Il pezzo mancante

Livello C

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  1. t1m0
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    Dèjà-vù




    I 5 entrarono nella sala immersa nel buio più profondo. Il cielo coperto e la notte incipiente non illuminavano nemmeno a 2 metri dalle ampie finestre della sala. Il signor Arami chiuse lentamente la porta dietro di sé. Aveva sentito i commenti simpatici delle sue guardie del corpo. Trovò che fossero battute simpatiche cui rispondere a tono.



    -Ragazzi, ovvio che le pago. Non voglio essere attaccato dal plotone d’esattori. Guardate, vi faccio vedere.



    Posò l’indice sull’interruttore e con un movimento secco commutò la posizione della plastica. Una potente luce irradiò la stanza, sembrava quasi che fosse pieno giorno lì dentro. Non erano soli. In quella stanza erano 9 persone.



    CITAZIONE
    ~17 anni prima, Konoha.

    Un giorno di pioggia, come tanti se n’erano visti a Konoha. Tre ragazzi stanno parlando solo la tettoia di una casa. Si erano incontrati perché due di loro, fratelli entrambi shinobi, stavano partendo per una missione e stavano salutando la loro cara amica.



    -Amore, devo andare su. Non ti preoccupare, non mi accadrà niente. E’ una semplice missione, tornerò presto da te.



    -Fidati, te lo controllo io, farò in modo che torna a casa sano e salvo.



    Erano due undicenni ed un dodicenne. Forse non conoscevano nemmeno il significato della parola amore. Uno dei due fratelli e questa giovane erano fidanzati, se così si può dire. Uscivano insieme da poco, ma avevano grandi progetti per il futuro. Tra i due, la ragazza era la più innamorata. Lo conosceva da quasi 6 anni e ne è sempre stata innamorata sin da quando aveva 8 anni. Non le pareva vero quando anche lui espresse di amarla. Era un giorno come tanti di primavera. Erano soli, sotto casa di lei. Erano usciti per giocare a pallone con i loro amici.
    Un bacio e un “ti amo” detto tra i denti.
    Da quel momento non si erano mai staccati. Non c’era un giorno che non si vedevano e stavano insieme. Poi, la missione. Lui e suo fratello sarebbero dovuti andare fuori Konoha per qualche giorno per scortare delle merci provenienti da Suna assieme ad un loro compagno. Una missione d’ordinaria amministrazione, se non fosse stata macchiata di un crimine infame.
    Parole grosse che volavano, insulti e spinte. Improvvisamente le mani si armarono di freddi kunai. Dalle semplici minacce, si passò all’azione vera e propria. Algidi come il metallo e come esperti assassini, le lame entrarono prepotenti nelle carni del giovane. Quei due fratelli, studenti di buone speranze, non esitarono a massacrarlo di botte per terminarlo. L’aver insultato la loro famiglia fece scattare in loro un raptus che non sono stati in grado di controllare. La missione fallì miseramente. Loro, per non subire l’onta della prigione, scapparono nei boschi che circondavano, e circondano tutt’ora, il villaggio. Nessuno li ha mai più visti, nemmeno lei, che con ansia stava aspettando il suo ritorno. Ogni giorno l’avrebbe atteso davanti casa sua, sperando che tornasse e la baciasse così come ha fatto la prima volta. Solo una foto loro avrebbe mantenuto attivo il ricordo.
    I ragazzi si chiamavano Lan e Nito, la ragazza Saya.


    Sul muro di fronte al divano, proprio poggiato alla libreria, c’era un uomo, non molto alto e abbastanza esile. Guardava le proprie mani maneggiare degli strani oggetti dalla forma allungata. Ne teneva uno per mano. Un'altra figura robusta era poggiata con la schiena alla destra della porta, vicino ad una delle finestre. Sembrava rilassato, con il capo rivolto verso il divano e con un’espressione alquanto divertita. Su quella comoda poltrona, invece, una ragazza e un giovane stavano teneramente abbracciati. Lui, con le gambe accavallate. Ostentava sicurezza nel suo sguardo, si capiva che era una persona decisa e pronta a tutto. Il suo braccio sinistro cingeva le spalle di una donna minuta e bella. Le mani di lei erano poggiate sulle gambe del suo uomo, che guardava con aria innamorata e partecipe.
    Quella donna era proprio Saya.



    -Ma.. Ma.. come.. tu.. perché..?



    Il signor Arami non poteva credere a quello che stava osservando. La sua giovane inserviente, così onesta e graziosa, se la faceva con dei delinquenti. Il medico aveva riconosciuto tutte e 3 le losche figure che erano penetrate nella villa. Quello sul divano e quello poggiato accanto la porta erano i tanto citati fratelli Mosu. Non si era mai scordato le loro facce da quando lo attaccarono per la prima volta. Non erano cambiati di una virgola, sempre uguali a sé stessi, con quell’espressione di chi si sente il re del mondo. Il terzo, quello poggiato al muro, era un medico che fino a poco tempo prima lavorava all’ospedale di Konoha. Aveva avuto modo di notarlo ed osservarlo in corsia. Era sicuramente un elemento valido, ma troppo attaccato al successo e al potere. Era uno di quei tipi cui contestare uno sbaglio significava farselo nemico a vita. Permaloso fin dentro le ossa, di certo lo odiava ancora molto. Il signor Arami fu uno di quelli che votò a favore della sua radiazione dall’ordine dei medici di Konoha. E lui non se l’era mai scordato.
    I quattro si smossero dalla posizione che avevano assunto e tenuto fino a quel momento. Si misero in fila, l’uno accanto all’altro, davanti all’incredulo gruppo.



    -Ahah, simpatica come battuta roscetto.. Ti è piaciuto lo scherzetto che ti ho combinato? Se vuoi ti faccio rivedere da cosa ti sei salvato.



    -Basta stronzate, possiamo divertirci dopo con loro, perché avere fretta. Quel vecchiaccio ha posto una domanda, sarebbe scortese non rispondergli, vero ragazzi?



    Scoppiarono a ridere di gusto. Si sentivano superiori, pensavano di tenere la situazione in pugno.



    -Se vuoi, parla tu.



    Si riferì a Saya. In realtà l’oggetto della questione era lei, e chi meglio poteva esplicitare i motivi di tale gesto. Lo guardò timidamente, aveva poca voglia di parlare. In fondo si sentiva affezionata a quel dottore che con gli anni aveva cominciato ad apprezzare. Glielo avevano descritto come un uomo crudo, dal carattere insopportabile. In fin dei conti, anche lui era buono e con non poche incomprensioni l’aveva capito. Una lacrima cominciò a scendere dai suoi occhi. Le guance diventare rosse erano sintomo di pudore e vergogna. Sentiva di aver tradito la sua fiducia e non poteva sopportarlo.



    -Sa, dopo che vennero considerati degli assassini, cercai di ricominciare la mia vita senza di loro. Sembra una cavolata, ma in realtà io amavo ancora Nito. Non potevo dimenticarlo. Ero innamorata di lui sin da quando ero poco più che bambina. Ogni giorno, ogni ora, ogni secondo era per lui e per quando sarebbe tornato. Non volevo arrendermi o perdere le speranze. Tutti i miei sforzi, poi, sono stati ripagati un bel giorno di 1 anno fa. Camminavo poco fuori Konoha così per mio diletto. Per caso lo incontrai. Non ci volevo credere, sembrava un sogno invece era realtà. Cominciammo a parlare, di me, di lui, di quello che stavo facendo. In quel periodo era venuto a conoscenza della messa all’asta di quel vaso e glielo raccontai. Ogni qual volta potevo, tornavo lì per incontrarlo nuovamente. Ero ancora terribilmente innamorata, così come lui, diceva che mi amava ancora. Mi disse che voleva rubare quel vaso e gli servivo. L’ho scritta io quella lettera minatoria e ho riferito io loro tempi, luoghi e varianti dell’asta. Non potevo dire di no, in fondo lui è l’amore della mia vita. Non crede che stia nella ragione?



    Silenzio di tomba.
    Il signor Arami non voleva proferire parola. Si sentiva tradito da colei che con molta fatica era riuscito ad accettare come cameriera e poi come amica. L’unica reazione che ebbe fu un crollo delle gambe. Di botto atterrò sulle sue ginocchia, lasciandosi prendere dalla disperazione e dallo sconforto. Lacrime amare stavano bagnando delicatamente il pavimento dell’atrio. Non aveva mai pianto in pubblico fino ad ora. Era un piangere di rassegnazione, sentiva che le fatiche e i pericoli cui aveva sottoposto tutti erano eccessivi per la loro età.



    -Sc..Scusate, non pensavo..



    I tre delinquenti si stavano gustando quella scena con sadismo. Stavano raggiungendo il loro scopo. La sorpresa che avevano combinato al medico e alle 4 guardie del corpo li aveva posti in una posizione di vantaggio. Non sarebbero potuti scappare, né tanto meno chiedere aiuto. Ucciderli non sarebbe stato di certo un peso, anzi. Non avrebbero lasciato testimoni, nessuno avrebbe mai potuto sospettare di loro. Erano in una botte di ferro e lo sapevano benissimo. Avevano calcolato tutto. Nito tirò fuori la propria arma e la impugnò. Due falci, con la lama lunga circa 60 cm. Erano legate l’una all’altra con una catena d’acciaio. Questo stratagemma permetteva di usare il gingillo anche come una lama rotante. Fece un cenno alla ragazza di avvicinarsi. La abbracciò con decisione e la guardò sorridendo.
    Da dietro la schiena della giovane, una falce fece capolino. Con il dorso della falce che impugnava con la sinistra, alzò il mento di Saya, scoprendone il bianco collo.



    -Cara, ti sei dimenticata di dirgli una cosa. Ah, ma forse tu non lo sai. Io ti ho solo usata, ho detto che ti amavo solo per potermi avvicinare al vaso. Ora, non ci servi più.



    Cominciò a piangere. Si sentiva ferita dall’uomo mai aveva amato così tanto. Ripensava alla sua prima adolescenza quando per la prima volta se lo sentì dire. Voleva tornare a rivivere quei momenti, sentirsi amata sinceramente, voleva che quella missione non fosse mai stata affidata a loro. Magari, pensava, qualcosa sarebbe cambiato. Avrebbe voluto scusarsi con il medico, ma non trovava le forze. Anche lei, come lui, si era rassegnata ad un destino che non era stata capace di controllare. Nito girò il capo e posando la sua attenzione ai ragazzi e al medico davanti la porta. Il suo sguardo era notevolmente cambiato. Occhi che non trasparivano niente al di fuori di cattiveria e odio. Talmente esasperato che avrebbero portato ad uccidere la donna che da adolescente amava con la freddezza di colui che non ha cuore e compassione. Con la mano libera indicò Kon.




    -Tu, che hai portato il vaso fin qui. Adesso fai un altro sforzo e me lo porti qui. Altrimenti la uccido così su due piedi. Ora!



    I suoi due compagni non parlavano. Rimasero zitti ad ascoltare la scena. Si limitarono solo a spostarsi di qualche passo a lato ed estrarre le proprie armi. Erano pronti per combattere e difendere il loro compare in caso tentassero di salvare la ragazza. Solo 5 metri distanziavano la salvezza dalla fine della ragazza.



     
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  2. marq1
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    4° Post Attivo



    SPOILER (click to view)
    Narrato
    /Pensato/
    °Parlato°
    Titolo


    -->4 vs 4



    CITAZIONE
    -Ragazzi, ovvio che le pago. Non voglio essere attaccato dal plotone d’esattori. Guardate, vi faccio vedere.

    Sorrisi ,quando Arami si avvicinò a uno dei tanti interruttori della stanza.
    La luce si diffuse in tutta la sala in un nano secondo,quando ad un tratto ,i miei occhi si aprirono letteralmente alla vista di altre 4 persone dentro al locale compresa la nostra comitiva.
    I miei occhi si spostarono verso un uomo appoggiato sulla libreria e poi su un'altra figura alla destra della porta in cui eravamo entrati pochi istanti prima.
    Il mio sguardo era preoccupato,forse per l’effetto sorpresa.
    L’ultimo uomo sembrava particolarmente divertito ,e il suo sguardo era rivolto verso la grandissima poltrona in cui Arami era seduto prima della nostra presentazione avvenuta qualche ora prima.
    Il mio sguardo si posò lì ,quando ad un tratto qualcuno mormorò qualcosa ..forse Arami..forse Hoshi…ero stato preso di sorpresa e in quei casi mi ci voleva qualche istante per riprendermi.
    Vicino a Saya ,ovvero la serva di Arami,stava seduto un altro uomo che non conoscevo ,ma quest’ultimo non mi sembrava un ninja a differenza degli altri 2.
    La cameriera se la stava facendo con dei delinquenti!!!
    Spostai velocemente il mio sguardo verso il viso di Arami ,che distrutto da quella scena ,osservava il tutto con gli occhi pieni di lacrime.
    Le mie pupille si ridussero ,segnale che la rabbia mi stava prendendo,infatti mettendomi nei panni del povero Arami quella scena mi fece veramente arrabbiare.
    Strinsi fortemente i pugni quando ad un tratto ,probabilmente il loro capo aprì bocca:

    CITAZIONE
    -Ahah, simpatica come battuta roscetto.. Ti è piaciuto lo scherzetto che ti ho combinato? Se vuoi ti faccio rivedere da cosa ti sei salvato.

    -Basta stronzate, possiamo divertirci dopo con loro, perché avere fretta. Quel vecchiaccio ha posto una domanda, sarebbe scortese non rispondergli, vero ragazzi?

    Una serie di battute e poi tutti a ridere ,tanto che li guardai con odio e disprezzo.
    Ridevano solo loro…e ciò mi faceva innervosire ancora di più.

    /Adesso scoppio/

    CITAZIONE
    -Se vuoi, parla tu.-

    disse di nuovo quell’uomo fissando Saya.
    Il mio cuore si fermò ,sperando che la ragazza trovasse delle parole adatte per esprimere il suo pensiero,visto che Arami era già straziato abbastanza per quel tradimento a sorpresa.

    CITAZIONE
    -Sa, dopo che vennero considerati degli assassini, cercai di ricominciare la mia vita senza di loro. Sembra una cavolata, ma in realtà io amavo ancora Nito. Non potevo dimenticarlo. Ero innamorata di lui sin da quando ero poco più che bambina. Ogni giorno, ogni ora, ogni secondo era per lui e per quando sarebbe tornato. Non volevo arrendermi o perdere le speranze. Tutti i miei sforzi, poi, sono stati ripagati un bel giorno di 1 anno fa. Camminavo poco fuori Konoha così per mio diletto. Per caso lo incontrai. Non ci volevo credere, sembrava un sogno invece era realtà. Cominciammo a parlare, di me, di lui, di quello che stavo facendo. In quel periodo era venuto a conoscenza della messa all’asta di quel vaso e glielo raccontai. Ogni qual volta potevo, tornavo lì per incontrarlo nuovamente. Ero ancora terribilmente innamorata, così come lui, diceva che mi amava ancora. Mi disse che voleva rubare quel vaso e gli servivo. L’ho scritta io quella lettera minatoria e ho riferito io loro tempi, luoghi e varianti dell’asta. Non potevo dire di no, in fondo lui è l’amore della mia vita. Non crede che stia nella ragione?

    Arami cadde a terra ,sbattendo i ginocchi al suolo .
    Con uno scatto abbastanza veloce ,mi misi di fronte al medico ,potendone udire la sua tristezza anche stando davanti a lui.
    °Questa la pagherete° mormorai con cattiveria ,sia verso quei 3 shinobi e sia contro Saya che in quel momento la odiavo letteralmente.
    Non potevo dargli ragione…aveva tradito il suo amico per stare di fianco al suo amato, nonostante era un delinquente ed era da molto tempo che non si vedevano.
    Quel silenzio fu interrotto da un rumore metallico prodotto da un’arma appena fatta fuoriuscire da quell’uomo ,che in precedenza stava abbracciato con Saya.
    Erano due falci con una lama lunga 60 cm ed unite ,l’una con l’altra, da una catena di ferro.

    /Ma che cavolo di arma è?/ mi domandai vedendo di fronte a me quella specie di arma molto strana.
    All’improvviso ,quel uomo senza scrupoli afferrò la ragazza portando la lama dell’arma prossimo alla gola bianca della fanciulla,minacciando di tagliarla.

    CITAZIONE
    -Cara, ti sei dimenticata di dirgli una cosa. Ah, ma forse tu non lo sai. Io ti ho solo usata, ho detto che ti amavo solo per potermi avvicinare al vaso. Ora, non ci servi più. -Tu, che hai portato il vaso fin qui. Adesso fai un altro sforzo e me lo porti qui. Altrimenti la uccido così su due piedi. Ora!

    Kon si avvicinò a lui lasciandomi un attimo sorpreso,infatti senza dire nemmeno una parola a noi compagni,quest’ultimo si avvicinava a quell’uomo con passi brevi e lenti.
    Al secondo passo,Kon mi fece una veloce occhiata , facendomi il segno di accompagnarlo verso quel signore e di conseguenza verso Saya ,e io non feci altro che obbedire a quest’ultimo,guardando quell’uomo senza scrupoli con aria minacciosa.
    A ogni passo il cuore mi batteva enormemente..sempre di più ,tanto che avevo paura che scoppiasse.
    Tutto ciò non era per la paura o per l’emozione..ma per la rabbia nei confronti della coppia,o meglio dell’ex coppia.
    Appena gli stetti abbastanza vicino per provare una taijutsu ,abbassai il baricentro eseguendo il famoso taijutsu della foglia,ovvero L’alzata della Foglia.

