Contrattacco!

PUZZA

Forse avrebbe dovuto fare di testa sua e trasportarsi dietro i suoi due compagni al posto di seguire Tetsuo, non sapeva se la sua decisione li avrebbe portati ad una trappola simile, ciò che era certo e che la decisione di Tetsuo li aveva portati ad una trappola.
Ma dopotutto ora ci stava dentro, sarebbe servito imprecare? Sarebbe servito urlare contro Tetsuo e puntualizzargli tale cosa? No, ormai c’era dentro e doveva venirne fuori vivo, lui e i suoi compagni.

Cazzo!
Tetsuo...ricordami di ucciderti quando tutto sarà finito.

Non serviva...ma lo fece comunque.
Non era veramente arrabbiato col suo compagno di squadra, però quelle parole vennero pronunciate ancor prima che il cervello si collegasse ala bocca.
Quando il suo sguardo tagliente si spostò da Tetsuo ad Asami fu troppo tardi, era già preda del genjutsu di quest’ultimo, però dopo pochi secondi di prigionia in una gabbia inesistente fu liberato da Tetsuo.

Beh grazie

Non lo disse, lo pensò solamente.
Il suo sguardo per quei pochi istanti si perse a cercare le sue catene, non le trovò, era il flauto a fare una cosa simile.

Asami...lurida feccia.
MERDA STRISCIANTE!

I suoi occhi volarono allo strimpellatore che continuava a suonare la sua melodia che dati i tappi di Raizen non funzionava, fortunatamente per quei poco gradevoli commenti non era necessario ascoltare una risposta.
Dopo qualche altro mirato movimento delle dita due oni giganteschi apparsero a far compagnia all’abominio.

Sporco...infame...venduto...buco di culo che peta melodie a tradimento per muovere enormi merde.

Emerse lo sguardo di Raizen dai suoi folti ciuffi, sorse cercando le pupille del traditore che li aveva trascinati fino a li ed ingannati.
Uno dei due mostri si mosse verso di lui, il nuovo attacco era iniziato.
Da lontano si notavano le sue intenzioni muoveva quell’enorme pugno verso il petto di Raizen, il tramonto che poco prima Asami avrebbe potuto scorgere negli occhi di Raizen notò senza difficoltà le mal celate intenzioni dell’oni, quel pugno che si dirigeva verso il suo petto caricato così a lungo non poteva che avere quello come bersaglio.

Guarda tu...

Mentre il gigante si avvicinava Raizen lo attese, già da tempo si era rialzato, il suo sguardo si posò su quel enorme ed informe corpo.

...Quanta carne puzzolente da affettare

Lui, per quanto imponente, aveva ora davanti ai suoi occhi un mostro che lo sovrastava ed era almeno tre volte lui.
Incrociò le braccia dietro la schiena e mentre il grezzo oni gli si avvicinava lo aspettò, pareva avere scritto sul volto il punto a cui mirava.
Come un giunco il suo corpo si flesse verso dietro prima che quell’enorme pugno potesse toccarlo, aveva anticipato quel movimento e già da tempo aveva iniziato la schivata che gli permise di evitare il colpo, ma non bastava, infatti impastò del chakra (1 basso) nei muscoli spinali e lombari per dare alla schivata maggiori probabilità di riuscita.
Vide l’enorme pugno sfilarle davanti al volto, almeno tre volte più grande del suo.

Ma non rimase ad osservare.

Le sue mani esperte tornarono lungo i fianchi mentre ancora Raizen stava piegato e durante quel movimento afferrarono i kunai dalle tasche posteriori, quasi come se ne fossero attratti.
Veloce il piede sinistro (poiché sul destro non poteva fare tanto affidamento) gli diede la spinta e Raizen tentò di passare tra le gambe dell’oni, tentando di assecondare una probabile mossa dell’avversario che gli impedisse di eseguire la manovra, le anormalmente corte gambe stavano flesse all’altezza del ginocchio e l’azione gli sarebbe risultata semplice.
Poco prima di passare oltre le caviglie Raizen avrebbe disteso entrambe le braccia per tagliare di netto con i kunai i tendini d’achille dell’avversario telecomandato.
Se l’oni avesse saltato per evitare l’imprevedibile mossa Raizen avrebbe seguito il movimento sempre con le stesse intenzioni.
Una volta ultimato l’attacco avrebbe fatto una capriola (come proseguo del salto che gli ha permesso di passare oltre le gambe dell’oni) e avrebbe preso le giuste distanze dal mostro.

