Ramen Sounds Good[Taverna]

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    Y Danone
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    “Anche tu solo da parte di padre? Pure io, mia madre era figlia di un vagabondo che ha girato molto villaggi e di un' Uchiha, pensa tu.”

    Shinodari fissò per qualche istante il cugino, continuando a giocherellare con le bacchette.
    Per quanto il miso ramen le piacesse non riusciva a finire la ciotola.


    -Siamo dei Nara particolari, chissà, probabilmente non era nel nostro destino restare nel clan dei nostri padri. Uhm... i geni di tua nonna non ti si sono mai risvegliati, suppongo. Sennò probabilmente da Konoha non ti avrebbero lasciato libero di respirare neanche per un istante.-

    Fece girare una delle bacchette nel liquido del miso.

    -Ai tempi del mio tradimento c’era assieme a me un mio caro amico, uno Hyuga, fino all’ultimo cercarono di riportarlo indietro. L’Hokage stesso gli disse di tornare a Konoha, non certo per ucciderlo per il suo tradimento. L’avrebbero perdonato con il tempo, riprendendolo nelle loro fila.-

    Il suo sguardo era concentrato sulla ciotola, ma in realtà stava rivivendo un passato non troppo piacevole.


    -Se fosse tornato indietro, io non sarei qui.-

    Mormorò con un filo di voce.

    Cambiarono discorso.

    Il giovane le spiegò il motivo della sua venuta ad Oto.

    Shinodari gli fece la linguaccia.


    -Itai, ma non è vero! Sono solo delle notizie false e tendenziose, quelle che raggiungono gli altri villaggi. Abbiamo dei posti stupendi qui ad Oto. Persino un quartiere apposito per soddisfare...- arrossì -...ehm...come possiamo dire... per rilassare i turisti che vengono in visita da noi, voluto ai tempi di Orochimaru. E’ chiamato il Quartiere dei Piaceri, e si trova poco fuori Oto.-

    Fece un respiro profondo, poi riprese a parlare.


    -Yami ha cambiato abitazione dall’ultima volta che ci siamo visti, non so se ne sei al corrente. Yuki chan per favore mi daresti un foglio di carta e una penna?-


    Chiese gentilmente alla ragazza.

    "Ecco a voi, Shinodari san."

    Rispose porgendo il materiale richiesto dalla kunoichi.

    Shinodari scrisse l’indirizzo dell’abitazione, facendo anche uno schizzo su come raggiungere il posto.


    -In caso dovesse servirti.-

    Commentò, consegnando allo shinobi il foglio.

    -Lascia stare l’amministrazione. Incontratevi in un luogo meno ufficiale. E poi se Yami è in amministrazione è meglio non stargli a tiro. Le scartoffie burocratiche lo innervosiscono.-

    Aggiunse con aria grave.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Decisi di non rispondere alla sua storia. Era qualcosa di abbastanza pesante, contrario un po' alla voglia che avevo di alleggerire quel discorso. Ma non potevo non essere quantomeno comprensivo davanti a quella storia. La capivo, io ero scappato per la morte di un mio amico, per sopravvivere da quel villaggio che ormai mi stava troppo stretto, per sopravvivere alla mia inettitudine in quel clan, per non danneggiare Konoha con un comportamento che forse non sarebbe stato il migliore.
    Quindi, dopo che le ebbi spiegato il motivo della mia visita si affrettò a dare per false le notizie che davano Oto per macabro. In effetti l' avevo visto con i miei occhi ciò che di macabro Oto aveva, ma non era esattamente un qualcosa da disprezzare. Era una particolarità di quel villaggio che il più delle volte mi aveva fatto sorridere.
    “Posti per, si, diciamo rilassare i viaggiatori? Credo che morirò appena torno a Kiri...” dissi pensando per un secondo a Yui. Avevo il dubbio che lei capisse tutto di me senza troppe difficoltà, non ero riuscito ancora a mentirle decentemente. Però dovevo ammettere una cosa, Oto era decisamente più attrezzata rispetto a Kiri.
    Lei mi disse che Yami aveva cambiato abitazione, dovetti ammettere a me stesso di non conoscere nemmeno quella di prima. Lei mi scrisse un foglietto con su l' indirizzo ed il lo presi, ripiegandolo in tasca.
    “Grazie mille.” le dissi con un sorriso gentile sulle labbra, prima che lei commentasse la mia scelta poco felice di andarlo a cercare in amministrazione.
    Aveva proprio ragione.
    “Credo tu abbia ragione, anche io sarei disposto a fulminare il primo rompiscatole se avessi a che fare con quelle scartoffie.” dissi concordando con lei, prima di mangiare l' ultimo boccone di Ramen. Misi da parte la ciotola ed il gestore la prese da dinanzi a me un istante dopo.
    “Certo che voi ad Oto siete organizzati... a Kiri non abbiamo proprio nulla. A volte mi chiedo se è un mortorio oppure un villaggio quello.” dissi ironico ripensando al mio villaggio. A volte avrei voluto fuggire, ma sapevo bene che ero prezioso per Kiri e forse per gli altri villaggi pure. Equilibravo le forze, per via di cosa avevo dentro. Io così come altri otto come me, Yami compreso. Inoltre ero grato a Kiri per avermi ospitato, tradire per un motivo così futile non era una cosa che avrei fatto mai.
    Ma non ci tenevo, non riuscivo ancora a voler bene a quel posto.
     
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    “Posti per, si, diciamo rilassare i viaggiatori? Credo che morirò appena torno a Kiri...”

    Shinodari gli scoccò un’occhiata incuriosita.

    -Non sei un tantino melodrammatico Itai? Sono luoghi dove svagarsi e... Uhm, qualcosa che non so?-

    Chiese in tono gentile.

    Il cugino la ringraziò per il foglietto come le indicazioni sulla nuova dimora di Yami, commentando sul fatto che comprendeva benissimo il non essere disturbato quando si era sommersi dalla burocrazia.

    Shinodari rise.


    -Beh fulminare è proprio l’aggettivo adatto. O meglio era quello che stava progettando Yami per il suo ufficio. Aveva a che vedere con una bella scarica elettrica al malcapitato che lo disturbava. Sinceramente non so se il progetto sia poi andato in porto. Sono mancata qualche mese da Oto e tuttora mi sto aggiornando sulle novità.-

    Ammise.

    CITAZIONE
    “Certo che voi ad Oto siete organizzati... a Kiri non abbiamo proprio nulla. A volte mi chiedo se è un mortorio oppure un villaggio quello.”

    La ragazza per un po’ non disse nulla.

    Non aveva mai veramente avuto l’occasione di vistare Kiri come una turista.


    -Itai, pensi sarebbe un disturbo per te se la prossima volta che vengo a Kiri, mi fai da guida? In effetti, non ho mai avuto la possibilità di vistare per bene il villaggio e poi voglio proprio vedere se il posto sia privo di attrattive per i visitatori.-

    Gli fece la linguaccia, sempre sorridendo.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Feci una faccia da adorabile angelo innocente quando lei disse che c' era qualcosa che non le avevo detto. Si, non le avevo detto di Yui, ma persino per me era difficile dirlo. Insomma, non si poteva nemmeno dire che fosse la mia ragazza, a volte mi chiedevo se quello che provava per me era vero oppure ero solo un' ancora di salvataggio dal baratro che si era creata dopo quell' orribile e violenta esperienza con quei due Nukenin.
    Scacciai dalla mente quei pensieri senza troppo sforzo e sorrisi pensando a Yami che utilizzava una delle sue numerose Raiton per fulminare un povero visitatore innocente.
    Più o meno innocente, quello dipendeva dai punti di vista.
    Poi lei parlò dopo un po' se fossi disposto a farle da guida a Kiri, ergo il paese delle Meraviglie.
    Non riuscii a non trattenere un sorriso a quell' affermazione ed a quella linguaccia.
    “E' umido! Ed a me i luoghi umidi non piacciono.” dissi scherzosamente per commentare quella reazione scherzosa di lei.
    “Comunque... se verrai ne sarò ben lieto. Non ti lascio girare per Kiri da sola. Un po' perché non mi fido di qualche Kiriano, un po' perché sembra incredibile ma ci vogliono settimane per orientarsi in quella nebbia.” l' avevo iniziata a scherzare sul fatto “non ti lascio girare a Kiri da sola”, visto che lei probabilmente era in grado di difendere me e non il contrario. Ma il tono si fece più serio quando dissi della Nebbia che disorientava.
    Guardai l' orologio appeso sul chiostro e mi accorso che forse, si era fatto tardi. Il sole stava tramontando ed io dovevo andare ancora a recludermi in una stanza che mi avrebbe ospitato per il prossimo mese.
    “Si è fatto tardi Shinodari, meglio che vada via prima di trovarmi per strada stanotte. A si, pago io.” dissi prima di alzarmi e pagare tutte e due le porzioni. Era il minimo che potessi fare dopo che finalmente aveva assaggiato un Ramen degno di tale nome.
    Mi riavvicinai a lei e posai una mano sulla sua spalla, piano.
    “Grazie di tutto, per avermi ascoltato e per avermi portato qui.” dissi con un sorriso dolce disegnato sulle labbra. Sfiorai appena una guancia di lei con il dorso della mano, con un gesto affettivo forse un po' timido e poi mi allontanai.
    “A presto.” dissi più allegramente prima di voltarmi. Feci tre passi e girai il capo verso di lei. C' era un' ultima cosa che volevo dirle.
    “A presto, cugina.” aggiunsi prima di proseguire.
    Era stato strano molto. Non capitava tutti i giorni di scoprire che l' amministratrice di Oto era una Nara.
    Come me, nel bene e sopratutto nel male. Lo stesso destino di Nara rinnegati.
     