    Però prima di eseguire la tecnica ,avrei dovuto fare due piccoli passi brevi verso il mio nuovo avversario, e per fare ciò in modo più veloce e agile,impastai 1\2basso sulla mia gamba destra aumentando così la velocità [velocità=250] (del passo eseguito con la gamba destra).

    CITAZIONE

    Alzata della Foglia - Konoha Tounyuu

    Posizioni Magiche: Nessuna
    Villaggio: Foglia
    Descrizione: Servendosi di questa tecnica il ninja, usando tutta la velocità di cui dispone, sparisce letteralmente, ricomparendogli sotto. Nell'istante successivo sferra un calcio ascendente che cercherà come bersagli il corpo o la testa avversaria. Se il colpo raggiunge il nemico, egli verrà scagliato in aria, raggiungendo un'altezza di almeno quattro o cinque metri. In questo caso l'avversario dovrà affrontare un leggero stordimento, mentre il danno subito non sarà poi così ingente (pari in realtà ad una ferita lieve).
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso)

    Scomparì per pochi istanti ,per poi ricomparire in posizione verticale sotto di lui e di conseguenza di Saya,portando la gamba destra sotto il mento dell’uomo ,provando così un calcio ascendente verso il suo mento
    Se il mio attacco va a segno ,avrei subito dopo raggiunto il suolo ,visto la situazione all’interno della casa .
    Se gli altri due uomini avessero provato un qualsiasi attacco verso la comitiva ,avrei fatto fuoriuscire una sola wakizashi impugnandola con la mano destra portandomi di fronte al gruppo,pronto a combattere.
    Se i due nemici si sarebbero ritrovati di fronte alla compagnia senza Saya ,cercando ancora di preparare un offensiva oppure provando un attacco con sole armi da lancio, rimanendo di conseguenza nelle loro posizioni,avrei buttato un fumogeno a terra per poi lasciare cadere una bomba chiamata Makibishi,composta da dieci chiodi a quattro punte adatte per le missioni d’ inseguimento che si sarebbero posizionate a terra coperte dal fumogeno.
    Dopo di che saremo probabilmente fuggiti sperando che quei ninja ci avessero inseguiti e caduti in quella trappola precedentemente congeniata.

    CITAZIONE
    Danni:Illeso
    Condizione Mentale: Arrabbiato
    Chakra rimanente: 38/52 Energia Verde

    Equipaggiamento
    SPOILER (click to view)
    2 Wakizashi [1 sola impugnata]
    5 Shuriken [AaD]
    6 Kunai [AaD]
    Filo di Nylon (10 metri) [Vario]
    2 Fasce da Combattimento [Vario]
    2 Tekken [PpCC]
    1 Uchiha Shuriken [AaD]
    Fuuma Shuriken [AaD]
    Tonico di Recupero Minore [Tonico]
    Occhiali [Protezioni]

     
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  3. Køn
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    CITAZIONE
    Narrato
    °Pensato°
    «Parlato»

    Rivelazioni struggenti
    Post Attivo [4/?]



    A concludere la piccola serie di battute ci pensò il signor Arami, rispondendo che pagavo regolarmente le bollette perchè non voleva essere attaccato dall'esercito di esattori delle tasse. A conferma di ciò che aveva appena detto il nostro cliente ci pensò il diffondersi della luce in quella stanza, in seguito al fatto che lo stesso Arami premette il bottone per far si che la luce si accendesse. Purtroppo quando la luce si diffuse in quella stanza ci portò una brutta, bruttissima notizia, infatti non eravamo soli in quella stanza, ma addirittura in nove, cinque eravamo noi, ma gli altri? Uno era seduto sulla libreria, mentre un altro alla destra della porta, e infine di fronte a noi c'erano due figure, una maschile ed una femminile, quest'ultima era Saya, la ragazza che quella mattina ci aveva augurato di portare a casa il vaso. Saya e quel ragazzo erano abbracciati sulla poltrona e lei lo guardava con occhi totalmente rapiti, compresi che quello era il suo ragazzo. Stranamente un pensiero totalmente futile mi passò per la testa: come l'avrebbe presa Hoshi che sembrava già voler organizzare il matrimonio con quella ragazza.


    °Brutti figli... Ora vi faccio vedere io!°


    Accennai appena un movimento delle gambe, ma il mio sguardo cadde su quello del signor Arami, era completamente sconvolto, cercò di dire qualcosa, ma uscì solo qualche parole balbettata, voleva cercare di trovare una spiegazione a quella visione, ma sembrava non trovarla. Eppure a prima vista Saya sembrava una brava ragazza, come poteva farsela con certa gente. I quattro indesiderati si mossero dalle loro posizioni e si riunirono in fila di fronte a noi, sembravamo due legioni avversarie pronte a darsi battaglia, ma non era quello il momento e nemmeno il caso, era il momento delle spiegazioni, come prima cosa, infatti colui che sembrava essere il capo invitò Saya a spiegare come erano andate le cose, per dare risposta alla domanda del signor Arami.

    La ragazza non esitò ad obbedire a ciò che gli aveva detto il suo ragazzo. Saya ci spiegò che quello era il ragazzo che aveva tanto amato da ragazza, ma che purtroppo aveva perso per sempre, fin quando non lo aveva ritrovato incredibilmente e decise di aiutarlo a portare a termine il suo obiettivo, rubare il vaso. Alla fine del racconto Saya osò anche chiedere al signor Arami se fosse dalla parte della ragione. Nella stanza cadde un silenzio di tomba, finchè non venne rotto dal signor Arami, il quale cadde sulle porpria ginocchia, aveva perso tutte le forze, sembrava non voler accettare tutto quello che aveva visto e sentito negli ultimi minuti, sembrava che tutto il suo mondo gli fosse caduto addosso in un unico momento. Fissando il suo viso cominciai a scorgere che qualcosa sulle sue guance cominciava a brillare, compresi che quello non era un magico effetto straordinario di come se ne vedono nei film che scacciano via i cattivi, ma erano lacrime di dolore, molto probabilmente per le rivelazioni di Saya e per il fatto che molto probabilmente da quella situazione non ne saremmo usciti facilmente. Auron di scatto si parò dinnanzi al signor Arami e si lasciò sfuggire forse una parolina di troppo, affermando che quei quattro l'avrebbero pagata.

    Distolsi lo sguardo da Auron a causa del rumore metallico proveniente da Nito, a quanto era stato detto da Saya quello era il suo nome, e dalla ragazza stessa, il primo dei due stava maneggiando due falci con una lama parecchio lunga, poco più di mezzo metro e legate tra di loro con una catena. Nito portò la lama di quell'arma alla ola della ragazza, dicendole che aveva dimenticato di dire qualcosa, ma subito spiattellò fuori tutta la verità, ovvero che lui l'aveva solo utilizzata per i suoi scopi. In quell' istante mi parve di aver sentito il cuore di Saya spezzarsi, ma forse era più semplicemente causata dalla rabbia e dalla tristezza che le lacrime della ragazza avevano provocato in me. Dopo quelle parole Nito si rivolse verso di me dicendomi di portargli il vaso, altrimenti avrebbe ucciso Saya.


    °Fottuto bastardo! Vedi se mi devo far minacciare da un deficiente del genere... Ma ora come faccio?°


    In quel momento il mio sguardo andò a cercare quello di Kiyon, e fissandolo mi tornò a mente quel legame che avevamo creato prima di andare all'asta, cioè quel piccolo filo di chakra che ci permetteva di comunciare a distanza. Dovevo trovare un modo per comunicargli qualcosa, sfruttando lo scatolone che avevo in mano coprii le mie labbra e decisi di cominciare a dirigermi verso Nito, gli avrei spiegato la mia idea mentre attraversavo la stanza: "Preparati a prendere a volo lo scatolo e poi posalo subito, ci servi per il combattimento."



    Comunicare a Distanza Base
    Attraverso questa abilità, lo shinobi impara a trasmettere la voce attraverso il chakra. Viene stabilita un'interazione tra due ninja attraverso un filo fatto interamente di chakra che parte dalla bocca di entrambi gli shinobi e gli permette di comunicare. A causa della sua incosistenza è impossibile tagliarlo senza il chakra, inoltre risulta invisibile all'occhio nudo. Per utilizzare questa tecnica entrambi i ninja devono possedere l'abilità in questione, altrimenti (a costo doppio) può parlare soltanto chi possiede l'abilità in questione, senza però aver possibilità di ottenere risposta.
    Notare bene che per trasmettere la voce, bisogna emettere suoni, quindi non è possibile comunicare in assoluto silenzio.
    (Consumo di Chakra: Bassissimo per ogni 25 metri / Massimo 250m)

    [Da Genin in Su]


    Dicendo quelle parole a Kiyon avrei fatto contemporaneamente segno ad Auron di seguirmi verso Nito e gli altri per aiutarmi in caso di attacco avversario. Una volta di fronte a Nito lo avrei guardato con aria di sfida, ma allo stesso tempo con sguardo serio, in quel momento avevo nel mio corpo un odio incredibile verso quell'uomo. Alcuni secondi di sguardi intensi, ma in seguito avrei messo in atto il mio piano. Avrei lanciato in aria lo scatolo contente il vaso per fare in modo che lo prendesse Kiyon come gli avevo detto qualche secondo prima. Auron si lanciò con un'alzata della foglia contro Nito cercando di colpirlo per fargli perdere la tensione nelle braccia che trattenevano Saya.

    Se L'alzata della foglia di Auron avesse avuto un buon esito mi sarei lanciato a prendere Saya per portarla da Hoshi per far si che lui la difendesse.
    Se L'attacco di Auron non fosse andato a segno mi sarei preparata alla battaglia portando alla mia mano destra un Kunai, pronto per la lotta.



    image Tabella fine post image

    Stato Mentale:
    Infuriato
    Stato Fisico:
    Illeso
    Caratteristiche Psicofisiche:
    Forza: 150
    Velocità: 150
    Resistenza: 150
    Commenti Off Topic:


    Armi











    Riflessi: 150
    Agilità: 150
    Precisione: 150

    Slot Utilizzati:







    Punti Vita: 120/120

    Punti Chakra: 90/100

    Consumi Chakra: 2xBassissimo per utilizzare l'abilità: Comunicare a distanza Base

    ©opyright: Vietato copiare questo codice.

     
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  4. Aydan
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    Chapter 4
    "Ciak, azione"


    Soundtrack: 4000 Rainy Nights - Stratovarius


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    ~Pensato~
    Parlato


    I wonder why it happens so fast
    You give your heart away knowing it might not last
    I'm still here waiting for the rain to fall
    And to see you once again...


    Click.
    Con un flebile scatto l'interruttore di plastica si spostò chiudendo il circuito che portava elettricità alle lampade. In una frazione di secondo, minuscole particelle di elettricità percorsero crepitando un fascio di sottili fili di rame per poi raggiungere il loro obiettivo donando energia al filamento che divenne incandescente; la luce si diffuse su ogni cosa nella stanza, ignara di quello che sarebbe successo fra pochi secondi.
    "La luce scende sui giusti e sugli iniqui", disse qualcuno. Beh, forse non proprio queste esatte parole, ma in questo caso calzano a pennello.
    Flussi continui di fotoni colpirono i mobili, il pavimento, i quattro ninja della scorta, il signor Arami, Saya seduta sul divano, l'uomo a cui stava avvinghiata, gli altri due che li osservavano con sguardo rapito. C'era un po' troppa gente lì dentro, rispetto a quanti ne avevano previsti.
    I muscoli di Kiyon si irrigidirono, nel momento esatto in cui capì che i conti non tornavano... Quella era un'imboscata in piena regola.
    Muovendo lentamente gli occhi per tenere sotto controllo le reazioni dei compagni, vide le palpebre di Auron ridursi a due fessure, segno tangibile della rabbia che stava montando in lui.

    ~ Dobbiamo mantenere la calma... ~
    Anche se non capiva bene cosa stesse succedendo sembrava chiaro che Saya facesse il doppiogioco da tempo, osservandola stringere a sé così teneramente l'uomo accanto a lei. Kiyon provò un moto di disprezzo nel pensare che la ragazza così carina, gentile, colei che aveva fatto breccia nel cuore di Hoshi, fosse in combutta con dei delinquenti.
    Il suo presunto amore guardò Arami con odio misto a commiserazione.

    CITAZIONE
    -Ahah, simpatica come battuta roscetto.. Ti è piaciuto lo scherzetto che ti ho combinato? Se vuoi ti faccio rivedere da cosa ti sei salvato.

    -Basta stronzate, possiamo divertirci dopo con loro, perché avere fretta. Quel vecchiaccio ha posto una domanda, sarebbe scortese non rispondergli, vero ragazzi?

    Già, Arami. Si era quasi dimenticato di lui; e dire che lo doveva proteggere. Si voltò per una fugace occhiata al suo datore di lavoro, e lo sguardo gli rimase incollato su quella scena così patetica. Pen Arami, uomo ligio e severo, era crollato in ginocchio con le guance rigate di lacrime, e osservava Saya, la cameriera, probabilmente l'amica, che si rivelava per quello che era. Il pensiero che avesse vissuto seguito da una traditrice doveva straziare l'animo di quello che si era trasformato in un vecchio inerme e innocuo. Incredibile come ti possano trasformare, i sentimenti.
    Kiyon spostò prepotentemente lo sguardo sul ragazzo di Saya, mentre rideva sguaiatamente con i suoi compari. Provò un fortissimo disprezzo per quelle persone: non odio, disprezzo.
    Provi odio per una persona con cui hai grandi dissapori, che ti sfida apertamente, che lo fa per testare chi di voi due è migliore.
    Al contrario, provi disprezzo per chi se la prende con chi è più debole, con chi agisce nell'ombra in modo subdolo. In poche parole, disprezzi i meschini. Provare odio per loro sarebbe solo dargli un merito cui non hanno diritto.

    CITAZIONE
    -Se vuoi, parla tu.

    Il fuoco della scena si spostò su Saya, la cui espressione rivelava un combattimento interno: forse, tuttavia, provava un po' di affetto per l'anziano signore.
    CITAZIONE
    -Sa, dopo che vennero considerati degli assassini, cercai di ricominciare la mia vita senza di loro. Sembra una cavolata, ma in realtà io amavo ancora Nito. Non potevo dimenticarlo. Ero innamorata di lui sin da quando ero poco più che bambina. Ogni giorno, ogni ora, ogni secondo era per lui e per quando sarebbe tornato. Non volevo arrendermi o perdere le speranze. Tutti i miei sforzi, poi, sono stati ripagati un bel giorno di 1 anno fa. Camminavo poco fuori Konoha così per mio diletto. Per caso lo incontrai. Non ci volevo credere, sembrava un sogno invece era realtà. Cominciammo a parlare, di me, di lui, di quello che stavo facendo. In quel periodo era venuto a conoscenza della messa all’asta di quel vaso e glielo raccontai. Ogni qual volta potevo, tornavo lì per incontrarlo nuovamente. Ero ancora terribilmente innamorata, così come lui, diceva che mi amava ancora. Mi disse che voleva rubare quel vaso e gli servivo. L’ho scritta io quella lettera minatoria e ho riferito io loro tempi, luoghi e varianti dell’asta. Non potevo dire di no, in fondo lui è l’amore della mia vita. Non crede che stia nella ragione?

    Tsé, ragione. Visto che ci siamo, diamogli anche il premio Nobel per la pace.
    Kiyon sentiva che la rabbia stava tentando di sopraffarlo, ma si costrinse a tenerla a bada. La capacità di mantenere la calma nelle situazioni più estreme era sempre stata sua caratteristica, e mai come in quel momento aveva bisogno di restare lucido.
    Il compagno di Saya, quello che aveva chiamato Nito, fece scattare velocemente un'arma formata da due falci unite da una catena. Kiyon non aveva mai visto niente del genere. Il modo in cui la maneggiava rivelava una certa maestria, chiaro segno del suo passato da ninja. In una frazione di secondo, portò una delle lame sotto la gola della ragazza.

    CITAZIONE
    -Cara, ti sei dimenticata di dirgli una cosa. Ah, ma forse tu non lo sai. Io ti ho solo usata, ho detto che ti amavo solo per potermi avvicinare al vaso. Ora, non ci servi più.

    Al diavolo, adesso c'era anche una vita in ballo, oltre ovviamente alla loro. La situazione si stava facendo estremamente pericolosa... E sicuramente Auron non dette una mano, esclamando una minaccia ai tre. La tensione nell'aria era tangibile, e ognuno la sfogava in maniera diversa. Arami e Saya piangevano senza ritegno; Auron sembrava preso dall'ira; Kon era quello che forse esternava meno quello che stava provando, ma ea chiaro che anche lui non era gioioso e allegro.
    Lo sguardo glaciale di Nito su spostò proprio su quest'ultimo.

    CITAZIONE
    -Tu, che hai portato il vaso fin qui. Adesso fai un altro sforzo e me lo porti qui. Altrimenti la uccido così su due piedi. Ora!

    ...fantastico.
    Kon mosse un passo verso Nito, facendo segno ad Auron di seguirlo. Questa era un'ottima idea, perché i tre non avrebbero potuto tentare praticamente niente.
    Contemporaneamente, una voce si fece spazio fra i pensieri di Kiyon.
    "Preparati a prendere a volo lo scatolo e poi posalo subito, ci servi per il combattimento."
    Giusto... Sia lui che Kon si erano dimenticati di recidere il filo di chakra che li univa!

