[Secondo Accesso] Le Mura

[Free GdR] [Macro GdR]

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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    nuovamente Fissai Giants, era strano vederci entrambi indecisi sul da farsi, ma esitare, non era cosa Buona…

    crrrr… crrr… sta scaricando il pesce nei mercati della zona centrale.
    Tutto sembra a posto!


    La voce metallica della ricetrasmittente accompagnava gli spostamenti dell’uomo, intanto i due ninja della foglia si guardavano ancora, poi Giants parve avere un idea.

    Cosa vorresti fare?

     
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    Non ci volle molto ad arrivare dal porto alle Mura.
    Godsan era camuffato e si fingeva pesto, Shiltar, per supportare la simulazione gli aveva messo al collo una catena con tanto di collare fatto d'ossa e lo aveva ammanettato con altre ossa alle mani.

    "Spero non ti dispiaccia particolarmente, ma è per il bene di questa piccola recita.", gli aveva detto, generando e chiudendo attorno a testa e mani le ossa che avrebbero di certo ostacolato l'altro dal liberarsi.

    Alla fine, "ostaggio" al passo, il Kaguya si sarebbe diretto alle Mura, dove sarebbero arrivati quando ormai era il tramonto: "C'é nessuno? Sarei il Mizukage!", urlò dinanzi alle stesse, "E porto con me un prigioniero della Foglia, tanto per fare un pò di problemi fra i villaggi...", concluse, aspettando le repliche di qualcuno dalle Mura.
     
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  3. Jins Kaguya
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    » Chi Non Muore Si Rivede «



    Troppo tempo senza fare nulla. Annoiato fissavo l'orizzonte, quando dalla zona del porto arrivò una figura dapprima distorta per l'imbrunire, poi via via più chiara. "Shiltar!" A gran voce accolsi il sensei, non che Mizukage, il quale portava al guinzaglio qualcuno.

    Li guardai dall'alto delle mura con fare pensieroso, poi con un cenno feci aprire il passaggio al sensei. Una volta aperta la porta, Shiltar mi avrebbe visto pararsi davanti. "Ben trovato Shiltar-sensei. Tutto bene? Chi è il prigioniero?"

     
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    C'era Giants alle Mura, difatti, una volta aperto l'ingresso a Kiri, il Mizukage si trovò l'allievo Kaguya dinanzi a se che lo accoglieva con delle domande, quando si sarebbe aspettato, più che altro, un rapporto sugli ultimi avvenimenti, ma poco male.

    "Non mi lamento più di tanto, tutto soddisfacente...", fu la prima risposta del Jonin, anche se un pò l'insoddisfazione per l'esito dello scontro con Yami, un pò quella per l'essere una pallina nella personale partita a biliardino del Nara con dei criminali, non è che lo soddisfacessero molto.
    "Lui...", continuò indicando Godsan sotto henge, "è la causa della guerra che è scoppiata giusto qualche giorno fa fra Konoha e Kiri, o quanto meno ha la sua parte di responsabilità, dato che s'é fatto catturare mentre me ne andavo dalla Foglia...", il che aveva un suo senso di verità, nella visuale di Shiltar, tranne che non s'era fatto catturare.
    "Anzi, dì a qualche guardia di chiamare Etsuko. Serve un ninja medico che lo porti fino all'Ospedale e si occupi di controllarlo, non vorrei che il pacco fosse rovinato.", continuò: meglio passare la questione ad Etsuko il prima possibile, di certo Godsan avrebbe potuto spiegargli tutto da solo, anche se il Kaguya avrebbe voluto spiegare all'Akuma di non rivelare quanto avrebbe visto.
    Dal punto di vista di Shiltar, se volevano fingere di essere in guerra, meglio non dire a nessuno che era una finzione, se scappava qualche morto da ambo le parti la cosa sarebbe sembrata più vera.

    "Ah, è successo qualcosa a Kiri di cui dovrei essere informato?", l'ultima domanda per Giants, dato che doveva andare a scrivere una missiva per Oto, dove li informava della scomparsa accidentale di un loro amministratore. Giusto per mantenere le cose tranquille.
     
