La Piazza di Suna e il Mercato

[Ambientazione]

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  1. Kurotenpi
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    Quante cose stavano per accadere in un solo istante. Tutte le inutili offensive dei ninja furono fermate dietro il ragazzo comparve una figura che sembrava sorridere stupidamente. Aveva la testa coperta da un cappuccio e un grosso mantello a coprirgli la schiena. Due braccia veloci si avvolsero attorno all’assassino e con un sonoro botto il ninja saltò verso l’alto, sparendo dalla vista di tutti gli altri.
    Al suo posto comparve un bigliettino che sarebbe rimasto nella mente di tutti per il suo inquietante messaggio.

    Il Falco Bianco colpirà al cuore

    Aveva qualcosa di enigmatico, decisamente strano.
    Un sibilo avrebbe attirato l’attenzione di tutti, come se qualcosa stesse fendendo l’aria a una grossa velocità. Ciò che accadde dopo fu la confusione, una grossa esplosione, fragorosa, fece saltare in aria la casa dove prima c’era l’assassino, seguita subito dopo da altre case a destra e sinistra. Un totale di undici case vennero spazzate in un solo estante, in uno scenario che parve apocalittico.
    Non era un attacco fatto per uccidere. Chiunque fosse rimasto coinvolto nelle esplosioni avrebbe semplicemente subito ustioni abbastanza fastidiose [Ustioni Gravi diffuse su tutto il corpo] ma sarebbe sopravvissuto.
    Una risata si udì dall’alto, simile a quella di una iena. Predatoria, crudele e sinceramente felice.
    Era quello il cuore?
     
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  2. Manu ©
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    I suoi attacchi continuavano ad andare a vuoto ma sapeva che prima o poi sarebbe riuscito nell'intento di fermarlo. Doveva farla assolutamente pagare a quel criminale che aveva osato causare un tale disagio alla popolazione sunese.
    Nel mentre stava ripartendo con la sua offensiva apparve improvvisamente una nuova figura dietro le spalle dell'assassino.
    Il sorriso sornione che usciva fuori dal cappuccio diede tremendamente fastidio ad Hamano.


    Cos'hai da ridere?

    Il genin gli ringhiò in faccia quelle parole ma fu l'unica cosa che riuscì a fare perché dopo aver afferrato saldamente il fuggitivo con un poderoso salto scomparve dalla vista del ragazzo.
    Al suo posto apparve un foglietto con su scritto un messaggio che lasciò un senso di inquietudine in Hamano. Sospettava qualcosa di brutto.
    Ed in effetti senza neanche dirlo qualcosa di brutto, terribile stava succedendo.
    Sotto di lui avvertì una vibrazione, seguita da una violenta esplosione che rischiò di mandarlo a gambe all'aria.
    Parte del tetto su cui si trovava era distrutto ma fortunatamente non era ancora tutto perduto.
    Si mise a correre lasciando stare qualunque altro pensiero se non quello di sopravvivere.
    Saltò dalla casa oramai distrutta atterrando su un altro tetto, solo che l'esplosione interessò anche quell'area e fu costretto a correre ancora.
    Correva e saltava, saltava e correva fino a quando non sentì che il pericolo era passato, ma dietro di lui era apparso un scenario apocalittico.
    Le urla strazianti della gente coinvolta nelle esplosioni si sentivano distintamente mentre i soccorsi arrivavano, ma Hamano sapeva che anche se avesse voluto dare una mano non avrebbe fatto di certo molto.
    Strinse il foglietto che gli avevano lasciato.
    Aveva altro da fare.


     
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  3. Cougàr
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    ~ Un giorno come tanti...


    Passo. Passo. Passo. Stop. Si era fermato di nuovo. La cosa iniziava a darmi a noia perché ormai era una buona mezz'ora che lo seguivo e non aveva ancora uno specchio di tempo utile. Un'altra bancarella di vasellame, sembrava che il bersaglio fosse parecchio interessato a quell'articolo, non che me ne importasse molto in ogni caso.Passo. Passo. Stop. Si era di nuovo fermato. Ma in questo caso c'era uno spiraglio di azione. Mi avvicinai , cercando di farmi notare il meno possibile, alzai anche il cappuccio del mio mantello a questo scopo. Gli ero vicino. Sei, forse sette metri. Era il mio momento. Passo. Passo passo passo. Scontro. Lo urtai, quasi involontariamente. Il suk era molto affollato a quell'ora e il mio obiettivo quasi non si accorse che lo avevo urtato, come non notò che la mia mano, resa più rapida da una quantità di chakra bassa (Velocità 500), si era infilata nella sua borsa, sottraendogli il prezioso carico. Sorrisi sornione mentre venivo inghiottito dalla marea di volti del mercato cittadino: anche questa sera a cena avrei mangiato carne. Come diceva quel saggio? "Chi sa cosa fare lo fà, gli altri lo insegnano". E dato che io sapevo rubare, non vedevo il motivo di smetterla, anche ora che un coprifronte del villaggio faceva bella mostra sulla fibia della mia cintura. Controllai con velocità il maltolto, ce n'era abbastanza per almeno un paio di serate fuori, di sicuro più di quanto mi servisse per la cena. Abbassai il cappuccio e lasciai che la mia folta chioma scura si godesse l'aria del mattino. Una giorno iniziato decisamente bene, una giorno come tanti...

    CITAZIONE
    Questo post scarno serve solo a dare un introduzione a una situazione di gdr libero. Chi vuole può unirsi XD

     
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  4. Yami Kaguya
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    Bene, tecnicamente ero un cittadino della Sabbia, da quando ero uscito da quella porta.
    Qualcuno, però, forse aveva pensato che mi potessi mettere in testa strane idee. Tipo riposarmi, sciocchezze di quel tipo.
    Ecco perchè la mia prima uscita da Suna, sarebbe avvenuta molto presto per cause di forza maggiore, più o meno.
    Unico problema? Da disoccupato, i soldi per un viaggio non ce li hai.
    E non dimentichiamo la fame.
    Tutto l'ottimismo di quei pensieri, alla fine mi aveva portato in quello che sembrava un mercato. Tanta merce. Tanto cibo. Troppe tentazioni, a cui avevo ben poca voglia di cedere, per una volta.
    Cioè, ero là da nemmeno due ore, volevo almeno provare a trovarlo, un lavoro. E magari vivere tranquillo, senza guardarmi le spalle già dal primo giorno.
    Qualcuno però non la pensava così. Lo notai quasi per caso, o meglio per deformazione professionale. Una chioma nera nella folla era sparita, un tizio ne aveva urtato un altro, e quindi la chioma era riapparsa da un cappuccio, fino a un secondo prima intento a guardare un portafoglio.
    Dannazione.
    Senza lo spintone magari non me ne sarei accorto, ma a forza di usarla quella tecnica, finisci per saper distinguere se uno ti si butta addosso o se ti cade addosso. Soprattutto dopo qualche volta che ci provano con te, a usare quel trucco da due soldi.
    E là, mentre camminavo, sorgeva il dubbio. Fare la spia, o cosa?
    Da un lato, il fatto che nel paese del Vento, metà delle volte rubi per non morire di fame. Esperienza diretta Docet.
    Dall'altro, il fatto che io pure morivo di fame, e magari se riportavo il maltolto ne ricavavo un ringraziamento materiale.
    Infine, mentre passavo accanto a "Testa nera" andando nella direzione opposta, prevalse il pensiero che se riprendevo il portafoglio, potevo intascarmi un minimo, rimetterlo a posto, e dileguarmi con la coscienza tutto sommato pulita per il primo giorno.
    Anzi,sarebbe stata proprio linda, i soldi glieli avrei ridati quasi tutti, che diamine.

    Ehi.

    Mi voltai di scatto, fissando la nuca del "borsaiolo", e nel caso provando ad afferrarlo per il mantello, se non si fosse voltato al primo avviso.
    Dopodichè, avrei fatto un passo verso di lui senza un altro fiato, parlando a distanza ravvicinata e con la voce probabilmente coperta dal vociare della folla, per quelli attorno a noi.

