[Primo Accesso] Il Porto

[Free GdR] [Macro GdR]

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Gli ordini andavano rispettati. Gli ordini dell’Amministratrice erano stati chiari e perentori: nessun, al di furoi dei commercianti precedentemente autorizzati, poteva passare. Quando quella nave attraccò il manipolo delle guardie portuali si misero davanti alla passerella, impedendo a chicchessia di scendere.

    « Identificatevi! L’accesso a Kiri è interdetto per tutte le navi non autorizzate e noi non vi conosciamo.
    »


    Urlarono le guardie con fare deciso e minaccioso. Se il capitano non avesse dimostrato la sua identità, niente e nessuno si avrebbe passato quel porto. Dietro la guardiola, inoltre, seduta, c’era una bestia alta otto metri dall’aria amichevole come quella di un lupo affamato, che guardava i nuovi arrivati con fare minaccioso, e, senza che lo sapessero, un enorme coccodrillo nuotava sotto di loro, pronto ad affondare qualsiasi malcapitato che non era il benvenuto.

    Le due guardie non si mossero, puntando le spade per evitare che qualcuno scendesse: sarebbe stata una follia tentare di sfondare con la forza. Una vera follia.

     
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  2. scroccodile-dundee
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    Yeah, nulla sarebbe stato facile, proprio come mi aspettavo. Kiri era serratissima, delle strane creature ci puntavano, le guardie ci osservavano, micciandoci. Beh, in fondo non avevamo fatto nulla di male, quindi non c'era nessun motivo di aver paura.
    Con tranquillità disattivai la mia innata, non prima di aver osservato la disposizione delle misure di sicurezza, delle guardie e delle navi, oltre che la disposizione dei moli, dando uno sguardo alla quantità di chakra posseduta da ogni individuo, per poi rivolgermi al vecchio capitano.

    « Ohi, jii-san, perchè non si sbriga a mostrare loro i permessi? Voglio iniziare a commerciare, forza! »


    « Ehm, si certo figliolo, stavo per farlo.

    Ehm, si e-e-eccomi! Sono il capitano di questa nave, e-e-ee sono anch-che proprietario de..dell'agenzia commerciale in questione. N..n..noi dob-biamo solo commerciare, ho dei regolari permessi, si-sia per attraccare che per co-co-commerciare. »

    Il vecchio, che sembrava essere molto insicuro e impaurito, mostrò alle guardie i permessi regolari posseduti, aggiungendo.

    « Questa non è la p-p-prima volta che vengo a kiri, m-ma ab-biamo cambiato nave.. l'altra era troppo vec-c-chia. »


    Il vecchio e me dietro di lui, attendevamo l'ok delle guardie per scaricare le merci, per raggiungere il locale dove svolgeva le sue attività.
     
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  3. Fujiko M.
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    Shiltar la fece accomodare; lei si sedette trovando posizione e accavallando le lunghe gambe. Si comportava proprio come una donna...

    « Bene! Eccoci qua allora... » iniziò il suo discorso « Siccome non c'è stato modo di comunicare oltre avrei alcune domande da porti e una richiesta in merito. Le domande sono le seguenti... »

    « Il viaggio a Suna, immagino abbia uno scopo ben preciso. Quanto ne sai in merito oltre a quello che mi hai riferito? »

    « Chi saranno i partecipanti? »

    « E cosa sappiamo di loro? »

    Queste erano le tre domande. Una volta che ebbe avuto le risposte, sempre che esse non avessero generato altra curiosità nella ragazza, Fujiko fece una richiesta ben precisa a Shiltar.

    « Se mi illustrassi il tuo eventuale piano d'azione sarei più contento » aveva usato appositamente la forma maschile - forse non tutto era perduto - « ma quello che più conta è un grosso impegno da parte tua. Dovrai cercare di parlare con tutti i presenti per un po'. Eventualmente ti farò un segnale quando pronti, ma ho bisogno che si parli di tutt'altro rispetto all'ordine del giorno. Questo mi aiuterà a capire meglio chi c'è di fronte e se sta nascondendo qualcosa. Non sto a spiegarti per filo e per segno come funziona ma la scienza è molto chiara seppur ancora da scoprire del tutto. Ci stai? »

    Una richiesta che portava dei chiari vantaggi a loro. Perchè rifiutarla?
     
