Sede dell'Amministrazione[Amministrativo]

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    Daishin & Hohenheim - I


    Qualcuno bussa alla mia porta. Sollevo lo sguardo dai fogli che mi stanno difronte, accantonando il report sull'apertura della nuova miniera d'oro. Riconosco immediatamente la voce della persona che mi chiede udienza. Entra pure, Hohenheim. Ormai con il jonin non c'è più bisogno di onorifici o altre formalità, tantomeno in privato.

    Mi saluta e come l'ultima volta che ci siamo visti si accomoda alla sedia posta difronte alla mia scrivania. Osservando la sua espressione non sembra contento. Evidentemente non è venuto per portami buone notizie. Quando poggia un fascicolo piuttosto scarno sulla, le sue parole non fanno che confermare il mio sospetto. Ascolto attentamente quanto ha da dire, ma a differenza del grande sconvolgimento che avviene nella mia mente, i mie lineamenti rimangono inalterati, composti in un'espressione neutra. Capisco. Hai girato il deserto per tre mesi cercando una scimmia alta trenta metri, non c'è bisogno che continui. Sento l'ansia montare, ma la tengo a bada, relegandola ai confini della mia coscienza. Avevo già pensato a questa possibilità, anche se speravo non si verificasse. Speravo rimanesse soltanto il prodotto malato del mio pessimismo. L'ansia, la frustrazione e la paura tornano a minacciare di distruggere il mio equilibrio mentale, ma le neutralizzo immediatamente. Sono stato addestrato a non perdere mai la calma. Anzi, si può dire che mantenere una grande concentrazione nelle situazioni di stress sia una delle poche cose in cui eccello. Non ha senso farsi prendere da un attacco di panico adesso. Devo essere razionale. Devo pensare a come agire. Alle nostre prossime mosse. A come proteggere il Villaggio e recuperare quell'essere mostruoso. Provo a fare l'inverso di ciò che accade in una persona normale: tento di obbligare la mia mente a riprodurre la calma trasmessa dal mio aspetto. Mi concentro su poche idee precise. Lascio che il resto mi abbandoni, permettendomi di guardare la cosa con un certo distacco. Mentre Hohenheim continua la sua spiegazione, mi focalizzo sugli elementi a nostra disposizione e i vari scenari possibili.

    Di una cosa non c'è da discutere: siamo nella merda. Che un bijuu scappi dal Villaggio è fatto gravissimo, che non lo si riesca più a trovare è una catastrofe. Un essere del genere non si nasconde facilmente, tantomeno nel deserto. Inoltre, non credo che abbia superato il confine, migrando fino ad un altro paese. I demoni si lasciano troppe tracce dietro. Ne avremmo sicuramente sentito parlare: le voci di un gorilla demoniaco sbucato nel paese del fuoco sarebbero subito giunte a Suna, insieme ai racconti della distruzione generata al suo solo passaggio. Se lo Yonbi fosse ancora nel deserto, a quest'ora l'avresti già avvistato almeno una volta. Mi inclino leggermente in avanti, fissando Hohenheim negli occhi. Qual è il tuo parere da membro delle squadre speciali? Immagino che avrai delle idee su cosa può essere successo e sul perché non riesci ad individuare un bijuu. Cosa credi dovremmo fare ora? Anche se pongo queste domande come se avessi veramente bisogno di sentire il suo parere, so già che bisogna dare per scontato che si sia verificato il peggior scenario possibile: lo Yonbi è stato catturato. Mi è chiaro anche come proseguire attraverso il mare di merda che ci è appena piovuto addosso, ma la cosa non mi piace per niente.
     
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    II



    L'amministratore conservò un atteggiamento posato e controllato mentre il jonin gli diede quella che innegabilmente era una pessima notizia per il villaggio. Entrambi sapevano che la scomparsa di un biju era una perdita troppo grande per il villaggio per essere tollerata, nonostante in tutti questi anni Suna ed i suoi ninja fossero andati avanti non appellandosi alla sua forza. Era anche vero che i tempi stavano cambiando. Mai le minacce esterne di altri villaggi erano state così elevate. Ed il solo pensare che lo Yonbi potesse essere finito nelle mani di uno di quei criminali piuttosto che nelle mani dei Cremisi era davvero impensabile.

