[Secondo Accesso] West Gate of Sound

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  1. Jyazu
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    West Gate
    Il Cancello del Male



    Gli occhi dello Yama s'incrociarono in modo quasi impertinente con quelli della guardia in un espressione completamente priva d'emozioni. Tirò su con il naso, e adocchio oltre il proprio lato l'ingresso del gate, quello indicatogli dalla guardia. Certo, poteva ringraziarlo ma Non lo fece. Si limitò ad un rapido, quanto neutrale cenno del capo che tra "veri" poteva vagamente significare un grazie. Così s'apprestò a salire.


    Era da un pò che non faceva moto, non che fosse fuori allenamento ma camminare in quelle condizioni non era assolutamente facile. Ancora peggio era fare quelle fottute scale, ripide e faticose. Gli ci volle forse poco più di un minuto per raggiungerne la cima delle mura, e quando finalmente raggiunse la cima iniziò ad accusare un lieve fastidio, misto ad un intenso bruciore all'altezza dello stomaco. Una volta in cima gli occhi gialli di Jyazu s'incrociavano con quelli dell'amministratore: divenne immediatamente serio e dal volto coperto di bende e cerotti sembrò sparire a tempo record la smorfia di dolore.

    Si fece dritto sulla schiena e poi s'accostò a febh, vicino al parapetto. Entrambe le mani s'appoggiarono su di esso aiutando lo Yama a sorreggere il peso del proprio corpo, quell'appoggio era quasi una manna dal cielo visto che finalmente, dopo circa mezz'ora riusciva a rilassare il ventre in modo adeguato. Le parole dello Yakushin erano affilate, molto affilate e per Jyazu fu una vera prova di resistenza restare zitto, accennò ad un basso ringhio, uno strano verso più accumunabile ad una bestia che ad un essere umano, un verso di disapprovazione. Intanto, lo sguardo vagò lungo l'orizzonte per poi focalizzarsi sul profilo di Febh, e sollevò il mento di poco per guardarlo meglio da sotto l'occhio gonfio. « Probabilmente quella di incutere timore nei loro cuori. E' il cancello di Togotsu, se non sbaglio. » spiegò, con voce del tutto atona. Sapeva quelle cose grazie alla formazione scolastico/otese che gli era stata data all'orfanotrofio; nel bene e nel male lì dentro gli era stato insegnato davvero qualcosa.


    Le dita presero a scivolare sulla ringhiera nera del cancello, quasi a cercare di riconoscere il potere. Ne aveva sentite di storie su quel luogo, storie. Leggende. Ma mai Jyazu Yama aveva dato peso a certe sciocchezze.



     
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209 replies since 12/9/2005, 18:09   6877 views
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