Uno Stage PericolosoCorso delle basi per Taro

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    Uno Stage Pericoloso


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    Tra le innumerevoli carte che passavano per le mani di Febh Yakushi, amministratore di Oto, e che venivano in larga misura ignorate completamente, a volte capitava anche qualche documento che riceveva una miracolosa firma e persino una botta di timbro, il che lo rendeva assolutamente valido e vincolante per qualunque cosa ci fosse scritta. Ovviamente si trattava di documenti pescati in maniera assolutamente casuale nel mucchio di scartoffie, che includevano ogni genere di proposta proveniente da qualunque ninja del Villaggio. L'ultima volta era capitato il "venerdì in vestaglia da camera" per gli impiegati di Oto, cosa bizzarra ma fondamentalmente innocua...niente a che vedere con l'autorizzazione del pestaggio gratuito di chiunque avesse i capelli tinti (che per quanto sanguinolento era stato utile per rafforzare un pò di shinobi pappemolli). Ora però una di queste autorizzazioni casuali e caotiche stava per rivolgersi contro il suo firmatario, coinvolgendo una giovane leva del villaggio.

    Quando uno degli impiegati, Satoshi, venne a dire a Febh (che stava giocando a Mahjong con una lucertola dimostrando una assoluta incapacità anche solo di tenere dritte le pedine) che uno studente avrebbe cominciato a lavorare in Amministrazione quel pomeriggio lui cadde dalle nuvole. Studente? Pomeriggio? A quanto sembrava aveva attivato involontariamente un servizio di Stage Forzato per gli studenti ninja al fine di impratichirsi con le procedure burocratiche (e mettere ordine negli immensi archivi sotterranei, privi di ogni senso perchè ricostituiti dopo ogni crollo dell'Amministrazione semplicemente buttando la roba dentro alla rinfusa). E che me faccio io di uno stagista?

    [...]

    Lo stidente in questione, del quale ignorava il nome (non si era preoccupato di guardare i documenti) in realtà quel giorno era stato colto da una non specificata influenza e non si sarebbe mai presentato, ma per un caso fortuito uno smemorato che nemmeno ricordava il suo nome (cosa non così insolita quanto si potesse pensare a Oto) era capitato in Amministrazione in quel preciso momento e, complice il fraintendimento e il burnout degli impiegati del piano terra, gli era stato indicato lo studio del Consigliere Yakushi senza nemmeno ascoltarlo, dicendogli che era atteso là.

    Oltre la porta avrebbe trovato lo Yakushi seduto alla scrivania con una marea di carte accatastate qua e là senza alcuna logica, mentre mangiava una ciotola di ramen con una lucertola sulla spalla, del tutto dimentico dell'arrivo di uno studente in amministrazione e certo non uno dall'aria matura come il nostro smemorato, che lo colse in condizioni che sicuramente non esprimevano il massimo della serietà lavorativa.

    jpg


    Uh? Eh?...ah...ehm...piccola pausa pranzo, sai. Erano le quattro del pomeriggio. Dunque, ehm...io sono...ehm... Cercava disperatamente un soccorso che non sarebbe arrivato, quindi gettò sia la ciotola che la lucertola dalla finestra aperta alle sue spalle (si udì anche un grido di dolore dal malcapitato che passando si era trovato la zuppa calda sulla fronte) quindi cercò malamente di spacciarsi per una persona seria e consapevole di cosa accadeva. Dicevamo...uhm...ricordami il tuo nome. Il dossier era sperduto chissà dove in quell'ufficio dove un'amaca troneggiava su una parete ed il disordine regnava sovrano. Errr, sei uno stagista, giusto? Ecco...cosa dovresti fare? Se era lui a chiederlo si cominciava proprio con il piede giusto, no?


    Semplicissimo post di presentazione, iniziamo a vedere che tipo è Taro. Il mio personaggio, Febh (anche se in realtà si chiama Kaji, Febh è un soprannome) tanto normale non è, ma intanto vediamo come si va a finire. Nei prossimi post vedremo meglio le basi del regolamento.
     
