[Primo Accesso] Il Porto[Free GdR] [Macro GdR]

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    Al porto di Kiri


    III

    Ascoltai con attenzione le parole del ninja di Oto, annuendo tranquillamente. Un corvo non molto distante gracchiò rumorosamente, a questo ne seguì un altro e un altro ancora, alzai lo sguardo maledicendo quei maledetti corvi che, lentamente, si stavano radunando intorno a noi. Uno stormo piuttosto grande aveva preso il loro posto sugli edifici che ci circondavano, li guardai senza stupore ormai abituato alla loro presenza; si erano ammutoliti e osservavano, sembrava quasi con curiosità, il nuovo arrivato. Se mi avesse chiesto qualcosa di quello strano comportamento, avrei risposto con in maniera seccata Non lo so proprio, sono mesi che mi seguono. A volte li semino ma, una volta che il primo mi vede, richiama il resto dello stormo e mi stanno attaccati. Comunque non arrecano nessuna minaccia, è come se osservassero e basta poi avrei alzato le spalle tornando a seguire i discorsi di Tasaki.
    La mia espressione severa non lasciò trasparire ciò che pensai quando mi disse chi stava cercando, serrai unicamente le mascelle per poi rilassarle e sorridere genuinamente guardandolo negli occhi e dicendo E invece ti sbagli, ninja di Oto, lo conosco e ti posso portare da lui, dammi solo un secondo che devo fare una cosa e arrivo. Sarei entrato nella guardiola e, armato di penna e calamaio, avrei scritto rapidamente poche righe a Kato Yotsuki informandolo che un ninja di Oto, il cui nome era Tasaki Moyo, era appena arrivato a Kiri cercando informazioni su un pericoloso nukenin di Kiri e, per tanto, gli si chiedeva che mi confermasse l'identità del tale e se sapesse quali fossero i suoi intenti, il tutto firmato e sigillato con la cera ed il simbolo di Kiri; quindi l'avrei consegnata ad una guardia ordinandogli di inviarla il più rapidamente possibile alle mura di Oto una volta che ci fossimo allontanati.
    Poi sarei uscito dalla guardiola con un sorriso leggero e, con voce tranquilla, avrei detto Andiamo, ninja di Otocon un cenno della mano l'avrei invitato a seguirmi Benvenuto a Kiri, Tasaki Moyo
    Perché mai un ninja di Oto era venuto a Kiri a cercare un traditore ormai morto? Lo avrei scoperto presto
     
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    ...ma non da tutti i punti di vista.

    1

    Era una serata apparentemente normale a Kiri, con l'acqua del porto placida e le varie imbarcazioni ormeggiate con ordine, mentre i pescatori e i ninja in addestramento navale perlopiù erano tornati a casa. I guardiani facevano il loro lavoro e solo qualche vecchio marinaio scrutava l'orizzonte nella pace di quella che per loro era l'eterna routine. Niente nebbia quel giorno, il cielo era terso e si poteva osservare l'intera baia dove era alloggiato il Porto della Nebbia. Forse i più giovani apprezzavano un pò di aria pulita e qualche scorcio di cielo, ma gli anziani sapevano che la poca nebbia era segno di una cosa sola: una tempesta in arrivo.

    Metaforica o meno che fosse la tempesta, l'assenza di quella nebbia che accompagnava ogni signola giornata degli abitanti di Kiri era qualcosa che poteva essere un presagio di sventura o comunque di grandi cambiamenti. E non vennero smentiti. Il sole era praticamente tramontato e le luci rischiaravano le strade del porto, quando il primo fulmine cadde. E poi un secondo, un terzo e decine di altri ancora, accompagnati da nuvole che aumentavano rapidamente fino a generare una vera e propria muraglia elettrica che, a giudicare dai tuoni crepitanti sempre più forti e ravvicinati alla luce, si stava avvicinando di gran carriera. Un simile fenomeno non poteva essere naturale.

    Dopo qualche minuto la linea dell'orizzonte mostrò le cause di un simile incubo elettrico: una creatura di enormi dimensioni si avvicinava correndo sull'acqua, crepitante di scariche elettriche mentre i fulmini dal cielo la colpivano più e più volte, diffondendosi all'acqua e stordendo chissà quanti pesci. Una specie di dinosauro, così sembrava una volta più vicina, con una doppia linea di creste dorsali che agivano come parafulmini e condensatori, avvolti di saette bluastre e violacee. Tra i lampi ripetuti, gli occhi più acuti avrebbero scorto uno scintillare sinistro sulla fronte dell'essere, come se una persona, minuscola al confronto, avesse degli occhiali che ogni tanto riflettevano la luce.

