Contrattacco!

L'INIZIO DEI PROBLEMI

Sceso dal particolare mezzo di trasporto, Raizen venne chiamato dal suo compagno che estraeva una sfera dalle tasche porta armi descrivendone le proprietà, venne così a sapere che era una bomba, ma non comune, infatti al posto della classica esplosione ghiacciava tutto ciò che rientrava nel suo campo d’azione per mezzo di spuntoni di ghiaccio che faceva fuoriuscire dal terreno.

Senza dubbio è un’arma incredibile.
Un effetto sorpresa non indifferente.

Dopo il suo commento, alquanto fulmineo per via dello stupore, il siriano chiese di poter vedere le loro armi segrete, il suo concittadino mostrò le due Wakizashi.

Interessante...ma se non hai uno stile tuo per usufruire di quei “coltelli” saranno d’impiccio se usati insieme.

Quando giunse il suo turno estrasse lentamente gli speroni dalla sacca porta armi impastandovi un’irrisoria quantità di chakra, quel tanto necessario ad accendere in loro un lieve, quasi impercettibile, bagliore per mostrare che quelle due armi erano in grado di assorbirlo.

Come vedete funzionano all’incirca come i tirapugni con lama: conducono chakra ergo mi permettono di allungare le parti in metallo col chakra.

Dopo aver dato la breve spiegazione assicurò gli speroni alle caviglie continuando a parlare.

Di particolare non posseggo null’altro, o quantomeno non qualcosa che possa interessare al gruppo.

Yashiro rispose poi alla sua domanda, Raizen non ne trasse alcuna conclusione, non sapeva se Yashiro l’avesse fatto con intenzione o meno, fattostà che non aveva avuto nessuna risposta, decise che avrebbe fatto di testa sua, dopotutto una risposta come quella poteva suggerire solo quella conclusione.


[...]


Giunse infine il momento della partenza, dopo aver ricevuto da Yashiro le radio (che assicurò al collo) e due tonici a testa Raizen aspettò di venire affiancato dai suoi compagni prima di iniziare il viaggio, il team echo li aveva preceduti nella partenza, a loro non spettava che seguirli, in caso di pericoli sarebbero stati contattati via radio.
Percorse la distanza che lo separava dal checkpoint in breve tempo poiché il ritmo del suo passo era alquanto veloce, forse lievemente più alto di quello dei suoi compagni, dei due chilometri percorsi non ne risentì minimamente, forse perché la strada non era impervia e interamente in piano.
Auron fece una domanda che Raizen certamente in un momento come quello non si sarebbe mai aspettato.

Progetti per il futuro?
Beh direi...che è una risposta troppo lunga per il poco tempo disponibile per dirtela tutta.

Concluse con un lieve sorriso.
Raggiunto il team di Asai notò che Teppei riportava sul braccio una ferita che Asai si appresto a spiegare.

Le risaie sono abbandonate a quanto pare, attento shinobi, non credo che qualcuno avrebbe interesse a catturare animali in questa zona, e poi e raro che le trappole per animali colpiscano a quell’altezza: attento alle prossime trappole, anche se sono state messe per gl’animali feriscono pure noie stiamo portando vendetta...non corpi al macello.

Non aggiunse altro, anche poiché Asami aveva mostrato abbastanza sicurezza quando commentava quella ferita, ripartì, con obbiettivo il checkpoint bravo.
Dopo qualche passo si inoltrarono nella fitta foresta in cui era più favorevole utilizzare i rami per spostarsi che non lo stretto sentiero sottostante, nonostante la foresta fosse abbastanza fitta Raizen riuscì a compiere qualche evoluzione tra i rami, prese quel breve percorso come un riscaldamento, la sua abilità tra quei rami era innegabile, le sue mani e i suoi piedi riuscivano a trovare appigli anche dove parevano inesistenti, e quando non c’erano utilizzava gli speroni per ricavarseli.
Ogni suo movimento era legato al precedente e al successivo, sfruttava la forza del precedente per darsi la spinta e compiere con maggior efficienza il prossimo movimento, e quando le serviva riusciva a frenare la sua corsa opponendosi col piede o col palmo della mano.
Nonostante il ritmo sostenuto il suo sguardo era continuamente alla ricerca di pericoli o trappole, mentre ricercava appigli e basi sufficienti per compiere i balzi i suoi svelti e precisi occhi scrutavano il posto alla ricerca di trappole, non individuandone per il momento.
Percorso qualche chilometro le sue orecchie udirono ciò che di più spiacevole potessero udire in quel momento: un esplosione!
La sua reazione fu istantanea, piantò i piedi in un grosso ramo e si fermò di scatto.