    ~ Kon, sei un genio ~ pensò. In quel modo, lo aveva messo a conoscenza del piano senza che nessuno se ne accorgesse. Vide il compagno muoversi verso Nito con una lentezza esasperante, tipica dei momenti di maggior tensione. Doveva fare qualcosa, distrarre in qualche modo i tre mentre Kon si avvicinava a loro. Era rischioso, poteva darsi che i nemici non esitassero ad attaccarlo, ma doveva provarci. Dicendo mentalmente una preghiera, mosse una mano verso il fodero della Wakizashi ed iniziò ad estrarla. Normalmente, la sua abilità gli avrebbe permeso di compiere il tutto senza emettere il minimo rumore, ma non era quello che voleva. Quando ormai l'aveva estratta per più di metà, fece volontariamente uno strano movimento in modo da provocare un fruscio metallico. "E' stato solo un mio errore", voleva che pensassero i nemici. "In realtà sono capacissimo di estrarla e piantarvela nel petto senza che nemmeno ve ne accorgiate".
    Ecco, Kon era davanti a Nito. Gli stava porgendo il grosso pacco... E un attimo dopo, questo si librava nell'aria. Senza perdere un attimo di tempo Kiyon impastò un bassissimo per gamba e saltò in alto, diretto esattamente verso il suo obiettivo; appena lo ebbe afferrato, corse verso Hoshi che fino a quel momento se ne era rimasto immobile davanti ad Arami e gli mise il pacco dietro. Non prestò attenzione né a quello che facevano i suoi compagni né a quello che facevano i suoi nemici... Poteva essere un errore fatale, ma non era in grado di fare tutto contemporaneamente.

    Attento al vaso... Ecco, adesso siamo pronti a farli secchi disse al sunese con un fugace sorriso d'incoraggiamento.
    Si voltò nuovamente verso la battaglia, scrutando ogni più piccolo particolare per capire come stessero andando le cose; nel frattempo finì di estrarre la Wakizashi, stavolta senza fare rumore.
    Un momento dopo aveva deciso come agire, contro chi combattere, chi aiutare.


    These empty days are filling me with pain
    After I left it seems my life is only rain
    My heart is longing to the better times
    When everything was still so fine...



    Tabella di riepilogo
    Informazioni generaliInformazioni post


    Energia - Gialla
    Grado - Genin
    Forza - 150
    Velocità - 150
    Resistenza - 150


    Equipaggiamento










    ©opyright by Aydan


    Chakra: 95/100




    Condizioni psicologiche












    IF YOU RIP, YOU WILL R.I.P.!

     
     
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  5. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -QUEST-
    ..Alta Tensione..
    4° Post Attivo



    La luce irradiò la stanza svelando lo sporco inganno. Ad aspettare il gruppo dentro casa c’erano infatti tre nuove figure, oltre a quella già conosciuta di Saya. Rimasto quasi pietrificato dalla sorpresa Hoshi mosse velocemente lo sguardo in tutta la lunghezza dell’ambiente per fare il più rapidamente possibile il punto della situazione. La prima figura che Hoshi notò fu quella che stava appoggiata alla libreria, un uomo non molto alto e dalla corporatura esile. Nella sua mente i pensieri schizzavano producendo sfavillanti scintille, una domanda premeva ora nella sua testa, se tra quei brutti ceffi si nascondeva chi aveva attentato alla sua vita poche ore prima. Domanda che trovò subito risposta non appena il ragazzo notò le strane armi che l’uomo maneggiava tra le mani. Anche da quella distanza le armi erano ben riconoscibili, era lui ad aver lanciato lo spiedo alla villa, era lui che aveva tentato di freddare il giovane Chikuma. Una calda sensazione di vendetta ed una rabbia incontrollabile cominciavano a farsi strada nel cuore del ragazzino che a mala pena ora riusciva a trattenere le proprie azioni. Gli sarebbe bastato un cenno, un movimento brusco da parte di qualcuno per farlo scattare come una molla in una corsa brutale e rabbiosa. I suoi bollenti spiriti tuttavia dovettero fermarsi analizzando ulteriormente la situazione, un altro brutto ceffo infatti se ne stava sulla destra comodamente seduto su di una poltrona. Infine lo sguardo del ragazzino si arrestò sul divano posto centro della stanza, li stavano seduti un ragazzo che con il braccio sinistro sembrava abbracciare Saya la domestica del signor Arami. Tutto quello che stava accadendo non aveva senso, non per la mente ora confusa del ragazzino che ancora non riusciva a dare un nesso logico all’accaduto. Furono le parole singhiozzanti del signor Arami ad interrompere il silenzio chiedendo perché stava succedendo tutto questo.

    -Ahah, simpatica come battuta roscetto.. Ti è piaciuto lo scherzetto che ti ho combinato? Se vuoi ti faccio rivedere da cosa ti sei salvato.-

    -Basta stronzate, possiamo divertirci dopo con loro, perché avere fretta. Quel vecchiaccio ha posto una domanda, sarebbe scortese non rispondergli, vero ragazzi?-

    La battuta fatta dall’uomo per un istante sembrò essere la fatidica goccia che lascia traboccare il vaso, una parola di troppo in quella situazione cosi instabile, parole che prontamente l’uomo che sembrava essere il capo di quel gruppo seppe spegnere temendo forse una ritorsione da parte del ragazzino preso in questione. Hoshi voleva delle spiegazioni, tutto il gruppo di giovani ragazzi ne voleva, spiegazioni che non tardarono ad arrivare. Timidamente con il volto coperto della lacrime Saya si alzò dal divano cominciando a spiegare il motivo del suo gesto, la sua voce era dolce anche se nascondeva una profonda vergogna e senso di tristezza, mentre parlava sembrava davvero sincera, ciò che provava erano sentimenti autentici.

    -Sa, dopo che vennero considerati degli assassini, cercai di ricominciare la mia vita senza di loro. Sembra una cavolata, ma in realtà io amavo ancora Nito. Non potevo dimenticarlo. Ero innamorata di lui sin da quando ero poco più che bambina. Ogni giorno, ogni ora, ogni secondo era per lui e per quando sarebbe tornato. Non volevo arrendermi o perdere le speranze. Tutti i miei sforzi, poi, sono stati ripagati un bel giorno di 1 anno fa. Camminavo poco fuori Konoha così per mio diletto. Per caso lo incontrai. Non ci volevo credere, sembrava un sogno invece era realtà. Cominciammo a parlare, di me, di lui, di quello che stavo facendo. In quel periodo era venuto a conoscenza della messa all’asta di quel vaso e glielo raccontai. Ogni qual volta potevo, tornavo lì per incontrarlo nuovamente. Ero ancora terribilmente innamorata, così come lui, diceva che mi amava ancora. Mi disse che voleva rubare quel vaso e gli servivo. L’ho scritta io quella lettera minatoria e ho riferito io loro tempi, luoghi e varianti dell’asta. Non potevo dire di no, in fondo lui è l’amore della mia vita. Non crede che stia nella ragione?-

    Era l’amore che aveva spinto Saya a tradire l’unica, forse, persona veramente importante della sua vita. Nel cuore di Hoshi la rabbia ormai stava prendendo il sopravvento, se da li a poco non fossero intervenuti sarebbe esploso in un urlo violento. Dovevano agire velocemente se volevano tentare di uscire da quella situazione così scomoda, dietro di loro ormai il signor Arami sembrava KO, schiantatosi a terra sembrava essere solo in grado di piangere dalla disperazione in preda molto probabilmente al terrore, davanti il gruppo di ceffi sembrava non intenzionato ad andarsene senza ciò per cui avevano lottato tanto. Ma la situazione non aveva ancora toccato il fondo, in un gesto quanto meno meschino il ragazzo che si era rivelato essere l’amore di infanzia di Saya aveva preso in ostaggio la ragazza portandole alla gola una gigantesca falce dalla lama ricurva e altamente pericolosa. Impostando un mezzo scatto Hoshi trattene a stento una serie di imprecazioni soffocandole tra i denti che ora digrignavano come quelli di un animale assetato di sangue.

    ..Maledetto bastardo.. io lo ammazzo.. io lo ammazzo..

    -Cara, ti sei dimenticata di dirgli una cosa. Ah, ma forse tu non lo sai. Io ti ho solo usata, ho detto che ti amavo solo per potermi avvicinare al vaso. Ora, non ci servi più…Tu, che hai portato il vaso fin qui. Adesso fai un altro sforzo e me lo porti qui. Altrimenti la uccido così su due piedi. Ora!-

    La situazione era giunta ad una fase di stallo, dalle azioni future sarebbe dipesa la sorte del vaso e della povera domestica. Senza esitare Kon che ancora teneva stretto tra le braccia il vaso si avvicinò all’uomo chiedendo con un cenno dello sguardo ad Auron di sostenerlo durante la transazione. Con passi brevi ma decisi i due si portarono a distanza, da li sarebbe partita la loro offensiva. Con un gesto quanto più rapido possibile il capo gruppo infatti senza alcun preavviso scomparve per qualche istante agli occhi dei presenti per poi riapparire sotto al ragazzo che teneva in ostaggio Saya per tentare una qualche tecnica di Taijutsu per allontanarlo e quindi riuscire a mettere in salvo l’ostaggio. Nel contempo Kon aveva lanciato la scatola contenente il vaso in direzione di Kiyon che prontamente sembrava aver recepito il messaggio, forse grazie al legame che lo univa ancora a Kon.

    Se il colpo di Auron fosse andato a buon fine e tutta l’azione si sarebbe svolta senza intoppi, Hoshi si sarebbe visto arrivare dai compagni prima il vaso e successivamente Saya. Senza perdere tempo avrebbe posto entrambi alle sue spalle per avere una più totale visione del campo di battaglia e per poter proteggere al meglio cliente e vaso. Ormai non restava che entrare nel vivo dello scontro e sistemare il gruppo di scagnozzi il più rapidamente possibile. Rivolto lo sguardo verso il signor Arami e la signorina Saya, il Chikuma prese parola per accertarsi che stessero bene.

    -Signor Arami le affido la signorina Saya.. cercate di rimanere a terra e di trovare un riparo.. penserò io a proteggere il vaso e alla vostra incolumità.. rimanete a terra e state calmi.. vedrete che li sistemiamo nel giro di pochi minuti questi sporchi bastardi!-

    Avrebbe sorriso ad entrambi cercando di rendere la situazione meno pesante di quanto non fosse in realtà. Nella sala i compagni di gruppo erano ormai pronti a rivaleggiare contro ognuno dei membri della squadra, ed anche Hoshi era pronto a dare man forte sostenendo il gruppo con le sue armi da lancio. Lo scontro sembrava ormai inevitabile, mano al porta armi il ragazzo non attendevano altro che le ostilità cominciassero. Aveva un conto in sospeso con ognuno di loro, conto che avrebbe presto saldato con gli interessi.

    Se il colpo di Auron non fosse andato a buon esito Hoshi avrebbe comunque preso possesso del vaso ponendolo dietro di se per poi posizionarsi in guardia pronto ad un qualsiasi eventuale attacco o rappresaglia da parte dei brutti ceffi.


    SPOILER (click to view)
    Condizioni Psicofisiche

    Stato Mentale: Concentrato
    Stato Fisico: Ottimo
    Ferite: 0/12
    Chakra: 100/100

    Caratteristiche Psicofisiche

    Forza: 162.5
    Velocità: 150
    Resistenza: 125
    Agilità: 150
    Riflessi: 150
    Precisione: 150
    Controllo del Chakra: 162.5

    Slot Azioni-Difesa e Tecniche

    Slot Difesa[1]: ///
    Slot Difesa[2]: ///
    Slot Difesa[3]: ///

    Slot Azione[1]: ///
    Slot Azione[2]: ///
    Slot Azione[3]: ///

    Slot Tecnica Base: ///
    Slot Tecnica Avanzata: ///

    Equipaggiamento

    Fuuma Shuriken [AaD] x2
    Shuriken [AaD] x4
    Kunai [AaD] x8
    Filo di Nylon Rinforzato (10 metri) [Vario] x1
    Accendino [Vario] x1
    Corda di Canapa (10 metri) [Vario] x1
    Cartabomba Livello I [Bomba] x1
    Tonico di Recupero Minore [Tonico] x1
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio [Protezioni] x1
    Mantello [Vario] x1
    Kaze's Kukri [AdCC] x2
    Hoshikuzu's GiantBoomerang [AaD] x1

     
    .
  6. t1m0
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    Sangue ed errori



    Imprevisti. Non si sarebbero mai aspettati tutto quel zelo da parte di quei ragazzini. Sembravano veramente turbati dalla scena, da quelle parole dette con una superficialità estrema, del crollo emotivo di una persona così rigida come Pen Arami. Quella rabbia che stavano cominciando a nutrire si sarebbe rivelata un’arma perfetta e precisa, capace di metterli in difficoltà. Inizialmente stava procedendo tutto secondo i piani da loro congeniati. Kon, il ragazzo con il vaso, sembrava ubbidire ciecamente agli ordini impartitogli, muovendo lenti passi in direzione del gruppo di malviventi. Tutto troppo facile, tutto troppo strano. Un secondo shinobi sembrava seguirlo, non sembrava rivelarsi un problema, essendo il capogruppo voleva che lo scambio fosse nella più totale preservazione del suo compagno. Almeno così pensavano. Lan e Fuu li guardarono avanzare senza destare alcun sospetto. Continuavano e a bearsi della situazione andatasi a creare. Improvvisamente, la situazione precipitò. Il ragazzo dai capelli bianchi sparì dalla vista di tutti e ricomparve sotto Nito. Un calcio improvviso. Un rumore sordo, come di un sacco di terra che rovinasse al suolo.
    I ragazzi stavano tentando una reazione, avevano mandato a monte lo scambio, cercando di fronteggiare coloro che in numero erano di poco inferiore al gruppo accademico. La situazione adesso sembrava a loro sfavore. I malviventi avevano previsto tranne una loro contromossa. Non pensavamo minimante che avessero rischiato così tanto per qualcosa che non era loro e non interessava. La vicenda si stava svolgendo in pochissimi attimi. Il vaso e la ragazza arrivarono al ragazzo con i capelli rossi, che li affidò al signor Arami.
    Sarebbe passato poco tempo prima che si accorgesse che era tutto sporco di sangue. La mossa avventata di Auron aveva danneggiato anche la cameriera, sebbene indirettamente. Il falcetto aveva comunque reciso con una ferita estesa sulla linea delle spalle la lattea carne della giovane. Una ferita lunga almeno 30 centimetri e profonda almeno 1. Non avrebbe rischiato la vita, non aveva colpito organi vitali, ma non l’avrebbero mai potuto sapere in quel frangente così frenetico. Inoltre, la donna sembrava spaventata, vedendosi colare sulle vesti tutto quel liquido rosso. Sembrava presa dal panico. Si attaccò al bavero della giacca del medico. Stava piangendo a dirotto, sembrava pentita e rammaricata per ciò che era successo.



    -Ti prego, salvami, SALVAAAAMIIIIIIIIIIII



    Il dolore per la ferita le stava invadendo il cervello. Non capiva più niente, cercava aiuto e appoggio da colui che ha servito per tutto quel tempo, e che in pochi minuti ha distrutto tutta la fiducia reciproca che insieme erano riusciti a costruire. Un rapporto che era nato con molte difficoltà. In un primo momento, Pen non vedeva assolutamente di buon occhio quella ragazza, poco più di una ventenne. L’ha assunta solo per fare un favore ad un amico, padre della giovane. Versavano in difficoltà economica e aveva necessità di lavorare. Con molte rimostranze la prese con sé, instaurando un semplice rapporto lavorativo. I loro discorsi si basavano solo un Buongiorno o un Buonasera, oppure A che punto del lavoro sei? e altre frasi dallo stesso significato. Lei, sempre gentile e rispettosa, non voleva entrare troppo nella vita privata del suo capo, cercando un distacco professionale che non riusciva a raggiungere. Sebbene era un uomo burbero e poco emotivo, Saya aveva capito benissimo che si stava solo atteggiando, facendosi in qualche modo “odiare”. Il tempo, infatti, le ha dato ragione. Passavano i mesi e i discorsi s’infittirono. Il rapporto si stava lentamente costruendo, passo dopo passo, con fatica e dedizione. Dopo la morte della moglie, il medico ebbe difficoltà a relazionarsi con altre donne, trattando tutte coloro che cercavano un approccio con indifferenza e disprezzo. Invece con lei è stato diverso, in qualche modo sembrava riuscire a fidarsi della sua cameriera, considerandola quasi come una figlia. In pochi secondi, invece, quel fragile castello di carta crollò al primo soffio di vento. Il ricordo del primo incontro, i primi attriti e la nascita di una bella amicizia. In pochi attimi tutti questi flash attraversarono la mente dell’uomo, ancora sconvolto per le parole appena sentite. Cercò la forza dentro di sé, quell’energia che sarebbe servita ad oltrepassare pregiudizi radicati nella sua indole. Se tutto questo fosse accaduto qualche tempo prima, magari l’avrebbe lasciata agonizzante lì, in un bagno di sangue a marcire nel suo dolore, sia fisico che psicologico. Adesso, invece, si sentiva in dovere di salvarla. Era un medico ed aveva le capacità di farlo. E poi era una sua amica, una persona che era riuscita a trasmettergli amicizia e momenti di gioia. Si tolse la giacca, scansando le mani della ragazza ancora saldamente attaccate alla stoffa.



    -Si, si, ora stai tranquilla, andrà tutto bene.



    La ragazza sorrise. Subito dopo svenne, a causa della massiccia fuoriuscita di sangue dal suo giovane corpo. Con le maniche, Arami tamponò il taglio, cercando di limitare la perdita. Non aveva né il tempo né il modo per poterla medicare. Non aveva i suoi strumenti, non aveva il suo studio, non aveva la tranquillità necessaria per farlo. Quella semplice operazione di pressione era l’unica cosa che poteva fare. Il pavimento si stava cominciando a sporcare di liquido color porpora. Il trauma è serio, e non potevano spostarsi da quella posizione.
    Il vero problema, però, non sarebbe stato la ferita e i problemi interiori dei due, ma la reazione dei tre malviventi. Non sembravano per niente averla presa bene. Nito si rialzò a fatica da per terra, asciugandosi la bocca con il dorso della mano da del sangue che usciva dal labbro inferiore. La catena della sua arma continuava a cigolare per i movimenti lenti che subiva, mentre la lama stava ancora gocciolando sporcando le mattonelle prossime ai suoi piedi.



