Sede dell'Amministrazione[Amministrativo]

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    Io non sono Haruki


    Daishin & Hohenheim - III

    Chi mi sta difronte non è un semplice tredicenne. È una cosa che non può sfuggire ad un osservatore attento. Lo si capisce chiaramente dal tono fermo, dai modi sicuri e dall'aura di pacata compostezza che lo circonda. Ascolto con attenzione quanto ha da dire, scoprendo che probabilmente era già al corrente di molti dei segreti contenuti nel rotolo. La cosa non mi sorprende molto. Per un membro navigato delle forze speciali sarebbe stato strano il contrario.

    La conversazione prosegue serenamente fino all'ultima delle sue considerazioni. Sollevo un sopracciglio, mentre lo guardo con perplessità. Mostrare un fronte unito è il minimo che dobbiamo fare in una situazione del genere. Mi stupisce sentire che la pensi diversamente. Cosa credi avremmo dovuto fare? Fingere che Diogene non abbia cercato di fotterci tutti? Il tono calmo e gentile della voce contrasta con la durezza delle mie parole. Non trovando un senso al suo discorso, non mi resta che domandaglielo direttamente. Cosa ti preoccupa esattamente? Che l'intera Oto condivida le sue mire di conquista? Sono sicuro del fatto che Diogene abbia i mezzi sufficienti a soggiogare molti dei suoi conterranei, avendolo fatto con un ninja potente quanto Hoshikuzu, eppure sono più propenso a credere che i suoi sottoposti si dividano in due categorie: quelli che credono veramente nel suo piano e pensano che potranno trarre qualche beneficio dalla sua vittoria e quelli che lo seguono per paura. Indipendentemente da ciò, per poter decidere come procedere è di vitale importanza scoprire chi e quanti siano i suoi alleati. Questo sarebbe stato sicuramente uno dei miei prossimi obiettivi.

    Prima di rispondere direttamente alla domanda di Hohenheim, preferisco procedere in un'altra direzione. C'è qualcos'altro che mi preme testare. Avremmo discusso più tardi delle misure pratiche da mettere in atto immediatamente. Ad ogni modo, ci troviamo difronte a molte possibilità, Hohenheim. Scegliere non sarà facile e richiederà la collaborazione degli altri Villaggi. Dalle informazioni contenuto in questo rotolo mi pare che le opzioni principali siano 3 : Possiamo dichiarare apertamente la nostra ostilità, rendendo pubbliche le informazioni che possediamo. A questo punto, Diogene dovrà scegliere tra la guerra o la resa. Anche Oto e i suoi abitanti saranno costretti a schierarsi Non avrei mai accettato di agire in questo modo, ma non ha importanza. Devo soltanto dire qualcosa di credibile e verosimile. Oppure possiamo eliminare il problema in maniera diretta e pulita: ucciso Diogene, nessuno sarà in grado di rimpiazzarlo. Potremmo organizzare il suo omicidio anche senza coinvolgere Oto, ma ciò rischierebbe di incrinare i rapporti che ci legano. Chiaro. Pulito. Lineare. Perché perdere a tempo a pensare alla diplomazia quando si possono risolvere le cose con la violenza? Oltre a queste due possibilità, potremmo decidere di attaccare i suoi alleati, invece che lo stesso Mikawa. In questo modo, elimineremmo la minaccia pezzo per pezzo. Collaboratore per collaboratore. Potremmo estinguere l'organizzazione di Diogene in maniera lenta, ma discreta, sperando che ciò possa convincerlo a desistere. La propongo, ma non credo che questa idea sia efficace. Fossi nei suoi panni, non mi lascerei intimorire da uno stratagemma simile. Sopratutto perché mi sembra chiaro che una persona del genere non è il tipo da farsi problemi a sacrificare qualche pedina. Ora che ci penso, esiste anche una quarta alternativa: possiamo abbandonare l'alleanza che ci lega a Konoha e Kiri per sostenere la causa di Diogenes. Con l'aiuto di Suna, sarà molto più facile prendere il sopravvento sugli altri villaggi e alla fine della guerra ci divideremo quel che resterà delle terre accademiche. Mi interrompo per qualche secondo così da lasciare alla mente di Hohenheim il tempo di elaborare le mie ultime parole. I miei occhi sono fissi nei suoi, pronti a catturare ogni sua reazione. Sì, gli avevo appena proposto di tradire l'accademia con lo stessa tranquillità con cui avrei espresso un commento sul tempo atmosferico. Stavo forse parlando seriamente? Tu cosa ne pensi?


    Edited by Bartok. - 20/11/2017, 01:00
     
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    Un Iga Atipico


    IV



    ...no, non è quello che intendevo. Volevo dire che Diogene non è solo un guerriero molto forte, ma anche un personaggio carismatico. Sebbene io non pensi che tutta Oto sia coinvolta nel suo piano, la sua caduta potrebbe essere contestata da molti, i quali potrebbero oppure un' inutile resistenza, ed indebolire la forza della coalizione che ci lega ad Oto ed agli altri villaggi. In altre parole, le accuse a Diogene devono passare attraverso Oto. Credo che vada tutto fatto passare per una questione interna al villaggio, che per essere risolta richiede il supporto dell'Accademia. Diogene era un manipolatore. Scagliarsi direttamente contro di lui sarebbe passato come un attacco ad Oto stessa. Diversamente sarebbe accaduto se fosse stata l'amministrazione di Oto ad intervenire in primo luogo.

    Hohenheim si appoggiò allo schienale della sedia ed incrociò le mani sotto il mento ascoltando quale piano l'Iga avesse in mente. Eppure, quello che disse prese in contropiede il giovane jonin, il quale non si aspettava una risposta del genere sia da un membro della famiglia Iga, sia da una persona che ricopriva la seconda carica più alta nel villaggio. Il volto di Hohenheim si fece una maschera di ghiaccio mentre, guardando fisso negli occhi l'amministratore, disse: ...devo dire che non mi sarei aspettato mai di sentire una cosa del genere da una persona nella tua posizione...nè tanto meno penso che tu stia dicendo sul serio...ma giusto per stare al tuo gioco... così dicendo avrebbe iniziato ad indicare con la sinistra le dita della mano destra, come per riferirsi alle varie alternative che Daishin gli aveva illustrato: Partiamo dall'ultima. Senza stare a girarci troppo in torno, penso che lasciare l'alleanza sia anacronistico, e porterebbe ad una guerra di cui non abbiamo bisogno. Non dobbiamo dimenticare che l'Accademia è sotto le mire di Kumo, Iwa e Cantha...inoltre credo nell'Accademia ed in quello che rappresenta: cercare di distruggere l'Alleanza va contro tutto quello che ho fatto negli ultimi dieci anni. Hohenheim era innanzi tutto un ninja di Suna, ma subito dopo era un membro dell'Accademia, ed avrebbe fatto tutto il possibile per rimanere tale. L'idea dell'omicidio non mi piace particolarmente. La violenza attira solo altra violenza, che Oto sia coinvolta oppure no. Diogene deve essere condannato da una giuria di Kage ed amministratori di tutti i villaggi insieme. Il suo nome deve essere infangato pubblicamente e decadere, così che nessuno possa rimanere al suo fianco quanto tutto verrà reso pubblico. Una volta che sarà trattato alla tregua di un nukenin, allora si opererà nelle maniere e nei modi che sono consoni a quello status... Staccandosi dallo schienale della sedia, il jonin continuò, mostrando all'Amministratore che le sue non erano solo parole, ma aveva un vero e proprio piano.A questo riguardo, credo di aver trovato l'occasione perfetta per lo scopo. Il Mizukage vuole organizzare una riunione tra Kage ed amministratori per discutere della faccenda. Se nella medesima occasione si invitasse anche Diogene, nascondendogli il vero intento della riunione, si potrebbe avere un processo sul posto, immediatamente. Lontano dai suoi collaboratori si ritroverebbe ad affrontare da solo le cariche più alte dell'Accademia, che saprebbero come controllarlo, dovesse tutto andare storto.
     
