Ramen Sounds Good

[Taverna]

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    Braccio di Ferro e Ramen
    Post 1 ~ Accettazione



    Ad Harumi piaceva rendersi utile agli abitanti di Villa Mikawa, in modo da poterne ricambiare almeno in parte da cordialità con cui si prendevano cura di lei, se non proprio il padrone di casa per l'ospitalità, a tratti simile ad una prigionia. Perciò quando capitava l'occasione, era sempre la prima ad offrirsi, e quella volta non aveva fatto eccezione. Era però rimasta perplessa quando le avevano spiegato in cosa consisteva il lavoro che intendevano affidarle. Non aveva intenzione di ritirarsi, quindi alla fine avrebbe comunque annuito, tentando di mostrarsi il più convinta possibile. C-cercherò di fare del mio meglio!

    I diversi sottoposti del capoclan si erano svegliati presto quella mattina. Sebbene il locale fosse già stato allestito nei giorni precedenti, rimanevano ancora numerosi piccoli preparativi da compiere. Harumi corse di qua e di là ramazzando, spostando sedie, portando scatole, ed obbedendo in generale a tutti i colleghi più anziani, soddisfando le loro necessità. Tutto per dimostrare di non essere un peso. Alla fine, stremata, si lasciò cadere su una panca, socchiudendo gli occhi. Ehi ehi, Harumuccia, sveglia! La voce, troppo vicina all'orecchio, e la sensazione di peso sul grembo fecero sobbalzare la kunoichi, che si ritrovò quella che era poco più di una bambina protesa addosso a lei. Y-Yachiru-san! Non stavo dormendo, riposavo solamente gli occhi! Sono pronta! Però, ecco... Dovrebbe prima spostarsi se vuole che mi alzi... La ragazzina ridacchiò, tirandosi indietro e lasciando che la kunoichi si stiracchiasse. Su su, dobbiamo andare ad accogliere i nostri ospiti! Harumi fece un sorrisetto tirato mentre seguiva i suoi passettini rapidi. In effetti quel locale era, o meglio era stato in passato, un negozio di ramen, e come tale stava riaprendo. L'evento all'ordine del giorno però, quello che avrebbe raccolto la maggior parte dell'attenzione, era una gara. Per la precisione, una sfida a braccio di ferro. Una inaugurazione singolare, secondo l'opinione della giovane, che non era del tutto a parte dei piani del Mikawa.

    La piccola sembrava perfettamente in grado di tenere a bada la folla che si era radunata, superando di gran lunga le aspettative di Harumi, tanto che iniziava a temere di essere stata assegnata lì per fare bella presenza, finendo per fare da soprammobile. In un moto d'orgoglio, si era riscossa, afferrando una manciata di moduli ed occupandosi di farli compilare come si doveva a chi aveva già superato il rigoroso vaglio della compagna. A-a-a lei! Deve scrivere il suo nome qui sopra. P-p-per favore. La giovane stava svolgendo il suo compito con diligenza, esibendo un misto tra professionalità, timidezza e cortesia esasperata. Tra inchini e preghiere da una parte, e minacce carine e coccolose dall'altra, l'accoppiata sembrava funzionare più che bene. Già diversi partecipanti avevano terminato la registrazione: ninja, ma anche semplici civili o gente poco raccomandabile, attratta dal premio non indifferente. Seppur tesa, Harumi riusciva a sorridere a quegli sconosciuti, cercando di risolvere le dispute e mitigando dove possibile i comportamenti più infantili e intransigenti della selezionatrice.

    Il primo dei volti noti era stato Kato Yotsuki, neo chunin del Suono, al quale Harumi aveva rivolto un profondo inchino. Kato-san, è un piacere vederla qua. La giovane rivolse uno sguardo alla bambina al suo fianco, aspettandosi un cenno d'assenso. Per favore, compili comunque il foglio. Sebbene sapesse chi era, le sembrava corretto che tutto fosse svolto da manuale.

    Poco dopo giunse un omone che non aveva mai visto, che nonostante la massa aveva un'aria mansueta. Harumi si sarebbe limitata a sorridergli cordiale, lasciando che fosse Yachiru ad occuparsi di lui.

    Subito a seguire fu la volta di altro armadio, il cui sesso femminile si abbinava in modo strano alla taglia. Con la muscolosa donna la kunoichi aveva già avuto a che fare, perciò le si rivolse con rispetto, pur lasciando alla compagna l'ultima parola. Haru-san, benvenuta. Sono certa che una persona della sua forza potrà ottenere un ottimo risultato nella sfida di oggi. Ne ho già avuto prova sulla mia pelle, ed è proprio un osso duro. Che ne dice, Yachiru-san?