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    Falce dei Kaguya


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    [Sulla Nave verso il Paese del Vento]


    Il fu Godsan si accomodò e pose le sue domande, tre per la precisione, accennando anche ad una richiesta che, verosimilmente, sarebbe arrivata dopo le risposte.
    "Il viaggio a Suna è una gentile richiesta da parte dell'Amministratrice di Oto, Shinodari Jaku, di avere risposte sui fatti che hanno portato alla morte di Yami Kabane, o, almeno questo è il motivo principale, poi nella sua missiva di richiesta, la suddetta amministratrice accennava ad un incontro costruttivo per entrambi nella neutrale Suna.", fu la prima risposta di Shiltar, enfatizzando con una leggera nota di scherno la parte sull'incontro costruttivo per entrambi nella neutrale Suna.
    "Di fatto, voglio vedere se oltre a darle delle risposte, potrò averne anch'io sul misterioso modo in cui un genin, che nemmeno era ad Oto, ha potuto uccidere tutte le guardie di uno dei suoi valichi ed è stato la causa scatenante di tutti questi problemi. Così da sommarlo al poco che ho saputo da Yami, tempo fa.
    Ed aggiungici qualche altra curiosità qua e là, ma penso che già questo primo motivo potrebbe essere anche di tuo interesse."
    , continuò con tono decisamente più serio, ben sapendo, come lo sapeva Fujiko, che era lei il "genin".

    "Per i partecipanti, bé, ci siamo noi tre, la suddetta otese, certamente ci sarà l'amministratrice di Suna, o almeno lo credo pressoché certo, che non ci faccia andare in giro per il suo villaggio a guardarci in cagnesco e farci domande così per strada.
    Poi aggiungici che l'amministratrice Jaku ha assicurato che si sarebbe portata dietro due guardie del corpo, ma non so chi possano essere, forse le stesse due che aveva al Torneo di Oto: Febh e quel tipo che parlava poco... mi pare si chiamasse Ledah; potrebbero essere dei possibili accompagnatori.
    E poi, credo, che anche l'amministratrice Otori avrà con se qualcuno: forse la sua giovane allieva che c'era al Torneo di Oto, una ragazzina che sapeva sempre cosa dire di giusto, se ben ricordo; e magari quel tizio... l'amico di Yami di cui non so il nome, ma che vidi una volta con lui in una missione, sembravano decisamente legati."
    , la maggior parte erano supposizioni, ma ci aveva pensato un pò anche lui a chi potesse essere a quella riunione e quelli erano i volti più probabili a cui era giunto.

    "Per quel che so dei partecipanti, o presunti tali, la cosa non è molto lunga a dirsi.
    Dell'Amministratrice di Oto non so poi moltissimo, abbiamo interagito qualche volta ed era evidente la sua logica pro-traditori, ma d'altronde è di Oto, ma a parte quello non abbiamo mai cercato di essere l'uno simpatico all'altra, penso che Itai la conosca meglio, si definiscono cugini, o anche chi sai tu, verosimilmente, so che c'era un legame d'amicizia, o almeno m'é parso di capirlo.
    L'amministratrice di Suna la conosco ancora meno: credo d'averla incontrata solo due volte, al Torneo di Oto e durante la breve permanenza a quello di Suna; posso dire che molto probabilmente è molto amica di Shinodari, o almeno tale mi è sembrata.
    Sull'allieva della Otori e su Ledah, mi pare si chiamasse così, ne sappiamo più o meno lo stesso, li ho visti solo al torneo di Oto, ancor meno ne so dell'amico di Yami, di cui non conosco nemmeno il nome, o almeno non me lo ricordo... è un tizio con il codino e dei modi di fare strambi.
    Su Febh ne so qualcosa di più e, di fatto, e l'unico che non mi dispiacerà rivedere di tutti gli elencati, se ci sarà: gli ho fatto da maestro al corso chunin ed abbiamo condiviso almeno due missioni, oltre ad altri incontri più o meno casuali; in tutti i casi mi è sempre parso un pò distratto, nei momenti più rilassati, ma pronto ad agire al meglio quando necessario, ha un'elevata resistenza fisica ed un legame con le lucertole.
    Uno dei tre otesi, in tutto quel villaggio, che mi stanno simpatici... anzi, due ormai."
    , elencò il Mizukage, lasciando a Fujiko il tempo di sommare quello che aveva detto con quanto lei potesse saperne, specialmente come Godsan, di Shinodari (e nel frattempo un pensiero corse alla possibilità che Luis fosse ancora in salute in quel di Oto, altrimenti sarebbero scesi al solo Febh).

