[Secondo Accesso] West Gate of Sound

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  1. Yami Kaguya
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    Credevo non l'avrei mai detto, ma alla fine la parte amministrativa della mia vita qualche vantaggio lo aveva. O meglio, avevo trovato qualcosa di peggio. Ovvero starmene alcune ore a fissare il vuoto, in silenzio, e con sguardi di disapprovazione se non stavo attento. Perlomeno gli era già chiaro come non dovessero nemmeno provare a scuotermi se chiudevo gli occhi. Di recente poi dormivo con tempi alterni. Era dalla volta con Yamata, che quel sogno mi spuntava ogni tanto. Sempre lo stesso soggetto, e sempre la mia incapacità di capire cosa significasse. E ovviamente, Yamata non ne sapeva nulla.
    Ad ogni modo, ero in un altro tipo di situazione già da dieci giorni praticamente. Dopo una serata con Shin che non era finita nel migliore dei modi, almeno per me, il giorno dopo mi era stato detto che Shin era partita per una missione. Al che l'idea che la serata fosse finita con un ulteriore colpo alla kunoichi, non era più così difficile da scartare.
    Nemmeno avevano saputo darmi dei tempi precisi per il ritorno, al che mi venne da chiedermi anche se non se ne fosse andata a fare un giro a Castlevania con una scusa, ma le carte c'erano, quindi non era andata a bighellonare.
    Fatto stava, che le carte non aspettavano i comodi di nessuno, così io e il suo attendente avevamo dovuto venire a patti per una reciproca convivenza. Lui mi mandava le carte, io le controllavo, poi veniva a riprendersele. Poche parole scambiate, e un clima poco teso se non per l'impellente fretta di tenere una certa distanza da me, che si rifletteva verso di lui allo stesso modo per reazione di riflesso. E proprio mentre me ne stavo là a leggermi come tutto sembrasse procedere senza incidenti fra economia e trasporti, sentii dei passi avvicinarsi, poi un tonfo vicino a me. Voltai la testa, trovandomi faccia a faccia con un ospite quanto mai inatteso. Il tappo di una penna in bocca, fissai il fratello di Shinodari dopo che un contenitore era comparso sul parapetto dove me ne stavo appollaiato.
    CITAZIONE
    -Ciao Onii san... Ecco ho pensato che forse potevamo mangiare assieme...-

    Rimasi zitto alcuni secondi, visto come oltre ad avere il tappo in bocca, ero piuttosto sorpreso di quella improvvisata in una giornata priva di qualsiasi stimolo alla vitalità. Nemmeno sapevo fosse ad Oto, e dopo i casini dell'ultima volta che gli avevo offerto qualcosa, tutto mi aspettavo tranne che venisse lui da me portando del Ramen. Comunque durò solo alcuni secondi, poi poggiai a lato le carte, affianco a quelle già svolte, e rimisi il tappo alla penna.

    Che sorpresa. Ciao Ryutsuki, non sapevo fossi ad Oto.

    Fissai quindi la ciotola, per poi prenderla, e mettermi seduto nella parte interna del parapetto, la ciotola dinanzi a me.

    Cos'è, un modo per recuperare da quella volta? Beh accetto volentieri, grazie.

    Presi le bacchette, accorgendomi solo ora che avevo davanti del cibo, di come in realtà fossi affamato. Dopo aver augurato a entrambi buon appetito più per non trasmettere cattive abitudini a quel ragazzino che mi aveva eletto a suo fratello maggiore, iniziai a mangiare, una delle poche attività che mi piacevano per come fosse semplice e utile insieme. Preso il primo boccone per placare almeno un pò quell'istinto, tornai quindi a parlare con il ragazzino, che si fosse seduto anche lui o meno.

    Come stà la tua "tutrice"?

    Il riferimento a Midori poteva coglierlo, a meno che non mi fossi perso qualcun altro che si prendeva cura di lui insieme a madre e figlia dei Kazekumo.

    Tu invece?

    Attesi altra risposta. Poi, spulciando i motivi per cui poteva essere là, misi in chiaro da subito una cosa, per poi chiedere maggiori informazioni in ogni caso, per quella visita.

    Se cerchi tua sorella comunque, non sò dove sia. E' sparita in missione da giorni, e non ha lasciato un recapito. Ti serviva qualcosa, o è solo visita di piacere?

    Tornai quindi al ramen, attendendo risposte senza fretta, visto come una delle cose che odiavo di più, era non poter dare il giusto tempo alle poche cose che mi rilassavano, in una vita in cui la tensione era una compagna quasi costante.
     
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209 replies since 12/9/2005, 18:09   6877 views
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