    -Maledetti bastardi, ce la pagherete. Quello con i capelli bianchi è solo mio, voi pensate agli altri. Devono morire tutti!



    Gli altri due non risposero all’ordine di colui che sembrava veramente arrabbiato in quel momento. Aveva subito un colpo che n’aveva minato la sicurezza e questo non lo poteva sopportare. Voleva vendicarsi dello smacco subito, nessuno aveva mai osato ferirlo o colpirlo a tradimento, a parte un ragazzino, molti anni fa. La distanza che intercorreva tra i due non era elevatissima, nemmeno 3 metri. Con un Mezzo-basso di chakra per arto inferiore, portò la sua velocità a 200, scagliandosi verso colui che ha osato colpirlo. Pochi attimi, poi il prima affondo. Con il braccio sinistro, cercò di affondare la punta della falce dentro lo stomaco del malcapitato con un movimento rettilineo del braccio. Ritirò il braccio verso il suo corpo, cercando con un movimento diagonale dall’alto verso il basso con il braccio destro di recidere la carne dello shinobi. Per concludere, portò il polso destro dietro la linea delle spalle, per evidenziare il gomito. Concentrando del chakra su quell’articolazione per una diffusione pari a BASSO ( forza 200 --> 275 ) avrebbe tentato di impattare la bocca del suo avversario, cercando il maggiore danno possibile. Tornò poi indietro di un metro e mezzo e si mise in guardia, in attesa di una reazione da parte del suo avversario.
    Ovviamente, gli altri due non rimasero con le mani in mano. Avrebbero dovuto fronteggiare almeno 3 contendenti, a meno che qualcuno di loro non aiutasse Auron nel suo scontro con Nito. Non avrebbero aspettato molti secondi prima d’agire. Fuu avrebbe tirato fuori da una piccola sacca disposta sulla coscia destra tre di quei spiedi che già avevano causato morte. Indietreggiò di 2 metri addietro e li lanciò verso Hoshizuku.



    -Roscetto, sono per te.



    La fretta, la tensione crescente, la paura che tutto andasse storto non fece calcolare bene le distanze a quel medico radiato. Lan stava cercando di colpire Kiyon con un affondo con il nekote sul petto del malcapitato ragazzo. Un movimento di spinta, caricò il colpo cercando di coprire la maggior distanza con l’arto. Portò il pugno sinistro dietro la linea delle spalle e tentò di colpire con una velocità che forse mai il suo avversario avrebbe eguagliato. Improvviso, un urlo di dolore.
    Poco prima Fuu fece partire 3 spiedi in direzione di Hoshizuku, all’altezza di fronte, cuore e ginocchio. Il movimento repentino del suo compagno verso Kiyon, lo distrasse e l’ultimo spiedo non seguì la traiettoria indicata. Era già il secondo errore della giornata. Ma questo era più grave, aveva colpito il suo amico dietro al ginocchio destro, facendolo strillare. Gli altri due spiedi avrebbero continuato il loro percorso in direzione del ragazzo con i capelli rossi, che, ora come ora, stava in una situazione non troppo felice. Il fratello colpito si accasciò istintivamente al suolo, poggiando la rotula contusa al suolo. Il suo affondò venne comunque portato a termine, non più verso il petto ma verso il ventre. Prima di cadere al suolo, accasciandosi su un fianco, sferrò l’ultimo colpo con il tirapugni cercando di attentare al polpaccio sinistro del giovane. Un movimento circolare che avrebbe tentato di colpire di lato, poco sopra la caviglia. La situazione sembrava favorevole al gruppo di shinobi che, comunque, avrebbero dovuto fronteggiare un’estenuante battaglia, che non li avrebbe di certo lasciati illesi.




     
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    CITAZIONE
    Narrato
    °Pensato°
    «Parlato»

    La battaglia comincia!
    Post Attivo [5/?]



    La nostra azione combinata sembrava essere andata a segno, lo scatolone contenente il vaso era finito nelle mani di Kiyon proprio come avevo programmato, l'alzata della foglia di Auron aveva colpito in pieno viso Nito che aveva lasciato la presa sulla ragazza al suo fianco, Saya, senza rendermi conto di nulla avevo afferrato la giovane fanciulla e l'avevo portata da Hoshi e il signor Arami per difenderla. Ma, proprio mentre attraversavo la stanza con tutta la mia velocità, mi resi conto che un liquido rossastro mi stava scorrendo sulla mano, compresi che era sangue, la ragazza era stata ferita dall'arma impugnata dal ragazzo che aveva amato con tutta se stessa. Mentre la poggiavo al fianco del signor Arami la guardai con uno sguardo distrutto affranto, nonostante il piano che avevamo escogitato, la ragazza si era ferita e ora versava molto sangue, lì sarebbe servito il mio aiuto, dato che avevo buone conoscenze mediche, fui sul punto di accasciarmi sulla ragazza per medicarla, ma ricordai che il signor Arami era un medico più esperto di me, sicuramente in una situazione così carica di tensione un ragazzo come me, che comunque aveva bisogno di pensare su ogni cosa che faceva, gli sarebbe stato solo d'impiccio. Mi voltai di spalle rispetto al signor Arami e Saya e notai che la tensione stava crescendo ormai, la battaglia stava per iniziare, di lì a poco sarebbe iniziato un vero e proprio combattimento. Eravamo in vantaggio numerico, ma quelli sembravano shinobi più esperti di noi, avremmo dovuto dare il nostro 100% per riuscire a sconfiggerli.

    Nito disse che lui si sarebbe occupato di Auron, mentre gli altri due avrebbero dovuto prendersela con i restanti, i due sottoposti di Nito rivolsero l'attenzione verso Kiyon e Hoshikuzu, mi accorsi che tutti si erano dimenticati di me, ora avevo l'opportunità di aiutare qualcuno durante quello scontro, avere un vantaggio numerico ci avrebbe aiutato. Un rapido riepilogo dei miei compagni di squadra mi aiutò a prendere la decisione: Hoshikuzu, shinobi di suna con grandi capacità nel genjutsu avrebbe potuto facilmente tenere testa ad un avversario, Kiyon, ottimo shinobi in tutte le sue caratteristiche, avevo piena fiducia in lui, lo stesso valeva per Auron, ma ciò che mi spinse a prendere la mia decisione fu l'ultima occhiata che diedi all'arma di Nito, era un arnese davvero terribile e con un solo colpo avrebbe potuto tranciare il corpo di Auron senza farsi alcuno scrupolo, in due avremmo potuto fermare l'offensiva di Nito. Portai la mano al fianco della sacca porta oggetti pronto a prendere una qualsiasi arma nel caso avessi ricevuto un attacco, nel frattempo avrei atteso un attacco di Nito per aiutare Auron.


    °Forza Nito! Fammi vedere cosa hai intenzione di fare, che così ti colgo di sorpresa!°


    Osservai i movimenti di Nito che guardava Auron con uno sguardo carico di odio, quelli erano momenti importantissimi per il successo della missione, dovevamo sconfiggere e mettere in fuga quegli shinobi. Finalmente, dopo pochi attimi carichi di tensione, che però sembravano essere durati delle ore, arrivò l'attacco tanto atteso di Nito, si mosse con velocità impressionante verso Auron, la sua velocità doveva essere molto probabilmente uguale a quella che avevo visto utilizzare a Femho-sensei, ma non mi lasciai sorprendere in quello stesso istante in cui Nito partì riorganizzai le idee e anc'hio mi mossi verso Auron, ma in direzione opposta, avrei impastato il chakra nei miei arti inferiori, una quantità pari a 1 basso (Velocità: 150 ---> 200) raggiunsi anc'hio quasi la stessa velocità di Nito. La mia posizione era diagonale rispetto a quella di quello shinobi portatore di quell'arma pazzesca, avrei potuto prenderlo di sopresa, una volta arrivato nei pressi del corpo di Auron, Nito portò un attacco con la sua arma, il suo braccio sinistro, infatti, si mosse verso lo stomaco del mio caposquadra, la mia gamba destra, invece, sarebbe partita a fronteggiare proprio il braccio di quello shinobi, quell'arto era potenziato da un'ennesima quantità di chakra, 1/2 basso (Forza: 150 ---> 175).

    Non ero sicuro di riuscire a colpire quello shinobi al suo braccio sinistro, ma sicuramente se ci sarei riuscito, avrei fatto si che l'arto sinistro di Nito volasse via, così da aprirgli completamente la guardia e un attacco di taijutsu portato da Auron sarebbe stata la mossa perfetta per portarsi in vantaggio rispetto a quello shinobi. Purtroppo davanti a me in seguito a quel calcio mi si sarebbe aperto un bivio: Se avrei colpito o meno Nito.

    Se il mio colpo fosse andato a segno appena atterrato a terra avrei fatto uno scatto all'indietro, quel tanto che bastava per far sì che Auron avesse la strada spianata per attaccare Nito. In seguito al colpo di Auron mi sarei preparato ad un eventuale contrattacco di Nito, avrei portato il braccio destro davanti al volto con il pugno chiuso all'altezza del mento, mentre il pugno sinistro sarebbe andato a chiudersi sul fianco corrispondente, avrei lasciato pochi spazi con quella difesa, ma dovevo stare anche attento ad un eventuale attacco alle spalle.

    Se il mio colpo invece non fosse andato a segno mi sarei spostato anche in quel caso per non infastidire Auron, e in quel caso invece avrei atteso una eventuale indicazione da parte di Auron così da poter riuscire a fare un attacco combinato, colpire senza metterci d'accordo sarebbe stato più complicato nel caso Nito si fosse rivelato abbastanza scaltro.



    image Tabella fine post image

    Stato Mentale:
    Concentrato
    Stato Fisico:
    Illeso
    Caratteristiche Psicofisiche:
    Forza: 150
    Velocità: 150
    Resistenza: 150
    Commenti Off Topic: Qualsiasi tempo usi le mie azioni sono puramente ipotetiche.


    Armi











    Riflessi: 150
    Agilità: 150
    Precisione: 150

    Slot Utilizzati:







    Punti Vita: 120/120

    Punti Chakra: 75/100

    Consumi Chakra:
    1 Basso per la velocità.
    1/2 Basso per la forza


    ©opyright: Vietato copiare questo codice.

     
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  8. Aydan
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    Chapter 5
    "Danza di mezzanotte"


    Soundtrack: Moondance - Nightwish


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    ~Pensato~
    Parlato


    Urla. Sangue per terra. Nito che si rialzava furente.
    La scena era raccapricciante, ma il tempo per fare gli schifiltosi non c'era. Sembrava che fra Auron e il nemico si fosse stabilito un contatto visivo e visibile, come fulmini che saettavano rapidamente dagli occhi dell'uno a quelli dell'altro.
    In un'altra situazione Kiyon si sarebbe seduto volentieri ad osservare i due contendenti, interessato a vedere chi dei due poteri pressoché equivalenti avrebbe prevalso. Però adesso non era proprio il caso, a giudicare dal brutto ceffo che gli si stava avvicinando con fare non proprio rassicurante.
    La strategia era andata a buon fine, sia il vaso che Saya erano arrivati a Hoshi e Arami, chi intatto chi un po' meno, e Auron aveva colpito Nito. Ma d'altronde la loro idea aveva scatenato le violente reazioni dei loro avversari.
    Mentre l'avversario caricava il pugno destro fin dietro la linea della spalla, Kiyon vide baluginare sulle punte delle dita un luccichio argenteo: non ci mise molto a capire che si trattava dei nekote. Li aveva visti solo una volta, durante la parte pratica del corso genin, ma ne aveva parlato abbondantemente nell'esame per ottenere il grado superiore e se ne ricordava abbastanza.
    Piccole armi, aveva scritto, molto insidiose perché seppur non mortali, potevano infliggere cinque ferite provocando comunque un danno non indifferente. E inoltre c'era un'altra eventualità... L'uomo avrebbe potuto avere intinto nel veleno le unghie di acciaio; e se lo avesse colpito e il veleno fosse entrato in circolo, ciao ciao mondo.
    No, doveva assolutamente evitarlo. Non poteva mollare proprio ora. Come se qualcuno avesse premuto il tasto del rallentatore, vide il pugno del nemico spostarsi verso il suo petto ad una velocità esorbitante, ma era preparato ed in uno scatto dettato dalla volontà di non morire iniziò a piegarsi indietro, una letale imitazione del limbo. Sempre al rallentatore vide dipingersi sul volto di Lan un'espressione di dolore intenso e, senza capirne il motivo, lo osservò abbassarsi di statura. Il colpo diretto al petto deviò la traiettoria e mise nel mirino il ventre di Kiyon; il ragazzo, già sbilanciato all'indietro, tentò un colpo di reni per spostare anche lo stomaco, ma vi riuscì solo in parte e sentì due nekote aprirsi la strada nella sua maglietta e nella carne. Due rivoli rossi macchiarono il tessuto.

    ~ Questa è da buttare ~, pensò Kiyon. Per l'ennesima volta si metteva a pensare alle cose più idiote nei momenti meno adatti.
    Lan crollò a terra per motivi ancora sconosciuti al suo avversario ma, irriducibile, tentò un colpo alla caviglia sinistra con il tirapugni. Kiyon però stavolta non si fece trovare impreparato e con un movimento di innaturale velocità dovuto all'estenuante addestramento con la Wakizashi - che aveva ancora in mano da quando l'aveva sguainata, prima del combattimento - riuscì a bloccarlo frapponendo il metallo fra arma e obiettivo prima che raggiungesse carne, ossa e tendini.

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Maestria in un'arma Base: Wazikashi
    Questa abilità si ottiene tramite duri allenamenti nell'utilizzo di un'unico tipo di arma. Quest'abilità consente di raffinare la propria tecnica a livelli superiori alla norma in un'arma a scelta e dichiarata. Utilizzata con un'arma a distanza la precisione dell'attacco sul punto da colpire migliora di 1 tacca. In caso di scelta di un'arma da corpo a corpo l'agilità come velocità di movimento con la stessa viene aumentata di 1 tacca. Se l'arma scelta è un'arma da mischia allora il suo potenziale aumenterà di 3; se è un arma da lancio, invece, la gittata massima migliorerà del 10%. Se appartiene ad entrambe le categorie, varrà solo uno di questi bonus.
    [Da genin in su]

    Alcune scintille sprizzarono dalla collisione delle due lame, tanto era ingente la forza che Lan aveva impresso nel colpo. Non oso pensare a ciò che mi avrebbe potuto fare se mi avesse colpito, pensò Kiyon.
    In quel momento si rese conto del motivo per cui l'avversario era crollato a terra. Dal retro del ginocchio di Lan spuntava uno degli stessi spiedi che avevano osservato un paio d'ore prima, e dal foro che aveva provocato usciva copioso il sangue brillante.

    ~ Adesso sta a me. ~
    Caricando un bassissimo per gamba e approfittando dell'evidente impedimento motorio dell'avversario, Kiyon fece un rapido movimento per portarvisi alle spalle e puntò la Wakizashi verso il basso, la lama luccicante, esattamente sopra il polpaccio destro di Lan: con un movimento repentino tentò di affondarla nella gamba già ferita e possibilmente di piantarla nel pavimento di legno per bloccare eventuali reazioni.
    La scelta della gamba destra come obiettivo non era casuale: era già stata ferita ed in un punto che doveva essere particolarmente doloroso, e proprio le lancinanti fitte avrebbero dovuto impedire a Lan di spostarla in tempo. Inoltre contava sulla rapidità della sua azione per prenderlo alla sprovvista.
    Sia che fosse riuscito o no a bloccare l'avversario a terra, Kiyon avrebbe lasciato la Wakizashi infissa nel legno e avrebbe tentato di buttarlo a terra, prono, sedendovisi sopra - se Lan, nel caso in cui non avesse subito il colpo alla gamba, avesse tentato di fuggire, Kiyon lo avrebbe inseguito - per fermarlo definitivamente. Velocemente, avrebbe estratto due kunai dalla sacca sul fianco sinistro e tenendoli con le due mani ne avrebbe puntato uno sulla zona del polmone destro e uno su quella dello stomaco del suo avversario.
    Lentamente, avrebbe avvicinato la testa alla sua, facendogli sentire le fredde punte delle armi contro la pelle, e gli avrebbe mormorato:

    Ti consiglio di stare fermo. Hai due kunai puntati contro, come presumo che tu ti sia reso conto.
    Uno si trova sopra il tuo polmone. Un semplice forellino e ti si svuoterebbe dell'aria come un palloncino sgonfio... In qualche minuto moriresti, provando la terribile sensazione del soffocamento.
    Il secondo, si trova esattamente sopra il tuo stomaco. Qui la cosa è ancor più divertente: se ci faccio un buchetto i succhi gastrici cominceranno a fuoriuscire nel tuo corpo, corrodendo qualunque cosa troveranno. In un quarto d'ora dovresti morire. Ah, già, dimenticavo... Fa terribilmente male.
    A questo punto, le situazioni sono tre.
    Primo, tu tenti di alzarti. Ti avverto che in questo caso io non smuoverò di un millimetro i kunai e tu finirai col piantarteli nel corpo da solo. Tanto meglio, la colpa sarebbe solo tua.
    Secondo, tu ti muovi o chiami aiuto. In questo caso, te li pianto direttamente io nella schiena. Anzi, non tutti e due... Solo uno. Moriresti troppo velocemente, se ti colpissi con entrambi. E non soffriresti abbastanza.
    Terzo, il tuo amico mi lancia uno dei suoi spiedi e mi ammazza. Io ti crollo addosso, e tu ti ritrovi con i soliti pugnali piantati addosso.
    Quindi adesso fai il bravo bambino e te ne stai fermo.

