[Primo Accesso] Il Porto

[Free GdR] [Macro GdR]

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  1. Ryuwhan
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    Per tutto il tempo trascorso da quando è uscito dall'ufficio dell'ombra d'acqua ad ora il bambino non ha fatto altro che pensare alle ultime parole del capo del Letamaio. La Poliziotta è morta, come o quando Ryuwhan non lo sa; un'altra cosa che non sa è sicuramente cosa esattamente comporti per lui la morte della donna con la quale aveva stipulato quel famoso "contratto". Forse nulla, forse tutto.

    Intanto però Ryuwhan ha ora due mesi lontano dal Letamaio, lontano dalle missioni, dall'accademia, per cercare il misterioso utilizzatore di fuuinjutsu che qualche giorno prima aveva fatto la sua scenica comparsa nel villaggio.
    La sua prima meta sarà il paese dell'erba, dove Ryuwhan spera di collegare la recente missione e la comparsa dell'uomo nero.

    In pochi minuti raggiunge il porto del Letamaio, dal quale spera di potersi imbarcare per arrivare nel continente a ovest.
    La cosa che cattura la sua attenzione, istantaneamente, non è però una grossa nave, né una grande folla di gente, né gli edifici in rovina ai quali è tanto abituato; no, una grossa, enorme, colossale salamandra... o lucertola, è tranquillamente ammollo nell'acqua salmastra a ovest del porto.
    Ci vuole poco perché il bambino ricordi l'esperienza incredibile nel Paese dei Vulcani, dove aveva visto proprio dei mostri simili a quella. Cosa ci fanno qui ora quelle bestie?

    Nel momento in cui il bambino sale su un alto edificio del porto per vedere meglio, quella mena un ruggito lancinante; il senzatetto deve portarsi le mani alle orecchie, ma non prima di aver sentito una voce più che familiare, proprio quella che gli aveva intimato di cercarla in caso fosse sopravvissuto ad una caverna piena di lava senza ancora conoscere il chakra colloso.
    Ryuwhan socchiude gli occhi per focalizzare la vista, e sulla testa del mostro lo vede: La Stellina.

    Crea una stringa bella grande, larga almeno tre metri:

    Stellina.

     
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    Vedi anche tu quella scritta in lontananza Brennblut? Fece la lucertola, inclinando appena il capo di lato. Febh si spostò in avanti con pochi rapidi passi, fino a raggiungere la punta del muso della sua cavalcatura, sporgendosi in avanti con una mano sollevata sulla fronte, a ripararlo dal sole. Uhmm..in effetti sembra ci sia scritto qualcosa...S..T...E...No, non capisco benissimo. Avvicinati.

    Mi dai fastidio se stai sul naso...e non è dignitoso, devo forse ricordarti il mio rango? Lo Yakushi alzò gli occhi al cielo, tornando nella sua posizione precedente. Uff, ok, ok, non c'è bisogno di scaldarsi... La lucertola avanzò lentamente ma inesorabilmente, sollevando enormi volute di vapore che forse un osservatore casuale avrebbe trovato minaccioso (ma non certo i custodi di Kiri, no?) E' solo la decima volta che fai una battuta simile Brennblut... mormorò sconsolato il Principe delle Lucertole. Comincio seriamente a pentirmi di tanti eventi passati.

    Uh? A che ti riferisci? A niente...a niente...Ora riesci a leggere? Si erano avvicinati di circa cinquanta metri, ed erano decisamente a breve distanza dalla costa. Si, ora leggo. Stellina. Non capisco... In effetti aveva come un bruciore sul fondo della nuca (succedeva sempre quando un ricordo o un pensiero si sforzava per farsi avanti in mezzo alla lanugine) ...ma in linea di massima non mi piace. Mormorò accigliato. Non ricordo simili accoglienze in passato...prova a lanciare un fuoco di artificio in risposta e vediamo che fanno.

    La lucertola acconsentì, aprendo la bocca e scaraventando una vera e propria meteora infuocata verso il cielo, dove esplose in numerose meteore più piccole che si spensero dopo qualche secondo. Nessuno lo avrebbe preso come un minaccioso colpo di avvertimento, no?
     
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  3. Alkaid69
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    Ryuwhan guarda con pacatezza la palla di fuoco e terra che schizza ora contro il cielo. Un attacco? Che dopo aver distrutto un intero covo di bracconieri, la stellina abbia deciso di distruggere anche l'intero porto del letamaio, o forse il letamaio stesso?
    Probabilmente a Ryuwhan importa poco, ma cosa ne sarà di lui?
    Scende dall'edificio e si ripara dietro l'angolo formato dalle sue mura, proprio nel momento in cui la palla esplode, dividendosi in una miriade di palline più piccole (anche se da questa distanza non potremmo dire quanto esattamente queste siano piccole).
    Il bambino si aspetta probabilmente che queste prendano improvvisamente vita e si scaglino come una letale pioggia di fuoco sul circondario, ma nulla di tutto ciò accade: le palline svaniscono, il calore anche, e Ryuwhan comprende: è stato forse un segnale di comprensione da parte della stellina: lo ha salutato...

    Non sappiamo se il senzatetto se ne sia rallegrato o meno, ma appurato che non c'è pericolo alcuno, è pronto a salpare verso il suo obbiettivo: la piccola digressione è terminata, la stellina lo ha riconosciuto (forse) e lui può tornare al suo obbiettivo: la ricerca dell'uomo nero.

    Una delle navi sembra voler salpare il più presto possibile per allontanarsi da una catastrofe che probabilmente annusa nell'aria dopo la comparsa della stellina (è puzza di bruciato), e il bambino prende al volo l'occasione: non c'è tempo da perdere, il Paese dell'Erba aspetta.
     
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  4. Weasel
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    Compito ingrato~ 001



    Dopo la separazione da Kotaro Ame aveva avuto un periodo particolarmente intenso. Dopo aver avuto a che fare con il Mizukage aveva deciso di andare a cercare il suo compagno il prima possibile. Aveva rischiato già troppo, ed era stufa di muoversi sempre in solitudine. Durante il ritorno al luogo per loro incontro -mancavo ancora alcune settimane alla data fissata- aveva deciso per una sera di dormire al chiuso, in una locanda lungo la strada. Col senno di poi sarebbe stato meglio se avesse dormito al freddo, e perchè no sotto una tempesta di neve.

    Per quell'incontro con altri esseri umani aveva scelto dal suo vasto arsenale di identità quella di una donna, giusto per cambiare; una prostituta che aveva visto ad Iwa per la precisione. Non raccomandabile, ma che pareva adatta a quel luogo infame, tetro e poco probabilmente abitato da gentiluomini. Se le andava bene sarebbe anche riuscita ad adescarne un paio e a rubargli tutto quello che avevano. Le sue finanze non erano in forma e un incasso sarebbe stato utile. Una volta dentro si godette le occhiate del barista e dei presenti, tutti uomini, tutti probabilmente del tutto innocui in confronto a lei. L'unico che non la guardava era un bell'uomo nell'angolo, con alcuni piercing sul viso ma dei lineamenti interessanti. Molto più interessanti comunque della marmaglia la dentro, il solo fatto che non l'avesse guardata, poi, costituì per la ragazza una sfida, e decise così di sedersi al suo tavolo. «Ehi, come mai un bell'uomo così solitario?» Quella fu la prima battuta della serata, l'ultima, in una camera al piano di sopra fu: «Si dio! Dio! Si! Ancora!».

    La conclusione del loro incontro però non fu così prevedibile. Quando Ame infatti gli puntò un coltello alla gola, sorridendo, per farsi consegnare tutti i suoi averi, l'uomo, con una velocità innaturale, e molto superiore alla ragazza, le fu dietro e le bloccò le braccia. «Un cazzo di shinobi. Dovevo immaginarmelo» ringhiò Ame «Non che tu sia da meno ragazzina. O sbaglio? Però le brave kunoichi non rubano agli altri no? Se però sarai gentile e metterai via quel coltello potrei darti molto di più di quello che potresti rubare qui e ora...»

    [...]