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    Isernia (molise)

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    Il locale era chiuso da anni; dopo la morte di Tatsuro Udon nessuno dei figli era interessato a perseguire l'attività di famiglia. E come biasimarli, il padre li aveva resi grassi e benestanti, del tutto avulsi dalla vita di sacrifici che la gestione di un chiosco di ramen richiedeva. Sebbene i clienti abituali ci fossero rimasti male, il passare del tempo aveva reso la chiusura di quel posto amato da tutti, dai semplici abitanti ai ninja (in particola rmodo quelli diguarda al West gate), una mancanza superabile...come chi rinuncia ad un saltuario sfizio.

    Un'offerta praticamente ridicola aveva permesso al Colosso di acquistare l'immobile; cosa il Mikawa volesse farci realmente con un posto del genere non era dato sapere ma in poco tempo rimise tutto al suo posto, trovò i cuochi, gli impiegati e sparse in tutto il villaggio la notizia che Ramen Sounds Good riapriva.
    In concomitanza con il giorno stabilito era stato indetto anche un torneo all'interno dello stesso locale e il volantino avrebbe convinto certamente molte persone a partecipare.

    Strongest Arm Tournament

    MXOLjnM

    3 Febbraio


    Ramen Sounds Good ospita il primo torneo a premi di braccio di ferro mai organizzato ad Oto! Che tu sia un semplice agricoltore, un ninja affermato, un fabbro o un impiegato di ufficio e credi di avere più forza di ogni altro nel villaggio questo è il giorno che stavi aspettando! Maschi e donne, nessuno è escluso! Non è prevista alcuna quota di partecipazione, anzi i partecipanti e le loro famiglie avranno anche degli sconti speciali sulle pietanze del chiosco!

    Cosa stai aspettando? Le iscrizioni chiudono alle ore 10!


    PosizionePremio

      2000 ryo

      1000 ryo

      500 ryo




    :::

    Una folla impressionante si sarebbe radunata difronte al locale; dopotutto Oto non aveva mai regalato nulla ai suoi cittadini e questa era una opportunità gratuita per riuscire a racimolare un bel gruzzoletto! Tra i civili, le moglie stesse di molti uomini del Suono avevano spinto i mariti a farsi avanti mentre per le guardie e i combattenti era più il desiderio di mettersi alla prova che il reale interesse per il denaro. Fatto stava che il chiasso era assordante e tenere così ammassati tutti quei corpi muscolosi in poco tempo avrebbe provocato una rissa...

    " AAAaaaaaaaaallora, iniziamo a far entrare chi si è iscritto. Il loace dentro non è grandissimo quindi preghiamo gli spettatori a restare fuori; dall'esterno si possono comunque vedere tutti i duelli! Inoltre il servizio al tavolo è gratuito quindi mettetevi comodi! "

    D0ZBrWj

    Una vocetta da bimba sovrastò tutte le altre. Era seduta su un tavolinetto vicino l'ingresso al chiosco, con una lunga pergamena difronte e un pastello colorato stretto tra le dita...Affianco a lei c'era un'altra adolescente, poco più grande di età, ma altrettanto fuori luogo: che la gestione dell'evento fosse in mano a due ragazzine era qualcosa di alquanto folle, in effetti. Ad ogni modo, ogni partecipante avrebbe dovuto recarsi da loro, dire il proprio nome e avere il permesso di entrare. In realtà non sarebbe stato affatto così facile e man mano che la fila scorreva e alcuni dei candidati venivano scartati il motivo sarebbe apparso chiaro: la verità era che si erano presentati in troppi e serviva una selezione.

    " Mmmm mi dispiace signore, lei è troppo gracilino per entrare. IL PROSSIMO! "

    Frasi del genere sarebbero state riservate anche per uomini ben piazzati, grossi ma fondamentalmente deboli; il metro di paragone era proprio la forza di quella creaturina dai capelli rosa e chi avrebbe iniziato a fare storie sarebbe stato subito azzittito da una sonora lezione.

    " Se non mi crede può fare un test contro di me. Ma non sarò responsabile di eventuali braccia rotte! "

    Alle iniziati risate sarebbero seguiti pianti isterici: la figlioccia di Diogene Mikawa, ben nota nell'ambiente delle mura dove spesso prendeva le veci del Guardiano, possedeva una forza micidiale in quelle braccine apparentemente esili e delicate e non avrebbe mancato di usarla per punire eventuali scocciatori [Comandante Superiore, Gregari Energia Blu]. Ma non era solo la mera potenza fisica che lei stava cercando...il torneo era anche un modo per reclutare promettenti futuri ninja utili alla causa del Garth, una prospettiva molto più allettante del semplice denaro!
     
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    Il Fiore Lupo

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    The Strong One


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    Un casino di gente, di persone. Tutte davanti a quella che sembrava essere l’attrazione di Oto, in quei giorni. Ma perché mi ero presentato in mezzo a quella calca di persone e aspiranti vincitori? Tutto era iniziato pochi giorni prima, quando dalla mura, colsi chiaramente il vociferare dei miei sottoposti. Parlavano di una sola cosa: l’apertura di questo famigerato locale. Un posto che andava parecchio in voga negli anni precedenti: Ramen sounds good. Un nome decisamente altisonante, come altezzosa era la sfida che proponeva.

    Una sfida di forza, e chiaramente di furbizia otese, per gli otesi. Come potevo non partecipare? Anzi in quei momenti sperai di incrociare lo sguardo con qualche compagno di Clan Yotsuki. Confrontarmi con lui e mostrarmi dannatamente superiore. Eppure le mie attenzioni furono attratte da una vocina leggera e che in un certo conoscevo. Prima della mia entrata in ruolo e di quella di Shinken-sama quella ragazza, così piccola e apprentamente innocua, aveva assunto le veci di guardiano… e sapevo, sebbene senza conoscere i dettagli, che era direttamente collegata con il Mikawa.

    Sorrisi. Non poteva essere un caso, né una coincidenza. Il Jonin, se effettivamente aveva concesso l’apertura del locale, aveva qualcosa in mente e io, Kato, non vedevo l’ora di seguire il corso degli eventi, entusiasta di quello che mi sarebbe aspettato. Della sfida davanti, che di sicuro avrei vinto a mani basse.

    - Kato Yotsuki, Chunin di Oto. – furono le mie uniche parole, schiette dirette e decisamente laconiche. Parole rivolte verso la Ninja. Un piccolo sorriso si dipinse sul mio volto: - Non credo che serviranno prove… nel mio caso. - Il nome e il peso che esso portava sarebbe stato sufficiente per iscriversi al primo torneo di braccio di ferro di Oto?


