Gate To The Black Empire

Livello B - Indagine

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    Avevo avuto appena il tempo di riposare i piedi a terra che Itai mi tirò un possente schiaffone, o almeno, era quello che ero riuscito a capire nel frammento di secondo in cui si verificò l'azione. Riuscii appena a realizzare il movimento del braccio di Itai prima di essere colpito violentemente in viso. [Danno da Contusione: Ferita Media - Testa] Lo schiaffo mi fece girare la testa per un momento, ebbi la conferma che non avevo nessuna possibilità di batterlo, neanche la più misera o improbabile. - Stronzo... - Ripetevo nella mia testa, mentre portavo la mia mano sul viso come un gatto che si lecca la ferita. Nessuna reazione eccessiva, neanche una volta arrivata l'ulteriore minaccia del Kiriano. Continuavo a fissarlo con la stessa espressione di scherno mentre massaggiavo la mia guancia. Ascoltai prima le parole di Raizen e poi la risposta di Itai per poi commentare rivolgendomi verso entrambi. - Ma dai cavolo, te la ricomprò la maglietta se ci tenevi così tanto. Non voglio sapere cosa fai se uno mentre cammini ti pesta il piede. Che gentaglia che gira in questo periodo per le strade! Siete tutti pazzi da rinchiudere! Comunque bei discorsi, penso che tutti e due insieme avete una buona possibilità di vincere uno di quei quiz a premi tipo "Chi vuol essere filosofico in missione" o qualcosa del genere. L'accademia organizza anche quelli, no? Comunque basta, mi sono stufato di prendere schiaffi soprattutto perchè non posso rispondere, direi che tu, biondino, hai vinto, e ora cerchiamo di ritornare a casa. Questo posto non mi piace, è tutto in malora e puzza, anche se a dir la verità non so se è il posto a puzzare oppure Hans…

    Qualche momento dopo, il ragazzino aggiunse qualche parola sul conto dei Ghoul per poi sparire così come era apparso. Intanto Hans ci aveva fatto capire che ci avrebbe potuto accompagnare sul quel coso con cui era venuto, con cui sicuramente saremmo andati più veloce che a piedi e, inoltre, aveva delle tute militari simili alle sue da farci indossare per non dare troppo nell'occhio. Raizen mi diede una leggera gomitata mentre stavamo discutendo su come proseguire. - Certo che andiamo su quella cosa! Sembra dannatamente eccitante! Forza Hans, dacci le divise! - Poi continuai diretto verso Raizen. - Tu hai detto che hai già affrontato uno di questi Nazi, cazzo trasformati in quello che hai battuto! Se qualcuno ci ferma anche solo per chiedere dove stiamo andando, con Hans siamo fottuti! Noi ci travestiamo da Nazi intanto, e se sono tutti brutti come Hans usiamo la Henge per cambiarci di aspetto.

    Avevo poggiato i piedi sul sedile anteriore ed ero letteralmente sdraiato all'interno del veicolo, intanto continuavo come al solito a fumare durante il percorso. Una volta arrivati ai piedi della collina incontrammo un altro ragazzo vestito in modo bizzarro e con una sacca che sembrava contenere del cibo. Una volta ascoltato il ragazzo i miei due compagni incominciarono a tempestarlo di domande e intimidazioni varie, infatti, come sempre, il caposquadra si dimostrò estremamente cordiale. Una volta che Itai ebbe finito di parlare mi rivolsi a lui - Ehi bellone, per quello che può contare non sta mentendo, o almeno, se mente, devo dire che lo fa veramente bene. - [Interpretazione] - Poi non so a voi, ma a me sembra cattivo quanto il peluche di un coniglio. Accertiamoci comunque se ci può essere di aiuto, semmai dopo lo lasciamo qui...





    Arashi Ika Genin
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    Velocità: 300
    Riflessi: 300
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    Ascoltò mantenendo sempre il solito sguardo anche se mano a mano che il kiriano parlava le sopracciglia assumevano un inclinazione più “piacevole”

    Mh. Già.
    Beh, vedi di farlo presente subito, avrebbe evitato tante parole inutili che il nanetto otese non gradisce.


    [...]

    Ascoltò la proposta di Hirashi e rispose ben prima che quest’ultimo concludesse la frase, lo interruppe alzando la mano.

    Sssssssssssi.
    Ci ho pensato, ma diciamo che ho fatto anche un piccolo passo oltre.
    Per quanto ne so io i resti di quella merda di metallo non sono stati ritrovati, qui hanno una tecnologia che fa impallidire la nostra sotto certi aspetti, se i resti di quel coso fossero fatti per ritornare al mittente una volta che il soldato cessava le attività vitali saremmo in grossi guai, uno Stroheneim di troppo si noterebbe.
    Insomma, potrebbe essere più semplice passare come soldati semplici mezzo sconosciuti in un esercito che probabilmente non è piccolo che come altograduati.
    Ma è anche vero che quei resti potrebbero non essere mai giunti a destinazione e che potremmo abbreviare immensamente la parte che riguarda l’infiltrazione, diminuendo le conseguenze di essere acciuffati, quindi direi che è un rischio che si può correre per questa volta.
    Ah, vedete di mantenere un certo portamento, Stroheneim pareva assai fedele al suo esercito, se ne deduce che i sottoposti...


    Li indicò entrambi.

    ...Siano dei veri sottoposti, non sgarrate, solo “sissignore, nossignore” e porcate simili.

    Detto ciò attivò la henge ricalcando alla perfezione le sembianze di Stroheneim senza dimenticarsi i curatissimi capelli a cui teneva tanto.

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    Edited by Brando O'Kaais - 21/1/2010, 19:14
     
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  3. Brando O'Kaais
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    L'entrata nella capitale dei Gerarchi



    Rassicurato dalle parole gentili ma dure dei ninja, il giovane Eracgar salì sulla macchina trovando un piccolo angolino. A chi gli aveva chiesto come mai andasse in giro da solo, rispose di essere stato abbandonato dai Nazi, buttato da un veicolo simile al loro mentre era in moto, anche se era una sorta di veicolo più grande (un camion). Sui Nazi e sui Ghoul disse quasi le stesse cose all'amico Akroma, anche se meno dettagliate, e più colme di paura. Il viaggio verso Deleteria, la città dei Gerarchi, sarebbe durato alcune ore. La piccola scatola con le ruote di Hans emetteva un vepore nero e puzzolente da un tubo sul retro, e vibrava durante la marcia, un ottimo mix per farsi prendere sonno. Il viaggio sarebbe durato a sufficienza perchè il gruppo, con il falso Stroheim accanto al guidatore, arrivasse, oltre dei palazzi distrutti alti fino alle nuvole, a un grande muro di metallo, che si stava chiudendo con il suono della sirena. Con il calare del sole l'allarme indicava che chiunque fosse fuori, sarebbe rimasto fuori, e non avrebbe raggiunto il mattino seguente, il mperchè, lo avrebbero scoperto a breve. Entrarono precisi con la chiusura del grandissimo muro-portone, e raggiunsero una zona adatta al parcheggio delle carrette di metallo. Scesi, alcuni soldati, tre per la precisione, raggiunsero il gruppo e intimarono ai presenti di favorire dei documenti. [Eracgar si è infilato una divisa]
    I due soldati, all'unisono, chiesero tali informazioni, ma il terzo, vedendo il Raizen trasformato, tuonò ai colleghi.