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    Daishin & Hohenheim - IV


    Sorrido, mentre l'espressione sul mio volto comunica sollievo, come se mi fossi appena tolto un grosso peso dallo stomaco. Abbandono il personaggio, ritornando nei panni che indosso ogni giorno. La prego di scusare i miei modi, ma dovevo vedere la sua reazione. Le notizie arrivate da Kiri mi obbligano a sospettare di chiunque. La voce calma e i modi formali ristabiliscono quell'aria rassicurante e seria che circonda i membri del mio clan. La mia fedeltà a Suna e nell'accademia è assoluta. Non abbiano niente da discutere su questo punto. Non sto mentendo. Non abbandonerei mai il mio Villaggio, per nessuna ragione al mondo. Oltre a ciò, al momento considero l'alleanza accademica il mezzo migliore per mantenere pace ed equilibrio nel Paese del Vento e nel resto del continente. Non ho motivi per credere il contrario e, anche se li avessi, non sarei stato così stupido da sbandierarlo a qualcuno che ho appena conosciuto. Anche le altre proposte che ho appena avanzato sono altrettanto sciocche, ma non ho interesse a far capire al jonin che fanno parte del trucco. Anzi, sarebbe stato meglio lasciargli pensare che le abbia seriamente prese in considerazione.

    Ad ogni modo, sono ben consapevole che lo stratagemma appena usato non avrebbe smascherato nemmeno un imbecille, ma questo non ha alcuna importanza. Non è per scovare un traditore che ho scelto di rispondere in quella maniera. Inoltre, Hohenheim non mostra segni di manipolazione e, al netto delle informazioni contenute nel messaggio arrivato da Kiri, non ho alcun motivo per dubitare della sua lealtà. Anzi, sono quasi sicuro che in tutta Suna non potrei trovare un ninja più valoroso e devoto del Kakita.

    Ciò che mi propone non è né più né meno di quello che mi sarei aspettato da una persona come lui ed è anche esattamente ciò di cui ho bisogno: un'ottima idea che non viene da me e che potrebbe permettermi di rimandare qualsiasi decisione il più possibile. Ci sono molte informazioni nel fascicolo che i Kiriani ci hanno mandato, ma non sono assolutamente sufficienti. Non posso prendere una decisione ora e non ho alcuna intenzione di farlo, che a Hohenheim piaccia oppure no. Io combatto per vincere. E non si può vincere andando in guerra impreparati. Le sue considerazioni sono molto sagge. Quella che propone potrebbe essere la migliore delle possibilità che i Kami ci hanno messo difronte. O forse no, ma non sono interessato a discuterne. Quantomeno non adesso. Come ha appena detto, perché i crimini di Diogenes vengano finalmente puniti, dobbiamo assicurarci che sia Oto a riconoscere il marcio che lo circonda. Se vogliamo seguire questa strada, non si può fare diversamente, anche se non so quale sia l'entità dell'appoggio di cui il Garth gode al momento. Ed è vero che in assenza di un Kage tocca all'amministratore occuparsi dei suoi doveri, ma se vogliamo che il piano abbia successo, le accuse devono essere sostenute da qualcuno che rappresenta realmente Suna e non da un semplice burocrate. Mi interrompo brevemente, cercando di sottolineare l'importanza delle mie parole. Io non sono Hoshikuzu. Le persone di Suna non mi conoscono. Non mi amano e non mi rispettano come amano e rispettano lui. Nessuno gode della sua stessa popolarità. Questo è noto a chiunque, fuori o dentro le mura.

    Mi sarei impegnato per proteggere Suna da qualsiasi minaccia, ma non avevo intenzione di essere la stella dell'operazione. Nè di nessun altra. Quella sarebbe stata una responsabilità di Hoshikuzu. Il mio ruolo, da oggi fino alla fine del mio mandato, sarebbe stato quello del volto affidabile e responsabile del Villaggio. Il perfetto contraltare alle note sregolatezze del Chikuma. Se sarà lui a denunciare i crimini di Diogenes, questi acquisiranno un peso molto maggiore rispetto a quello che avranno se sarà la mia voce a condannarli. La voce di una persona senza esperienza nel campo amministrativo, senza meriti importanti alle spalle e sconosciuta alla maggior parte degli Shinobi, di questo e di qualsiasi altro villaggio. Voglio che una cosa sia chiara: io sono l'Amministratore di Suna, ma la mia carica non ha alcun valore fuori dalle mura del Villaggio. Non sono ancora abbastanza forte per poter far pendere l'asse delle relazioni internazionali in nostro favore. È una verità la cui consapevolezza non mi turba affatto. Ho sempre considerato un pregio l'essere a conoscenza dei proprio limiti. Nessuno oserà mai suggerire che siano il frutto di una macchinazione ordita da Kiri e Konoha, o chissà quale altro complotto Diogenes ci accuserà di sostenere. Per questa ragione, mi muoverò immediatamente per attivare la procedura necessaria all'elezione di un nuovo Kazekage. Che tu lo voglia o no, Hohenheim. Su questo punto sarò irremovibile. Nominare un nuovo Kage è una cosa che richiede l'assenso del Damyo e un'infinita serie di lungaggini burocratiche che mi avrebbero permesso di rimandare qualsiasi decisione per tutto il tempo di cui avrei avuto bisogno. Per me sarebbe stata indubbiamente una di quelle situazioni da "due piccioni con una fava"Ho intenzione di chiedere udienza a Tenzo-sama già la settimana prossima. Ora non mi resta che comunicarlo a Hoshikuzu.