    L'uomo della taverna le aveva chiesto di portargli un ragazzo di Kiri, e in cambio l'avrebbe pagata una somma davvero notevole. Ame ovviamente non ci aveva pensato due volte. Nori, o una cosa simile, questo il nome scritto sul foglietto che aveva in tasca e che identificava il suo bersaglio. Peccato però che nei giorni scorsi avesse piovuto forte, e ora l'unica cosa che si leggeva di quel foglietto erano degli ideogrammi rovinati.

    Ci aveva messo alcuni giorni a scoprire chi era questo Nori, (il cui cognome a quanto pareva era Kikin) e soprattutto a scoprire da dove venisse. Una volta nel suo villaggio però, le era bastata mezza giornata per capire che tipo fosse. Un Genin dell'Accademia piuttosto cresciuto con un'inclinazione per l'autosoddisfazione poco comune nei seriosi membri dell'Accademia. Pareva più simile a lei che a un qualunque Shinobi e questo era quello che l'avrebbe aiutata a portarlo via dal villaggio. Il bordello del posto le aveva presto presentato una ragazzetta dai capelli scuri e gli occhi sottili che a quanto pareva era la preferita del suo obbiettivo. Ottimo, si somigliavano pure. Un colpo alla nuca e un'interrogazione mentale le fornirono ulteriori informazioni si chi stava cercando.

    Si era arricciata i capelli e truccata accuratamente: con della terra chiara aveva dato l'illusione di avere la fronte più ampia della realtà, e con del fard scuro si era affilata il mento. Era estremamente simile alla ragazza, e due buchi sui lobi delle orecchie fatti con un ago rovente le permisero di indossare un paio di orecchini pacchiani che completavano il travestimento. Neinte Henge per quella volta, era necessario che fosse il più possibile una comune cittadina. Avrebbe dovuto annullare completamente il suo Chakra [Chakra Nullo].

    Così ora era in una barchetta al porto di Kiri, che remava, male e lentamente, (come se non avesse mai visto un remo) verso il porto. Una volta arrivata a un molo sarebbe iniziata la recita. «Signore, signore! Scusi! Mi aiuti! perfavore!» La voce nasale e poco intelligente [Recitazione] terminava il personaggio: una giovane e graziosa prostituta (come si capiva dal mantello che la copriva interamente, di un improbabile color giallo e viola con aggiunte di pizzo nero) evidentemente incinta. La ragazza si sarebbe rivolta al primo uomo con l'aspetto di una guardia, di un guardiano, o di un ninja che avesse trovato per farsi aiutare a scendere e ormeggiare la barca. Poi, sempre attaccata con un braccio al proprio salvatore e con un'altro alla propria pancia avrebbe continuato «Oddio signore la prego mi aiuti. Sono qui... sono qui per cercare una persona. So che deve essere arrivato qui non tanto tempo fa! Si chiama Nori! Nori Kikin è il suo nome! La prego, lei sa se è arrivato qui? Potrebbe trovarlo per me? portarlo qui? Io... devo parlargli... è andato via senza aspettare e ora... deve sapere che avrà un figlio! Per piacere non mi abbandoni anche lei...» Gli occhi della povera sventurata pieni di lacrime erano veri, ad Ame non era mai riuscito difficile piangere a comando, specie per ottenere qualcosa.

    Se la guardia o chi per lui fosse riuscito a portare il ragazzo da lei non avrebbe perso un attimo e una volta che l'avesse avuto a portata d'orecchio e quindi che lui avesse visto che in realtà non era la sua piccola puttana ma una ragazza differente, avrebbe continuato con la stessa vocina cantilenante ma parladogli pianissimo e avendo cura a fermare il discorso ogni qualvolta qualcuno si fosse avvicinato a più di una decina di metri «Tranquillo ragazzo. Non sono qui per un test di paternità e ovviamente non solo la tua amichetta. Sto solo lavorando per uomo che vuole incontrarti a tutti i costi, e ti sarei estremamente grata se tu decidessi di venire con me spontaneamente» Poi gli avrebbe sorriso e gli avrebbe preso una mano stringendosela al cuore «Non so cosa voglia da te, ma credo che potrebbe offrirti di meglio di quello che hai trovato qui tra questi pescivendoli» Poi un bacio su una guancia «È un uomo abbastanza ricco da offrire a me quanto basta per venire a mettermi in pericolo quaggiù per recuperarti, e fidati, io non mi faccio pagare poco.» Avrebbe poi preso il viso del ragazzo tra le mani, come se fosse la cosa più preziosa del mondo «Sono passata da casa tua ragazzo. E non mi è difficile capire perchè te ne sei andato, chi potrebbe trarre piacere da un posto del genere? Fidati, venire con me potrebbe farti scoprire alcune cose che qui non vedrai mai, costretto come sei ad obbedire agli altri e non a quello che vuoi. Che dici, andiamo? Ah, e vedi di dipingerti un'espressione sorpresa in faccia. A quanto pare ti ho appena detto che diventerai padre» Ame ne approfittò, baciare un bel ragazzo non era reato, e baciare il padre di suo figlio sarebbe stato appropriato no?


    Se invece di una guardia, al molo, avesse visto scorto direttamente il ragazzo non si sarebbe lasciata sfuggire l'occasione e si sarebbe rivolta direttamente a lui. Il problema era, cosa avrebbe risposto Nori?




    Come potete ben vedere il mio pg non intende entrare a Kiri ne molestarvi particolarmente, vuole solo il pg del caro Casìn!

    Questa giocata vuole essere quella introduttiva al futuro apprendimento del pg della TS "Ricevitori di Chakra" oltre che, ovviamente, un modo per uscire dal villaggio.

    Come al solito, ma sapendo che sarà sicuramente così, chiedo lealtà nel gioco e soprattutto divertimento :asd:

    Ah! Al momento Ame è sotto l'effetto di Chakra nullo.
     
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    Luke, non sarò mai tuo Padre
    Nuovamente per il Piacere

    Era passato poco più di un mese da quando Nori era arrivato al villaggio della Nebbia. Non si poteva dire però, che il percorso di piaceri del ragazzo non aveva avuto successo, anzi, si era dato alla pazza gioia. Dopo la sua registrazione, si era subito recato a comprare delle sigarette, tantissime sigarette. Aveva imparato lo stesso giorno il piacere perfetto che potevano dare, e adesso non poteva più farne a meno. Ogni singola fumosa che accendeva e si godeva, lo lasciava con l'amaro in bocca e lo spingeva a fumarne altre. Veniva regolato soltanto, ogni tanto, dal suo buon senso, che gli imponeva un limite o almeno una piccola pausa.

    Ma non si era certamente limitato a provare il piacere che poteva dare una sigaretta. Aveva iniziato a frequentare ogni genere di locale reputato "adatto a soddisfare le proprie voglie" e stava iniziando a conoscere gente, più o meno, con le sue stesse idee. Anche se non vi era nessuno legato strettamente al piacere come lui. Trovava sicurezza e sollievo nel passare notti di sesso sfrenato con qualche ragazza conosciuta per strada. A parte la benda in un occhio, poteva vantarsi di essere un bel ragazzo, e con le giuste parole non era difficile far colpo; specialmente se davanti aveva prostitute o ragazze bisognose di Ryo. Si ritrovava spesso a guardare il tramonto in maniera romantica con una ragazza, sussurrava qualche parola dolce e romantica tanto per far breccia nel suo cuore e "facilitarsi il lavoro per dopo". Una volta sicuro di averla resa alla sua mercé, poteva considerare soddisfatto il suo vizio giornaliero, per poi sparire nel nulla lasciando la ragazza tra lacrime e rabbia. Aaaah, quanto gli piaceva quella vita.

    Era diventato un cliente abituale di una locanda conosciuta più come un bordello. Lì aveva conosciuto la sola ragazza che, grazie alla sua bellezza, non gli era venuta a noia. Almeno un paio di volte a settimana si recava in quel posto, per vederla e chiaramente usufruire dei suoi "servizi". Nessun fraintendimento è! Non provava nessun sentimento per quella ragazza, la vedeva soltanto come un'altra forma perfetta del piacere e quindi, come le sigarette, voleva stare con lei il più possibile.