    - Ma come osate idioti! Abbiamo davanti il Maggiore Rudolph Von Stroheim, saluto! -

    Il gruppo con grande imbarazzo piegò la testa per la figuraccia, e invitarono il maggiore con le sue guardie, a raggiungere la parte della città in tutta tranquillità, senza che nessuno potesse infastidirli, consegnando loro un pass giornaliero per accedere alle strutture private.

    Opzioni di Sviluppo


    • Passerella sulle Mura
    • Gran Caserma
    • Sale Mensa/Dormitori
    • Centro di trasporto Centrale, direzioni: Capitale centrale o Centro di addestramento Scientifico

    Scegliendo le Passerelle, il gruppo avrebbe potuto notare cosa avveniva fuori dalle mura della città dopo il calare del sole, comprendendo con i propri occhi, cosa fossero quegli strani verso animaleschi che dopo il tramonto, caratterizzavano quei luoghi. Il muro era alto una trentina di metri, e un complesso conglomerato di acciaio, cemento e scale, li avrebbe condotti su una piattaforma sicura a quell'altezza. La Gran Caserma era la sede militare di quella piccola colonia, che era un punto di controllo prima della grande capitale dei Nazi, nella Caserma vi erano molti elementi importanti dell'esercito, le armerie, e altre cose riguardanti l'argomento. La sala mensa e i dormitori pullulavano di Nazi, e chissà cos'altro. Il centro di trasporto era una grande torre che si divideva in due parti sulla sommità, sulla parte destra la piattaforma aveva dei simboli ninja che teletrasportava in una direzione, alla capitale centrale, l'altro teletrasporto, li avrebbe condotti al centro scientifico. Stava a loro la decisione finale....

    CITAZIONE
    Tabella di gioco

    Obiettivi Principali
    • Scegliere un Percorso
    • Liberare Akromantula
    • Raccogliere informazioni sul nuovo mondo
    • Raccogliere informazioni sui Nazi
    • Raccogliere informazioni sui Ghoul

    Obiettivi Secondari
    • Indagare Circa i Ghoul Evoluti
    • Condurre Eracgar Sano e Salvo in città

    Seguaci
    • Hans - Seguace di Arashi - En. Rossa
    • Eracgar - Seguace del Gruppo - En. Verde



    Edited by Brando O'Kaais - 6/2/2010, 14:03
     
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    Fece qualche profondo respiro mentre si avvicinavano alla capitale cercando di rievocare alla mente quanti più particolari di Stroheim potesse.

    Pareva un bacchettone molto legato alla gerarchia, e soprattutto al suo cazzo di esercito di ferraglie.

    Quando giunsero al posto di blocco Raizen fu pronto a recitare la sua parte, la tensione era svanita nei pochi minuti di macchina e un imperturbabile maschera ne aveva preso il posto.
    Vennero fermati, ben pronto a quel eventualità Raizen reagì prontamente stessendo il suo nuovo viso.

    E v...

    Venne interrotto da un altro soldato che strigliò i due “giovincelli”.
    Raizen annuì lievemente nervoso e col volto severo, prese i pass. dalla mano del soldato e lo additò rigido.

    Riposo voi due, mi trovate di buon umore e lascerò scorrere senza prendere provvedimenti, ma è l’ultimo avviso, idem per te, nessuno mi interrompe quando parlo.

    La macchina ripartì.

    [...]

    Mentre avanzavano verso l’avamposto Raizen prese parola.

    Questi pazzi sicuramente hanno un armeria un qualche tipo di laboratorio, direi di visitarli nell’ordine, dal primo potremmo reperire qualche buona arma e magari con qualche cartabomba ben messa incasinargli la vita senza esporci troppo, la visita sarà assai breve, e in caso ci scoprissero ho ottime scuse, subito dopo direi di andare ai laboratori, potremmo trovare informazioni su loro e su questi maledetti ghoul.
    Direi che sarebbe meglio riparlarne al momento per decidere se fare un incursione tranquilla o il più distruttiva e/o preventiva possibile, meglio trovarsi la strada spianata al ritorno.


    Guardo i compagni e attese risposta.

    Inoltre se siamo sicuri di essere non visti potremmo anche affacciarci rapidamente oltre le mura, questi suoni mi incuriosiscono, e potrebbero evitarci spiacevoli sorprese in futuro.
     
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    Eracgar non seppe illustrarci la situazione in modo migliore di Akroma, anzi, i suoi racconti erano anche più imprecisi e disordinati se possibile e, per di più, colmi di paura. Era mai possibile che neanche gli abitanti sapevano di preciso cosa accadeva al loro mondo? La preoccupazione maggiore probabilmente era quella di sopravvivere... Salito a bordo, Hans riprese a guidare lo strano trabiccolo sulla strada sferrata diretto verso la capitale di quel regno, Deleteria. Il viaggio sarebbe dovuto durare qualche ora e colsi l'occasione per riposarmi un pò. La faccia d'altronde faceva ancora male...


    [...]


    Mi sveglia poco prima del arrivo, ritrovandomi nel ben mezzo di quello scenario apocalittico che avevo potuto ammirare dall'alto. Decine e decine di enormi palazzi distrutti intorno a me e, davanti, un enorme muro di metallo alto almeno 30 metri. Si sentiva già in lontananza il rumore di una sirena, Hans ci spiegò che nessuno poteva entrare o uscire dopo il tramonto. Era il massimo che ero riuscito a capire.

    Sorpassammo il cancello per dirigerci verso un ampia zona dove erano parcheggiati decine di veicoli simili a quelli su cui stavamo seduti sopra. Neanche il tempo di scendere dal veicolo che 3 soldati si avvicinarono a noi chiedendoci i documenti. Stavo per rispondere a tono quando Raizen, trasformato in quel tipo Nazi di cui ci aveva parlato, li rimproverò per bene. I 3 soldati sembrarono desolati e anche un pò impauriti, quella figura per loro doveva essere bella importante, o comunque pericolosa. Una volta allontanati di nuovo, Raizen prese parola esponendo il suo piano, che più o meno consisteva nello spaccare l'armeria e poi andare in giro tranquilli a prendere informazioni negli altri luoghi. Una volta che finì di parlare gli risposi. - Allora, prima di tutto direi di cambiarci i nomi per un pò. Raizen tu sei il Maggiore Rudolph, il resto è impronunciabile quindi evito. Eracgar ci sai consigliare qualche nome e ci sai indicare più o meno come siamo messi in gerarchia? Io di queste tute non capisco niente... - Attesi la risposta per poi continuare. - Intanto direi che bisogna stabilire per bene gli obbiettivi della missione. Se dobbiamo solo raccogliere informazioni o se dobbiamo compiere anche qualche sabotaggio, certo quest'ultima potrebbe semplificarci un eventuale fuga, ma se ci beccano siamo finiti. Che dici bellone? Io a questo punto direi di andare a fare un giro sulle mura per guardare il tramonto che a me piace sempre, si, sarà pieno di soldati, ma penso che saranno tutti novellini e noi abbiamo Raizen per metterli in riga. Poi direi di andare nei dormitori in cui avremmo quasi la stessa situazione delle mura, tanti soldati ma quasi tutti scarafaggi. Infine direi Gran Caserma, anche se penso che sia il posto più pericoloso... se troviamo qualcuno che conosce il Nazi di Raizen e lui non si comporta di conseguenza possiamo anche incominciare a cercare le fosse comuni... Ah, direi anche che se c‘è la concreta possibilità di eliminare qualche loro generale prendiamo due piccioni con una fava, eliminiamo pericolosa concorrenza e rimediamo una divisa in più, che di sicuro male non fa.