     
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    Sono Cannella

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    Parte I - Da qualche parte a Oto


    Quella mattina Kenta Nabe si era svegliato con un certo languorino. Non che la cosa fosse strana, per un bestione di 150 chili col metabolismo di una fornace a carbone. La fame era una condizione perenne della sua esistenza, e aveva scoperto, suo malgrado, che senza la cucina abbondante della mamma aveva difficoltà a saziarsi.
    Era arrivato nel Villaggio solo da pochi giorni, e alloggiava ancora in uno squallido tugurio di pensione, un luogo miserabile con letti minuscoli (anche se, a favore degli albergatori, si può dire che ben pochi letti non sembrino minuscoli ad uno alto quasi due metri e mezzo) e porzioni risicate.
    Quella mattina, dicevamo, la fame colpì forte il monumentale stomaco del ragazzone, che dopo un po' di rimuginamenti si decise ad uscire in cerca di un buon posto dove mangiare a dovere. Tanto un giretto me lo devo fare comunque. Ancora c'ho da capire bene cosa devo fare per diventare un ninja

    Così, si era alzato rischiando per l'ennesima volta di distruggere il fragile lettino, si era vestito in fretta ed era uscito in cerca di una taverna. Una bella tinozza di ramen, ecco cosa mi ci vorrebbe per rimettermi in sesto!
    Camminava in giro già da un po', torreggiando sulla folla e creandosi il vuoto intorno (non sono molti quelli a cui vada a genio l'idea di ritrovarsi troppo vicino ad un colosso del genere), quando gli cadde l'occhio su un capannello di gente, radunato intorno a quello che pareva essere...un chiosco di ramen! Dato che la sua testa si trovava quasi un metro al di sopra dell'assebramento, non ebbe difficoltà a leggere il nome del posto, Ramen Sounds Good, un nome davvero invitante, si disse Kenta. Affisso vicino all'entrata c'era anche un volantino, che indiceva quello che sembrava un torneo di braccio di ferro. Sì, ma il ramen ce l'hanno lo stesso, vero? Deciso ad avere la sua meritata colazione, il bestione si fece largo tra la folla, come sempre senza troppi problemi a causa della sua stazza, fino a trovarsi di fronte le più improbabile delle buttafuori. Da lontano non le aveva notate, perché erano troppo basse, ma quelle erano decisamente una fragile adolescente e una bimbetta dal musetto allegro, con capelli rosa ordinatamente pettinati. Kenta non aveva idea di che cosa ci facesse una bimba del genere in quel posto, ma lei sembrava sapere il fatto suo, e continuava a rivolgersi alla folla con una vocetta allegra e squillante che fece scaldare il cuore a Kenta. Gli ricordava una delle sue cuginette più piccole. Attese che finisse di parlare con il primo della fila, un tizio coi capelli neri a ciuffo sugli occhi, e ne approfittò per leggere per bene il volantino, quindi si decise ad accucciarsi davanti a lei, fino a portarsi più o meno alla sua altezza. Sedeva su un tavolino, quindi non dovette sdraiarsi per guardarla negli occhi.

    Ehi, ciao piccolina! Ho visto che c'è un torneo di braccio di ferro, e che fanno sconti per chi partecipa. Di norma non lo farei, ma c'ho una famona che non ti dico, e ce ne vuole di soldi per riempire questo pancione che mi ritrovo. Come si fa a iscriversi? Basta che ti dica chi sono? In ogni caso mi presento, che papà dice sempre che è maleducazione se non ti presenti. Io sono Kenta Nabe, fabbro del villaggio di Nabemura, ma ora non faccio più il fabbro. Ora faccio il ninja, o almeno ci provo. Sono appena arrivato e ancora devo ambientarmi, sai, è tutto nuovo per me. Insomma, piccolina, come ti chiami te? Mi iscriveresti, per favore, che c'ho davvero una fame boia?

    Ciò detto si sarebbe rialzato, perché a stare così in basso gli girava la testa, e avrebbe atteso la sua risposta, sperando di poter fare presto colazione. Chissà perché poi c'è tutta questa gente? È una cosa tradizionale fare a gara di braccio di ferro? O a tutti stamani andava del ramen? Mah, ci capisco ancora poco in questa città...
     
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    La giornata scorreva pigra e rilassata per Haru e le sue cuffie mentre bighellonava per Oto cercando di acclimatarsi alle strade e memorizzare i luoghi degni d'interesse.

    La kunoichi serpentina le aveva detto di darsi un poco da fare per meritarsi d'essere riconosciuta come ninja del suono ma ad onor del vero non si trovava molto a suo agio all'idea di “ripulire le strade” e “raccogliere informazioni”, non era estranea al crimine e non si vedeva come poliziotta-vigilante, per quel che riguardava il raccogliere informazioni importanti, non aveva la benché minima idea di quali informazioni avrebbe potuto trovare all'interno del villaggio stesso.

    E così si lasciò trascinare dalla musica lungo le strade in cerca di un qualche tipo d'ispirazione e forse, di una sistemazione meno deprimente della sua attuale.

    Il caso volle che passasse proprio di fronte ad uno dei numerosi manifesti esposti in giro per il villaggio in occasione della riapertura di un chiosco del ramen, Haru si soffermò a rileggere per bene la locandina prima di prendere la decisione di andare a dare un occhiata, poteva essere proprio quell'ispirazione che cercava per riempirsi la pancia, ottenere i soldi per un affitto più confortevole e verificare coi propri occhi di che pasta fossero fatti quei ninja in un unica mossa!

    Arrivata sul posto notò subito una figura colossale che riusciva in ciò che pochi altri erano in grado di fare, ovvero sovrastarla in altezza e non di poco!

    Per una donna che superava i due metri questo era raro ed accese rapidamente il suo interesse, tanto che si avvicinò al gigante per vedere con chi stesse parlando, trovandosi sorpresa nel vedere una mocciosetta dalla chioma rosa, non essendo la prima volta cominciò a chiedersi se per caso non si trattasse di una tinta popolare oppure di un bislacco tratto della popolazione locale.

    Togliendosi le cuffie per ascoltare cosa i due si stessero dicendo, comprese che la bimbetta fosse la responsabile delle iscrizioni ed avvicinandosi a lei disse con fare sicuro:

    "Mi è sembrato di capire che sia tu la responsabile di questo torneo, se è così sappi che voglio iscrivermi e ricorda bene il nome, Haru Aikawa, futura e promettente kunoichi di Oto, tutto chiaro marmocchia?"

    Rivolgendosi poi al colossale omone vicino a lei, con una delicata gomitata avrebbe attirato la sua attenzione dicendogli divertita:

    "E tu non credere di farmi paura solo perché sei così grosso, I will be the one to win this, GOT IT?!"

    Ed enfatizzò il tutto gonfiando ben bene il bicipite mentre si indicava col pollice destro in modo di mostrare come i suoi muscoli premessero con tanta forza da temere che la sua pelle scura cominciasse a sfilacciarsi laddove le cuciture le dividevano in sezioni le braccia.

    Guardandosi attorno cominciò a soppesare anche gli altri partecipanti, le finì sotto gli occhi un ragazzetto dai capelli scuri con l'aria seriosa, ovviamente destinato alla sconfitta con un corpicino tanto esile e minuto, a prescindere di quanto fosse maleodorante il tanfo che sembrava percepire sotto al proprio naso.
     
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    jJxtdCF
    Maledizione, mi sono messa in tiro per niente Kamine aveva in programma un brunch con un'amica che non vedeva da tempo, ma questa era dovuta scappare dopo qualche minuto perchè, sorpresa delle sorprese, al momento di prendere il tavolo, nel locale trovarono il suo ex insieme alla nuova ragazza. Inutile dire che alla poverina lo stomaco si chiuse e non volle più toccare cibo ma solo tornare a casa.

    Io ho ancora fame però. Camminò sui tacchi fino a trovare un volantino appeso ad una parete riguardo alla riapertura di un chiosco di ramen. Beh, perchè no? si disse, mentre con un pugno dislocò la mascella di un uomo che aveva tentato di palparle il sedere mentre leggeva. Girò l'angolo verso il chiosco.

    [...]

    La folla era già abbastanza corposa, probabilmente a causa del torneo di braccio di ferro, ma la ragazza riuscì ad infilarsi e passare in prima fila. Vedendo i partecipanti, tra i quali riconobbe Kato, riflettè bene prima di decidere di non partecipare in prima persona al torneo. Era certa di poter battere qualunque civile, ma da quanto aveva visto, Kato forse sarebbe stato un avversario con cui la vittoria non sarebbe stata scontata. Altri energumeni erano lì intorno, ma sapeva anche che al mondo, non sempre più grosso significava più forte.

    Ma se c'era una cosa di cui era sicura, era che ad Oto in occasione di ogni torneo, partita o competizione, i giri di scommesse spuntavano nel giro di un nanosecondo. Bastava cercare nel posto giusto.