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  5. Jins Kaguya
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    » Riepilogo «



    Come al solito l'impassibilità del sensei non lasciava trasparire alcuna emozione, ma conoscendolo avrei sicuramente detto, dalle sue parole, che qualcosa lo rendeva insoddisfatto. Era altresì vero che non lo avevo mai visto pienamente soddisfatto, ma inutile indagare. "Ne sono lieto..." Inclinai appena il capo in avanti come segno di reverenza nei confronti di colui che adesso appariva più Mizukage che Sensei.

    Alle sue spiegazioni di chi fosse il tipo di Konoha, risposi semplicemente senza indagare troppo anche in questo caso. "Capito." Al suo ordine di chiamare Etsuko, mi portai un dito all'orecchio, così da parlare con l'auricolare al primo dei guardiani che mi avesse risposto. "Chiamate immediatamente Etsuko. Rapidi!" Portai nuovamente l'attenzione su Shiltar. "Se preferisci riposarti o stilare qualche verbale, ci puoi lasciare il prigioniero in attesa che Etsuko arrivi, magari lasciandomi qualche istruzione in più da riferirgli"

    Quando infine Shiltar chiese se fosse successo qualcosa, sorrisi divertito, anche se il motivo di tale atteggiamento sfuggiva pure a me. "Uno studente ha tentato la fuga per via fognaria, la quale sfocia sul mare e gli scogli, ma per non darlo in pasto al nostro limpido mare e quindi sporcarlo di feccia, lo abbiamo catturato e lo abbiamo rinchiuso in prigione." Feci poi una pausa con fare pensieroso per valutare se mi era sfuggito dell'altro. "Ah! Siccome sono un nuovo guardiano, per così dire, non sapevo dell'usanza di Kiri di ricevere a notte fonda dei mercanti di pesce, così li abbiamo fatti passare, ma proprio perchè sono nuovo, ripeto, la cosa comuque mi insospettisce. Non mi è sembrato sia successo ancora qualcosa con questi mercanti e altro in generale."

    Feci dunque per far passare Shiltar e il prigioniero, nel caso in cui non lo avesse consegnato a me personalmente. "Ah, Shiltar!" Sorrisi allungandogli una mano per stringergliela. "Bentornato, Sensei. Quando avrete un momento, mi piacerebbe discutere di una cosa con te. Buon riposo, nel frattempo."

     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Era da poco giunto nella dimora nel quartiere del Clan, Auron l’aveva visto rincasare e dirigersi nei piani superiori, di lì lo scrosciare dell’acqua aveva fatto intendere che il suo padroncino era intento ad una rilassante doccia, dopo l’intensa giornata di lavoro.
    Così preparava una succulenta e gustosa cena, quando il silenzio sacrale della casa, fu interrotto da tonfi sul legno solido della porta di casa Akuma. Auron, smossa la pentola dalla fiamma, per timore che il cibo si rendesse scotto, si diresse nella direzione dell’entrata.
    Aperta, vide una guardia delle mura.
    Lo sguardo del maggiordomo si fece severo

    Cosa c’è adesso? Padroncino Etsuko non può essere disturbato

    La guardia rammaricata avrebbe proseguito

    E invece dovrà farlo, ordini del Mizukage in persona.

    Ribatte attento Auron

    Ma se il Mizukage non è a Kiri?

    E invece vi sbagliate, è appena rientrato.

    Riportato il capo nell’uscio, avrebbe urlato

    Signorino Etsuko è per lei…

    Poi risgusciato all’esterno, avrebbe chiesto alla guardia il da dire. Udito le ragioni di quella, avrebbe continuato.

    Deve recarsi immediatamente alle Mura, il Mizukage vi aspetta.

    Pronunciava quelle parole, pensando alla tavola imbandita e alla succulenta cena che anche per quella sera , sarebbe rimasta in tavolo a raffreddarsi in attesa non si sa per quanto, che qualcuno la consumasse, ormai insipida.

    […]

    Vestito e Profumato, or Etsuko s’era diretto Alle mura, dove avrebbe presto trovato il Mizukage. Ansioso in animo di sapere come fosse andata lì, in quel della foglia. Quali le ragioni e quali i rimedi. A Kiri i sussurri erano tanti, le voci Reali poche. E quale fonte sarebbe stata più attendibile di quella?
    La figura di 3 uomini, or si fece più distinta, riconobbe, Shiltar Sama e il suo compagno, rompiballe Jins, ma l’altro individuo era sconosciuto. S’avvicinò al gruppo.