    Sarebbe riuscito a pronunciare quelle parole mantenendo un tono freddo e distaccato, dando l'impressione di fregarsene della sua morte. Ma in verità avrebbe avuto più paura di lui, e ad ucciderlo si sarebbe fatto molti scrupoli.
    Però sarebbe riuscito a prevalere sul nemico.

    Se, per un motivo o per un altro, Lan fosse riuscito a sfuggire all'intrappolamento da parte di Kiyon, questi avrebbe ricuperato la Wakizashi piantata nel legno e si sarebbe portato in posizione di difesa, pronto a continuare.



    Tabella di riepilogo
    Informazioni generaliInformazioni post


    Energia - Gialla
    Grado - Genin
    Forza - 150
    Velocità - 150
    Resistenza - 150


    Equipaggiamento










    ©opyright by Aydan


    Chakra: 90/100




    Condizioni psicologiche












    IF YOU RIP, YOU WILL R.I.P.!

     
     
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  9. marq1
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    5° Post Attivo



    SPOILER (click to view)
    Narrato
    /Pensato/
    °Parlato°
    Titolo


    -->Nito vs Auron&Kon




    Sentii la pianta del piede colpire la mascella del mio avversario ,mentre a causa dell’esecuzione di tale taijustu ,eravamo tutti e due a mezzaria.
    A differenziarci non fu altro che l’atterraggio ,infatti appoggiando prima il piede sinistro ,mi inginocchiai a esso spostando subito lo sguardo verso Nito e poi verso gli altri 2 ninja,mentre lui cadde fragorosamente a terra
    I miei occhi si aprirono enormemente quando vidi la spalla della ragazza ampiamente squarciata dalla falce ,che probabilmente con lo spostarsi aveva reciso il suo arto.
    Perdeva sangue ,molto sangue ….
    Urlando dalla disperazione e dal dolore ,la ragazza si buttò addosso ad Arami facendo partire urli disperati che pregavano il padrone di aiutarla visto che lui era un medico.
    Guardai quella scena con occhi tristi…fino a poco tempo fa lo aveva tradito ed adesso era sdraiata vicino a lui pregandolo di guarirla.

    Scricchiolì…lo portarono a spostare lo sguardo verso Nito.
    Si era alzato e cosi feci io ,visto il fatto che ero rimasto inginocchiato a guardare Saya e Pen.
    Eravamo l’uno contro l’altro.
    I suoi occhi erano pieni d’ira e rabbia,mentre qualche goccia di sangue scendeva dal suo labbro inferiore.
    Sicuramente me l’avrebbe fatta pagare.

    I miei occhi finirono per fissare quell’arma strana che era equipaggiata sulle sue mani.
    Era terrificante…e solo a guardare la forma dell’arma mi provocava dei veloci brividi.. che finivano per percorrere tutta la schiena

    Quella falce insomma mi preoccupava assai.


    CITAZIONE
    -Maledetti bastardi, ce la pagherete. Quello con i capelli bianchi è solo mio, voi pensate agli altri. Devono morire tutti!


    °Vieni…ti aspetto°
    dissi sorridendo,portando entrambe le mani dentro la Sacca Porta Oggetti.
    Pochi metri ci separavano,cosi senza pensarci due volte, riportai le mani una davanti al petto e l’altra poco distante dal viso entrambe semi aperte ed equipaggiate con un Tekken ciascuna.
    Quella provocazione si sarebbe dimostrata subito un grave errore…per la prima volta avevo sottovalutato la situazione e adesso non mi restava che combattere e mostrare la mia superiorità cosi da non evidenziare l’errore che avevo compiuto pochi istanti prima.
    Appena mi misi nella mia solita postura ,ovvero busto rivolto verso il mio avversario,mani semi parte una sul viso e l’altra sul petto ,una gamba indietreggiata a sostenere tutto il peso del corpo, mentre l’altra avanti rispetto al busto senza essere applicata a lei nemmeno un peso ,Nito sarebbe scattato verso di me con aria minacciosa di colui che non vuole altro che uccidere il suo avversario.

    [Difesa]



    A causa del passo veloce e felpato di Nito ,mi ritrovai l’uomo con una falce impugnata sulla mano sinistra proprio di fronte a me.
    Appena vidi il suo braccio sinistro indietreggiare ,ringraziai il signore per avermi fatto adottare quella postura che era molto vantaggiosa per casi come quelli.
    Impastai mezzo basso in velocità [Velocità=250] eseguendo un balzo verso destra con la gamba sinistra,spostando in quel momento il fianco di fronte al petto di nito.

    [Se Kon non avrebbe colpito il braccio di Nito]

    Impastato cosi del chakra,il movimento fu eseguito in modo fluido tanto da ritrovarmi la falce di Nito proprio vicino al mio stomaco che messo di fianco,avrebbe al massimo colpito interamente la mia anca penetrando al suo interno.
    Così capì in un batter d’occhio che il colpo era stato diretto al mio stomaco.
    Spostai lo sguardo e vidi una gamba…
    Era di Kon!!


    /Questo non sta giocando/

    Sinceramente non mi ero accorto della vicenda e non avevo capito il perché Kon fosse lì vicino a me…che cosa aveva provato a fare con quella gamba..un calcio al braccio di Nito?


    Appena toccai suolo con il piede destro e quindi dopo aver schivato il primo attacco ,fui abbagliato in un millisecondo dal ferro che piano piano scendeva dall’alto verso il basso tramite il braccio destro del mio nemico

    /un’altra falce/

    Cosa si fa quando si viene sorpresi in quel modo??..predomina la ragione o l’istinto?

    Unii le mani che essendo equipaggiate dai Tekken ,si sarebbero dimostrate subito una buona difesa,infatti spostando i bracci e di conseguenza le mani verso la traiettoria della seconda falce ,quest’ultima si sarebbe schiantata sul duro ferro dell’equipaggiamento (tekken).
    Nonostante ciò,il colpo fu cosi duro da lesionare abbastanza la pelle posta sotto all’arma.

    °Ahi°

    Un dolore di entità media si diffusa su tutte e due le mani.
    Strinsi i denti..non potevo mollare e purtroppo per me quella posizione era troppo svantaggiosa..
    Ad un tratto,nito ritirò la sua ultima falce che aveva precedentemente scagliato in diagonale per poi far partire un velocissimo pugno verso me.
    La destinazione vera rimase sconosciuta per i primi istanti di questo terzo attacco,fino a quando si ebbe la certezza di dove mirasse forse troppo tardi per eseguire una schivata.
    Forse d’istinto o forse con un piccolo ragionamento elaborato in un batter d’occhio nella parte più nascosta del mio cervello,portai i miei due bracci di fronte al mio viso unendo gli avambracci così da creare uno scudo.
    Non potendo più schivare l'attacco ,impastai mezzo basso sui muscoli delle mie braccia cosi da aumentarne la rigidezza [Resistenza=250]
    All’improvviso come se non sapessi che quell’attacco era stato scagliato,sentii le mie braccia come se fossero state colpite da una mazza.
    Il dolore…mai …mai sofferto in quel modo.
    Appena Nito ritirò i suoi bracci ,feci scendere le braccia verso terra lasciandole penzolare sperando che quel dolore si fosse placato in quel modo.
    Una vana speranza…
    Guardai Kon…

    °Vai kon…quelle falci dovremo fargliele mangiare°


    Ero sicuro di vincere…li avremmo distrutti.

    [Attacco [in tutti e due i casi]]



    Adesso toccava a me contrattaccare ,anche se le mie braccia mi pregavano di non fare nessuno tipo di movimento.
    Nonostante ciò,ero deciso a fargliela pagare…

    /Questo attacco sarà uno dei più distruttivi/


    Il mio avversario era lì…a un palmo dal mio naso.
    Cosa volere di più?
    Portai immediatamente il braccio destro equipaggiato con il Tekken dietro al busto mentre la rispettiva mano era affiancata al fianco destro.
    Con uno scatto rapido non dando il tempo al mio avversario di posizionarsi in difesa,feci partire il pugno, che si sarebbe rilevato un montante destro a mirare il viso dell’avversario.
    La velocità era stata notevolmente ampliata dall’impasto di una quantità di chakra pari a Bassissimo sull’arto destro [Velocità=225 ][Forza=200][Slot Attacco]
    Fatto partire questo pugno ,di conseguenza quasi immediatamente feci partire un pugno sinistro ,che poi sarà quello che causerà più danno possibile in caso di riuscita,infatti il colpo preparato con lo stesso procedimento del montante sarebbe stato un dritto sinistro a mirare lo stomaco dell’avversario.(il classico uno due)
    Il colpo anche esso potenziato da una quantità di chakra pari a mezzo basso [Velocità=225][Forza=225] avrebbe probabilmente causato non lievi danni.[Slot Attacco]

    Se l’avversario avrebbe schivato il colpo in qualsiasi modo ,allora mi sarei appoggiato a una delle tante Taijutsu di Konoha che conoscevo,Il Tornado della Foglia.

    CITAZIONE
    Tornado della Foglia - Konoha Daisenpuu
    Villaggio: Foglia
    Posizioni Magiche: Nessuna
    Descrizione: Questa tecnica è la versione potenziata del Vento della Foglia. Il ninja che lo esegue è in grado di sferrare due attacchi in più rispetto al massimo concesso dal suo grado. Tutti questi attacchi, portati con gli arti inferiori, saranno forti come colpi normali, ma molto più veloci (come se si fosse concentrato basso su ogni colpo). Ne esistono due varianti, una alta (che mira alla testa) ed una media (che mira al busto). Ovviamente ripetere la stessa combinazione varie volte nello stesso combattimento la rende prevedibile, e quindi facilmente contrastabile.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)
    [Solo se si ha in scheda il Vento della Foglia]

    Con una velocità quasi disumana,avrei portato la gamba destra a raccolta al petto per poi scagliare un calcio dritto verso lo stomaco del mio avversario che indietreggiato o spostato lateralmente si sarebbe visto dirigere verso il suo corpo un colpo notevolmente potenziato.[Velocità=300][2°Colpo Tecnica]
    Di conseguenza al primo calcio,avrei eseguito un saltello con il piede sinistro verso l’alto con un’elevazione di circa 5 centimetri.
    Questo piccolo balzo avrebbe dato la vera spinta a un altro colpo che consisteva a un altro calcio verso nito .

    /Questa volta non puoi sfuggirmi/

    In una frazione di secondo un calcio circolare sinistro si sarebbe diretto verso il viso ,o meglio la guancia sinistra dell’avversario ,mentre le braccia sarebbero state allungate e tese verso l’esterno per non perdere l’equilibrio nella fase di atterraggio. [Velocità=300][1°Colpo Tecnica]

    Finita quell’offensiva ,indietreggiai di circa 1 metro [Movimento gratuito] guardando gli occhi di Nito con uno sguardo che esprimeva soltanto odio e rabbia,mentre il mio braccio destro si sarebbe posizionato vicino al petto mentre la mano sinistra vicino al viso ,tutte e due semiaperte,aspettando il contrattacco di Nito.
    Prima di mettermi in posizione difensiva avrei sfilato dalla sacca porta oggetti un Tonico di recupero minore per poi ingerirlo cosi da recuperare del chakra [Slot Attacco]

    CITAZIONE
    Tonico di Recupero Minore [Tonico]
    (Attacco 0)
    (Costo in Crediti 40)
    LINK
    Ingerendo questo farmaco il ninja recupera una quantità di chakra pari ad un consumo Medio.
    Dosaggio: Massimo uno per turno, Massimo due in cinque turni.

    CITAZIONE
    Danni: Ferita più che Lieve al braccio destro e sinistro,ferita lieve sulle mani.
    Condizione Mentale: Dolorante per i colpi subiti ma allo stesso tempo arrabbiato
    Chakra rimanente: 38/52 Energia Verde
    23/52 Energia Verde Con tonico di recupero 30/52 Energia Verde

    CITAZIONE
    - Pugno montante [1°Slot Attacco]
    - Pugno dritto [2°Slot Attacco]
    - Tornado della Foglia [Slot Tecnica]
    - 1 metro [movimento gratuito]
    - Tonico [3°Slot Attacco]

    Equipaggiamento

    SPOILER (click to view)
    2 Wakizashi
    5 Shuriken [AaD]
    6 Kunai [AaD]
    Filo di Nylon (10 metri) [Vario]
    2 Fasce da Combattimento [Vario]
    2 Tekken [PpCC] [impugnati]
    1 Uchiha Shuriken [AaD]
    Fuuma Shuriken [AaD]
    Occhiali [Protezioni]



     
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  10. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Nessuna pietà per gente come Voi!..
    5° Post Attivo



    L’azione di Auron sembrò andare a buon fine, con un secco tonfo Hoshi vide il sequestratore volare verso l’alto colpito dal potente colpo del capogruppo. Non avevano tempo da perdere i ragazzi con un rapido gesto Kon che si era offerto per lo scambio, aveva lanciato il vaso verso Kiyon che prontamente aveva saputo recuperare al volo l’oggetto per poi darlo in consegna al Sunese. La tensione nella stanza stava salendo vertiginosamente, non ci stavano i quattro ragazzini a contrattare con dei sporchi balordi come quelli, la loro rabbia li spronava alzando i livelli di adrenalina al massimo. Il vaso non fu l’unica cosa che venne passata ad Hoshi infatti Kon con rapido fare era riuscito a trarre in salvo la domestica, tutta l’azione avvenne in un istante, pochi secondi che nel fare sembravano infiniti e non voler passare mai. Hoshi presa la ragazza la passò al signor Arami che stava ben protetto alle sue spalle assieme al vaso a terra. Attimi di frenesia, qualcosa durante il passaggio dell’ostaggio aveva unto le mani del ragazzo. Una rapida occhiata, la sensazione della viscosità densa della sostanza, le mani del ragazzo erano imbrattate di sangue, eppure non era stato ferito in alcun modo. Dietro di se le urla della ragazza e il pianto singhiozzante rivelarono la cruda realtà dei fatti, Saya infatti era stata ferita dal bastardo rapitore che con le sue lunghe falci era riuscito a ferire la ragazza procurandole una terribile ferita. La situazione stava precipitando nel cuore di Hoshi ormai non esistevano più spazio per la misericordia o il perdono, la vista della ragazza insanguinata aveva risvegliato in lui un terribile odio che non lo avrebbe fermato di fronte a qualsiasi avversario. Era giunto il momento di passare all’azione, voltato lo sguardo verso il signor Arami e la signorina Saya a terra Hoshi prese a parlare dando precisi ordini al dottore, la sua voce era cambiata assumendo un tono serie e più adulto, quello che ora stava parlando all’uomo non era più il ragazzino spavaldo che aveva conosciuto bensì uno spietato ninja pronto a tutto pur di raggiungere il suo obbiettivo.

    -Signor Arami stia giù a terra con Saya e cerchi di fare qualcosa per quella ferita la prego.. A questi luridi bastardi ci pensiamo noi.. lei si preoccupi solo della ragazza e la prego non la lasci morire..-

    Detto questo il ragazzino avrebbe rivolto nuovamente lo sguardo verso gli avversari, i suoi occhi carichi di odio erano fissi verso quelle tre ignobili persone, per gente come loro non avrebbe mai provato pietà. Con un gesto secco e rapido il Sunese si tolse di dosso il nero mantello per gettarlo al suo fianco, inutile in quella situazione, dentro casa e in uno spazio così ristretto sarebbe sicuramente risultato solo di impiccio. La tensione era alle stelle e lo scontro imminente, la situazione che si era creata sembrava favorire in qualche modo i ragazzi anche se a priori tutto era da vedere. Auron sicuramente avrebbe fronteggiato il ragazzo con le falci, dopo il calcio infertogli il personaggio non gli avrebbe dato tregua sembrava un tipo piuttosto irascibile e di pochi e futili valori, sicuramente fra i tre tuttavia sembrava il più letale e pericoloso. Kon dopo aver portata la ragazza da Arami sembrava essersi posizionato pronto ad aiutare il capogruppo molto probabilmente anche lui aveva intuito la pericolosità e le potenzialità dell’avversario, dalla posizione in cui si trovava avrebbe sicuramente saputo dare man forte ad Auron. A Kiyon invece sembrava toccasse vedersela con il più robusto dei malviventi, molto probabilmente il ragazzo avrebbe faticato a fronteggiare un avversario del genere tuttavia Hoshi aveva fiducia nelle capacità dell’avversario ed inoltre se in difficoltà sarebbe andato in suo soccorso aiutandolo dalla distanza. Ora però l’attenzione del ragazzino si era posata sul suo obbiettivo, di fronte a lui infatti stava il personaggio che alla villa aveva attentato alla sua vita. Non poteva sperare in meglio, aveva l’opportunità di vendicarsi e di fargliela pagare con gli interessi. Fu la voce del ragazzo con le falci ad irrompere nella stanza sovrastando in un grido i gemiti della ragazza dolorante.

