Falce dei Kaguya
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*Shiltar stava per rispondere alle parole di Mataza, mentre già la memoria lo riportava alle fredde lande di Genosha ed alla strana e cieca figura che li aveva portati a combattersi fra loro allora.
Le parole del Kaguya furono però interrotte da un kunai che si piantò al suolo poco lontano; senza distogliere l'attenzione da Mataza, Shiltar usò la lama della Falce per rendere più visibile il foglio attaccato al kunai e lo lesse, mentre già un suono si avvicinava a lui, andandosi a portare accanto allo Tsumuji.
"Hayate... hai proprio una famiglia complicata...", fu il primo commento ironico di Shiltar, prima di volgersi di nuovo verso Mataza.
"Dopo l'arrivo di tuo fratello qui, Mataza, non cambia molto la questione: sono ancora curioso di capire cosa vuoi fare a Kiri con il tuo paparino... se effettivamente devi incontrare lui. Dammi una spiegazione chiara, rendici il Canto del Delfino, abbandonandone del tutto la proprietà, e ti sarà concesso di entrare... sotto dovuta scorta, nel villaggio, ovviamente senza l'altro tuo accompagnatore. Già troppa gente dalla dubbia lealtà conosce i nostri confini interni.", spiegò il Kaguya, voltandosi poi verso Hayate.
"Per quel che riguarda l'uso di quella tecnica, che sia un genjutsu, o chissà che, Tamasizu, trovo un pò offensivo questo mettersi subito ad attaccare, o difendere, giacché eravamo ancora in piena trattativa, inoltre non credo che, usare una tecnica del genere, in funzione di un possibile scontro, ti potrebbe fare bene, perché potresti consumare del chakra utile.", osservò ancora, con tono calmo Shiltar, aspettandosi una risposta possibilmente diversa dal suono del flauto.*
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