    Lanciò un'occhiata in direzione del tavolino dove sedevano una bambina dai capelli rosa e...Harumi? Kamine fece un cenno con la testa alla ragazza, mentre si concentrava Investigatore [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore. [Da genin in su]
    sulle vicinanze per individuare qualcuno che avesse già iniziato a scommettere. Qualora avesse trovato uno degli allibratori, si sarebbe avvicinata con fare innocente. Allora...che quote abbiamo oggi?
    Kamine Ashimi
    Chakra: 75/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità: 525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio Shuriken
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Shuriken × 5
    • Fukibari × 1
    • Wakizashi × 1
    • Mantello × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    Note
    --
     
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    Controlli di routine


    I



    Nel villaggio la voce di un torneo di braccio di ferro ben pagato si era spansa rapidamente in ogni angolo: chi per orgoglio e chi (la maggiorparte) per soldi, mollta gente sembrava intenzionata a parteciparvi, anche solo per fare scommesse. La voce di questo evento era arrivata anche ad Hebiko naturalmente, ma nulla riguardante il torneo sembrava interessarle davvero. La cosa che le puzzava di più era che nessuno aveva autorizzato la riapertura di quel locale.
    Da quando era arrivata lei, aveva iniziato a mettere ordine anche per queste faccende. Recuperare conti non saldati, assicurarsi che ogni tassa arrivasse al momento giusto, assicurarsi da dove provenisse ogni centesimo guadagnato. Buona parte della città ormai temeva di trovarsi una sua visita, o anche solo qualche serpente in giro ad indicare la sua presenza. Alcuni di loro hanno tentato di coprire gli affari illegali uccidendo qualsiasi serpe gli capitasse nelle vicinanze. Nessuno sembra aver più notizia di questi individui.
    La Vipera sapeva che nessuno avrebbe osato fare un torto del genere, a meno che non avesse potere a sufficienza da non temerla. E solo una persona nel villaggio possedeva soldi, potere e la motivazione per fare una cosa del genere.

    Solo perchè Febh è Amministratore pensi di poter fare quello che ti pare, Mikawa?? Cosa nascondi in quella baracca?



    Con la sua nuova divisa e il suo fedele serpente sulle spalle, Hebiko avrebbe pazientemente atteso che la fila di fronte al locale si sfollasse. Arrivato il suo turno, notò con sorpresa come a controllare i presenti fossero Harumi e quella che poteva essere una sua amichetta, dalla voce stridula e parlantina facile. Scosse la testa, cercando di eliminare lo stupore del momento, per concentrarsi su entrambe, con fare gentile.

    Harumi, bimbetta in rosa. Sarei felice di sapere dove si trovi... il vostro papà. Devo parlargli di una cosa molto importante. Sapete, se non avrò modo di incontrarlo al più presto, purtroppo temo che il torneo di cui va tanto fiero andrà annullato. Sarebbe davvero un peccato farvi sprecare tutto questo tempo! Allora, potete chiamarmelo per favore?

    Sembrava irriconoscibile rispetto alla prima volta che Harumi l'aveva vista, soprattutto dato quel cortissimo taglio di capelli, senza parlare del suo atteggiamento. Aveva un approccio diverso verso i più giovani, a seconda della loro scelta di diventare ninja o meno. La ragazza ai tempi le era sembrata troppo debole e innocente per sopravvivere a quel mondo, ma pareva che si fosse decisa a rinunciarci. ...E allora cosa ci faceva all'entrata di un locale, ad accogliere gente per un evento organizzato dal Mikawa?

     
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    Riaggregarsi al villaggio di Oto, essere reclutato da un Chunin e risollevato dalla mediocrità in cui da tempo si era ostinato a vegetare, non gli impediva di disimpegnarsi in uno sfrenatissimo girovagare. Stare tra le fila degli ultimi arrivati, peraltro con più di qualche ombra da diradare nei propri trascorsi, gli imponeva di sicuro un ligio e serrato attaccamento alla disciplina. Ma il ragazzo ancora non sapeva rinunciare pienamente al gusto libertino di gettarsi in strada - fuori dall'ala di protezione su cui inevitabilmente uno studente poteva contare -per cominciare a riassaporare Oto e le sue nefandezze, e per prendere definitivamente le distanze dai mostri divoranti del passato. A maggior ragione adesso, avviatosi a muso duro, con una determinazione capillare che gli faceva allungare gli occhi, in cagnesco, verso la prima fase cruciale della propria crescita. Con buona pace di tutto il marasma di pensieri che gli si agitava nella testa, Kado manteneva sempre una dosatezza quasi esemplare, nei gesti, nel passo, ma era mosso da un'aggressività latente e gestita ancora sommariamente, da un desiderio di migliorarsi impossibile da fiaccare.

    Con le mani in tasca, le guance ficcate dentro al bavero alto della giubba, Kado muoveva in direzione del gran trambusto che proveniva da un negozio: a tal proposito, aveva letto di inaugurazioni, di iniziative "ludiche" per favorire l'aggregazione, un braccio di ferro tra ninja, e persino della possibilità di accaparrarsi viveri e soldi. Di tutto ciò, però, a lui importava solo di poter gettare l'occhio, per la prima volta dopo tanto, sulle gamme variegate di guerrieri che popolavano il villaggio: spillare facce sconosciute, associarvi uno stile, tracciarne le differenze, gli avrebbe di sicuro dato una grossa mano nel tenere sempre alta l'autocritica. Da giovani, non avendo un'impronta ben delineata, sbirciare quella degli altri poteva rivelarsi una scelta stimolante.

    Chi invece sembrava viversi in tutta spensieratezza l'esplosività contundente di cui pareva dotata, era quella ragazzina che gestiva le iscrizioni. Tra la folla sbraitante e qualche avventore ancora un pò disorientato, Kado vi si era soffermato nel frattanto che la fila avanzava a poco a poco. Ispirava qualcosa di inspiegabilmente empio quella creatura, che stendeva enurgumeni cinque volte lei con la stessa disarmante disinvoltura con cui, poi, finiva per sorridere e invitarli al congedo.

    mi chiamo Kadonomaru, e sono uno studente del villaggio. potresti iscrivermi alla gara?

    Al momento di fronteggiarla, il ragazzo teneva ancora in viso un'espressione sghemba, a riprova del fatto che si sarebbe dovuto abituare quanto prima a togliere la parola "apparenza" dal proprio gergo. Le sorrise, solo di straforo, con un riverbero di competitività e d'insalubre invidia accesosi nello sguardo, come ritenesse la ragazzina in grado d'intuire quanto lui fosse incapace di prodigarsi in troppe smancerie.



    Edited by Kadonomaru - 4/2/2018, 19:41
     
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    Post 1 ~ Accettazione



    Ad Harumi piaceva rendersi utile agli abitanti di Villa Mikawa, in modo da poterne ricambiare almeno in parte da cordialità con cui si prendevano cura di lei, se non proprio il padrone di casa per l'ospitalità, a tratti simile ad una prigionia. Perciò quando capitava l'occasione, era sempre la prima ad offrirsi, e quella volta non aveva fatto eccezione. Era però rimasta perplessa quando le avevano spiegato in cosa consisteva il lavoro che intendevano affidarle. Non aveva intenzione di ritirarsi, quindi alla fine avrebbe comunque annuito, tentando di mostrarsi il più convinta possibile. C-cercherò di fare del mio meglio!

    I diversi sottoposti del capoclan si erano svegliati presto quella mattina. Sebbene il locale fosse già stato allestito nei giorni precedenti, rimanevano ancora numerosi piccoli preparativi da compiere. Harumi corse di qua e di là ramazzando, spostando sedie, portando scatole, ed obbedendo in generale a tutti i colleghi più anziani, soddisfando le loro necessità. Tutto per dimostrare di non essere un peso. Alla fine, stremata, si lasciò cadere su una panca, socchiudendo gli occhi. Ehi ehi, Harumuccia, sveglia! La voce, troppo vicina all'orecchio, e la sensazione di peso sul grembo fecero sobbalzare la kunoichi, che si ritrovò quella che era poco più di una bambina protesa addosso a lei. Y-Yachiru-san! Non stavo dormendo, riposavo solamente gli occhi! Sono pronta! Però, ecco... Dovrebbe prima spostarsi se vuole che mi alzi... La ragazzina ridacchiò, tirandosi indietro e lasciando che la kunoichi si stiracchiasse. Su su, dobbiamo andare ad accogliere i nostri ospiti! Harumi fece un sorrisetto tirato mentre seguiva i suoi passettini rapidi. In effetti quel locale era, o meglio era stato in passato, un negozio di ramen, e come tale stava riaprendo. L'evento all'ordine del giorno però, quello che avrebbe raccolto la maggior parte dell'attenzione, era una gara. Per la precisione, una sfida a braccio di ferro. Una inaugurazione singolare, secondo l'opinione della giovane, che non era del tutto a parte dei piani del Mikawa.