    M’avete cercato?
    Shiltar sama, quale piacere… finalmente riusciremo a capire la situazione. Sa le voci qui erano parecchio contrastanti.


     
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    Giants fece chiamare Etsuko dalle guardie, invitando Shiltar a lasciargli Godsan, ma il Jonin rifiutò: "Aspetterò, tanto sono stato via dal mio palazzo un paio di settimane, qualche ora in più non farà morire di fame i coccodrilli che allevo.", per quanto Shiltar aveva in quei giorni pensato a come risolvere il problema della fame dei coccodrilli: lasciarli girare liberi per il palazzo, così, al più, si sarebbero mangiati qualche impiegato, un'idea geniale, quando l'aveva pensata e tuttora.
    "Però mi servirebbero delle manette per il prigioniero, non posso mica stargli sempre dietro per poi sganciare quelle fatte con le mie ossa.", aggiunse poco dopo, considerando che non aveva voglia di farsi tutto il viaggio con il falso prigioniero ed il medico kiriano.

    Giants, poi, si preoccupò di informare Shiltar sugli ultimi avvenimenti, di cui il primo era discretamente interessante: uno studente che tentava di fuggire da Kiri per via fognaria, non esattamente il primo della sua classe doveva essere, considerando che agli studenti era concesso abbandonare il villaggio senza problemi; la seconda notizia era a dir poco inutile dal punto di vista del Jonin, che lo volle sottolineare all'allievo.
    "Ti sembro un pescivendolo? Che ne so io degli orari in cui consegnano il pesce qui a Kiri.
    Per quel che riguarda lo studentello, mandatemi poi un rapporto a Palazzo, così saprò chi è questo genio del tradimento."
    , concluse, prima di notare l'avvicinarsi di una sagoma, quello che risultò essere Etsuko.

    L'Akuma, dopo un veloce saluto, andò dritto al punto: sapere cosa era successo a Konoha (e siccome non lo aveva chiesto, Shiltar saltò a pié pari la parte sulla sua precedente ricerca di informazioni con gli otesi).
    "Bé, mentre ero in viaggio sono stato raggiunto da un vostro collega chunin e lui mi ha informato che Godsan era stato ucciso a Konoha. Sono andato in quel della Foglia e non mi hanno convinto con le loro razionali parole di quanto accaduto... idiozie riguardo al bene primario dell'Accademia sulla salute di un singolo genin, qualche scemenza del genere, dopo la prima mezzora, ho gettato all'aria un tavolo e me ne sono andato, quindi non so che altro si volevano inventare."
    Quindi direi che siamo, praticamente, in guerra con Konoha, oltre che con Oto.
    Se vi andasse di fare qualche problema con Suna, a questo punto, non ve lo vieterei, tanto, è più facile che si alleiino con gli altri due."
    , in tutto quel discorso, di falso c'era giusto la parte sul tavolo gettato all'aria e, ovviamente, la morte di Godsan, ma di fatto erano in guerra con Foglia e Suono, più o meno.
    "Etsuko, comunque non era per questo riassunto dei fatti avvenuti che ti avevo fatto chiamare: bensì per occuparti del qui presente prigioniero di guerra.", disse, tirando leggermente la catena del collare d'osso di Godsan, "Portalo all'ospedale, mettilo in una sala isolata ed occupatene personalmente, nessun altro deve vederlo o parlargli. E' molto probabile che si debba operare presto, quando avrai tutto pronto, chiede solo il mio aiuto, eventualmente, per operarlo e di nessun altro.", ordinò con tono perentorio.
    "Di qualsiasi cosa ti possa far parola, non dirla a nessun altro che a me, né Giants, Itai, o qualsiasi altro ninja che possa ancora esistere a Kiri deve anche solo sapere il suo nome.", concluse, ben sapendo che comunque il chunin Kaguya era lì vicino, ma Giants doveva conoscere abbastanza Shiltar da sapere quando c'era da non criticare le sue affermazioni.

