Contrattacco!

TRAPPOLE

Eppure... quell'essere mezzo morto lo insospettiva... con tutti i trucchi che aveva tirato fuori contro di lui non era saggio avvicinarsi, chissà quante cariche esplosive aveva a disposizione per i suoi attacchi... e se fossero esplose all'unisono?

NO! Tetsuo...ASSOLUTAMENTE! o lo finiamo da una certa distanza o lo lasciamo agonizzante, quelle merde sono piene di esplosivo, hai dimenticato che i loro attacchi sono basati su quello? e se esplodessero tutti insieme?

Avrebbe afferrato saldamente Tetsuo per la spalla tentando di fermarlo.

io stesso sono stato avventato proponendo di prenderlo, ma visto che sono esseri in parte meccanici potrebbe essere troppo rischioso, potrebbe avere una trasmittente, potrebbe esplodere.... meglio di no... e sarebbe meglio dare un occhiata generale anche a quello che abbiamo appresso, non vorrei trascinarmi i nemici al campo base.

Attese risposta guardando i compagni con circospezione, quasi come se qualcuno stesse ascoltando o fosse pronto a far esplodere l'agonizzante cyborg sotto di loro.
Auron però fu più veloce della sua bocca.

E se qualcuno respira che chieda aiuto o modifichi il suo ritmo e verrà salvato, non gradirei espormi nuovamente come un allocco.
ora allontanati da quell'affare immediatamente!

Si, era un ordine, impartito con gli occhi sgranati, come un consiglio a chi deve evitare la morte

NON ACCETTO SCONFITTE

Diede anche lui una mano a rimuovere i massi, per poi osservare la scena, chiuse per un momento gl’occhi tendendo la mano ai due feriti per poi osservare Auron che gli offriva il suo tonico, lui quasi li aveva dimenticati.
L’odio verso Asami alle parole del povero medicò aumento, solo il sopracciglio lievemente inclinato e la bocca quasi annodata dal disgusto lo dimostrarono.

[...]

Venne poi il momento delle cure, mai aveva provato tanto piacere a stare in compagnia, e mai più bella sensazione il suo corpo aveva provato, era come se si rigenerasse, anzi: lo faceva! Sotto le cure dell’abile medico le sue ferite si rimarginavano immediatamente e il suo avvelenamento da chakra svaniva.

[...]

Ascoltò le parole di Teppei, reagì quasi istintivamente, tralasciando il rispetto, si avvicinò da teppei e gli posò la mano sulla testa afferrandola (senza tentativo di farle male) e gli puntò gli occhi sui suoi.

Vaffanculo.

Dopo quel unica parola in accompagnata dal riflesso dei suoi occhi nelle pupille di Teppei tacè qualche momento, forse per fargliela assimilare bene mentre ancora lo fissava.

Questa missione si concluderà solo quando vinceremo.
E mi va di concluderla.

Non sapeva cosa quel comportamento avrebbe comportato, magari anche un rimprovero o addirittura un cazzotto sul viso, giusto per rimodellare la sua boriosità, ma non gli importava, non avrebbe mollato, sui suoi occhi non compariva fiamma alcuna, solo la più gelida fermezza.

UN NUOVO PIANO PER LA FINE DELLA MISSIONE

Il “discorso” di Raizen fece rinsavire Teppei e in pochi minuti furono nuovamente in viaggio, il riposo aveva completamente caricato Raizen, e, mentre con i binocoli osservava le tre persone dal suo ramo, rifletteva con una mano a sorreggergli il mento.

Il tipo con l’arco è pericoloso, non sappiamo le sue abilità e ipoteticamente parlando potrebbe essere in grado di schiacciarci un brufolo nulla retina senza accecarci con quel arco, ergo va occupato per primo, io non ho grandi abilità dalla distanza, e non sono in grado di arrampicarmi sulla parete, posso solo distrarlo, ovviamente potrebbe anche qualcuno di voi.
Io...vorrei occuparmi del tipo vestito di bianco...troppo bianco...inoltre quel bastone è interessante.
Noi tre possiamo occuparci degli avversari, ovviamente tu, Tenma, a parer mio dovresti rimanere qui, troppo prezioso, visto l’aiuto che puoi fornire se l’esito della battaglia non fosse roseo.
Inoltre anche yashiro dovrebbe restare qui sempre ipotizzando che la battaglia volga al peggio potrebbe darci della copertura favorendo la fuga.

Aspettò un qualche tipo di assenso fissando i suoi compagni negli occhi uno ad uno

NON ACCETTO SCONFITTE

Mentre si avvicinavano alle mura uno dei tre guardiani si calò dalle mura gesticolando e parlando agli altri, Raizen non udì nulla, i tappi non glielo permisero.

Merda, non dovrò mai farmi sorprendere alle spalle, meglio non dare mai la schiena a quel dannato muro.

Con le sembianze di un cervo si accostò maggiormente alle mura, guardingo, cercando di ricalcare il più fedelmente possibile le movenze di un selvaggio animale che non conoscendo un qualcosa si avvicina per curiosità ma con timore.
Arrivato a terra il guardiano gli scagliò tre kunai, Raizen schivò, ma tenendo fede al piano di Auron fece una schivata ampia allontanandosi di qualche metro, come un cervo.
Compiendo poi un tratto di circonferenza attorno alla cartabomba si diresse nuovamente verso il ninja abbassando di tanto in tanto la testa, le cartebombe erano ormai alla stessa distanza sia da lui che dal ninja avversario, se quello poteva essere un pericolo ora l’aveva annullato, o quantomeno per ora le aveva “disattivate” non sapeva che potenziale quelle cartebombe potessero avere, si, ne aveva già visto, ma non era detto che quella fosse una carta bomba ordinaria, poteva avere un raggio più lungo o effetti più devastanti rispetto a quelle viste.
Osservò per qualche attimo quel ninja, mentre pensava velocemente si mosse come un animale indeciso tra il restare e soddisfare la sua curiosità o indietreggiare e salvare la pellaccia.

Ha una discreta arma da corpo a corpo la cui posizione gli permette un estrazione veloce, da questa distanza con un singolo salto gli sarei addosso, sfruttando la sorpresa dovrei stargli abbastanza addosso per non farlo estrarre.
Ma se lo facesse potrei lasciarci una gamba.
Cazzo!

Guardandolo non riusciva a dire di più, l’aspetto nobile di quel ninja non suggeriva niente di particolarmente eccezionale, o fuori dalla norma.
Raizen decise di attaccare alle gambe.

Colpendo in quel punto non farà in tempo ad estrarre e parare con la lama.
Sperando che abbia le mie stesse caratteristiche.

Sospirò per un istante e impastando chakra nelle zampe posteriori si diede un potente slancio per poi rilasciare la henge mentre era per aria, avvolto dalla temporanea nube avrebbe prolungato il movimento che gli aveva permesso il veloce salto portando avanti una gamba e tentato di colpire il suo avversario col collo del piede all’altezza del nervo sciatico, facendo seguire al primo calcio un secondo all’altezza del petto.
Dopo la rapidissima successione di colpi si sarebbe posto ad un metro di distanza alzando lievemente le braccia in posizione di guardia attendendo che Auron prendesse il suo posto.