    La piccola sembrava perfettamente in grado di tenere a bada la folla che si era radunata, superando di gran lunga le aspettative di Harumi, tanto che iniziava a temere di essere stata assegnata lì per fare bella presenza, finendo per fare da soprammobile. In un moto d'orgoglio, si era riscossa, afferrando una manciata di moduli ed occupandosi di farli compilare come si doveva a chi aveva già superato il rigoroso vaglio della compagna. A-a-a lei! Deve scrivere il suo nome qui sopra. P-p-per favore. La giovane stava svolgendo il suo compito con diligenza, esibendo un misto tra professionalità, timidezza e cortesia esasperata. Tra inchini e preghiere da una parte, e minacce carine e coccolose dall'altra, l'accoppiata sembrava funzionare più che bene. Già diversi partecipanti avevano terminato la registrazione: ninja, ma anche semplici civili o gente poco raccomandabile, attratta dal premio non indifferente. Seppur tesa, Harumi riusciva a sorridere a quegli sconosciuti, cercando di risolvere le dispute e mitigando dove possibile i comportamenti più infantili e intransigenti della selezionatrice.

    Il primo dei volti noti era stato Kato Yotsuki, neo chunin del Suono, al quale Harumi aveva rivolto un profondo inchino. Kato-san, è un piacere vederla qua. La giovane rivolse uno sguardo alla bambina al suo fianco, aspettandosi un cenno d'assenso. Per favore, compili comunque il foglio. Sebbene sapesse chi era, le sembrava corretto che tutto fosse svolto da manuale.

    Poco dopo giunse un omone che non aveva mai visto, che nonostante la massa aveva un'aria mansueta. Harumi si sarebbe limitata a sorridergli cordiale, lasciando che fosse Yachiru ad occuparsi di lui.

    Subito a seguire fu la volta di altro armadio, il cui sesso femminile si abbinava in modo strano alla taglia. Con la muscolosa donna la kunoichi aveva già avuto a che fare, perciò le si rivolse con rispetto, pur lasciando alla compagna l'ultima parola. Haru-san, benvenuta. Sono certa che una persona della sua forza potrà ottenere un ottimo risultato nella sfida di oggi. Ne ho già avuto prova sulla mia pelle, ed è proprio un osso duro. Che ne dice, Yachiru-san?

    Davanti alla donna che aveva appena raggiunto il banco Harumi sarebbe rimasta a bocca aperta. Sprizzava ferormoni da tutti i pori ed anche ferma davanti a lei riusciva ad avere una posa sensuale come quando aveva camminato in mezzo alla folla, fendendola con facilità e calamitandone l'attenzione. Per essere più precisi, gli uomini davanti a lei si erano ritratti, cedendole il passo, e mangiandola con lo sguardo non appena era passata oltre. Sentendosi leggermente a disagio, Harumi accennò un sorriso, soffocando la domanda che più le premeva: non aveva freddo? Kamine senpai non sembrava intenzionata a partecipare direttamente alla competizione, ma visto che si era presa il disturbo di venire alla giovane jinchuriki sembrava un peccato che la più esperta portatrice non ci provasse. Kamine-san, buon giorno! Non le andrebbe di mettersi alla prova? Sono certa che manderà il pubblico in delirio. Già, ma forse non sarebbe stato lo scontro sul tavolo ad attirare gli occhi di tutti, bensì le curve in bella mostra della fanciulla.

    Tutto stava andando liscio. Troppo, per l'esperienza personale della ragazzina. Di fatti, quella che sembrava una rogna capitò loro tra capo e collo quando meno se lo aspettavano. H-hebiko-sa-an, sa-salve anche a l-lei. Harumi aveva replicato ad un saluto che, in verità, non aveva ricevuto. Con un brivido freddo lungo la schiena, l'esitazione che la caratterizzava in passato era tornata a farsi viva, rendendo incerta la sua voce. Davvero il Mikawa non aveva mandato i moduli necessari? Se solo l'avesse informata per tempo, l'avrebbe fatto lei! Ci avrebbe pensato dopo se farglielo presente, ammesso che ne avesse trovato il coraggio. Intanto doveva cercare di tamponare i danni, prima che la situazione degenerasse. Annullare l'evento? Era il modo più veloce per scatenare l'inferno, e non sarebbe neppure servito un intervento diretto del capoclan. La sola folla radunata lì con l'illusione di ricevere un premio in denaro sarebbe stata più che sufficiente per innescare una rivolta, mettendo l'Amministrazione del Suono a ferro e fuoco. I-intende Diogene-sama? Ehm...ecco... Vedrò se riesco a trovarlo. Sa, è molto occupato con i preparativi... La verità era che la kunoichi non aveva la minima idea di dove si trovasse in quel momento. Le sembrava di averlo intravisto in mattinata, ma poteva essersi benissimo sbagliata, presa com'era a sistemare. La sua preoccupazione principale però era Yachiru. Quell'esserino dall'aspetto tanto adorabile poteva benissimo saltare al collo della segretaria tagliandole la gola da parte a parte. Il tutto senza smettere di sorridere. Continuando a rivolgersi verso la donna, si spostò lentamente verso la ragazzina, frapponendosi tra le due e controllandola ininterrottamente con la coda dell'occhio. Sono certa che risolveremo tutto rapidamente, Yachiru-san... Potrebbe cortesemente andare lei a chiamarlo? Mi occupo io dell'accettazione intanto... Allontanarla da lì prima che in un lampo di follia facesse qualcosa di avventato era l'unico modo per evitare il peggio che le veniva in mente. Anche se non lo dava a vedere, presa tra due fuochi, la giovane portatrice dentro di lei stava tremando. Per fortuna che non poteva udire la voce del demone dormiente al suo interno, che di certo si stava vergognando di quella condotta pavida. Ecco...allora...h-ha cambiato taglio di capelli, Hebiko-san? L-le stanno davvero bene corti! Harumi stava cercando disperatamente di guadagnare tempo. Se la segretaria era temibile, il capoclan era terrorizzante. Rischiava di cadere dalla padella alla brace se non stava attenta.

    In quel momento sopraggiunse l'ennesimo partecipante, uno shinobi di Oto alle prime armi. Harumi colse la palla al balzo, guardando dritto il ragazzo oltre la spalla di Hebiko, e rivolgendogli un sorriso esagerato. B-benvenuto! Prego, accomodati pure! Ecco, questo è il modulo, leggilo e compilalo con attenzione, mi raccomando. E non dimenticarti di firmare la liberatoria, per favore. Alla giovane stava iniziando a venire una paresi al volto a forza di tenere gli angoli della bocca alzati. Probabilmente avrebbe fatto la figura della stupida, o della sempliciotta, agli occhi della segretaria, la quale probabilmente non si sarebbe resa conto che la kunoichi era intenta a tenere sotto controllo una situazione piuttosto complicata e potenzialmente esplosiva, con il fine ultimo di salvarle la vita tra l'altro. Scusi l'interruzione, Hebiko-san, stavamo dicendo?

    GPmhi9k

     
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    Passare dalle scartoffie alle lunghe missioni fuori dal villaggio era stancante. Il Fedele, che continuava ad operare sotto copertura con il nome di Hebi Tsukai, non riusciva praticamente più a trovare del tempo libero da passare all'interno del villaggio del Suono, come Shinken Takatsui. E questo, per quanto continuasse a lavorare (persino con più impegno) come membro della squadra speciale, lo aveva reso... romantico. Ogni ritorno in patria ed ogni minuto di tempo libero si trasformavano quindi in un occasione per girare per le vite di Oto, osservarne i ritmi ed i luoghi, giocando a riscoprirne le particolarità e le persone, così come avrebbe potuto fare un turista in visita al Suono (?). L'ultima missione era stata portata a compimento - facilmente per altro - ma gli effetti del successivo scontro in una condizione metereologica assai particolare avevano convinto il Fedaikin a concedersi un pomeriggio di libertà, lontano dalle scartoffie e dai rapporti bollati top secret.