    Bella manualità, amico. Ma almeno secondo me, se eviti il contatto funziona sempre meglio. Ascolta, non voglio dare problemi a nessuno, e nessuno ne avrà di particolari se lasci cadere a terra il portafoglio che hai in mano.

    Pausa. Sì, ti ho visto. Sì, ti tengo per il mantello. Sì, hai capito tutto.
    Prima che gli venisse in mente di fare una scenata però, proseguii con il mio tentativo di farla andare liscia, quella situazione.

    Sembrerà un incidente come tanti, e non si rovinerà l'atmosfera da mucche al pascolo. Puoi provare con un altro, non ti seguirò nè dirò nulla se non vedo nulla. Dai, mettilo giù.

    Sì, lo sapevo di sembrare un maledettissimo ragazzino che viene a fare l'onesto dove l'onestà non riempiva la pancia. Ma ero un ragazzino che credeva in pochi principi.
    E uno di quelli era di non sputare nel piatto dove mangi, senza prima aver capito quanto vale esattamente ciò che c'è sopra.
     
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  5. Cougàr
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    ~ Samaritano dei miei stivali...


    Fino a quel momento credevo di avercela fatta. Confuso in mezzo alla gente ero sicuro nessuno mi avrebbe notato. Beh, sbagliavo. Un buon samaritano qualche metro più indietro aveva notato la mia agile manovra e ora era sulle mie tracce. Il suo obiettivo era riportare il portafoglio, alleggerendolo giusto di quel poco per pagarsi la cena, alquanto nobile e alquanto stupido. Un furto è un furto. Che sia una caramella o una statua d'oro resta sempre un reato. Ma in fondo mi andava bene così, almeno quel tizio mi avrebbe aiutato a divertirmi un pò. Ancora ignaro della sua presenza me ne trotterellavo allegro per la strada, giocando con il mio nuovo portafoglio che nonostante la pessima scelta di colore, un verde acceso, era di buona fattura: cuoio e clip in ottone. Quando infine il samaritano mi raggiunse mi sentii prendere per il mantello cosa che , se devo essere sincero, mi dava alquanto fastidio. Eppure, il gesto del giovane era a suo modo gradito, almeno spezzava la tranquilla mattinata. Mi voltai e incrociai il suo sguardo. Sembrava giovane, almeno quanto me, abbastanza robusto da tenermi testa, abbastanza muscoloso da sembrare un ninja. Forse lo era, ma in ogni caso non erano fatti miei. Gli sorrisi, di quel sorriso che gli impiegati allo sportello dell'amministrazione mostrano quando non capiscono nulla di quello che gli si sta chiedendo e aspettano soltanto che scatti il minuto per mostrarti il cartello "A pranzo" e svignarsela. Eh si, perché è necessario specificare che il samaritano parlava con tono abbastanza dimesso da non essere sentito dalla folla attorno a noi, e ciò era un bene, ma anche troppo, tanto che non riuscii a capire completamente quello che voleva dire. Ciò che infatti arrivò alle mie orecchie fu una specie misto di parole abbastanza incomprensibile da non essere capito, ma abbastanza comprensibile da essere equivocato. Per fortuna la parte finale del discorso risultò quasi comprensibile, tanto che a grandi linee capii il messaggio, anche se con qualche sostanziale variazione.

    "Hei amico. Secondo me meglio se lasci cadere il portafoglio. Sembrerà da mucche al pascolo. Ti seguirò, dai."


    Effettivamente il ruolo delle mucche nella discussione mi risultava quantomeno oscuro , ma sembrava un dettaglio su ci sui poteva soprassedere. Il contenuto del messaggio infatti si evinceva abbastanza chiaramente anche senza tirare in ballo i pacifici bovini: voleva il mio portafoglio. O meglio, il portafoglio che da poco era diventato mio. Sorrisi sornione facendo roteare il portafoglio tra le dita della mancina mentre con la destra estrassi rapidamente uno spiedo. Il mio obiettivo non era il giovane samaritano, ma il portafoglio stesso. Qualora l'altro avesse fatto un qualsiasi movimento atto a bloccarmi o a interrompermi avrei impastato una bassa quantità di chakra per migliorare la reattività, e quindi la velocità (Velocità 500), della mia muscolatura nella fascia dorsale, in modo da togliermi il mantello con la maggior rapidità possibile, cosa che avrebbe eliminato le possibilità che il samaritano aveva di intromettersi nella mia azione. Quindi, in ogni caso, mi sarei portato con un rapido scatto al suo fianco e sorridendogli di nuovo avrei estratto, insieme allo spiedo, un campanello e del filo di nylon. Probabilmente a quel punto avrebbe capito che le mie azioni non avevano come obiettivo il minacciarlo o l'ucciderlo, quale assassino estrarrebbe un sonaglio mentre uccide la sua vittima? Uno alquanto stupido di sicuro. E non era il mio caso. Ripresi quindi a parlare, a voce abbastanza da essere udito sia da lui che dalla gente attorno, cosa che in fondo non mi dispiaceva.

    - Vuoi questo portafoglio? Sarà tuo, sempre tu riesca a trovarlo per primo. -


    Mentre parlavo lanciai il portafoglio di fronte a me, in aria. Nel contempo legai il sonaglio allo spiedo tramite il filo di nylon. Quando Il portafoglio finì la parabola ascensionale di fronte a noi e iniziò la discesa impastai una bassa quantità di chakra nelle braccia per aumentarne la forza (Forza 475) e lanciai lo spiedo in modo che colpisse il portafoglio e , dopo averlo trafitto, proseguisse nel cielo di Suna lontano dalla nostra vista. Non immaginavo dove sarebbe atterrato e in fondo questo era il bello. Sì, questo era interessante. La scia sonora lasciata dal sonaglio ci avrebbe dato una pista da seguire, sempre fossimo stati abbastanza scaltri e agili da riuscire a seguirla. Risi leggermente. Ora avremmo visto cosa sapeva fare. Su, fammi divertire, samaritano dei miei stivali...
     
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  6. Yami Kaguya
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    Scassapalle.
    Davvero, prima il sorriso e poi lo sguardo, era chiaro che quel tizio il portafoglio non l'avrebbe mollato. Anzi, stava forse per fare qualcosa di peggio, di una scenata?
    ...Resistenza, magari?
    Quasi a conferma, tirò fuori uno spiedo e un campanello dai suoi vestiti. Tenni in un primo momento gli occhi su quello spiedo, e il corpo ben lontano da esso. Ma non fece altro, così lo lasciai avvicinare, ascoltando le sue parole con un lampo di comprensione. E un nauseante sospetto in mente.
    ...No, dai, ti pre-
    CITAZIONE
    - Vuoi questo portafoglio? Sarà tuo, sempre tu riesca a trovarlo per primo. -

    Inutile. Il neo-battezzato Scassapalle Testanera, lanciò il portafoglio lontano da noi nello stesso modo in cui un ragazzo tira i sassi dall'altro lato di un argine.
    Non contento poi, ci aggiunse anche lo spiedo, dopo averlo legato al campanello.
    Già, voleva fare qualcosa di peggio di una scenata, e anche del fare resistenza.
    Da qualunque lato guardassi a quel gesto, era chiaro che quel tizio voleva giocare.
    E ti pareva..sì, avevo avuto qualche speranza di risolverla bene, quella situazione.
    Ma solo un attimo. In strada non te ne vai mica via se uno ti dice di farlo, ci mancherebbe.
    Però ci avevo sperato per un attimo, cazzo.
    Comunque, di norma avrei dovuto mollare di fronte a una cosa simile. Regola numero quattro, o sei, o quel che è: se il lavoro non vale la paga, buttalo nel cesso.
    image
    E là, era evidente che il mio orgoglio non valeva lo stare al gioco di Testanera.
    ..Di norma però, ero già irritabile di mio, se avevo fame.
    Al momento per la precisione, avevo fame, ero stanco morto, e le mie prospettive, se non di riposo, quantomeno di prendermela con calma, erano sfumate per colpa di quel tizio.
    Ergo erano i ragionamenti logici, ad essere finiti nel cesso.

