Adunata Medica

[QdV]

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  1. Delmut
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    Appena conclusi di parlare, mi risedetti al mio posto ripensando a tutti quegli avvenimenti che mi avevano colpito in questo periodo appena passato.Finalmente i miei compagni di squadra afferrarono lo spirito della missione e cominciarono a discutere di fatti più importanti. Sasori che prese parola subito dopo di me, si scusò con tutti i presenti ma subito dopo incolpò Timosaki di aver fatto venir fuori quel discorso.Scossi la testa, non ero deluso dal comportamento di Sasori, ormai ero abituato a frequentarlo e come tutti gli Uchiha erano molto orgogliosi.

    - Sempre il solito Uchiha, non sanno cosa sia l'umiltà -

    Successivamente fu il turno di Timosaki che, offeso dalle parole di Sasori affermò che non si sarebbe scusato con nessuno e che non sapevano nemmeno cosa li aspettava. Fui seccato da quelle affermazioni perche il ninja sembrava non capire le parole mie e di Yasai.

    - Fiato sprecato, non vuole capire il ragazzo -

    Vidi chiaramente Yasai guardare stranito Timosaki, anche lui si era seccato del giovane ninja?
    Yasai prese parola nuovamente e deciso a far capire lo scopo della missione.Nuovamente dovetti ascoltare la spiegazioni di cosa ci avrebbe atteso arrivati sul campo di battaglia. Lentamente colto da un colpo di sonno
    improvviso , dovuto alla noia che ormai si era impossessata di me, mi addormentai, appoggiando la testa alla parete della carovana.
     
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  2. sweethinata
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    PoSt ATTiVo



    CHiSSà DoVe SiAmO??



    Di nuovo un silenzio imbarazzante. .
    Forse la timidezza, forse la mancata voglia di parlare, forse chissà la totale noncuranza di ciò che stava accadendo. . un solo dato certo: il silenzio era tornato a regnare in quel minuto abitacolo.

    La richiesta di Sasori momentaneamente non aveva riscosso il successo sperato dalla kunoichi. . .

    Eppure lei, personalmente, moriva dalla curiosità di sapere dove erano e in quale luogo si stavano dirigendo.
    Avrebbe voluto volentieri vedere con i suoi stessi occhi, ma, quell'abbigliamento poco consono le avrebbe procurato qualche difficoltà.

    Ancora un indifferente silenzio.



    Eppure la sua curiosità cresceva sempre di più. . .

    Pazienza. . . non posso più aspettare

    Uno strano incoraggiamento, insolito per il carattere della kunoichi.

    Improvvisamente la kunoichi si alzò e con sguardo serio e, forse un pò seccato, guardò i suoi compagni di avventura e disse loro:

    Bene! Andrò io!

    Guardò la finestrella, era davvero piccola ed alta: Come raggiungere il suo obbiettivo?

    Sorrise.



    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin no Jutsu
    Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane


    SPOILER (click to view)
    Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco.Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono.
    [massimo copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin Grado D 9, Grado C 11, Grado B 13, Grado A 15]
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)


    Una perfetta copia della kunoichi apparve da una nuvoletta. Adesso vi erano esattamente due Sori. La copia fece da sostegno alla vera kunoichi, la quale, dopo aver preso slancio da una specie di appoggio fatto dalla sua stessa copia incrociando le mani, la giovane Hyuga salì sulle spalle del suo clone e non curante della possibile visione dal basso, si allungò un poco cercando di arrivare a vedere al di là di quella finestrella. . .

    Ma co. . sa!


    Stupore, incredulità!




    image



    Ebbe a mala pena il tempo di volgere lo sguardo verso il basso, verso i suoi compagni, che la carozza urtò qualcosa di abbastanza consistente da far traballare completamente tutto l'abicolato. La kunoichi perse il controllo, l'equilibrio vacillò,

    mentre la sua copia, urtando violentemente l'abitacolo per l'improvviso scossone si dissolse improvvisamente!

    Sori stava cadendo. . .qualcuno l'avrebbe salvata da quell'inatteso capitombolo?



     
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  3. Sasori Uchiha
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    /pensato/
    Titolo


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    *News *




    Un salvataggio inaspettato...