    Quali e quante procedure d'urgenza potevano mettere in atto i guardiani? Come prepararsi al peggio? L'unica cosa certa era che nel giro di pochi minuti quella creatura micidiale sarebbe stata a poche decine di metri dalle navi, rallentando di botto e generando così una forte onda che avrebbe forse ribaltato qualche imbarcazione e certamente bagnato il molo. Sulla fronte della gigantesca lucertola, un uomo con una semplice felpa violetta e dei calzoni bianchi osservava i ninja di Kiri radunati con aria di superiorità. Al collo aveva un'altra lucertola più piccola, rossa e palesemente in grado di emanare alte temperature, usata a mò di scaldacollo (con suo sommo distress, o così sembrava).

    Allora, Kiriani! Gridò forte per farsi sentire. Dove è la festa? Il vostro beneamato Kage mi ha invitato a stare qui per un mese o due, non siete contenti? Forse la sua interpretazione di un invito a Kiri era andata un tantino troppo oltre. La lucertola gigante intanto scrutava tutti con estrema ostilità, lasciandosi andare a un sommesso ringhio che ricordava i tuoni in lontananza.
     
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    Pioggia di Fulmini


    I

    In giorni come quello, dove la mia presenza non era richiesta alla Mano Nera, per sopperire alla ancora mancata elezione di ninja adeguati alle difese della città, ero solito adempiere al turno di guardia notturno. Non ero in grado di percepire il chakra o le sue manifestazioni, ma grazie all'arte proibita del mio clan potevo vedere perfettamente nel buio e questo facilitava il controllo delle mura durante la notte.
    Era stato principalmente il mio senso del dovere verso il villaggio a spingermi a dedicare le notti libere a quel compito, odiavo non potermi prodigare per la sicurezza di kiri o per lo sviluppo delle mie capacità, inoltre avevo sempre preferito la notte come arco temporale in cui vivere. In essa, nel silenzio che la circondava, nel riflesso della luna e le stelle sulle scaglie del mare, nel vento frizzante che sferzava gli scogli assaliti dalle onde, mi sentivo pienamente vivo e felice.

    Il mio turno di guardia sarebbe iniziato con il tramonto e conclusosi con le prime luci dell'alba, come era mia consuetudine sarei arrivato con qualche minuto d'anticipo. Volevo poter avere tutto il tempo di confrontarmi con il guardiano precedente, prima che scappasse a casa dalla sua famiglia, riguardo agli avvenimenti della giornata. Come era andato il turno, se vi erano stati problemi o situazioni sospette.
    Il ninja, ansioso del mio arrivo per ritirarsi nella sua dimora, fece un breve elenco degli avvenimenti di quel giorno per poi aggiungere prima di allontanarsi dalle mura Io vado Youshi-san. Senza la copertura della nebbia Kiri è indifesa, allerta feci un cenno di assenso con il capo salutandolo. Certo aveva ragione, un saggio detto popolare recitava più o meno le stesse parole ed effettivamente la mancanza di nebbia era solita portare gran tempeste al largo dell'isola o sull'isola stessa. Per questo le voci della città nei secoli avevano formato quella credenza attorno all'assenza della nebbia. Lasciai scivolare quelle parole e quelle superstizioni sul cappuccio che alzai a coprire il volto, iniziava il mio turno di vedetta e non mi sarei lasciato distrarre da certe voci.

    Mi muovevo lento sulla pedana delle mura, il mio sguardo si muoveva verso le fondamenta della cinta e verso il porto. Con sguardo severo mi muovevo tra gli altri guardiani che incontravo, se li trovavo poco attenti mi fermavo e gli chiedevo se avessero trovato qualcosa di sospetto, se non ci fosse stato nulla mi sarei soffermato a chiedere dettagli inutili di avvenimenti minori. Dunque, a seconda delle risposte più o meno soddisfacenti, mi allontanavo dandogli una pacca sulla spalla oppure richiamandoli alla massima attenzione.

    Come previsto il primo tuono squarciò il cielo all'orizzonte. Inspirai a pieni polmoni percependo l'aria farsi frizzante portatrice d'acqua e di tempesta, non c'era notte migliore per stare sulle mura del villaggio e vedere la forza marina confrontarsi con la nuda roccia. Al primo tuono fece seguito un secondo altrettanto forte, più vicino, al secondo fece eco un terzo ed un quarto. Bloccai i miei passi acuendo i miei sensi, quindi un quinto esplose nel cielo. La velocità con cui si erano susseguiti era stata tanto rapida da parere innaturale, inoltre si stavano avvicinando rapidamente alla città per essere semplicemente spinti dal vento.
    Salii rapido sulla guardiola muovendo il mio sguardo all'orizzonte dove una scena apocalittica si stava mostrando alla città della nebbia: lungo l'orizzonte una pioggia di fulmini e boati si stava avvicinando verso la città illuminando il cielo. Con il supporto di un binocolo potei allungare il mio sguardo e vedere ciò che si stava avvicinando: una lucertola enorme e azzurra, più volte colpita dai fulmini che saettavano nel cielo stava correndo di gran carriera verso Kiri. Abbassai il binocolo lasciando il mio sguardo pensoso su quella figura che rapidamente si avvicinava Chiama immediatamente il Mizukage, avvisalo che una lucertola o un drago enorme si sta avvicinando alla città mi feci zitto rinforcando il binocolo e potendo scorgere una figura sulla testa di quella creatura, in un attimo ripensai a quella missione in cui l'accademia si era mossa contro Kumo e ricordai la natura della distrazione e distruzione che coprì la nostra infiltrazione Sembra che Febh-sama stia venendo a farci visita. Corri. Vai! Aggiunsi stringendo i denti. Quel ninja l'avevo visto la prima volta durante una missione, lì però venni assegnato ad un team diverso dal suo e non avevo avuto occasione di conoscerlo. Certo, per sapere chi fosse bastava la sua fama che, come quei fulmini e la figura di quella enorme lucertola, lo precedeva di molto.

