disse l'uomo con una certa calma, mentre i suoi occhi si muovevano in lungo ed in largo dentro alla stanza. Stava già cercando il suo obiettivo. Ma, evidentemente, non lo vide subito. Infatti, comandò ad uno dei suoi due seguaci di andarlo a recuperare. Si, tu vai pure Amari. Recupera il pezzo prima che il tempo finisca, deve tornare al suo posto. Quanto a voi: se mi consegnate il cutter me ne andrò senza combattere. A voi la scelta. Non potevo rischiare che trovassero la Baronessa col vero artefatto, quindi agii d'impulso. Portai una mano al fianco, scostando il mantello e mostrando tanto la Yakusoku, quanto quello che avevamo appena scoperto chiamarsi cutter. Credo che stiate cercando questo. Etsuko, quindi, prese parola, anticipandomi. Non ho alcuna intenzione di farmi ammazzare... disse, quasi egoisticamente. Non vi nascondo che gli gettai una terribile occhiata. Ti consegneremo l'oggetto se manterrai la parola data. continuò. Al che, rincarai la dose, iniziando a mettere in moto. A cosa serve questo oggetto e cos'è esattamente? Chiesi, con la mano che, aperta, stava pronta ad estrarre indiscriminatamente la Yakusoku o il cutter illusorio.


    Forse sfruttando la tensione che si era creata in quel momento, Akira pensò bene di fare l'unica cosa che sapeva fare davvero bene: attaccare per uccidere. Akira, NO! Riuscii a gridare, un secondo prima che un lampo facesse attivare le lenti fotocromatiche del D-Visor del mio Elmo e un boato mostrasse Akira, Shunsui e Harumi a terra privi di sensi. Un grugnito ferale fuoriuscì dal metallo che mi rivestiva. HAHAH AHAHA certo che ti vogliono ammazzare proprio tutti Ji! Rise di gusto, l'uomo con le orecchie deformi. Ed allora io parlai nuovamente. Rispondimi e non farmi cambiare idea. La voce uscì perentoria, tagliente ed evidentemente alterata. Se qualcuno avesse provato a muovere un singolo muscolo, avrei riversato tutto il mio odio in quella stanza, guadagnando tempo come meglio potevo, ovvero combattendo. Degli altri, forse, ce ne saremmo occupati dopo. [Attivazione Kinjutsu + Aura d'Odio]



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 725
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1: (Ipotetica) Attivazione Kinjutsu
    2: (Ipotetica) Aura d'Odio
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


     
    .
393 replies since 2/11/2007, 23:19   12288 views
  Share  
.