    ..Comincia a correre, ladro dei miei tabi. Io le buone le ho provate.

    Via. Busto leggermente in avanti, ginocchia piegate, baricentro leggermente abbassato: mossi un passo, e passai dalla stasi alla corsa. Nei primi istanti avevo seguito con i muscoli bloccati il volo del portafoglio, ma dopo avevo avuto il buonsenso di non perderlo di vista.
    Contavo molto sulle mie capacità visive, e dunque mi era chiaro che perlomeno, il tizio non stava barando. Con quello spiedo, aveva letteralmente mandato a farsi un giro il portafoglio, dove nessun occhio poteva seguirne la traiettoria.
    Quantomeno però, poteva guidarmi sino a un certo punto. Il problema maggiore era un altro, ovvero l'ostacolo della folla. Sia per l'intralcio nel movimento, che per quello nel vedere portafogli a terra.
    E non dimentichiamo la possibilità di incrociare qualche stronzo che avrebbe colto l'occasione, se fosse stato abbastanza sveglio di testa e attento di vista per cogliere l'oggetto in volo.
    Insomma, oltre i cento metri di sicuro non era andato. Il mio record era sotto i dieci secondi a percorso libero. Ne avevo quindi al massimo venti per trovare quel portafoglio e decidere che farne. Non persi quindi tempo a chiedere scusa, quando nella corsa non riuscii a evitare qualche passante.

    Guardandomi intorno poi, non vedevo percorsi liberi, c'era davvero troppa gente. Saphiria ovviamente non aveva ritenuto necessario insegnarmi a camminare sui muri come faceva lei, cosa che al momento avrebbe potuto essere la mia salvezza.
    Quindi non potei fare alto che correre, stando basso per poter controllare meglio l'accelerazione e le frenate continue e in tutte le direzioni che mi permettevano di muovermi più o meno velocemente.
    Fu però quando arrivai nella zona in cui mi pareva potesse essere atterrato il portfoglio, che arrivò il momento della prova del nove: dovevo sentire quel sonaglio, non c'era altro modo per non perdere tempo. Solo che non mi fidavo delle mie orecchie come dei miei occhi. Cercai quindi di unire le due cose, scrutando la strada e al contempo rizzando le orecchie.
    Mi bastava una minima traccia. Avrei deciso poi, a quali mezzi ricorrere per avere indietro quanto stavo spendendo in quella gara improvvisata.
     
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    ~ Regola numero Uno: Io vinco e tu perdi


    Sembrava che la mia proposta lo avesse intrigato e ciò era decisamente un bene, giocare con qualcuno che non si diverte è alquanto noioso. Fui quasi contento di notare un lampo di sfida attraversargli lo sguardo quando intuì cosa volevo fare. Il rumore del campanello era stato inghiottito dal rumore di fondo cittadino, ma questo non era necessariamente un problema. Se non lo percepivo io nemmeno lui ci riusciva, il che ci rimetteva di nuovo alla pari. Almeno sulla carta. Gli sorrisi di nuovo e mi preparai allo scatto. Come due felini eravamo in attesa di vedere chi di noi avrebbe aperto le danze scattando per primo. Di sicuro non mi sarei preso quell'onere: la sfida l'avevo lanciata io, ma non sarei stato io a iniziarla. Amavo inseguire. Da sempre infatti il mio istinto era quello del predatore, non della preda. Inoltre se gli stavo dietro avrei goduto di una scia sicura nella quale inserirmi, sarebbe stata sua cura infatti scegliere le strade migliori. Non avrei dovuto fare altro che stargli dietro, misurando le falcate sul suo passo e dandogli l'impressione che non potessi stargli dietro. O che quanto meno, equivalendo in velocità, non potessi coprire lo stacco iniziale che aveva frapposto fra noi. Sì, era una buona strategia. Sorrisi di nuovo, sornione, e quando vidi che stava per scattare feci finta di essere stato sbilanciato dall'urto con un passante. Il mio giochetto ebbe buon fine ed egli partì leggermente prima di me. A qualche metro da me procedeva con passo sicuro, scegliendo le piste migliori fra la gente e sfruttando ogni appiglio che la disordinata città forniva. I miei occhi, puntati sul suo incedere, lo scrutavano avidi di informazioni: cercai prima di tutto di capire quale fosse il suo piede d'appoggio e di spinta, sperando di intuire se fosse mancino o destrorso. Questo mi avrebbe fornito un'utile vantaggio quando avrei dovuto superarlo, poiché aggredire il lato più debole sicuramente forniva più possibilità di riuscita. Gli rimasi quindi dietro di alcuni metri, cinque circa, sfruttando ogni appiglio che trovava e ogni varco che riusciva a creare: in questo modo avrei risparmiato preziose energie. E' facile infatti stancarsi quando si è l'apripista, non ci sono scie da seguire o passi a cui uniformarsi. Molto di questo è dovuto ad un fattore prettamente mentale e non fisico: l'occhio deve correre velocemente sull'ambiente cercando i movimenti migliori, la mente deve scegliere le strade più sicure e quelle con il minor numero di ostacoli e tutto ciò non deve inficiare sull'andatura. Piuttosto complesso... e stancante. Invece io, grazie ad uno stratagemma da bambini, mi ero garantito la posizione di maggior vantaggio: niente ragionamenti, niente calcoli, niente problemi. Solo un'andatura da seguire e un ragazzo da studiare. Mi convinsi che nonostante la mia attuale posizione ero in vantaggio, anche perché sembrava che lui giocasse pulito. Altro errore. Non avevo infatti stabilito regola alcuna per questa gare, quindi se ne poteva desumere che tutto era lecito. Certo, non lo avrei ucciso, probabilmente nemmeno ferito troppo profondamente, però tra le varie opzioni quella dello spiedo sulla gamba d'appoggio era una delle migliori: è quello che di solito si fa con le prede, colpire il motore della loro fuga, per poi compiere un assalto sicuro. Ma forse era troppo, probabilmente era anche lui un ninja e sentirsi fare una lavata di capo per aver ferito qualcuno di utile al villaggio senza apparente motivo non era nei suoi piani. Ma c'era un'altra soluzione. Molto predatori a caccia quando seguono una preda la ingannano con suoni o rumori familiari, spingendola in un punto in cui possono facilmente averne ragione. Così, mentre ci avvicinavamo alla zona interessata estrassi un'altro sonaglio, tenendolo chiuso nel pugno per evitare producesse abbastanza rumore da essere udito. Rapidamente lo legai ad un'altro spiedo e cercando di non farmi scoprire lo lanciai sulla mia destra. Immaginavo che il ninja avesse rallentato poiché esaurita la traccia visiva ora cercava qualche rumore che potesse guidarlo: il mio piccolo trucchetto era quindi un buon diversivo. Lasciai che il chakra fluisse alle mie gambe in una bassa quantità per aumentarne la reattività (Agilità 375) e sfruttai la nuova energia per superarlo in un balzo. Immaginavo che la mia manovra lo avesse quanto meno distratto, quindi cercai approfittare di quello specchio d'azione per superarlo e averne ragione. Sapevo che il rumore di campanella alla mia destra era solo un diversivo, quindi mi concentrai sulle altre direzioni. Cercai con qualche salto di raggiungere il tetto di una casa poco distante per avere un punto di osservazione migliore. Sapevo di essere in vantaggio, in fondo avevo seguito alla lettera le regole del "Manuale del perfetto Predatore" ,scritto da me stesso, che recitava "Regola numero Uno: Io vinco e tu perdi".