    "Ah, dulcis in fundo, c'é Itai.
    Quando ho convinto Yami ad incontrarmi, mi sono spacciato per Itai, e lui lo sapeva, almeno in parte; non avevo intenzione di uccidere il Kabane, né di riportarlo a Kiri, come già ho spiegato sia a te, sia al resto di tutti quelli a cui l'ho raccontato, ma nessuno mi ascolta... in ogni caso, quando ha saputo che il suo sensei si è rifiutato di farsi salvare da me, non l'ha presa molto bene e da allora siamo ai ferri corti.
    Non l'ho invitato io, ma si è autoinvitato su richiesta di Shinodari, sua cugina, come la chiama lui; quindi tendo a considerarmi relativamente solo, da un punto di vista bellico, a questa riunione, senza offesa per te, che sei neo-chunin e quindi non hai moltissima esperienza in tal senso.
    Di lui, comunque, penso tu sappia già qualcosa."
    , aggiunse, prima di sentire eventuali domande ulteriori e la proposta che l'amministratrice aveva da fargli per l'incontro.

    [...]

    La proposta non era esaltante: aggiungere inganni agli inganni, trucchetti a quelli che, il Kaguya ne era abbastanza sicuro, già gli altri presenti avrebbero potuto usare.
    "Non c'é un grande piano d'azione, in realtà: quello lo tengo per quando si muoveranno tutti i villaggi, ho già mandato una missiva a Konoha in tal senso, proponendo un trattato che tenga a bada Oto, dandogli qualcuno punito per ciò che è accaduto a Yami, risolva i problemi con la Foglia e mantenga al sicuro Kiri. Anche per questo ora amministri il villaggio.", esordì con un sorriso il Mizukage.
    "L'idea di base è andare a braccio: dargli le informazioni che ho, cercare di ottenere quelle che voglio, niente di più.
    Sulla possibilità di tirarla un pò per le lunghe all'inizio, non te lo assicuro, ma ci proverò, anche se pure in quel caso dovresti vedere se la scienza, come la chiami tu, interagirà con menzogne o con frasi veritiere."
    , concluse Shiltar, lasciando all'altro modo di replicare.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Sebbene non fidandosi dei nuovi arrivati, le guardie controllarono i documenti dei nuovi arrivati. Quando ebbero appurato che era tutto normale, restituirono i fogli ai proprietari e non segna un occhio di sospetto li lasciarono passare. Se ci fossero stati problemi, alle mura li avrebbero sicuramente scoperti.

    « Passate pure, mi raccomando a cosa fate. »



    Quindi le due guardie si scostarono, rimanendo a guardare i mercanti che si dirigevano verso Kiri. Non sapevano che avevano saggiato la meno sicura delle difese.
     
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  6. Fujiko M.
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    Le risposte furono esaurienti. Si era dimenticata di fargli saltare la parte su Shinodari. Probabilmente era la persona che conoscevano meglio di tutti. Ma un ripasso generale ci stava.

    « Suppongo più o meno le tue stesse cose. Se Febh è quello che ricordo ho presente più o meno com'è. In effetti di lui non so nulla ma da quanto dici è un tipo interessante. Ma non ai fini diplomatici, correggimi se sbaglio. Ledah, l'altro, per esclusione lo ricordo. Altro tipo strano. Se le guardie sono loro partiamo avvantaggiati conoscendoli in parte. Idem per i sunesi. La ragazza con la parlantina svelta mi stava particolarmente antipatica ma sarebbe interessante averla di nuovo presente. L'altro lo ignoro. Ad ogni modo Shaina ho avuto modo di accompagnarla in missione. Ho notato pure io al Torneo di Oto questo particolare legame. Non la conosco caratterialmente. Per quello che ricordo di lei in missione era una persona decisa a cui le sta a cuore la sorte dei propri compagni. Niente di più.
    Itai...bah...potevi lasciarlo a casa. Sei tu che decidi, non lui. »


    Poi Fujiko non volle continuare il discorso per evitare polemiche in merito.