    Erano passati all'incirca cinque minuti dalla sua proposta di guardare fuori dalle vetrate. Sembrava che non avesse attirato l'attenzione o quanto meno la sete di conoscenza del gruppo di shinobi, tranne quello della giovane Hyuga. Tutti chi più chi meno erano con il pensiero altrove, quasi assente. Quindi visto la stasi di quei momenti e dato che era all'incirca nel complesso un due ore buone che stavano dentro quella maledetta carrozza, decise di stare in piedi per sgranchirsi le gambe.
    Rimase in piedi per il resto del tempo, appoggiato con la schiena contro la parete del mezzo.
    Era veramente stanco di attendere, era la prima volta che il viaggio per raggiungere la destinazione della missione era così lontana.
    Mentre stava riflettendo,si alzò improvvisamente Sori dicendo di volere andare andare a vedere dalla finestra personalmente.
    Era contento che qualcuno accogliesse la sua idea, la sua proposta. Comunque le sue emozioni erano sempre ben celate dalla sua tipica espressione fredda e indifferente. Quando vide la giovane comporre dei sigilli, osservandoli, capì la tecnica che voleva usare : la Moltiplicazione del corpo. Riflesse per un istante, quella tecnica creava solamente delle copie fittizie che non erano materiali. Quindi come poteva darsi uno slancio con qualcosa che appena toccato, sarebbe svanito? Giunse alla conclusione che per evitare una brutta caduta alla sua compagna di missione, era quella di intervenire, così impastò un bassissimo volto ad attivare tale abilità:

    SPOILER (click to view)
    Arrampicarsi sui Muri
    Sensei: Shika Nara
    Accumulando una minima quantità di chakra sotto le piante dei piedi, il ninja è in grado di arrampicarsi agevolmente su superfici verticali solide. Eccedere nell'emissione energetica può creare un distacco dalla zona di appoggio, e proprio per questo motivo i primi esercizi sul controllo del chakra vengono svolti su questo tipo di dislocazione dello stesso. Questo allenamento rappresenta una buona base per l'abilità Controllo del Chakra.
    Consumo di Chakra: Bassissimo

    Appena avrebbe attivato questa abilità, scattò in avanti a tutta velocità, e con una leggera concentrazione al momento opportuno impastò la giusta quantità di chakra per far aderire correttamente la suola alla fredda parete della carrozza. Nel frattempo Sori aveva appena provato a staccare il salto, causando lo scioglimento della tecnica.
    Così al momento opportuno, la prese all'altezza della vita, evitando che cadesse al suolo, e tenendola, camminò a velocità moderata,per raggiungere tale finestra. Avrebbe detto alla giovane ragazza:

    -Spero di essere arrivato appena in tempo....almeno adesso sapremo dove saremo sempre che ne hai ancora voglia.-

    Avrebbe detto queste poche frasi, per essere il più diretto possibile. Quindi avrebbe aspettato una risposta dalla giovane, e successivamente una volta arrivati in cima, controllando ed erogando la giusta quantità di chakra, necessaria alla tecnica, avrebbe chiesto con una certa gentilezza di guardare cosa avrebbe visto fuori da quelle strette finestre.

    Moriva dalla voglia di conoscere dove erano e quale strada stavano percorrendo. Sperava inoltre di aver fatto una buona impressione a Sori e al gruppo. Amava stare sempre in guardia a quello che succedeva intorno a lui, anche in situazioni di calma apparente come quella che stava vivendo.

     
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  4. sweethinata
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    PoSt AtTiVo



    Un VeRo CHeVaLiER


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Citato


    La bramosia di appagare una curiosità spinse la Kunoichi a fare un’azione abbastanza avventata. Insolito comportamento, quello. Normalmente la sua razionalità analitica avrebbe impedito un azione così ingenua, calcolando nei minimi dettagli i vantaggi e gli svantaggi di un semplice atto di un impercettibile movimento.

    Eppure l’impazienza quella volta ebbe il sopravvento. Forse a causa delle lunghe ora di attesa stipati tutti all’interno di un minuscolo abitacolo, senza essere a conoscenza della meta di arrivo. . . Quasi proiettati in una realtà infinita.

    Senza razionalizzare Sori decise di comporre quella tecnica.
    Pura stoltezza che se avesse solo provato ad averla in presenza del suo sensei, questo di certo non le avrebbe risparmiato una bella romanzina.

    Ma oramai la copia era fatta e scioccamente Sori provò a prendere slancio da quest’ultima. Cadere era inevitabile.

    Che stupida. . .

    pensò nel mentre si accorse di ciò che aveva appena fatto. Chiuse gli occhi in segno di una rassegnata schienata sul pavimento ma. . .

    Ma. . co. . sa!

    Nessun tonfo, nessun dolore.

    Riaprì lentamente gli ochhi e, incredula, si ritrovò tra le braccia di Sasori, il quale, afferrandola per la vita le impedì una brutta caduta.