     
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  8. Yami Kaguya
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    - Dling -


    Eccolo.
    Mi voltai a destra, ma lo spostamento d'aria lo sentii a sinistra. Voltandomi, vidi che il tipo mi aveva sorpassato, andando dritto come un treno.
    Al che le cose erano due. O era scemo, o aveva ragione e mi stava fregando.
    E da un tizio che usava spiedi e campanelli, un trucco coi campanelli era non solo più plausibile, ma anche più logico dell'alternativa.
    Dovevo credere che un tizio che lanciava una sfida usando uno spiedo con un campanello, probabilmente sicuro delle sue doti uditive dato il metodo, non avesse sentito quel rumore tintinnante?
    Figuriamoci.
    Certo dovevo ammetterlo, uno a zero per lui. Ma il portafoglio valeva tre, dunque la partita non era chiusa.
    Le posizioni si erano dunque scambiate, e ora ero io a dovergli stare alle costole. Il fatto che avesse scelto di salire su un tetto mi preoccupò un istante, quindi dovetti seguirlo a rotta di collo. Ma arrivato a portata del tetto dove stava, vidi che era ancora fermo. La cosa poteva essere di nuovo pari, bastava usare meglio gli occhi.
    E almeno per quello, forse potevo giocarmela particolarmente bene, dato che dovevo affidarmi agli stessi occhi che avevano dato il via a quella faccenda.
    Dato che sinceramente, dubitavo che quel diavolo di sonaglio stesse ancora suonando, se non era caduto in mezzo a un branco di venditori ambulanti intenti a calciarlo mentre si muovevano.
    Certo ero ben aperto alla speranza, ma poco incline a crederci. Quindi, se lo vedevo, bene. Se lo sentivo, meglio. Se il tizio scattava verso una direzione, mi sentivo libero di usare ogni mezzo per restituirgli lo scherzetto. Mi bastava solo mettermi dietro di lui, e incrociare le braccia dinanzi al volto con il dorso rivolto verso di me. Il chakra nelle gambe, avrebbe fatto il resto [Basso; Velocità:575]. Resto, che per citare i re delle grandi battaglie occidentali, sarebbe stata una sola cosa.
    Scontro frontale.
    SPOILER (click to view)
    Scatto Rapido
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna

    Il ninja scatta rapidamente verso una direzione, muovendosi del totale consentito per il suo grado senza usufruire di nessuno Slot nel farlo. La sua velocità di spostamento è pari alla sua aumentata di tre tacche. Nella corsa si avrà scarsissime possibilità di deviare la traiettoria in modo decisivo oppure fermarsi completamente.


    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 6 / Consumo: Basso)
     
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  9. Manu ©
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    Se c'era una cosa che non sopportava era essere richiamato mentre se ne tornava a casa dopo il suo turno sulle mura.
    Nonostante facesse il turno più lungo tra i suoi uomini sulle mura e disponesse di un comodo ufficio per riposare, preferiva di gran lunga tornare alla tranquillità di casa sua. Stava facendo proprio quello, quando un crepitio al suo orecchio lo destò dai suoi pensieri dove erano presenti il suo letto ed un buon libro. Si accorse di avere ancora attiva la ricetrasmittente. Dannato lui e la sua poca memoria. La prima cosa che doveva fare era spegnerlo, invece così si ritovava costretto a rispondere.

    Qui Iga, cosa c'è? Passo.

    Dall'altra parte si sentì una voce titubante. A quanto pareva il suo odio dell'essere chiamato dopo il turno era ben risaputo.

    Ehm, mi duole darle fastidio signor Iga, ma avremmo un problema. Passo.

    Hamano sospirò. Non poteva prendersela con chi stava dall'altro capo se c'era un problema.

    Dimmi tutto allora. Passo.

    Ci sarebbero due tipi che stanno creando del trambusto. Normalmente ci penseremmo noi, ma vede, i due tizi in questione sono ninja. Abbiamo dei testimoni che dicono stiano inseguendo un... ehm... portafogli. Passo.

    Quindi voi mi chiamate per dirmi che due ninja che scorazzano in giro per cacciare un portafogli diventano così importanti da dovermi chiamare?

    La voce di Hamano cominciò ad innervosirsi e la guardia che lo chiamava doveva avvertire questo perché la sua titubanza nel parlare aumentò in maniera esponenziale.

    Vede, il portafoglio non appartiene a nessuno dei due ninja, ma ad un uomo a cui è stato rubato. Si da caso che il possessore sia un riccastro della zona.

    E quindi ritiene necessario che ad intervenire sia un membro importante della guardia di Suna, ho capito, va bene vedrò di mettermi all'opera. Voglio che mi indichiate ogni loro spostamento per seguirli. Passo e chiudo.

    Fu così che si ritrovò a del lavoro extra. Non ne era per niente felice perciò e chiunque avesse rubato il portafoglio si sarebbe ritrovato Hamano a fargli una bella ramanzina.
    Fatto ciò il ragazzo, sotto le indicazioni dei suoi uomini, raggiunse il luogo del misfatto, per poi scattare all'inseguimento dei due su per i tetti.
    I suoi uomini furono efficienti e gli diedero precise indicazioni così che lui pote facilmente raggiungerli. E poi non era difficile non vederli. Due ragazzi che scorrazzavano per i tetti del villaggio che si scambiavano delle scaramucce per raggiungere un premio. E lui per questo era stato richiamata al lavoro anche se stava per andarsene a casa.

    VOI DUE! FERMI DOVE SIETE!

    Hamano esordì con gran voce, sperando di attirare l'attenzione.

    DOVETE RISPONDERE PER I REATI DI FURTO E DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA, QUINDI MEGLIO CHE VI FERMIATE, QUALUNQUE COSA VOI FACCIATE.

    Non voleva di certo inseguirli come un pazzo, e poi diamine, aveva comunque dell'autorità. Essere il guardiano delle mura doveva pur avere un qualche significato. Sperava solo che i due non fossero così folli da ignorarlo.


     
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    ~ il Ninja Volante


    Mi stavo divertendo, e parecchio direi. Il giovane non ci aveva messo molto a capire il mio trucchetto, ma quel suo attimo di tentennamento mi aveva permesso di passare in vantaggio. Ora mi aveva raggiunto, ma io a differenza sua avevo grazie al mio udito migliorato avevo individuato la direzione verso la quale dirigermi. Certo, nemmeno la mia vista migliorata mi aveva permesso di individuare il portafoglio con precisione, ma almeno sapevo dove andare. La cosa verso la quale la mia vista mi mise in guardia era invece l'arrivo di un nuovo personaggio sulla scena, una comparsa alquanto sgradita. Non che conoscessi il tipo, un classico damerino con l'aria da superuomo. Quello che mi preoccupava era il suo sguardo: sembrava alla ricerca di qualcosa. Che fossimo noi o il portafoglio non ne avevo idea, ma tanto mi bastava per mettermi in allarme. Quasi meccanicamente coprii il mio volto con il cappuccio della mantella, sperando non mi notasse. Fatica sprecata. Camminava a passo sicuro verso la mia postazione con uno sguardo che prometteva guai. Beh, almeno sapevo che fare per i prossimi quaranta minuti: rissa. Lanciai un'occhiata al mio compagno di giochi e vidi che anche il suo sguardo era stato catturato dal nostro nuovo attore. Bene, almeno avrei evitato inutili spiegazioni. Parlai con velocità e sussurrando, quasi le parole facessero fatica a farsi strada nel caldo afoso della città. Per nostra fortuna, il tetto era abbastanza isolato da permettere una discussione riservata senza dover urlare, cosa che mi fece non poco piacere.

    - Mio caro samaritano sembra che abbiamo visite. Propongo una tregua giusto il tempo di metterlo fuori gioco e spartirci il bottino. Tra poco sarà su questo tetto e io propongo una semplice combinazione. Appena te la senti scatta e fagli una spazzata abbastanza precisa da farlo saltare, al resto penso io.