    Edited by Bartok. - 27/11/2017, 13:28
     
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    Che tipo curioso. Con disinvoltura e sfacciataggine, l'Iga lo aveva messo sotto test, così, su due piedi. Una parte di Hohenheim si sentì ferita ed offesa dal comportamento del giovane amministratore. D'altra parte riconosceva che le circostanze lo richiedevano. Se qualcuno era riuscito ad arrivare ad Hoshi, cioè al vertice della catena di comando di Suna, cosa impediva che lui non fosse stato soggiogato a sua volta? ...forse questa potrebbe essere davvero la persona che ci serve in questo momento.....capisco la necessità di utilizzare questi..mezzi. Per il resto, Daishin sembrava essere sulla stessa linea di pensiero del manipolatore di argilla esplosiva. La caduta di Diogenes doveva passare attraverso i canali ufficiali dell'Accademia per essere duratura ed incontestata. Il jonin comprendeva anche la necessità di utilizzare il volto di Hoshi come portatore della voce di Suna. Il carisma del Chikuma era impareggiabile, unico nel suo genere. Qualcosa che Hohenheim non avrebbe mai avuto. Questo voleva però dire che Hoshi avrebbe dovuto ufficialmente ricoprire la carica che tutti sapevano gli spettasse: quella di Kage. Fu in quel momento che Daishin si mostrò essere l'uomo di polso e risolutezza che era: avrebbe organizzato l'elezione del nuovo Kazegake come primo suo atto ufficiale. ..bhè direi che questa sia un'ottima idea. Abbiamo atteso troppo per fare questa cosa e senza nessun motivo. Nonostante quello che è successo, tutta Suna appoggia il Rosso, e sono convinto che anche il Mizukage e l'Hokage siano dello stesso avviso... Se l'amministratore fosse stato in grado di realizzare l'elezione nei tempi sperati, sarebbe stato decisamente positivo per lui ma anche per tutta la Sabbia. Era ormai da molte tempo che il precedente Kazekage, Jin Chikuma, non si faceva più vedere in giro. Era tempo di un nuovo leader.

    Il jonin sospirò, facendo capire che anche per lui quell'argomento era chiuso e che anzi c'era dell'altro di cui voleva discutere. Visto che stiamo parlando di aspetti rilevanti per il villaggio, forse è il caso di discutere anche di un altro paio di questioni. Disse sporgendosi leggermente in avanti sulla sedia.Innanzi tutto ci sono le mura che andrebbero sistemate. Che io ricordi, oltre al chunin Hamano del vostro stesso clan, c'è un genin abbastanza esperto di nome Shunsui. Qualche tempo fa ad Hamano era stata data una discreta somma di denaro per rinforzare le nostre difese più esterne. Ora, a distanza di mesi, nulla ancora è stato fatto a riguardo. A quest'ora potremmo vantare le migliori difese tra tutti i villaggi ninja Accademici, ed il fatto che non sia così è semplicemente uno spreco di risorse. Il jonin non specificò che la somma versata ai guardiani veniva direttamente dai suoi fondi privati. Hohenheim era quindi doppiamente seccato: aveva speso una bella cifra ed il villaggio comunque non aveva quello che si meritava. Vedete voi dove trovare i soldi, ma quelle mura ci servono. Forse si potrebbe indire un evento e far partecipare la comunità alla spesa? Qualora il chunin gli avesse chiesto se lui a suo volta voleva partecipare a sostenere gli oneri economici della ristrutturazione, il jonin bambino avrebbe risposto: ...decisamente no..mi sentirei uno sciocco a versare denaro per la seconda volta su un qualcosa in cui ho già investito e che non si è realizzato...tuttavia ho un altro progetto che vorrei finanziare con il mio denaro... sempre per il bene di Suna. Così dicendo si frugò all'interno del kimono colo cobalto e beige che indossava, tirando fuori un plico sottile di fogli. Mi sto portando con me queste carte ormai da giorni, aspettando il momento giusto per parlarne con il suo predecessore. Leggendo le carte, Daishin avrebbe scoperto che Hohenheim stava versando nuovamente una discreta quantità di denaro a Suna per nuovi progetti di difesa. Questa volta, i fondi sarebbero stati sbloccati solo a lavoro compiuto. I recenti attacchi subiti dagli altri villaggi accademici mi hanno aperto gli occhi sulla nostra vulnerabilità. Con questo mio dono al villaggio voglio realizzare una grande barriera di individuazione che copra tutto il villaggio. Purtroppo non sono a conoscenza di come tracciare il sigillo per creare questa barriera, ma possiamo pagare qualcuno che lo faccia per noi. Dobbiamo solo decidere chi farà il lavoro e dove creare il centro di questa barriera. Concluse, lasciando al suo interlocutore il tempo di realizzare quanto la sicurezza nel villaggio sarebbe potuta migliorare con quel piccolo gesto. Per quanto riguardava il centro della barriera, o la sede amministrativa o la sede dei Sand sarebbe andata bene alla stessa maniera.
     
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    Daishin & Hohenheim - V

    Sorprendentemente, non devo fare alcuno sforzo per convincere Hohenheim. Anzi, il jonin sembra piuttosto contento che gli abbia proposto di indire formalmente una nuova elezione. Meglio così. Un problema in meno di cui devo preoccuparmi. Con la scusa di dover portare avanti tutte le pratiche necessarie alla candidatura di Hoshi, potrò rimandare qualsiasi decisione riguardo la questione Diogene. Questione a cui vorrei iniziare a lavorare immediatamente, anche se, menzionando Hamano, il Kakita mi prende in contropiede.

    Hamano è un tasto dolento per noi Iga. Da quando ha perso il braccio è caduto in uno profondo stato di depressione da cui non sembra essere in grado di emergere. La cosa, visto l'importante ruolo che ricopriva all'interno del Villaggio, ha causato non pochi imbarazzi al clan. Fino ad ora, visto che si è completamente ritirato dalla vita militare più di sei mesi fa, ero sicuro che fosse un problema archiviato. Evidentemente, mi sono sbagliato. A nome di tutto il clan Iga, le porgo le mie più sentite scuse. Non avevo idea che ad Hamano fossero stati assegnati quei fondi e nemmeno che avrebbero dovuto essere utilizzati per finanziare un'espansione delle difese di Suna. Mi assicurerò personalmente che quelle risorse vengano recuperate e utilizzate per realizzare le nuove strutture di protezione. Chiudo immediatamente la questione, perché non mi va di discutere di Hamano e delle sue performance. In qualità di rappresentante del Villaggio e del clan Iga, sono obbligato ad esprimere pubblicamente biasimo per la sua condotta, ma personalmente non condivido la severità con cui è stato giudicato dalla nostra famiglia.