Cristo! Gli avevo detto di fare attenzione!

Pensando che l’esplosione potesse essere stata causata dal team echo incappato in qualche trappola Raizen portò la mano all’orecchio per attivare la radio e mettersi in contatto col suddetto team

Team echo! Mi sentite?
Avete provocato voi l’esplosione di qualche secondo fa?
Avete bisogno di supporto?

Aspettò qualche secondo la risposta con uno sguardo tra il preoccupato e il concentrato.
Ma il suo compagno fu più veloce di lui: stava componendo dei sigilli che Raizen riconobbe.

No! Fermo! È un inutile sprec...!

Non fece in tempo, il suo compagno aveva già costruito una sua copia.
Dopo aver ascoltato la spiegazione dell'avventato gesto del compagno commentò.

E ora? Cosa te ne farai?
Non sai contro chi combatterai, se fosse un jonin? Credi che non noterebbe l’assenza d’ombra della tua copia? Oppure credi che la tua copia sia in grado di allontanarsi di 500 metri da te? Dato che quella dovrebbe essere la distanza che ci separa dal team di Asami.
E poi anche se la distruggessero? Come verresti a saperlo? Non credo avrai in mente di seguirla da breve distanza per evitare tutte queste cose poiché la tua copia probabilmente si “stancherebbe” e probabilmente scomparirebbe, e inoltre dovresti farlo da una distanza talmente irrisoria da essere inutile!
Avresti potuto usare quel chakra per salvare la vita a te stesso o per rendere più forte il tuo pugno e proteggere quella di qualcun altro!

Si voltò senza ascoltare la sua replica attendendo risposta dal team echo, aveva in mente un piano in caso non gli fosse giunta risposta e il suo sguardo, questa volta preoccupato ma fiducioso, lo dimostrava.

AZIONE!

Ne era felice, Raizen, nonostante l’esplosione e il successivo attacco il team di Asami combatteva e stava bene, stava per girare le spalle e ripartire verso il prossimo ceckpoint quando un bisbiglio di Auron segnalò la presenza di vari nemici alle loro spalle.
Non si voltò, non ancora, i suoi occhi messi in ombra dai capelli non si vedevano ma il ghigno che il piacere provato le fece fare non potè nasconderlo, lento ed inesorabile si stese nel suo volto mostrando addirittura i canini che per un uomo erano lievemente grandi.
Si voltò di scatto, i suoi occhi vagarono per un po’ prima di intravedere i nemici fra le fitte fronde degli alberi.
Un fugace sguardo verso Tetsuo prima di slacciarsi i pesi dalle caviglie con un sol gesto e lasciarsi cadere al suolo, per poi atterrare silenziosamente.

Tetsuo!
Auron!
Io li distraggo attirando verso di me l’attenzione, voi circondateli, Auron tu dovresti andar bene li,Tetsuo è ovvio quello che rimane da fare, alle spalle!

Mentre correva al massimo delle sue velocità quelle sue parole scivolarono via dalle sue labbra con una fermezza e una sicurezza innaturale, individuò presto l’albero in cui i loro nemici si erano fermati, quello era il suo obiettivo.
Senza i pesi alle caviglie non aveva nessun ostacolo e corse al massimo della sua velocità iniziando a impastare il chakra voglioso di utilizzarlo.

L'INIZIO DEL DIVERTIMENTO

L’avevano avvistato, ben prima che arrivasse all’albero, nessun problema era quello il suo obiettivo.
Appena abbattuto il tronco gli venne scagliato contro un kunai guardava già in alto per vedere gli effetti del suo colpo e non gli fu difficile individuare il bagliore, forse di una qualche protezione per l’avambraccio, che precedeva il lancio del kunai, schivò di lato con sufficiente rapidità in modo da non rendere necessario l’utilizzo del chakra, sorrise vedendo quello stesso avversario venir colpito dal colpo del suo compagno, quella semplice e banale strategia aveva avuto qualche effetto.
Grazie alla schivata fatta poco prima , equivalente a 2 metri, potè osservare i due ninja precipitare verso la sua precedente posizione, uno scatto, che si presentò con il suono di uno sparo fece aumentare la velocità con cui il ninja precipitava, aveva, durante lo scatto, cambiato direzione e aumentato la sua velocità, Raizen fu costretto a schivare nuovamente per vedere il suo avversario infrangengersi al suolo dato che ormai la figura di Raizen si era spostata di oltre un metro con una sola falcata.
Aveva avuto il tempo, dopo la schivata, di osservare tutte le loro azioni, pareva fossero loro parigrado, osservando i loro lanci potè constatare che lo eguagliavano in velocità, però ancora non ne aveva saggiato velocità e forza, il suo animo non venne per nulla incrinato dall’orrida visione di uno dei tre ninja che praticamente era tagliato a metà, ma ora non era lui il suo obiettivo.