    Avevo già in mente cosa fare e l'idea mi stuzzicava non poco. Avevo sempre desiderato vedere un ninja volare e forse questa era l'occasione buona. Chiuso nel mio cappuccio avrei aspettato che il ninja salisse sul tetto dall'unica strada percorribile, quella che anche noi avevamo preso. Quindi, se il samaritano aveva almeno un decimo della mia smania per il divertimento, avremmo assistito al primo esperimento di "ninja uccello" della storia di Suna. Risi sommessamente, pregando che il nuovo ragazzo si sbrigasse ad arrivare e non ci facesse attendere oltre. Le mani mi tremavano leggermente dalla voglia di assistere alla scena e un rivolo di sudore mi percorse la tempia, finendo per bagnare il mio cappuccio. Quand'ecco una voce nuova provenire dalle nostre spalle, era lui. Era arrivato. Ammetto che l'adrenalina nel mio corpo aveva iniziato a farmi brutti scherzi, infatti continuavo a pensare come sarebbe stato se al posto di quella specie di richiamo il nuovo shinobi avesse detto qualcosa come "cip cip cip" ripetuto alla noia. Come un vero uccellino. Forse non sarei nemmeno riuscito a ragionare, le risate mi avrebbero impedito qualsiasi azione, ma ciò non accadde purtroppo. Invece del verso di qualche uccello strano ci tediò con la solita romanzina.

    "VOI DUE! FERMI DOVE SIETE!DOVETE RISPONDERE PER I REATI DI FURTO E DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA, QUINDI MEGLIO CHE VI FERMIATE, QUALUNQUE COSA VOI FACCIATE."


    Aspettai che l'altro agisse, quindi feci la mia parte. Faci rapidamente il sigillo del cavallo e lasciai scorrere il mio chakra per attivare un particolare jutsu. Avrei agito solamente dopo il mio compagno, in modo da vedere la reazione del nuovo arrivato e coglierlo impreparato. Avrebbe infatti dovuto schivare la spazzata del samaritano, per poi vedersi arrivare addosso una Brezza del Deserto. Non una tecnica irresistibile ben s'intenda, ma utilizzata su qualcuno che sta sul bordo di un tetto fa il suo effetto. Soprattutto se costui è costretto a saltare per evitare una spazzata. Avrebbe fatto un bel volo, come un uccellino. Mentre sentii la brezza allontanarsi da me, dopo l'azione del samaritano, sorrisi. Ora avremmo visto se sapeva volare.



    Qualora l'azione fosse riuscita avrei fatto un cenno d'intesa all'altro e gli avrei semplicemente detto:

    -Ci vediamo al portafoglio, è a ovest, credo sia incastrato su una bancarella-


    Quindi mi sarei allontanato più velocemente possibile in quella direzione sorridendo divertito. In fondo, avevamo visto il primo Ninja Volante della storia.


    CITAZIONE
    Tecnica usata:
    Brezza del Deserto
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Una
    Imprimendo una piccola quantità di chakra sui palmi delle mani ed effettuando un qualsiasi movimento con le braccia, è possibile creare un piccolo flusso d’aria calda che si estenderà dall’utilizzatore per 6 metri. Il flusso, se colpisce l’avversario, permetterà di interrompere il movimento corrente oppure farlo indietreggiare per due metri se fermo; eventuali cadute sono a discrezione della vittima della tecnica, in base alla situazione.
    Se presente un ambiente polveroso, sabbioso o con la presenza di piccoli detriti di diversa natura, il flusso permetterà di accecarlo, distrarlo o stordirlo leggermente per due slot azione o difesa, oltre che accompagnare e occultare eventuali armi da lancio delle dimensioni pari o inferiori a piccole.

    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Livello: 5 / Consumo: MedioBasso)
    CITAZIONE
    La tecnica è da considerarsi usata dopo l'eventuale spazzata dell'ex kaguya

     
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  11. Yami Kaguya
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    Sì, io avevo raggiunto lui. Fin là, quasi tutto era andato come da previsioni, o per meglio dire, speranze. Nessuno dei due aveva ancora il portafoglio, e stando vicino al mio avversario correvo meno rischi di perdere tutto in un qualche scatto finale.
    Il problema era che quel gioco inutile,si stava prolungando un pò troppo. Abbastanza da richiamare attenzioni indesiderate, tanto per capirci. Testanera si girò, e inconsciamente feci lo stesso. Stavolta però non era un trucco, quanto una preoccupazione legittima: c'era un altro tizio che usava i tetti come strade, e stava palesemente venendo verso di noi.
    Di norma sarebbe stato un bene, vero? Rinforzi per recuperare il portafoglio, quello avrei pensato. Di norma, come detto.
    Quel ninja infatti, io l'avevo già incrociato tempo addietro ai cancelli. E di certo, farmi beccare mentre ero intento a competere per un portafoglio rubato, non era proprio il miglior esempio di buona fede, da parte mia. Soprattutto se avevo promesso di non dare problemi, una volta superate le mura.
    Quasi insieme a testanera dunque, mi tirai su la maglia, legandomela attorno alla testa a mò di turbante, per poi applicare la henge per ricoprirmi di un mantello, simile a quello che aveva il mio assurdo compagno di giochi. Tanto perchè mi piaceva averne due di assicurazioni, se dovevo giocarmi l'immagine pubblica.
    CITAZIONE
    - Mio caro samaritano sembra che abbiamo visite. Propongo una tregua giusto il tempo di metterlo fuori gioco e spartirci il bottino. Tra poco sarà su questo tetto e io propongo una semplice combinazione. Appena te la senti scatta e fagli una spazzata abbastanza precisa da farlo saltare, al resto penso io.

    ...Non vedo alternative. Tregua accettata.
    Spero che ora l'idea di tirare refurtiva in giro per il mercato ti sembri meno saggia, comunque.


    Sì, ammettevo che mi sentivo lievemente in colpa nei confronti di Hamano, nel fare squadra con un criminale. Cioè, dal proposito di aiutare le autorità di Suna, affrontare il guardiano sarebbe stato decisamente mettermi allo stesso livello di Testanera.
    Tuttavia, le parole che pronunciò il ninja al suo arrivo, mi alleggerirono la coscienza in tal senso.
    CITAZIONE
    "VOI DUE! FERMI DOVE SIETE!DOVETE RISPONDERE PER I REATI DI FURTO E DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA, QUINDI MEGLIO CHE VI FERMIATE, QUALUNQUE COSA VOI FACCIATE."

    Potevo cavarmela a parole per il furto, spiegare la situazione forse. Ma per l'altro "capo di accusa", temevo di non avere niente da dire per salvarmi la pelle.
    E anche nel migliore dei casi, schedato lo sarei finito comunque, materialmente o solo mentalmente.
    Sia chiaro, come tutti i normali cittadini mi piace la legge, l'ordine.
    Se però una di queste cose ti incasina la vita, era mia convinzione credere che farsi troppi scrupoli a passare dall'altro lato fosse lecito. Soprattutto nei casi in cui si veniva semplicemente trascinati da eventi al di là del proprio controllo, in certi casini.
    Quell'esatto momento poteva essere un buon esempio di quella convinzione, per chiarirci.
    Mi ripromisi di offrire qualcosa al guardiano, alla prima occasione. Stava solo facendo il suo dovere, non potevo fargli nessuna colpa a proposito.
    Però, ora si metteva fra me, e le mie ultime speranze di una giornata tranquilla, trovato quel portafoglio.
    Gran brutto posto in cui stare, se mi si beccava in certi momenti.

    Ok, ok, mi arrendo, calma.