    [ ... ]



    « Oh sì, diecimila, anzi, centomila altre ragazze! » Si trovava ad osservare il tramonto, vicino alla zona portuale, con la sua prossima "vittima", una certa Maru Yukako, figlia di un uomo abbastanza ricco da organizzare ogni settimana tre feste nelle sue proprietà. Ovviamente, Nori l'aveva conosciuta lì quello stesso giorno. « Dai! Non scherzare! Mi giuri che sono l'unica? » Il giovane la guardò negli occhi con aria seria. Era proprio un cafone. « Ti amo. » Lei si fece cadere tra le sue braccia. Ormai era consapevole che quella notte sarebbe stato impegnato, molto impegnato.

    Quella sera, però, il Karma aveva riserbato qualcosa di diverso per quel ragazzo. Quest'ultimo lo capì subito, quando sentì un uomo gridare il suo nome, non era molto lontano. « Nori Kikin! Una donna ti sta cercando con una certa urgenza! Recati immediatamente al molo! » Il giovane non se lo fece chiedere una seconda volta e lasciò la povera Maru cadere a terra, per poi recarsi di corsa verso il suoi interlocutore. Una volta vicino esso si rivelò una guardia e lo condusse con una certa fretta verso la ragazza bisognosa di lui. Era già pronto a mettersi sulla difensiva, urlando: "Non ho mai visto questa donna in vita mia!" Poi, notando in lontananza che assomigliava alla sua ragazza preferita rimosse dalla sua testa quell'idea. Che cosa l'aveva spinto a cercarlo? Giusto ieri si erano visti e avevano passato una notte di passioni insieme. No, c'era qualche problema.


    Infatti, da vicino, la donna non si rivelò essere la sua speciale amica del bordello, ma una donna ben truccata che le assomigliava moltissimo. Per giunta, sembrava pure incinta. Ella si avvicinò, lasciando pochi centimetri di distanza e avviò una conversazione con un tono basso, in modo da non farsi udire da orecchie indesiderate. Lei sembrava conoscerlo molto bene, mentre lui non aveva la minima idea di chi fosse.

    Le sue parole erano come coltelli che si infilavano nella mente del ragazzo, aprendo pian, piano ferite sempre più grandi. Lavorava per un uomo potente è? Che c'entrava con lui questo tizio? Come poteva essere già così famoso anche se viveva a Kiri da pochissimo tempo?
    Le domande stavano diventando troppe e avere delle risposte era diventato di estrema necessità. Poi arrivò la ciliegina sulla torta. Aveva tirato in ballo il piacere, il sommo piacere. Sì, era proprio degna della sua attenzione.

    Si stava lasciando trasportare dalle sue parole, ormai non sapeva più in cosa credere. Fino a pochi istanti fa, Kiri gli sembrava il posto perfetto. Adesso era messo in dubbio anche questo. Esisteva dunque un posto migliore? Senza il controllo dell'Accademia o di qualche amministrazione? Troppo bello per essere vero. Forse, l'uomo misterioso sarebbe stato il suo lasciapassare per un piacere ancora più grande. Ormai aveva già scelto, avrebbe seguito quella ragazza. Fu un po' deluso dal suo carattere, però. Si era lasciato influenzare veramente facilmente. Una bella ragazza con una bella proprietà di linguaggio... basta davvero così poco per ammaliarlo? Bhé, poco non era e a lui andava benissimo così, sopratutto se di mezzo vi era pure un bacio. Si lasciò andare a quel momento, prendendo anche un po' di tempo per trovare un modo di continuare la scenetta della donna incinta in cerca del padre.

    « Ma è una notizia magnifica! Perché non sei venuta a dirmelo subito! » Accarezzò dolcemente il volto della ragazza. « Dobbiamo andare subito ad avvertire i miei familiari. E anche i tuoi! Tutti devono sapere che Nori Kikin diventerà padre! » Traspirava frenesia, gioia, stupore. La sua movenza delle mani, le sue premure per la ragazza. Tutto sarebbe sembrato naturale, o almeno lo sperava. [Recitazione] Poi, come precedentemente era stato fatto a lui, prese fra le mani il volto della ragazza e avvicinò la bocca al suo orecchio. « Posso sapere il tuo nome? È maleducazione parlare di certi argomenti con una bella ragazza senza nemmeno sapere come si chiama. » Una volta ottenuta la risposta, si allontanò di qualche passo da lei e la prese per mano. « Dobbiamo subito andare! Non abbiamo molto tempo! Non vorrai mica partorire e non informare i tuoi di aspettare un figlio, vero?! » Continuava ancora la falsa e fece cenno alla giovane di fargli strada. [Recitazione]

    Una volta soli, avrebbe terminato il simpatico siparietto rivolgendosi a lei, con un fare interessato. « Sai, devo ammetterlo. Presentarti così, proponendomi un incontro alla ceca con un tizio misterioso. Sono attratto da te. Ti auguro soltanto di non continuare a ronzarmi vicino, ti scotteresti. » Bhè, non stava cercando di far colpo, ma almeno stava continuando quello che precedentemente era stato interrotto. Insomma, non passare la notte in bianco sarebbe stata una novità per lui. Si accese una sigaretta. Adesso anche la giovane che stava accanto a lui sembrava una rappresentazione del piacere. Era scaltra e bella, cosa poteva chiedere di più? E inoltre, questa figura misteriosa che stava dietro di lei lo incuriosiva, era come una calamita per lui. Adesso voleva arrivare in fondo a questa questione.
     
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  6. Weasel
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    Compito ingrato~ 002



    Ottimo, il pesce aveva abboccato all'amo, ora doveva solo riavvolgere il filo e portarlo in barca, letteralmente. «Nishi fiorellino, mi chiamo Nishi. Ora continua la farsa e seguimi!». Conducendolo alla barca Ame non avrebbe fatto altro che continuare la commedia nella meniera più credibile possibile, se poi avesse rivisto la guardia che le aveva portato la sua preda le avrebbe anche rivolto un sorriso grato aggiungendo con quella sua voce acuta e sciocca [Recitazione] «Oh signore grazie di avermelo portato! Grazie Grazie! Avvisi lei tutti eh! Verremo a stabilirci qui sicuramente! Oddio sono così emozionata! Non appena potrò viaggiare di nuovo farò in modo di portarle una torta! Grazie signore! Oggi mi ha ridato una famiglia! Non vedo già l'ora di tornare qui tutti e tre insieme!» Disse toccandosi il pancione, per poi aggiungere, stavolta rivolta al ragazzo «Pfui, imbecille. Forza sbrigati, devo portarti fuori dal loro raggio d'azione il prima possibile»

    [...]


    pg1d
    Se non avessero incontrato altre difficoltà nel lasciare il porto Ame avrebbe fatto remare il ragazzo lungo la costa fino a che non si fossero trovati a circa una decina di chilometri dal villaggio. Li, al sicuro in mezzo al mare, dopo poco sarebbe caduta la farsa. Tornando ad utilizzare la sua vera voce, per niente acuta, ma bensì estremamente fredda e bassa avrebbe intimato al compagno di viaggio: «Dammi i polsi. Devo fare in modo che non possano percepirti ancora da qui in poi» A quel punto avrebbe preso le braccia del ragazzo e le avrebbe legate di fronte a lui con un pezzo di Kudatsune [Nodo Gordiano] «Non agitarti. Non mi interessa averti prigioniero, ne fare giochetti... adesso. Ma finchè rimarrai legato con questa non potranno sentirti nemmeno se lo vogliono, ora silenzio». Fermata la scialuppa Ame si sarebbe liberata del mantello e degli orpelli usati per interpretare la prostituta e dopo averli avvolti attorno a un sasso li avrebbe buttati in mare. Sempre con l'acqua di mare si sarebbe pulita il viso dal trucco e si sarebbe bagnata i capelli, i quali una volta umidi sarebbero stati tagliati di nuovo molto corti usando un coltello che teneva nascosto nello stivale sinistro. Della ragazza del porto ora non c'era più niente, sotto gli abiti da viaggio si intuiva un corpo tutt'altro che voluttuoso, ma duro, scattante e nervoso.