lui ha una coda

pensò mentre guardava l'abominio che stava già da un pò appeso ad un albero.

lui si è mosso nell'aria senza che alcun vincolo si rivelasse alla mia vista, può darsi che abbia utilizzato anche lui una coda e quel suono sia stato provocato da un qualche contatto con il suo avversario

Si stava iniziando a divertire.
Fu costretto a schivare un nuovo attacco, tre spiedi procedevano in linea retta verso il suo petto, si accovacciò per schivarli.

Utilizzò quella posizione per scattare verso il suo avversario con un balzo ferino mentre armava la mano con un kunai.
Arrivato a poca distanza dal nemico, quel tanto che le bastava per poterlo includere nella traiettoria parabolica del suo braccio destro che si muoveva per tentare procurare all’avversario un taglio poco sotto la gabbia toracica, se avesse avuto effetto avrebbe inferto all’avversario una ferita profonda quanto il kunai stesso e ampia quanto l’intera larghezza del torace.
Prendendo atto di una possibile schivata del nemico ruotò il suo corpo nell’asse orizzontale all’altezza del bacino in modo da atterrare con le gambe e impastare chakra necessario per la prossima tecnica che avrebbe attuato fulmineamente.

LA DIFESA DISPERATA

DIFESA

Praticamente inutile, questo il commento che più si addiceva all’attacco di Raizen.
L’attacco del suo avversario fu fulmineo, ancor più fulminei furono i suoi movimenti, che, mossi dai suoi riflessi, gli fecero impastare il chakra solo nei muscoli necessari alla prossima azione; un medio-basso andò immediatamente ad irrorare i muscoli gastrocnemio, tibia posteriore, peroneo breve e lungo, plantare gracile e soleo, l’unione dell’azione di questi muscoli fece scattare rapidissimamente Raizen che facendo perno sulla gamba sinistra (dato che quella in cui viene impastato il chakra e la destra) ruotò su di essa vedendosi il pericolosissimo colpo sfiorarle di qualche centimetro il petto.
Il secondo attaccò data la posizione della coda, di cui Raizen aveva ormai compreso gran parte dei più ovvi utilizzi, fu prevedibile: l’abominio con l’ausilio della coda usò il suo corpo come una catapulta e col braccio teso si avventò sul corpo di Raizen.
La schivata non venne difficile Raizen il cui equilibrio era già stato compromesso dalla precedente rotazione si lasciò cadere di schiena e poi utilizzando la sola gamba sinistra si diede lo slancio per compiere una capriola a terra.
Si rialzò, la gamba destra le doleva, i muscoli tesi come le scotte di una barca all’ormeggio le rendevano impossibile quasi ogni movimento: per ora era quasi del tutto inutilizzabile.
Nonostante tutto stringeva ancora nella mano il kunai precedentemente estratto.


ATTACCO

Guardò le sue gambe munite degli speroni, ora totalmente inutilizzabili, il dolore gli impediva di attaccare con la destra, quasi mentre tentava di muoversi sentiva i suoi muscoli tendersi e tirare come una corda di canapa asciutta.
Vide quella specie di...di... di Tigro! Quello stupido soprannome le venne in mente guardando come in postura eretta quegli abomini somigliassero al celebre peluche animato, anche se era decisamente mischiato con i celebri sbullonati. Si tolse quegli stupidi pensieri dalla testa scuotendola un attimo.
Stette con la gamba destra lievemente poggiata al terreno e mentre caricava il peso sulla sinistra si concesse qualche secondo per esaminare la situazione.
Con uno sguardo rapido esaminò tutto quel orrido organismo, la sua coda per sostenere tutti quegli urti e attacchi doveva essere robusta, un bersaglio a cui non poteva mirare.
L’unica soluzione era reciderle la testa.
Avrebbe dovuto agire sulla coda, era l’unica base d’appoggio di quegli affari e, vedendola piantata a terra a quel modo credete che tale rimanesse, ma non sapeva quanto la sua gamba destra avrebbe sostenuto.
Si affidò solamente alla sinistra, doveva coprire un paio di metri con un unico balzo, data la sua altezza non gli sarebbe stato difficile dato che necessitava di un piccolo slancio.
Raizen estrasse dalle tasche portaoggetti un altro kunai, ora ne aveva uno per mano, stese le braccia e si accovacciò leggermente caricandosi come una mollala gamba destra stesa verso dietro per non venir compromessa e utilizzata in alcun modo in quello slancio.
Scattò poco dopo coprendo con le sue braccia ben due metri.