    Chakra in gola per preparare una tecnica, muscoli in tensione, e la distanza fra me e il guardiano si ridusse nel giro di un paio di secondi.
    Corsi verso di lui sino a che la distanza fra noi non si ridusse a un metro e mezzo, per poi fare la mia parte come da programmi, sperando che il mio "compagno" non mi avesse mandato contro il guardiano solo per tenerlo impegnato e coprirgli la fuga.
    Comunque raggiunto quel metro, mi abbassai di scatto sulla gamba sinistra, e sferrai un calcio circolare basso a livello dei suoi stinchi, abbastanza basso da suggerire un salto, e abbastanza alto da sconsigliare un saltello sul posto puro e semplice. E di certo, sferrato con quanta più velocità potevo, dato il mio ruolo di esca, più che attaccante. [Basso;Velocità: 575]
    Infine, tanto perchè non avevo proprio voglia di rischiare un inseguimento, ci aggiunsi pure il mio tocco personale: ovvero un veleno debilitante tramite la Nebbia Velenosa, voltando la testa verso di lui se necessario.
    Tanto perchè poi non gli fosse così facile seguirci in ogni caso.
    Anche se non l'avesse respirato, quantomeno gli avrebbe confuso il campo visivo, con un pò di fortuna.

    Il resto, sarebbe toccato a Testanera. Da parte mia, avrei fatto forza sulla gamba piegata per rotolare a sinistra dopo quell'attacco, e quindi tenermi pronto sia per osservare le contromosse di Hamano, sia per riprendere a correre a tutta forza.
    Se le cose si fossero messe bene e Hamano fosse stato occupato con altri problemi di tipo gravitazionale, permettendoci di filarcela, avrei osservato come l'idea di Testanera non fosse stata così male. Tanto la caduta non sarebbe stata comunque letale nè grave, poco ma sicuro.
    CITAZIONE
    -Ci vediamo al portafoglio, è a ovest, credo sia incastrato su una bancarella-

    Fatta.

    Lo svantaggio delle cadute leggere, è che ti tengono la coscienza pulita ma non risolvono il problema a lungo. Ripresi quindi a correre a più non posso l'istante successivo, sulle tracce del mio compagno di giochi e senza voltarmi indietro.
    Di certo, ninja o meno, un volo simile se non eri un uccello rimaneva sconsigliabile. E se non mi fossi mosso a porre fine a quella sfida, la mia giornata sarebbe andata altrettanto certamente a farsi benedire in maniera definitiva.

    SPOILER (click to view)
    Nebbia Velenosa
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (Caricamento pari a 8)

    Tramite l’impasto di una notevole quantità di chakra nell’apparato respiratorio, l’utilizzatore potrà emettere frontalmente rispetto a sé una nuvola di gas altamente tossico. L’entità del veleno è pari un grado superiore la conoscenza dei veleni dell’utilizzatore stesso; la mancata conoscenza permetterà di emettere solo veleni Base, la conoscenza dei veleni Base permetterà di emettere veleni Intermedi.
    La nuvola di gas riempirà un area di raggio pari a 4 metri, frontalmente l’utilizzatore; è considerata un’unica unità di veleno. Se respirato tale veleno, si attiverà immediatamente l’effetto secondario del veleno stesso.
    Veleno Utilizzato: Veleno Debilitante Intermedio [Vista]
    I veleni debilitanti non possono essere incrementati di efficacia. L'effetto terziario può sommarsi agli effetti di somministrazioni successive l'attivazione dell'effetto terziario.
    Effetto Primario: il senso scelto viene diminuito del 25%.
    Effetto Secondario: il senso scelto viene diminuito del 75%.
    Effetto Terziario: il senso scelto viene diminuito del 25%.



    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)
     
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  12. Manu ©
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    Si poteva ancora rimediare a ciò che era successo. In fondo era stata una ragazzata e non si poteva rimproverarli più di tanto. Il discorso del furto del portafoglio poteva essere risolto con una lavata di capo e amici come prima. Non gli andava di passare come il guardiano che non permette neanche uno sgarro. Quello era il suo stile di vita, non quello degli altri.
    Ammise che però ciò che aveva detto poteva risultare un filino minaccioso, ma immaginava che i due, nel sentire un esponente della sicurezza del villaggio richiamarli, si sarebbero fermati. Lui lo avrebbe fatto.
    Invece i due si sentivano abbastanza fichi e al di sopra delle regole de non rispettare il suo richiamo.
    I due si coprirono il volto, dimostrando di avere capito la gravità della situazione in cui si stavano cacciando.
    Sembrò che i furfanti si stessero scambiando qualche parola, e la cosa ad Hamano non piacque molto. Decise di adottare un atteggiamento più cauto mentre continuava ad inseguirli.

    QUALUNQUE COSA VOGLIATE FARE VI RICORDO CHE NE VERRANNO LE CONSEGUENZE.

    Un altro monito a quei due di fermarsi, ma sembrava che fossero diventati sordi a quel genere di discorsi.
    Purtroppo ciò che fecero venne considerato da Hamano come un affronto imperdonabile.
    Non aveva mai pensato che i due potessero agire contro il Sand Scorpion, e si ritrovò quindi un po' interdetto da quello che stava osservando.
    Uno dei due ragazzi, che Hamano riconobbe come l'ultimo arrivato, gli corse contro.
    Il chunin quando lo aveva visto aveva pensato fosse un bravo ragazzo, invece eccolo lì che a gran velocità gli stava venendo addosso.
    E purtroppo Hamano dovette ammettere che era ben più veloce di lui
    Fece una rapida spazzata che Hamano dovette evitare con un forte salto, aumentato della maggiore quantità di chakra di cui poteva usufruire. Essere messo così in difficoltà lo faceva infuriare parecchio.
    Nel momento in cui fu in aria le cose si susseguirono parecchio velocemente.
    Yuki, il ragazzo che lo stava attaccando, non aveva ancora terminato, anzi, stava addirittura usando una tecnica contro di lui.
    Un simile affronto era considerato da Hamano come una dichiarazione di guerra vera e propria e a quel punto non poteva sopportare oltre.
    Al diavolo la segretezza e l'effetto sorpresa. Non sarebbe mai entrato in quella nuvola poco rassicurante, e tanto meno l'avrebbe respirata.
    Impastò il chakra per risvegliare il suo potere oculare, e con il suo sguardo illuminato da una nuova luce protese le mani verso la nube che al contatto si dissipò nell'aria. Ma non era finita.
    L'altro furfante che era rimasto in disparte stava componendo dei sigilli.
    Ancora una volta il suo occhio entrò in azione. Velocemente la tecnica che stava per essergli scagliata contro venne analizzata in tutta la sua interezza, cosicché si ritrovò ad affrontare senza problemi il fuuton, che al contatto con le sue braccia messe a protezione del viso divenne una semplice brezza.
    Atterrò nuovamente sul tetto con lo sguardo di una persona sufficientemente arrabbiata da fare un putiferio.
    Ma era comunque calmo, sperava ancora di risolvere tutto con la diplomazia.

    Ora dovete rispondere anche di aggressione a pubblico ufficiale, ma diciamo che se vi fermate qui sono più che disposto ad alleggerire la cosa, altrimenti...

    Qui fece unacosa strana. La sua testa gli diceva di mostrarsi aperto e disponibile al dialogo, ma il suo corpo reagì in maniera diversa. Senza accorgersene la sua mano era andata ad afferare Meiyo, la sua nodaichi di quasi due metri, per poi appoggiarsela sulle spalle con fare noncurante. Le sue azioni tradivano le sue parole. Aveva anche già sprecato una buona dose di chakra per la sua manovra difensiva.
    Ma riuscì a resistere al suo impulso violento, e quindi non si mise ad inseguirli o ad attaccarli, sperò solo che il buon senso riaffiorasse nei due.
    Sperava solo questo.



