Contrattacco!

ERRORE

Guardò stupito Auron.

CHE CAZZO CI FA UN CINGHIALE CON UN CERVO?!?!?!?

Ma ormai era tardi, il ninja aveva capito tutto e l’attacco a sorpresa di Raizen fu vanificato.
E come se non bastasse quel ninja era più forte di lui, e più veloce.
E non lesinò gli attacchi, era un tipo interessante dopotutto.
Raizen impastò un basso sulla schiena e velocemente si flesse verso dietro per vedere sopra di lui sfilare due pericolosi pugni, e un ulteriore uppercut che venne dotato, grazie ai tirapugni con lama, di estensione chackrica: inutili, la contemporanea flessione delle gambe, di cui una lievemente arretrata per darsi maggior equilibrio, a quella della schiena portò la testa di Raizen quasi a livello del terreno.

Menomale che la schiappa era forte, tre colpi rettilinei tutti sullo stesso obiettivo senza la minima finta, li para pure mia nonna...e lei è morta.

Non aveva voglia di battersi col ninja nero, voleva quello bianco che si era prenotato poc’anzi, e Tetsuo le venne in aiuto portandosi via a suon di attacchi il ninja.

Grazie osteoporotico!

Disse con vera gratitudine e un pizzico di ironia mentre si rialzava pronto a ricevere il candido ninja e guardingo, pronto ad individuare altri attacchi, anche non fisici.

IL CANDIDO ARRIVO'

Raizen vide che alla sua sinistra baffetto aveva utilizzato un fuinjutsu, era insidioso probabilmente, decise di stargli alla larga e di pensare ai due che scendevano dal muro.

Bene, finalmente bianchino si è deciso a smuoversi.

Sorrise sfregandosi lievemente entrambi i polsi e si preparò ad intercettare i due avversari che si calavano dalle mura, o meglio, l’avversario, non pensò minimamente allo sporco traditore, ora il suo obiettivo era il ninja di bianco vestito, dopotutto erano entrambi nemici, e ad uno come Raizen non importava più di tanto di quel traditore o di un qualsiasi traditore tra una massa di nemici, al limite ci avrebbe pensato dopo.
Avrebbe infatti puntato al candido ninja, ma avrebbe avuto solo il tempo di scagliarle contro qualche arma, poi avrebbe dovuto pensare a prepararsi per riceverlo.
Le sue mani corsero rapide alla sacca porta oggetti, veloci rovistarono tra le varie armi e una ne emerse provvista di 3 dei sui 4 uchiha shuriken li scagliò verso il candido ninja uniti da un segmento immaginario che andava dalla sua coscia destra alla sua spalla sinistra, cercò il momento opportuno per scagliare gli shuriken, avrebbe atteso un breve momento di distrazione del ninja, se non l’avesse trovato prima che il ninja compiesse ¾ del suo percorso verticale li avrebbe comunque scagliati, aspettò un eventuale schivata del ninja e muovendosi in un raggio di 5 metri si sarebbe portato vicino a quest’ultimo andandogli incontro e pronto a parare un probabile attacco.
Nonostante l’avventatezza era consapevole di ciò che faceva, ma non badò tanto al fatto che quel avversario poteva essere più forte e veloce di lui, si lanciò inconsciamente verso la sua personale sfida stando attento al bastone che questa portava tra le mani.
Sollevò le braccia poco più in alto del bacino e le preparò a scattare in qualsisi direzione, stessa preparazione che dedicò alle gambe: perfettamente concentrato.

IL CANDIDO...VECCHIO

E io che pensavo che sto tizio fosse un tipo decente da sfidare.

Cazzo vecchietto, se ti vesti così vistosamente dovresti essere un po’ più prestante.

Lo sfotteva apertamente, e la sua faccia gli offriva un ottimo supporto, come al solito, quel espressione canzonatoria e schifata era naturale per il suo viso, ed era innaturalmente efficace...solitamente.
Seguì a passo lento il ninja e arrivato al muro lo osservò salire, nel mentre lanciò uno sguardo d’intesa ad Auron, o meglio, un muto “grazie”.

Scarafaggio, non ti fa di combattere qui vero?

Ancora lo canzonava.
Aveva da tempo davanti agli occhi le imponenti mura, grandi tronchi grezzi affiancati l’uno all’altro, ruvidi per la corteccia non raschiata via, colmi di insenature per via della loro cilindrica forma.
Alzò lo sguardo verso il bianco ninja e ghignò, rispondendo alla stessa espressione che gli era stata rivolta poco prima, estrasse tre kunai e si preparò all‘attacco.