    Do una rapida occhiata ai documenti che mi affida, scoprendo che non solo ha preparato già tutto il necessario per formalizzare la creazione della Barriera, ma intende addirittura coprire penalmente tutti i costi. La generosità e la devozione al Villaggio dimostrate da Hohenheim mi lasciano profondamente sorpreso. Ormai sono convinto che con Hoshikuzu Kazekage e lui al suo fianco, Suna non avrà nulla da temere né da Diogenes né dai Cremisi. Un'ottima idea. Farò installare la barriera appena possibile. Addirittura questo pomeriggio, se qualcuno al villaggio si rende disponibile per l'incarico. Un solo sigilloTecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una (1)
    L'utilizzatore può scindere il proprio corpo in più cloni corporei. Possono essere creati entro 1,5 metri dall'utilizzatore o da un suo clone, potranno allontanarsi fino a 30 metri. Sono esteriormente e potenzialmente uguali all'originale. Possiedono 500 crediti equipaggiamento duplicati; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. Se distrutti, rilasceranno una nuvola di fumo che concede occultamento ambientale parziale entro mezzo metro, per 1 slot azione; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Torneranno all'utilizzatore 1/8 dei danni subiti dai cloni, sotto forma di affaticamento; i tonici utilizzati dai cloni verranno conteggiati nei limiti dei tonici utilizzabili dall'utilizzatore. La vitalità è pari ad una ferita ½ leggera ogni grado ninja posseduto. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore. Tutti cloni possono sfruttare la TS se attivata dall'utilizzatore; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]
    e al mio fianco compare un clone. Gli consegno i documenti necessari a convocare un ninja in grado di erigere la barriera e torno a rivolgermi al mio ospite. Ci avrebbe pensato la mia copia a recapitarli a chi di dovere. Non ci sarebbe voluto molto per trovare un ninja in grado di tracciare quel sigillo. Probabilmente a farlo sarebbe stato addirittura un mio parente. D'altronde, sono molti gli Iga specializzati nell'uso di fuuinjutsu difensivi.

    Se non ha niente in contrario, credo che l'amministrazione sia il posto migliore dover far allestire la barriera. Questo è un compito di cui posso occuparmi personalmente, inoltre non so se ci sono altri sensitivi sufficientemente esperti da gestire le difese del villaggio.

    Pensando a come organizzare le misure difensive da attuare il prima possibile, riaffiorano alla mia mente alcune delle parole che mia nonna ripete sempre. Vedere tutto, sopportare molto e correggere una cosa alla volta. È un mantra molto saggio che ho presto imparato a fare mio e che ho intenzione di applicare anche in questa situazione. Se non ha altre questioni da sottopormi, ora ci sono altre cose di cui vorrei parlare con le. Attendo qualche secondo una risposta del jonin, prima di proseguire. Per prima cosa dovremmo occuparci dello Yonbi. Non possiamo continuare su questa strada. Va riportato al villaggio il prima possibile, lasciarlo libero nel deserto è troppo pericoloso. Dubito che qualcuno possa trovare irragionevoli queste considerazioni. I bijuu sono creature pericolose. Armi che devono essere accuratamente domante e controllate. Di certo non possiamo permetterci di lasciarlo libero per l'Anauroch come se fosse una comune scimmia domestica. Vorrei chiedere al Mizukage di inviarci un team di ninja per aiutarci nella missione di cattura, ma prima è necessario individuare il demone. Può occuparsi lei di questa cosa?

     
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    Inizia un nuovo incarico


    VI



    L'appunto sulla mancata opportunità alle mura non voleva essere una critica a tutto il clan Iga, eppure Hohenheim ebbe l'impressione che Daishin la potesse aver presa con quello spirito. Per questo, quando l'amministratore lasciò cadere l'argomento, il jonin fece altrettanto, non volendo toccare ulteriormente quel tasto. Fortunatamente, il morale del suo interlocutore tornò alle stelle in seguito alla nuova donazione del jonin. Il bambino gli sorrise di rimando: Bene. Mi fa piacere che il mio gesto venga apprezzato. Mi piace la sua solerzia amministratore. E' qualcosa che è mancata da queste parti ultimamente. Sì, con poche mosse il nuovo amministratore si era dimostrato un tipo in gamba, con tante idee e capace di sporcarsi le mani. Questo pensò soddisfatto il jonin, vedendo il clone dell'Iga andare a chiamare qualcuno che si prestasse al servizio che i suoi soldi avevano pagato.

    C'era ancora una cosa della quale Hohenheim voleva parlare, ma i suoi pensieri vennero interrotti dalle parole dell'amministratore. L'argomento era alquanto spinoso e, a dirla tutta, Hohenheim ne sapeva davvero poco. Stavano parlando dello Yonbi. Il demone in questione, sebbene appartenesse al suo villaggio, non era tra le mura di Suna fin da quando Hohenheim vi aveva messo piede. Anche per questo forse non aveva mai diretto i suoi pensieri sulla cosa. Tuttavia, ora che la questione gli veniva messa davanti gli occhi, la sua urgenza gli parve lampante. Certo...devo ammettere che preferirei che certe questioni si potessero risolvere senza richiedere l'aiuto di ninja di altri villaggi. Ma immagino che cacciare un demone possa richiedere forze ben al di là di quelle di cui disponiamo...farò delle ricerche... una sfida non indifferente: come si cerca un demone nel bel mezzo del deserto? Ammesso che lì fosse, così come le dicerie dicevano. Si sarebbe inventato qualcosa. La ricerca che lo aspettava, ad ogni modo, gli fece venire nuovamente in mente l'altro argomento di cui voleva discutere con l'Amministratore. ...visto che parliamo di ricerche, vorrei avere l'appoggio amministrativo su una missione alla quale ho pensato, e che ritengo sia importante per la sicurezza dei nostri confini. Mi sto riferendo ad una caccia al Flagello. Questo nukenin di indiscussa potenza è da troppo tempo in circolazione, senza che nessuno abbia mai mosso un dito. Il recente attacco ad Himotara mi ha fatto capire che qualcuno deve fare qualcosa. Cambiò posizione sulla sedia, trovando le parole per continuare: Anche qui il problema è che nessuno sa dove si trovi, su quali alleati possa contare e così via. Se lei è d'accordo vorrei cercare di colmare questa mancanza di conoscenza. Se riuscirò nel mio intento, è mia intenzione formare poi un team inter accademico per dargli la caccia e portarlo alla giustizia....che ne dice? L'idea gli era nata subito dopo aver saputo dell'attacco alla città del paese del Vento. Aveva fatto delle ricerche preliminari che gli avevano fatto capire quanto poco sapessero di questo nemico. Il fatto era che la missione poteva portarlo per diverso tempo fuori dal villaggio, e non poteva andarsene via da Suna senza avvertire nessuno. Lui non era Hoshi.
     
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    Doppia Caccia


    Daishin & Hohenheim - VI

    Hohenheim ha ragione. Anche io preferirei che la questione dello Yonbi venisse risolta senza dover richiedere l'intervento degli altri Villaggi Accademici, ma dobbiamo confrontarci con la realtà della situazione che stiamo attraversando. Al momento, tentare di catturare un bijuu è un'operazione troppo rischiosa per noi. Non voglio che nessuno muoia inutilmente per un mio ordine. La ringrazio. Per favore, mi faccia avere il suo rapporto il prima possibile. Nel frattempo, inizierò già a organizzare un team di cattura. Attenderò di ricevere notizie dal Kakita prima di contattare il Mizukage. Preferisco avere un quadro preciso della situazione prima di imbarcarmi in questa impresa. Non credo sarà difficile convincerlo di quanto gioverebbe all'intera accademia un eventuale ritorno dello Yonbi sotto il nostro controllo, però non posso trascurare la possibilità di un rifiuto. Dovremo essere pronti ad affrontare anche questa eventualità, ma non è ora il momento di pensarci. Soprattutto perché le parole di Hohenheim mi obbligano a focalizzarmi su un altra spinosa questione.