    Dopo di ciò, se fossero arrivate le manette, il Kaguya si sarebbe occupato di spezzare le proprie d'ossa con una lama ossea, per poi fare lo stesso con il collare (in fondo lì in mezzo non c'era di certo qualcuno che aveva altrettante possibilità di rompere le sue ossa) e poi gli mise le normali manette, passando all'Akuma le chiavi.
    "E' tutto tuo.", l'unico commento per Etsuko, prima di fare un cenno di saluto a Godsan e rivolgersi a Giants: "Quando vuoi raggiungermi per chiedermi ciò che ti serve, fai pure. Prima concludi il tuo turno di guardia però.", furono le parole dell'allievo, con tono pacato, prima di allontanarsi a sua volta verso il proprio palazzo.
    Aveva giusto un'ultima cosa da fare lì relativa ai giorni passati, poi si sarebbe potuto dire sciolto da ogni questione e, al più, avrebbe atteso di vedere cosa portava questa guerra, se altre discussioni, o un pò di movimento.
    Dopo lo scontro con Yami, tutti gli avvenimenti successivi gli erano risultati noiosi a conti fatti.
     
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    Arrivai quando ormai Shiltar era già entrato. Ero in sella a Qon che avrei dovuto ricompensare un bel po’ per via di tutti quei servigi straordinario che mi aveva reso in quei giorni difficili per la stabilità del mondo. Non avevo detto una parola a Shiltar, ancora troppo corroso dalla rabbia per pensare anche solo lontanamente di perdonarlo. Mi aveva detto che non aveva l’intenzione di uccidere Yami, ma solo di umiliarlo. In un mondo di Ninja perdere i propri compagni è naturale. Forse non avrei dovuto portare nemmeno troppo rancore al Mizukage visto ciò che Yami aveva combinato in passato.
    Ma aveva usato il mio nome. Aveva usare l’allievo del suo nemico per attirarlo. La cosa mi faceva sentire in colpa e da quel senso di colpa scaturiva una rabbia che poche volte avevo provato in vita mia.


    “Fermati sulle mura, scendo con un balzo Qon.”
    “Come vuoi.”
    “Ricordami che devo offrirti da bere al più presto amico mio, sei stato straordinario.”
    “Oh, non preoccuparti Itai-san.”
    “Se ci fosse stato Ika avrebbe fatto i salti di gioia.”
    “Sicuramente. Siamo arrivati Itai-san.”
    “Vado, a presto Qon, fatti una bella vacanza.”
    “Ne ho proprio bisogno!”



    Mi gettai da sopra il Tengu, atterrando affianco a Giants. Avrebbe probabilmente alzato le armi vista la mia estemporanea, ma mi avrebbero riconosciuto subito. Se proprio non avesse voluto riconoscere avrei potuto semplicemente rispondere e quindi farmi riconoscere.

    “Sono io Giants, Itai. Novità?”


    Ero mancato dal mio ruolo di controllore delle mura da un bel po’ e vista la nuova situazione ci sarebbe stato da modificare il piano d’azione. Si prevedevano visite da parte dei Ninja di Konoha e Oto continue e poco amichevoli.

     
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  9. Jins Kaguya
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    » Tutti Prima o Poi Ritornano «



    Non appena salutato Shiltar, il quale aveva dato disposizione a Etsuko di controllare in ospedale il prigioniero e quindi allontanandolo dal suo ruolo di guardiano, era a questo punto rimasto veramente solo. Per parlare con Shiltar dovevo assolutamente trovare un sostituto, il quale doveva essere necessariamente un Chuunin, in base agli accordi presi tra Itai, Etsuko e il sottoscritto. Purtroppo non c'era nessuno, guarda caso...

    image
    D'un tratto uno spostamento d'aria proveniente dal mio fianco attirò la mia attenzione, seguito da un'ombra che piombò proprio al mio fianco. "Uhm?" Neanche mi soffermai a vedere chi fosse, dato che piombare a quel modo era più un sintomo di assedio che altro, così rapidamente sferrai un calcio mirante al volto, ma venne parato. A quel punto la figura mi apparve immobile e di conseguenza più chiara. "Ah...sei tu..." Mi ricomposi e rifissai l'orizzonte con fare estremamente annoiato. "Niente di che. Già avvertito Shiltar, che è rientrato da poche ore. Come ti è andato il viaggio? Sei stanco...?" Attesi dunque la risposta del Jinkucoso Itai Nara, con la mente già proiettata nell'ufficio di Shiltar-sensei con l'obiettivo del colloquio che avrei affrontato. Era tempo di pensare un poco a me stesso, ovviamente per il bene di Kiri.