Cazzo, sono una merda nel controllo del chakra!

Veloce si levò verso l’avversario, arrivato all’apice del suo salto calciò fra le insenature dei tronchi per incastrarvi il piede e darsi la possibilità di compiere un secondo salto, vide il vecchietto comporre dei sigilli e fare una tecnica che prevedeva anche l’impatto del piede a terra, Raizen non ne sentì gli effetti, non si trattenne.

Vecchio rincoglionito, l’età comincia a farsi sentire e cosa speri di poter fare con una simile tecnica?

Già prima di parlare e mentre l’avversario componeva i sigilli aveva compiuto il secondo salto che lo portò nei pressi dell’avversario (impastando mezzo basso sulla gamba), scagliò i kunai, in base alla schivata dell’avversario (destra o sinistra o verso dietro se entro un metro) avrebbe deciso con quale mano adoperare la tecnica del palmo distruttivo, per poi scagliarsi con tale tecnica sulla testa dell’avversario.
Era quasi sicuro di riuscire nel suo intento, vista anche la sorpresa che avrebbe avuto il candido ninja nello scoprire che Raizen non aveva subito alcun danno dalla tecnica: non sapeva ancora controllare il chakra!
Se il suo avversario fosse uscito dalla portata del suo braccio e quindi dal raggio della tecnica non avrebbe nemmeno tentato di attuarla e, come anche in caso di riuscita della stessa, si sarebbe lasciato portare dalla forza di gravità facendo scivolare i piedi fra le insenature in modo da non atterrare violentemente a terra senza perdere di vista il ninja nemico.

TENTAR NON NUOCE...FORSE.

Fottutissimo bastardo.
Per poco non vedevo nemmeno quel kunai.

Le uniche parole che uscirono dalla bocca di Raizen mentre estraeva con cura il kunai dai muscoli spinali, fortuitamente il kunai non era riuscito a scendere affondo.
Mentre Raizen precipitava il vecchio ninja gli si scagliò contro famelico, il primo affondo mirava al petto, non vi fu problema tanto che Raizen si permise un commento.

Canuto bastardo, l’ho detto che sei troppo vecchio.

Diede un poderoso colpo di reni, per quanto veloce quel colpo era troppo prevedibile, ci mancava solo una telefonata per avvisarlo.
Il corpo di Raizen ruotò e l’affondo così paurosamente banale gli passò affianco fendendo l’aria.
Giunse a terra, la distanza che lo separava dal nemico non era tanta, ma la stupidità dello stesso era inimmaginabile.
Il suo attacco mirava all’addome, un semplice fendente.
Raizen concentrò tutto se stesso, non tanto nel subire il colpo quanto al quello che sarebbe successo dopo che il colpo sarebbe stato subito.
Con una lieve smorfia incassò tutto il fendente impastando nella zona un basso, il fendente disegnò una linea cremisi nel suo costato, ma le ossa furono un ottimo ostacolo, era riuscito a incassare il colpo nella giusta zona.
Appena il colpo fu incassato la reazione fu istantanea, il braccio sinistro armato mentre lo shinobi dal bianco vestito gli correva incontro era pronto a scattare il destro invece attendeva, mentre il kunai avversario arrivò alla fine del suo “foglio da disegno” il braccio destro di Raizen lievemente distaccato dal corpo si serrò sul polso avversario, un basso nel tricipite aiutò lo scatto e il bloccaggio del braccio raggrinzito, in contemporanea, sempre aiutato da un impasto chakrico equivalente ad un basso il braccio sinistro si precipitava famelico sul collo dello shinobi, tutto quel bianco era fastidioso, e Raizen aveva intenzione di colorare le bianche vesti con un affondo alla gola (messa di profilo rispetto al braccio attaccante) che si sarebbe trasformato in un fendente cercando di recidere gola e carotide.
Eseguito il suo attacco Raizen rilasciò il ninja facendolo cadere ai suoi piedi.
Non sarebbe però stato sprovveduto, infatti si sarebbe allontanato di due metri prima che il ninja si rialzasse.
Appena in piedi (in caso sopravvivesse) il canuto esegui una tecnica di cui Raizen avvertì solamente la vibrazioni sotto i piedi, ne fu allarmato e si mosse con circospezione, ma appena mosso il primo muscolo il terreno sotto il suo piede sprofondò, subito il suo sguardo venne calamitato dal candido ninja, non voleva dargli alcuna possibilità d’attacco.
Ora si trovava trenta centimetri sotto al suo avversario, il problema era irrisorio, ora erano faccia a faccia, e il terreno sotto a lui pareva essere solido, come se quella tecnica avesse effetto solo entro quei trenta centimetri di profondità.
Il terreno rimasto sotto i suoi piedi però era particolarmente terroso si chinò veloce e grazie all’eccelsa abilità che le sue mani aveva non si notò che prese tra le mani un pugno di terra, veloce come il pungiglione di una vespa lancio la terra verso il nemico per poi attivare la tecnica dell’entrata dinamica.
Come obiettivo aveva la testa nemica, voleva tentare di infilzarla con gli speroni.
Dopo, con la terra che gli tremava sotto ai piedi avrebbe ingerito un nuovo tonico (+ medio) e si sarebbe preparato ad un eventuale contrattacco.