    I rapporti con Oto, io stesso ne ero testimone dopo lo scontro avvenuto al bosco dei sussurri, erano migliorati nettamente rispetto agli anni precedenti. Dunque non potevo immaginare intenti distruttivi da parte del Jonin del Suono, malgrado questo disposi ai guardiani di porsi lungo le mura e dare indicazioni verso il porto al Mizukage una volta che ci avesse raggiunti.
    Nel frattempo, data la rapidità con cui si stava avvicinando, avrei anticipato il capo villaggio e saltando giù dalle mura corsi rapidamente verso il porto dove, nei confronti di qualche guardia spaesata o di ninja sulla via, ordinai di seguirmi al porto.
    Il suo arrivo portò diverse onde sul molo e ribaltò qualche barca nel porto, le mie mani nascoste dal mantello enumerarono rapide l'equipaggiamento che portavo con me. Per quanto i rapporti fossero migliori con Oto, non avevo mai avuto a che fare direttamente con lui e non sapevo cosa lo avesse portato all'isola di Kiri con tanta fretta.
    Fu il Jonin a spezzare quel momento di silenzio che si era creato dopo il suo arrivo al porto, disse che era stato invitato dal Kage stesso per un soggiorno sull'isola e si domandava dove fosse la sua festa di benvenuto.
    Mossi un passo in avanti cercando di farmi distinguere dalla piccola folla di guardiani e ninja che si creata attorno al molo. Dunque con un tono di voce piuttosto elevato per assicurarmi che potesse sentirmi, mi rivolsi a lui Kirigakure no Sato le dà il benvenuto, Febh-sama Rivolsi un inchino formale verso il Jonin del Suono Il Mizukage è stato informato del suo arrivo, si sta preparando a riceverla. Nel frattempo vuole seguirmi verso le mura della città?
    Se avessi attirato l'attenzione del Jonin e avesse deciso di incamminarsi verso le mura del villaggio per andare incontro al mio Kage, mi sarei prodotto in un secondo inchino - meno profondo del primo - presentandomi Sono Youshi Tokugawa, chunin del villaggio. Posso farle da guida fino all'arrivo del Mizukage, Febh-sama?
    Malgrado le parole di circostanza dette con la massima formalità, il mio occhio osservava da combattente la figura del ninja di Oto. Sul suo conto sapevo poche cose riportate dai rapporti delle missioni accademiche, ma quelle poche cose riportavano grandi gesta ed ero, per cui, molto curioso di poterlo vedere da vicino, trovando così il tempo di poter studiare piccole cose, come la postura, la presenza fisica e il modo con cui si guardava attorno e osservava l'ambiente che lo stava accogliendo. Queste erano tutte informazioni che avrei immagazzinato, posto in qualche angolo della mia mente - non solo per mera curiosità, quanto piuttosto studio di un ninja eccezionale e le sue abitudini.
    Portai le mani dietro la schiena richiudendole, le gambe si aprirono ponendo i piedi paralleli e acquisendo una posizione plastica. Attendevo quindi sue disposizioni mentre il sole scendeva ormai completamente oltre l'orizzonte.
     
