Sopravvivenza & Patriottismo

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Scelte
    Sopravvienza o Patriottismo?




    Nella vita, durante le sue innumerevoli e quotidiane prove ci sono dei momenti che rappresentano delle sfide cruciali nel proseguimento dell' esistenza. Attimi importanti, grandi sfide, rischiose. Non sono le scelte di ogni giorno, quelle classiche di chi deve solamente vivere per se stesso. Sono scelte coraggiose che cambiano la vita, che gravano sulla vita poi di qualcun' altro. Così come un genitore decide di cambiare lavoro nella speranza di poter offrire alla sua famiglia una vita migliore, così come un amico si sacrifica per salvarne un altro. Così Ryo si trovò davanti ad una scelta: la vita o il dolore.
    Quando arrivò trovò me per terra, legato con corde che sembravano fatte di oscurità che cercavo, inutilmente di romperle. Quando giunse Ryo mi voltai verso di lui, mentre una goccia di sangue che colava dal punto dov' ero stato colpito colava dalla mia fronte, seguendo il contorno interno dei miei occhi ed il bordo destro del naso fino a scendere sulle mie labbra. Strinsi i pugni e dissi l' unica cosa sensata che potevo in quel momento:
    « SCAPPA RYO! » quell' invisibile avversario era più forte di me, figurarsi se lui avesse avuto qualche possibilità di sopravvivere contro di lui. Eppure in cuor mio speravo che la sua imprudenza si mostrasse tutta in quel momento, in cuor mio speravo che tutta quanta la sua capacità di essere imprudente nelle situazioni più estreme. Per la prima volta da quando lo conoscevo volevo che fosse imprudente. Un bagliore di occhi si palesò nelle tenebre mentre una voce che di umano sembrava aver davvero poco a che vedere parlò, esponendo la sua minaccia.
    « Chi è questo moccioso? » disse quella voce mentre dei lineamenti umani iniziarono ad intravedersi nell' oscurità che miracolosamente andava ritirandosi, quasi quell' uomo riuscisse ad attirarla a se.
    « Lascialo stare! SCAPPA RYO! » urlai nuovamente mentre quell' uomo rideva estraendo un pugnale. Sentii chiaramente la sua mano che stringeva la mia gola e mi rimetteva in piedi, mentre le mie mani rimanevano legare da quell' invisibile filo dietro la mia schiena. Notai un pugnale nella mia mano destra e feci l' unica cosa che mi avrebbe potuto salvare: richiamai il chakra di Kaku per far vedere che troppo vicino a me non ci si poteva stare.

    Ma Ryo? Ryo poteva decidere se intervenire, se fermare un assassinio quasi certo oppure scappare e lasciarmi al mio destino, insomma, fare ciò che gli avevo ordinato di fare. Io da capo di quella missione avevo il compito di proteggere i miei sottoposti e non potevo far scontrare Ryo con quel bestione.
    Ma se invece avesse deciso di essere imprudente? Se avesse deciso di intervenire la prima cosa che avrebbe patito sarebbe stato un fulmineo scatto di quell' uomo che mi avrebbe lasciato perdere velocemente per poi colpire Ryo con un colpo troppo veloce per essere scansato, scaraventandolo dieci metri indietro [Velocità: 600]. Quindi si sarebbe avventato sull' incauto ragazzo e ben presto centinaia di fili neri, come quelli che legavano il mio corpo, fuoriuscirono dalle mani di quell' essere avvolgendo con forza Ryo. Ma non fu tanto la forza della stretta a causare problemi quanto l' intenso dolore che provò. Un dolore che poteva solo combattere con tutta la buona volontà, un dolore che colpiva ogni cellula del corpo, che infiammava i nervi e persino i capelli. E ben presto quei fili si mossero, sballottando Ryo d a destra ed a sinistra, facendogli sfondare la staccionata con il corpo, facendogli colpire con forza la terra. Si fermò dopo pochi secondi, guardando Ryo con divertimento. Io mi dimenavo, cercavo di fermare quella pazzia, ma avevo le mani bloccate. Avevo attivato il demone, ora tutta la forza di Kaku premeva contro quelle corde per liberarmi.
    « Allora moccioso! Rialzati se sei un uomo! » appena Ryo si fosse rialzato la tortura sarebbe ripresa, l' uomo avrebbe ripreso ad usare il suo corpo come una bambola nelle mani di una bambina nervosa e capricciosa, facendogli colpire nuovamente più volte il terreno con violenza, sempre con quel dolore come orrido sottofondo. Sarebbe durata quasi il doppio di prima e nuovamente si sarebbe fermato per vedere se era ancora capace di rialzarsi.
    « RIALZATI! » disse lui, obbligandolo solamente con un urlo a rialzarsi. Io continuavo a premere contro le corde, pregando che Ryo resistesse: l' avevo costretto a venire con me, non poteva morire per questa colpa. Se Ryo si fosse rialzato nuovamente sarebbe stato usato come divertimento dall' uomo, di nuovo sarebbe stato preso e colpito più e più volte fino a quasi perdere i sensi ed a rmpersi le ossa. E questa volta il tempo sarebbe ancora raddoppiato, giungendo quindi a circa un minuto di intense torture. Il potere del demone aveva lasciato il mio corpo ed io lasciai che lo stesso si riprendesse dagli effetti della possessione. Steso a terra, ansimante fissavo la figura di Ryo a terra, sbattuto li come un bambola da quell' uomo.

    « R... resisti... »

    « RIALZATI! »





     
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