    Alle domande di Daishin Hohenheim sollevò brevemente le braccia dai braccioli della sedia su cui si era accomodato, con sguardo incerto: Cosa devo dirti Daishin? Se lo Yonbi avesse sconfinato di propria volontà in uno dei paesi vicini, dubito che qualcuno di questi, al di fuori dell'Accademia, ce lo avrebbe fatto sapere. D'altro canto penso che avremmo sentito parlare dell'attraversamento dei nostri confini da parte di un demone codato...presumo. La verità era che guardando alla mappa geografica, se il demone avesse sconfinato in uno qualsiasi dei paesi immediatamente a ridosso del Vento sarebbe stato un problema per Suna, in particolar modo per quanto rigaurdava il Paese della Pioggia. Ame avrebbe fatto carte false per mettere le mani sul demone. Tuttavia non credo che sia verosimile che lo Yonbi abbia deciso di muoversi autonomamente. Per sua inclinazione il demone è sempre rimasto nel deserto. Perchè avrebbe dovuto spostarsi? Se se ne è andato dall'Anauroch è perchè vi è stato spinto, visto che non reputo ci siano stati cambiamenti significativi di altro genere. L'alternativa, che era anche il caso peggiore, era che qualcuno lo avesse catturato quando ancora il demone era all'interno del territorio del paese del Vento. Se questo è il caso, siamo nei guai. Un demone catturato in una reliquia può essere portato ovunque e con discrezione. Certo non tutti hanno le abilità per catturare un demone in libertà e per vincolarlo ad una reliquia. Ad ogni modo il demone potrebbe essere ovunque. Dovremmo impiegare ogni infiltrato e spia che abbiamo per poter trovare una pista...e questo potrebbe anche non bastare. Alla fine potrebbe essere necessario coinvolgere anche gli altri villaggi accademici...anche se questo vorrebbe dire confessare la nostra incapacità di risolvere la faccenda da soli. Hohenheim fece una pausa, pensieroso mentre soppesava queste sue ultime parole:Comunque questa potrebbe essere la nostra migliore possibilità. In questo caso dovremmo coinvolgere Hoshi. Oltre al fatto che sicuramente vorrebbe partecipare a questa missione, tra di noi è sicuramente quello con le migliori conoscenze fuori da Suna. Non sei d'accordo Daishin?
     
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    Daishin & Hohenheim - II


    Certo, è improbabile che lo Yonbi si sia allontano spontaneamente, ma come hai già detto, questo ci lascia con un'ipotesi ben più spaventosa. La situazione è critica. Le conseguenze di un furto di questo genere potrebbero essere devastati per l'intero continente. Hai qualche sospetto su chi potrebbe avere le risorse necessarie a catturare un bijuu? Sono genuinamente curioso di sentire l'opinione di Hohenheim, anche se ho già qualche idea.

    Annuisco leggermente quando il jonin propone un piano d'azione. Tu occupati dei nemici, ai nostri alleati ci penso io. L'idea che possano ritenerci deboli e impreparati non mi disturba. Anzi, sono sicuro che potrò trasformare questa percezione errata in un nostro vantaggio. Ho già un'idea abbastanza precisa di come muovermi nel futuro prossimo, in relazione ai paesi stranieri con cui abbiamo rapporti d'amicizia, me preferisco tenere per me queste idee. Dobbiamo scoprire se qualcuno dei nostri ostili vicini sa qualcosa, costi quel che costi. Hai il pieno appoggio del consiglio. Prendi tutti i ninja che ti servono. Ho fiducia che saprai fare ciò che è meglio per Suna.

    Quando il Kakita nomina Hoshi, mi trovo nuovamente d'accordo con lui. Anche se ufficialmente non ricopre ancora un ruolo amministrativo, non possiamo tenerlo all'oscuro di questa cosa. Certamente. In qualità di futuro Kazekage, Hoshikuzu deve essere messo al corrente di questo incidente. Lo farò convocare immediatamente. Incrocio le mani per comporre un solo sigillo. Alla mia destra compare un clone che si allontana immediatamente dalla stanza, dirigendosi verso la sala che ospita la barriera perpetua di individuazione. La copia avrebbe usato quel potente fuuinjutsu per localizzare il Chikuma e una volta trovato, si sarebbe immediatamente diretto nella sua direzione. Raggiunto l'uomo, dopo tutte le formalità del caso, il clone l'avrebbe avvisato del fatto che Hohenheim e il nuovo amministratore avevano urgente bisogno di lui e che li avrebbe trovati al palazzo del Kazekage.
     
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  4. Alkaid69
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    La fine dell'inizio


    Come presentarsi

    Era giunto il momento. Quel pomeriggio d'estate, con il calore della terra e dell'aria a supportarmi, mi sarei diretto verso il mio destino.

    Di fronte a me, il blando edificio dell'Amministrazione. No, blando non è un termine negativo... non per me.
    Io adoravo quella terra secca, quegli edifici in pietra impossibili da distinguere: era come se mi lasciassero un senso di pace interiore. E la pace interiore era tutto per me. Fuori da me ci sarebbe potuto essere il caos, ma dentro... dentro ci sarebbe dovuto essere soltanto il controllo. Controllo di me stesso, delle mie azioni e delle mie... emozioni.

    Era questo che la vita da shinobi prometteva: una vita dove le emozioni non sono tollerate e dove si può ottenere il controllo della natura, della mente, del corpo. L'unica strada per uno come me.

    Non sapevo se ci sarebbe stata una segretaria ad accogliermi, ma chiunque vedendomi avrebbe forse pensato che mi fossi perso, che non fossi nel luogo giusto. Ero, infatti, vestito di stracci, sporco. Uno sguardo spento e un volto poco espressivo. "Non un bel vedere", così avrebbero detto gli adulti.
    Gli adulti. Di adulti ne avevo conosciuti ben pochi fino a quel momento e quelli che avevo conosciuto li avevo poi uccisi. Scacciai il pensiero. Controllo.

    -Devo incontrare il consigliere. L'amministratore, sì. No, non mi sono perso. No, devo parlare con lui e sì, ne ho bisogno urgente. Spero di aver risposto in maniera esaustiva alle domande che intende farmi. Non altezzosità, quella, ma semplice ottimizzazione dei tempi: non le avrei fatto perdere tempo per chiarire ciò che era già chiaro. 