    Ame avrebbe preferito anche nascondersi con una Henge, ma al momento doveva accontentarsi di rimanere celata alle percezioni [Chakra nullo ancora attivo]. Solo a quel punto avrebbe risposto alle provocazioni del giovane «Chiariamo subito una cosa bocciolo di rosa, io non ti ronzo vicino, io se voglio ti spezzo il collo su questa barca e ti ributto in mare senza nemmeno rovinarmi un'unghia» Cosa che comunque non era possibile più di così. Osservando le mani della ragazza non sarebbe stato difficile notare calli e cicatrici, tipici di mani decisamente meno femminili. Così allo stesso modo, se Nori avesse avuto modo di osservarle la schiena avrebbe visto un'ampia cicatrice superficiale che le arrivava fino quasi alla nuca. La ragazza però gli rivolse un sorriso ammicante, prendendolo palesemente in giro «Di cose che scottano qui ne vedo solo una» disse lanciandogli un'occhiata ai pantaloni «Ma se in questo momento dovessi metterla su un piatto di una bilancia a far da contraltare a tutto quello che ci guadagno con questo lavoro... beh, ti auguro di averlo di piombo perchè non penso che potresti vincere» Mentre continuava a remare verso terra poi aggiunse «Credevo sarebbe stato più difficile convincerti a venire con me. Hai mai pensato che spendere tutte le tue energie a cercare solo qualcosa che ti faccia godere di più, come me al porto, o la sigaretta di prima, ti rende una preda facilissima? Stare dal lato della vittima forse ti aiuterà a trovare uno scopo migliore» Ame poi tornò a remare, lasciando il ragazzo ai suoi pensieri.

    Percorsero ancora svariati chilometri prima che la ragazza individuasse un posto abbastanza nascosto per attraccare. Li, aiutato il ragazzo a scendere, si premurò di portare la barca a riva, sfondargli il fondo con un paio di calci e portarla di nuovo in acqua per farla affondare. Poi condusse il ragazzo in una caverna non molto lontana da li, difficilmente raggiungibile se non si conosceva la sua esistenza, ma con un'ingresso piccolo e dotata di alcuni beni d'emergenza messi li da Ame appositamente in previsione di quel momento. «Ora faremo un gioco. Tu mi dirai che cosa possiedi che un uomo vuole così tanto da minacciarmi e offrirmi una somma spropositata per portarti da lui. Inizia, e sappi che per ogni bugia intendo trattarti come hai trattato le tue "ragazze". Mi sono informata su chi sei prima di venirti a prendere, e non credo che nessuno di noi due voglia che tu viva il divertimento tutto dall'altra parte. D'altronde potrei anche scoprirlo da sola entrandoti in testa a forza, ma non vorrei fare danni a questa testolina graziosa» Disse prendendogli il viso con una mano. Nori ovviamente non poteva sapere che Ame non era un'assassina, ne una torturatrice, ma avevano ancora dieci ore prima di mettersi in marcia per raggiungere il luogo dell'incontro, e lei non intendeva presentarsi impreparata. Non era stupida e non si era fidata di quell'uomo mentre erano a letto insieme, adesso, mentre correva il rischio di trovarsi mezza Kiri alle sue spalle, voleva essere preparata.




    @Casìn: Non rispondere qui al porto, ma apri un nuovo topic qui e intitolalo: "Cambio di prospettiva" - sottotitolo: [Free Gdr - Nori e Ame] :zxc:

    @Eventuali Kiriani: considero questo mio post come l'ultimo valido per venire a tentare un'incursione/attacco/inseguimento. Casìn risponderà apposta in un topic separato così da lasciarvi la possibilità di intervenire quando volete senza scombinare la storia. Se decidete di non farlo però noi procediamo liberi e belli di là.

    Chakra: 290/300

    Chakra Nullo
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)
    L'utilizzatore azzera il proprio flusso di chakra, rendendosi completamente occultato nei confronti del sesto senso dei sensitivi e qualsiasi forma d'individuazione del chakra. Non sarà possibile utilizzare il chakra mentre mantenuta attiva la tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: ½ Basso )
    [Specializzazione Sensitivo]

    Nodo gordianoArte: Legare qualcosa con la corda rende l'oggetto automaticamente sotto l'effetto di Chakra Nullo. I nodi fatti con la corda posso essere scioti solo da due energie superiori.
    [Richiede Chakra Nullo]
    [Consumo: ½ Basso]
    [Quarto Slot]
    [Da Chunin in su]
     
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    I minuti passavano e nessuno si faceva avanti, nonostante i fuochi d'artificio. Qui è cambiato qualcosa dall'ultima volta che sono venuto...rispondevano molto prima. E dire che sto anche cercando di esere gentile e rispettare il loro Embargo...voglio solo parlare con Shiltar e posso benissimo farlo senza entrare se proprio non vogliono cambiare idea...prima che io lo riempia di sberle. Borbottò lo Yakushi, lamentandosi a gambe incrociate sulla fronte della Lucertola. Brennblut, probabilmente ti ritengono minaccioso. E per quale motivo? Sono fermo qua e ho chiesto di parlare con il Mizukage. Non ho nemmeno minacciato! Si, ma... Questa storia mi sta davvero seccando. Gli do mezz'ora e poi io entro, e al diavolo il loro Embargo. La Lucertola preferì lasciar stare, alzando gli occhi al cielo.

    Oh, finalmente si sono decisi. Annunciò lo Yakushi spalancando le braccia mentre una nave cominciava ad armarsi per partire. Certo, con tutti i ninja che ci sono avrei immaginato che volessero parlare a distanza o venissero qui a piedi...mah. Diamogli il tempo di arrivare. Come preferisci Brennblut, anche se non mi sembrano intenzionati a venire qui. Tu dici? In effetti la nave prese il mare, cominciando ad allontanarsi ma non certo nella direzione dell'amministratore Otese e delle sua cavalcatura.

    Ma che stanno facendo? Hanno sbagliato completamente rotta! Brennblut, continuo a dire che non hai una chiara visione della situazione...perchè non ti comporti come durante la battaglia al Vulcano Sotterraneo? Ma che serve andare al 100% se non c'è bisogno? Quelli là hanno solo sbagliato rotta, e ora mi aiuterai ad andare da solo. La lucertola aggrottò la fronte mentre lo Yakushi si metteva in piedi. Vuoi che li insegua? Non pensi che un simile atto potrebbe venire frainteso? Ma quando mai? E' palese che siamo qui in pace...ad ogni modo no, vado solo io, in fondo sono io che devo parlamentare, no? Ssalkampf si ritrovò a pensare a quando avevano scelto lo Yakushi come mediatore nella grande faida tra le tribù di lucertole, e a quanto grande fosse stato il loro errore. Devi solo darmi una spinta! Febh corse verso la coda del rettile, che con un guizzo si sarebbe levata in alto, a mò di catapulta, scaraventando il ninja come fosse un proiettile umano diretto proprio contro la nave.

    E così facendo atterrò pesantemente sul ponte di quella nave in allontanamento, frenando l'impatto con tutta la potenza del suo controllo del chakra (il legno si daneggiò impercettibilmente). Allora...si può sapere dove stavate pensando di andare? Scandì con voce abbastanza alta da farsi udire da tutti i passeggeri. Certo, forse avrebbero potuto fraintendere il suo sguardo corrucciato, l'arrembaggio improvviso e la non proprio felice scelta dei termini...in realtà Febh voleva davvero sapere dove stavano andando, nell'idea che avessero sbagliato rotta.
     
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    Dalle Nebbie del Passato...

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    Ritorno nel paese delle Nebbie...

    ShinodariaKiririd



    Suna

    CITAZIONE
    Ciao Cugina, va meglio?

