Fantasmi

Atto I
Ritorni incomprensibili †

La mia prima esperienza con le evocazioni di Ryuu-kun non fu proprio la migliore. Non tanto per le creature in sé, quanto perché Ryuu ancora non era riuscito a guadagnarsi il pieno rispetto del contratto e doveva quindi sempre avere a che fare con l'insubordinazione delle sue creature. Nel tempo, tuttavia, il ragazzo, pur acquistando lentamente fiducia presso quei felidi, riuscì ad avere un controllo discreto delle sue creature e questo mi faceva piacere, per lo meno dal punto di vista organizzativo e delle apparenze del villaggio: era pur sempre il guardiano, tutti sarebbero dovuti passare da lui prima di entrare a Kiri.
Mizucane. Sentii dire, da dietro la porta. Prego. Risposi. Ero impegnato con una serie di rapporti delle Squadre Speciali e delle annotazioni di Youshi sugli sviluppi del Liceo. C'era stata una prova una settimana prima per il neo-genin e la ragazza recuperata a Genosha e dovevo studiarne gli esiti. C'è una delegazione di Konoha alle mura che chiede di lei e lei soltanto. Alzai gli occhi dalle mie carte. Dubito che Raizen sia venuto a chiedere il conto. Dissi quasi pensando ma ad alta voce. Cosa mai poteva volere Konoha da Kiri? Con una delegazione, poi? Che fosse un modo formare di dichiararsi dati gli ultimi trascorsi tra l'Acqua e la Foglia? Non lo sapevo ma non restava che controllare. Mi pizzicai il pollice fino a farlo sanguinare, prima di lanciarmi, come ormai mia abitudine, fuori dalla finestra del mio ufficio.
Volai avvolto nella forma brulicante della Baronessa nel chiarore del giorno; la sagoma di Akayoru si stagliava oscura sul cielo limpido di Kiri, quel giorno non esageratamente tediata dalla sua proverbiale nebbia. Varcai il Gate sopra la testa di Ryuu e scesi verso terra, muovendomi verso il ninja mascherato da Lupo che mi stava attendendo. I pipistrelli mi poggiarono delicatamente al suolo mentre, in un secondo, si disperdevano nell'ambiente circostante. Erano sempre presenti, anche se nascosti, tutt'intorno a noi. La sagoma sembrava familiare. Una delegazione di un solo uomo. Dissi, quasi con tono di scherno. L'Hokage non si è degnato di farmi sapere anticipatamente di questa visita. Sottolineai, gelido. Il mio tempo è prezioso. Spero che le sue motivazioni siano all'altezza della perdita cui mi sottopone.

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