Caso 1
In caso l’abominio utilizzando la coda si sposti sulla destra di Raizen questo lo accompagnerebbe scattando con la gamba sinistra per cercare di colpire con un lungo fendente il fianco dell’avversario per poi continuare e salire fino al collo.
Caso2 di 1
In caso il fendente venisse parato con l’avambraccio metallico Raizen avrebbe fatto scorrere la lama lungo la placca fino ad arrivare al braccio che ne era sprovvisto, continuando tale movimento avrebbe tracciato una “u” rovesciata che avrebbe avuto un ramo sul braccio mentre l’altro si stendeva fino alla placca metallica che si trovava all’altezza del cuore, nel tentativo di conficcare la lama tra la placca e la pelle che non potevano certamente essere saldate abbastanza tenacemente da impedirgli tale cosa.

Caso 2
In caso l’abominio avesse schivato verso sinistra, Raizen ,per assecondarlo, avrebbe incrociato la gamba sinistra in un movimento rapissimo per impedirsi di farsi lo sgambetto, e dandosi una lieve spinta avrebbe seguito l’abominio riportando la gamba sinistra al suo posto e avrebbe tentato di infierire sul suo petto dilaniandolo con un fendente diagonale ascendente da sinistra verso destra, per poi, arrivato alla spalla, fargli compiere un angolo e puntare alla sua gola.
Caso 2 di 2
In caso il primo fendente fosse parato, sarebbe stato seguito da un secondo, che approfittando della mano occupata a tenere sotto controllo il primo avrebbe mirato al collo nemico.

Caso3
Se l’abominio non avesse accennato la minima schivata Raizen si sarebbe gettato sulla sua coda, veloce avrebbe piantato su di essa i due kunai e usandoli come appoggio si sarebbe issato sfruttando la forza delle braccia e quella risultante dal precedente scatto incurvando la schiena per poi immobilizzare le braccia avversarie con la parte posteriore delle ginocchia per poi stringerla tra di esse, con tale presa avrebbe sicuramente destabilizzato l’equilibro nemico spingendolo verso dietro, se fosse riuscito in tale azione si sarebbe seduto sul nemico per poi sgozzarlo.
Caso 2 di 3
Se non fosse riuscito a farlo crollare avrebbe piantato i lunghi speroni nella schiena dell’avversario.
In questo caso, anche se poco Raizen dovette usare la gamba destra che costretta a pugnalare la schiena avversaria per vendicarsi avrebbe procurato a Raizen un dolore intenso, come se gli stessero conficcando nel polpaccio una lunga lama.

Caso 4
Se l’abominio avesse tentato di schivare accovacciandosi Raizen si sarebbe abbandonato a terra tentando di dare un potente calcio al volto nemico utilizzando gli speroni applicati sulla gamba destra, questa compì l‘azione nonostante i crampi poiché per menare il calcio non avrebbe utilizzato i muscoli ma il peso del corpo in caduta, durante l’azione Raizen avrebbe guardato che tipo di parata avrebbe adottato il nemico.
Se avesse utilizzato entrambe le braccia il piede sinistro avrebbe eluso l’ostacolo posto dalla testa facendo passare il piede alle sue spalle per poi dargli un calcio alla nuca col tacco armato di speroni.
Caso 2 di 4
Se il nemico avesse parato con un solo braccio Raizen avrebbe preso di mira la parte del collo scoperta da quella parata per essere sicuro di andare a segno, se necessario si sarebbe dato la spinta con le spalle per alzarsi da terra e capovolgersi in modo da poter colpire meglio (in caso la parte da colpire fosse la parte sinistra dell’avversario)


Caso 5
Se l’abominio avesse schivato verso dietro sarebbe servito a poco, poiché Raizen gli si sarebbe fatto vicino in pochissimo tempo attuando il 1 il 2 o il 3 caso.

Prevedendo qualche possibile finta Raizen avrebbe assecondato i movimenti del suo avversario solamente all’ultimo momento.

In caso la schivata dell’avversario in seguito ad una finta fosse stata troppo veloce Raizen si sarebbe accontentato del fianco (destro o sinistro) dell’avversario e avrebbe conficcato il kunai sotto l’ultima costola occupandosi di farlo procedere verso l’alto dopo averlo inserito nelle carni.

Dopo una qualsiasi di queste azioni Raizen si sarebbe rimesso in piedi scaricando il peso sulla gamba sinistra attendendo reazioni del nemico a guardia alta.