     
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    Ascoltò con interesse l’evolversi della vicenda a Konoha, d’altra parte le voci che si erano avvicendate in villaggio erano molte e discordanti, s’era dunque palesata una realtà distorta e poco veritiera.
    Lo sguardo vacuo d’Etsuko fissava il kage, senza mostrar il minimo disagio, osservava i suoi occhi, mentre con estrema leggerezza, parlava di guerra tra villaggi, ove in gioco v’erano migliaia di vite e il bene di Kiri. Benché fosse d’accordo, riguardo all’intolleranza assoluta, nel lasciar decadere un gesto così radicale e inspiegabile, quale l’assassinio di Godsan, rimase sorpreso sulla reazione di Shiltar, che agl’occhi del Chunin, parve discordante dalle linee di pensiero del Kaguya. Che si fosse lasciato prendere dall’ira, inibendo i freni del raziocino?
    Probabile…
    Ma ciò adesso non era importante

    Bene, son sicuro che le ragioni di questa guerra son più che valide, le forze in gioco son potenti e purtroppo i ninja validi qui a Kiri scarseggiano. Ma non arretreremo

    Ciò significava il doppio del lavoro questo Etsuko lo sapeva. E ne era rimasto spiacevolmente colpito e come se non fosse vero, la prima richiesta piombò come un fulmine a ciel sereno a gravar sulla sua groppa.
    Curare quel prigioniero, Segretezza assoluta, discrezione e isolamento…
    Chi mai poteva essere quell’uomo?
    Ormai, la curiosità del ninja era stata risvegliata e con essa il senso di dovere. Era un medico, il prigioniero urgeva di un suo intervento, non si sapeva nulla riguardo al cosa avesse, ma presto avrebbe potuto scoprirlo da solo.

    Farò come dici, Shiltar sama. Se avrò bisogno, ti farò chiamare.

    Così afferrate le chiavi delle manette, che avevano sostituite quelle d’ossa del kaguya, avrebbe preso sotto custodia il prigioniero, lasciando le mura in direzione dell’Ospedale.



    CITAZIONE
    continua Qui

     
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    Giants mi tirò un calcio al volto che in tutta risposta parai semplicemente alzando il braccio. Era bello sentirsi i benvenuti a casa.
    Lui, riconosciutomi, fu probabilmente felice di aver ritrovato un’altra persona con la quale condividere i turni di guardia alle mura. Quindi non rispose alla mia domanda, dicendomi che aveva detto tutto a Shiltar. Io in tutta risposta, mi sedetti sulla sedia che di solito usava chi era di guardia e incrociai le braccia dietro la testa, mettendomi comodo.


    “Giants, dimmi che è successo.
    Non mi va di farmelo dire da Shiltar, davvero, potrei innervosirmi.”



    Non mi andava di parlare con Shiltar delle novità del villaggio. La sola presenza di quell’uomo mi innervosiva. Inoltre dopo la notizia avuta, avrei voluto viaggiare ad Oto, sicuramente ci sarebbe stato il funerale di Yami e io non potevo mancare.
    C’era Shinodari da avvisare, c’erano tante cose da fare. Non volevo che mia cugina sapesse della morte di una persona a lei così cara in un modo barbaro come quello di una semplice lettera scritta da chissà chi. Se proprio dovevano darle una così brutta notizia, volevo che fossi io a dargliela. Anche perché ero stato io ad aver fatto l’errore di fidarmi di quell’uomo.