     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Ed ecco di fronte a me il generale del nome impronunciabile che mai ricorderò. Mi trattenni dallo scoppiare a ridere davanti a Raizen quando si trasformò in quel bell’imbusto dalla chioma laccata e ci mettemmo in macchina, mentre pensavo a qualcosa di malvagio per non ridere del generale, il che sarebbe stato decisamente sconveniente.

    Nel camion il viaggio fu stressante e doloroso, oltre che affaticante. Ebbi attimi di paura quando rimanemmo feri ad un posto di blocco dove due guardie erano tentato dal chiederci qualcosa su di noi, perché non avevano riconosciuto Raizen nel suo travestimento. Per fortuna che il loro superiore accorse in nostro aiuto e riuscimmo a passare.
    Almeno la prima era fatta.
    «Ben fatto.» dissi a Raizen quando fummo abbastanza lontani.

    La caserma, era un posto abbastanza caotico e ben presto ci ritrovammo a cercare di capire cosa fare. Esplorare l’esterno per capire cos’erano quei suoi, anche se un sospetto ce l’avevo, era un’ottima idea e c’era chi, ovviamente, poteva farlo per me.
    «Lascia stare, non rischiamo, mando qualcuno a controllare cosa sono quei versi.» dissi, cercando un posto appartato. Quando lo trovammo, mi morsi un dito e composi il sigillo della tecnica, del richiamo, mentre il Tengu più piccolo, Qan, compariva davanti a me.
    Gli misi le mani sulla bocca per ammutolirlo prima che parlasse con la sua solita voce acuta e strillante e gli dissi cosa doveva fare.
    «Trasformati in qualcosa di meno visibile e vola in alto e va fuori dalle mura della caserma. Osserva ciò che vedi, cerca di capire da dove vengono questi suoni e quando hai abbastanza informazione, torna indietro al Monte. Ti richiamerò io quando staremo più tranquilli.»
    Il Tengu annuì e spiccò il volo, mentre qualche istante dopo la sua forma cambiò, diventando quella di un corvo. Lui sapeva come fare per esplorare.
    «Andiamo a vedere prima le armerie e la Gran Caserma. Finché hai questo aspetto credo che non avremo problemi. Noi dietro di te, voglio informazioni sul tipo di armamentario dei Nazi, è rischioso, ma ho fiducia. Poi torneremo a una “normale” vita da Nazi, per l’osservazione del tramonto, il Tengu farà sicuramente meglio di noi da lontano, riuscendo a vedere tranquillamente anche abbastanza vicino cose molto lontane. Andiamo.»
    E ci dirigemmo verso la meta.

     
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  7. Brando O'Kaais
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    Nuove Mete



    Il gruppo non ebbe troppi problemi ad adattarsi alla vita di quel luogo, anche perchè vedendo Stroheim tutti gli giravano a largo. Il giovane Er riflettè un attimo, poi tirò fuori un foglietto e scribacchiò alcune cose, passandolo ai presenti, eccetto Hans. Lui non sapeva leggere. Il foglietto diceva:

    CITAZIONE

    Rudolph von Stroheim - Maggiore [Penolo]
    Friederik - Soldato Semplice [Hidan]
    Bernhard - Soldato Semplice [Max]


    Lui e Hans potevano anche tenersi i loro nomi, tanto il primo era un giovanotto con un nome del posto, il secondo era chiaramente quello meno sospetto. Sebbene fosse il più brutto. Poi tutti nella zona conoscevano il grande Hans, un tipo del genere non passa inosservato. In ogni caso, il tengu evocato da Itai salì in cielo senza problemi e raggiunse l'esterno delle mura, quando Itai lo avesse richiamato, il giovane Tengu, decisamente impaurito avrebbe riferito di aver visto decine e decine di uomini con il fisico ridotto ad una massa di carne e ossa deformi, che correvano senza meta urlando tra di loro, gettandosi su animali e uomini per cibarsi come le peggiori bestie.

    image



    Obiettivo Primario
    • - Raccogliere informazioni sui Ghoul - [ Svolto ! ]

    Il gruppo decise di recarsi prima all'armeria. L'armeria dei reggimenti presenti in quel presidio, si trovava in un'ala della gran caserma Nazi. All'entrata della caserma era presente uno strano strumento, che emetteva una luce. Eracgar fece segno di metterci davanti un occhio, lui lo fece per primo, in caso di sospetti da parte del gruppo. La luce passò sulla sua pupilla, quindi una voce meccanica parlò.

    - Prego, inserire pass entro 10, secondi. -



    Il giovanotto passò la carta magnetica data loro dai soldati, e la porta si aprì, lasciando passare lui solo. Tutto il gruppo avrebbe fatto lo stesso, ad eccezione di Hans, a cui non era concesso di entrare in quella struttura, essendo lui un mutato, questo lo fece tornare alle sue mansioni. Il gruppo, una volta entrato, avrebbe notato che il gigante che chiudeva la fila, non aveva passato la porta, e anche uscendo nuovamente, egli non era più intorno.

    [Hans Lascia il Gruppo]

    Nell'armeria, composta da varie passerelle, c'era un pullulare di uomini di tutti i tipi e generi, molti di loro avevano antiche tute da samurai orientali, altri strane tute formali, come quelle del gruppo di ninja ma di alto valore, altri portavano grandi caschi, altri ancora portavano i capelli in modo pessimo. Come Stroheim. Il grande palazzo poteva essere riassunto in modo molto semplice, una croce. Il vertice in basso era l'entrata/uscita. Quello in alto portava all'armeria, quello a sinistra alle sale riunioni, e quello a destra all'infermeria.

    [Nell'infermeria potete trovare kit medici che rigenerano tutte le vostre ferite. Potete usarne uno subito ciascuno, e prenderne uno a testa da portare con voi. Il loro potenziale è 6 Leggere, ciascuno.Sono kit di siringhe con strani liquidi curativi.]

    La sala riunioni era luogo d'accesso vietato, solo coloro che avevano raggiunto un grado molto superiore a quello di Maggiore vi erano ammessi, mentre nell'armeria, i ninja avrebbero trovato molti congegni strani. Entrando, dopo aver percorso circa 3 corridoi con delle porte che si aprivano da solo orizzontalmente, rientrando nel muro, i 4 avrebbero visto tavoli e tavoli con un sacco di cose eccezionali, mai viste prima, e 3 dottori in camice bianco. Sembravano essere addetti, più che uomini del reparto medico.

    Congegni di cui potete comprendere il funzionamento:
    Sciabola Leggera - Se impugnata e impastato in essa un Bassissimo è possibile rilasciare una scarica elettrica durante l'attacco. Tale scarica infligge una semi paralisi della zona colpita.
    Armi da lancio Nazi - Sono spiedi lunghi come una Wakizashi, ce ne sono 5.
    Gatling Nazi con caricatore Grande - Si tratta di un cilindro molto pesante e di uno zaino che consiste in una cassa di metallo, collegata all'arma con un tubo. Quest'arma spara una raffica minima di 10 kunai per slot azione. Possiede al momento 10 raffiche (100kunai) Se equipaggiata, riduce di 1 gli slot attacco e difesa di chi la ha con sè (come fosse agilità -3)

    Congegni Strani:

    Cilindro della grandezza di una torcia, non sembra avere pulsanti.
    Strano fucile con attaccati circa 4 o 5 cilindri vuoti collegati tra di loro. Sembrano essere caricatori di qualcosa.
    Scatola Nera dal funzionamento misterioso.