     
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    Una calda giornata estiva: a Suna ogni giornata è calda e d'estate poi, vi lascio immaginare quanto le temperature, specie per i non indigeni, siano quanto mai poco permissive.
    Il sunese medio, invece? Bé, diciamo che chi è nato e cresciuto a Suna e ha ben deciso di restarci, non ha troppi problemi con il caldo costante del villaggio, ormai ci si è abituato.
    Nel caso della piccola Ryugi, anzi, si potrebbe persino dire che la giovane studentessa abbia affetto per il caldo: si troverebbe di certo fuori luogo in paesi come quello dell'Acqua, o peggio ancora quello della Neve, luoghi di cui ha sentito parlare nei libri ed un pò dalla madre commerciante, ma che non ha ancora mai visitato.
    In questa calda giornata estiva, per l'appunto, Ryugi Nekki, da poco ammessa come studentesse accademica, stava andando di buon passo verso l'amministrazione del villaggio della Sabbia, il villaggio dov'era nata e cresciuta per i suoi primi 13 anni di vita.
    Mentre camminava, la piccola studentessa ripeteva fra se quanto sapeva della persona che avrebbe voluto incontrare.
    Daishin Iga è il nuovo amministratore... no consigliere, non esiste più il ruolo di amministratore dai tempi di Shaina Otori.
    Il ruolo di amministratrice, o amministratore, fu introdotto nei primi anni di vita dell'Accademia dopo la scomparsa dei grandi Kage che avevano vissuto la Quinta Guerra Ninja, o almeno credo si chiami così.
    Qui a Suna la più famosa amministratrice è stata Shaina Otori che ha ricoperto il ruolo per il periodo successivo alla scomparsa del Quinto Kazekage, Gaara del Deserto, e poi anche negli anni di governo del Sesto Kazekage, Gin Chikuma.
    Shaina era famosa per il suo controllo sulla sabbia e per gli ottimi rapporti instaurati con il Suono, dove c'era anche un'amministratrice... anche alla Nebbia, da quel che ho letto c'è stata un'amministratrice sotto l'Ottavo Mizukage e ben due Mizukage donna hanno avuto negli anni!

    Vi risparmio le riflessioni didattiche della piccola Ryugi su come Suna ed Oto siano stati gli unici villaggi a non aver avuto dei Kage donna, ma le loro amministratrici siano state più famose di tutti gli amministratori maschi degli altri villaggi.
    Finita questa digressione, la studentessa tornò a concentrarsi sulle informazioni che aveva dell'attuale Consigliere (nel frattempo che si avvicinava sempre di più al palazzo amministrativo).
    Daishin Iga, consigliere da nemmeno un anno, ha preso il posto di ... il monaco cieco del Tempio della Luce! Per gli dei! Non mi ricordo il nome, o mamma, o mamma...
    Anche qui, vi evito la nuova digressione e gli attimi di panico, mentre Ryugi cerca di ricordare il nome di Haruki Miyazawa, la cui scomparsa dal mondo ninja non è stata una grande perdita, se chiedete al vostro narratore qui presente: Daishin è di certo più simpatico.
    Dopo aver ricordato il nome del precedente consigliere (ed aver avuto una veloce crisi di panico), Ryugi continuò la sua passeggiata, ormai entrata dall'ingresso dell'amministrazione, in cerca dell'ufficio dell'Iga, mentre proprio su quel clan stava riflettendo.
    Il Clan Iga non è fra i clan fondatori della Sabbia come Kurogane e Nekki, ma papà mi ha spiegato che sono molto influenti.
    Da quel che ho letto, però, oltre al Consigliere, solo un altro nome risalta in modo evidente nella storia recente: Hamano Iga che è stato a lungo guardiano delle mura e membro, assieme a Hoshikuzu e Hoheneim delle prime squadre speciali del villaggio... ha potuto incontrare due dei miei eroi quando erano ancora dei genin! Che figata sarà stata!!!!!!
    Ad ogni modo, non devo sottolineare la valenza storica degl...

    Stavolta, i pensieri di Ryugi si fermarono da soli, quando la ragazzina vide davanti a se un altro giovane, più o meno coetaneo, vestito con degli stracci molto sporchi (Ryugi aveva indossato un comodo abito sunese da shinobi con pantaloncino e maglia a manica corta con sopra una sorta di scialle da lei stessa cucito per coprirsi dal sole).
    Lo sconosciuto stava cercando il consigliere, e lei sapeva che ce n'era solo uno, proprio come lei, ed aveva dei modi di fare che intimidirono senza difficoltà una ragazzina timida quale era la nostra Nekki.
    S-s-si, sa-s-s-sal-s--s-salve. A.... ang... anche io..., si fermò, prese fiato, una, due, tre volte, anche io, v.... volev....vo... volevo... ve...ve...vedere... il co... consigliere Iga-sama., espirò, ispirò, guardò il ragazzino sconosciuto e l'eventuale segretaria, poi iniziò ad agitare le mani.
    N....n....n.... non so...non so... non sono c.... c.... con lui.... m.... mi... c....chia... chiam...o... chiamo... R... R... R... Ryugi., aggiunse, facendo un leggero inchino al suo coetaneo, P.... p.... pi... pia.... piacere!
    Ed era solo un pò emozionata.
     