    Sori lo guardò incredula, ma quella piacevole sorpresa impedì alla kunoichi di proferire parola.

    Allorché il giovane Uchiha disse:

    -Spero di essere arrivato appena in tempo. . .almeno adesso sapremo dove saremo sempre che ne hai ancora voglia.-

    Sori arrossì palesemente. Il contatto così vicino con lo shinobi fece riemergere la sua spontanea timidezza.

    Solo alcune parole quasi impacciate:

    Gra. . . zie



    Poi con un cenno del capo rispose positivamente alla domanda del ragazzo.

    Trasportata dallo shinobi Sori raggiunse la meta tanto aspirata.
    Il dolce rossore dipinte sul suo viso aumentò un poco di più quando con una certa dolcezza lo shinobi invitò Sori a guardare al di là di quelle strette finestre.
    Finalmente poteva vedere quali lande e paesaggi la carrozza stava attraversando.

    Era felice, ma soprattutto grata per quel gesto tanto gentile ed inaspettato del suo compagno.
    Un attimo e il suo volto si girò in direzione dello shinobi, il quale fissava con occhi vigili al dì la della finestra, un attimo dopo e le sue delicate labbra si appoggiarono dolcemente sulla guancia di quest’ultimo per poi suggerire un:

    Grazie di cuore, Sasori-kun.




     
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  5. Ratty
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    IMPALPABILE LIBERTA'
    Paesaggio Sottratto



    Lavoro di squadra.
    O qualcosa di più. In sintonia, e finalmente a pochi passi dal loro curioso obbiettivo autoimposto. Tramite il controllo del chakra, Sasori era riuscito a salvare la propria compagna di disavventure, riuscendo contemporaneamente a soddisfare la creatività che li stava animando. Quello strano viaggio, incerto e privo di salde direttive, tentava di essere motivato, trovare una soluzione, un’indicazione.



    La finestrella, così irraggiungibile, così vicina, pareva essere l’unica portatrice di sicurezze.



    Se la dolce testa della ragazza avesse sfruttato l’occasione per sbirciare all’esterno, avrebbe potuto notare uno strano paesaggio. Non era per nulla dissimile a quello che caratterizzava i sentieri nei boschi del villaggio della foglia, ricco di popolata vegetazione che si ammassava senz’ordine, rincorrendosi l’un l’altro, sfrecciando velocemente dato sempre in continuo movimento. Nulla di particolare.



    Un rumore metallico sarebbe scattato all’improvviso.



    La piccola finestrella in un istante si colorò di un’abbagliante oscurità, derivata da una chiusa improvvisamente disinnescata. Sprofondò dall’altro, chiudendo definitivamente una delle due aperture verso l’esterno, impedendo completamente la visuale, come per difendere da ciò presente fuori la carrozza tutti coloro che ne erano all’interno. Il lussureggiante paesaggio sostituito da uno strumento completamente nero che non lasciava minimo spazio all’immaginazione.
    La luce si dimezzò, mentre una discreta scossa avrebbe mosso l’abitacolo, provocando un momento di mancanza di equilibrio per tutti gli shinobi.
    Se avessero controllato con cura, arrivando fino in cima e sfruttando quel lieve bagliore presente nella parete opposta, avrebbero potuto notare che la serranda incastrata tramite un piccolo gancio, chiuso dal suo stesso notevole peso.



    Se prima la mancanza dell’equipaggiamento giustificabile e quell’attesa, per quanto insopportabile, comprensibile, cosa avrebbero pensato del meccanismo che avevano risvegliato?


     
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  6. Sasori Uchiha
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    /pensato/
    Titolo


    <<post Attivo>>
    *A New Feeling*




    Pericolo ?!