    Ai ninja cosa fare.

    CITAZIONE
    Tabella di gioco

    Obiettivi Principali
    • Scegliere un Percorso [Completato]
    • Liberare Akromantula
    • Raccogliere informazioni sul nuovo mondo
    • Raccogliere informazioni sui Nazi
    • Raccogliere informazioni sui Ghoul [Svolto!][+1/3 O]

    Obiettivi Secondari
    • Indagare Circa i Ghoul Evoluti
    • Condurre Eracgar Sano e Salvo in città [Completato!][+1/3 O]

    Seguaci
    • Eracgar - Seguace del Gruppo - En. Verde

     
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    Appena si furono allontanati dall’entrata Raizen sospirò.

    Grazie Itai.
    Si, questa checca aveva dei capelli orribili, e ci teneva parecchio, vedi di non farti scappare nulla.


    Il tono era scherzoso anche se, quasi come avesse avuto una piccola paralisi facciale il volto rimase corrucciato.
    Lesse poi il foglietto datole dal ragazzo, una stretta di labbra che soffocava un sorriso.

    Bernhard

    Un lieve rantolo soffocò una risata dopo il breve sussurro che le sfuggì di bocca.
    La destinazione fu quella da lui suggerita: l’armeria. Ne fu felice, ghignò in una maniera che ben si prestava al volto strafottente di Stroheim.
    Giunsero allo stabile, a quanto pareva l’accesso era controllato da un sistema di sicurezza che consentiva l’accesso solo dopo due verifiche, una sull’organismo del soggetto e uno sul pass.

    Sono avanti sti tipi, senza questi pass sarebbe complesso entrare senza dare nell’occhio.

    Entrarono nello stabile uno per volta, Raizen passò per secondo lievemente infastidito dal bagliore sugli occhi, Hans non avendo il pass non potè seguirli, si allontanò per andare chissà dove.

    Speriamo che non parli della sua mitica esperienza o siamo fottuti.

    L’edificio aveva una forma a croce, davanti a loro l’armeria, ai lati infermeria e sala riunioni, quest’ ultima attirò l’attenzione di Raizen che osservò qualche attimo un cartello che vietava l’accesso a coloro in possesso di un grado basso.

    Stroheim che mi ha dato dei grossi problemi era un pezzo modesto dopotutto, se la scala gerarchica segue quella di potenza dobbiamo fare tabula rasa su quella stanza prima che le porte si aprano.
    Inoltre qui tutti guardano in modo strano questo Stroheim, con un po’ di timore, o era un tipo lievemente fuori dal comune o aveva i suoi modi di farsi rispettare, spero di non aver sbagliato qualcosa.


    Concluse pensando che il portamento e le espressioni erano le stesse che aveva osservato tempo fa in quello strano uomo, anche se i resti non ritrovati gli davano qualche grattacapo.
    Mantenne il volto corrucciato mentre apriva il piccolo gruppetto di persone di cui lui stesso faceva parti, gli altri, da buoni sottoposti, alle spalle dei battiti secchi dei suoi tacchi.
    Giunto all’armeria notò quanto era affollata , parecchia gente stava li dentro, il cervello di Raizen fu lentamente preso dall’euforia.

    Una cartabomba, solo una nel punto giusto, con un buon timer e saltano tutti in aria, edificio compreso, noi ne usciamo puliti e al ritorno abbiamo la via spianata al ritorno, sto posto pullula di gente, tutti stecchiti in men che non si dica, anche qualche pezzo grosso a giudicare dagli imbellettamenti che vedo qua in giro.
    Tutti morti.


    Sorrise malignamente.
    Si fermò di scatto dalla battendo i tacchi tra loro.

    Soldato semplice Bernhard!

    Chiamo con un tono secco e imperativo Itai che gli stava qualche passo dietro.
    In quel chiacchiericcio non si sarebbe certamente sentito ma parlò sottovoce comunque.

    Una cartabomba, una stramaledetta cartabomba a timer, usciamo e questi saltano tutti in aria, ho visto il potenziali delle loro armi!
    Ci sarà un esplosione abbastanza forte da demolire l’intero edificio e stecchire chi ci sta dentro, non rimarrà nessuno! Neanche soggetti che molto probabilmente ci darebbero rogne non indifferenti.
    Avremmo la via spianata al ritorno, al massimo un po’ di trambusto per il dopo attacco, ma chi può sospettare di un maggiore e di tre soldati semplici?
    Non potrebbero in alcun modo risalire a noi, e sicuramente ci facciamo un piacere contando che uno di loro è passato dalla nostra parte con intenzioni belligeranti.
    Ci diamo il tempo di perlustrare l’infermeria e di uscire e allontanarci indisturbati.
    Kabom e problemi non hai più!
    Fatevi un giro, se notate qualcosa di utile o importante per le indagini arraffate o memorizzate, fate finta che vi abbia mandato a cercare qualcosa per me, come meglio credete, io aspetterò per dare un po’ di realismo a questa messa in scena.
    Se non ti da disturbo un arma da taglio più grande di un kunai mi farebbe comodo.


    Ascoltò un eventuale risposta per poi fare un cenno con la testa per dire al suo “sottoposto” di tornare al suo posto.
    Lui sarebbe rimasto fermo nella sua posizione cercando di darsi uno sguardo in giro per individuare sguardi sospetti o armi che sarebbe stato meglio non dimenticare, individuò delle armi non tropo grandi e affusolate, probabilmente da lancio anche se un po’ grandi per quella categoria, oltre quella un arma simile a quella che Stroheim aveva nel ventre, probabilmente pure quella sparava qualcosa.
    Continuando a vagare con lo sguardo osservò una scatola nera, non riusciva ad individuare nessun solco che potesse denotare un innesco simile quello dell’arma esplosiva di Stroheim, poi una strana arma che aveva più bocche di fuoco di quella di Bellicapelli e un cilindro facile da impugnare, magari un tipo di esplosivo pure quello.

    Bom! Bom!

    Quasi assillato da quel pensiero, e da tutti i guai da cui si sarebbe potuto cavare uccidendo quegli ammassi di ferraglia, uscì dall’armeria per dirigersi nell’infermeria, sempre con passo sicuro e davanti ai soldati semplici di qualche passo.
    Anche nell’infermeria c’era uno strano via vai, anche se più ordinato, l’ennesima porta aprendosi da sola li fece accedere a tale ambiente, tre addetti parevano essere li per servire chi ne avesse bisogno.
    Sospirò rumorosamente per poi guardarli serio, non sapeva cosa fossero rispetto a Stroheim, per cui evitò di utilizzare il suo sguardo più altezzoso.

    Kit curativi ad utilizzo immediato.

    Una definizione generale che poteva andar bene per qualcuno che aveva fretta o non se ne intendeva troppo di queste cose.
    Prese il suo kit e diede il “permesso” di avanzare ai suoi compagni di squadra in modo che potessero fare le loro richieste.
    Si allontanarono per tornare al corridoio, per poi interrogarli sul da farsi con uno sguardo e un espressione che avrebbe parlato da se, stando attento a non farsi vedere parlare così confidenzialmente con i sottoposti.

    Proporrei di andare ai dormitori per non lasciare nulla al caso per poi dirigerci al centro scientifico o come si chiama.
     