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    Daishin, Shinki e Ryugi - I

    Maledette leggi sulla privacy. Impreco in silenzio, scendendo le scale che portano al piano terra dell'Amministrazione. Tenendoli fermi con entrambe le braccia, reggo sulle spalle due cilindri lunghi all'incirca centocinquanta centimetri e larghi almeno trenta.

    Ogni tre mesi gli archivi dell'amministrazione devono essere aggiornati con i rotoli su cui vengono registrati i chakra rilevati dalla barriera di individuazione e i loro movimenti all'interno del Villaggio. Siccome sono il sensitivo responsabile dei sistemi di monitoraggio, è mio compito assicurarmi che tutto sia sempre in ordine e che i documenti vengano catalogati e archiviati in maniera corretta. In aggiunta alle pesanti implicazione etiche di una sorveglianza tanto stringente e oltre al rischio di trasformare Suna in un regime degno di un romanzo distopico, alla fine di ogni trimestre mi tocca anche trasportare su e giù per l'amministrazione un grande numero di voluminosissimi rotoli. Infatti, anche se sono sigillati in modo che soltanto io possa aprirli, i protocolli di sicurezza prevedono che nessun altro li prenda in custodia.

    Prestando attenzione a non abbattere nessuno dei funzionari che mi sciamano intorno e a non rotolare giù dalle scale, continuo a muovermi verso il basso. Arrivo nella hall del Palazzo proprio mentre due giovanissimi si avvicinano alla segretaria seduta dietro il bancone. Passo qualche metro dietro di loro, quindi non riesco a vederli in volto e loro non vedono me. Ciononostante, riesco a sentire benissimo le loro parole. A giudicare dal loro chakra sembrano due ninja alla prime armi. Forse proprio due ragazzini freschi di accademia. Proprio quello di cui ho bisogno. Non so perché mi stiano cercando, ma sono sicuro che i Kami li abbiano messi sulla mia strada proprio per aiutarmi. Fermandomi circa un metro e mezzo dietro di loro, lascio cadere a terra l'enorme rotolo che tengo con la mancina, mentre appoggio a terra l'altro. Il botto generato all'impatto basta a far spaventare molti dei funzionari presenti in quella sala e a far convincere l'attenzione dei presenti su di me. Appena i due presunti studenti si girano, rivolgo a loro la mia attenzione. Ciao! Vi andrebbe di darmi una mano a trasportare questi rotoli? Il timbro gentile della mia voce e il sorriso lieve stampato sul mio volto li avrebbero probabilmente rassicurati. Mi spiace se vi ho spaventato. Aggiungo, rivolgendomi anche agli altri presenti.

    Chissà se quei due mi avrebbero riconosciuto con indosso gli abiti civili e sudato come un facchino qualsiasi. Non so se mi abbiano mai visto in un'occasione pubblica o abbiano sentito parlare di me, ma se anche in abiti cerimoniali non ho il physique du role per incutere timore o ispirare riverenza, di certo conciato così non ho l'aspetto che ci si aspetterebbe dalla seconda carica del Villaggio.
     
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  7. Alkaid69
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    Senza muovere il corpo, ruotai leggermente il collo per scrutare la figura della ragazzina che avevo accanto. Vestita bene e pulita eral'esatto contrario di me: sembrava essere stata messa lì apposta per rendere palese la cosa. Provò a parlare, ma sembrava fosse affetta da una malattia cerebrale che si diceva essere molto diffusa: era balbuziente. Non la commiserai, né registrai la sua presenza oltre quel lunghissimo momento di cui quella aveva necessitato per pronunciare una frase di senso compiuto. Tornai a guardare il funzionario che avevo davanti.

    In quel momento, tuttavia, il botto che si propagò alle mie spalle provocò una reazione immediata nel mio corpo, resa ormai inconscia da anni passati in mezzo alla strada, dove in ogni momento puoi essere assalito per le ragioni più disparate: per essere derubato, picchiato o, più comunemente, stuprato.

    Balzai oltre il bancone oltre il quale era seduta la segretaria, estraendo al tempo stesso un pugnale arrugginito che portavo sempre con me, per poi portarmi alle spalle della segretaria stessa e puntargli il coltello alla gola, proteggendomi con il suo corpo da ciò che prima avevo alle mie spalle ma che adesso era di fronte a me, oltre il bancone: si trattava di un uomo dai capelli bianchi con in mano alcune pergamene, delle quali un paio dovevano essere cadute a terra, provocando il botto. In quel momento capii: probabilmente si trattava di rotoli esplosivi.
    -Dichiara il tuo nome e le tue intenzioni. Lascia andare le tue armi e quegli esplosivi.
    Gli dissi, preciso e senza fronzoli.

    Che si trattasse di un assalitore esterno o di uno alleato della segretaria, sarei stato comunque in una posizione di vantaggio: da un lato, se fosse stato alleato della segretaria, avrebbe dovuto ottemperare alle mie richieste, in caso contrario, invece, avrei comunque avuto uno scudo umano per proteggermi dalle bombe.
     