    Istintivamente aveva preso al volo quella ragazza, di cui conosceva soltanto le generalità. Anche se la conosceva da poco, non avrebbe permesso che una kunoichi della sua squadra e del suo villaggio potesse farsi male. Suo padre gli aveva dato,poco tempo fa, lezioni di galateo, secondo lui era indispensabile che suo figlio conoscesse le buone maniere. Mentre rifletteva a quanto tempo fosse trascorso dall'ultima lezione che gli era stata impartita, scambiò le sue prime parole con lei,la ragazza lo ringraziò molto timidamente. Evidentemente aveva gradito il suo intervento, era contento di essere intervenuto al momento giusto. La sua voglia di non perdere del tempo prezioso era stata in qualche modo soddisfatta. Finalmente la finestrella si trovava davvero vicina ai due fogliosi.
    A questo punto si chinò leggermente accovacciato con entrambe le gambe flesse in modo da poter vedere cosa c'era fuori da quella carrozza. Contemporaneamente fece attenzione di non diminuire la presa dalla vita della giovane. Il suo sospetto non era del tutto infondato, si trovavano all'interno di un bosco, uno dei tanti che si sviluppavano fuori da Konoha.
    Allora pensò che non avevano percorso molta strada dalla loro partenza, visto che il paesaggio non era assolutamente variato.Mentre faceva queste considerazioni, la ragazza decise di manifestare, con un bacio sulla guancia, la sua gratitudine verso il giovane . Provò una strana sensazione, anche se solo per un istante. La sua espressione rimase fredda e attenta per tutto il tempo. Poi con un leggerissimo sorriso chiese con molta gentilezza a Sori cosa osservava dalla finestra:

    -Potresti dirmi cosa vedi dalla finestra? Magari noti dei dettagli che mi sono sfuggiti, quattro occhi sono migliori di due soltanto.-

    Poi ascoltò la risposta della ragazza e si rivolse sempre in modo gentile ed educato verso la Hyuga.

    -Direi che possiamo tornare giù....tu che ne dici ?-

    Stava per voltarsi e ripercorrere il breve cammino a ritroso, quando avvertì uno strano rumore metallico proveniente proprio dalla finestra. In quel momento pensò al peggio. Credeva che forse qualcuno stava provando ad attaccare quel mezzo di trasporto, poi quando la luce venne praticamente dimezzata, intuì che probabilmente qualcosa era andato ad ostruire la loro precedente sede di osservazione. In un primo momento aveva portato la ragazza in posizione più bassa rispetto a prima in modo che gli ipotetici aggressori avessero meno probabilità di colpirla. Successivamente vedendo che non c'era un effettivo pericolo, riavvicinò a sè la ragazza anche per avere una presa migliore su di lei.
    Quindi si rivolse verso di lei sempre in modo cortese:

    -Tutto bene? -

    Ascoltò nuovamente l'opinione della ragazza e vide che sulla finestrella una serranda era incastrata tramite un piccolo fermo, chiuso dal suo stesso peso. Pensò che in fin dei conti non c'era troppo da preoccuparsi, dato che comunque era presente l'altra finestra. Evidentemente doveva essere scattato un meccanismo di sicurezza per evitare che i suoi passeggeri tentassero una fuga dal mezzo.
    Una volta visto questo esordì dicendo:

    -Quel rumore metallico era, per fortuna,soltanto una piccola serranda che ha chiuso definitivamente la finestrella, probabilmente era un meccanismo di sicurezza per evitare una nostra eventuale fuga. Direi che non c'è nulla di cui preoccuparsi....Per me possiamo anche scendere, sempre se per te va bene.-

    Rimase in attesa di una sua risposta. Probabilmente erano ancora all'inizio del viaggio. Questo era il pensiero peggiore per Sasori che odiava le attese, specie così lunghe, chiuse dentro ad una carrozza. Preferì non pensarci.

     
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  7. t1m0
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    B u i o


    » D o v e S i a m o ?







    Una simpatica trovata che aveva sortito come risultato solo una non simpatica affatto riuscita. Sempre meno luce penetrava in quel misero spazio che conteneva fin troppe persone. Non rimasi turbato troppo dal rumore metallico, mi sarei aspettato anche eventualità peggiori in quello che si stava dimostrando un alquanto particolare viaggio. Per non dimostrarmi completamente estraniato dalla nuova dinamica, stavo per chiedere allo zelante Uchiha il motivo di quello strano suono. Come collegati telepaticamente, dette una riposta esauriente e concisa. Era proprio nel suo stile, calmo ed impassibile. Non sembrava nemmeno lui troppo scioccato dall’evolversi del percorso.



    «Uh?! »



    Fuga? E dove dovevamo andare. Avevamo accettato una sorta di regolamento quando abbiamo appreso le arti mediche base. Dovevamo aiutare il prossimo, sempre e comunque, che sia amico o nemico, un bastardo o il più misericordioso dei misericordiosi. La situazione non mi stava piacendo per niente. Perché negarci la vista, perché non dovevamo sapere la nostra ubicazione. Forse c’era qualcos’altro sotto.
    Una trappola?
    Anche se fosse, ne eravamo in piena balia, non potevamo fare niente, se non aspettare.



    «Ehi Taka, svegliati. »



    Gli raccontai la situazione, con fare calmo e diretto non lesinando anche nei particolari inutili. Doveva sapere tutto, un ragazzo sveglio come lui sarebbe stato in grado di elaborare un’analisi pregnante.