    Fu la folla ad attirare la sua attenzione, inizialmente, tanto che con la sua solita maestria, lo zelota del Suono si gettò al suo interno, facendosi spazio tra le gomitate e le spallate della calca, tra curiosi e partecipanti a quel gioco per umani. Riconobbe, e probabilmente venne riconosciuto, dagli shinobi e le kunoichi del Suono, ma anche se intercettato non avrebbe risposto a nessun saluto e non avrebbe passato il suo tempo a rispondere ai convenevoli che gli sarebbero stati rivolti. Quel tempo era il suo tempo, e come tale lo avrebbe passato da solo, unicamente per se... E lo avrebbe fatto, se non fosse stato che la sua attenzione venne catturata dal rosso dei capelli della segretaria di Febh, Taka-onna, la vipera di Oto, che con un fare altezzoso parlava con Harumi e Yachiru, figlie (?) adottive del Garth Mikawa.

    Buongiorno Yachiru-chan, Harumi-chan. Sono felice di vedere come entrambe stiate crescendo a vista d'occhio...



    Poggiò una mano sulla testa della giovane jinchuuriki, socchiudendo gli occhi in direzione della ragazza dai capelli rosa, mostrando un sorriso tanto semplice quanto stranamente affettuoso [Recitazione]. La coppia formata dalle due giovani kunoichi era quantomeno curiosa: entrambe troppo minute per appartenere al mondo ninja, erano state istruite da un grande combattente, forse il più carismatico dell'intero villaggio, ed il futuro per loro avrebbe riservato sicuramente qualche sorpresa. Riaprì poi gli occhi, lasciando che l'iride cruceiforme fosse già fissa e diretta verso la Vipera di Oto.

    Hebiko-chan... anche tu sembri cambiata dal nostro ultimo incontro. Cosa hai fatto... tagliato i capelli? Piuttosto, tutta questa gente qui rende Oto bella come lo era un tempo. Non c'è nessun problema, giusto?



     
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    " Brava Harumi! Non sapevo ci sapessi fare così bene con le scartoffie! Io sono una frana hihihihi "

    Una risata inquietante non tanto per il fatto che sapesse a malapena leggere e scrivere ma perché mentre elogiava la ragazza continuava a sferrare micidiali colpi di braccio a tutti i cocciuti a cui il suo verdetto non piaceva! Il primo a cogliere realmente l'attenzione delle due bimbe fu il neo chunin del villaggio, ereditiero di una delle Hijutsu più potenti ad Oto sebbene non un vero Yotsuki: Kato era sicuramente il ben accetto in quella competizione così la bimba dai capelli rosa non esitò a farlo entrare:

    " Ooooook, sembra che il livello della gara sia appena aumentato hihih! Avanti con un altro!! "

    Molte delle guardie di Oto evitarono di iscriversi sapendo che lui avrebbe partecipato alla competizione...dopotutto il nome del nuovo guardiano aveva iniziato ad acquisire un certo peso nell'ambiente e persino i gregari del Mikawa avevano imparato a rispettarlo.
    A seguire fu il turno di un vero gigante, qualcosa che non si era mai visto né ad Oto né da nessun'altra parte: Yashiru era abituata a guardare tutti dal basso ma quel ragazzo faceva sfigurare persino le spalle larghe del Garth! A bocca spalancata fissò per qualche minuto Kenta, così si era presentato, e i suoi occhi si illuminarono della luce tipica di una bambina sognante:

    mPKVSJL

    " MAAAAAA tu sei davvero GROSSO! Devi avere una famona! No devo farlo per forza anche se Gene mi ucciderà se lo verrà a scoprire! Mmmmmmm ok, facciamo così, se riuscirai a finirti la porzione di ramen che ti do ti faccio iscrivere, ok? Tutta fino all'ultimo sorso eh! Ashiro ha sbrattato a 3/4 hihihi Hai tempo fino al termine della spiegazione del regolamento! "

    Visto il soggetto, era praticamente impossibile rifiutare un'offerta del genere. Non ci volle molto per far arrivare il cibo in tavola: al ragazzo era stato riservato un tavolo apposta per lui e Ashiro, l'uomo di cui parlava prima la piccolina (un vero animale talaltro), depositò l'enorme pentola sulle tavole di legno che a malapena riuscivano a reggerne il peso! Il contenitore in metallo poteva contenere 30 litri di liquido, per un totale di almeno 60 porzioni abbondanti di ramen...una sfida impossibile per qualunque stomaco umano, almeno fino a quel giorno.

    " Tu mangiare. Tutto. "

    Intanto le iscrizioni stavano continuando e Harumi garantì per il nuovo pretendente; l'occhio attento della gregaria di Aloysius capì benissimo il livello della kunoichi, tra le donne più mascoline, orride e muscolose che avesse mai visto, e la accolse con il suo tipico sorrisetto: gente del genere faceva solo bene al villaggio di Oto. Sperando che quelle cuciture sui bicipiti non saltassero, Haru poteva benissimo arrivare il semifinale e forse anche oltre!

    L'arrivo del secondo Jinkurichi fu alquanto inaspettato da parte della ragazzina e questo non solo perchè Yachiru non aveva mai visto in prima persona la ragazza ma anche perché quel modo di vestire era del tutto sconosciuto alla piccoletta. Le sue tette erano grandi quasi come quelle di Matsumoto...un altro record in quella giornata totalmente fuori dal comune! Ad ogni modo, la bimba non fece altro che indicare con il dito indice un uomo che stava appartato nell'angolo più buio del locale.
    Hajikee era uno degli ultimi arrivati della Villa ma si era subito ambientato e aveva anche dimostrato grande spirito di iniziativa; dopotutto c'era da aspettarselo da un giovane uomo cresciuto sin da ragazzino per i vicoli del quartiere a luci rosse di Oto! L'illegalità era il suo mestiere, ne sapeva di droghe, alcolici, giochi d'azzardo, perversione, prostituzione e qualunque altro eccesso si potesse immaginare; inoltre era in contatto con praticamente tutte le persone che contavano in quei settori della vita mondana di Oto. Ad ogni modo, a Kamine bastò uno sguardo ai due uomini che aveva appena finito di servire per capire cosa si stesse facendo lì:

    " I civili pagano x10, gli studenti x7, i genin x5 e i chunin x2. Una sola scommessa, non c'è tetto massimo. Hei forse a te già ti ho visto...lavori al quartiere a luci rosse o sbaglio? "

    la rogna, però, arrivò solo quando una chioma arancione sbucò dalla folla. In realtà Harumi sembrò preoccuparsi più del dovuto; la figlioccia di Diogene sembrava tranquilla e allegra e non mancò di rispondere a suo modo alla consigliera, sfoderando un sorriso che più pacioccoso non si può:


    " Umh un corpicino esile, uno sguardo vispo e una lingua biforcuta...tu devi essere la servetta dell'amministratore! PIACERE io sono Yachiru! Diventiamo amiche? Siamo così poche noi ragazzine ad Oto! hiihihi Gene non c'è ma se vuoi puoi aspettarlo qui, secondo me una capatina dopo la fa! Per entrare però devo iscriverti, DAI CHE TI DIVERTI! Ecco fatto, iscritta! A dopo! "

    Non le aveva dato tempo di fiatare e nulla sarebbe cambiato se quella avrebbe insistito con la storia dell'annullamento nulla sarebbe cambiato: l'unica risposta utile sarebbe stata che aspettare il Mikawa lì era l'unica cosa da fare. Ovviamente nel caso in cui si fosse arrivati alle maniere forti, la Kunoichi avrebbe ben presto capito di non avere poi molto potere decisionale in quel contesto: si sarebbe all'istante inimicata la folla intera di partecipanti, per non parlare degli uomini di Aloysius sparsi in ogni dove [2 Team di Gregari, energia Blu].
    Perlomeno facendo parte della manifestazione avrebbe potuto vedere dall'interno cosa stesse realmente accadendo lì, sempre che ci fosse un piano celato dietro quel torneo di effimera importanza.