    -Maledetti bastardi, ce la pagherete. Quello con i capelli bianchi è solo mio, voi pensate agli altri. Devono morire tutti!-

    Il ragazzo sembrava non aver mandato giù l’affronto subito pochi istanti prima, quel grido fu la dichiarazione di guerra che sancì l’inizio delle ostilità, i tre malviventi decisero per una linea d’azione dura e dedita alla repressione, azione che appagò il desiderio di Hoshi di fronteggiare le luride carogne. In uno scatto d’ira il ragazzo con le falci si scagliò verso Auron, con lui c’era anche Kon in due sicuramente sarebbero riusciti a fronteggiare il rivale senza tanti problemi. Tutta la concentrazione di Hoshi invece stava fissa sull’uomo che stava di fronte a lui. I suoi spiedi si erano già dimostrati letali, era riuscito a vederli e a studiarli e sapeva quindi che subirne l’effetto lo avrebbe sicuramente portato alla morte, doveva ad ogni costo riuscire ad evitare l’offensiva del nemico che con molta probabilità sarebbe sopraggiunta dalla distanza. Con aria di sfida Hoshi richiamò l’attenzione del delinquente facendo impattare il pugno sinistro con la mano destra, il nemico doveva concentrarsi su di lui e basta in questo modo avrebbe protetto i compagni da eventuali attacchi dalla distanza. Davanti a lui aveva completo campo libero.

    image


    -Ehi pezzente!.. FATTI SOTTO!!!-



    Difesa

    La reazione dell’occhialuto non si fece attendere, con un gesto rapido infatti il malvivente aveva cominciato la sua offensiva lanciando verso il ragazzo tre di quei terribili spiedi, la distanza tra i due non era eccessiva ma sufficiente perché le armi da lancio prendessero la velocità necessaria a divenire potenzialmente letali. I tre spiedi viaggiavano verso il Chikuma disposti come a formare una diagonale, qualcosa tuttavia sembrava essere andato storto, infatti uno degli spiedi e più precisamente il più basso fra i tre si era conficcato nella gamba dell’energumeno con cui ora Kiyon aveva a che fare. Un colpo di fortuna inaspettato forse dettato dalla fretta o dalla tensione, era ormai troppo tardi per deviare i colpi o tentare di bloccarli con qualche ninjutsu, inoltre dietro a se Hoshi aveva ancora seppur distesi a terra il signor Arami e la signorina Saya, non poteva lasciarli scoperti e in balia di altri attacchi. Impastata quindi una quantità di chakra pari a Basso per aumentare la velocità della schivata [Velocità = 187,5], Hoshi si abbassò repentinamente verso il terreno tentando di schivare i due proiettili che minacciosamente stavano mirando al suo petto ed al suo volto [Slot Difesa 1]. Gli spiedi volarono oltre il ragazzo andando a conficcarsi sul grande portone di legno che stava alle sue spalle. Il passaggio di quelle temibili armi tuttavia aveva lasciato un segno sul ragazzo, segno che non aveva fatto altro che aumentare esponenzialmente la sua rabbia, dal suo zigomo destro un rivo di sangue stava scendendo dipingendo il suo volto con una riga di colore purpureo [Ferita Leggera]. Il nemico sembrava aver terminato la sua offensiva, era giunto il momento di contrattaccare.

    Attacco

    Chinato dopo la repentina schivata doveva approfittare dello stato confusionario dell’avversario per infliggere un colpo il più possibile letale, il campo davanti ai suoi occhi era completamente libero, presi dalla sacca porta armi sei kunai ne impugnò rapidamente tre per mano. Alzate le mani a croce sopra la sua testa con una rapida sferzata di entrambe le braccia lanciò i sei proiettili verso l’obbiettivo facendo in modo che si disponessero in una formazione a croce. I kunai infatti avrebbero mirato rispettivamente alle spalle, all’addome e alle gambe dell’uomo disponendosi in due diagonali coincidenti nel centro [Slot Azione 1 & 2]. Il lancio tuttavia non era il reale attacco dello shinobi, quella pioggia di proiettili infatti serviva solo a nascondere il vero attacco che sarebbe partito subito dopo la reazione dell’avversario, sperava in questo modo di destabilizzare le difese del nemico. Presi i due Fuuma shuriken legati alla vita in un movimento rapido e rabbioso Hoshi si preparò ad utilizzare forse la più letale fra le sue tecniche. Utilizzando tutta la forza in corpo quindi scagliò con potenza le due armi [Slot Tecnica Avanzata + Slot Azione 3].

    image

    L’unica cosa che sarebbe riuscito a vedere il nemico sarebbe stato un Fuuma shuriken piombargli addosso mirando con più precisione possibile alla sua testa. Non sarebbe tuttavia riuscito a vedere con molta facilità il secondo proiettile che Hoshi gli aveva scagliato contro mirando al suo petto o nei migliore dei casi al suo collo. Sotto il primo proiettile infatti un secondo e micidiale killer stava viaggiando verso il malvivente nascosto all’ombra del primo, un colpo letale che se avesse raggiunto il nemico lo avrebbe tagliato in due facendolo morire sul colpo. Nessuna pietà per i malviventi, ormai fuori di se Hoshi non intendeva dare alcuna possibilità di redimersi al gruppo di bastardi che con tanta leggerezza era stato capace di usare una povera ragazza innamorata. Indifferentemente dalla riuscita o meno del colpo Hoshi avrebbe continuato il combattimento assumendo una posizione di difesa, gambe flesse pronte a scattare al minimo pericolo, sguardo vigile e pronto a carpire il minimo cenno da parte del nemico. Alle sue spalle il signor Arami stava tentando il tutto per tutto per non lasciare morire la ragazza, non poteva permettere che gli accadesse qualcosa. Il volto bagnato del suo stesso sangue, il suo volto si era fatto cupo e terribilmente determinato, era pronto ad uccidere chiunque si fosse avvicinato ai due.


    SPOILER (click to view)
    Condizioni Psicofisiche

    Stato Mentale: Furioso
    Stato Fisico: Ferita Leggera allo zigomo dx
    Ferite: 10/120
    Chakra: 70/110 - Basso Potenziamento - Medio (Shuriken Ombra)

    Caratteristiche Psicofisiche

    Forza: 162.5
    Velocità: 150
    Resistenza: 125
    Agilità: 150
    Riflessi: 150
    Precisione: 150
    Controllo del Chakra: 162.5

    Slot Azioni-Difesa e Tecniche

    Slot Difesa[1]: Schivata verso il basso
    Slot Difesa[2]: ///
    Slot Difesa[3]: ///

    Slot Azione[1]: Lancio Kunai x3
    Slot Azione[2]: Lancio Kunai x3
    Slot Azione[3]: Shuriken Ombra
    Slot Gratuito: ///

    Slot Tecnica Base: ///
    Slot Tecnica Avanzata: Shuriken Ombra

    Equipaggiamento

    Fuuma Shuriken [AaD] x0
    Shuriken [AaD] x4
    Kunai [AaD] x2
    Filo di Nylon Rinforzato (10 metri) [Vario] x1
    Accendino [Vario] x1
    Corda di Canapa (10 metri) [Vario] x1
    Cartabomba Livello I [Bomba] x1
    Tonico di Recupero Minore [Tonico] x1
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio [Protezioni] x1
    Mantello [Vario] x1
    Kaze's Kukri [AdCC] x2
    Hoshikuzu's GiantBoomerang [AaD] x1
     
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  11. t1m0
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    La fine dei giochi



    L’azione di quei quattro audaci ragazzi sembrava portare gli effetti da loro sperati. Erano molto abili nella difesa quanto nell’attacco. Si erano dimostrati validi e coraggiosi sebbene erano poco più che Genin. I tre malviventi non sembravano preparati a tanta aggressività, il che li spiazzò. Soprattutto Lan, non avrebbe mai potuto prevedere che quell’infausta casa sarebbe stata fulcro di tanto dolore. Lo spiedo infilzatosi nel retro del suo ginocchio sarebbe stato il preludio a lunghi momenti di dolore. Il ragazzo dai capelli biondi era riuscito a metterlo sotto-scacco facilmente. Azioni fulminee, ponderate e sbalorditive per un ragazzo così giovane. Soprattutto l’aver conficcato la sua wakizashi nel parquet. Sembrava volesse piantare una tenda di carne con il suo chiodo d’acciaio. Un dolore intenso, che coinvolse ogni sua cellula. Lui sdraiato. Lentamente stava perdendo i sensi mentre il suo aggressore tentava di proporre un ragionamento logico, una specie di compromesso il quale passivamente accettò. Non tanto per suo volere, ma proprio non ce la faceva a reagire. Stava perdendo molto sangue, non poteva sopportare quella lama nella sua gamba. Il suo fisico decise che era meglio finirla lì. Svenne.
    Anche il malcapitato fratello dovette subire l’offensiva di due zelanti avversari che lo misero non poco in difficoltà. Un uno-due subito senza trovare il modo per evitarlo. Troppo veloce ed improvviso per poter far qualcosa di sensato e coordinato. Non ebbe troppi problemi ad incassare i colpi. Era abituato a quel tipo d’attacchi. Con il nerboruto fratello spesso si allenavano in incontri 1 contro 1. Non bastano due mani per contare le volte che gli si era rotto il naso per colpa del parente. Ormai ci aveva fatto l’abitudine a quella leggera frattura. E sapeva anche come convivere con essa. Portò la mano destra al volto e soffiò rumorosamente quel tanto delicato organo per sputare il sangue in eccesso. Una scena abbastanza raccapricciante, che avrebbe intriso di sangue le maniche di quel pazzo e il palissandro del pavimento.
    Nel frattempo, il medico avrebbe dovuto difendersi da un attacco che in prima approssimazione sembrava facile da schivare. Un semplice Fuuma shuriken si stava dirigendo verso di lui. Prevedibile come il sole che ogni mattina sorge ad est. Per mostrarsi agile e prestante, lo evitò con leggero salto in diagonale, in modo che non venisse leso da quelle lame affilate.



    -Ma cos..



    Quello era solamente un diversivo. Nascosto dall’ombra della prima stelletta, un secondo Fuuma minaccioso era pronto per colpirlo. Non poteva evitarlo, l’unica soluzione era lasciarsi colpire, sperando di non rimanere eccessivamente ferito da quel freddo metallo. Mai errore fu così significativo per lui. Aveva sbagliato decisamente i calcoli, e a breve avrebbe pagato il tutto con gli interessi.
    La punta acuminata penetrò qualche centimetro nella gamba del pantalone, non fermandosi a ledere la stoffa ma anche la coscia. Non aveva reciso la femorale, comunque del sangue cominciò a spruzzare dalla ferita, in maniera copiosa. Nella mente del medico, però, cominciavano a nascere idee decenti per poter uscire da quella ingarbugliata situazione.



    ..Sono troppo forti, cazzo, mi ammazzano se continuo, ho un’idea..



    Nito sembrava decisamente scioccato dalla scena che gli si palesava davanti gli occhi. Suo fratello, svenuto, giaceva sanguinante davanti ai suoi occhi. Non l’aveva mai visto così in difficoltà da quando lo conosceva, praticamente più di 20 anni. Nessuno era mai stato in grado di fronteggiarlo fisicamente. Aveva preso paga da tutti, tranne da quei ragazzini che avevano la metà degli anni circa. La stava vivendo come uno smacco per la sua famiglia. Nessuno poteva sporcare l’onore dei suoi geni. Si spostò di mezzo metro e caricò un Basso nel braccio destro (forza: 200-->275). La rabbia lo stava accecando, avrebbe decapitato con il falcetto la testa di Kiyon. Un movimento secco, dall’alto verso il basso, come una ghigliottina che avrebbe separato di netto le due teste. Un rumore sordi di denti che si serrano avrebbe accompagnato quel gesto così istintuale ed improvviso. Nessuno sarebbe stato in grado di fermarlo. Ormai per quello sfortunato ragazzo era giunta l’ora.
    Di botto, invece, si fermò, come mosso da una specie di pietà. Era stato colpito due volte da due spiedi, uno all’altezza del cervelletto, l’altro sul rene destro. Le forze leggermente lo stavano abbandonando. Non riusciva nemmeno a tenere strette a sé quelle sue tanto particolari armi che caddero al suolo scheggiando quel chiaro parquet. Cadde sulle sue ginocchia e poi si distese, senza vita, al suolo. Solo allora, i giovani avrebbero visto il motivo di quello strano arresto. Le punte erano affondate vogliose di carne nelle sue membra. Non gli avevano lasciato scampo. I due fratelli giacevano, l’uno accanto all’altro. Due corpi inermi che non avrebbero più fatto male a nessuno. Un morto ed un ferito grave. Ormai erano spacciati. Il medico stava ancora con uno spiedo in mano. Ne aveva presi tre dalla sua sacca. Ne lanciò solo 2 in modo tale da lasciarsi un terzo per ogni evenienza. Con la mano sinistra si teneva stretto l’arto ferito e sanguinante. Un modo istintivo di sentire meno dolore. Una vana speranza. Ansimava pesantemente. La vista stava progressivamente calando a causa della fuori uscita di plasma. Raggiunto il suo scopo fece cadere per terra il suo strumento di morte. Aveva assunto un’aria amichevole. Un alleato?



    -Bravi ragazzi.. anf.. siete stati veramente in gamba. Anf.. Piacere, sono Fuu. Sono stato mandato dall’Accademia per cercare di fermare quei pericolosi .. anf.. criminali. Un infiltrato insomma. Sapete, quegli errori, alla villa e adesso non sono stati casuali. Non ti ho voluto uccidere apposta.. Hoshi, vero? Anf.. Avevo carta bianca dall’amministrazione, ma voi non ci sono riuscito.. anf .. a farvi del male. Ti da dolore quel graffio?
    Comunque sono stato incaricato di sventare i loro piani e di riportare indietro il vaso. L’asta era organizzata solo per farli .. anf.. uscire allo scoperto. Siete veramente in gamba, grazie dell’aiuto.. anf..



    Zoppicando, si stava lentamente avvicinando al manipolo di shinobi che aveva sventato quell’operazione criminale. Stava lasciando dietro di sé una pista rossa. Era chiaro che aveva bisogno di cure, ma se gliele avessero offerte le avrebbe declinate. Strinse la mano ad ognuno di loro, per congratularsi del lavoro compiuto e del sangue freddo dimostrato. Una pacca sotto l’ascella ad Hoshi, poco sopra il dorsale sinistro. Era l’unico che era riuscito ad uscirne praticamente illeso in un combattimento contro di lui. Gli sorrise, sembrava sincero in quella sua manifestazione di affetto. Afferrò da per terra il vaso e cominciò a muoversi verso la porta. Un leggero barcollare, poi una mano che si posa sulla porta, sul lato corto, dove entra il battente della serratura. Non un movimento dettato dalla fatica e dal dolore. Una mossa ben studiata e ponderata. L’abilità Prestigiatore gli servì per la prima volta. Aveva preparato in precedenza una Carta bomba a tempo sul palmo della mano. Con un fulmineo movimento l’aveva attivata e appiccicata sul legno della porta. Non erano di quelle moderne, che molti shinobi portano con sé per ogni eventualità. Era un po’ diversa dalle altre, forse non era nemmeno più in commercio. Il timer durava 60 secondi, troppo tempo per un’azione veloce, ma sufficiente per potersi allontanare e stare al sicuro. Sperava che nessuno se ne fosse accorto, soprattutto in momento di relax dopo la tensione del combattimento. In ogni caso, non avrebbe destato troppi sospetti. Era gravemente ferito e un momento di mancamento poteva capitare.



    -Niente, tranquilli.. Sono solo stanco.. anf.. Grazie ancora..



    A passi lenti e altalenanti si stava dirigendo con il carico prezioso verso Konoha. Aveva da attraversare tutto quel lungo cortile. Sperava di farcela.



    .. Che stupidi, non è vero che sono dell’amministrazione, però sembrava che li ho giocati. Adesso non ho da dividere il bottino con nessuno, è tutto mio, vivrò di rendita per sempre! Però è meglio riposare, mi accascio su quell’albero, tanto l’esplosione così ravvicinata lì terrà occupati per molto tempo, se non li ucciderà..




    Qualora fossero sopravissuti e non coinvolti pienamente dallo scoppio, ormai inevitabile, e fossero usciti nel cortile, avrebbero visto l’impostore poggiato da un tronco, in un lago di sangue e con uno spiedo in mano. Pallido come non mai e con lo sguardo spento. Fermarsi non lo stava ristorando, anzi lo stava debilitando maggiormente. Ma ce l’avrebbero fatta a vedere tutto ciò?
    Mancavano ormai 25 secondi allo scoppio.



     
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  12. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Gioco Pericoloso..
    6° Post Attivo



    L’azione dei quattro ragazzini si consumò in pochi istante come al calare di una saetta verso la terra, in un bagliore immaginario tutti avevano reagito alla provocazione dei tre malviventi senza dare modo di avere uno spiraglio di speranza. Tutti e tre sembravano essere rimasti spiazzati dall’azione del gruppo di shinobi, davanti a se Hoshi vide il proprio avversario venire colpito dalla tecnica che aveva utilizzato con l’unico scopo di ucciderlo. Il Fuuma shuriken nascosto infatti sembrava aver compiuto alla perfezione il compito che gli era stato dato provocando una seria ferita alla gamba dell’uomo dagli spiedi micidiali. Una smorfia di soddisfazione mista a rabbia si era dipinta sul volto del Sunese che ora poteva ritenersi soddisfatto di aver fatto pagare il giusto prezzo al bastardo che aveva attentato alla sua vita e a quella dei suoi compagni di viaggio. Dalla gamba dell’uomo un enorme quantità di sangue stava fuoriuscendo riversandosi sul pavimento di legno, una ferita terribile che non avrebbe lasciato modo di continuare a combattere al poveraccio, se pur ancora carico di odio Hoshi non avrebbe mai attaccato un uomo indifesa, la sua offensiva sarebbe finita li. Ora però doveva accertarsi che anche i suoi compagni fossero riusciti a difendersi dall’assalto dei balordi, una rapida occhiata verso Kon ed Auron rivelarono al ragazzino che i due avevano saputo difendersi senza riportare gravi danni dalle micidiali falci, riuscendo inoltre ad infierire sul malcapitato spaccandogli il setto nasale. Anche Kiyon sembrava essersela cavata egregiamente infliggendo un micidiale colpo alla gamba dell’avversario che senza dubbio lo avrebbe allontanato dal mondo dei ninja per sempre. Con un abile gesto infatti era riusciti a piantare la sua lama sulla gamba già ferita del poveraccio bloccandola al pavimento della stanza, una ferita che doveva procurare non poco dolore, uno squarcio nelle carni che lentamente stava privando l’uomo di tutta la sua linfa vitale portandolo a svenire.