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    Friederick... Bah, sicuramente ad Itai è andata peggio però... - Avevo letto velocemente il nome che avrei usato da soldato per poi passare il bigliettino ad Itai. - Complimenti biondino, da ora sarai Bernhard! - Non riuscii a trattenermi dal ridere mentre lo dicevo ma, per evitare complicazioni, portai la mano davanti alla bocca facendo finta di tossire. La meta designata era quella proposta da Raizen, l'armeria, mentre invece a raccogliere qualche informazioni sopra le mura era stato mandato da Itai uno strano esserino che aveva evocato.

    Una volta arrivati dinanzi all'armeria mi accorsi di quanto quel mondo era più sviluppato rispetto al nostro. Infatti, oltre ai pass di cui eravamo in possesso, serviva una specie di analisi sul occhio della persona che voleva accedere alla struttura. Eracgar entrò per primo mostrandoci come fare, poi uno alla volta entrammo tutti ad eccezione di Hans. Infatti una volta dentro alla sala mi accorsi che non ci aveva seguito. Sussurrai ad Itai e a Raizen. - Sperò che quel coso non impari a parlare tutto in una volta, altrimenti rischiamo che va a raccontare in giro della nostra infiltrazione. Però direi di non preoccuparci, anche se gli dovesse sfuggire qualche parola non credo che una qualsiasi persona sana di mente prenda troppo alla lettera quello che dice... Peccato comunque, mi stavo affezionando a quell'orsacchione!

    L'edificio in cui eravamo entrati aveva una struttura a croce molto classica. In tutta la struttura c'era un via vai di gente, alcune in tute mimetiche come quelle nostre, altri in armature che ricordavano di più il nostro mondo. Lascio perdere gli imbrillantinati...
    Raizen intanto continuava a proporci di far saltare in aria quel posto ma, prima, potevamo esplorarlo un pò per prendere qualsiasi cosa che ci avrebbe fatto comodo. - Signor si, Signore! - Esclamai a voce alta, per poi continuare sussurrando rivolto verso Raizen. - Io vado a farmi un giro nei dintorni se non vi dispiace, se trovo qualcosa di affilato te lo porto. Itai vieni anche te... - Avrei aspettato una sua risposta e se mi avesse seguito mi sarei allontanato da Raizen.

    Dopo una rapida osservazione dell'edificio e dei suoi corridoi avevo individuato al suo intero l'infermeria, la sala riunioni e l'armeria. Il corridoio di sinistra per la sala riunioni non sembrava alla nostra portata quindi proseguii in avanti verso l'armeria. Superai tre corridoi con delle porte automatiche si ritiravano fino a dentro alle pareti per permettere il passaggio ed infine arrivai in una piccola stanza con numerosi tavoli e tre uomini con dei camici bianchi. Cercai di non sembrare troppo meravigliato nel vedere un'enorme cassa di metallo con un tubo, al cui interno erano visibili decine e decine di kunai. - Questa cosa deve essere micidiale! La voglio assolutamente!

    Pss.. Itai.. Cerca di reggermi il gioco e prendi più quante cose possibili, vediamo dopo a cosa servono.. - Dissi sussurrando mentre mi avvicinavo ai tavoli. Mi fermai dinanzi a uno degli uomini in camice in bianco per parlare ma prima eseguii il saluto che avevo visto fare dai soldati fuori rivolti verso Raizen. Parlai cercando di risultare il più convincibile possibile. [Interpretazione] - Soldato semplice Friederick, ho l'ordine da parte del maggiore... - Cazzo come si chiamava quel coglione! - ..VAn StroheiN di prendere dell'equipaggiamento. - Cercai di non fare intervenire l'uomo - Se non le dispiace abbiamo poco tempo, quindi se non vuole un rimprovero ufficiale o peggio da parte del maggiore la consiglio di muoversi! Innanzitutto questo! - Dissi prendendo il primo oggetto che mi era capitato tra le mani [Strano Fucile] - E' utilizzabile? Se si voglio anche un resoconto completo se ci sono state qualche modifica dall'ultima volta... - Ovviamente non sapevo di che stavo parlando, cercavo soltanto di raccogliere qualche altra informazione. - Intanto prendo la spada per il maggiore e questo! [Gatling Nazi con caricatore Grande & Sciabola Leggera] Bernhard, prendi il resto per favore. E ora, andiamo. - Finii di parlare e mi misi in spalla il pesante marchingegno con i kunai, per poi dare le spalle all'addetto dell'armeria.

    Ritornai velocemente verso la zona dove avevamo lasciato Raizen con Eracgar, a cui una volta fuori gli avrei chiesto di spiegarci più dettagliatamente gli utilizzi di quelle armi. Una volta arrivato davanti a Raizen gli avrei consegnato la sciabola. - Spero sia di tuo gusto, ora andiamo a fare un salto in infermeria.

    Arrivati in infermeria Raizen chiese dei kit di medicazione, sfruttando l'occasione presi una siringa aggiuntiva che utilizzai subito. Lo schiaffo di Itai stava ancora facendo sentire i suoi effetti. Una volta che iniettai nel mio sangue quello stano liquido mi sentii stranamente meglio, il dolore era scomparso completamente quasi istantaneamente. Una volta tornati nei corridoi Raizen propose di andare prima a fare un salto nei dormitori per poi passare al laboratorio scientifico. - Per me va bene, comunque ragazzi state bene attenti ad usare queste siringhe, vi assicuro che ci saranno molto utili, sono estremamente potenti!




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    Bernhard? Che razza di nome era. Cercai di trattener el’irritazione, ma la voglia di colpire chi mi aveva affibbiato quel nome stupido era immensa. Mi trattenni e rimandai a dopo il pugno punitivo sulla nuca del disgraziato.
    Mi chiedevo, intanto, che fine avesse fatto Qan, se aveva incontrato dei pericoli. L’avrei contattato più tardi per farmi dire tutto ciò che aveva visto. Camminando verso la direzione presa e superando alcune porte con il pass giungemmo fino davanti ad una sala riunioni. La porta era sbarrata del tutto e non c’era permesso entrare. Dopotutto quel soldato dal nome strano non era nemmeno di grado troppo elevato. La voce autoritaria di Raizen mi chiamò ed io dovetti reprimere un lungo sospiro, scocciato da questa situazione. Avrei voluto uscirne, tuttavia la sua proposta mi lasciò fin troppo interdetto. Sospirai e mi avvicinai per quanto possibile al suo orecchio, tanto per non far sentire in giro l’invettiva che stavo pensando.
    «Ma dico, sei scemo veramente o fai finta di esserlo? Voglio ricordati qualcosa. Primo, la nostra missione non è distruggere i Nazi. Secondo, questo è un appoggio stabile che ci potrebbe essere utile in futuro. Terzo, il nostro obiettivo principale è la raccolta di informazioni, ma dubito che ci riusciremmo se piazzando una carta bomba mandassimo nel caos questo posto. Inoltre, se è vero che li dentro ci sono i gerarchi, credi che si facciano fottere così facilmente. Ti ricordo che dobbiamo uscire fuori, prima o poi, magari domattina. La fuori non voglio avere problemi con i Nazi, chiaro
    Mi dissi che ero stato abbastanza chiaro ed esplicito sul da farsi. Dopodiché arrivò il turno dell’armeria. L’armeria era un posto carico di armi di ogni tipo. Strane, ne osservai quante più ne potevo, ma infine finimmo per ritrovarci davanti a strani oggetti, alcuni dei quali avevano una funzione abbastanza scontata, altri, invece, erano probabilmente più complessi e misteriosi.
    «Solo una cosa, prima di andare via.» dissi dopo che Arashi si fu voltato, indicando tutte le armi strane davanti a me che lui aveva ignorato. «Vorrei avere istruzioni dettagliate sull’utilizzo di queste armi, tutte queste armi. Purtroppo il mio commilitone i è precipitato ad eseguire l’ordine, purtroppo il maggiore ha fatto una rettifica.» dissi ai funzionari dell’armeria, attendendo le loro parole. Quindi, una volta terminata la spiegazione sulle armi ci dirigemmo in infermeria, dove ognuno di noi prese un kit medico per la cura. Sorrisi soddisfatto mentre lo mettevo a posto nella sacca: avere uno strumento medico in assenza di ninja medici era importante.
    Non dissi una parola fino a quando non fummo completamente fuori.
    «I laboratori scientifici sono lo specchio di una civiltà di solito. Ci aiuterà a capire parecchio, se riusciamo ad accadervi ora è bene, dopodiché andiamo ai dormitori, ma tu ricorda che non puoi dormire e rimanere sotto henge. Domattina, quando sapremo cosa c’è li fuori, andremo all’esplorazione. Dobbiamo cercare Akromantula per tornare indietro e raccogliere altre informazioni sui Ghoul evoluti. Forse Qan ci potrà dire qualcosa, ma lo evocherò solo in un posto tranquillo.» dissi. Come deciso, quindi, ci dirigemmo in direzione dei laboratori scientifici, sperando di non trovare brutte sorprese lì.
     