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    Tempesta all'orizzonte



    Quella sera mi trovavo al porto, era diventata ormai un'abitudine passare le poche ore in cui ero libero dalle varie missioni in quel luogo, il rumore dell'acqua che lentamente colpiva il pontile generava un rumore che rilassava tutti i miei nervi stressati dalla pericolosa vita da ninja e le navi attraccate dondolavano facendo scricchiolare le assi di legno con cui erano create.
    Come al solito l'umidità in quel luogo era talmente alta che il freddo sembrava molto più pungente e la nebbia rendeva impossibile vedere distintamente la luna, che si mostrava in tutta la sua bellezza e splendore... aspettate la luna era fin troppo bella e splendente quasi come se la nebbia non ci fosse! era una vera rarità il poter avere del tempo senza la coltre grigia che avvolgeva e proteggeva il nostro amato villaggio. I vecchi saggi parlavano costantemente di quelle poche giornate in cui era capitato qualcosa di simile e leggende parlavano di sciagure incredibili proprio in concomitanza di queste giornate. dovevamo veramente preoccuparci? volevo veramente prendermi quelle due orette di calma da passare a meditare in quel luogo così magico per i miei sensi. Mentre questi pensieri infuriavano nella mia testa, d'un tratto, un tuono scosse la tranquillità, una tempesta sembrava avvicinarsi ad una velocità che sembrava innaturale e stava puntando proprio il porto, cercai di acuire la vista per capire di che cosa si trattasse. Questa è follia, pazzia! il villaggio è sotto attacco!? Recuperai da terra il mantello nero che ero solito indossare e cercai subito qualcuno nelle vicinanze, dovevo assolutamente informare l'amministrazione di ciò che stava accadendo e, contemporaneamente, avrei messo in gioco la mia stessa vita per proteggere il nostro villaggio. Nelle vicinanze trovai alcuni pescatori che, spaventati dal rumore ancora abbastanza lontano della tempesta, stavano iniziando a ritirare i proprio strumenti. Voi, andate subito al palazzo dell'amministrazione, quella tempesta non è naturale! Sbrigatevi! Le mie parole furono imperative e gli uomini, quasi spaventati da quel giovane ragazzo che stava dimostrando un'autorità fuori dal comune, si diressero di corsa a riferire il messaggio. Iniziai a salire sul punto più alto che avevo a portata in modo da controllare meglio la situazione e più si avvicinava la tempesta più era palese che quei fulmini stavano seguendo una qualche creatura che, velocemente, correva sulle acque a largo del porto. Sapevo di non essere il ninja più adatto per una calamità di quell'entità ma non potevo certo tirarmi indietro! Preso da una vena di coraggio rimasi proprio al porto, luogo che sembrava essere l'obiettivo di quella che ormai potevo riconoscere come una gigantesca lucertola.
    Senza che neanche me ne accorgessi anche Youshi-Sensei arrivò poco lontano da me, probabilmente non mi aveva notato per la pressione che doveva provare in quel momento e subito mi feci avanti per consegnargli un mio veloce rapporto della situazione. Scesi dalla mia postazione sopraelevata e mi lasciai cadere al fianco del Sensei.
    Youshi, mi trovavo qui quando ho notato la tempesta, ho mandato dei cittadini ad informare l'amministrazione, come dobbiamo procedere?

    [Poco dopo...]

    Youshi accolse il ninja identificato come Febh, un jonin di Oto che era qui con il benestare del nostro Kage a quanto diceva, seguii i movimenti di Youshi in modo da essere il più cordiale possibile mentre parlava con il nostro ospite e lo esortava a spostarsi dal porto, ove aveva causato parecchi danni facendo urtare navi e banchine tra di loro.
    La situazione sembrava stranamente calma anche se quello che il ninja di Oto aveva causato poteva quasi essere visto come un attacco al villaggio, sicuramente di li a poco si sarebbe anche palesato Kensei, o almeno lo speravo iniziando a sentire un'estrema ansia derivante proprio dal veloce colloquio con quello strano ninja.


     
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    ...ma a qualcuno non piacerà.

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    Le navi oscillavano fin quasi a ribaltarsi mentre la tempesta perfetta e i movimenti della lucertola sollevavano onde anomale che potevano essere assai pericolose per chiunque sulla riva. Come piccole formichine spaventate, i guardiani di Kiri erano accorsi a quel modo un pelo esuberante di annunciarsi, mentre lo Yakushi osservava soddisfatto a braccia conserte sulla fronte della sua evocazione. Che ti avevo detto? Fanno ogni volta così e poi dicono "non puoi presentarti aggressivo". Ma dico, ti pare mica aggressivo questo? Siamo arrivati facendo una passeggiata! Proprio come le altre volte! La nobile lucertola si limitò ad alzare gli occhi al cielo, come faceva chiunque conoscesse quel ninja da anni quando si impuntava sulle sue assurdità.

    Con sua sorpresa non si misero avanti intimandogli la resa o la fuga, ma anzi, una volta tanto, gli diedero il benvenuto! Colto alla sprovvista Febh si ritrovò a battere le palpebre confuso, levandosi gli occhiali e lucidandoli (sebbene non avessero lenti) prima di reinforcarli e cercare di riprendere il filo. Ehm...prego? Sicuro di non aver detto "lascia le armi e arrenditi"? Di solito dicono così... Aggiunse con aria perplessa. Oppure "Tu non puoi passare, non sai chi sono io!" A quel punto poi io faccio la voce grossa, minaccio un pò, magari spacco qualcosa o faccio capire che posso farlo e poi si vede quanto a lungo il guardiano scemo di turno mi tiene testa. Ridacchiò. Tks...poveri fessi!