    -E’ fatta.. abbiamo vint.. Merda.. Kiyon Attento!!!-

    Una velocità assurda per il livello dei ragazzini, senza dare la minima possibilità di reagire il fratello dell’energumeno in un gesto di pura rabbia si era gettato contro il povero Kiyon che mai e in nessun modo sarebbe riuscito a bloccare quel assalto. La falce del malvivente levata al cielo era pronta a mozzare di netto la testa del Konohoso davanti agli occhi terrorizzati dei presenti, nemmeno il tempo di tentare una difesa disperata per salvare l’amico la sua fine sembrava ormai segnata. Mostrando un volto sfigurato dalla smania di uccidere il ragazzo aveva lanciato la sua arma verso la testa del ragazzino per fermarsi di botto pochi centimetri prima di colpire. Le pupille del bastardo si erano fatte enormi come i suoi occhi, di primo impatto Hoshi non capì che stava accadendo, perché dopo quel scatto d’ira si era fermato di colpo. I suoi quesiti vennero presto svelati quando vide il corpo del ragazzo schiantarsi a terra esanime. Sulla sua testa uno spiedo stava conficcato dando sfoggia della sua terribile pericolosità. Bloccato dai più svariati quesiti mentali Hoshi non riusciva a capire il motivo di tale gesto, davanti a lui l’avversario che aveva pochi istanti prima fronteggiato se ne stava con uno spiedo in mano tenendosi stretta alla ferita ancora fresca una mano. Sfigurato dal dolore aveva appena ucciso il suo compagno con una freddezza che dava dell’incredibile, il ragazzino non riusciva a capire, le sue domande trovarono presto una risposta quando l’uomo rivolgendosi con tono sfinito ai ragazzi prese a parlare.

    -Bravi ragazzi.. anf.. siete stati veramente in gamba. Anf.. Piacere, sono Fuu. Sono stato mandato dall’Accademia per cercare di fermare quei pericolosi .. anf.. criminali. Un infiltrato insomma. Sapete, quegli errori, alla villa e adesso non sono stati casuali. Non ti ho voluto uccidere apposta.. Hoshi, vero? Anf.. Avevo carta bianca dall’amministrazione, ma voi non ci sono riuscito.. anf .. a farvi del male. Ti da dolore quel graffio?
    Comunque sono stato incaricato di sventare i loro piani e di riportare indietro il vaso. L’asta era organizzata solo per farli .. anf.. uscire allo scoperto. Siete veramente in gamba, grazie dell’aiuto.. anf..-

    La bocca spalancata del ragazzo non proferì alcuna parola, ancora confuso dalle parole di Fuu non riusciva a dare un senso logico a ciò che stava succedendo. La situazione era stata completamente sconvolta nel giro di pochi attimi, l’adrenalina che la battaglia aveva spinto fuori parametro ancora pulsava prepotentemente nel fisico del ragazzino che non riusciva a darsi pace. Lentamente l’ uomo prese a camminare verso i ragazzi zoppicando vistosamente, dalla ferita che gli aveva procurato Hoshi il sangue usciva prepotentemente imbrattando di ulteriore sostanza rossa il parche della stanza, i piedi dei ragazzi ormai ne erano imbrattati, a terra il sangue dei due fratelli, di Fuu e di Saya ricopriva gran parte della superficie del pavimento dando al legno una tonalità assai più scura. Giunto in prossimità del gruppetto quindi con espressione serena anche se dolorante avanzò la mano per stringerla ai presenti e complimentarsi con essi, sembrava tranquillo l’uomo nonostante la ferita. Il suo modo di fare e le sue movenze non sembravano destare alcun sospetto, pian piano la tensione stava calando, l’adrenalina in corpo si stava disciogliendo lasciando nei muscoli una sensazione di sfinimento. Hoshi tuttavia ancora non credeva all’uomo, l’attacco che aveva subito alla villa e quello che era riuscito a schivare a malapena pochi minuti prima non erano affatto stati lanciati con l’intenzione di non ferire il ragazzo. Per quanto inesperto fosse Hoshi aveva passato la vita a lanciare armi, era nel stile della sua famiglia farlo. Questo aveva con gli anni creato nel ragazzo un sesto senso particolare, non dettato dall’istinto bensì dall’esperienza. Sapeva bene quando un proiettile veniva lanciato con la pura intenzione di uccidere, e due che poco prima erano volati sopra la sua testa avevano in tutto la voglia di uccidere, Fuu aveva mirato senza indugiare alla sua testa e al suo cuore, se non avesse peccato perdendo il controllo nell’istante del lancio a quest’ora Hoshi si sarebbe ritrovato a terra come i due fratelli, privo di vita. L’uomo ansimante dal dolore infine giunse in prossimità del Chikuma mostrando un volto rassicurante segnato da un sorriso il più possibile sincero e rincuorante, con un gesto amichevole Fuu diede una pacca sotto all’ ascella del ragazzino. Un gesto amichevole e sincero che lasciò Hoshi ancora una volta perplesso, l’uomo sembrava essere davvero un spia mandata dal villaggio, se così era aveva commesso un grosso errore ferendolo a quel modo. Senza che riuscisse a reagire le sue parole sembravano bloccate in bocca dalla confusione o forse dal dispiacere del dolore inferto a chi si era rivelato essere in realtà un amico. Il volto di Hoshi si era fatto cupo mentre Fuu zoppicando si avvicinava lentamente al vaso per prenderlo con se, come aveva detto il vaso era servito come esca quindi molto probabilmente doveva essere di proprietà dell’accademia. Sempre più dubbi stavano crescendo nella mente del ragazzo, se veramente era una spia come aveva potuto uccidere tutti quegli innocenti alla villa, era davvero questo l’animo dei ninja della foglia, un animo spietato pronto a tutto pur di risolvere le missioni. No non poteva essere così, tutti i suoi compagni erano di konoha e nessuno tra loro avrebbe mai messo a repentaglio la vita di qualche innocente per fermare quei balordi, i suoi compagni erano diversi, talmente consapevoli del valore della vita da essere stati capaci di fermare i due fratelli senza ucciderli. Fuu era diverso, in lui non brillava la scintilla della compassione, l’unica cosa che lo muoveva era l’avidità. Il volto cupo del ragazzo stava mutando, delinquente o meno Hoshi aveva imparato molto dai suoi compagni durante quello scontro, a differenza di lui che aveva tentato in tutti i modi di colpire a morte quei ragazzi che stavano con lui avevano dei principi e dei valori nobili. Per loro sembrava non ci fosse differenza tra bene o male, ciò che importava era lasciare anche in quei malviventi una possibilità di continuare a vivere. Silenziosamente Hoshi avrebbe bisbigliato verso l’uomo che ormai era giunto alla porta.

    -Aspetta..-

    Nessuno sarebbe riuscito a percepire quelle parole, ora voleva solo salvare quell’uomo ed aiutarlo per redimersi dalla ferita mortale che gli aveva inferto con tanta leggerezza. Giunto alla porta Fuu sembrò inciampare, con un gesto rapido era riuscito a fermare la sua caduta poggiando la mano contro la porta, un segno del fatto che l’enorme quantità di sangue che stava perdendo lo avrebbe presto condotto alla morte. Doveva essere curato, e alla svelta se non voleva morire, ma allora perché aveva così tanta fretta di andarsene, che la ferita subita non fosse così grave come dava a vedere. No, la terribile scia di sangue che aveva lasciato a terra non mentiva Fuu aveva bisogni di cure urgenti se non voleva morire.

    -Niente, tranquilli.. Sono solo stanco.. anf.. Grazie ancora..-

    La porta si richiuse dietro di lui lasciando nella stanza un vuoto ed un silenzio quasi illusori. L’uomo era riuscito ad imbrogliare tutti, con una gesto disperato era riuscito a montare un teatrino degno del più grande tra i registi, nessuno avrebbe mai pensato che alla sua uscita l’uomo aveva con quella finta caduta appiccicato una terribile bomba alla porta. Erano passati solo un paio di secondi dal momento in cui la porta si era chiusa, il pugno di Hoshi stretto al massimo mostrava quali pensieri pieni di contraddizione gli passassero per la testa, quell’uomo stava morendo doveva fare qualcosa per aiutarlo, qualsiasi cosa anche portarlo di corsa sopra le sue spalle fino all’ospedale di konoha. In uno scatto rapido Hoshi si gettò all’inseguimento dell’uomo senza dire niente a nessuno, doveva aiutarlo assolutamente, non aveva ancora ucciso nessuno nella sua vita e di sicuro mai avrebbe desiderato che la sua prima vittima fosse proprio uno shinobi di Konoha. Di scatto aprì la porta dell’immensa villa, di fronte a lui il giardino di Arami si estendeva mostrando tutta la sua magnificenza, un particolare orripilante tuttavia era caduto al suo occhio mentre la porta veniva aperta. Una differenza quasi impercettibile che riuscì a notare solo grazie alla sua vista allenata oltre i limiti dei comuni mortali [Sensi Potenziati Vista]. Nell’aprire la porta il suo occhio infatti per un istante era caduto su quella che sembrava essere in tutto e per tutto un carta bomba, seppur diversa e di un modello mai visto non poteva che essere uno di quei terribili gingilli che anche Hoshi era spesso e volentieri abituato a usare in battaglia. Il volto del ragazzino sbiancò letteralmente facendo risalire i livelli di adrenalina al massimo, guardando fuori Hoshi vide Fuu in procinto di appoggiarsi ad un albero, dovevano agire in fretta se volevano salvarsi, con un scatto repentino e uno sguardo che non avrebbe lasciato che trasparire la serietà delle sue parole Hoshi si rivolse ai ragazzi.

    -Quel bastardo ci ha fregati!.. Ha piazzato una bomba a tempo sulla porta.. presto correte tutti fuori in giardino senza mai fermarvi! FATE IN FRETTA!!!-

    Dovevano agire alla massima velocità se volevano salvare la pelle, velocemente avrebbero dovuto trasportare Saya all’esterno della casa, operazione che avrebbe sicuramente rallentato i loro movimenti. Erano stati imbrogliati alla grande ed ora ne andava di mezzo la loro stessa vita. Fuu si era allontanato di parecchi metri dalla casa nel giro di una trentina di secondi, la bomba doveva essere stata innescata in modo tale da permettere al ferito di mettersi al riparo senza correre particolari rischi, gli restava poco tempo per agire. Nella testa di Hoshi in un frangente tornò alla mente un episodio che aveva vissuto all’accademia durante i corsi Genin. Ricordava nitidamente l’emozione provata durante quella lezione, un emozione di terrore del tutto simile a quella che ora stava provando di fronte all’ordigno. Il flashback lo riportò in classe, l’argomento della lezione quel giorno erano appunto le carte bomba a tempo, ricordava ancora il volto di sensei Ledah che per spiegare come funzionassero gli ordigni aveva con il suo solito modo di fare assente appiccicato una di quelle bombe alla gamba della carissima amica e compaesana Asuka. Quel giorno in classe in un istante tutti saltarono sui banchi terrorizzati dal fatto, ma non Ledah che senza battere ciglio aveva disinnescato la bomba cancellando il sigillo sopra di essa con il suo stesso sangue. Una lezione preziosa che in questa occasione sarebbe tornata senz’altro utile. Senza perdere tempo quindi avrebbe lasciato spazio ai compagni per permettere loro una fuga quanto più rapida possibile, nel contempo avrebbe bagnato il pollice della mano destra sulla ferita che ancora lasciava fuoriuscire il sue rosso sangue per andare successivamente ad imbrattare la carta bomba nella sua interezza. Velocemente il ragazzino disegnò una x su di essa per poi scattare in direzione del giardino alla massima velocità seguendo a ruota i compagni. Ormai l’ordigno sembrava in procinto di esplodere, nella sua azione Hoshi sperava di essere riuscito quanto meno a ritardarne la deflagrazione per assicurare ai compagni il maggior tempo possibile per mettersi in salvo. Intanto appoggiato all’albero, la figura del bastardo sembrava mano a mano cadere nell’abisso della morte, il volto dell’uomo era ormai cadaverico, ed il suo stesso corpo giaceva nel sangue che copioso continuava a fuoriuscire dalla gamba. Hoshi non riusciva ad odiare più quell’uomo che ora inerme sembrava soltanto destinato a divenire carne per i vermi.
     
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  13. Køn
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    CITAZIONE
    Narrato
    °Pensato°
    «Parlato»

    Colpi di scena
    Post Attivo [6/?]



    L'offensiva dei tre malviventi che avevamo di fronte fu stroncata fulmineamente dai nostri attacchi, Nito si ritrovò con il setto nasale rotto, il ninja che aveva affrontato Hoshi si era trovato con una grossa ferita dalla quale stava fuoriuscendo una grande quantità di sangue, di lì a poco sicuramente avrebbe dovuto chiedere aiuto a qualcuno per non finire dissanguato, e l'ultimo shinobi, quello fronteggiato da Kiyon si era ritrovato con una ferita alla gamba che lo aveva praticamente immobilizzato e il mio compagno di squadra gli stava ancora puntando due spiedi addosso, un solo movimento e quell'uomo avrebbe per sempre abbandonato il mondo reale. Eravamo soddisfatti del nostro operato e non avremmo mai immaginato cosa sarebbe successo di lì a poco, ci toccava solamente aspettare. Nito si gettò verso Kiyon con la sua arma distruttiva, incredibilmente si bloccò a pochi centimetri dalla testa dello shinobi di Konoha, gli occhi si dilatarono e lui si accasciò lentamente proprio vicino a suo fratello che era stato colpito in precedenza da Kiyon. Nito era stato colpito da due spiedi, ma chi li aveva lanciati? Il mio sguardo ricadde sull'unica persona capace di fare tutto ciò con gli spiedi, l'ultimo shinobi avversario ancora capace di intendere e di volere: Fuu. Quello shinobi aveva colpito un suo compagno, ma come era possibile tutto ciò? Finalmente ecco la risposta. Fuu ci rivelò che era uno shinobi mandato dall'accademia e che la storia del vaso era una menzogna per catturare quei due shinobi, quindi aveva sbagliato di sua volontà la mira nei confronti di Hoshi, era un alleato?


    °Meno male... è tutto finito°


    Era davvero tutto finito, o meglio era ciò che credevamo noi, ma tutto ciò lo avremmo scoperto solo con il susseguirsi delle azioni di Fuu, il quale si avvicinò ad Hoshi e gli diede una pacca sotto l'ascella mostrando un sorriso davvero sincero, allora le sue parole erano vere, era davvero un ninja mandato dall'accademia, altrimenti in quell'occasione avrebbe potuto colpirlo con un'arma e poi scappare via con il vaso. Fuu sembrava essere davvero uno shinobi dell'accademia, e dopo quel gesto amichevole nei confronti del ragazzo dai capelli rossi ci lasciò soli nella stanza, si diresse verso la porta per abbandonare quella enorme villa e raggiungere, molto probabilmente, l'amministrazione per avvisare che la missione era andata a buon fine e che tutto era andato secondo i piani, i due fratelli Mosu erano stati sconfitti. Hoshi però non sembrava contento di aver lasciato andare così quello shinobi con quella enorme ferita che proprio lui gli aveva procurato. Da quei pochi secondi compresi che Hoshi oltre ad essere un grande ninja e alcune volte uno stupidotto era anche una persona molto sensibile, infatti di lì a poco inseguì Fuu per raggiungerlo e offrirgli il suo aiuto, purtroppo di lì a poco avrebbe fatto una scoperta fondamentale per riuscire a rimanere in vita.

    Gli occhi del ninja di Suna si sgranarono alla vista di qualcosa sul legno della porta, c'era qualcosa di strano su di essa, infatti ben presto ci raggiunsero notizie più chiare pronunciate dalle parole di Hoshi, Fuu aveva appiccicato sulla porta una cartabomba ed ora eravamo in pericolo di vita tutti. Hoshi pronunciò qualcosa ma non riuscii a comprendere cosa stesse dicendo dato che ormai ero totalmente trascinato dal mio istinto, dovevo sbrigarmi ad uscire da quella stanza, ma nello stesso tempo non potevo permettere che il signor Arami perdesse la vita altrimenti la nostra missione sarebbe andata in fumo, e poi mi ero già ripromesso in precedenza che non avrei fatto morire nessuno in mia presenza, i miei ricordi tornarono a quella brutta sera durante l'addestramento con Yoshikuni-san, quando vidi il volto bianco e deturpato dal dolore della morte di Shiro, lo avevo appena conosciuto, ma non avevo dimenticato cosa uol dire veder morire un proprio compagno di gruppo. Il mio sguardo cadde su Kiyon che anche lui aveva vissuto la mia stessa triste esperienza.