    Il Flagello. Un altro dei grossi problemi a cui va trovata una soluzione. Indubbiamente condivido l'opinione del Jonin. Quel criminale è stato ignorato fin troppo a lungo e va tolto dalla circolazione il prima possibile. Nonostante ciò, temo che lanciarsi immediatamente in un'operazione di cattura potrebbe avere degli sviluppi decisamente negativi per il villaggio. Fortunatamente, sembra che io e il Kakita siamo della stessa opinione: iniziare ad accumulare informazioni sul suo conto e sui suoi alleati è la cosa più saggia da fare al momento. Penso che sia la cosa migliore da fare. Ha il permesso ufficiale dell'Amministrazione per dare il via alle operazioni. Immagino saprà già da dove cominciare. Mi sbaglio? Non ho intenzione di stare a cavillare per fargli perdere tempo e cercare di capire meglio cosa abbia intenzione di fare. Al di là di tutte le mie congetture, l'autore dell'attacco a Himotara va punito ed è bene iniziare subito a muoversi in questo senso. Inoltre Hohenheim, pur essendo fisicamente un bambino di tredici anni, non è certo uno sprovveduto. Anzi, ha sicuramente molta più esperienza di me. Se è convinto di avere quel che serve per una missione simile, non sono nella posizione di negargli il mio benestare.
     
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    Un fruttuoso inizio


    VI



    Con due frasi di assenso, il nuovo amministratore sunese diede il suo benestare alle due cacce, quella del demone e quella del Flagello, che Hohenheim, in un modo o nell'altro, avrebbe dovuto portare a termine, Per sua fortuna, non doveva farlo da solo, ma sarebbe stato compito suo trovare i membri dell'una e dell'altra spedizione. Chissà, forse Daishin sarebbe stato interessato a partecipare direttamente, e non semplicemente stare dietro una scrivania.

    La verità era, che Hohenheim aveva già in mente le prime mosse da fare per avanzare su entrambe le piste. Per il demone era facile: la prima cosa era parlare con Hoshi. Sia perchè la sua forza era indispensabile per un compito del genere, sia perchè, data la sua esperienza, poteva già essere al corrente di informazioni sensibili sull'argomento. Peccato che il Rosso non fosse al villaggio in quei giorni, altrimenti sarebbe andato direttamente da lui.

    Per quanto riguardava il Flagello, una ricerca di informazioni era necessaria. Nella mente del jonin si materializzò immediatamente un nome che avrebbe fatto al caso suo. Zong Wu si era mostrato amico di Suna in diverse occasioni, ed avvicinarlo non avrebbe rappresentato un problema. Anche i soldi per pagarlo non sarebbero stati difficili da racimolare. I manipolatori di argilla erano di base benestanti per via del fiorente commercio di statue a scopo artistico che producevano. Tra gli artisti di Suna, Hohenheim aveva un maestria quasi senza pari e le sue opere erano molto ricercate nel mercato dell'arte internazionale.

    Questi pensieri aleggiavano già in un angolo del suo cervello, quando si accomiatò da Daishin. Bene amministratore...non le voglio rubare altro tempo. Al più presto le farò avere dei report in cui dettaglierò le strategie da seguire su entrambi i fronti. A questi seguiranno aggiornamenti regolari. E' mia intenzione tenerla nel loop delle informazioni per instaurare una buona collaborazione. Spero che facci altrettanto per le altre faccende che riguardano il villaggio! Uscendo, chiuse la porta dell'ufficio dell'Iga finalmente notando che, in effetti, il suo nome era stato sostituito a quello del suo predecessore. Continuò a guardare la targhetta per un altro secondo, prima di voltarsi e sparire nei corridoi dell'amministrazione. Il nuovo amministratore sembrava un tipo in gamba, ma gli faceva ancora strano questo cambio di interlocutori al vertici. Con Hoshi che era sparito e l'Iga a ricoprire il posto del monaco, si sentì improvvisamente come una cariatide di un tempo passato. Le cose intorno a lui si evolvevano, e lui? Avrebbe saputo stare al passo?

    [....]


    Qualche giorno dopo, un jonin sulla cinquantina sarebbe arrivato nell'ufficio dell'amministratore. Seguendo le sue istruzioni, avrebbe impiegato pochi secondi a tracciare un un immenso sigillo che avrebbe ben presto ricoperto le pareti della stanza prescelta in amministrazione. Mentre gocce di sudore imperlavano il volto dell'umo, concentrato nel rituale che la tecnica comportava, una barrieraBarriera Perpetua d'Individuazione
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (0)
    L'utilizzatore, imponendo un sigillo sul terreno, puo` innalzare una barriera invisibile in grado di coprire una citta`. Il sigillo sara` localizzato al centro della barriera. Chiunque si trovi entro 12 metri dal sigillo puo` usare "Percezione del Chakra" per Percepire qualsiasi manifestazone di chakra all'interno della barriera e qualsiasi ingresso di oggetti all'interno della stessa. E` possibile percepire i ninja occultati tramite "Chakra Nullo" o conoscenze analoghe solo quando oltrepassano la barriera. Percepire richiede la totale attenzione: non sara` possibile fare altre azioni. Richiede un giorno di preparativi. La barriera e` permanente: e` necessario cancellare il sigillo per eliminarla.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Abissale)
    [Da jonin in su]
    di proporzioni colossali si sarebbe espansa da quel punto, estendendosi rapidamente fino ad abbracciare tutto il villaggio.

    Nonostante Hohenheim fosse parecchio distante, percepì l'energia della barriera che lo avvolgeva. Si voltò nella direzione dell'amministrazione del villaggio. Sebbene i suoi occhi vedessero solo un palazzo di Suna, i suoi sensi colsero la potenza della tecnica che veniva evocata e seppe che il suo contributo si era finalmente concretizzato. Tornò quindi ai suoi affari, sollevato del fatto che, da quel momento in avanti, il villaggio della Sabbia sarebbe stato maggiormente protetto.
     
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    Fujiko & Daishin I

    Il Palazzo Amministrativo di Suna ergeva nell'incrocio fra le due strade principali. Era davvero troppo maestoso per non notarlo, senza parlare del fatto che esso si trovava al centro del villaggio, e anche molto vicino alla casa di Fujiko. Non le fu quindi difficile trovare la strada giusta da percorrere per arrivare alla destinazione di quel giorno. Non era diventata Genin da molto, però le idee nella sua testa si erano già concretizzate ad un punto solido e sapeva cosa avrebbe voluto fare, cosa avrebbe voluto dare al Villaggio della Sabbia. Era strano per lei, e lievemente spaventoso, perché in tutta la sua vita la Murakami non era mai stata così sicura di una cosa, o comunque con una strada così limpida davanti i suoi occhi. Era come se le sue incertezze fossero svanite in un batter d'occhio non appena il coprifronte di Suna le sfiorò la pelle. Chiudendo gli occhi, avrebbe ancora potuto sentirne il contatto. Freddo, su quel corpo caldo ed imperlato di sudore.