    Un minimo battere della punta del piede sulla fronte della lucertola le fece protrudere la linga dal muso e Febh ci salì sopra con un saltello, a quel punto la lingua si allungò di quasi trenta metri, fino a raggiungere le sponde ancora agitate dalle onde e, per la prima volta nella storia, con un breve passo Febh Yakushi arrivò a Kiri. Era da capire che la Nebbia fosse pronta a riceverlo o meno. Intanto lui prese una bandierina che aveva conservato gelosamente per anni e la piantò a terra, ammirandola soddisfatto e del tutto impervio agli sguardi dei presenti. Fece un lungo respiro quindi disse. Aaaah, finalmente! Uno schiocco di dita e la lucertola, così come la tempesta, svanirono in un fil di fumo lasciando che un'apparente normalità tornasse poco a poco su quelle banchine. Dunque, dove eravamo? Ah, il Mizukage, si. Come sta quel tizio con la mascherina? Ci credereste che è il primo Mizukage ad avermi invitato a VENIRE a Kiri invece di avermi invitato ad andarmene dopo che mi ero fatto la strada fino a qui? Visto il modo in cui si era presentato, non era così difficile crederci.

    Il tizio che lo aveva accolto si inchinò, avvisando che il Mizukage era stato avvisato e che era libero di raggiungere le mura. Youshi...Youshi...io a te ti ho già visto da qualche parte. Hai fatto da comparsa in qualche puntata di Occhi del Deserto? Boh, comunque sicuramente non hai fatto niente di lampante. Ma una cosa devo dirtela. Gli si sarebbe avvicinato, posando una mano sulla spalla salvo opposizioni. Bravo. Finalmente un Guardiano che capisce come ci si comporta con gli ospiti. Kato dovrebbe imparare qualcosa da te. Disse annuendo, salvo poi prendere una decisione. Oh, al diavolo! E lo abbracciò commosso, sempre salvo opposizioni. Liberato da quell'amichevole stretta, gli avrebbe detto. Hai vinto di potermi chiedere un favore. Non oggi però. E se ne avrò voglia e mi ricorderò ancora di te forse potrei anche esaudirlo senza chiedere niente in cambio. Non esattamente il più solido dei premi, ma considerata la natura caotica dell'Amministratore di Oto una promessa del genere aveva un discreto peso. Ora, signor Guida di Kiri...chi è questo piscialetto incappucciato qui affianco? Chiese riguardo Hideo, poco distante. Sembra teso come se avesse visto un fantasma...che è successo? La cosa grave era che non si trattava di una domanda retorica, davvero non concepiva che l'arrivo di una lucertola seguita da una tempesta potesse turbare qualcuno.

    Boh, sia come sia, se non ricordo male le mura sono distanti dal porto, no? E dovrò convincere un guardiano anche là? Il Mizukage mi ha offerto un soggiorno tutto spesato con vitto e alloggio quindi immagino ci sarà da mangiare quando lo incontrerò...muoio di fame!
     
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    Pioggia di Fulmini


    II

    Mentre rapidamente la figura sul cranio della lucertola andava a delinearsi, anticipata da un particolare riflesso degli occhiali che indossava, venni raggiunto da Hideo-san. Con poche parole mi disse che aveva mandato qualcuno in amministrazione e chiedeva disposizioni Dubito che Kiri sia sotto attacco risposi, dando voce ad una speranza recondita: quel ninja era tra i più potenti in vita, sarebbe stata un'impresa complicata poterlo fermare Hai fatto bene continuai, riferendomi al fatto che avesse mandato qualcuno in amministrazione, non fu necessario dirgli che era ciò che avevo fatto a mia volta E' stato attivato un primo allarme silenzioso, finché non sapremo le sue intenzioni non c'è bisogno di allarmare ulteriormente la cittadinanza. Eccolo che arriva, fammici parlare prima di muovere i passi per distinguermi dalla folla e rivolgermi al Jonin, mi girai verso il genin di Kiri e aggiunsi a mezza voce E' una persona piuttosto volubile, non offenderlo o farlo incazzare. Sarebbero guai seri

    [...]

    Alzai un sopracciglio sorpreso a sentire la reazione del Jonin del Suono alle mie parole, sembrava quasi che l'avessi preso in contropiede. Era evidente che si aspettasse tutt'altra accoglienza sulle coste di Kiri. Rimasi interdetto abbastanza da far sì che Febh trovasse il tempo di scendere dalla creatura e a pareggiarla, dunque riprese il filo del discorso ed io con tono lento e formale risposi Il Juudaime è una guida saggia e ha voluto porre rimedio alle mancanze dei suoi predecessori nuovamente feci un cenno con il capo in sua direzione in segno di rispetto, rispondendo a quelle che erano state le sue esperienze passate alle mura di Kiri Ma probabilmente dovute ai non rapporti idilliaci che vi erano un tempo tra i nostri villaggi, comprensibile ma sicuramente non condivisibile ora, Febh-sama aggiunsi, le motivazioni per il quale gli era stato vietato l'accesso al villaggio mi erano ignote, ben più chiari però gli attriti tra i villaggi che vi erano stati. Faticai molto a trattenere un sorriso quando si riferì al Mizukage come "quel tizio con la mascherina" principalmente perché era un appellativo molto simile a quello che usava Fudoh-san.