    Davanti alla donna che aveva appena raggiunto il banco Harumi sarebbe rimasta a bocca aperta. Sprizzava ferormoni da tutti i pori ed anche ferma davanti a lei riusciva ad avere una posa sensuale come quando aveva camminato in mezzo alla folla, fendendola con facilità e calamitandone l'attenzione. Per essere più precisi, gli uomini davanti a lei si erano ritratti, cedendole il passo, e mangiandola con lo sguardo non appena era passata oltre. Sentendosi leggermente a disagio, Harumi accennò un sorriso, soffocando la domanda che più le premeva: non aveva freddo? Kamine senpai non sembrava intenzionata a partecipare direttamente alla competizione, ma visto che si era presa il disturbo di venire alla giovane jinchuriki sembrava un peccato che la più esperta portatrice non ci provasse. Kamine-san, buon giorno! Non le andrebbe di mettersi alla prova? Sono certa che manderà il pubblico in delirio. Già, ma forse non sarebbe stato lo scontro sul tavolo ad attirare gli occhi di tutti, bensì le curve in bella mostra della fanciulla.

    Tutto stava andando liscio. Troppo, per l'esperienza personale della ragazzina. Di fatti, quella che sembrava una rogna capitò loro tra capo e collo quando meno se lo aspettavano. H-hebiko-sa-an, sa-salve anche a l-lei. Harumi aveva replicato ad un saluto che, in verità, non aveva ricevuto. Con un brivido freddo lungo la schiena, l'esitazione che la caratterizzava in passato era tornata a farsi viva, rendendo incerta la sua voce. Davvero il Mikawa non aveva mandato i moduli necessari? Se solo l'avesse informata per tempo, l'avrebbe fatto lei! Ci avrebbe pensato dopo se farglielo presente, ammesso che ne avesse trovato il coraggio. Intanto doveva cercare di tamponare i danni, prima che la situazione degenerasse. Annullare l'evento? Era il modo più veloce per scatenare l'inferno, e non sarebbe neppure servito un intervento diretto del capoclan. La sola folla radunata lì con l'illusione di ricevere un premio in denaro sarebbe stata più che sufficiente per innescare una rivolta, mettendo l'Amministrazione del Suono a ferro e fuoco. I-intende Diogene-sama? Ehm...ecco... Vedrò se riesco a trovarlo. Sa, è molto occupato con i preparativi... La verità era che la kunoichi non aveva la minima idea di dove si trovasse in quel momento. Le sembrava di averlo intravisto in mattinata, ma poteva essersi benissimo sbagliata, presa com'era a sistemare. La sua preoccupazione principale però era Yachiru. Quell'esserino dall'aspetto tanto adorabile poteva benissimo saltare al collo della segretaria tagliandole la gola da parte a parte. Il tutto senza smettere di sorridere. Continuando a rivolgersi verso la donna, si spostò lentamente verso la ragazzina, frapponendosi tra le due e controllandola ininterrottamente con la coda dell'occhio. Sono certa che risolveremo tutto rapidamente, Yachiru-san... Potrebbe cortesemente andare lei a chiamarlo? Mi occupo io dell'accettazione intanto... Allontanarla da lì prima che in un lampo di follia facesse qualcosa di avventato era l'unico modo per evitare il peggio che le veniva in mente. Anche se non lo dava a vedere, presa tra due fuochi, la giovane portatrice dentro di lei stava tremando. Per fortuna che non poteva udire la voce del demone dormiente al suo interno, che di certo si stava vergognando di quella condotta pavida. Ecco...allora...h-ha cambiato taglio di capelli, Hebiko-san? L-le stanno davvero bene corti! Harumi stava cercando disperatamente di guadagnare tempo. Se la segretaria era temibile, il capoclan era terrorizzante. Rischiava di cadere dalla padella alla brace se non stava attenta.

    In quel momento sopraggiunse l'ennesimo partecipante, uno shinobi di Oto alle prime armi. Harumi colse la palla al balzo, guardando dritto il ragazzo oltre la spalla di Hebiko, e rivolgendogli un sorriso esagerato. B-benvenuto! Prego, accomodati pure! Ecco, questo è il modulo, leggilo e compilalo con attenzione, mi raccomando. E non dimenticarti di firmare la liberatoria, per favore. Alla giovane stava iniziando a venire una paresi al volto a forza di tenere gli angoli della bocca alzati. Probabilmente avrebbe fatto la figura della stupida, o della sempliciotta, agli occhi della segretaria, la quale probabilmente non si sarebbe resa conto che la kunoichi era intenta a tenere sotto controllo una situazione piuttosto complicata e potenzialmente esplosiva, con il fine ultimo di salvarle la vita tra l'altro. Scusi l'interruzione, Hebiko-san, stavamo dicendo?

    GPmhi9k

     
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