    La ragazza aveva addosso un outfit composto di tessuti leggeri quel giorno, ma la sua figura era ricoperta da un mantello con il cappuccio di color beige. Una lunga chioma di capelli bianchi sarebbero risplesi sotto la luce del sole, se non fosse stato per il fatto che si trovavano completamente sotto le vesti. Un candido viso privo di qualsiasi accenno di trucco, invece, era l'unica cosa possibile da intravedere. La ragazza era disarmata.

    Fujiko riuscì a raggiungere il grosso portone d'entrata senza alcuna difficoltà o persona che la fermasse per la strada a chiederle cose, tranne alcuni Shinobi posti di guardia che dopo averla riconosciuta, la fecero passare.

    Arrivata all'interno, la Genin abbassò il cappuccio e si guardò intorno un po spaesata, ammirando la bellezza che le si postò davanti. Non era la prima volta che mise piede dentro quell'edificio, ma l'emozione che la ragazza provava in quel momento, faceva sembrare come se invece lo fosse. Si ricordava del giorno della sua promozione. Era una stanza in fondo al corridoio a sinistra, dove lei ed altri giovani Ninja avevano ricevuto i loro coprifronte, dove ufficialmente Fujiko venne iscritta nell'archivio sotto il Grado di Genin.
    Leggermente in ansia, ed impaziente di proseguire, la Murakami iniziò a dirigersi verso quella stanza, dove ci doveva essere il centro dell'amministrazione. Camminò lentamente, cercando di prendere tempo e decidere per bene le parole da usare, ma nonostante questo lei arrivò a destinazione prima di quanto avesse pensato. Nel caso in cui ci fosse stata una porta a separarla dalla stanza, avrebbe bussato, altrimenti si sarebbe diretta all'interno, per poi schiarirsi la voce e proferir parola, guardandosi intorno alla ricerca di qualche persona:
    «Chiedo scusa, c'è nessuno? Dovrei parlare di una cosa importante inerente il Villaggio.»




    Edited by Eldingar - 31/3/2018, 14:44
     
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    Daishin & Fujiko - I


    Sbadiglio per l'ennesima volta. La rappresentazione delle energie che popolano Suna brilla nella mia mente, permettendomi di tracciare la posizione di chiunque si trovi al villaggio. Dando fondo a quella poca energia che mi rimane, faccio un ultimo esercizio, provando a localizzare ognuno dei guardiani di stanza all'entrata del paese. Faccio attenzione a tracciare singolarmente i passi di ognuno di loro, percependo con precisione i loro spostamenti. Questo semplice processo mi richiede un notevole sforzo mentale e non ci vuole molto perché inizi a sentire il peso della fatica. Ai confini della mia coscienza inizio a a sentire una pulsazione piuttosto fastidiosa, che rapidamente si trasforma in dolore. Interrompo la mia attività e, sbadigliando nuovamente, mi allontano dalla mia postazione di monitoraggio. Per riprendermi avrò bisogno di almeno dieci ore di sonno. Minimo. Passare tutta la notte ad allenarmi nell'uso della barriera perpetua di individuazione mi ha davvero sfiancato. Mentre mi dirigo verso l'uscita dell'ampia stanza in cui è stata piazzato il sigillo da cui nasce la Barriera, mi sforzo di comporre un ultimo sigillo per evocare cinque cloniTecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una (1)
    L'utilizzatore può scindere il proprio corpo in più cloni corporei. Possono essere creati entro 1,5 metri dall'utilizzatore o da un suo clone, potranno allontanarsi fino a 30 metri. Sono esteriormente e potenzialmente uguali all'originale. Possiedono 500 crediti equipaggiamento duplicati; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. Se distrutti, rilasceranno una nuvola di fumo che concede occultamento ambientale parziale entro mezzo metro, per 1 slot azione; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Torneranno all'utilizzatore 1/8 dei danni subiti dai cloni, sotto forma di affaticamento; i tonici utilizzati dai cloni verranno conteggiati nei limiti dei tonici utilizzabili dall'utilizzatore. La vitalità è pari ad una ferita ½ leggera ogni grado ninja posseduto. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore. Tutti cloni possono sfruttare la TS se attivata dall'utilizzatore; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]
    + Arte dei Cloni
    che mi avrebbero sostituito durante le mie ore di riposo. Perché Suna sia mantenuta al sicuro, è necessario che ci sia sempre qualcuno a tenere d'occhio la barriera. Per questa ragione, dal momento in cui è stata tracciata, mi sono premurato che a utilizzarla ci fossero sempre almeno due mie copie. Fate dei turni, se siete stanchi. Tornerò fra almeno 8 ore. Inizio a comporre degli altri sigilli, così da poter attivare un'altra tecnicaComunicazione Mentale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può comunicare telepaticamente a qualsiasi distanza con tutti; all'attivazione comparirà un fuuinjutsu su tutte le persone consenzienti presenti entro 1200 metri.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    . Avvisatemi immediatamente se succede qualcosa di strano. Come sempre, un collegamento diretto mentale mi avrebbe permesso di scoprire immediatamente qualsiasi stranezza venisse registrata dai sensitivi posti a sorvegliare la barriera.

    Caracollo svogliatamente giù dalle scale, mosso dal solo desiderio di andare a casa il più rapidamente possibile. Sbadiglio di nuovo mentre passo difronte al corridoio che porta all'aula in cui abbiamo tenuto l'ultima consegna dei coprifronte. Ci sono soltanto Kiko Mizuhara, una settantenne che lavora in amministrazione da i Kami solo sanno quanto e una ragazza che non ricordo di aver mai visto. Buongiorno, Consigliere Iga! Esclama, appena mi intravede sgusciare via il più rapidamente possibile.
    Mantengo un contegno adeguato nonostante ormai faccia fatica a tenere gli occhi aperti e mi avvicino alla coppia. Buongiorno. La bellezza della sconosciuta mi aiuta sicuramente a recuperare un po' di energia. Anche se la carriera militare ha accelerato la mia crescita mentale, fisicamente sono ancora un'adolescente e agli ormoni non si comanda. La signorina dice di avere da dire delle cose importanti per il Villaggio. Posso affidarla a lei? Mi domanda la donna, mentre mestamente mi rassegno all'idea che sarò lontano dal mio letto ancora per un bel po' di tempo. Capisco. Va pure Kiko, me ne occuperò io. Il tono gentile della mia voce e l'espressione mite sul mio volto rendono impossibile leggere il disprezzo che al momento provo per quell'impiegata. Congedata l'anziana segreteria, mi sforzo di trovare l'energia per non crollare a terra difronte ai suoi occhi. Come posso aiutarla? Nonostante il sorriso cortese, sono sicuro che le occhiaie avrebbero tradito la mia stanchezza. Poco importa. Magari l'avrebbero scoraggiata dal trattenermi per troppo tempo.
     