    «Che ne pensi? Secondo me non ci stiamo dirigendo lì, forse è stato solo un pretesto per chissà quali scopi. Ormai non possiamo fare altro che attendere. Cerchiamo solo di stare molto attenti. »




     
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  8. Delmut
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    DUBBI E SUPPOSIZIONI
    Qinto Post Attivo



    Ehi Taka svegliati!!!
    Furono queste le parole che mi strapparono dal sonno profondo che mi avvolgeva, lentamente aprii gli occhi e notai subito che ci trovavamo sempre nella carrozza ma la luce si era dimezzata.

    “Che cosa è successo?”


    Dissi sbadigliando mentre mi stropicciavo gli occhi. Timo intanto mi spiegò tutta la situazione. Sori aveva deciso in preda alla curiosità di scrutare fuori dalla carrozza e creando un copia di se stessa aveva provato a fare una scaletta.

    “Con la Bushin? “


    Dissi quasi stupito, tutti sapevano che le Bushin erano solo copie illusorie senza la controparte fisica e che si distruggevano solo al contatto.

    ~ Questa sarebbe un Best Genin? Ormai stiamo cadendo proprio in basso ~


    Pensai seccato mentre Timo continuava a raccontare quello che era successo. Mentre raccontava di come si fosse chiusa la finestrella, una leggera scossa avrebbe colpito la nostra carrozza e io appena sveglio e ancora un po’ assonnato finii con il volto per terra.

    “Oggi non è giornata, forse era meglio che me ne restavo a casa … “


    Dissi arrabbiato mentre mi rialzavo e mi massaggiavo il volto. Sasori ammise che secondo lui la chiusura della finestrella poteva essere dovuto alla paura che fuggissimo ma io non ero delle stessa opinione.

    “Non credo che avessero paura che fuggissimo, credo solo che sia una precauzione. Ormai sono diverse ore che stiamo viaggiando, ormai dovremmo essere vicini al campo di battaglia e quella scossa di prima forse può voler dire che ci stiamo avvicinando. Concordo con Timo, stiamo allerta e prepariamoci . “


    Dissi deciso prima di rimettermi a sedere.

    ~ Il fatto di essere esclusi dal mondo per cosi tanto tempo porta solo al nervosismo e ad azione avventate come a quella di Sori poco fa, speriamo abbiano un po’ di autocontrollo. ~



    “Comunque Sori , che cosa hai potuto vedere dalla finestrella? “




    CITAZIONE
    ~ Pensato ~
    "Parlato "

     
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  9. sweethinata
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    POST ATTIVO


    Effimera voglia di Evasione



    Finalmente aveva raggiunto la sua preziosa meta, grazie soprattutto al repentino soccorso del ragazzo Uchiha.

    Ed era solo a lui se adesso poteva ammirare quel barlume di realtà che fino ad ora le era stato precluso.

    Quello che aveva appena fatto non ne andò di certo fiera, cadere in un tale errore, non calcolare assolutamente le lacune e le conseguenze di una così semplice tecnica, non era affatto da lei.

    Spinta sia dalla curiosità e forse, inconsciamente dal comportamento del tutto inerme e disinteressato dei suoi compagni, era inciampata in una madornale mancanza.

    Ma adesso lei poteva vedere al di da di quella carceraria finestrella.

    Alberi secolari che si rincorrevano, tanto verde e piccoli sentieri che si snodavano sinuosamente tra i boschi, una moltitudine caotica di arbusti e foglie. Niente di strano. Il tipico paesaggio che circonda il villaggio di Konoha.

    Un senso di tristezza avvolse l’anima della giovane Hyuga. Forse, il cuor suo era stato alimentato da una speranza ingannatrice.

    Potresti dirmi cosa vedi dalla finestra? Magari noti dei dettagli che mi sono sfuggiti, quattro occhi sono migliori di due soltanto.

    La gentil voce del ragazzo richiamò l’attenzione della ragazza.

    Puro paesaggio konohaese.

    Disse con un velo di tristezza.

    Direi che possiamo tornare giù. . .tu che ne dici ?

    Sori rispose con un cenno di testa.

    Improvvisamente un attimo dopo la ragazza percepì un rumore metallico. La luce esterna, unico loro contatto con la realtà circostante era stata elisa.

    Inizialmente Sori non capì molto bene quello che stava accadendo. Lo stare tra le braccia del ragazzo le impediva di avere una visuale completa dell’alto considerando pure, Sasori, premurosamente, si era assicurato di porgere Sori in una posizione di difesa da un ipotetico attacco.