    Mi spiace non aver azzeccato la scelta, in quella missione per riportarti a casa, ma era abbastanza casuale. Ho saputo che sei a Suna ed io sono tornato da poco da una missione che mi ha tenuto impegnato fin'ora. Sinceramente, ho deciso di rallentare con le missioni per un po'. Ho i miei motivi.
    Che ne dici di fare un salto a Kiri? Vorrei poterti venire a trovare di persona, ma purtroppo con due pesti per casa come le mie figlie in questo momento non posso molto muovermi da Kiri. Non so se qualcuno te l'ha detto, ma ci sono stati attriti tra Kiri e Oto ultimamente, per cui abbiamo deciso di impedire agli otesi di entrare a Kiri. Non credo sia cambiata la cosa negli ultimi mesi, ma per te farò un'eccezione. Sei una mia parente, e sei stata fin troppo lontana da Oto per pensare anche solo lontanamente che tu possa costituire un problema.
    Aspetto una tua risposta, dimmi quando verrai che mi farò trovare fuori dal villaggio ad attenderti.

    Itai

    p.s. Non so se per te è un problema rivedere Ryutsuki. Fammi sapere anche questo e vedrò di tenerlo alla larga. Comunque, è cresciuto tantissimo... e si è tinto i capelli. Immagino sia colpa dell'età, vero?

    Il destinatario della missiva ripiegò accuratamente il foglio di carta.
    Non aveva necessità di rileggerlo una seconda volta.
    Per quanto le fosse stato caldamente suggerito di prendersi un lungo periodo di convalescenza, in virtù degli ultimi trascorsi, sapeva che non poteva semplicemente ignorare quella richiesta e continuare per la sua strada.
    Si lasciò andare ad un profondo sospiro nel pensare a Ryustuki.
    Non se la sentiva ancora di confrontarsi con il bambino.
    Era perfettamente consapevole di averlo abbandonato, lasciato da solo in una terra straniera, lontano da qualunque tipo di affetto, con la sola speranza da parte sua di aver fatto la scelta giusta... o perlomeno l'unica che potesse fare per salvare da Oto un erede dei Kaguya.
    Si concesse un lieve sorriso nel pensare che il ragazzino avesse preso da entrambi i genitori quella vena ribelle che scorreva nel loro sangue.
    Si era colorato i capelli... Ma Itai si era ben guardato di lasciare a lei tutta la sorpresa di scoprire di che tonalità fosse la chioma del piccolo ribelle.

    Scelse di partire una notte di fine estate, lasciando sul tavolo un biglietto in cui aveva vergato poche righe dirette a Shaina.
    Andava a Kiri a chiudere una parte del suo passato.
    Non era detto che fosse giunta l'ora di un confronto, ma forse era il momento di cancellare ogni menzogna dalla sua vita, soprattutto dopo aver perso a Grimdad, l'infante che in qualche modo poteva essere considerata la sorellina di Ryutsuki.

    Abbandonò la sicurezza e il calore di Suna per avventurarsi in un ambiente più freddo e, probabilmente, ostile, ma in fondo non aveva nulla da nascondere. Ed erano trascorsi molti mesi da quando era stata considerata uno shinobi di Oto.


    Il porto di Kiri

    Nessuno, almeno per il momento, sembrò far caso all'esile figura che scivolava con grazia sulle assi traballanti di una nave mercantile che faceva la spola tra le isole dell'arcipelago con il "Paese del The".
    Lunghi capelli serici del colore del cielo notturno le ricadevano dietro le spalle, incorniciando il volto dai lineamenti delicati, la carnagione leggermente abbronzata.
    All'apparenza dimostrava appena una ventina d'anni, eppure quello sguardo ametista sembrava rivolgere a chi lo incrociasse quella profondità d'animo di chi avesse vissuto più esistenze, di chi avesse vissuto più esperienze di quanto umanamente fosse possibile sopportare.
    Non portava insegne che la identificassero come una kunoichi, né coprifronti che indicassero la provenienza.
    Indossava un abito alquanto dissonante da un completo ninja, tanto che si sarebbe potuta scambiare per un'ordinaria turista se non avesse fatto sfoggio di una katana con i simboli del suo clan: un drago nero su un tao in campo avorio ametista.
    Kazekumo...
    Un tempo il clan di Ryutuski...
    Ma allo stato attuale l'ultima erede sembrava essere...

    Shinodari...

    Alla ragazza non restava che attendere il cugino Itai, l'unico che potesse farsi garante per permetterle all'interno delle mura di Kiri.


    ~«Parlato» ~Pensato ~Narrato


     
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  9. Alkaid69
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    Quello che Ryuwhan non si sarebbe mai aspettato, però, è l'inconcepibile teatrino che in questo momento gli si para davanti.
    La Stellina è piombata giù dal cielo (o almeno così ci è sembrata) impattando - si fa per dire - con il ponte della fragile nave. L'impatto appena descritto non è stato propriamente un botto quanto un leggero tap, poiché la stellina ha utilizzato una particolare tecnica per rendersi quasi un cuscino, leggerissimo forse, morbido; eppure sappiamo quello di cui la stellina è capace, lo abbiamo visto all'opera, ed è tutt'altro che leggero e morbido. Anche Ryuwhan lo sa, ed è proprio per questo che lo osserva, ora.

    Si era seduto come al solito per terra, con le spalle poggiate sul freddo acciaio della ringhiera del ponte. Il suo volto è coperto da un cappuccio, perché il vento ghiacciato del Letamaio non è mai da sottovalutare, specie al largo.
    Il suo occhio è fisso sulla stellina: perché è salita sul mezzo? Lo sta cercando anche lui per salutarlo? No, improbabile. Sentiamo distintamente la sua voce domandare la direzione del mezzo; ma a quale scopo quella domanda?
    Sappiamo che a Ryuwhan questo non importa, sono ben altri i pensieri che affollano la sua mente, ora: quanto gli è vicino, dopo un intero anno, forse più, da quella focosa esperienza all'interno della caverna di lava? In che maniera può capire quanto si è avvicinato a lui, che tanto sembrava simile al tempo a quelle persone che il bambino cerca disperatamente di raggiungere?
    E' stato risoluto, in questi ultimi mesi, non ha cercato la presenza o la protezione dei sensei; no, non l'avrebbe più fatto finché non fosse stato in grado di camminare a fianco a loro come pari, così aveva deciso. Ma quanto gli si è avvicinato? Quanto gli manca ancora?

    Sappiamo che la risposta può arrivare in una sola maniera, e gli è appena stata presentata un'ambientazione perfetta, il movente perfetto, l'avversario perfetto.
    Morirà? A Ryuwhan non importa, o forse non ci ha neppure pensato, come al solito in queste situazioni l'istinto di presevazione non è presente in lui.

    Sotto le larghe vesti raggiunge con la mano un pugnale, se lo rigira di nascosto fra le dita, segnando quello che è indubbiamente un Sigillo Esplosivo[Metodo D'attivazione: Un chakra estraneo penetra il raggio d'azione, settato a 2 metri][Potenza 60]
    L'esplosione probabilmente arriverà prima di raggiungere la stellina, ma questo al bambino non importa, perché immediatamente si alza e fa scattare la lama del suo bracciale del braccio sinistro gettandosi sulla stellina, cercando un rotondo orizzontale atto a tranciare le gambe, forte della probabile distrazione provocata dall'esplosione. [Bracciale-Lama: Potenza 30 + Basso = 45x1.5 (Precisione +3, Maestria Intermedia) = 62.5][Forza 500 + Basso = 575; Velocità 500 + Basso = 575]
    Nella corsa il cappuccio si è abbassato, mostrando il suo candido volto ai presenti.
    In seguito altri quattro colpi, con le stesse modalità; prima un affondo contro il basso ventre, poi un rovescio al fianco sinistro, un fendente diagonale da sinistra verso destra e dal basso verso l'alto contro il petto e infine un altro affondo al plesso solare. [3 Slot azione + 1 Extra (Agilità +3, Maestria Intermedia)][Stesse statistiche del primo]
    Immediatamente dopo l'ultimo colpo balza all'indietro, mettendo quei pochi metri di barca [4m] fra lui e la stellina, tramutata ora in un metro di paragone per il resto della vita del senzatetto.

    Cosa risponderà la Stellina, ora?
     