     
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  12. Jins Kaguya
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    » Cambio di Guardia «



    Fissai il Jinkucoso annoiato. "Potresti innervosirti? Tu?! Non mi far parlare Itai, meglio che non dico quel che penso! Comunque quello che è successo è una cosa idiota, che ripetere due volte è da idiota e tanto più è idiota chi lo vuol sentire in via non ufficiale, quando c'è un Mizukage disposto a dirlo, proprio perchè fa il suo lavoro." Impassibile e annoiato continuai a fissare Itai, il quale stava comodamente seduto ad attendere. "Non so come si è evoluta dopo la vicenda, ma sicuramente il Mizukage se ne sarà accertato, dato che io sono incollato qui da non so quanto! Ti so soltanto dire che uno studentello idiota ha cercato di scappare dalle fogne, ma Etsuko l'ha visto e mi ha avvertito. L'abbiamo fermato, Etsuko l'ha portato in prigione..." Avrei potuto dirgli delle ferite che gli avevamo inferto, ma poco importava. "...e da quella sera che doveva darmi il cambio, sono rimasto il solo qui, ma adesso mi prenderò la mia meritata vacanza a base di allenamenti e TU mi darai il cambio, giacchè Etsuko è in ospedale a curare un prigioniero."

    Finalmente ripresi fiato in attesa di una eventuale risposta, per poi riprendere in mano il mio Tridente d'Osso e voltarmi verso il villaggio, dando le spalle ad Itai. "Non c'è molto lavoro da fare, per cui puoi rimanere lì comodo a riposarti guardando l'orizzonte. Ora devo andare da Shiltar e discutere di un paio di cosette, sempre che il capo delle guardie me lo permette. Adios!" Mi gettai dalle mura dentro il villaggio, ignorando un qualsiasi ordine o commento di Itai.

     
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    Tra i due, inoltre, chi aveva più diritto di avere i nervi saltati ero io. Avevo fatto giorni di viaggio, avevo dovuto tenere in un precario equilibrio una moltitudine di gente alle mura del mio ex villaggio che mi avrebbe volentieri ripreso dentro solo per farmi a pezzi. Farmi trattare così dal primo Kaguya di passaggio, oltretutto un allievo di Shiltar, non mi andava.
    Lo lasciai andare, contai fino a sei. Perché stavo facendo tutto quello? Perché avevo bisogno di sfogare violentemente la mia rabbia, perché quell’ennesima mancanza di rispetto mi aveva fatto saltare quella rotella che ancora faceva funzionare correttamente il mio cervello. Un istante dopo ero già dalle mura, ero scattato con tutta la mia velocità, l’ avevo superato e mi ero messo davanti a lui.


    “Ascolta tu. La prima cosa …”



    Un pugno, di potenza non indifferente, fu portato per colpire il suo stomaco. Era forte. Molto forte, molto veloce [Forza (+ Basso): 1000->1300; Velocità: 1300]. Più veloce di qualsiasi colpo che Giants aveva visto portato da me verso qualche avversario. Chissà se avrebbe notato il colore dorato dei miei occhi mentre la furia del Jinchuuriki si abbetteva in un solo colpo sul suo copo.

    Rispetta un tuo superiore. Seconda cosa…”



    Avrei dunque tentato di afferrarlo per la collottola e quindi avrei provveduto a scaricare tutta la mia furia con un intenso pugno nuovamente alla bocca dello stomaco. Se il primo (come presumevo data l’elevatissima velocità) fosse andato a segno non avrebbe avuto modo di evitare il secondo: avrebbe avuto quasi sicuramente il fiato mozzato, per quanto i Kaguya fossero ressitenti. [Forza (+ Basso): 1000->1300]

    NON dare ordini a un tuo superiore. Terza cosa…



    Per concludere tutto quel teatrino un calcio a piena potenza e velocità avrebbe fatto quasi sicuramente sollevare Giants per la forza con la quale lo portai, esagerando volutamente, senza subire contraccolpi vari a causa del mio ottimo controllo del chakra. [Forza (+ Medio): 1000->1500; Velocità: 1300]

    QUELLO CHE DOVREEBBE ESSERE GIRATO DI PALLE PERCHE' SI E' ATTRAVERSATO MEZZO MONDO PER SALVARE LA PACE DI QUESTO FOTTUTO PAESE DOVREI ESSERE IO E NON TU CHE SEI RESTATO A GRATTARTI I COGLIONI SEDUTO SU QUELLA FOTTUTA SEDIA



    Quindi lo lascai perdere mordendomi quasi rabbiosamente il dito ed eseguendo la tecnica dell’evocazione. Ne uscì un Tengu alto, longilineo e dall’aspetto abbastanza più mediorientale rispetto agli altri Tengu. Il secondo guerriero Tengu era li, pronto a servirmi.