    « Ragazzi non dimentichiamoci di Arami!!! »

    ° Ca**o Saya!°


    Pensando al signor Arami e voltandomi verso di lui mi ero reso conto che Saya era ancora lì a terra e che aveva una ferita alquanto dolorosa che si sarebbe potuto riaprire in qualsiasi momento, andava portata fuori con cautela, evitando di sottoporla a movimenti che gli avrebbero riaperto la ferita, impastai una quantità di chakra pari a 1/2 basso e mi fiondai verso Saya per prenderla e portarla fuori dalla struttura, avevamo pochi, pochissimi secondi per uscire ed allontanarci il più possibile dalla casa del signor Arami, una volta presa Saya con me scattai verso l'uscita, dovevo salvarla assolutamente, quando mi ritrovai sull'uscio della porta, mi rivolsi ad Hoshi sperando che mi sentisse anche se saremmo stati vicino solo un secondo.


    « Non morire... »


    Una volta fuori la casa avrei attraversato tutto il giardino del signor Arami, in quegli attimi avrei preferito sicuramente fermarmi ad osservare quello stupendo angolo di verde ma in quella situazione dovevo solamente correre il più possibile fuori dall'abitazione. Mentre correvo notai davanti a me, ma più in lontananza, appoggiato ad un albero la figura di Fuu che lentamente stava abbandonando il mondo dei viventi, mi sarei avvicinato a quell'uomo rendendomi conto che ora eravamo a distanza di sicurezza dalla casa del signor Arami, avrei appoggiato delicatamente Saya al suolo e mi sarei accasciato su Fuu poggiando la mia mano destra sulla parte sinistra del suo petto, in prossimità del cuore, cercai di sentire quel dolce battito che manteneva in vita le persone, purtroppo si stava lentamente indebolendo, segno che ormai Fuu avrebbe lasciato questo mondo.




    image Tabella fine post image

    Stato Mentale:
    Concentrato
    Stato Fisico:
    Illeso
    Caratteristiche Psicofisiche:
    Forza: 150
    Velocità: 150
    Resistenza: 150
    Commenti Off Topic: Qualsiasi tempo usi le mie azioni sono puramente ipotetiche.


    Armi











    Riflessi: 150
    Agilità: 150
    Precisione: 150

    Slot Utilizzati:







    Punti Vita: 120/120

    Punti Chakra: 70/100

    Consumi Chakra:
    1/2 Basso per la velocità


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  14. marq1
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    6° Post Attivo



    SPOILER (click to view)
    Narrato
    /Pensato/
    °Parlato°
    Titolo


    Batabum!!




    Sentii il duro osso di Nito spaccarsi dopo quell'offensiva portata avanti con il Tekken,mentre le mie mani ancora doloranti da quella difesa disperata che avevo assunto prima ,lasciarono cadere gli equipaggiamenti a terra.
    Mi faceva male ogni singola parte del corpo,specialmente le braccia e le mani.
    Strinsi i denti ,e mentre cercavo di oppormi a quel dolore straziante, i miei occhi si spostarono prima verso kon e poi verso nito che urlando di dolore teneva le mani poste in corrispondenza del suo viso,come se volesse coprire quella ferita.
    La mia rabbia ...aveva raggiunto livelli così alti che non mi pareva sufficiente quella punizione per un tipo cosi privo di scrupoli come Nito.
    Volevo infierire ancora,volevo che da ogni parte del suo corpo uscisse qualche goccia di sangue.
    Stavo per piangere da tutto quel nervosismo che mi portavo addosso...era come un peso ..un peso enorme che portavo sulle mie spalle.
    Ad un tratto però ,il mio pensiero si fermò alla vista del mio nemico che ancora dolorante da quel pugno che gli avevo tirato ,cominciò a sputare enormi quantità di sangue macchiando tutto il pavimento.
    lo guardai forse con un briciolo di pietà...alla fine non riuscivo a essere cosi cattivo come infondo mi credevo nei momenti di lotta.
    In quell'istante preciso ne approfittai per dare un occhiata ai miei amici...
    Hoshi,Kyion stavano tutti bene,anzi, quelli che non stavano tanto bene erano i nostri nemici .
    Ognuno riportava delle ferite molto profonde e tutto quel pavimento di colore marrone si stava dipingendo di un nero sangue molto raccapricciante.
    In un giro di pochi attimi,alcuni nemici caddero a terra mentre gli occhi increduli di Nito osservavano quella scena.
    Era come se non ci credesse...forse nito pensava che ormai era diventati invincibili ma si sbagliava..perchè al mondo si trova sempre un uomo più forte ..un uomo che ti può sconfiggere solo con un dito.
    Rimasi fermo ,mentre i miei occhi pulsavano insieme al cuore.
    Una strana sensazione,avevamo vinto?
    Volevo festeggiare ,lasciare che tutto quel nervosimo se ne andasse via....ma ad un tratto alcuni passi veloci fecero spostare la mia attenzione verso Nito.
    Si stava dirigendo verso kiyon portando una delle sue falci sopra alle sue spalle,per poi far partire un fendente probabilmente verso la testa del mio compagno.
    I miei occhi si aprirono dalla paura..la velocità di quell'esecuzione mi lasciò spiazzato e anche se dall'angolo più nascosto del mio cervello mi diceva di scattare verso di lui ,io non riuscivo nemmeno a muovere un dito.
    Appena Nito portò la sua falce verso Kiyon ,un senso di colpa mi assalì...dovevo ucciderlo prima!!
    La morte di Kiyon molto probabilmente sarebbe stata causata da me..dal mio senso di pietà ..ma cosi non fu ,infatti appena una decina di centimetri distanziavano la candida pelle del ragazzo e il duro metallo della falce,Nito cadde a terra .
    Tirai un lungo sospiro di sollievo ,mentre osservai con grande stupore uno spiedo infilzato sul suo rene.

    CITAZIONE
    -Bravi ragazzi.. anf.. siete stati veramente in gamba. Anf.. Piacere, sono Fuu. Sono stato mandato dall’Accademia per cercare di fermare quei pericolosi .. anf.. criminali. Un infiltrato insomma. Sapete, quegli errori, alla villa e adesso non sono stati casuali. Non ti ho voluto uccidere apposta.. Hoshi, vero? Anf.. Avevo carta bianca dall’amministrazione, ma voi non ci sono riuscito.. anf .. a farvi del male. Ti da dolore quel graffio?
    Comunque sono stato incaricato di sventare i loro piani e di riportare indietro il vaso. L’asta era organizzata solo per farli .. anf.. uscire allo scoperto. Siete veramente in gamba, grazie dell’aiuto.. anf..

    Non credetti alle mie orecchie...uno dell'Accademia??
    Un'infiltrato??
    Lo guardai con occhio attento ed infedele...non ci credevo...ma alla fine quel suo viso amichevole e la pacca sotto l'ascella che aveva dato ad Hoshi ,fece cambiare la mia opinione anche se alla fine rimasi in silenzio osservando la vicenda senza dire niente.
    Nel frattempo ,solo per precauzione afferrai un kunai con la mano destra portandola alla sacca porta oggetti molto lentamente...

    /Se fai il furbetto....dovrai salutare i tuoi cari solo con il pensiero...sempre se avrai la testa per pensare/


    Ad un tratto però,dopo aver afferrato il prezioso vaso che come aveva detto faceva parte dell'esca del'Accademia ,se ne andò mentre Hoshi strinse i pugni per un motivo ancora a me sconosciuto.

    CITAZIONE
    Niente, tranquilli.. Sono solo stanco.. anf.. Grazie ancora..-

    disse ancora una volta Fuu ,che inciampotosi con qualcosa posto lì a terra fermò la nostra comitiva che probabilmente si stava avvicinando verso di lui per aiutarlo.

    [...]



    Passarono pochi attimi ,mentre Fuu zoppicante se ne era andato.
    Ci guardammo con occhi distrutti dalla fatica ,quando ad un tratto Hoshi parve avvicinarsi all'uscita come se volesse richiamare quell'uomo.
    Non vidi molto in quel momento...il dolore ancora forte mi oscurava la vista ,ma nonostante ciò udii le seguenti parole che pronunciate da un'urlo quasi disumano mi fece alzare tutti i capelli...

    CITAZIONE
    -Quel bastardo ci ha fregati!.. Ha piazzato una bomba a tempo sulla porta.. presto correte tutti fuori in giardino senza mai fermarvi! FATE IN FRETTA!!!-

    /Una bomba!!!!! / pensai mentre i miei occhi si incrociarono con quelli dei miei compagni.
    Chi prendeva Saya ed Arami??
    Una sensazione mortale..mi si stringeva il cuore come se fosse stretto da due pinze giganti..
    Chi non ha mai vissuto quei momenti,non avrebbe capito..la paura che si ha quando a ogni secondo che passa ci si domanda:
    Al prossimo secondo salterò per aria??
    Partì afferrando Arami ,per poi scattare in avanti verso l'uscita mentre Kon prese Saya in braccio a una velocità fulminea.
    Impastai un mezzo basso su entrambe le gambe [velocità = 250] e come un fulmine mentre attraversai l'uscio ,dissi ad Hoshi:

    °Hoshi...mi raccomando..°

    Quella parola avrebbe detto tutto...
    Non potevo immaginare che Hoshi sarebbe rimasto sotto le macerie.
    Mi rifiutavo...se sarebbe successo avrei preso anche a colpi di kunai la morte in persona...

    Mi recai di fuori a grande velocità,calpestando il morbido manto erboso del giardino del medico,mentre osservai da lontano Fuu sdraiato a terra vicino a un'albero mentre i suoi occhi parevano persi.
    Arami posto sopra la mia schiena sbatteva di qua a e di là ma lo tenevo stretto per le gambe..non sarebbe caduto.
    Appoggiai Arami un po' lontano da Fuu ,domandandogli se stava bene.

    °Hoshi!!!°

    Mi girai e appena lo vidi venir fuori in modo buffo sorrisi...eravamo tutti salvi...
    Kon e Kiyon erano vicino a me...stessa cosa Arami e Saya che ancora in lacrime era fuori per mano di Kon.
    Adesso ci mancava solo il botto finale ,probabilmente accompagnato dalle innumerevoli imprecazione del medico Arami .^^

    CITAZIONE
    Danni: Ferita più che Lieve al braccio destro e sinistro,ferita lieve sulle mani.
    Condizione Mentale: Panico alla scoperta della bomba
    Chakra rimanente: 26/52 Energia Verde

    Equipaggiamento

    SPOILER (click to view)
    2 Wakizashi
    5 Shuriken [AaD]
    6 Kunai [AaD]
    Filo di Nylon (10 metri) [Vario]
    2 Fasce da Combattimento [Vario]
    2 Tekken [PpCC] [impugnati]
    1 Uchiha Shuriken [AaD]
    Fuuma Shuriken [AaD]
    Occhiali [Protezioni]

     
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  15. Aydan
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    Chapter 6
    "Boom?"


    Soundtrack: On The Coldest Winter Night - Kamelot


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    ~Pensato~
    Parlato


    Sottili strisce rosso scuro si diramavano sull'ormai rovinato parquet di casa Arami. Il sangue di Saya, di Nito, di Fuu, di Lan si era mescolato in una miscela cremisi. La maggior parte di esso apparteneva a Saya e Lan; non potendo però vedere la ferita della prima, Kiyon provava una gioia selvaggia nel pensare che il rosso sul pavimento proveniva dalla ferita del suo avversario, ferita che lui stesso gli aveva inferto.
    Aveva dovuto lottare per non lasciar trasparire l'euforia mentre sussurrava le minacce all'orecchio di Lan, ma probabilmente anche se avesse pronunciato le sue parole ridendo, quest'ultimo nemmeno se ne sarebbe accorto. Dopo pochi secondi, aveva appoggiato a terra la testa svenuto.
    E poi, tutto successe in fretta. In un attimo, urlando di rabbia, Nito corse verso lo sfortunato ragazzo brandendo il falcetto come un'arma di distruzione e mirando chiaramente al collo. Un colpo secco, e... zac.
    Kiyon sbarrò gli occhi, non sentì l'urlo disperato di Hoshi, non sentì più nulla. Per la prima, vera volta, rimase totalmente paralizzato dalla paura. E così, a lui toccava morire... Beh, prima o poi sarebbe successo. Ma fino a che non ti rendi conto che sei davvero alla fine, pensi sempre che "succederà", in un lontano futuro.
    Quello non era un film, il ragazzo non si vide passare davanti la sua vita, non si vide passare davanti niente di niente, se non la lama rifulgente alla luce alogena delle lampade. Una vocina dentro di lui tentò di rassicurarlo, almeno sarà indolore.
    Ma prima che potesse accadere l'irreparabile, Nito si fermò. Senza capire più nulla, se non che l'aveva scampata, Kiyon guardò il suo quasi carnefice stupito, mentre esso rovinava a terra privato di ciò che voleva privare, la vita.
    Dalla posizione in cui si trovava non riuscì a vedere niente, ma si rese conto che i suoi compagni osservavano un punto all'incirca sulla nuca dell'uomo. Cosa diavolo era successo?!
    L'attenzione si spostò violentemente su Fuu, che ansimava con un'espressione diversa sul volto.

    CITAZIONE
    -Bravi ragazzi.. anf.. siete stati veramente in gamba. Anf.. Piacere, sono Fuu. Sono stato mandato dall’Accademia per cercare di fermare quei pericolosi .. anf.. criminali. Un infiltrato insomma. Sapete, quegli errori, alla villa e adesso non sono stati casuali. Non ti ho voluto uccidere apposta.. Hoshi, vero? Anf.. Avevo carta bianca dall’amministrazione, ma voi non ci sono riuscito.. anf .. a farvi del male. Ti da dolore quel graffio?
    Comunque sono stato incaricato di sventare i loro piani e di riportare indietro il vaso. L’asta era organizzata solo per farli .. anf.. uscire allo scoperto. Siete veramente in gamba, grazie dell’aiuto.. anf..

    Una talpa. Un "imbucato". Insomma, uno di loro. No. Non poteva essere. Ci aveva messo troppo a rivelarsi. Certo, però gli aveva salvato la vita. Uccidendo uno degli avversari senza tanti scrupoli. No, non poteva essere. Le possibilità erano due...
    O diceva la verità, o mentiva per convenienza.
    Mentre tutti lo osservavano pieni di sospetto, Fuu si incamminò verso l'uscita, afferrando il vaso di Arami e lasciando andare una pacca ad Hoshi. Un incespicamento proprio sulla porta, e si ritrovò nell'aria fresca della notte.
    Però ad Hoshi non andava bene. Era evidente, il senso di colpa permeava il ragazzo che aveva inferto una ferita non proprio piccola a colui che si era rivelato un alleato.
    Aveva un gran cuore, quel ragazzo. Voleva aiutare chi aveva ferito per sbaglio...
    Nessuno si sarebbe immaginato però che quel gesto estremamente altruista avrebbe probabilmente salvato la vita a tutti. Lo sguardo che Hoshi gettò allo stipite della porta, una volta giunto sulla soglia, preannunciò a tutti che non era ancora finita.

    CITAZIONE
    -Quel bastardo ci ha fregati!.. Ha piazzato una bomba a tempo sulla porta.. presto correte tutti fuori in giardino senza mai fermarvi! FATE IN FRETTA!!!-

    ...i momenti di frenesia si alternavano a quelli di calma. Prima, l'attacco velocissimo di Nito; poi, il rilassamento alla notizia che Fuu era dei loro; infine, di nuovo la fretta dovuta alla voglia di vivere che li avrebbe portati a correre come non mai.
    Kon non perse tempo e, afferrata Saya, si lanciò all'esterno, seguito subito da Auron con Arami. A quel punto le persone rimaste nella stanza erano tre -persone vive, s'intende -: Hoshi, Kiyon e Lan. Hoshi stava tentando di disinnescare la bomba e Kiyon era lì lì per fuggire. Però Lan sarebbe rimasto coinvolto nell'esplosione, e sicuramente avrebbe fatto la fine del fratello.
    Kiyon, mentre estraeva la Wakizashi dal legno del parquet, fu sommerso dai dubbi: salvarlo...? Non salvarlo...? Probabilmente la perdita di sangue l'avrebbe ucciso comunque, ma sarebbe stata una cosa diversa... Invece, lasciandolo lì, probabilmente l'avrebbe avuto sulla coscienza tutta la vita.
    Ma lui ha tentato di ucciderti, disse una vocina nella sua testa.
    No, in realtà non era vero. Durante tutti i suoi attacchi, non aveva mai mirato a punti vitali, ed inoltre aveva agito solo per difendere il fratello. Era sicuramente un fuorilegge della peggior specie, ma nessuno meritava di morire.

    Al diavolo, sussurrò Kiyon sapendo che forse se ne sarebbe pentito, rinfoderò la Wazikashi ed afferrò le braccia dell'avversario svenuto.
    Caricando un basso nelle due gambe per fare più velocemente, iniziò a dirigersi verso l'uscita con Lan caricato sulle spalle. Aveva pochissimi secondi di tempo.
    Appena arrivò al fianco di Hoshi, il quale stava ancora tentando di disinnescare la bomba, gli lasciò andare un colpetto sul fianco (macabra imitazione involontaria di quello che gli aveva lasciato andare Fuu), sussurrandogli:
    Vai, campione.
    Dopodiché uscì nell'aria fresca della notte, insieme a tutti. Lasciò cadere a terra Lan con la grazia di un ippopotamo e si riunì ai suoi compagni lasciandosi cadere a terra. Ormai, restava solo il botto da aspettare.

    ~ Una disgrazia, la distruzione di una villa così bella. ~



    Tabella di riepilogo
    Informazioni generaliInformazioni post


    Energia - Gialla
    Grado - Genin
    Forza - 150
    Velocità - 150
    Resistenza - 150


    Equipaggiamento










    ©opyright by Aydan


    Chakra: 80/100




    Condizioni psicologiche












    IF YOU RIP, YOU WILL R.I.P.!

     
     
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34 replies since 23/1/2008, 18:42   1004 views
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