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    2 - Brutte reazioni



    Siete pronti? Perché la prima avventura della piccola Ryugi sta per trasformarsi in una disavventura, con un decisamente inatteso malinteso (e scusate la rima).
    Come vi dicevo, la giovane Nekki s'era presentata e stava attendendo indicazioni su dove trovare il Consigliere Iga, quando un rumore proruppe alle sue spalle.
    AHHH!!!!!, urlò la piccola Ryugi, un urlo poco coraggioso, lo ammetto, ma non parliamo mica di un gigante che aveva sperimentato tanti campi di battaglia qui, no? Bensì di una ragazzina di 14 anni appena, che era appena stata ammessa al ruolo di studentessa sunese.
    Tant'è che dopo l'urlo arrivò un salto, sul posto, probabilmente avesse avuto gambe un minimo più allenate, Ryugi si sarebbe trovata a sbattere contro il soffitto, invece, rimase sul posto, indietreggiando solo quando sentì la voce dell'altro ragazzino parlare contro lo sconosciuto che aveva prodotto quel botto.

    Immaginate la scena, provate ad entrare nei panni di Ryugi (vi staranno stretti se non siete una ragazzina sunese che sta attenta, molto attenta, alla linea): era uscita di casa tutta contenta ed emozionata, poteva incontrare l'amministratore Iga e chiedere un primo compito, un lavoro come studentessa del villaggio ed invece? Si era trovata con uno sconosciuto, pure piuttosto male in arnese come aspetto, in cerca della medesima persona.
    Ed ecco che arriva un botto alle vostre spalle: ora voi cosa avreste fatto? E non ditemi che avreste sfruttato al meglio il vostro addestramento ninja per evitare di essere attaccati, mettervi in guardia o che so io... in una situazione del genere le opzioni sono "Fuggire o combattere".
    Il ragazzino puzzolente? Aveva scelto di combattere minacciando la segretaria.
    Ryugi? Indietreggiò barcollando fino a sedersi al suolo e guardare la scena nella sua interezza.
    C'era una donna in pericolo, un tipo con tanti rotoli nelle mani che aveva chiesto, ne era quasi certa, di aiutarlo a portarli su, e poi un ragazzino puzzolente che minacciava la donna.
    Ryugi è, appunto, una bambina cresciuta negli agi che aveva imparato fin da piccola a non interagire con gli sconosciuti, ma è una bambina del clan Nekki (e nemmeno la madre era una persona indifesa da poco, vi faccio presente).
    C..., ispira ed espira, Ch..., ispira ed espira, Ch..., un altro tentativo ed uno sbuffo.
    L'agitazione nella voce era sincera, come l'incapacità di chiedere nemmeno che cosa stesse succedendo, ma mentre ciò avveniva, le mani era appoggiate al muro dietro di lei ed alle sacche che aveva alla schiena, dove si trovavano dei filiFilo di Nylon Rinforzato [10m] [Vario]
    Filo di Nylon rinforzato da un'anima in acciaio, maggiormente resistente.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 2
    (Potenza: 1 | Durezza: 3 | Crediti: 10)
    [Da studente in su]
    metallici.
    Filo che si mosse rasoterra, animato dal chakraTecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento. Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
    e si diresse, seguendo il pavimento e la parete, fino a raggiungere i due individui, un set di filo a testa, e quello vicino al ragazzino puzzolente? Bé, non prendetevela a male, né consideratela un pò razzista, ma Ryugi pensava fosse quello il più pericoloso, così i fili cercarono di bloccarlo, impedendogli di far male alla donna!
    Ci sarebbe riuscita? Questa è la vera domanda.
     
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    III



    Mi piace tenere la mia mente aperta a tutte le opzioni. Avrebbe risposto alla domanda dell'Amministratore. Se qualcuno aveva preso lo Yonbi, era facile pensare che il colpevole fosse uno dei nemici dell'Accademia, come i Cremisi o Ame, oppure ad una delle altre associazioni, quali Hayate o Kurotempi. Difficile invece immaginare che il Demone potesse trovarsi nelle mani degli alleati. In quel caso perchè non lo avrebbero riportato?

    Chiedere aiuto a questi, ad ogni modo, poteva servire a rendere la ricerca più rapida, ed Hoshi avrebbe sicuramente aiutato nella fare la richiesta. Purtroppo, passarono oltre una ventina di minuti senza che il jonin comparisse, un tempo decisamente troppo lungo considerando le dimensioni del villaggio e la capacità dell'amministratore di poterlo rintracciare facilmente. Sembra che Hoshi sia impegnato o semplicemente introvabile.... Si alzò dalla sedia, decidendo che forse era inutile rimanere oltre se Hoshikuzo non si presentava. Sarebbe tornato più tardi quanto tutti sarebbero stati presenti. Questa cosa sta andando troppo per le lunge. Se non hai altro di cui discutere andrei... Decise quindi di ritornare su un topic precedentemente trattato. Per l'elezione di Hoshi credo sia il caso di organizzare un evento apposito. Una riunione o qualcosa del genere. Sono sicuro che avrai già pensato a qualcosa. Tienimi aggiornato nel caso ti serva una mano nell'organizzazione. E' bello pensare che dopo dieci anni avremo di nuovo un Kage attivamente coinvolto negli affari del villaggio. Se non ci fosse stato altro di cui parlare, Hohenheim si sarebbe accomiatato dall'Iga, lasciandolo ai suoi altri impegni.