    “Va alle mura, sta di guarda, te ne prego.
    Devo tornare a casa per prendermi un po’ di riposo.”



    Shin fissò Giants, chissà se riverso a terra o meno. Quindi annuì semplicemente.

    “Va bene Itai, nessuno passerà da queste mura.”
    “Grazie Shin.”



    Quindi, fissando Giants per l’ultima volta, andai verso casa. Sarei passato più tardi dalle prigioni.
     
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  14. Jins Kaguya
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    » La Vendetta E' Un Piatto Che Va Servito... «



    Gli avevo voltato le spalle. Lo odiavo per il semplice motivo che sembrava avesse sempre lui dei problemi, ma in fondo non potevo biasimarlo: lui ne parlava sempre, io mai, non caricavo mai nessuno dei miei problemi, ma c'era un limite a tutto. Il suo rifiutarsi di parlare a Shiltar per motivi a me ignoti, mi sembrava un capriccio e questo non lo concepivo neanche da un kiriano Vero, figuriamoci da un... non-Vero kiriano.

    Finalmente me ne ero liberato, ma conoscendo il suo essere impulsivo e soprattutto la sua forza, mi sarei aspettato una reazione a dir poco disastrosa per me, ma poco importava: segnavo tutto.
    D'un tratto mi ritrovai Itai nuovamente davanti. Era il momento della ramanzina, poco ma sicuro, e di certo non sarebbe stata una semplice strigliata a voce, ma ci avrebbe messo lo zampino per così dire del Jinkucoso. In quel momento non sapevo cosa mi diceva il cervello, ma ero pronto a combatterlo fino alla morte, consapevole del fatto che era forte e veloce almeno il doppio di me, così rapidamente cominciai ad impastare del chakra, il quale si mosse verso l'addome, nel momento in cui vidi come stringeva il pugno.

    Impossibile evitarlo: indurii l'addome e il chakra mi diede una mano (Resistenza: 375 + Medio Basso -> 600). L'impatto fu devastante: mi fece sputare dapprima della saliva, poi mi mozzò il fiato, facendomi cedere lentamente le ginocchia, ma qualcosa mi tenne in piede, ovvero la zampa di una bestia selvatica davanti a me. Era tutto un poco annebbiato, ma vidi chiaramente che caricava un altro pugno, altrettanto devastante. Questa volta il chakra non si mosse e neanche gli addominali, così lo subii a pieno, sputando sangue. Buttavo fuori aria, ma non ne riprendevo. Caddi in ginocchio, ma non con la faccia a terra: la solita sfortuna. Un calcio questa volta mi colpì in pieno, alzandomi dal terreno e facendomi ricadere pesantemente a terra di schiena.

    Niente era più sotto controllo: il chakra inesistente, lo stomaco e la respirazione inesistente. Solo il cervello c'era, per il semplice motivo che ragionava, cercava di capire le parole che Itai aveva detto e che adesso tornavano tutte insieme alla mente. D'un tratto spalancai gli occhi, rimanendo comunque immobile a terra impossibilitato a muovermi: il fatto stesso che si era considerato un mio superiore mi aveva colpito nell'orgoglio, così d'impulso risposi, ignorando una qualisiasi conseguenza alle mie parole. "Non sei..." Sussurrai, ma sicuramente il ninja mi avrebbe sentito. "...il mio superiore. Non ti ho mai riconosciuto come tale e mai ti riconoscerò. Non sei Nessuno!" Se Itai si fosse voltato, avrebbe sicuramente notato qualcosa di strano in me: in quelle condizioni, l'unica cosa viva e ancora sana era lo spirito omicida che albergava nei miei occhi, i quali puntavano il ninja come per perforarlo.