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    [Gli aggressori vengono puniti...e ricordati]

    Era atterrato da qualche secondo, ma il capitano dell'imbarcazione non si faceva avanti, e nemmeno un Guardiano, o un facente funzioni. Mi accontento anche di un impiegato di terza classe addetto alle fotocopie, eh... cominciava a mormorare, guardando tutti i presenti e non capendo il motivo esatto dei loro occhi pieni di terrore. Non vi avrò mica spaventato atterrando così, vero? Semplicemente mi sembrava che steste sbagliando rotta e.. Un sibilo familiare annunciò un Kunai in arrivo, e per quanto fulminea, la reazione del Jonin non fu abbastanza per difendersi totalmente: non si aspettava certo un attacco da parte di pacifici guardiani diplomatici, non era mica alle mura!

    Fece per schivare, e forse avrebbe evitato il dardo, peccato che a poca distanza quello esplose di botto! Un jutsu oppure Kiri aveva cominciato a copiare alcune delle peculiarità di Oto? MALEDIZIONE! Ad ogni modo non potendo più schivare l'esplosione Febh ricorse a quello che era il suo più naturale meccanismo difensivo: sfruttare il Controllo del Chakra, che era il suo più elevato talento, e avvolgersi in modo da limitare i possibili danni! [Chakra Protettivo Superiore (1 tacca) - Mediobasso (+4 tacche) = Resistenza Nera+8 tacche] L'urto lo travolse e stordì un poco, con danni superficiali un pò ovunque, ma tutto sommato niente di particolare (anche se il pavimento fu un pò meno fortunato [Ferita MedioLeggera diffusa]. Nel fumo che si diradava, un lampo metallico attirò la sua attenzione, lento, ma non tanto da permettere una perfetta parata, non dopo quell'esplosione, tanto che lo Yakushi, cercando di schivare lateralmente [Nera] ricevette comunque un taglio molto superficiale alla coscia destra [Ferita lieve]

    L'attacco successivo aveva ormai perso il fattore sopresa, e per quanto veloce non poteva arrivare ai livelli del Jonin. Dannato bastardo! MA CHE FAI? Possibile che i Kiriani lo stessero attaccando? E per quale motivo? Volevano forse la guerra, mentre lui era arrivato per una semplice e amichevole negoziazione, magari con qualche scambio di sberle col Mizukage? Deviò lateralmente l'affondo con il dorso della mano nuda, guantata, colpendo la lama di piatto, e in maniera simile andò a usare i guanti con la placca metallica per bloccare tutti gli attacchi successivi [Chakra Repulsivo Superiore (+1) Bassissimo in ogni difesa -> Riflessi Nera+2 tacche e Resistenza Nera+3 tacche], troppo lenti per impensierirlo seriamente e troppo deboli per opporsi alla sua forza difensiva e alla sua solida difesa. L'aggressore aveva il volto visibile, nonostante il lungo mantello: era poco più che un bambino!

    Bambino o no non la passerai liscia, dannato idiota! Ringhiò lo Yakushi, scattando in direzione del suo aggressore [Salto chakrico (+2) + Controllo del Chakra Raffinato - 1/2 Basso-> Nera+4 tacche] divorando letteralmente la distanza, ed appena a tiro avrebbe cercato un rapido e violento pugno a palmo aperto, apparentemente troppo distante per colpire, ma una forza invisibile, quella del suo chakra adesivo, avrebbe cercato di ghermire il collo del bambino [Tocco Adesivo + Chakra Esteso (fino a 1 metro) | Nera] e in caso di successo il braccio si sarebbe sollevato, portando in alto il ragazzino appeso per la gola e forse togliendogli il respiro...ma la cosa fondamentale sarebbe stat il brusco movimento a frusta con cui avrebbe poi cercato di scagliare il ragazzino contro l'albero maestro, magari di schiena [Chakra Distruttivo Superiore (+1) - Mediobasso-> Forza Nera+5 tacche] per levargli tutta l'aria da polmoni e proseguire quindi la sua offensiva approfittando dell'eventuale stordimento: un breve scatto ed infine un colpo diretto all'addome, con l'intento di conficcare la mano, serrata a mò di spada, nel ventre dell'aggressore [Chakra Distruttivo Superiore (+1) - MedioBasso -> Forza Nera+5 tacche, Velocità Nera]. Una simile prodezza, tralasciando l'effetto splatter, sarebbe stata possibile solo nei confronti di una resistenza drasticamente inferiore alla forza dello Yakushi...era forse questo il caso?

    Nel caso di un attacco efficace, Febh sarebbe passato alla fase successiva mentre strizzava dell'aspirante assassino. E adesso, tenendo in considerazione che posso creare una lama elettrica che dall'interno potrebbe trapassarti il cuore...che mi dici? Ora ragazzino mi spiegherai chi sei e perchè mi hai attaccat...Oh! In quel preciso momento il volto del ragazzino, verosimilmente in preda al dolore, gli ricordò un avvenimento di diversi mesi prima, quando aveva incontrato un poveretto affamato e vestito di stracci in un bizzarro laboratorio sotterraneo. Un attimo, io ti ho già visto... Sgranò quindi gli occhi, realizzando il motivo dell'attacco. Tu sei quel ragazzino! Avrebbe sfilato la mano dal corpo dell'altro, sempre che fosse riuscito a trapassarlo, esclamando. Ci credo che mi hai attaccato, ti ho mollato in quell'inferno sotterraneo! Cercò di abbozzare un sorriso di circostanza, portando una mano a grattare la tempia. Mi spiace, sul serio, ma in quel momento non ho davvero avuto scelta, ma sono contento che te la sia cavata...

    Poi gli cadde l'occhio sulle ferite dell'altro (se presenti) e cercò di fare ammenda, un pò imbarazzato dalla situazione. Comunque potevi scegliere una via un poco più diplomatica, sai? Non si attacca un Jonin come me a questo modo...a proposito ora riesci a parlare? Se...uhm...se vuoi posso risistemarti un poco quei graffietti che ti ho fatto... E già stava mettendo la mano alla bocca, per cavarsi una goccia di sangue necessaria all'evocazione di un suo alleato esperto di medicina.

    In caso di fallimento del suo attacco, Febh avrebbe realizzato comunque l'identità del suo aggressore, ed avrebbe quindi abbassato la guardia, evitando però di suggerirgli un rimedio per i danni causati..
     
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  11. Alkaid69
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    Era prevedibile che la Stellina riuscisse perlomeno a destreggiarsi bene sotto i colpi del bambino, ma non che ne uscisse praticamente illeso. Pensavamo che sarebbe andata meglio, lo pensava anche Ryuwhan. Pensavamo male.
    Ryuwhan è appena indietreggiato e la stellina gli corre già incontro portando una mano in avanti, apparentemente telegrafando le sue intenzioni...se non fosse che improvvisamente il senzatetto si blocca e si porta le mani al collo. Ma non può, perché attorno ad esso è legata una larga striscia di energia, lunga almeno un metro...
    La reazione del bambino è però spaventosamente ponderata. Anche se non sta capendo esattamente cosa lo stia afferrando, è sicuro che parta dal braccio della stellina. Nel momento in cui quella perde tempo ad alzarlo da terra, il bambino gioca di addominali per tirare su le gambe, e posare i piedi sull'avambraccio della stellina, quello che lo stava trattenendo, aprendo la suola dei suoi sandali speciali con un movimento della caviglia e lasciando quindi scoperta la pianta del piede destro. [Slot Tecnica e Difesa I][S&M][Virus (Tecnica Immobile) (Alto)]
    Un attimo dopo viene scaraventato contro l'albero maestro, e non può fare nulla per evitarlo. Fa arrivare dell'energia alla schiena come può, e il resto lo fanno i suoi indumenti. Ma l'impatto è devastante.[Slot Difesa II][Resistenza: 450 + Mediobasso = 550 + Corpetto di cuoio - Danno 35 alla schiena]
    Ancora prima di essersi rimesso per bene in piedi (il colpo alla schiena ha compromesso tutti i suoi movimenti) un affondo con la mano della stellina posizionata a taglio gli perfora lo stomaco, senza che potesse muoversi, reagire; è finita. [Slot Difesa III][Resistenza: 450 + Mediobasso = 550 + Corpetto di cuoio - Danno 35 allo stomaco]
    Mentre il senzatetto sputa sangue, la stellina finalmente lo riconosce, lo lascia andare. E apparentemente preoccupato si offre di curarlo. Il bambino ne ha bisogno, ma continua ad ansimare senza rispondere. E' possibile che la stellina veda il silenzio di Ryuwhan come tacito assenso e lo curi.