TENTAR NON NUOCE...FORSE.

Brutta cosa la morte, ti punta la lama alla gola e finchè le sue ossute mani non si decidono a recidere il fine giunco che è la tua vita non ti rendi conto di quel grigio bagliore che attende il momento propizio nella tua gola.
La fredda lama che stava sul collo di Auron nessuno l’aveva vista, eppure aveva fatto il suo dovere.
Gli occhi guidati dalla frenesia dell’azione non stavano un attimo fermi, varie volte in quella missione auron aveva tentato di salvargli la pellaccia, ora doveva ricambiare, ma era troppo tardi, i suoi occhi si erano fissati sul corpo immobile di Auron, aveva notato di striscio il suo combattimento prima che l’ultimo atto venisse compiuto.
Quel ultima scena sarebbe stato l’inizio dell’ultima scena anche per il combattimento di Raizen.
Un nuovo sipario in quegli occhi, non perché Auron fosse suo amico o vi tenesse particolarmente, semplicemente perché in quella missione erano compagni, e il suo compagno gli apparteneva, e nessuno poteva sottrargli qualcosa senza il suo beneplacito, nessuno.
Spalancò gli occhi come se volesse estirpare il nero mantello che lento si posava su Auron, ma era ovviamente inutile, il capo gli crollò sul petto per poi venire rialzato poco dopo, lentamente, gli occhi non erano più spalancati, ma come tutto il corpo erano rilassati, come se qualcuno avesse steso sopra di lui un gelido manto contro la rovente ira.

Dopotutto, vecchio, non siamo mica bestie.

Nonostante l’apparente freddezza però il suo interno ardeva, e il chakra era agli sgoccioli, pronunciò l’ultima parola mentre si voltava nuovamente verso il ninja per vederlo abbassare le mani, aveva attivato qualche tecnica, non vedendone gli effetti immediati evidentemente non era un ninjutsu, strisciò i piedi per terra per vedere se fosse della stessa tipologia della precedente, ma nulla, aveva attivato un genjutsu.
Doveva giocare un po’ d’astuzia, Raizen non era tanto fino di cervello, tentò di recitare.

Vecchio finalmente hai tirato fuori dall’arsenale una tecnica decente cosa sono queste merde?

Merde, potevano essere ogni cosa, era un termine che lo metteva al sicuro quasi da tutto, per concludere irrigidì i muscoli come per scuotersi e muoversi con crescente difficoltà, perfino arrossendo.
Il ninja però non si muoveva, non alzava la guardia, non ci sarebbero stati momenti più opportuni, recitare oltre lo avrebbe solamente portato ad un fallimento probabilmente.
Si lanciò verso l’avversario, coprì la distanza in poco tempo mentre armava le mani con due nuovi kunai e dopo un violento colpo di reni che lo fece roteare nell’aria impastò un basso per ogni braccio in modo da concedersi più velocità, non sapeva se quella rotazione avrebbe aiutato il colpo ad andare a segno ma di certo tutto quel movimento avrebbe confuso l’avversario e gli avrebbe fatto perdere di vista le sue mani, o almeno sperava, avrebbe poi creato una x lievemente ricurva con i movimenti delle due braccia, un fendente discendente da destra verso sinistra apportato con il braccio destro che prima di cercare il petto sarebbe passato per il collo e uno ascendente da sinistra verso destra con il secondo braccio che avrebbe avuto gli stessi obiettivi ma invertiti nell’ordine.
Finito che ebbe l’attacco avrebbe dato le spalle ad Auron, se l’avversario fosse rimasto in piedi la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata quella di alzarela guardia e indietreggiare fino ad Auron.