    Alzai le sopracciglia sorpreso, anche quel celeberrimo ninja era un fan di Occhi del Deserto? Non era la prima volta che venivo accostato ad uno degli attori, unicamente perché era a sua volta un monocolo e aveva i capelli chiari come il sottoscritto. Lasciai che un sorriso disteso si aprisse sulle labbra prima di rispondere No signore, ho avuto l'onore di partecipare ad una missione in cui lei stesso era presente attesi un attimo e, se non gli fosse venuta in mente, avrei aggiunto Contro Kumo, l'assalto alla flotta Cremisi. Ma ci siamo divisi subito nei due team differenti. Io facevo parte della squadra Mausu

    Quindi si avvicinò a me, superando la soglia che l'etichetta richiedeva tra due persone sconosciute soprattutto in un contesto come quello in cui ci trovavamo. Mi appoggiò una mano sulla spalla ed io rimasi fermo, non sapendo esattamente cosa aspettarmi, quindi aggiunse che ero un guardiano che sapeva come prendersi cura degli ospiti del villaggio e che Kato avrebbe dovuto imparare da me tali maniere.
    Sbattei l'occhio nel sentire il suo nome, ma quella fu l'unica reazione evidente, il respiro rimase regolare e prima che capitasse l'inaspettato riuscii a dire Febh-sama sono sicuro che troverà consigli migliori da rivolgere a Kato-s... Le parole mi morirono in gola quando mi abbracciò.
    Rimasi completamente disarmato nel sentire le sue braccia stringere la mia figura, la reazione immediata fu irrigidire ogni mio muscolo trovandomi in una situazione inusuale e pressoché sconosciuta. Da quando mia madre ci aveva abbandonati e mio padre si era perso nei fumi dell'alcool, l'unica figura che mi aveva cresciuto era stato nonno Ossuri e la sua disciplina, i suoi progetti, non includevano disinteressate dimostrazioni d'affetto, ma solo estenuanti addestramenti. Di fatto non ricevevo un abbraccio da... Sentii qualcosa rompersi dentro. Come un chiaro rumore di vetro incrinato, di ghiaccio spezzato.

    Dovetti scuotere il capo come se ciò bastasse a cacciar via quella strana sensazione che sentivo. La mia mente tornò lucida quando sospettai che avesse usato quell'espediente per infliggermi un'illusione a contatto e con quel dubbio tornai nuovamente e pienamente nel presente: sentii le sue ultime parole e non trovai altro modo per rendergli grazie se non con un inchino. Sarebbe un onore enorme per me, Febh-sama quindi quando chiese del genin che stava al mio fianco, lo introdussi lasciando a quest'ultimo l'onore di presentarsi e rispondere alle domande del jonin Un promettente ninja e, non da molto, genin del villaggio, signore rivolsi uno sguardo verso Hideo-san e poi verso il nostro ospite.

    Oh, Febh-sama, il Mizukage sa trattare come si deve i suoi ospiti, non si preoccupi. E no, l'amministratore di un villaggio amico di Kiri - come Oto - non dovrà tediarsi ulteriormente con burocrazie o passerelle. Come le sue armi, potrà tenerle dissi, allungando la mano come per mostrare la via al Jonin, se avesse detto qualcosa rispetto alle mie ultime parole avrei aggiunto Sarebbe una mancanza di rispetto incredibile se qualcuno si illudesse di renderla meno pericolosa senza qualche arma, Febh-sama. Solo uno stupido potrebbe pensare ciò, non crede signore? In ogni caso, avrei proseguito Oltretutto credo che il Juudaime sarà qua a momenti, Febh-sama. Possiamo andargli incontro, le mostro la strada

    Avrei lasciato muovere i primi passi verso le mura di Kiri all'amministratore di fronte al quale la piccola folla si aprì iniziando a rumoreggiare incuriosita. Quindi mi sarei rivolto al genin di Kiri e con un gesto del capo gli avrei fatto cenno di seguirci. Accelerai leggermente il passo raggiungendo Febh-sama e con tono calmo dissi Finalmente avrà occasione di assaggiare la cucina kiriana, Febh-sama un leggero sorriso sulle labbra si disegnò prima di aprirsi in nuove parole Abbiamo il miglior pescato e nessuno sa eguagliare i nostri cuochi nel prepararlo
     