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    [Per ragioni di gioco andrete prima ai dormitori a riposare. Accedere al portale di trasporto dei laboratori non vi permette di tornare indietro.]

    I Nazi Lab



    All'interno dell'armeria, gli scienziati con uno strano accento consegnarono al ninja di oto un pacco di moduli da riempire per la presa in prestito delle armi e lo invitarono a compilarli in un'altra stanza. Erano così indaffarati che cestinandoli subito fuori (come facevano tutti per altro) sarebbe stata l'unica cosa da fare. Non aggiunsero altro sulle munizioni, per loro era una cosa così assodata che i loro orecchi non sentirono nulla a riguardo. Alla richiesta del soldato Bernhard invece risposero con un paio di fogli con le specifiche di quelle che sembravano parecchie armi, ma che in realtà era solo il libretto di istruzioni del cilindro strano. [Scritte in Nazi]

    Il gruppo si sarebbe quindi diretto ai dormitori dove a Stroheim era stata riservata una zona privata non sorvegliata. Avrebbero potuto dormire a turno o tutti assieme anche con le loro vere sembianze, nessuno li avrebbe andati a disturbare. La mattina dopo, si sarebbero diretti verso il portale di trasporto per i laboratori dei Nazi. Saliti sulla massa di siglli, questi si sarebbero illuminati, e loro si sarebbero ritrovati su una sorta di scalinata chissà dove nella grande metropoli distrutta, rispetto al presidio precedente. Il loro mondo era probabilmente molto grande e avevano unito le loro tecnologie alle tecniche ninja per creare mezzi di trasporto molto avanzati.

    Nella zona dei laboratori, la cosa che prima sarebbe saltata all'occhio dei ninja sarebbero stati i laboratori stessi. Alla fine della scalinata (in discesa) si ergeva un complesso di palazzi alto quanto le scale nel loro punto massimo, sembrava forse il palazzo più grande mai visto, creato con un'architettura futuristica, nuova ai ninja stranieri. All'entrata, una guardia non avrebbe nemmeno fatto parola e li avrebbe invitati ad entrare con un braccio. Dentro, il palazzo si divideva in 5 zone diverse, ognuna grande quanto un piccolo quartiere, in termini di superficie.

    Zona 1: Laboratori biologici
    Zona 2: Laboratori tecnici
    Zona 3: Serraglio dei Pet
    Zona 4: Sviluppo e addestramento
    Zona 5: Sperimentazione

    Non c'erano descrizioni riguardo nessuna delle aree, ma poco dopo l'indicazione c'era come una sala ritrovo/locanda, dove i soldati provenienti da tutto il pianeta potevano riposare e scambiarsi racconti, prima di andare d'istanza in una delle aree. Magari sarebbe potuta essere una buona zona di inizio per raccogliere qualcosa, a meno che non volessero gettarsi direttamente nel nucleo dei problemi. In ogni caso, qualunque fosse stata la loro scelta, dopo di loro enrò un tipo alto circa 2 metri, coperto da stracci e mantelli, e di cui era impossibile vedere alcunchè. Egli seguito da due guardie, senza nemmeno controllare le indicazionioni imboccò la via diretta alla zona 3. Sparendo alla fine di un lungo corridoio.....


    CITAZIONE
    Tabella di gioco

    Obiettivi Principali
    • Liberare Akromantula
    • Raccogliere informazioni sul nuovo mondo
    • Raccogliere informazioni sui Nazi
    • Raccogliere informazioni sui Ghoul [Svolto!][+1/3 O]

    Obiettivi Secondari
    • Indagare Circa i Ghoul Evoluti
    • Condurre Eracgar Sano e Salvo in città [Completato!][+1/3 O]
    • Esplorare i laboratori

    Seguaci
    • Eracgar - Seguace del Gruppo - En. Verde

     
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    Dopo le parole di Itai non aveva un espressione veramente irata o offesa, solo lievemente scocciata, dopotutto si rendeva conto che il caposquadra aveva ragione, e per fortuna che era lui il caposquadra, l’impulsività di Raizen li avrebbe probabilmente cacciati in un “piccolo” guaio.

    Fifone.

    Giusto per concludere la piccola discussione, senza la vera volontà di offendere.

    Grazie Arashi, e la prossima volta stai più attento, temo che qui dentro nessuno sbaglierebbe il nome di von Stroheim.

    Uscirono dallo stabile senza alcun problema, quella prima parte era conclusa, era andato tutto liscio.
    Cambiarono poi idea sulla tabella di marcia dirigendosi per prima cosa ai dormitori in cui trovarono un tranquillo punto di ristoro, Raizen riuscì finalmente a sciogliere la henge, era diventato fastidioso muoversi in quel corpo non suo, nel dormitorio era solo, a quanto pareva la scala gerarchica in quel luogo permetteva di accedere a determinati privilegi.
    Dormì con un occhio soltanto quella notte, troppo preoccupato, aveva visto che quella zona non era sorvegliata, ma era meglio non fidarsi troppo, una qualsiasi evenienza avrebbe potuto coglierlo nel cuore della notte.
    Si accontentò di riavere le sue due facce e di potersi assopire per qualche minuto prima di venir schiaffeggiato da secchiate di gelida preoccupazione.
    All’alba era già in piedi e con l’henge nuovamente attiva si diresse a buttare giù dalle brande i suoi compagni in caso fossero ancora addormentati, fece la sua magra e sgradevole colazione sotto le coperte: un pezzo di carne secca per non sentire i morsi della fame, avrebbe gradito qualcuna di quelle merendine che Itai aveva dato al tipo del portale, ma non sapeva se a Stroheim sarebbero piaciute, o se questo avrebbe mai chiesto da mangiare ai suoi.
    Non fu notato da nessuno immerso nel brusio del risveglio che animava il dormitorio, se non da quegli sguardi che erano riservati a Stroheim e a cui Raizen iniziava a fare l’abitudine.
    Senza troppi intoppi si diressero al portale che li trasferì alla loro meta, aveva più o meno la durata di una sushin, ma la distanza era evidentemente maggiore.