     
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  13. Cougàr
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    ~ Loro non lo sapevano


    Clap clap. Clap clap clap. Sì, sembrerà folle, e forse un pò lo è, ma stavo battendo le mani. Perchè sapete quella situazione era dannatamente divertente e faceva parte di quella categoria di divertimento assurdo e improvviso, come aprire la porta e trovarsi di fronte un clown senza preavviso. Non che mi sia mai successo, ma diavolo se riderei , oh sì riderei da morire. E l'ilarità che le mosse dello sceriffo mi causava era incontenibile. Presi quindi a battergli le mani eccitato e a ridere convulsamente per qualche secondo, prima di realizzare che effettivamente per colpa sua l'esperimento del ninja volante non aveva avuto successo. Una vera disgrazia per la scienza e per il villaggio tutto: magari gli sarebbero spuntate le ali, e ora per colpa dei suoi trucchi da prestigiatore non lo avremmo mai saputo. Smisi quindi di ridere, quasi imbronciato dopo aver realizzato questo fatto. Se da una parte aveva fatto fallire il mio serissimo esperimento scientifico dall'altra mi aveva dato qualche momento di spensierato divertimento. Uno scambio accettabile quantomeno. Decisi di perdonarlo solo per questa volta annuendo leggermente più volte con la testa incappucciata. Smisi quindi di farmi i fatti miei e di ignorare il mondo circostante e decisi che forse, se le parole che stavano uscendo dalla bocca dello sceriffo comprendevano delle sentite scuse con la ripromessa di collaborare maggiormente, avrei anche potuto lasciarlo andare. Purtroppo non fu così, e quello che riuscii a cogliere del suo discorso fu piuttosto disarmante: era una specie di minaccia e paternale insieme. Decisi perciò che non era un discorso degno d'attenzione e tornai a immaginarmelo con un naso rosso e un monociclo e devo dire che per poco non scoppiai di nuovo a ridere. L'incanto ilare durò poco purtroppo poiché il noioso , un altro appellativo calzante l'Iga, aveva estratto una specie di spada. E purtroppo ciò riportò la mia mente alla normale dimensione terrena. Decisi in fretta il da farsi, anche perché il noioso aveva già dato prova della sua pericolosità e del suo scarso senso dell'umorismo, cose che facevo fatica a tollerare. Immaginavo che avrebbe attaccato prima il samaritano dato che gli era più vicino e anche se il pronostico era completamente sfavorevole per il noioso, non mi andava di attendere l'esito della loro scaramuccia. Estrassi quindi una cartabomba legata ad uno di quei pugnali esotici che vanno tanto di moda a Suna e fissai i due per qualche istante. Presi quindi la parola e sfruttando le mie doti interpretative simulai una voce molto più baritonale della mia naturale.


    - Dato che siamo in tre potremmo cambiare un pò il gioco. Voi tutti sapete cos'è questa...- Aggiunsi riferendomi alla cartabomba - ... dovete sapere che più o meno fra un minuto esploderà, lasciando ben poco del tetto su cui siamo... Sempre che esploda qui si intenda...-


    Detto questo mi voltai leggermente e sfruttando la mia vista aumentata individui il posto ove la maggior parte delle persone sembrava confluire e impastato un basso nella muscolatura per aumentare la forza (Forza 475) del lancio vi scagliai il pugnale con esplosivo annesso. Fatto questo feci una piroetta su me stesso alquanto eccitato e contento e mi portai sul bordo del tetto alle mie spalle. Mi stavo davvero divertendo con quei due, avrei dovuto giocarci più spesso. Il samaritano soprattutto sembrava un ottimo compagno di giochi, andava solamente limato leggermente quel suo carattere eccessivamente ristretto : in fondo le regole e i valori morali non sono che un tiepido suggerimento di comportamento dato da chi è così presuntuoso da pensare che il suo modo di vita valga anche per tutti gli altri. E a me i presuntuosi stavano parecchio antipatici. Mi lasciai quindi cadere dal bordo del tetto, da quell'altezza non c'era rischio che mi potessi far male. Mentre mi lasciavo cadere dissi un'ultima frase prima di scomparire alla loro vista oltre il muro della casa.


    - Samaritano, se mi cerchi sai dove trovarmi.. -


    Ah, la cartabomba non era attivata. Sono un pazzo, ma non uccido senza motivo: il bello era che loro non lo sapevano...

     
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  14. Yami Kaguya
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    ¬ I c h i ¬
    Negate This.

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    Peccato. Il piano mi era piaciuto, ed era anche quello che avrebbe permesso a tutti di non farsi male.
    Avevo persino utilizzato un veleno debilitante, sai che danno terribile non vedere bene per mezzo minuto.
    Però, Hamano fece qualcosa di strano. Dato che la nuvola, sparì di botto. La stessa fine fece il fuuton di testanera, che si limitò a scompigliargli i capelli quando dallo spostamento d'aria sembrava qualcosa di più decente.
    Voi direte, che da un guardiano avrei dovuto aspettarmi, qualche asso nella manica. E avreste anche ragione, solo che ora, il dispiacere per le mie azioni stava diventando disappunto.
    O per dirla in parole povere, credevo di aver già dato prova di come la fame mandasse nel cesso i miei ragionamenti di norma sensati. E in quel caso, ciò significava una singola cosa: il fastidio stava superando il senso di colpa senza molti problemi, ora che la cosa si stava preannunciando davvero problematica.
    Tuttavia, ciò che accadde dopo, mi provocò uno spasmo nervoso al corpo incomparabile, rispetto a prima.
    CITAZIONE
    Ora dovete rispondere anche di aggressione a pubblico ufficiale, ma diciamo che se vi fermate qui sono più che disposto ad alleggerire la cosa, altrimenti...

    Oh no...
    CITAZIONE
    [...]sono più che disposto ad alleggerire la cosa, altrimenti...

    Calma, calma....conta fino a 10...
    CITAZIONE
    [...]altrimenti...

    Fanculo.
    Come avevo dimostrato con testanera, c'è solo una cosa che quando ho fame, non devi proprio fare.
    Ovvero sfidarmi a fare qualcosa.

    ...Altrimenti, guardiano-san? Sono curioso.

    Perchè in quel caso, se mi viene in mente una qualsiasi cosa che possa anche minimamente farti rodere il fegato, mentre io me la rido per averti fregato dopo che mi hai minacciato... ecco, tale pensiero, assume per me lo stesso valore della crack per un drogato. In astinenza.
    In due parole? Sfida accettata. E se non lo era, una sfida, il problema non è mio.
    Dimenticavo però una cosa, in attesa della replica di Hamano. Non ero solo. E il mio "compagno", non era davvero tale.
    image
    Difatti Testanera, se ne esce con un altro "gioco". Tipo ruba-bandiera, ma con una cartabomba.
    CITAZIONE
    - ... dovete sapere che più o meno fra un minuto esploderà, lasciando ben poco del tetto su cui siamo... Sempre che esploda qui si intenda...-

    Eh...?

    Cartabomba che tira in mezzo alla folla. Ben sapendo, che sono un "samaritano".
    Scappando da me e da Hamano in un colpo.
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    Non riesco a staccare gli occhi dalla cartabomba per qualche secondo. Poi, lanciato uno sguardo omicida a quel tizio, scendo dal tetto, rotolando una volta a terra, e correndo a più non posso verso il punto dove la carta è atterrata. Maledicendo quel tizio ogni passo che facevo, ovviamente.

    Io quello lo ammazzo! Ma l'unico ladro che se ne sbatte delle vite umane dovevo trovarlo io, cristo!