    Ora la sua mente poteva concertarsi sulla caccia al Flagello.
     
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    Suicide Prevention


    Daishin, Shinki e Ryugi - II

    Sospiro, leggermente infastidito dalla reazione dei due novellini. Perché dovete cercare di farvi ammazzare anche dentro il villaggio? Mentre pronuncio quelle parole, compongo un solo sigillo dando vita ad una delle mie tecniche preferite. Un clone compare alle spalle della ragazzina e prova ad appoggiarle la destra sulla sua spalla. In quel modo, sarei riuscito a inibire la sua capacità di manipolare il chakra, annullando il suo ninjutsu. [Slot Azione I + Slot Azione II] Contemporaneamente, due cloni sarebbero apparsi intorno al ragazzo e alla segretaria. Uno, chinandosi sulla scrivania, avrebbe immediatamente appoggiato una mano sulla spalla della donna, mentre l'altra sarebbe rimasta a mezz'aria, fra lo studente e mia cugina. Il terzo Daishin, compare alle spalle di Shinki, estrae un Kunai, frapponendolo tra la lama impegnata dallo studente e la gola della donna.

    Ehi, non ti sembra di esagerare un po? È soltanto uno studente. Chiedo, rivolto alla mia algida cugina. Non so se uno di quei due l'ha notato, ma l'unica reazione di Ochiyo è stata sollevare indice e medio e puntarli in direzione della gola del suo aggressore. La tecnica della Lama di vento è la sua specialità. Non le serve nemmeno un sigillo per condensare il chakra in una spada in grado di sminuzzare chiunque gli si pari davanti. Fortunatamente, sono riuscito a toccare il costrutto prima che arrivasse alla gola del ragazzino, che ora si ritrova soltanto un piccolo taglietto sulla guancia sinistra. Sei troppo permissivo, cugino. Non è accettabile che un simile comportamento venga perdonato così facilmente. La voce di Ochiyo suona carica di un freddo disprezzo. So che mi considera un debole e che crede che la nonna abbia sbagliato a scegliere me come nuovo Amministratore. È un'opinione comune tra molti del mio clan. Tutti si domandano come abbia fatto a non farmi dichiarare Kazekage in tutti questi mesi, quando Hoshikuzu Chikuma rappresenta la mia sola opposizione. Osservando gli sguardi degli altri funzionari che si sono fermati ad osservare la scena, sembra che proprio che io non sia molto popolare. D'altronde, da quando sono diventato consigliere, mia nonna ha sostituito ogni impiegato dell'amministrazione con membri del nostro clan o nostri alleati esterni, rinsaldando la presa degli Iga sul governo sunese. Oh, non preoccuparti, cugina. Ora questi due verranno con me e accetteranno qualsiasi punizione io, l'Amministratore di questo villaggio, abbia intenzione di infliggergli. Il tono della mia voce suon pacato e fermo. Non ho ragione, ragazzi? Un sorriso bonario compare sul mio volto quando mi rivolgo ai due che hanno causato questo casino. Spero che siano abbastanza intelligenti da capire che è meglio venire con me, piuttosto che rimanere con quella sociopatica della segretaria.


    Edited by Bartok. - 28/8/2018, 10:55
     
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    Delusione


    Daishin & Hohenheim - III


    Hohenheim ha ragione: ho già pensato a qualcosa, ma non sono sicuro che gli piacerà molto. È troppo legato a Hoshikuzu per comprendere ciò che questa ennesima assenza mi ha confermato. Certamente, Hohenheim. Ti ringrazio, ma tu hai già questioni più importanti a cui pensare. Lascia che sia io a prendermi carico di questo impiccio. Sorrido gentile, mentre nella mia mente valuto le conseguenze delle mie prossime mosse. No, non gli piacerà per niente, ma è la cosa migliore da fare. Il villaggio ha già subito troppi danni. Senza attendere una sua risposta, riprendo a parlare. Come sai, ho già avviato tutte le pratiche necessarie all'elezione di un nuovo Kazekage e presto avremo anche il benestare del Daimyo. Non ho dubbi che Suna sarà governata da nuovo leader prima della fine dell'anno. Su chi sarà questo nuovo Kage ci sono molte discordanze d'opinione, ma su una cosa sono sicuro: Miyako non sarà contenta. Dovrò preoccuparmi anche di lei e degli altri del clan prima o poi. Non sono ancora abbastanza forte per occupare lo scranno più alto. Non ti tratterrò oltre, Hohenheim, perché anche io ho delle pratiche urgenti da sbrigare, ma ti sarei infinitamente grato se mi facessi avere tutte le informazioni che disponiamo su Hayate e il mercenario Zong wu il prima possibile. Se il jonin non ha altro da dire, mi limito a salutarlo educatamente, per poi fare ritorno alle mie macchinazioni.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Amministratore Iga


    Amministrazione Iga



    Che la nostra piccola Nekki, dal basso di tutta la sua inesperienza, riuscisse anche solo a seguire, o pensare di capire, i movimenti dell'amministratore Daishin era una fantasia che si distanziava oltremodo dalle sue più piee speranze, così, quando il clone dell'Iga le toccò appena la spalla, le abilità del suo clan (per quanto Ryugi non lo potesse sapere), sciolsero il suo controllo sui fili metallici, lasciandola senza parole, a dir poco sbalordita.
    Certo, Ryugi aveva visto qualche "trucchetto" ninja di suo padre, persino qualche volta aveva avuto modo di vedere le famose vampe del suo clan, ma vere abilità di shinobi? Qualcuno che avesse la capacità di sciogliere il suo controllo delle corde con un minimo contatto? Quello era abbastanza per lasciarla senza fiato, mentre il resto degli eventi accadeva intorno a lei.