    Quando la minaccia di tale ipotetico assalto fu vanificata, il ragazzo Uchiha riavvicinò a se la giovane Hyuga e cortesemente chiese:

    Tutto bene?

    Si, Sasori-kun, grazie di nuovo.

    Poi continuò dicendo:

    Quel rumore metallico era, per fortuna,soltanto una piccola serranda che ha chiuso definitivamente la finestrella, probabilmente era un meccanismo di sicurezza per evitare una nostra eventuale fuga. Direi che non c'è nulla di cui preoccuparsi. . .Per me possiamo anche scendere, sempre se per te va bene.

    Direi di sì. La fuori non c’è nulla di interessante e inoltre, suppongo di non essere una vera piuma. . .

    Non appena i due ragazzi scesero Taka, che si era a quanto pare svegliato, intervenne:

    Non credo che avessero paura che fuggissimo, credo solo che sia una precauzione. Ormai sono diverse ore che stiamo viaggiando, ormai dovremmo essere vicini al campo di battaglia e quella scossa di prima forse può voler dire che ci stiamo avvicinando. Concordo con Timo, stiamo allerta e prepariamoci . Comunque Sori , che cosa hai potuto vedere dalla finestrella?

    Niente che possa destare alcun sospetto. Il tipico paesaggio che circonda Konoha.

    Poche parole. Poi silenziosamente si appoggiò ad un lato dell’abitacolo.

    Si sentiva frustrata e completamente delusa, sia per non avere visto nulla di estremamente eccitante, ma principalmente per quell’enorme e avventata sciocchezza.

    Sarebbe rimasta così, a testa china e con occhi velati dalla tristezza. Non avrebbe più proferito parola di sua iniziativa ne avrebbe partecipato ad alcuna conversazione.

    Chiusa nel suo silenzioso rimprovero a se stessa. Ammonizione sempre più profonda al pensiero di quale delusione avrebbe potuto dare al suo sensei se solo fosse venuto a conoscenza del comportamento della sua allieva.

     
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  10. Francis Roines
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    La Strada Infinita

    Mentre loro si affannavano a cercare di vedere a che punto eravamo arrivati, io restavo seduto al mio posto, le braccia incrociate. Quando la finestrella si chiuse e si sentì quel rumore per un attimo rimpiansi di non aver portato una delle mie wakizashi con me. Anzi, rimpiansi proprio di non averle portate entrambe. "Un vero shinobi è pericoloso anche con i sassi che ci sono per strada..." pensai, mentre continuavo a guardare i ragazzi chiaccherare tra loro. Stavano facendo divere supposizioni sul perchè eravamo stati confinati e sul dove ci trovassimo.

    <<ragazzi, io dico che è meglio per voi aspettare in silenzio e non sprecare inutilmente le vostre energie. Arrivati lì ci toccherà sudare veramente...me lo sento...>>

    Dopo questo mio piccolo intervento, tornai a restare in silenzio. "ma si...perchè non meditare un pò?". Mi dissi, mentre mi mettevo nella posizione dello scriba, con le gambe incrociate. Svuotai la mente e cominciai a meditare, per restare concentrato, per portare al minimo lo spreco di energie. Dentro di me si attanagliava un brutto presentimento. Cos'avremmo davvero trovato una volta arrivati?
     
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  11. Sasori Uchiha
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    /pensato/
    Titolo


    <<post Attivo>>
    *Trouble or Madness?*




    La noia del momento

    Erano passati più o meno cinque minuti dalle parole che Yoshikuni aveva pronunciato. Non prese in considerazione,minimamente,le indicazioni del suo compagno. Mentre rifletteva ,si rese conto che era passata davvero una eternità da quando erano partiti o almeno questa era la sua impressione. Quello che aveva visto fuori dalla piccola finestra,però sembrava dire il contrario. Era stressato dal fatto di rimanere dentro a quel mezzo e non poter fare assolutamente niente per ingannare il tempo. Chi più chi meno aveva dato retta allo Jyakushin. C'era un silenzio singolare all'interno della carrozza. Le finestre essendo chiuse dalla partenza, avevano contribuito a viziare l'aria al suo interno.
    Quindi decise di rivolgersi al suo compagno Taka con modo freddo e con l'aria indifferente

    -Con la tua specialità, potresti rompere il vetro della finestrella per far cambiare un pò l'aria, qua dentro non si respira affatto. Se non lo farai provvederò personalmente.-

    Quando finì la frase, continuò a fissare il suo interlocutore, poi, senza girarsi o comunque compiere il ben che minimo movimento dalla sua posizione, si rivolse anche alla giovane Hyuga che dal momento del suo errore non era più intervenuta alla conversazione tra i membri del team.