    Ringrazio ancora una volta tutte quelle ore spese ad allenare gli occhi e ottenere una vista migliorata, dato che trovo in fretta ciò che cerco, mentre la gente troppo impegnata a guardare le bancarelle, non si accorge di una sorta di mina proprio sotto i loro piedi.
    Facendomi largo tra la folla lì riunita, raccolgo quindi il kunai, e mentre cerco un posto dove tirarlo perchè non faccia danni, mi accorgo però di una cosa.
    La carta non dà il minimo segno di star bruciando. Al che, mi viene un sospetto.
    Quanto pensava di potersene restare a Suna, quel tizio, con a carico un'accusa di tentato omicidio di massa?
    Voglio dire, un portafoglio vuoto come traccia è un conto, un'altra è un paio di cadaveri.
    Mi aveva fregato di nuovo, sembra. Ora io ero ancora nei guai, lui si prendeva il portafoglio, e io dovevo pure vedermela con l'accusa di "complice di uno pseudo-omicida".
    Però...tutto sommato, sentii un sussulto alla gola, mentre ci riflettevo.
    Quel tizio era uno spasso, a suo modo. Qualcuno che riusciva a fregarmi due volte di fila, di sicuro era uno stronzo sì, ma che sapeva il fatto suo.
    E poi, a ben pensarci, mi aveva detto che andava a prendersi il portafoglio. Dunque sembrava non considerasse la faccenda conclusa, con quello scherzo.
    Scherzo, che forse mi è stato utile, forse. Preso il kunai, mi volto infatti verso la folla, per vedere se Hamano mi stà ancora dietro. Nel caso fosse andato dietro a testanera, sarei stato nei casini da una parte, ma libero dall'altra.
    image
    Se invece mi era venuto dietro, voleva dire solo una cosa. Cosa, che sapevo come sfruttare a mio vantaggio, con un pò di fortuna. La mano che andò a prendere una carta dalla sacca, contava su quello, mentre me la mettevo nella manica utilizzando le abilità da Prestigiatore.

    Uh? Ma dai, quindi eri preoccupato che esplodesse? Interessante...quindi...
    Il tuo trucchetto non funziona sulle cose, eh?
    Ottimo.
    CITAZIONE
    »Bomba Abbagliante
    Le bombe abbaglianti sono delle bombe con una formula sopra che creano una potente luce artificiale in grado di abbagliare il nemico che si diffonde con un raggio di almeno 30 metri.#

    Sbattei la bomba abbagliante a terra, coprendomi gli occhi per un istante, e sbattendo il dito dell'altra mano a terra per la Isshi Resshin.
    Me ne sarei quindi andato a tutta velocità, sfruttando il fatto che il terreno e la folla, più il probabile accecamento, avrebbero probabilmente dato un pò di problemi al mio inseguitore. Con un pò di fortuna, sarei letteralmente sparito dalla vista del guardiano, sempre che riuscisse ancora a vedere, salendo su un tetto e scendendo nel vicolo oltre esso.
    Ripresi quindi a correre, ancora in mano il kunai di Testanera, pronto a usarlo sul serio se la cosa non si fosse chiusa là.

    Altrimenti, nel caso fossi riuscito a trovare di nuovo il mio "compagno", l'avrei fissato per un attimo una volta sciolta la henge, immaginandomi le mie mani attorno al suo collo e il piacere derivante, in un primo momento. Alla fine però non avrei fatto altro che tirargli il kunai in maniera scialba, e nel caso corrergli dietro se fosse stato ancora intento a gareggiare per quel maledetto portafoglio. Ovviamente guardandolo male.
    image

    Mica male come idea, davvero. Portarlo in mezzo alla folla così che fosse facile per me confondermici.
    Ovviamente non volevi scappartene da solo usandomi come esca, vero?
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    Sinceramente, per me era un 50 e 50. Per quello che mi riguardava però, ormai c'ero troppo dentro a quella cosa, per continuare a farmi problemi. E ciò includeva rancori che al momento non avevo la forza di portare avanti.
    Sì, avevo decisamente fame, a quel punto.
    SPOILER (click to view)
    Isshin Renshin - Terremoto di un Dito
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: 0

    « Tramite l’impasto notevole in un solo arto, l’utilizzatore sarà in grado di spaccare il terreno frontalmente rispetto a se, causando una grossa buca della lunghezza di 10 metri e larghezza di almeno 2 che verrà creata ad un velocità pari ad un energia superiore l’utilizzatore. Qualsiasi ninja presente entro 5 metri avrà una riduzione di uno slot azione e uno difesa, mentre chiunque caduto all’interno non potrà fare ulteriori azioni o difese. Se possedute le abilità mediche superiori è possibile applicare questa tecnica colpendo, con il pugno, il terreno, creando spaccature profonde fino a 3 metri che si svilupperanno per 3 metri il pungo d’impatto. Oltre alla possibilità di individuare persone all’interno della terra o aprire varchi nella roccia, chi presente nell’area dei colpi avrà una riduzione di 2 slot.


    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)
    CITAZIONE

    Le immagini sono puramente dimostrative. Il personaggio è da considerarsi a volto coperto e con addosso un mantello per tutta la durata del post.


     
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  15. Manu ©
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    SPOILER (click to view)
    Il volto di yami è da considerare come non riconosciuto dal mio PG. Nel mio post di prima mi sono sbagliato :omgse:



    Lui aveva sempre rispettato chi rappresentava la giustizia e l'ordine del villaggio. Ora che ricopriva due importanti cariche si aspettava la medesima cosa, ma sembrava che i due fuggitivi non gli davano il giusto rispetto che si meritava.
    Aveva cerato di rimanere diplomatico perché uno scontro due contro uno sui tetti del villaggio non era molto auspicabile, però sembrava che le sue parole fossero state fraintese dal primo mascalzone che aveva davanti, quello che aveva cercato di avvelenarlo.
    Sembrava volesse sfidarlo, che volesse metterlo alla prova. Incappucciato com'era non lo si poteva riconoscere, ma probabilmente stava usando l'henge per non essere riconosciuto, infatti attraverso i suoi occhi ricevette proprio questa informazione. Tipico di tutti i vigliacchi.

    Sei curioso? Bene, perché anche la mia lama è curiosa di vedere quanto sangue hai.

    Al diavolo la diplomazia, questi di certo se ne sbattevano allegramente.
    L'altro infatti lo stava applaudendo, forse per il fatto di essersi liberato in quella maniera delle tecniche che gli avevano scagliato contro. I pazzi capitavano sempre a lui. Eppure non aveva mai fatto male a nessuno per meritarsi ciò.
    Probabilmente doveva avere un'alta considerazione di sé stesso perché sembrò non preoccuparsi di Hamano e della sua nodaichi, ma anzi se ne uscì con quello che lui chiamò gioco.

    Spero tu stia bluffando.

    Hamano lo guardava con fare severo, come faceva un insegnante quando rimproverava un ragazzo che aveva sbagliato un passaggio facile. Ma il ladruncolo sembrava facesse sul serio. Lanciò la cartabomba in mezzo alla gente.
    A questo punto Hamano lo maledisse mentalmente ma quando raggiunse il terreno per togliere l'esplosivo il secondo dei due mascalzoni era già lì. Detestava ammetterlo ma quello era parecchio più veloce di lui.
    Come però si volto verso di lui però sembrava più malintenzionato di prima.

    Il mio non è un trucchetto, dannato.

    Fu una questione di qualche frazione di secondo. Avesse chiuso prima gli occhi sarebbe riuscito a seguirlo. La luce lo abbagliò come per tutti gli altri passanti in quel punto.
    Nonostante la vista non lo potesse aiutare grazie al suo olfatto migliorato e udito migliorato riuscì a capire da che parte si stava allontanando. Però sicuramente non sarebbe stato sufficiente a seguirlo.
    L'accecamento durò qualche secondo, ma ne sprecò altri per riabituare la vista alla luce normale.
    Da lì poté vedere come le persone che non erano state coinvolte nell'esplosione stessero guardando in una direzione, quella dove Hamano aveva sentito si era diretto. Forse non era troppo tardi.
    Velocemente salì sul tetto ma subito capì che oramai era una causa persa. Troppa gente stava girando in quel momento, e il tipo poteva aver benissimo sciolto l'henge, così da non essere più riconoscibile.
    Era dura da ammettere ma aveva perso.
    L'unica cosa che poteva far era dirigersi dove era stato lanciato il portafogli del riccastro.
    Con un diavolo per capello e insultando mentalmente i due furfanti si diresse per la strada verso la direzione del portafogli, ben conscio però che era tempo perso.
    Maledetti quei due.



     
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