    Ryugi, tra l'altro, nemmeno comprese a pieno cosa stesse succedendo fra l'altra copia dell'amministratore e la sua segretaria, che si rivelò essere anche una cugina, piuttosto spietata, se volete il mio parere, nei confronti del secondo povero studente lì presente.
    Certo, direte voi, quello studente aveva minacciato la segretaria con un'arma, da questo a puntare ad aprirgli in due il volto con un fuuton? Un pò eccessivo, direi!
    E non stiamo nemmeno a parlare di come l'intera amministrazione era ormai gestita dal clan Iga: un esempio di corruzione statale non da poco, giusto per dirvi ancora una volta la mia!
    Daishin, comunque, stava cercando di tranquillizzare la propria cugina, assicurandole che si sarebbe occupato lui dei due studenti, innegabilmente combinaguai (seppur non furono queste le sue parole).
    E quando chiese se avesse o meno ragione, Ryugi fece un cenno affermativo, più volte, con la testa, S...s...s...s...s...s...si, I.... s... i...g... s...s..., Iga-s... Ig... Iga-sa... Iga-sama, riuscì a concludere alla fine, pronta a chissà quale punizione e già intimorita all'idea che il grado di genin si allontanasse ancora prima di poterlo raggiungere.
     
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  13. Manu ©
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    Il figliol prodigo


    I



    Bene, era sveglio.
    O almeno provava a far finta di esserlo.
    Gli sembrava ancora strano tutto quello che gli stava succedendo, in effetti per Hamano ritornare finalmente in servizio pareva quasi uno scherzo. Di pessimo gusto.
    Negli ultimi tempi la sua utilità per il villaggio è stata pari a quella di una zecca nascosta in una piastrella di un lurido bagno pubblico ai confini del villaggio, ma a quanto pare c'era ancora qualcuno che sembrava volergli dare una possibilità. E tutto sommato la cosa gli faceva piacere.
    Sia chiaro, Hamano un tempo era davvero un fiore all'occhiello del villaggio, e per quanto non avesse lo stesso potenziale degli altri shinobi si era comunque distinto per il suo spirito di sacrificio e per il suo costante impegno alle mura del villaggio.
    Adesso invece era un tizio qualunque che viveva ai limiti del decoro umano, sopravvivendo coi pochi soldi che riusciva a recuperare. Non certo il più fulgido esempio per rappresentare il suo clan.
    Eppure era lì, che si controllava che il suo vecchio abito da guardiano delle mura gli cascasse bene, di non avere chiazze di sporco in faccia, di emanare un odore accettabile per i standard della società. Tutto questo perché era stato convocato in amministrazione.
    Non aveva la minima idea di come erano stati modificati vertici di comando, alla fine lui era solo l'ultimo dei barboni che aveva riguadagnato abbastanza dignità per rimettersi in servizio. Poteva solo pensare che i suoi vecchi compagni di avventura, Hoshi e Hohe, lo avessero in un qualche modo raccomandato e che doveva solo fare una visita di controllo.
    Non lo preoccupava quello che doveva affrontare. Alla fine la sua spirale di depressione si era arrestata, e nonostante il gioioso e fiducioso Hamano fosse totalmente sparito, sostituito da uno più cinico e mansueto, sapeva di poter tornare a lavorare per il paese senza troppi problemi, almeno per gli incarichi più semplici.
    Decise di lasciare a casa sia la sua amata arma, ormai inutilizzata, e anche la protesi metallica. Solo l'idea di doverla ripulire poi dalla sabbia gli faceva venire la nausea.
    Beh, era ora di uscire e affrontare, nuovamente, la società.

    [...]

    Varcato l'ingresso dell'amministrazione poteva solo notare che sembrava essere tutto davvero efficiente. La gente sembrava lavorare molto bene, e non c'era nemmeno un po' di sabbia per terra, che per un edificio in mezzo al deserto è tutto dire.
    Hamano si avvicinò alla reception, quasi baldanzoso. L'idea di poter tornare ad essere utile alla società tutto sommato lo rendeva, se non felice, almeno più soddisfatto di sé stesso.
    Davanti a lui c'era una segretaria che, stranamente, anziché essere indaffarata con mille cose stava fissando Hamano dritto negli occhi, con uno sguardo che il ragazzo non riusciva bene ad interpretare. Sembrava quasi... ribrezzo?
    Hamano si sentì un po' spiazzato da quell'atteggiamento, anche perché non ne capiva il motivo. Si era lavato, profumato, vestito bene, che cavolo aveva quella tipa?

    Ehm, salve... sarei Hamano Iga e avrei....

    Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che la segretaria lo interruppe subito.

    Sì, certo! Ultimo piano, ufficio dell'amministratore del villaggio, non può sbagliare. Il prossimo!