    « Non devi per forza mentire, anzi, dovresti essere sincero nel parlare quei primi istanti. Per esempio, è risaputo del particolare abbigliamento di Shinodari. Scambia qualche parere simpatico. Falla sentire a suo agio, così come con gli altri. Magari con Shaina approccia un discorso su Suna in generale, sul caldo e la sabbia...
    Parla del Kokage e del Kazekage...
    Quando parleremo di Yami sarà ancora utile tirarla alle lunghe, lì la situazione è tesa per tutti e ci sarà spazio ai veri sentimenti. Basta solo usare le parole giuste senza mettersi in cattiva luce. Nel caso m'insinuerò in mezzo sperando che Itai non reagisca come l'ultima volta...Oppure, sfrutta il mio nome »
    sorrise « non mi offendo mica. Dovrebbe creare un po' di...fastidi...all'amministratrice di Oto se non mi sbaglio » sorrise ancora più malignamente sapendo a cosa puntava.

    Era tempo di tornare nella propria stanza per gli ultimi preparativi.

    « Credo sia ora di andare. Domani saremo in vista del porto »
     
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    Shiltar ascoltò le conoscenze che "l'amministratrice" di Kiri aveva sui vari possibili ospiti di quella riunione a Suna, tralasciando di commentare la parte su Itai.
    Quando però Fujiko suggerì di non mentire, ma di comunque far andare per le lunghe la discussione e propose anche un argomento per mettere Shinodari a "suo agio", il Kaguya alzò un dito, per interrompere l'interlocutrice: "Io dovrei mettere a suo agio l'amministratrice di Oto parlando del suo modo di vestire? Mi stai chiedendo di mentire spudoratamente, in pratica? ", chiese con una leggera perplessità, da quel che ne sapeva il Kaguya non c'erano argomenti in cui lui e l'otese andassero così d'accordo da poter mettere qualcuno dei due a suo agio, senza mettere l'altro nella situazione opposta.
    Il Mizukage, comunque, lasciò continuare l'altra/o, e quando finì la sua esposizione di diversi suggerimenti, Shiltar accenò un segno d'assenso con il capo: "Contavo già di dire quel nome, anche per avere spiegazioni in quel senso ti ho portato a questo incontro, poi se darà anche gli effetti di cui accenni, tanto meglio per il tuo progetto di acquisire informazioni.", tagliò corto.

    Poi, Fujiko se ne andò, "Bene, allora a domani.", salutò cordialmente Shiltar, lasciando che l'altra uscisse.
     
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  8. Fujiko M.
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    Se Shiltar era bravo nel mentire ancora non lo aveva appurato, ma sino a quel momento non aveva trovato tracce di menzogna [Comprensione].

    « Se mentire ha i suoi vantaggi allora la risposta è sì. Purchè non ti faccia scoprire. Voglio dire. A me serve che si crei una linea base. Inizia con domande semplici. Al resto penserò io. »

    Shiltar era perplesso e questo lo si leggeva in volto; le due palpebre erano leggermente socchiuse e la fronte aggrotata. Fujiko sorrise.

    « Il nome fallo il più tardi possibile. E fidati di quanto ti dico. Gli stati emotivi umani sono comportamenti radicati dalla nostra nascita. Non puoi eluderli. Anche se sai fingere, c'è sempre un piccolo particolare che può sfuggirti. ».

    Non aveva altro da dire. Si salutarono.
     
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  9. Fujiko M.
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    Più tardi, lo stesso giorno, nella cabina personale, Fujiko si preparava mentalmente per la riunione di Suna.
    Era certa che non avrebbero ottenuto tutto quello che volevano. Per cui doveva trovare un metodo per carpire eventuali sotterfugi, qualora ce ne fossero stati.
    Giacchè scomodare Itai sarebbe stato sospetto oltre che impossibile per i rapporti creatisi, l'unico modo che le venne in mente fu quello di utilizzare delle microspie.

    Era giunto il momento di conoscere a fondo cosa sapessero fare quelle strane creature con cui aveva stretto un contratto. E volle iniziare dalla base...da quanto di più piccolo ci fosse in circolazione, e che ricordasse.