Merda! Perchè i più grossi toccano sempre a me!

Alzò la guardia attendendo la probabile mossa del suo nemico, anche se forse in quelle condizioni (se l’attacco andasse a segno) non avrebbe potuto muovere un passo.

se l’attacco fosse stato ostruito dalle braccia del colosso Raizen si sarebbe prontamente fermato e avrebbe usato il braccio postoli come ostacolo come scaletta, poggiandovi il piede sinistro e usando lo stesso per darsi lo slancio verso il collo del nemico e piantare i due kunai nelle enormi carotidi.

LE ARMI DEL TRADITORE

Raizen non ebbe il tempo di respirare che l’enorme Oni continuando il suo movimento precedente tentava di colpirlo, lo assecondò velocemente, impastò un basso sulla gamba sinistra e con essa si diede la spina arretrando e accompagnando il pugno dell’Oni, se pur a minor velocità quel pugno puntava comunque al suo stomaco, Raizen si difese impastando del chakra sul busto (mezzo basso), le due azioni vennero compiute quasi in contemporanea.
Rimase in piedi, senza danno alcuno, o quasi.
Non diede tempo all’Oni di ritirare il suo enorme braccio, mentre un sorriso innaturalmente largo si spandeva sulla sola guancia destra, posò le mani sulla mano enorme e dandosi la spinta col solo piede sinistro e le braccia si lanciò nuovamente contro il viso del suo avversario, o meglio usando come appoggio e perno di rotazione il braccio sinistro issò la sua caviglia fino al collo dell’Oni per poi farla calare a velocità fulminiea sul collo dell’Oni aiutando il movimento impastando del chakra (1basso) sulla gamba sinistra che stava eseguendo il colpo, mentre la gamba si avventava sul collo avversario gli speroni brillarono mentre il chakra gli affilava maggiormente.
Se il tutto avesse avuto effetto o meno era molto probabile che a conclusione dell’azione si sarebbe ritrovato alle spalle dell’Oni.
Prese dalle tasche il piccolo sacchetto contenente il muschio che l’avrebbe aiutato a recuperare un po’ di fatica, che oramai si faceva sentire nel contempo ripose i kunai nei rispettivi alloggi.
Per ora mise da parte Asami, doveva pensare a quell’enorme bestiaccia, che forse per lui era troppo.
Il dolore al petto gli dava fatica a respirare, ma per ora doveva riuscire ad ignorarlo, e pensare al combattimento.

RITORNO ALLA BASE

Finalmente ci riuscì, l’enorme oni dopo il suo attacco sparì senza lasciare traccia.
Quando avvistò Tetsuo era alle prese con Asami, lo fece fuggire, per ora non avrebbe più disturbato.
Sfilò dalle orecchie le ossa di Tetsuo ringraziandolo nuovamente, senza però parlare, lasciò parlare lui alla radio ciò che aveva detto era sufficiente.
Ascoltò la voce affranta del suo “capo”, forse qualcosa poteva fare, se aveva capito.

[...]

Durante il viaggio di ritorno Raizen dilaniato dalle ferite procedeva più lentamente, e dopo poco parlò.

Tetsuo...o Auron...non so se avete intuito...ma pensate che potremmo fare qualcosa per Yashiro? Intendo, dalla voce pareva morto dentro, se lo incontrassimo potremmo almeno riportargli Teppei...?
Solamente se questo non ci portasse a deviazioni troppo grandi, sia inteso.

Avrebbe poi, a seconda della risposta, iniziato a guardarsi intorno alla ricerca del compagno disperso.

Notò poi un turbamento nel volto di Auron, forse il suo udito aveva percepito qualcosa che al suo era sfuggito, notò poco dopo quello che pareva essere un rimasuglio di un corpo meccanico, o forse un intero corpo, agonizzante forse.
Si fermò indicando il punto per poi chiedere consiglio ai compagni.

Lo prendiamo? Sarà certamente più utile di quella roba morta che ci portiamo appresso.
Però ce da agire con attenzione, potrebbe avere ancora qualche strano congegno attivo o addirittura una specie di radio che comunica alla loro base il loro stato di attività e quindi potrebbe farci arrivare addosso altri nemici...che dite?

Attese risposta sporgendosi lievemente dal ramo che lo sorreggeva.