    Hamano si girò dietro di sé ma era più che sicuro che fosse l'unico ad aver bisogno della segretaria, eppure era stato liquidato subito con semplici indicazioni.
    Un po' meno sicuro delle sue buone intenzioni, l'Iga si incamminò sulle scale e per i corridori dell'edificio. Più andava avanti più aveva l'impressione però che ci fosse qualcosa di strano in quell'ambiente. Sembrava che tutti i dipendenti lo guardassero come la segretaria, con una faccia di chi ha visto qualcosa di odioso e quasi ripugnante.
    A meno di essersi messo i vestiti all'incontrario Hamano non capiva quale fosse il motivo per meritarsi simili occhiatacce, ma ormai poteva fregarsene altamente perché era arrivato a destinazione.
    Ormai era ora di ricominciare con la sua vita, nel bene e e nel male.
    Dopo un breve sospirò bussò energicamente alla porta dell'ufficio dell'amministratore per poi scostare leggermente la porta.

    Buongiorno, è permesso?








     
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  14. Alkaid69
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    Tutto accadde in pochi istanti, la mossa avventata della ragazza balbuziente, poi l'apparizione di ancora più nemici dal nulla.
    Non potevo credere che quelle persone fossero così avventate da mettere in pericolo la vita di quella donna. Inoltre, sembrava che il nemico delle bombe fosse ancora più pericoloso di quanto preventivato e che la bambina balbuziente fosse in combutta con lui.

    I fili della ragazzina cerebrolesa avevano preso vita per un istante, prima di morire a seguito del tocco dell'attentatore, questo il mio occhio non se lo lasciò sfuggire. Quando però si rivelò essere il cugino della donna che aveva preso in ostaggio, tutto divenne più complicato. Fece addirittura credere di avermi salvato dalla segretaria stessa, che in realtà doveva essere inerme sotto la mie presa invincibile.
    Quando però notai un lieve dolore alla guancia, capii che diceva il vero. Nonché, poco dopo il bombarolo si rivelò essere l'amministratore del villaggio.
    Certo, era la sua parola contro quella di chiunque altro lì dentro, ma dato che nessuno si ribellò a quella affermazione, unendo i puntini riuscii facilmente a capire che diceva il vero.

    Allentai la presa sulla segretaria e sbottai: -Voi... voi siete degli scellerati! Soprattutto tu, ragazzina balbuziente! Provare ad attaccarmi con quegli stupidi fili, se non fosse intervenuto lui chissà cosa sarebbe potuto succedere! Non avete a cuore l'incolumità della gente?


    Poi guardò l'amministratore: -Cercavo lei. Sono qui per legarmi al villaggio in qualità di Genin. Le mie abilità sono sicuramente più che sufficienti a rendermi meritevole di tale grado. Posso dimostrarlo. Le punizioni sono superflue per uno come me, ho già capito dove ho sbagliato e ho già pensato a un nuovo piano che avrei potuto seguire che avrebbe portato al 98% di successo. Questo ne aveva soltanto il 45%.
     
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    Sede dell'amministrazione


    Che vogliono dall'afro?




    Poteva definirsi davvero un ottimo periodo quello per Jou, e non era di certo il tipo che si accontentava con poco. Però era ormai qualche settimana che stava ottenendo buoni risultati dai suoi allenamenti e dalle sue missioni: era migliorato molto fisicamente in poco tempo, e cosa più importante era venuto a conoscenza della sua discendenza con il clan cadetto dei Chikuma, i Chikuma del Vuoto; ed era da quando l'aveva scoperto che stava pensando di andare all'anagrafe e aggiungere Chikuma al suo cognome Jou Chikuma Satoshi... naaah non suona bene
    E mentre pensava alle sue ultime avventure ed esperienze si stava preparando per uscire di casa: era mattina presto, e dopo aver annaffiato le sue amate piantine e data una leggera spolverata alla casa, si iniziò a vestire. Il giorno prima gli era stata mandata una missiva da parte dell'amministrazione di Suna, e volevano parlare con Jou. All'afro queste cose ufficiali e formali gli sono sempre piaciute a differenza di molti suoi coetanei: gli piaceva da morire andare negli uffici dell'amministrazione e parlare con figure importanti e autoritarie per il villaggio della Sabbia. In fondo il suo grande sogno era quello di essere riconosciuto da tutti come un abile ninja, qualcuno a cui si possono affidare questioni importanti e delicate.

    Fatto sta che finalmente uscì di casa con la sua classica e distintiva sigaretta in bocca appena accesa, abiti comuni e popolari (classica veste larga di colore bianco) e soltanto la sua Wakizashi con sè, tutti i suoi altri armamentari da ninja li aveva lasciati a casa: prevedeva una semplice chiacchierata con un qualche amministratore, magari erano venuti a sapere che Jou in realtà era un Chikuma del vuoto e visto che in villaggio erano molto pochi, magari volevano avere qualche informazione in più. Comunque giusto il tempo di finire la sigaretta che arrivò davanti all'imponente palazzo dell'amministrazione che dominava su tutto il villaggio: già fuori era pieno di persone che entravano ed uscivano, dentro sarà stato il solito caos.
    In ogni caso Jou entrò, si diresse dalla prima segretaria libera e parlòBuongiorno sono Jou Satoshi, sono stato convocato da qualcuno dei piani alti
     
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