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    Fujiko & Daishin II

    Fujiko era in uno stato di semi-euforia, un'emozione mista ad ansia, che doveva sopportare per ancora un altro po di tempo, fino a quando qualcuno l'avrebbe rassicurata riguardo suo futuro, sul fatto che l'obiettivo che era prefissata non sarebbe stato impossibile da raggiungere. E quell'obiettivo era come una scintilla dentro una stanza buia per via della solitudine alla quale la ragazza era costretta e per niente abituata. La sua famiglia era lontana, ed era già da troppo tempo che sua madre non rispondeva alle sue lettere. O perlomeno, la cognizione del tempo della Murakami le faceva credere così. Ma quella scintilla, seppur fosse solo una lama di luce emanata da qualche fessura, era finalmente in viaggio verso il cuore di Fujiko. Quanto ci avrebbe messo per arrivare sarebbe dipeso da pochi, eppure fondamentali, fattori. E quelli erano il Consigliere e la sua decisione nel accettare o rifiutare la richiesta di Fujiko nell'arruolarsi nella Squadra Medica del Villaggio della Sabbia.

    Inizialmente, quando la ragazza aveva varcato la soglia dell'Amministrazione, le era stato chiesto il motivo della sua visita, e per divertirsi un po, Fujiko si era assicurata di esagerare leggermente con l'importanza dell'informazione con Kiko Mizuhara, per far sì che l'attenzione di chi di dovere potesse essere stuzzicata con più facilità.
    Ed era lì, nel mezzo del corridoio, aspettando il suono di una risposta, quando ad un certo punto Daishin Iga le apparve all'improvviso vicino a lei, salutandola cortesemente.
    La Murakami non era sicura se aveva già visto il viso di quel ragazzo, e aspettò qualche secondo prima di rispondere, scrutando per bene la figura dell'albino. Sorrise involontariamente, contraendo le labbra e le guance in un'espressione imbarazzata.
    «Buongiorno.» risponde Fujiko di conseguenza, perdendo per un attimo quella vivacità che la contraddistingueva.
    La vecchia signora riferì al ragazzo che la Genin aveva da dire cose importanti per il Villaggio, ed egli la congedò, facendosi carico della problematica da affrontare con la ragazza.
    Leggermente confusa per via dell'imbarazzo, Fujiko trovò la forza necessaria per rispondere, e dopo aver ispirato in modo rugginoso, tentò di mettere insieme qualche parola sensata prima di parlare e sembrare quindi una sciocca.

    «Sì. Io...»
    La vivacità d'animo riaffiorì nella giovane, ed una parlantina sicura e squillante, unita ad un'espressione felice e rilassata ripresero possesso della sicurezza che Fujiko, per qualche secondo, aveva perso.

    «Voglio arruolarmi nella Squadra Medica del Villaggio.»


    Lo disse con passione, con amore, quasi. Fu come se un fulmine fosse sceso dal cielo per caricare quella frase di tutta la sua energia.
    Pronunciare quelle parole, per quanto stupide ed avventate sarebbero potute sembrare, resero il tutto più reale per la ragazza, più tangibile. Ora non si trattava più solo di un pensiero personale.

    «Io...» si fermò, impanicata. Avrebbe voluto dire che voleva diventare una Kunoichi come la leggendaria Tsunade, ma tale ambizione la lasciò per se stessa, preferendo non esagerare. Quindi si limitò a concludere con un semplice:
    «Ho il vostro permesso?»
    Lasciò spaziare lo sguardo tra i due, e sfarfagliò le ciglia per un periodo che parve davvero troppo lungo, decisa nel contenere l'emotività delle lacrime. Sperava tanto di non aver fatto una brutta figura.




    Edited by Eldingar - 31/3/2018, 14:44
     
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    Daishin & Fujiko - II

    Sembra che lei sia agitata tanto quanto io sono stanco. Si è pure dimenticata di presentarsi. Non che lo ritenga un grande problema. Semplicemente sono abituato a notare queste cose. I miei familiari l'avrebbero considerato quantomeno irrispettoso. Sorrido lievemente, cercando di tranquillizzarla e di farla sentire più a suo agio. Combatto la stanchezza, cercando le parole adatte per non smorzare troppo il suo entusiasmo. Per qualche strano motivo, trovarmi difronte a lei mi aiuta ad irrigidirmi a sufficienza per rientrare nel costume che indosso ogni giorno. Sono lieto che lei abbia intenzione di entrare a far parte della squadra medica. Il Villaggio ha sempre bisogno di ninja che vogliano dedicare la propria vita all'occuparsi della salute dei loro colleghi. Perché sto parlando in maniera così formale ad una ragazza della mia età? Boh, lasciamo perdere. Tuttavia non è un permesso che posso accordarle in questo momento, ma non si preoccupi. Anche se la ragazza non si è presentata, i miei occhi rivelano molto più di quel che il suo nome avrebbe mai potuto fare. Osservando il suo chakra mi è chiaro che dev'essere soltanto un genin fresco di promozione. Indubbiamente qualcuno non adatto a ricoprire un ruolo così rilevante. Almeno per ora. Le assegnerò un'incarico per mettere alla prova le sua capacità e che le permetterà dimostrare che lei è veramente adatta a ricoprire un ruolo così complesso. Se riuscirà a portarlo a termine con successo, verrà ufficialmente inserita tra i ranghi della squadra medica. In caso di fallimento, le dovrò chiedere di aspettare di diventare più forte prima di riprovare. Soffoco in malo modo uno sbadiglio. Non dev'essere una cosa molto elegante da vedere, ma non posso fare altrimenti. Perché mi preoccupo così tanto di questa cosa? Non credo che avrei riservato a Hohenheim la stessa premura. O almeno credo. È solo un manierismo dovuto alla mia educazione o c'è qualcosa di più? Spingo quel pensiero nei meandri della mia coscienza tornando a concentrarmi sul presente. Non posso e non voglio elaborare i miei sospetti. Non ora quantomeno. Accetta? La stanchezza mi fa quasi dimenticare che ancora non mi ha detto il suo nome. Ah, potrebbe dirmi come si chiama, per favore? I miei occhi sono fissi nei suoi. È davvero bella.
     
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    Fujiko & Daishin III

    Stranamente, Fujiko si trovava in difficoltà in quella situazione. Non era solita essere timida e nervosa, anzi, prendeva le situazioni con una soprendente vivacità. Ma per un motivo o per un altro, probabilmente per il nuovo mondo in cui si trovava e la nuova vita che aveva da poco intrapreso, spiegare e spiegarsi di fronte al Consigliere di Suna risultò alquanto una sfida.
    CITAZIONE
    «Sono lieto che lei abbia intenzione di entrare a far parte della squadra medica. Il Villaggio ha sempre bisogno di ninja che vogliano dedicare la propria vita all'occuparsi della salute dei loro colleghi.»