    -Se ti pesa di aver commesso un errore, non ti preoccupare. Sicuramente avrai modo di riscattare e di far valere le tue doti. Di questo non ho dubbi.-

    Aspettava una risposta sia da parte di Sori che da Taka.

     
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  12. t1m0
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    B l u f f


    » T e n t a t i v i






    La situazione lì dentro stava degenerando incredibilmente. Non c’era verso di trovare una via d’uscita oppure un qualche evento che ci avesse permesso di fermarci. Avevamo provato ad osservare ciò che il paesaggio voleva mostrarci ma qualcosa andò pure storto. Dove stavamo ancora non si sa. Tanto me ne importava ben poco. Prima o poi pure i cavalli che ci trainavano dovevano stancarsi. In qualche modo anche loro avrebbero dovuto recuperare le loro forze. Non c’era adito a conversazione lì dentro. Finché Sasori pronunciò frasi stranissime.



    «Mi spieghi come può con il legno salvarci da qua? Comunque, adesso provo una cosa. Taka, mi crei uno spiedo di legno se puoi?»





    CITAZIONE

    Se Taka crea lo spiedo con il Mokuton della.





    Presi lo spiedo e provai a forzare la serratura della porticina che era stata serrata al momento del viaggio. Quella punta sottile avrebbe cercato di disinnescare quel meccanismo che la teneva ancorata al battente. Non ero un abile scassinatore, questo è vero, ma almeno ci provavo. Prima che il sonno prendesse possesso di ogni più piccola cellula del mio corpo cercavo di muovermi anche inutilmente. Provavo ad ingegnarmi cercando di capire dai rumori che potevo percepire se stavo procedendo bene. Qualcosa doveva pure accadere, speravo che anche il cocchiere potesse udirli. Se proprio dovevamo rimane lì, quegli strani suoni metallici dovevano pur insospettirlo. Dovevo comunque alzare la posta.



    «Ehi cocchiere, ma come si apre questa porta? Io devo andare a fare pipì, fermati sennò me la faccio sotto!»



    Non era vero, non sentivo questa pulsione. Era solo un modo per attirarlo, forse in una trappola. Non era tanto per me, poco mi importava di sapere dove eravamo andati a parare. Era solo un modo per soddisfare la curiosità bella Sori e dell’Uchiha. Speravo che in qualche modo apprezzassero.



     
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  13. Ratty
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    MINUTO D'ARIA
    Tranquillità Rivoltosa




    La carrozza continuava a correre senza freno e senza alcuna mutazione nella sua velocità. Eppure al suo interno un movimento di irruenza e voglia di libertà si animava costantemente, risvegliando gli animi di molti ormai stanchi di oziare al suo interno. Nessuna informazione utile pareva essere stata acquisita da quella “sbirciatina” al mondo esterno, precluso dalla carrozza, per questo erano nati quelle due correnti contrapposte: abbandonarsi alla meditazione, in attesa del compimento della missione; intraprendere azioni in grado di portare ad una liberazione.



    Scoccava ormai la quinta ora.




    Il movimento sovversivo si era schierato contro l’ultima finestrella, colpita da un resistente quanto potente palo di legno, creato attraverso gli speciali geni del clan di konoha. Con un botta efferata, il vetro si sarebbe infranto, permettendo un secondo di aria pura e cristallina. Ma quel piccolo lusso venne immediatamente ripagato come in precedenza: la saracinesca si sarebbe scagliata violentemente contro l’arma impiegata, precludendo ulteriormente la luce agli shinobi presenti all’interno. Solo un filo dato permesso dallo spessore del legno avrebbe illuminato l’abitacolo.



    Un ennesimo sussulto avrebbe scosso la carrozza in modo analogo al precedente e conseguente all'azione degli shinobi. Questo movimento inaspettato avrebbe spettato ogni infausto tentativo di Timosaki di forzare la serratura sconosciuta con le sue mani inesperte. Lo spiedo di legno, creato in modo analogo il palo, rimase incastrato nella serratura e difficilmente sarebbe stato possibile rimediare a quell’errore. Nel frattempo, solo il silenzio avrebbe risposto alla richiesta del ninja del clan Nara.


