[Quarto Accesso] East Gate Of Sound

Era passato diverso tempo dagli ultimi accadimenti della villa. Gojyo non era presente nell'abitazione quando Febh perse il controllo per via della stessa misteriosa malattia, o forse era meglio dire profezia, che aveva fatto ammalare Aloysius. E la sua assenza era dovuta sostanzialmente al suo compito: lui doveva vegliare sulle mura di Oto a causa della temporanea mancanza dei due guardiani ufficiali, ovvero il Mikawa e Doveraux. Quel lavoro non gli dispiaceva, la ronda mattutina per percorrere l'intero perimetro, accertandosi del corretto funzionamento di ogni Gate, e mettere sotto torchio le guardie a difesa del villaggio era diventata ormai una routine alla quale non sapeva staccarsi. Aveva avuto anche lui i suoi momenti difficili da gestire, come ad esempio l'arrivo in volo del Mizukage, bramoso di sapere la locazione di Diogenes; ma in fin dei conti apprezzava quel brivido di pausa che ti percorre la schiena quando si è difronte a qualcosa di più grande di se stessi...

Nonostante fosse questa la filosofia che da sempre aveva mosso l'animo del ninja dai rossi capelli, la stessa che aveva convito il Garth ad affidare a quel particolare sottoposto la sorveglianza delle mura, doveva ammettere che ora la presenza del neo guardiano era quantomai propizia. Aveva studiato tutto il materiale trovato al villaggio su quel jonin, di sui Aloysius si fidava tanto, e alla fine capì il perché di tanta stima: quello shinobi era una macchina, il mix ideale di dedizione e talento che il Mikawa cercava in ogni suo alleato. Le poche tracce di passato nascoste dietro il suo nome parlavano per lui: Hyuga, Jaku e ora Mikawa...chiunque avesse il potere e la fortuna di intrecciare il proprio destino con tutte queste casate di certo era un ninja fuori dal comune. Da poco aveva ripreso il suo lavoro alle mura, prediligendo il gate del Fenrir, e già si era dato molto da fare per sistemare le cose.

Si, perché la contentezza di avere una persona competente e carismatica sulla quale contare a difesa del villaggio era frutto delle oggettive difficoltà che ora Oto stava attraversando: il primis c'era da sistemare una volta per tutte la faccenda del Flagello Immortale e del guardiano rapito. Era stata messa una pezza ai danni provocati da quell'evento ma il muro provvisorio eretto per chiudere la linea difensiva e non lasciare indifeso il villaggio necessitava di essere ultimato e rafforzato. Ogni volta che passava per quel tratto di barriera si riprometteva di dover avviare le pratiche per ottenere fondi e mezzi per avviare i lavori...ma le cose da fare erano tante, il Kage assente e l'amministrazione come sempre inefficiente. A dir la verità, da qualche tempo era arrivata una nuova ragazza che sembrava aver fatto mettere la testa a posto a Febh, o almeno sembrava poter mettere una pezza al "lavoro" dell'Amministratore. Tuttavia, come in ogni cosa, c'era bisogno di tempo prima che il meccanismo riprendesse a funzionare a pieno regime.

Per non parlare poi della momentanea scelta di Febh di lasciare impunito il ratto e aspettare nel far partire una spedizione di ricerca. Ormai lo Yotsuki poteva essere ovunque nel continente e la possibilità di ritrovarlo vivo molto bassa. Bisognava rintracciare quel Nukenin e dimostrare che Oto non era un villaggio morto...e non appena Aloysius fosse tornato al pieno delle sue capacità, di certo non avrebbe esitato a rimarcare questo concetto.

Quel dì avrebbe convocato Shinken all'Est Gate, proprio nel punto dove era avvenuto l'attacco, e lì avrebbe discusso con lui su come riorganizzare anche quel lato delle difese del villaggio. Toccava a loro iniziare a mettere la prima pietra per far tornare Oto al suo splendore.
Seduto difronte al portone avrebbe acceso la prima sigaretta del secondo pacchetto (e pensare che erano solo le dieci del mattino) e lì avrebbe aspettato il jonin, facendosi catturare dal notevole lato b di una ragazza che transitava non molto distante dalla strada principale...