    La sua risposta era molto formale. La Murakami non era più abituata che qualcuno le si rivolgesse con il "lei", e a sentirselo dire da un ragazzo giovane e che considerava attraente rendeva la cosa ancora più strana. La ragazza non poté evitare di sorridere timidamente, incapace di reggere lo sguardo con il suo interlocutore e sentendosi costretta da forze esterne a spostarlo su un altro punto.
    CITAZIONE
    «Tuttavia non è un permesso che posso accordarle in questo momento, ma non si preoccupi.»

    Paradossalmente, Fujiko iniziò a sentire un sentimento di preoccupazione non appena quelle parole vennero pronunciate da Daishin. Per quanto ne sapeva, le persone tendevano a dire agli altri di non preoccuparsi quando in realtà c'era in problema, quando non tutto stava andando come doveva andare. L'agitazione iniziò perciò ad aumentare, come se la neo-Genin si trovasse sotto esame. E quella sensazione non era per nulla piacevole.
    CITAZIONE
    «Le assegnerò un'incarico per mettere alla prova le sua capacità e che le permetterà dimostrare che lei è veramente adatta a ricoprire un ruolo così complesso. Se riuscirà a portarlo a termine con successo, verrà ufficialmente inserita tra i ranghi della squadra medica. In caso di fallimento, le dovrò chiedere di aspettare di diventare più forte prima di riprovare.»

    «Un incarico? Che tipo di incarico?»
    Chiese, scioccamente. Non si aspettava una tale risposta. Si ritrovò presa alla sprovvista. Nella sua testa tutta quella conversazione era andata diversamente prima di uscire di casa. Fujiko aveva pensato che sarebbe andata tutta liscia, che il ruolo da Medico le sarebbe stato conferito con la stessa facilità alla quale era abituata a ricevere qualsiasi cosa quando chiedeva. Doveva semplicemente realizzare che non era più una semplice ragazza ricca alla quale bastava chiedere per ricevere; quella mentalità, visto che ormai era una Kunoichi, doveva sparire. Ma sotto sotto, nonostante tale consapevolezza, Fujiko aveva sperato di poter ammaliare la mente del Consigliere con dei semplici occhi dolci. Non poteva negarlo a se stessa, era abituata così.
    CITAZIONE
    «Accetta?»

    Fujiko esitò a rispondere. Non sapeva cosa la stava aspettando, ma la curiosità ed il suo spirito avventuroso e vivace urlavano dentro di se l'approvazione.
    CITAZIONE
    «Ah, potrebbe dirmi come si chiama, per favore?»

    Fujiko trasalì. Negli anni aveva ricevuto un'educazione alle buone maniere abbastanza severa, eppure, proprio quando doveva metterla in pratica, la parte più fondamentale di quell'educazione venne a mancare, il che la fece arrossire lievemente per via dell'imbarazzo.
    «Oh! Perdonami! Mi chiamo Fujiko Murakami!» Esclamò, riprendendo possesso della propria indole amichevole e socievole. Sorrise, scostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio e scambiando lo sguardo con Daishin.
    «Accetto.»


     
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    REPORT


    I



    Erano passati tre mesi da quando Daishin gli aveva affidato il duplice incarico di investigare sullo Yonbi e sul Flagello. Sebbene nel secondo caso la sua ricerca avesse fatto dei passi in avanti, tutti i suoi sforzi per localizzare il demone codato nell'Anauroch erano andati sprecati. Il demone non si trovava da nessuna parte, e per ore il jonin aveva sorvolato il deserto, sfruttato i suoi cloni e le sue arti di esploratore senza trovare la minima traccia di un essere che piccolo certamente non era. Nemmeno tramite le sue competenze da sensitivo era riuscito ad identificare la possanza del demone all'interno del Paese del Vento. Certo, il deserto era sconfinato e non si poteva essere del tutto sicuri che la cerca del jonin non potesse essere stata aggirata. Tuttavia, dato il tempo impiegato e le specifiche abilità di Hohenheim, era difficile pensare di non aver trovato assolutamente nulla. L'unica conclusione ragionevole a qual punto era che lo Yonbi non si trovasse nel deserto. Era tempo di fare rapporto.

    Permesso? Avrebbe detto subito dopo aver bussato, e sarebbe entrato nella stanza. L'amministratore sapeva della sua visita, perchè era stato avvisato. Quella era la seconda volta che entrava nell'ufficio dell'amministratore sunese, e trovò che fosse cambiato ben poco dalla sua ultima visita. Si sedette sulla medesima sedia che lo aveva ospitato la prima volta, creando un confortevole senso di déjà vu. Salutato il membro del clan Iga, il jonin sunese avrebbe posto sulla sua scrivania un fascicolo scarno. ...da come può vedere dalle dimensioni del mio report, potrà immaginare che non porti esattamente buone notizie. Lo Yonbi non si riesce a trovare da nessuna parte nell'Anauroch. Nonostante le mie capacità in fatto di esplorazione, non sono riuscito a trovare tracce fisiche o di chakra che testimoniassero la presenza recente del demone. Ad oggi le mie conclusioni sono che il demone non sia più nel Paese del Vento. E' chiaro che quest'affermazione non può essere ritenuta veritiera in senso assoluto, ma è il mio personale giudizio. Come ci vogliamo comportare? Vuole che continui la mia ricerca nel deserto?
     
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    Oro e Bisturi


    Daishin & Fujiko - III

    Mi porto la mano destra alla bocca per coprire un altro sbadiglio. Il desiderio di nascondersi in uno sgabuzzino per fare un riposino sta diventando difficile da tenere a bada. Provo a concentrarmi sulla ragazza per evitare di crollare. Difronte alle mie parole distoglie lo sguardo, posandolo su un punto casuale dell'ambientante. Sul suo volto compare un timido sorriso e anche il suo atteggiamento cambia, lasciando trasparire un certo nervosismo. Evidentemente le mie parole devono averla colta di sorpresa, smorzando il suo entusiasmo. Riceverà tutte le informazioni necessarie una volta che avrà accettato. La natura del compito che ho intenzione di assegnarle non mi permette di rivelare di più. Non aggiungo altro, lasciandola crogiolare nel dubbio. Anche questa è una piccola prova: uno shinobi non può farsi spaventare da qualche rischio, tantomeno un ninja medico che rischia di essere il primo bersaglio dell'offensiva nemica. Non ho intenzione di assegnarle un qualcosa al di fuori delle sue possibilità, ma certamente non accetterò che qualcuno di inadeguato entri a far parte della squadra medica.

    Quando Fujiko - finalmente mi ha detto il suo nome - accetta, sul mio volto si apre un sorriso leggero. Finalmente ho trovato qualcuno che mi aiuterà a sistemare tutti i problemi della nuova miniera d'oro. E forse un nuovo membro della squadra medica. Riceverà presto mie notizie, Murakami. Ora, se non le dispiace, avrei altri doveri a cui attendere. Racimolo le poche forze che mi rimangono per conservare un certo ritegno, mi inchino lievemente e mi allontano dalla genin per dirigermi verso la porta d'uscita. Ho davvero bisogno di dormire.

     
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