    Se il bambino è riuscito nell'intento di attaccare il virus al braccio della stellina:
    Ryuwhan libera l'avversario dal dolore, se gli viene permesso, anche se non immediatamente. Lascia che il virus si espanda un po', forse come vittoria morale sulla stellina.

    Il bambino ha provocato l'avversario, chiamandolo inizialmente con un nome che sapeva bene non gli andasse a genio; lo ha poi attaccato senza apparente motivo e ora versa in questo stato patetico. Se l'è cercata.
    Eppure forse è proprio come dice la stellina: forse è stata una specie di vendetta per quell'evento nel vulcano... o forse no. Non potremo mai saperlo.

    Fatto sta che Ryuwhan alza ora la mano destra, ancora ansimando, e passandola in un arco nell'aria sopra la sua testa lascia nella scia la seguente stringa:

    QUOTE
    Non sei lo stesso

    La criptica frase vuole forse stare a indicare il cambiamento a livello di abilità che sembra aver colpito la stellina.
    Ryuwhan ha calcolato male le sue possibilità; certo, se la stellina fosse stata la stessa dell'ultima volta, forse avrebbe avuto più possibilità... o forse no.
    Ma possibilità di cosa? Ha forse avuto intenzione di ucciderlo? No. Per quale motivo avrebbe dovuto? Il bambino non gli porta rancore, almeno così pensiamo...
     
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    Stelline cadenti



    Sempre la stessa storia. Ogni volta che Febh si avvicinava a Kiri, il villaggio rischiava di essere raso al suolo. Non avevo molta voglia però di assecondare la sua sete di distruzione quella volta. Effettivamente mi avevano detto che al porto c'era stato movimento quel pomeriggio, ma non avrei mai immaginato quello.
    Sì, insomma capo... è un po' urgente disse la guardia che era corsa fino a casa mia. Io avevo un cucchiaio sospeso per aria e Jukyu in braccio che protendeva la testa per mangiare.
    Non puoi nemmeno aspettare il tempo necessario a farle finire di mangiare? Sai com'è, a due anni non è in grado di maneggiare un cucchiaio dissi gelido rivolto alla guardia.



    L'uomo deglutì ed annuì, ma decisi di accontentarlo. Un istante dopo un mio clone comparve al mio fianco e uscì di casa, avvicinandosi all'uomo.
    Che ci sia io o lui fa lo stesso dissi semplicemente, tornando a imboccare la mia famelica piccola figlioletta.



    Giunto al porto notai che c'era una lucertola, sicuramente dello Yakushi e una nave che a quel punto era in pericolo. Per inciso, dubitavo che Febh stesse attaccando Kiri. Ero certo che stesse facendo tutto come sua norma: disastri senza in realtà volerlo. Yogan fu evocata in un istante e presi il volo subito dopo, raggiungendo la nave. Atterrai con un balzo proprio mentre Ryuwhan scriveva quelle parole strane rivolte a Febh.



    Ryuwhan era a terra e Febh aveva i vestiti bruciacchiati. Così, a vedere quel siparietto l'unica cosa che dissi fu un perentorio, stupito e quasi urlato Che diavolo è successo qui? e ai due le dovute spiegazioni.





    Reincontrarsi




    Qualche giorno prima...

    Lei rispose alla lettera che le avevo inviato. Accettò di venire a Kiri e ne fui felice. Avevo paura che potesse non essersi ripresa del tutto dalla prigionia. Mi indicò anche un giorno in cui sarebbe venuta e che sarebbe giunta di notte. Come al solito l'umore dark di Shinodari aveva sempre la meglio. Ma sorrisi perché, alla fin fine, erano riusciti a salvarla.



    Io ero al porto, seduto su un molo, ad asepttarla. Vidi una nave in lontananza avvicinarsi. Vidi le vele e gli alberi farsi sempre più grandi e infine dovetti alzare lo sguardo per riuscire a vedere lo scafo nella sua interezza. Niente di così strano alla fin fine, di navi così a Kiri ne arriavano a dozzine ogni giorno. Solo poche di notte a dire il vero ed era alquanto probabile che Shinodari fosse su una di quelle.



    Scese insieme ad altra gente, turisti, ninja e altre persone che avevano trovato solo quelo scafo per tornare a Kiri. Guardai tra la folla e riconobbi i lineamente che tutto sommato, mi erano mancati. Era molto tempo che non la vedevo, ed ero stato immensamente preoccupato quando seppi di quella missione fallita a Gridmad, preoccupato almeno quanto mi ero arrabbiato silenziosamente con lei una volta capito cosa aveva fatto a Ryutsuki. Ma mi ero ripromesso di ripensare a quella rabbia e così avevo fatto. Non la provavo più, ma avrei voluto davvero che lei mi dicesse perché aveva cresciuto in quel modo il figlio suo e di Yami.



    Alzai un braccio per farmi notare. Mi avrebbe riconosciuto? Non mi vedeva da quanto... un paio d'anni? Da prima della nascita delle bambine di sicuro. Da allora, dato che ero giovane, ero cresciuto. Mi ero rafforzato, le mie spalle erano più larghe, il fisico migliore e lcuni cambiamento non ignorabili adornavano la mia figura. Come ad esempio la cicatrice che percorreva quasi tutti il lato destro del mio viso, dalla fronte fino a pochi centimetri dal labbro superiore. Un simpatico ricordo di un uomo di nome Enma che per poco non mi aveva fatto perdere un occhio.



    Mi avvicinai a lei e quando fummo non più che a un paio di passi di distanza sorrisi appena. Stava bene. Forse i suoi occhi potevano dire il contrario, ma per quelli la cura migliore era il tempo e la compagnia.
    Stava bene e la cosa mi rendeva molto felice. Mentre andavamo a recuperarla (o a tentare di farlo) avevo immaginato cose ben peggiori per lei e il suo fisico. Torture tremende. Ma stava bene, almeno all'apparenza e quel giorno non le avrei chiesto che cos'era successo a Gridmad. Forse non glie lo avrei chiesto mai.
    Shinodari... alla fine, non riuscii a non abbracciarla Sono felice di rivederti era una misera cosa da dire dopo tutto ciò che era successo e avevamo molto da dirci riguardo a molte cose. Per questo alla fine, riuscii solo a dire la più scontata ma sincera delle cose. Che ero felice di rivederla.



     
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    [Strani incontri]

    Mentre teneva sollevato il ragazzino lo Yakushi non si fece cogliere di sorpresa dal tentativo della sua vittima di colpire col piede il braccio che lo stava trattenendo, seppur a distanza. Lui stesso usava spesso tattiche di quel genere, cercando di cogliere in controtempo gli avversari dopo aver subito un loro attacco, e non consentì alcun contatto nonostante non ci fossero armi o lame visibili: con il chakra repulsivo, opportunamente modulato a distanza, riuscì a deviare i piedi lateralmente, senza che arrivassero a toccarlo. Non puoi fregarmi con questi trucchetti, li ho inventati io! Avebbe sibilato a denti stretti, prima di proseguire la sua offensiva che avrebbe scaraventato il suo aggressore contro l'albero e condotto poi le sue dita a esplorare le budella attraverso un foro creato sopra l'ombelico per l'occasione.

    Il ragazzino sembrava stupito, o forse no, quella faccia non era esattamente la più interpretabile del circondario, ma anni di esperienza con Ledah e Pooh avevano ormai abituato l'otese a quel genere di persona. Di certo comunque stava sputando sangue e stava soffrendo: un giusto risarcimento per il tentato attacco, anche se in realtà aveva i suoi motivi per un simile scatto di nervi: non è bello venire abbandonati in mezzo a un fiume di lava! Con una strana applicazione del chakra il ragazzino, ora libero e sanguinante, si mise a scrivere qualcosa a mezz'aria, anche se Febh non ci badò troppo. Beh, ora sono un Jonin, vorrei ben dire! Borbottò, ma un ruggito di allarme da parte di Ssalkampf, che si era avvicinato durante quel breve scambio, lo mise in allerta!