    Qualora si fosse riuscito ad andare avanti senza risse, come se di testosterone ce ne fosse poco tra tutti i partecipanti, sarebbe arrivato il turno di un giovane shinobi chiaramente non intenzionato o speranzoso di poter vincere quella competizione. Yachiru aveva respinto uomini ben più piazzati o esperti di lui quindi le speranze che quello potesse partecipare erano davvero inesistenti:

    " Kadonomaru su! Non vorrai ritrovarti senza un braccio davvero! Qui sono tutti tipacci forzuti e cattivi e tu finiresti di farti davvero per farti molto male! Eh ecco, parlando di tipacci, persino i jonin del villaggio sembrano essere stati attratti dall'evento! Buon giorno Shinken-sama! "

    Il membro della squadra speciale di Oto era l'unico che la bimba reputava davvero degno di chiamare sama; era un antico alleato e amico di vecchia data di Diogene....un'uomo ai vertici della catena sociale del villaggio. Tuttavia erano ben due le cose le Yachiru stava tralasciando: la prima che lo studente non aspettava altro che vedere ninja di questo calibro all'opera e la seconda che il Fedaikin non era giunto con l'intenzione di partecipare al torneo, anzi, non ne sapeva proprio l'esistenza!
    Ma quella piccola canaglia dagli occhioni tanto gentili sapeva benissimo come incastrare il tutto e rendere il suo torneo ancora più interessante. Hebiko era ancora nei paraggi e forse avrebbe potuto fare leva sulla genin per cercare di coinvolgere l'uomo nel torneo:

    " Organizziamo un torneo di braccio di ferro ed Hebiko-san si è appena iscritta! Dai partecipa anche tu! Sarà super DIVERTENTE! "

    Con una occhiatina avrebbe spinto i suoi a fomentare la folla e in partcolar modo le guardie che per diverso tempo avevano avuto il jonin come capo alle mura; vedere quello shinobi in azione era sempre un piacere e persino in un evento del genere le sue capacità potevano renderlo spettacolare! E poi c'era anche il nuovo guardiano con cui il vecchio avrebbe potuto confrontarsi, un'occasione da non perdere per chi passa il tempo a discutere quale ninja fosse stato il miglior guardiano di Oto!

    " SHINKEN! SHINKEN SHINKEN! "

    Rifiutare avrebbe suscitato fin troppo malcontento. Nella confusione generale, però, qualora la nuova leva del villaggio avesse avuto prontezza di riflessi e una buona dosa di coraggio, avrebbe potuto sfilare uno dei moduli caduti a terra, compilarlo e metterlo tra quelli approvati...ovviamente a suo rischio e pericolo!

    :::

    Ad iscrizioni chiuse erano una ventina i partecipanti al torneo; un numero a dire il vero esiguo rispetti a quanti si erano presentati. Le due ragazze all'ingresso avevano fatto una grande selezione, diverse erano state le spalle slogate e i polsi frantumati ma tutto nel pieno stile Otese, senza troppi eccessi, e non impedendo a chi era giunto solo per mangiare il suo ramen di farlo.

    " Kenta, hai ancora un po! Sappi che ti tengo d'occhio! AAAAAAAllora gente, benvenuti alla prima edizione di questo torneo! Come prima cosa vi dico che, visto il gran numero degli iscritti di quest'anno, sicuramente anche l'anno prossimo ci impegneremo a riorganizzarlo! MA VENIAMO A NOI! Sul modo che avete compilato c'era un numero casuale scritto in un angolino, questo assegnerà la vostra posizione nello schemino degli incontri e quindi la vostra traversata verso la finale! Sono tutti scontri diretti ma avete delle regole da rispettare, altrimenti verrete subito squalificati!!!

    1 - Non è possibile toccare il rivale se non con l'arto scelto per la sfida.
    2 - Non è possibile utilizzare abilità o tecniche prima del duello.
    3 - E' possibile utilizzare il chakra.
    4 - Un duello non ha limite di tempo.
    5 - Lasciare il contatto con l'arto rivale equivale a perdere.
    6 - Lasciare il contatto tra l'arto usato e il tavolo equivale a perdere.

    Dovrebbe essere tutto, dopotutto siamo otesi, mettere troppe regole non fa per noi no? hihihi Queste sono le postazioni che abbiamo preparato per voi: sono estremamente robuste quindi non vi preoccupate, sapranno reggere i vostri colpi più spietati [Pot 50, Durezza 5]! Spero non sia necessaria una dimostrazione...se non ci sono domande, Harumi darà il via! "


    XVRy9Kb

    Gli incroci erano fatti e il regolamento spiegato, ora i partecipanti avrebbero solo dovuto darsele di santa ragione.
    Kenta, qualora fosse riuscito nell'impresa titanica di finire la zuppa, avrebbe iniziato a sentire caldo e pian piano la ragione abbandonarlo...certo, non era ovvio? Drogato [Tonico da Guerra Superiore], no?



    CITAZIONE
    OT/ Eccoci qui! Off gdr la questione è semplice: 1 slot azione per iniziare la presa e poi inizia una prova di forza come da regolamento. Ogni conoscenza ninja potete usarla solo dopo il primo slot azione per cingere l'arto scelto con quello nemico. Buon divertimento! Ah, mi aspetto azioni antisportive, modi di "aggirare" le regole e combinazioni fique di tecniche/abilità...non dovevo manco dirlo giusto?
    Il sistema scommesse potete usarlo tutti ma i ryo sono veri quindi occhio! /OT


    Edited by DioGeNe - 5/2/2018, 21:25
     
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    Post 2 ~ Gli sfidanti



    Come Yachiru aprì bocca, Harumi accettò il suo destino. Ecco, siamo morti. Contrariamente alle sue aspettative invece la piccola sembrò assumere un atteggiamento non solo conciliante, bensì amichevole. Quasi eccessivamente amichevole. Amichevole in modo autoritario in effetti. Ma tanto bastò a scongiurare lo scoppio di una rissa. Quello, e l'aura omicida emanata dal resto dei sottoposti del Mikawa che stavano seguendo la conversazione con occhio attento.

    A gettare acqua sul fuoco fu anche il sopraggiungere di un jonin del Suono molto noto e rispettato, tanto che da lì a poco il suo nome sarebbe stato scandito dai presenti per invogliarlo a partecipare. Harumi lasciò che l'uomo le accarezzasse i capelli, socchiudendo gli occhi con la stessa espressione soddisfatta di un gatto a cui viene lisciato il pelo, ricambiando il saluto con un sorriso. Shinken-sama, buongiorno. Partecipa anche lei, vero? La ragazza si aggregò all'invito della bambina, che aveva già surriscaldato la folla, aggiungendoci i suoi occhioni da cerbiatto. Ormai il ninja poteva dirsi bello che incastrato, e la kunoichi gli allungò un modulo affinché lo compilasse a dovere.

    In piedi di fianco alla ragazzina dai capelli rosa, con le mani giunte in grembo, Harumi assistette alla spiegazione su come si sarebbe svolta la competizione. Le regole erano quelle classiche del braccio di ferro, semplici e di immediata comprensione, e non ci sarebbero stati problemi se a confrontarsi fossero state delle persone normali. Purtroppo, si trovavano ad Oto, dove le persone normali erano merce rara, anche per il semplice fatto che il Villaggio pullulava di shinobi e di gente in grado di utilizzare il chakra a diversi livelli. Con voce debole, appena Yachiru ebbe terminato, la giovane avrebbe fatto un passo avanti, aggiungendo giusto due parole. Mi raccomando, fate del vostro meglio. E cercate di non farvi troppo male. Sorrise, inclinando lievemente la testa di lato con innocenza. Per quanto quella fosse Oto, non pensava che gli omicidi in bella vista fossero tollerati, quindi non era eccessivamente preoccupata a riguardo. Se però si fosse trattato di un incidente...

    Li accoppiamenti erano stati decisi dal fato con un sorteggio, ed ognuno dei partecipanti dopo aver raggiunto il proprio posto si sarebbe trovato di fronte al suo sfidante.

    Kato Yotsuki si sarebbe confrontato con un tizio alto almeno venti centimetri più di lui, il cui tratto saliente erano le spalle larghissime, rigonfie di muscoli dal collo al polso. Vestiva una maglietta che doveva essere stata bianca molto tempo fa, sbrindellata e piena di buchi, e dei pantaloni in jeans da lavoro con macchie di malta. Bosumarulsq7MIZ, è il nome di chi ti sconfiggerà, pulcino. Quindi ricordatelo. Alla presentazione piena di boria fece eco un'ovazione dal gruppo alle sue spalle, vestito alla stessa maniera. Si trattava evidentemente di un capocantiere e dei suoi colleghi muratori che l'avevano seguito per fare il tifo per lui. Forza Boss[n.d.r.] Boss in giapponese ha una pronuncia simile a Bosu, quindi è un gioco di parole., fallo nero! L'atmosfera si era già surriscaldata, e l'incontro doveva ancora iniziare!

    Cosa? Un moccioso? Pensavo fosse un torneo serio... L'uomo ben piazzato rigirò con la lingua lo stelo d'erba che teneva con i denti, palesemente insoddisfatto del suo avversario, Kadonomaru. Comunque sia io sono Nashita996bTc7 e mi dispiace per te, la dea bendata non ti deve avere molto in simpatia... Nonostante l'aria da duro, non sembrava una cattiva persona, almeno per gli standard del Villaggio. Era uno dei tanti civili che aveva deciso di provare la fortuna, nella speranza di dare una svolta alla sua vita. Vendere frutta poteva essere un lavoro sicuro, ma non assicurava grandi entrate...