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    ⼽ Presentazioni ⼽



    Youshi si dimostro un ottimo padrone di casa ostentando all'inverosimile delle buone maniere che non avevo mai visto usare da quella scura figura che utilizzava le tenebre per assassinare i nemici di Kiri. Iniziai a immaginare di quali grandi imprese fosse fautore quest'uomo che avevamo davanti, effettivamente la lucertola gigante, che ormai era alle sue spalle, mi metteva parecchio in soggezione e se poteva evocare una creatura così maestosa e regale sicuramente doveva essere uno dei più potenti ninja in circolazione, le sue maniere tuttavia sembravano veramente molto strane, sembrava non capire ciò che aveva fatto al distretto portuale e ai nostri poveri pescatori che, il successivo giorno, si sarebbero ritrovate con navi a pezzi e con il doppio del lavoro da svolgere per riportare tutto alla normalità.
    Rimasi in silenzio al fianco di Youshi mentre i due ninja parlavano di avvenimenti passati come i brutti trascorsi che anni prima avevano portato Kiri e Oto ad avere dei trascorsi non troppo limpidi e soprattutto di una missione ove Youshi aveva lavorato insieme ad un gruppo di ninja tra cui proprio il nostro visitatore. Probabilmente proprio in quel caso aveva sentito molte delle informazioni che lo spingevano ad essere così formale nella nostra situazione.
    A quel punto quello strano ninja iniziò ad avvicinarsi a noi, subito squadrai il suo corpo in cerca di possibili pericoli e o armi, dovevamo essere cordiali ma meglio prevenire e capire se davvero eravamo al sicuro davanti a quella figura.
    Portava una felpa viola molto casual che sembrava non nascondere nulla ad una prima occhiata, per non parlare dei calzoni bianchi che facevano stonare quella coppia di colori rispetto al luogo dove ci trovavamo, per lo più scuro e tetro. Non mi sembrò avere un intento malvagio e quando poggiò la sua mano sulla spalla del sensei fui quasi sollevato dal vedere che anche Youshi non sapeva bene come porsi a ciò che stava accadendo e quando iniziò ad abbracciarlo ancor di più sgranai gli occhi, che stava succedendo? ci stava prendendo per il culo o cosa? Comunque anche in quel frangente non osai modificare il mio comportamento che rimase il più impassibile possibile anche se, non avessi portato il mio solito mantello sicuramente i miei occhi mi avrebbero tradito, esternando il mio stupore. Successivamente i due ninja tornarono a scambiarsi parole fino a che il nostro visitatore volle sapere anche qualcosa su di me. Ora, signor Guida di Kiri...chi è questo piscialetto incappucciato qui affianco? Chiese direttamente a Youshi, effettivamente non mi ero ancora presentato e, da quello che poteva sembrare ero più giovane di lui. Un promettente ninja e, non da molto, genin del villaggio, signore a quel punto non bastava dire il mio nome ma dovevo anche contestualizzare la mia presenza in quel luogo, non esitai ad inventare su due piedi la prima scusa che mi venne in mente e una volta scoperto il mio viso in modo da mostrare il volto inizia a presentarmi.Salve, è un onore conoscerla, il mio nome è Hideo e sono un esponente della famiglia Nishimura di Kiri, sono qui per aiutare Youshi nel compito di farle da guida Accennai un inchino a mia volta, anche se un po' rigido e contratto in quanto quella sensazione di ansia non accennava a lasciare il mio corpo e la mia mente. cercai quindi di far proseguire Youshi nel suo atto diplomatico in modo che il visitatore e il Mizukage si fossero potuti incontrare il più velocemente possibile ma quando si iniziò a parlare della cucina Kiriana non riuscii a trattenere qualche parola.Febh-sama, se mi permette, uno dei posti per gustarsi alcuni dei piatti migliori della nostra tradizione si trova proprio qui vicino al distretto del porto, se vorrà sarò felice di mostrarglielo. La maggior parte delle ricette che, a casa, cercavo di riprodurre per passione le avevo effettivamente assaggiate in questo piccolo locale che si poteva trovare al confine del distretto portuale, e se una cena avrebbe aiutato a placare quel ninja occhialuto perchè non portarlo al migliore dei ristoranti?



     
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    ...ma qualche danno collaterale.

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    Quel ragazzino guercio sembrava intenzionato a fare un lip service di prima classe, omaggiando l'attuale kage e contemporaneamente dando ragione allo Yakushi sulle malaugurate idee dei suoi predecessori. Forse Febh in un momento un filo più serio sarebbe stato disturbato, ma in fondo lui amava che gli dessero ragione, almeno fino a quando non avanzavano richieste irragionevoli. Uhm...Kumo...cremisi...no, non ricordo assolutamente che tu ci fossi. Fece spallucce. E che razza di idiota accetterebbe di stare in un team con un nome così stupido? Aggiunse, teatrale, prima di dare al Tokugawa comunque un riconoscimento per le sue scelte, con tanto di abbraccio. Il ninja venne preso alla sprovvista ma Febh non era esattamente un mostro di empatia e non comprese l'effetto che poteva aver avuto, inclusi i complimenti.