    A quanto pare hanno utilizzato al meglio quel poco che conoscevano delle nostre arti ninja, mica scemi, probabilmente ai piani alti c’è qualche cranio che darebbe filo da torcere ai nostri Nara.

    Dalla cima della scalinata in cui li aveva trasportati il sigillo di teletrasporto potevano osservare la struttura che avrebbero esplorato, vedendo la zona delle scalinate estremamente tranquilla Raizen decise di parlare li.

    La struttura sembra un enorme pentagono, anche se è grande immagino che esplorarla nella sua totalità ci sia d’aiuto, ergo non faremmo distinzioni, anche perché dalle indicazioni non si capisce un tubo, procederò semplicemente in senso antiorario partendo quindi dalla prima porta a destra, direi che da obiettare non c’è nulla, a proposito ragazzo.

    Si voltò a guardare direttamente il nuovo acquisto.

    Tu per caso sai leggere la scrittura nazi?

    Attese risposta prima di incamminarsi, venne incuriosito da una particolare sala in cui pareva che i soldati si radunassero per ristorarsi, c’era parecchio chiacchiericcio, e Raizen sapeva che più i fondi erano bassi più le informazioni erano distillate, anche se a volte incomplete.
    Si fermò di colpo come aveva fatto nell’armeria per poi chiamare a se Bernhard.

    Perdonami, ma dovrai resistere ancora un po’.

    Un lieve sussurro che solo il suo interlocutore avrebbe sentito.

    Direi di sederci qui in mezzo e tendere le orecchie prima di addentrarci nei laboratori, dal chiacchiericcio sembra che qui dentro passino varie informazioni, magari non tutte utili, ma qualcuna buona la possiamo trovare, ci fermiamo o procediamo?


    In base alla risposta di Itai si sarebbe diretto verso la locanda o verso il laboratorio di biologia, pregando di non dover setacciare una zona enorme quanto quella che l’esterno lasciava immaginare.
     
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    Una volta nei dormitori scoprii con un certo sollievo che avevamo una stanza tutta per noi. Una volta chiusa la porta intimai a tutti quanti di fare silenzio e mi morsi un dito, rievocando Quan. Non urlò, aveva lo sguardo atterrito.
    «C… ci… sono mo… mostri o…orribili li fu…fuori.» disse tremando lui. Non avevo mai visto Qan ridotto così. Misi una mano sulle sue spalle e gli dissi di raccontare tutto. Lui lo fece e tutti quanti, dopo, capimmo un po’ meglio cos’erano i Ghoul.

    […]


    «Meraviglioso!» sussurrai guardando l’intrico di sigilli sotto di me. Ai laboratori speravo di trovare un modo per decifrare quel libretto delle istruzioni scritto in una lingua che non riuscivo a leggere. I sigilli si illuminarono e il teletrasporto un secondo dopo fu terminato. Davanti a noi si ergeva una scala ben illuminata, dall’aria asettica e tecnologica. Eravamo passati in un altro universo, da quello belligerante a quello piatto e macchinoso della scienza.
    Salita la scala ci trovammo davanti a una scelta da fare. Da una parte c’era l’enorme quantità di informazioni che era possibile ricavare andando nel nucleo della ricerca scientifica dei Nazi, dall’altra quella che era possibile ricavare da racconti. Mi maledissi al pensiero che le mie Kagebunshin avessero un raggio limitato, non avrei avuto problemi a raccogliere i diversi tipi di informazione contemporaneamente. Ci voleva una scelta e a propormela fu Raizen, che mi chiamò ancora con quel cipiglio dovuto di superiorità, usando quel ridicolo nome che mie era stato affibbiato.
    «Si, non abbiamo fretta, credo. Ho un’idea per raccogliere più informazioni.» dissi «Avvicinati al muro e lascia una ventina di centimetri.» dissi a Raizen, aspettando che lui eseguisse. Composi rapidamente il simbolo della Kagebunshin, che comparve proprio dietro il maggiore. La copia rapidamente eseguì una Henge e diventò un soldato biondo con la stessa acconciatura strana che andava di moda tra i nazi, ma con i tratti somatici diversi dai miei e gli occhi castani.
    «Soldato semplice! Le sembra il modo di importunare il maggiore così?» sbottai, prendendo la copia per una mano e spostandola di peso lontano da li. Lei velocemente assunse un tonico e ricaricò la sua riserva di chakra per risanarla.
    «Va via e siediti!» sbottai. La copia, muta, con lo sguardo irato, si allontanò, sedendosi sulla prima panca libera. Quindi chiuse gli occhi e restò corrucciata in silenzio, aguzzando le orecchie per l’ascolto. [Udito: 1800]
    «Sediamoci.» sussurrai. Fatto ciò restai in silenzio a udire cosa accadeva mentre una ventina di metri più lontana da me la copia amplificava il raggio del mio udito. Tutto ciò che avrebbe sentito lei l’avrei sentito anche io, quando si fosse dissolta. Quindi attesi di carpire informazioni utili e la copie fece lo stesso. Non ci saremmo alzati finché non ci saremmo ritenuti soddisfatti e la Kagebunshin, che possedeva la mia stessa volontà, avrebbe fatto lo stesso. Allora si sarebbe allontanata dalla folla e sarebbe saprita e con la sparizione tutte le informazioni da essa ricevuta si sarebbero riversate dentro di me.
    Poi, una volta terminata la raccolta d’informazioni, sarebbe arrivato il momento di fare altro.
    «Quel tizio che era diretto verso la zona tre mi incuriosiva.» dissi, guardando la porta per quella zona da dove era sparita quella persona.
    «Andiamo nella zona uno, visitiamole tutte quante.» dissi, alzandomi in piedi, sempre sottovoce. Quindi, lasci andando il passo a Raizen, ci saremmo diretti verso la zona uno. Avevo il dubbio che i Ghoul evoluti e quel posto avessero una stretta connessione. Come se i Ghoul fossero stati fatti evolvere a forza.
     
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    Consegnata la sciabola, Raizen mi ringraziò, per poi riprendermi sul fatto di aver sbagliato il suo nome davanti ad altri Nazi. Non me lo aveva detto per offendermi, era solo un modo di dirmi di stare più attento. - Tranquillo, neanche se ne sono accorti, comunque non è colpa mia se questo qui ha un nome da deficiente... - Risposi tranquillamente sottovoce.

    Uscimmo dall'armeria per dirigerci nei dormitori, dove scoprimmo che potevamo avere una stanza tutta per noi non sorvegliata. Una volta al sicuro nella camera, Itai richiamò la sua piccola evocazione che aveva mandato a raccogliere informazioni sulle mura. L'umanoide ci descrisse tremando la sua visione. Ammassi di carne a brandelli che si muovevano urlando e uccidendo tutti coloro che si trovavano per la loro strada. Una figata insomma... Dopo aver ascoltato il racconto, mi sdraiai sul letto per riposare qualche ora.


    [...]