    La Vipera di Oto, la cui fama si era diffusa a macchia d'olio nel Villaggio nei mesi in cui aveva svolto il suo lavoro da segretaria per l'Amministrazione, aveva non pochi curiosi ad osservarla. Tra di essi vi era anche un vecchiotto dalle sopracciglia cespugliose, che mormorava in continuazione a chi gli stava vicino commenti sui partecipanti. Ve lo dico io, che sono anziano e ne ho viste di cose! Quella è una che si piega ma non si spezza! Mi ricorda una delle mie ex mogli. Dovete sapere che allora ero solo un ragazzo di belle speranze... Neppure un minuto più tardi, la gente esasperata si era ritratta e si era formato un cerchio vuoto intorno a lui. Ah, questi giovani moderni, così irrispettosi... E, con un suono raccapricciante, si sarebbe schiarito la gola, sputando il catarro a terra.

    In ogni caso, l'avversario di Hebiko era decisamente più "umano" come stazza. Snello, i suoi muscoli non avevano una gran massa, ma sarebbe stato presto chiaro che la sua fibra era piuttosto resistente. HanzuVHVJMuH, piacere bellezza. Fufufu. La risatina del giovane ed il suo avevano un che di sinistro, ma erano perfettamente consoni al personaggio. Cresciuto tra i bassifondi, fin da piccolo aveva dovuto ingegnarsi per mettere qualcosa sotto i denti e col tempo era diventato uno dei ladri ed assassini più richiesti sul mercato. Avrebbe rubato la vittoria anche quel giorno?

    L'estrazione dell'avversario di Kamine sarebbe parsa sospetta ad Harumi, che avrebbe cercato con lo sguardo la piccoletta dai capelli rosa, solo per vederla sorridere soddisfatta. La giovane sospirò, tornando ad osservare la sfidante della collega jinchuriki. La donna davanti a lei non aveva nulla da invidiarle in bellezza, se non alcune cicatrici sul volto che però per alcuni accrescevano il suo fascino, mettendo gli altri in guardia che si trattava di una persona in grado di difendersi da sé. A giudicare dall'assembramento intorno alla loro postazione, sarebbe stato senza dubbio l'incontro più seguito del primo round, sebbene per motivi che esulavano dalla competizione in sé. La donna aspirò dalla sua pipa brevemente, emettendo poi voluttuosamente una piccola nuvola di fumo. Il mio nome è... Saekanoe2h9wGU!!! Un nutrito gruppo di sostenitori, simili ad un fan club, gridò il suo nome all'unisono. Quella era una delle bellezze combattenti del fu Neko Senzai, indimenticata dal clienti e semplici estimatori nonostante il ritiro forzato dalle scene. Che quello fosse il palcoscenico scelto per il suo rientro?

    Il jonin del Suono, anche lui attorniato da numerosi sostenitori, avrebbe avuto uno sfidante piuttosto singolare. Non tanto nell'aspetto, l'altezza e i muscoli sembravano i denominatori comuni della competizione, quanto nell'atteggiamento. Come un culturista, avrebbe infatti messo in mostra i suoi bicipiti scolpiti, assumendo posi imbarazzanti. Oh oh oh, oggi splendo decisamente troppo! Con un inchino educato, avrebbe salutato il suo avversario, rivelando il suo nome. Mustang2f3nqGJ, o come mi chiamano in acciaieria, il Vulcano! L'operaio era certamente vanesio nel celebrare da solo le proprie doti, ma a forza si sollevare lastre di metallo e di azionare le pesanti attrezzature per la fusione aveva sviluppato dei muscoli di tutto rispetto. Avrebbe fuso i presenti con la sua esibizione, o sarebbe stato piallato da Shinken?

    Haru, la ben piantata studentessa del Suono, sarebbe stata trattata dal suo opponente come una rara bellezza, con perplessità da parte dei presenti. Il belloccio davanti a lei non smetteva di sorriderle ammiccante, profondendosi in complimenti, tanto da mimare una fotocamera con le mani. Ferma così, voglio immortalare il tuo splendore. Che ne dici, se vinco io diventerai la mia ragazza per oggi? Non puoi assolutamente mancare alla collezione del qui presente ButaLJjyCvx, latin lover number one di Oto! Quale ragazza sulla faccia della terra potesse provare attrazione per un autoproclamato sciupafemmine di quella risma, per quanto di aspetto gradevole, era un mistero, eppure sembrava talmente sicuro di sé da far credere che possedesse qualche asso nella manica. La massiccia kunoichi sarebbe caduta nella sua rete?

    Un maialino. Questa sarebbe stata l'immagine a cui Kenta avrebbe associato il ragazzino davanti a lui. Non si trattava solo della passione del fabbro per il cibo, che al momento doveva essere stata per lo meno arginata, ma proprio della forma del suo avversario, il suo completo opposto. Basso quanto lui era alto, cicciotto quanto lui era muscoloso. Il mio nome è Tonkatsu6iANo2Q, lieto. L'espressione incolore e poco sveglia sul suo volto, unita al tono monocorde della voce, per non parlare dell'aspetto, tutto spingeva a considerare il giovane un'anonima comparsa nel torneo. Nessuno, tranne la diabolica bambina che aveva raccolto la sua iscrizione, poteva sapere che si trattava di un Akimichi, giunto lì da Konoha alla ricerca di nuovi cibi da provare. Uno studente come il suo avversario, ma non certo un novellino inesperto. Chi avrebbe mangiato chi?

    Anche gli altri concorrenti avrebbero preso posto. Si trattava di uomini, ed un'altra donna, dall'aria combattiva, ognuno con i suoi punti di forza. L'unica eccezione sembrava un ragazzinoI0JAmtY dall'aria malaticcia, troppo smagrito per i gusti di Harumi, che si preoccupò nel vederlo. Doveva avere circa la sua età, e non aveva nessun dubbio che fosse giunto lì attratto dalla possibilità di poter mettere finalmente qualcosa in pancia dopo chi sa quanto tempo. Cavoli, Yachiru deve esserselo lasciato sfuggire nella confusione. Era però troppo tardi per tornare indietro, e tutto ciò che poteva fare era pregare i kami che il suo avversario lo eliminasse senza fargli troppo male.

    In realtò, tra gli sfidanti, ce n'era un altro sulla bocca di tutti, solo che Harumi non l'aveva notato perché era la prima volta che lo incontrava. Il chiacchiericcio diffuso in sala tuttavia la fece voltare verso l'uomo, che osservò con attenzione. Alto, ma non enorme, dalle profonde occhiaie, i capelli neri legati in una coda e una barba da tre giorni. Solo il soprabito, all'apparenza di buona fattura, evitava che fosse confuso con un barbone sgattaiolato lì dentro per scroccare una porzione di ramen. I suoi occhi tuttavia brillavano di una luce stranamente intensa, per quanto tenesse lo sguardo abbassato. Aveva preso posizione al suo tavolo controvoglia, quasi sospirando, eppure emanava un'aura di autorità non indifferente. Il signor Kenzou è tornato... Era da un po' che non si faceva vedere in giro... Che abbia a che fare con la convocazione del daimyo? Voci confuse tra la folla intorno a lei, che le stavano creando più confusione che altro. La kunoichi inclinò un poco la testa, pensierosa. Chi era il misterioso individuo di fronte a cui in molti mostravano tale riverenza?

    Tutto era pronto, non rimaneva ormai che dare il via all'evento. La ragazza designata, contro la sua volontà, si sarebbe posizionata la centro della sala, guardandosi intorno incerta. Harumi si sentiva decisamente fuori posto sulla piccola pedana allestita per l'occasione, soprattutto a causa del cerchietto che Yachiru le aveva infilato a tradimento tra i capelli prima di darle una spintarella. Ihih stai benissimo Harumi-chan! Ora sembri una vera round girl! Imbarazzata per le orecchiette da gatto che le spuntavano ora in testa, la kunoichi dovette chiamare a raccolta un coraggio non indifferente per riuscire ad aprir bocca davanti alla platea senza mordersi la lingua. Siete tutti ai vostri posti? Ehm... Allora, sì , ecco... Pronti, partenza, via! Che vinca il migliore! La sfida aveva avuto finalmente inizio.

     
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