    Si ferì dunque un dito dal quale scorse una piccola goccia di sangue. Componendo il sigillo d'evocazione richiamò a se coloro che ricordava esser stati i compagni d'avventura.

    Apparvero in una nuvoletta di fumo.

    « Yuppiiiiiiiii-yaaaa »

    « Beccati questa! »

    Schof!

    « E ancora questa! »

    « Ah ah! Mancato! Blblblblblblbl »

    « Grrrrr...ora ti colpisco! »

    « Gne gne gne gne gneeeeee! Prendi! »

    Sciaf!

    « Ouch! »

    Quanto Fujiko aveva davanti era una scena assolutamente ridicola e degna di comicità. Due minuscole sanguisughe di grandezza non superiore ai 3 cm si stavano confrontando in una guerra di lancio del fango. Richiamate con attorno una piccola fanghiglia, queste recuperavano il fango con la parte posteriore del corpo lanciandoselo addosso in una gara a chi colpiva di più. Il tutto incuranti di esser stati richiamati.

    « Oh oh » disse la più piccolina ad un tratto interrompendo il gioco.

    « Che c'è? Ti arrendi finalmente alla mia grande forza? » sbeffeggiò l'altra.

    « Fuji, Fuji » ancora preoccupata.

    « Fuggi? Perchè dovrei fuggire? » domandò la più grande non capendo ancora.

    « No no, Fuji-Fuji. Sorella Fuji »

    « Eh? Sorella Fuji? Ma se è tornata nel suo mon... » in quel mentre si stava girando forse intuendo il senso del discorso o rendendosi conto che qualcosa era cambiato.

    « Sorellonaaaaaaaaaaa » esclamò in un misto di paura e di gioia.

    « Siii, sorella Fuji è tornata! »

    Insieme esultarono attorcigliandosi tra loro in una sorta di abbraccio e saltellando qua e là sul letto ormai sporco.

    « Ciao » fu l'unica parola che disse Fujiko ancora sorpresa e molto probabilmente shockata da quanto visto.

    « Yeeeeeeeeeh! » esultavano ancora.

    « Coff coff » tossì per finta.

    « Quando sei arrivata sorella Fuji? » chiese la più piccola staccandosi dall'altra.

    « Sì è vero, perchè non ci hai avvertite che tornavi a trovarci? »

    « Veramente...vi ho richiamato... »

    « Ooooooooooooh! »

    « Come state? Tutto bene? E le vostre sorelle maggiori? » chiese subito per appurare la situazione.

    « Stiamo benissimissimo! Le nostre sorellone anche. Nuotano felici nell'acqua e ogni tanto dormono. » A rispondere era stata quella di poco più grande. « Ma Fuji...dove siamo? E perchè ci hai chiamate? Stavamo giocando »

    « Vedo... » preplessa dallo loro ingenuità. « Siamo su di una nave in direzione di Suna. Sono assieme ad altri due kiriani e quando arriveremo a Suna ci sarà una riunione tra i vertici delle amministrazione di Kiri, Oto e la stessa Suna la quale fara da arbitro. Sono accadute delle cose tempo fa e dobbiamo risolverle. »

    « >Ma a Suna fa caldooooo. Vero Fuji-Fuji? » si lamentò subito l'altra.

    « Credo di sì. Non ci sono mai stata ma dicono che sia una zona calda. »

    « Ma perchè ci hai chiamato? » chiese quella che forse era anche la più perspicace.

    « Ecco...vedete...si tratta della riunione. Siccome non credo che riusciremo ad avere tutto quello che ci serve, volevo sapere se potevate essermi d'aiuto in qualche modo »

    « Vuoi che tiriamo il fango in faccia a qualche brutto ceffo? Siamo bravi noi, sai? » disse spavalda la piccola.

    « Non lo dubito...ma in realtà si tratta di altro. »

    Fujiko avrebbe esposto loro il punto della situazione e definito ciò avrebbe chiesto se era fattibile per loro adoperarsi in una determinata maniera venendo a conoscenza così di alcune peculiarità della loro razza.

    « Perfetto! Allora quando vi richiamerò sarà il momento di agire. E mi raccomando, massima segretezza » si raccomandò.

    « Agli ordini sorellona! » dissero all'unisono.

