[Secondo Accesso] West Gate of Sound

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  1. Shinodari
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    Dalle Nebbie del Passato...

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    Oto

    Ricerca x Speranza x Comunicazione

    I


    Tamashii
    narrato Parlato Pensato Linguaggio natio



    La partenza dall'Oasi di Fuoco per raggiungere Suna non era stata che il preludio di quei cambiamenti che con il passare del tempo si stavano susseguendo nella sua vita.
    Lui che desiderava una esistenza intensa, ne aveva avuto un assaggio al suo primo incontro con Hoshi e Kigeki, scoprendo che la sua naturale propensione alla creatività non era così strana nel clan Chikuma.
    Tra un discorso e l'altro, tra una birra e l'altra... Incredibile come il suo giovane capoclan riuscisse a reggere tutti quel fiume d'alcool,... Tamashii era venuto a conoscenza che esisteva una possibilità, forse non così remota, di poter comunicare con il Coelurosauravus in maniera meno istintiva. Gli shinobi erano in grado di stipulare contratti con creature stringendo un profondo legame; e alcune di loro potevano comunicare non solo a livello empatico, ma anche verbalmente. Ma il ragazzino non aveva ancora idea di cosa rappresentasse stringere un legame di sangue e chakra. Per lui il mondo che l'aveva adottato era ancora fonte di mistero.
    Tra una bevuta e l'altra di Hoshi... il giovane nomade aveva la propensione ad evitare nel modo più assoluto di bere alcolici per preservare la sua lucidità mentale... era riuscito ad ottenere un nome. Una persona che possedeva grandi conoscenze sulla natura dei rettili, delle lucertole nello specifico. Era qualcuno che poteva comprendere il loro linguaggio e visto che Koryu era una lucertola alata a tutti gli effetti, si poteva dire che quella persona facesse al caso suo.
    Quello che il giovane nomade ignorava era che la semplice conoscenza del suo nome poteva riversargli addosso il proverbiale augurio di "Vivere in tempi interessanti".

    Zaino in spalla una mattina di inizio estate il ragazzino si era fatto firmare un permesso da Satoru Shinjuiro, un tizio all'apparenza talmente blando da chiedersi come potesse essere il braccio destro dell'amministratrice, ex ammistratrice di Suna, Shaina Otori. A dire il vero non gli era ancora ben chiaro se ci fosse stato un passaggio di consegne, se fosse stato eletto un nuovo amministratore. Quello che era importante per lui era che il nullaosta fosse valido e che Hoshi fosse stato informato del suo viaggio.
    Non preventivava di stare via che pochi giorni. Il tempo di parlare con quella persona.
    D'accordo Oto non godeva di una buona nomea, non era un villaggio tranquillo, ma si trattava semplicemente di arrivare ad uno dei Gate e chiedere di quello shinobi, che da quanto aveva appreso era una persona rinomata, famosa per le sue doti di riuscire a cambiare l'orografia di un luogo con la sua sola presenza. Decisamente un tipo ammirevole se le persone lo elogiavano in una tale maniera.

    Come di consuetudine il ragazzino si unì ad una carovana di mercanti, offrendo i suoi servigi come guaritore e guida di supporto.
    E anche questa volta, dopo un primo momento di curiosità, Koryukaze ritornò al suo anonimato, acciambellato per la maggior parte del tempo sullo zaino che il giovane nomade aveva poggiato nel carro in cui si coricava la notte.


    tamashiipostrid_zpsbcf8e6fe
    West Gate...
    Non fu che una scelta dettata dalla sorte, la strada più diretta dopo aver lasciato la carovana al suo viaggio verso altri territori, altri villaggi.
    Se il ragazzino fosse stato empatico avrebbe potuto percepire il cuore pulsante di quel Gate, le trame che si erano susseguite in quegli anni, il sangue versato.
    Ripercorse gli stessi passi che anni prima un bambino poco più piccolo di lui aveva percorso in cerca di conoscenza, di verità sepolte.
    E in qualche modo anche Tamashii era arrivato ad Oto inseguendo una speranza.
    Si avvicinò con passo deciso verso l'entrata, per fermarsi a distanza di voce.
    Questa volta il ragazzino portava le insegne degli shinobi di Suna, una targhetta che per compromesso aveva attaccato sugli occhiali da deserto che portava sopra il cappello.

    C'è nessuno? Mi chiamo Tamashii e sono in visita al villaggio per incontrare il vostro amministratore, Febh Yakushi! esclamò con un tono di voce sufficientemente udibile da chiunque si fosse trovato sugli spalti.

    Restarono entrambi in attesa: un ragazzino che sembrava a malapena dimostrare dieci, undici anni al massimo e la sua lucertola alata che spuntava da dietro le sue spalle.
     
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