    Dopo una decina di minuti mi risollevai a fatica, quando ormai Itai era lontano. Appoggiandomi al Tridente mi diressi lentamente all'ufficio di Shiltar, con la mente nuovamente dedicata a ciò che avrei dovuto chiedere al mio Sensei, unico superiore che io abbia mai conosciuto e soprattutto Riconosciuto.

     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Mi voltai verso di lui, quando ancora era inerme a terra. Gli sentii mormorare qualcosa. Mi voltai dunque, per fissarlo. Le sue parole stracciarono quello che rimaneva gli mio orgoglio ferito, mi tolsero l’ultimo barlume di razionalità. Ansimai pesantemente, con ancora il chakra di Kaku nelle vene, sorretto da quell’esaltazione tipica dell’utilizzo di quella fonte spropositata di potere. Iniziai a tremare, stringendo i pugni.
    Fu un assurdo Raplay di qualcosa che era accaduto a bordo del coccodrillo. Era ora di far capire a Ginats il perché lui si trovasse riverso a terra dopo aver assaggiato solamente parte della straordinaria furia di un Jinchuuriki. Avrei potuto fare di peggio.
    Inizia a ridere e mi voltai con un sorriso malefico in volto: il chakra fu espulso da tutti i miei pori di colpo, mi ricoprì. Tre code comparvero dal mio osso sacro, dietro di me. Una di queste avvolse il corpo di Giants come una mano, lo sollevò, avvicinandolo a me.


    “Vuoi sapere che cazzo ha fatto il tuo Sensei?
    Si è appropriato del mio nome, ha contattato il mio Sensei. L’ha affrontato per dissapori antichi e per sbaglio l’ha ucciso.
    Ha approfittato della fiducia che gli avevo dato e ora per questo motivo io, tu, Etsuko, ogni Genin, donna o bambino di questo villaggio patirà la guerra.
    Sai, piccolo leccaculo, chi ha ucciso il tuo grande Sensei?
    Ha ucciso Yami Kabane, amministratore di Oto. Ha ucciso il mio Sensei. Ha ucciso la fiducia e il rispetto che provavo per lui.
    L’unica cosa che non ha ucciso è la mia fedeltà verso il villaggio e non sarai tu o Etsuko o Shiltar a fare ciò che devo fare per evitare la distruzione di Kiri.
    Chiunque mi ostacolerà verrà spazzato via com’è successo con te oggi, userò ogni minimo potere in mio possesso per schiacciare i miei avversari.
    Tu, gli altri… non siete nessuno, niente solo scarafaggi. Vi riparate dietro il grande Shiltar, sperando che sia lui stesso a proteggervi quando qualcosa si abbatterà su di voi.
    Ma ricordate, il grande Shiltar non può tutto.
    Il villaggio non sarà contento quando patirà la guerra per colpa della sua imprudenza.
    Sei sicuro di volere un capo così, piccolo Kaguya?
    O vuoi un capo che potregga il villaggio, invece di mandarlo in guerra? O vuoi un capo che protegga le donne, che protegga i bambini?
    Kiri non è fatta solo da Ninja, da onore, traditori o altro. Kiri è fatta di persone, stolto, KIRI E’ FATTA DA COSE TROPPO DEBOLI QUANDO LE SERPI DEL SUONO SI ABBATTERANNO CONTRO LE NOSTRE MURA!!!



    Lo scagliai in terra di nuovo il suo corpo, facendo rientrare il chakra dentro di me. Tremavo, mai avevo dato sfoggio a così tanto potere per così tanto tempo, mai avevo ridotto un kiriano in quelle condizioni con il minimo sforzo. Mi voltai, mormorando le ultime parole prima di andare via.

    “Ricorda una cosa Giants, entro queste mura ho ciò che resta della mia vita.
    Nessuno più di me vuole il bene di Kiri.
    E fino a prova contraria, finché caplesti quelle mura, io sono un tuo superiore, almeno finché il Mizukage non dirà il contrario.
    Se dirà il contrario, allora non sarà più così.
    Se dirà il contrario, io avrò un problema in meno, Kiri – tranne ciò che amo - un problema in più.
    Dillo al tuo Sensei, quando andarai a dirlgi questa storia.”


    Quindi senza sentire ragioni mi allontanai. Non poteva parlare in quelle condizioni pietose, poco ma sicuro.
     
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