    Al momento delle presentazioni il ninja col cappuccio si presentò come Hideo, aggiungendo qualcosa che sembrava una sorta di lungo cerimoniale. Blablabla, daccordo Hideo-kun della famiglia blablabla. Per me a Kiri siete tutti pescivendoli quindi poco importa. Tagliò corto mentre Youshi continuava a lisciargli il pelo, con suo notevole apprezzamento. Bene, bene, finalmente un tagliapesce che capisce una cosa assolutamente ovvia. Un ninja come me puòò distruggere una delle vostre navi con un calcio...per disarmarmi dovreste ridurmi a una larva umana senza gambe nè braccia. Aggiunse sovrappensiero. E anche là, sarei comunque abbastanza per far secchi metà di voi.

    Poi verso Hideo. Sono Febh Yakushi, comunque. E poi sfoggiò un sorriso tronfio. Conquistatore degli Otto Cancelli del Tuono, Cavaliere delle Lucertole e supremo maestro della furtività e del gioco d'azzardo. E al momento ho fame. Ripetè, con entrambi i ninja che celebrarono il pescato kiriano. E ti pareva...pesce...vabbè. E poi gli indicarono un ristorante vicino che lo incuriosì. Beh, allora direi che Mascherina può aspettare. Andiamo a mangiare, male andando ci raggiungerà. E fece spallucce. Uno strappo completo del protocollo, senza contare che non aveva alcuna intenzione di pagare per il pasto, e una situazione che avrebbe potuto far infuriare il Mizukage...ma Youshi e Hideo potevano permettersi di contraddire quell'ospite volatile quanto la dinamite?


    Edited by Febh - 9/3/2021, 22:19
     
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    ⼽ La Vineria di Jinka ⼽



    Pian piano il ninja che avevamo davanti si stava dimostrando sempre più fuori dal comune, non aveva rispetto per nessuno e sembrava voler solo e semplicemente divertirsi, questo suo atteggiamento però lo rendeva il peggior ospite che, nei miei pensieri, Kiri potesse avere, non per questo potevo mancargli di rispetto, la differenza di potere tra di noi doveva essere veramente elevata visto come si stava comportando il Sensei. Bene allora, seguitemi, il posto dista giusto 5 minuti a piedi dissi, accennando un inchino e indicando con la mano e in modo rilassato la direzione che avremmo dovuto prendere. Nel caso avessero iniziato a muoversi avrei preso posto davanti a loro in modo da fare strada inoltrandomi nel distretto portuale, il più ricco di ristoranti e passatempi che solitamente attiravano un enorme quantità di gente, quella sera però le strane sembravano spoglie, forse l'arrivo del nostro nuovo ospite e la tempesta che si era portato dietro avevano spaventato e rotto l'equilibrio che Kiri viveva in quei giorni. Restai in silenzio per il resto del viaggio, avevo in realtà molte domande da fare a quel Ninja, non avevo mai visto Oto e cos'erano i cancelli di cui aveva parlato, ma non mi sentivo a mio agio nel farle mentre camminavamo e sopratutto mentre era affamato quindi cercai di sopprimere la mia curiosità, se davvero si sarebbe fermato per alcuni mesi il tempo non sarebbe mancato.

    [Cinque minuti dopo...]
    Arrivammo finalmente al locale dove, fin da bambino, avevo mangiato la miglior cucina Kiriana e dove, a mia volta, avevo imparato qualche ricetta da utilizzare per far colpo con qualche bella ragazza. Conoscevo bene il proprietario, un uomo un po' alla buona ma di buon cuore e con la stessa mia passione per la buona cucina.

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    Il posto si presentava luminoso ed elegante, di fattura sicuramente antica e che ormai dava comunque i segni del tempo. Alcuni piccoli lampioni al suo esterno illuminavano la grande entrata decorata con colori ormai spenti dalle intemperie e preceduta da alcune tende di colore scuro. Il portone era aperto e dal suo interno proveniva un forte odore di pesce sulla griglia, limone e sakè. Senza esitare entrai in quel luogo per trovarmi davanti ad una sala apparecchiata a dovere ma completamente vuota, nessuno stava mangiando in quel momento, saremmo statigli unici clienti in quella strana serata? sicuramente Jinka, il proprietario, non ne sarebbe rimasto molto felice, ma alla fine ancora in pochi sapevano di ciò che ra successo al porto e, principalmente, solo guardiani del villaggio. Jinka! un tavolo per quattro per favore!Da una porticina socchiusa si palesò il viso di un uomo alto dai capelli rossi ancora intento nello sferragliare con i suoi strumenti culinari.

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    Sembrava un uomo ormai sulla quarantina molto allenato e decisamente di bell'aspetto che, con un tono di voce scuro immediatamente rispose. Hideo!, che piacere, sedetevi pure nel tavolo che preferite, la tempesta ha spaventato la maggior parte dei clienti e, come vedi, stasera c'è il pienone! a cui seguì una risata da cui si poteva percepire palesemente il sarcasmo con cui aveva formulato la sua frase. Datemi un minuto e sarò subito da voi miei cari!


     
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