Sopravvivenza & Patriottismo

[Kiri] | [Energia][Talento]

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  1. Aokawa Ryo
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    Essere Jinchuuriki!
    Costretti ad una Vita di Sofferenze



    Il destino aveva così predicato: eravamo costretti per l'eternità ad affrontare i nostri atavici nemici. Questo significava essere Jinchuuriki. La differenza fra un demone ed un altro dimorava solo nell'essenza propria dei singoli nomi propri. Cambiava il soggetto, ma non il senso intrinseco della frase. Mi era stata imposta questa vita, mi era stato imposto di essere un Jinchuuriki. Non potevo cancellarlo come si fa con una macchia su un vestito, non potevo semplicemente dimenticare di esserlo. Ogni istante era volto alla consapevolizza di essere un uomo che porta in grembo un demone. Prima lo si accettava, prima si riusciva a canalizzare il potere del demone verso i propri fini personali.

    Itai ci era riuscito: il suo controllo era all'incirca perfetto; riusciva a richiamarne il potere a comando e riusciva straordinariamente a mantenere la lucidità. Le sue successive parole non fecero altro che avvalorare la mia tesi. La nostra vita era una chimera di dolore a cui eravamo sottomessi. L'enumerazione dei suoi dolori riuscirono a far perdere colore ai miei, vanificandone le conseguenza che avevano procurato. Però, ora sembrava che fosse riuscito a raggiungere una labile posizione di equilibrio. Non sapevo quanto sarebbe durato e se fosse durato. In ogni caso, speravo che quell'evanescente posizione di stabilità sarebbe durate in eterno. Se lo meritava e mi dava speranza. Forse, potevo riuscirci anch'io.

    « Guarda, non vorrei essere di disturbo... »

    Non avevo mai visto casa sua né sapevo se avesse qualche coinquilino. Tuttavia, se avesse risposto negativamente al mio abbozzo di domanda, non mi sarei creato problemi inesistenti e, per quella notte, avrei pernottato a casa di Itai. Anche perché il giorno dopo era costellato da un programma interminabile. Questa volta non potevo redimermi dall'osservazione da parte sua di voler confessare
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    al Mizukage che fossi il Jinchuuriki del Sanbi. Ero sicuro che non si fidasse della sua figura, quindi perché rivelargli questo particolare così considerevole. Per il bene di Kiri? Presumibilmente, era l'unica risposta plausibile alla sua categorica disposizione.

    « Uhm... d'accordo.
    È giusto che sappia. »

    Assentii con malcelato fastidio. Preferivo che la verità fosse prerogativa solo di Itai, ma ero consapevole che il Mizukage dovesse sapere che una delle armi del villaggio ora era custodita da me. Al di là di questo, l'ultimo punto all'ordine del giorno erano i miglioramenti fisici. L'ultimo allenamento di questo tipo lo avevo svolto proprio sotto lo sguardo vigile del Nara e l'immagine di me, straziato a terra dal dolore e quasi esanimi, era ancora vivida nella mia mente. Sapevo che egli sapesse che le mie lotte erano state esclusivamente mentali e psichiche e che, quindi, avevo avuto ben poco tempo da dedicare alla cura del mio corpo. La barbetta appena accennata e la capigliatura spettinata ne erano un ulteriore esempio.

    « Che te ne pare? »

    Domandai, alzando il bicipite ed indicandolo con lo sguardo e con l'indice della mano opposta.
    La domanda non necessitava una risposta.


    Edited by Aokawa Ryo - 5/7/2010, 21:51
     
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