    Il principe delle lucertole aveva scorto l'enorme sagoma del Drago che si avvicinava, e istintivamente aveva ringhiato contro la mitologica creatura. Che succede? Un tonfo alle sue spalle annunciò l'atterraggio di Itai Nara, guardiano di Kiri, e istintivamente lo Yakushi si trovò ad osservare anche il maestoso animale volante. Il guardiano chiedeva spiegazioni, ma intanto il ferito era là a sanguinare, quindi era il caso di tagliare corto. Piccole incomprensioni tra vecchi compagni di avventura, niente di irreparabile, ma ora se permetti serve un briciolo di pronto soccorso! Disse bruscamente lo Yakushi, richiamando con chakra e sangue una lucertola gialla, grande forse come un cane di piccola taglia e con una lunga e affusolata barbetta bianca. Saalartz, puoi rattoppare questo qui? L'animale si guardò intorno, fissando con aria critica la ferita prima di sospirare. Brennblut...hai la mano sporca di sangue...è già la terza volta che mi chiami per trattare una ferita che tu stesso hai causato...e di solito su allievi o sottoposti...cosa ha fatto questo poveretto? Febh arrossì, gettando uno sguardo con la coda dell'occhio al Nara. Ni-niente, ehm...non è niente di particolare, ora agisci, suvvia, agisci.. Si inchinò, dando spintarelle alla schiena della Lucertola Sciamano. Sei impossibile, Brenblutt... disse il vecchio, sopirando nuovamente con rassegnazione.

    Se Itai o Ryuwhan non si fossero opposti, la lucertola avrebbe lanciato il suo sputo adesivo contro la ferita, coprendola in modo da tenere ravvicinati i margini, mentre il veleno in esso contenuto avrebbe cercato di ammortizzare il dolore [Veleno Debilitante Base (Tatto)] e dopo pochi istanti si sarebbe impegnata a colpire con la punta della coda la pelle nelle zone circostanti il taglio, per ridurre quanto più possibile il sanguinamento. [Conoscenza degli Tsubo Base]

    Febh intanto si sarebbe occupato di ripulire la mano dal sangue semplicemente passandoci sopra l'altra e modulando in maniera adeguata il chakra adesivo, parlando con Itai: Comunque, ci sono diverse cosette da dire: Innanzitutto sono arrivato qua armato delle migliori intenzioni e nessuno si è degnato di rispondermi! In seconda battuta parte una nave della vostra delegazione di accoglienza e non viene verso di me sbagliando del tutto rotta, senza poi che ci siano Guardiani a bordo! Teneva il conto con le dita, sventagliando la mano a mezzo metro dal palmo del Jinchuuriki. Arrivo qui per chiarire questa stupida storia dell'Embargo con Shiltar, perchè è veramente una follia, e mi si ignora, devo forse pensar male?

    E per concludere... Puntò un dito verso Yogan. La mia lucertola è mille volte meglio della tua! Vedo che non ce la hai fatta a non imitarmi, eh? Da poco lontano la sagoma fumante di Ssalkmapf si fece sentire. Brennblut quello è un Drago, non una lucertola! Non vedi le ali? Febh si voltò fulminandolo con gli occhi. Lucertola. E di pessima qualità soprattuto. Sbuffò, gettando giusto un'occhiata per vedere come andavano le medicazioni.
     
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  14. Alkaid69
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    Quando vediamo l'enorme rettile che ci vola sopra la testa, pensiamo subito che sia il Rozzo Energumeno ad aver fatto ancora una volta la sua comparsa in un momento di bisogno.
    Grande è il nostro disappunto quando vediamo che in realtà a cavalcare la creatura non è nessun altro se non il Jonin Coda di Paglia, il quale ora scende dal rettile e sembra interessato a ciò che sta accadendo fra la stellina e il senzatetto.
    Ryuwhan riconosce il Jonin, ignora la sua presenza e la sua domanda e ritorna a calcolare freddamente i danni ricevuti.
    Viene poi soccorso da un altro rettile (sembra sia una giornata piena di rettili, questa; fra i coccodrilli al palazzo d'osso dell'ombra d'acqua, quelli che accompagnano la stellina e poi le lucertole "di pessima qualità" del jonin coda di paglia) il quale tende alle ferite del bambino. Lo lascia fare, ma osserva comunque i procedimenti e si agita non poco quando si accorge di aver perso la sensibilità all'addome per colpa di un qualche intruglio della bestia.

    Il resto per il bambino non ha importanza. Ciò che accade fra la stellina e il "Jonin" non ha importanza. Intanto però la nave si è fermata e il senzatetto ha necessità di lasciare quel luogo per cominciare le sue ricerche...
     
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    Stelline arrosto




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    Tralasciando Ryuwhan con la pancia quasi del tutto aperta. Tralasciando la delirante spiegazione di Febh sull'accaduto - non dovevo sorprendermi, vero? - c'era qualcosa di immensamente stupido in ciò che fece. Non l'aver attaccato una nave mercantile, innocente, che lui credeva una delegazione venuta ad accoglierlo. Non l'aver attaccato Ryuwhan. La cosa più stupida che fece fu insultare l'enorme drago che in quel momento si era poggiato (malamente) sul pontedella nave, facendo scricchiolare pericolosamente le assi di legno. Deglutii a vuoto mentre un brivido di terrore mi percorse e lentamente mi girai a fissare Yogan.



    Gli occhi scarlatti erano infiammati di una furia non comune. Le zanne erano snudate e riuscivo a sentire il calore delle fiamme che preparava a scagliare contro lo Yakushi a qualche metro di distanza.
    F...Febh... prima che non andiamo tutti a fuoco... il collo di Yogan si inarcò e poi si allungò verso l'otese Scusati....
    Mai e poi mai dare a Yogan del Monte Gekido della volgare "lucertola". Vanitosa com'era, fiera della sua forza e della sua portentosa razza la dragonessa non accettava mai quei biechi insulti, men che meno da "insulsi bipedi maleodoranti", come amava chiamarci tutti noi poveri umani.
    Yogan? Calmati su.... dissi posando una mano sul fianco della dragonessa Febh scherzava... vero? in tutta risposta uno sbuffo di fumo e carne bruciata uscì dalle narici della dragonessa, a pochi centimetri dalla faccia dello Shinobi di Oto, inondandalo di quelle esalazioni irrespirabili.
    Posso mangiarlo? disse la dragonessa allora.



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    Sospirai e mi avvicinai al suo enorme muso, posando una mano sull'angolo della mandibola.
    No, non puoi. Per quanto sia un... squadrai per un istante l'otese Impastro rimane l'Amministratore di Oto. Ed è indigesto. Lascialo perdere, è arrabbiato e non sa quello che dice... non che le cose siano collegate in genere non lo erano mai, a dire il vero. Yogan snudò le zanne, minacciosa, poi spiccò il volo per far sparire l'otese dalla sua vista. Quando l'enorme drago fu un puntino nel cielo voltai il capo versolo Yakushi.
    Per prima cosa, mi hanno detto che per attrarre la nostra attenzione usavi... PALLE DI FUOCO! avevo voglia di dargli un pugno in testa Ma diavolo, che dovevano pensare le guardie? A una richiesta di parlamentare in maniera dipolmatica? Ma sei cresciuto con un vecchio pazzo con gravi turbe psichiche che ti picchiava per dimostrare il suo affetto? non sapevo se continuare ad arrabbiarmi o a ridere, ma continuai Questa battei il piede sul ponte della nave E' una nave mercantile. Credi che manderemmo un'intera nave come delegazione per ricevere... TE?



    Stavo davvero rimproverando l'amministratore di Oto come avrei fatto con un moccioso di dieci anni o poco meno?






     
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