[Secondo Accesso] West Gate of Sound

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  1. Yami Kaguya
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    Probabilmente, di norma un guardiano doveva odiare gli agenti atmosferici che interferivano con il suo lavoro. Nel mio caso, non era proprio così. Odiavo la nebbia per principio, che occultasse o meno nemici rientrava in una categoria di motivi in secondo piano. Come ogni mattina, seguiva lo spostamento da casa al bastione, a passare una giornata noiosa sinchè qualcuno non veniva a darmi qualche notizia. Ero passato in amministrazione per farmi dare qualche carta visto le lamentele della mia collega sul molto lavoro, ma ero sicuro il poco che avevo preso, per quanto pesante, sarebbe stato rimpiazzato a breve. Ma tanto, io avevo detto di mandarmi quella roba al gate, così magari facevo qualcosa di meglio o ci giocavo nel peggiore dei casi. Quella mattina comunque, fu una di quelle in cui arrivarono delle notizie. Per quanto inaspettate.
    CITAZIONE
    -Ciao Yami, ti dispiace se facciamo colazione assieme? Temo di aver preparato troppi di questi!-

    Voltai la testa, fissando l'interno del villaggio. E notando una ragazza coperta dal mantello, che teneva sollevato un pacchetto. La fissai alcuni secondi, poi mi alzai per scendere, mentre dopo una linguaccia lei faceva lo stesso salendo.

    Hai avuto un'ispirazione mattutina e ti sei messa ai fornelli? O è successo qualcosa?

    Non che fossi contrariato verso la sua gentilezza, anzi sorridevo, solo c'era qualcosa che mi faceva trovare strano che con tutti gli impegni di cui mi aveva parlato, avesse trovato il tempo per fare dei dolci. Ad ogni modo, la ragazza si sedette dando le spalle all'esterno del villaggio, così da parte mia mi misi al contrario, sporgendo i piedi nel vuoto mentre mi sedevo. Quando mi porse il sacchetto, presi una barretta di cioccolato e iniziai a mangiarla, trattandola più come un gelato che come un dolce. Dopo il primo morso, diedi un'occhiata agli abiti della kunoichi. Non aveva divise particolari, ma il mantello da solo chiariva come fosse in partenza. Attesi alcuni secondi, poi feci io la prima mossa.

    Per caso sei in partenza? Beh, grazie dei dolci prima di andare allora, come mai questa ide-
    CITAZIONE
    -Sono in partenza per Konoha.-

    Il boccone che stavo inghiottendo, ebbe qualche problema a completare il percorso, mentre tossivo. In ogni caso, inghiottii a tutta forza, quindi evitai scene di soffocamenti, solo qualche colpo di tosse. Appena smisero, mi voltai di nuovo verso di lei. Con la voglia di mangiare ridotta a zero. Sollevai la barretta, fissandola con uno sguardo ironico.

    Quindi questi sarebbero una sorta di imbonimento?

    Non attesi risposta, finendolo giusto perchè l'avevo iniziato in pochi morsi, per poi continuare.

    Cosa ti porta là, stavolta? Proverai di nuovo a ottenere una pace con loro?

    No, il motivo sembrava un altro. In parte c'era il dovere di sensei forse, ma lo stesso non vedevo perchè doveva andare sino a là per un addestramento. Quando me lo chiese, ebbi un attimo di sussulto, visti gli ultimi ricordi che avevo con la hyuga. Fissai da un'altra parte, con fare pensieroso mentre dissimulavo l'esitazione a quella domanda, ma alla fine risposi costringendomi a una assenza di toni particolari.

    La Hyuga? Sì certo che mi ricordo. E ricordo anche che non ha i piedi legati a Konoha, quindi il dubbio di perchè devi andare sino a là mi rimane.

    Deviai il discorso verso il problema principale, lasciando da parte Sori. Non mi aveva mai spiegato Shin cosa aveva fatto davvero l'ultima volta che l'avevo trovata a Konoha. E forse quello era momento adatto per chiedere spiegazioni, se ne aveva. Sia se fosse stata al sicuro, sia stesse andando a farsi sbattere in prigione.
    CITAZIONE
    -Ho lasciato tutto in mano a Sato e allo staff sotto le sue dipendenze. Ti chiameranno solo se si verificheranno delle reali catastrofi.-

    Ah sì? Beh, gentile, ringrazio allora.

    Non ero davvero concentrato su quelle faccende, il mio pensiero andava più al senso principale del discorso. E forse lo capì, perchè deviò il discorso verso l'argomento dolci, sebbene non servisse a molto.

    Na, grazie, bastava assaggiare. Sono buoni, sei stata brava.

    Fissai l'esterno del villaggio, e quegli alberi che riempivano quel paesaggio come lo facevano con i confini di Konoha. Poi sospirai, sapendo di non poterla fermare, e comunque gradendo che fosse venuta ad avvisarmi anzichè fare alla chetichella come l'ultima volta.

    Immagino la durata del permesso sia di QVA. Confermi o hai dei giorni fissi?

    Attesi la domanda su cosa significasse quella sigla, se fosse venuta. Prima di replicare alla linguaccia di prima, cercando di non farla partire con un'atmosfera tetra alle spalle.

    QVA: Quanto Vuole l'Amministratrice.

    Altrimenti, avrei solo atteso risposta, fissandola.
     
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