    « Ora, se volete, potete tornare a giocare nel vostro mondo. »

    « Ciao ciao sorellona » chiese la più piccola staccandosi dall'altra.

    « A presto sorellina »

    « Salutatemi tutte quante. A presto »

    Per quella sera Fujiko aveva tratto le sue deduzioni, calcolato i suoi piani e pensato al possibile. Non avendo altro da fare ripulì la coperta del letto e successivamente se ne andò a dormire.
     
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    …Porto …


    Avvolto in un lungo mantello nero, sostavo su una piccola barca a vela. Per quanto potesse essere difficile riconoscermi, ero sicuro che non avrei avuto problemi nel passare il primo cancello. In fondo, dovevano riconoscermi. Quella missione disastrosa nel luogo delle fredde memorie poteva cambiare il mio volto, e forse oltrepassare quel primo cancello sul porto era più difficile del previsto. Era una fortuna aver trovato pescatore disperso in quelle acque. Ma, mi avrebbero creduto?.. Sorrisi alla visione dell’immenso porto di kiri.
    <<Accosta. >>
    Pian-piano la piccola barca con a bordo un pescatore con un cappello di paglia e qualche pesce disperso qua e là sul legno della barca, si sarebbe avvicinata accostando. Allora, con un rapido salto mi sarei portato sulla superficie in legno di quel porto, sorridendo. Qualora m’avesse chiesto informazioni, su chi ero, da dove venivo e come ci ero capitato in quel luogo, non avrei tardato nel rispondere.
    <<Mi chiamo Seinji Akuma. Sono un chunnin del villaggio, e sono tornato da una missione di recupero da Genosha. Potete controllare gli archivi. >>
    Sfogliando gli archivi avrebbero potuto trovare la missione di recupero nelle terre gelide e tutte le informazioni necessarie riguardo alla squadra ed altro, mentre io dovevo fare rapporto.
    <<Purtroppo sono l’unico sopravissuto dell’intero equipaggio e ho bisogno estremo di fare rapporto al Misukage.>>
    Sorrisi. Il mio spirito ninja non era cambiato, ma ne era passato di tempo dall’ultimo ritorno in quel luogo. Ero pronto a parlare oi guardiani, in quanto volevo essere accettato legalmente dai kiriani. Ero conscio del fatto che il mio aspetto stanco dopo mesi passati in quelle terre avrebbe potuto compromettere il mio ritorno nel villaggio, ma alla fine bastava chiedermi informazioni per capire ch’ero veramente io, di ritorno.



     
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  11. Impiegato di Kiri
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    L'uomo venne fermato, dopo averlo notato scendere dalla barca a vela, ed identificato secondo le procedure vigenti al porto di Kiri.

    L'addetto portuale alla vigilanza l'aveva richiamato obbligandolo a fermarsi e, nonostante il vestiario da ninja, non si era di certo fatto intimorire; in fondo quello era il suo lavoro. Anzi, ancor più doveva un occhio di riguardo verso persone come quella.

    Ricevute le generalità l'addetto si mise in contatto con le frequenze della marina attraverso la sua trasmittente comunicando nome e grado del nuovo giunto. Fece fare un controllo in amministrazione.
    Da lì gli risposero che vi era un Seinjii Akuma facente parte della missione denominata "Sotto Zero"*. Quindi il portuale lo interpellò di nuovo.

    "A quale missione era stato assegnato?" domandò.

    Una risposta corretta l'avrebbe lasciato andare verso le mura, nel frattempo avvisate, e da lì dove preferiva a Kiri in quanto suo legittimo "dipendente".

    Una risposta sbagliata l'avrebbe esposto ad un mare di guai.