     
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  14. Francis Roines
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    Come un Guru

    I miei compagni si erano oramai dedicati a trovare una via di fuga da quella carrozza. Io invece continuavo a stare tranquillo, seduto. Eravamo saliti sotto ordine di ninja medici di Konoha e noi stessi eravamo shinobi di quel villaggio, com'era possibile che ci tenessero segregati? "Ci staranno mettendo alla prova..."[color] pensai, mentre ad occhi chiusi e in posizione dello scriba mi concentravo sulla situazione, che si faceva, col passare del tempo, sempre più grottesca.

    Quanto tempo era passato da quando avevamo lasciato il villaggio? 5 ore, qualche minuto più qualche minuto meno. La rottura della seconda finestrella ci aveva lasciati oramai al buio. Dentro di me si faceva sempre più grande il desiderio di non aver lasciato tutto l'equipaggiamento in quegli armadietti. [color=orange]"Avessi portato almeno le mie wakizashi....non sarebbe stata la prima volta in cui c'era bisogno di nasconderle..."
    pensai, mentre il ricordo viaggiava a rievocare la missione del monastero della rondine, abbandonata deplorevolmente per l'evidente mancanza di prove. "Ero inesperto, avrei dovuto applicarmi di più..." pensai, quando il cervello mi fece ricordare che il capogruppo di quella missione fallita ero io. E in un certo senso, quello con più esperienza, in questa, continuavo ad essere io. "Questa volta non voglio sbagliare..." pensai, mentre continuavo a tenere gli occhi chiusi e le gambe incrociate. Improvvisamente aprii gli occhi e mi rivolsi ai miei compagni nel carro.

    <<ancora una volta pazienza, ragazzi. I vostri tentativi di fuga ci hanno fatto cadere di più in trappola. Ora siamo quasi al buio e senza un filo d'aria. Risparmiate le forze, davvero...>>

    Questa volta il tono era molto più serio e autorevole, come se, in un certo senso, era un ordine mascherato da consiglio.
     
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  15. sweethinata
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    POST AZIONE


    MiSsiOnE o TrApPolA




    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Citato


    In trappola, come topi.

    Ecco come sembravano finiti i giovani aspiranti medici.

    Stranamente le pareti di quell’abitacolo sembravamo ancora più vicine, sempre più vicine. L’aria era divenuta irrespirabile, pesante.

    Avevano provato di tutto. Ma i risultati erano stati piuttosto deludenti, anzi, avevano addirittura peggiorato la situazione, già così precaria in partenza.

    Sori si era messa seduta. Stava rannicchiata su se stessa. Sguardo chino e perso in quell’oscuro vuoto.

    Ancora una volta pazienza, ragazzi. I vostri tentativi di fuga ci hanno fatto cadere di più in trappola. Ora siamo quasi al buio e senza un filo d'aria. Risparmiate le forze, davvero...

    Yoshikuni-san avrebbe esordito la kunoichi dopo un lungo silenzio

    Sei sicuro che rimanere calmi sia la scelta più saggia?

    Analizziamo bene la situazione.

    Siamo stati richiamati all’ospedale da un improvviso allarme e una volta spogliati delle nostre armi siamo stati sollecitati a salire su questa carrozza.
    Nessuna informazione riguardo alla destinazione, solo sporadiche parole riguardanti una guerra tra villaggi e la necessità del nostro aiuto. Ha disposizione ci hanno dato questo equip medico.
    Sono circa cinque ora che viaggiamo con la stessa andatura. Né una fermata, né un rallentamento . . . una strana e regolare andatura.
    Qualsiasi nostra curiosità di veder il tragitto ci è stata negata e adesso addirittura ci hanno quasi sigillato qui dentro.
    Nessuno ha mai comunicato con noi da cinque ore, nessuna informazione circa di dove esattamente siamo, ne se ci stiamo avvicinando alla meta.

    Quello che mi chiedo è:

    se davvero dobbiamo andare ad aiutare gli altri medici in difficoltà, perché privarci delle nostre armi per difenderci? Perché tenere nascosto l’itinerario? Se eventualmente ci fosse la necessità di andare a chiamare rinforzi noi non saremo in grado di farlo. Questo mi sembra altamente controproducente al fine della missione stessa.

    Inoltre, tra poco l’ossigeno inizierà a scarseggiare. Siamo rinchiusi qui dentro completamente al buio tranne per questa piccolissima fessura tramite la quale passa questo misero spiraglio di luce. Non c’è ariazione qui dentro.

    Tutte ciò mi lascia abbastanza perplessa.


    Poche parole, schiette e dirette. In silenzio avrebbe ascoltato i pareri dei suoi compagni


     
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