    Ci dirigemmo quindi verso i portali che ci avrebbero trasportati ai laboratori. A prima vista non potevo pensare che qualche sigillo ci avrebbe veramente portati in un altro posto, ma una volta saliti su di essi, si illuminarono e per un attimo fu buio. Appena riaprii gli occhi mi ritrovai insieme ai miei compagni in un luogo completamente diverso, in una specie di scalinata in mezzo alle megalopoli. In meno di un giorno avevo visto cose che fino a poco tempo prima non avrei neanche lontanamente immaginato. Le arti ninja, con la strana tecnologia futuristica Nazi, avevano dato origine a un mondo estremamente pericoloso. Scesa la lunga scalinata ci trovammo di fronte a un bivio. Da una parte l'enorme palazzo con i 5 laboratori, dall'altra, dopo aver superato l'ingresso, una piccola locanda che sembrava frequentata da molti viaggiatori. Decidemmo quindi di origliare prima qualche cosa nella locanda per poi procedere all'interno del edificio. Il biondino creò una sua copia per poi trasformarla in un soldato con la nostra stessa divisa, al quale ordinò di sedersi. La copia si sedette a qualche metro da noi. Itai e la sua copia quindi cercarono di ascoltare i vari brusii di voci nella stanza. Dopo poco Itai parlò indicandoci come sospetto un uomo molto alto che avevo visto dirigersi verso i laboratori con due guardie, per poi dirci di procedere verso il laboratorio 1. - Anche a me quel tipo puzza, direi di stare attenti in questo posto. Ho una strana sensazione, questi laboratori nascondono molte cose pericolose.. Sù, andiamo..

     
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  15. Brando O'Kaais
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    Per quanto riguardava la copia di Itai, nulla di che fu compreso, o almeno, nulla di utile, chiacchiere sterili su alcuni soldati, ma niente che facesse capire al gruppo cosa era presente all'interno delle aree, probabilente chi presenziava in quel luogo sapeva benissimo cosa faceva lì eperchè, non aveva bisogno di ribadirlo nelle conversazioni.

    La Sezione 1



    Il giovane Eragcar fece capire al gruppo che capiva qualcosa del Nazi, ma era abbastanza inesperto sulla questione, disse di appartenere ad una famiglia, ormai trucidata, che parlava un dialetto dell'est, ed era il capofamiglia a parlare coi Nazi quando si presentavano a casa, avrebbe quindi potuto tradurre solo quale parola, ma quando Itai disse di voler visitare tutte le zone, egli si preoccupò.

    - No no no aspettate, voi non sapete quello che dite ! Tutto il mondo sa che a meno di non essere un Nazi di prim'ordine, è sconsigliato avvicinarsi ad un posto dove ci sia anche la remotissima possibilità di trovarsi davanti uno di quei cosi, no nella zona tre io non ci vengo ! -

    Si stava riferendo ai Pet, qualunque cosa fossero. Qualunque domanda sull'argomento lo avrebbe terrorizzato a tal punto da non fargli emetere nemmeno un suono per ore. Qualunque cosa fossero, li doveva aver incontrati. E la cosa lo aveva segnato.

    Il gruppo avvicinandosi alla zona 1, notò che non erano presenti porte di sicurezza o di riconoscimento, poterono tranquillamente entrare, dentro solo pochissimi scienziati e qualche soldato che girovagava, nessuno che prestò troppa attenzione alla comitiva, avrebbero potuto ficcare il naso come credevano. In quella zona, una stanza quadrangolare, avrebbero trovato una decina di lettini con altrettanti Ghoul fatti a pezzi ed analizzati, i Nazi stavano chiaramente conducendo esperimenti su quelle bestie. Alla fine della stanza erano presenti un vetro molto grande nella parete e una porta sigillata.
    Oltre il vetro era posibile vedere un uomo piuttosto robusto incatenato ad un tavolo operatorio, con un dottore nazi dalla particolare espressione, armeggiare vicino al suo corpo con una siringa con un liquido rosso.


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    Appena il liquido fu iniettato nel braccio dell'uomo, questo iniziò a dimenarsi e a emettere suoni gutturali, dopo pochi secondi la sua pelle e la conformazione del suo scheletro mutarono, diventando chiaramente un ghoul piuttosto grande. Avvenne però un incidente, egli riuscì a liberarsi e con un rapido fendente, afferrò con il muscoloso braccio la testa del dottore nazi e con la fola forza della mano gli stritolò il cranio, iniziando a sbranaregli il petto il lettino, mentre ancora i suoi nervi facevano muovere gli arti.
    Pochi secondi ancora, e la bestia si avventò contro il vetro, iniziando a colpirlo con una violenza inaudita, iniziando a scheggiarlo. Un dottore presente nella stanza, vicino ai ninja, corse a schiacciare un pulsante rosso vicino al vetro, e nella stanza fu pompato rapidamente un gas molto molto denso dal colore grigio. Il ghoul nel giro di dieci secondi da quando aveva abbandonato il pasto, era riverso a terra morto stecchito.


    - Sembra, che qui, servire un nuovo dottore ah. -

    Lo scienziato entrò nella sala entrando nella porta sigillata con tutti i colleghi presenti nella stanza, inserendo delle tute nell'anticamera, quindi chiudendo alle loro spalle la porta sigillata, e aprendo quella della stanza laboratorio. Lasciando i ninja da soli nel laboratorio principale.

    EventoinTempoReale
    CITAZIONE
    Gli Eventi in Tempo Reale sono dei piccoli trucchi per dare piccole o enormi svolte alla storia. Uno di voi, non necessariamente il primo a postare, potrà scegliere di agire immediatamente senza stare troppo a riflettere, e modificare la quest di propria iniziativa scegliendo una o più di una, delle opzioni che vi fornirò. Nel caso in cui non vogliate attivare l'ETR, non dovrete fare altro che ignorare le mie opzioni.

    Nel pannello appena azionato dal dottore, a circa un metro a sinistra del vetro, la porta è a destra, sono presenti alcuni pulsanti.

    ETR 1: Pulsante Rosso : Gas
    ETR 2: Pulsante Giallo: ???
    ETR 3: Pulsante Blu: Chiusura Presurizzata porta Anticamera e Porta Sala Medica
    ETR 4: Pulsante Nero: ???

    Nel caso non avessero azionato nessuno dei congegni, avrebbero potuto osservare il gruppo di scienziati che ripuliva la sala medica imbrattata di sangue e gas liquefatto, mentre i soldati tenevano sotto tiro il cadavere del ghoul. Nella stanza a parte molti corpi apparentemente morti, non sembrava esserci altro, quella sezione, la sezione 1 dei Biolaboratori, era chiaramente il luogo dove i Nazi creavano i ghoul.

    Obiettivo Primario
    • -Raccogliere Informazioni sui Ghoul - [ Svolto ! ]
    • -Raccogliere Informazioni sul Nuovo Mondo - [ Svolto ! ]

    CITAZIONE
    Tabella di gioco

    Obiettivi Principali
    • Liberare Akromantula
    • Raccogliere informazioni sul nuovo mondo [Svolto!][+2/3 O]
    • Raccogliere informazioni sui Nazi
    • Raccogliere informazioni sui Ghoul [Svolto!][+2/3 O]

    Obiettivi Secondari
    • Indagare Circa i Ghoul Evoluti
    • Condurre Eracgar Sano e Salvo in città [Completato!][+1/3 O]
    • Esplorare i laboratori [Sale 1/5]

    Seguaci
    • Eracgar - Seguace del Gruppo - En. Verde

     
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49 replies since 19/12/2009, 20:21   1542 views
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