    CITAZIONE
    * Presupponendo il tuo BG così come l'hai raccontato la missione alla quale sei stato assegnato dev'essere quella citata nel testo.
    E' un modo per dire che sei di Kiri legalmente e non tramite sotterfugi ^^

     
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    …Domande …


    Tutte quelle inutili chiacchiere mi erano chiare, ma le ritenevo comunque inutili, specie perché bastava chiedermi informazioni, o altro. Eppure sapevo che quelle burocrazie erano importanti al fine della salvaguardia del villaggio. Sorrisi alla domanda. Sapevo bene il nome di quella missione, quindi non tardai nel rispondergli, rivelando non solo il nome della missione, ma anche informazioni aggiuntive, sotto un certo punto di vista assolutamente inutili a quei shinobi.
    <<Il nome della missione è “Sotto Zero”. Si tratta di una missione di recupero di un relitto nelle di Genosha. >>
    Poi mi amareggiai leggermente.
    <<Missione purtroppo fallita, a quanto potete constatare. >>
    Ma non c’era tempo per ricordare le vittime. Sapevo di dover fare rapporto ai ninja sui piani più alti, e sapevo che, visto il tempo di non ritorno, ero nella lista dei morti. E la cosa non mi dispiaceva, anzi. Forse l’atteso ritorno m’avrebbe permesso qualche giorno di riposino in più. Sorrisi.

     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Il Vento or filtrava tra i corvini capelli, la scena era la medesima di tante altre volte, il panorama così famigliare s’ergeva ormai vicino alla normale vista, le barca, le banchine e i colori di quei luoghi, il sapore del mare e dell’aria salmastra, eppur questa volta un sapore amaro avvampava nell’aria, l’amarezza d’aver abbandonato un villaggio, in un momento d’estremo bisogno, a causa di personali debolezze, del bisogno di una vita tranquilla, una vita “Normale”.
    Vita che aveva sedato la sua sete di conoscenza, di lotta, di sangue sor per un periodo esiguo, ribaltandolo per il resto del tempo, in una estrema situazione di disagio, d’inadeguatezza, di rigetto, sino a spingerlo all’agognato ritorno.
    Chi a Kiri era Rimasto? Quali erano le attuali situazioni del paese ... ?
    Domande la cui retorica risposta avrebbero trovato sol nel rientro.
    Com’era Cambiata L’amata Kiri?

    [...]

    L’istabile traghetto che dalle lande ad est l’aveva portato sin lì, s’apprestava ad attraccare, la figura che dal ponte avvolto nei suoi abiti ninja, s’apprestava a raggiungere la scala d’attracco, or fissava lo sguardo sul molo, a tentar di scorgere qualche volto noto.
    La scura capigliatura, legata da un laccio poggiava sulla spalla destra, completamente avvolta come tutto il corpo in un bianco manto, chiuso sul davanti, da una cintola in corda del medesimo colore.
    Il coprifronte di Kiri, giaceva coperto, sul braccio destro, alla vista avrebbe brillato come non mai, segno di una meticolosa cura nel ripulirlo, ad assegnar a quel simbolico oggetto il nuovo legame che s’apperestava a ristabilire con la nazione.
    Posato piede sul molo avrebbe atteso che qualcuno, controllasse il nuovo arrivato...


     
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  14. Impiegato di Kiri
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    Al molo era attraccata una nuova imbarcazione, giorni dopo l'arrivo di un kiriano. Sovente arrivavano e partivano navi, e barche di pescatori. Più raramente avventurieri o naufraghi. Ma quella persona che scese non aveva l'aria da naufrago, tutt'altro.
    Gli si avvicinò la guardia di turno vedendolo arrivare come contornato da un'aurea bianca, data dal suo vestito.

    "Buongiorno signore, cosa la spinge su quest'isola?" domandò l'uomo che non conosceva Etsuko.

    CITAZIONE
    Mi par di capire che il coprifronte è nascosto...

     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Un’uomo che pareva essere un semplice impiegato gl’assavvicinò, ed Etsuko ebbe una stranissima sensazione nel non essere riconosciuto, quasi un fastidio, eppur le sue gesta, in positivo o non erano state motivo di clamore a Kiri, or tutte affossate nel mare di leggende e ricordi ben lontani e poco rivangati.
    L’uomo ammantato si portò incontro all’impiegato...

    cosa spinge su quest'isola un chunnin della nebbia...?

    Le parole fluivano lente e ben definite, minacciose nel tono calmo, ma con un fiero e altero ego proclamato.

    Lasciami passare, ho bisogno di tornare alle mie dimore nel quartiere Akuma, il mio nome è Etsuko dell’omonimo clan... e questa ne è la prova!

    Avrebbe mostrato il coprifronte, son per pochi istanti ribadendo il diritto al Transito.

     
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129 replies since 1/11/2008, 17:10   3066 views
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