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    Ok, wow. Cioè, che dire. Prima ero lì, in quella specie di grotta, o buco, o comunque cosa concava che contiene altre cose, e poi improvvisamente ero là, tra le mani di altra gente che non mi diceva nulla, nel senso che non li conoscevo, perchè parlare parlavano un sacco. E poi da là ero passato a laggiù e da laggiù a via per di là e a seguire proprio nel qui, ora.
    Non starò a raccontare esattamente che cosa sia capitato tra un passaggio e il successivo, perchè alla fine dei conti, tutto ciò che mi era rimasto era quello: una serie di spostamenti con della roba in mano, e talvolta tra le mani di qualcun altro. Confusi? Io parecchio.
    Quando ti svegli dopo un non meglio determinato periodo di tempo, e non ti ricordi chi sei, dove ti trovi, o perchè, quello che vorresti è una buona tazza di tè, biscotti e leggere con calma le notizie dell'ultimo decennio, pronunciando un sacco di "mmm" e "ohh" tra una pagina e l'altra. Quello che avevo avuto era il peggior servizio di trasporto pacchi dell'intera zona, che -e questa era una delle poche informazioni che ero riuscito a trattenere- si chiamava Oto, o Ota... uno dei due. Perciò il fatto di essere stato portato fino alla soglia di un edificio dall'aria poco invitante e indirizzato da uno che, mi pare, si chiamasse Yakuzzi, era solamente il proseguo di una lunga lista di simili eventi, che nel complesso non mi avevano portato a capire niente più di quanto sapessi prima.
    E fu perciò con tale stato d'animo che aprii la porta e mi palesai all'interno della stanza.

    Ahhhm. Salve. mugugnai, incerto, mentre il tizio dell'ufficio congelava, nemmeno l'avessi beccato a farsi una pippa su dei documenti di Stato. Non mi mossi di un passo, mentre quello, che potrà aver avuto chessò, 14 anni, balbettava cose con...
    Ma che-...!
    Lo sai che hai... pronunciai molto lentamente, facendo segno con la mano sulla mia spalla sinistra e mimando la forma di quella che presumevo fosse una specie di rettile, ma siccome in tutta risposta, il ragazzino prese la ciotola colma che aveva di fronte e la buttò dalla finestra, decisi di non concludere la frase, ed anzi feci un passo indietro, alzando entrambi i palmi in segno di resa.
    AH. Non importa.
    Quel tipo era evidentemente pazzo, e magari non mi ricordavo il mio nome, ma una cosa la sapevo: mai contradirre gli sciroccati.
    Sentimi un po', questo posto è una gabbia di matti. Voglio dire, c'è un bambino con un coso squamoso su una spalla, che fa lavoro d'ufficio, senza il minimo contegno per la differenziata. Ti ha chiesto che ci fai qui, approfittane e filatela.
    E con quella decisione ben fossilizzata nel mio cervello, mi stampai in faccia un sorriso a trentadue denti e con tono caldo e gioviale, risposi.
    Lo stagista. Ma certo! Sono qui per quei soldi. Sa, quelli da portare al... piccola pausa, perchè, mannaggia a me, non avevo idea di dove potessero andare dei soldi, solo che avevo bisogno di contanti per partire.
    Piano di.... sotto. recuperai, in maniera, secondo me, assolutamente brillante.
    Li ha già qui, o...? iniziai a girare su me stesso, guardandomi attorno.
    AH, non li ha ancora preparati. Non importa! Il capo diceva che una nota di cambio basta. Mi fa un assegnino firmato, con la cifra pattuita e il resto lo compilo io. Faccio un salto in banca subito, prendo la grana e la porto a chi di dovere. Tutto sistemato! annunciai, giungendo le mani tra loro e sfregandomele con soddisfazione.
    Non avevo risposto alla domanda sul nome, ma beh, quello comunque non pareva in grado di rendersene conto, perciò c'erano buone chance che facesse qualsiasi cosa per potermi mandare fuori dalle palle e tornare ai suoi giornaletti porno.
     
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    Il nuovo arrivato non era decisamente abituato ai modi di fare imprevedibili e non necessariamente razionali del Consigliere Yakushi...a conti fatti nemmeno gli impiegati in servizio da anni lo erano e spesso dopo esposizione prolungata ai suoi comportamenti finivano per trascorrere qualche tempo tra pareti imbottite e confortevoli per rilassarsi, ma non divaghiamo eccessivamente.

    Il nostro smemorato non sapeva niente e non aveva trovato guide o appoggi, finendo in uno studio che forse nelle intenzioni doveva essere professionale ma era in uno stato di totale disordine con pile di scartoffie mal accatastate, un'amaca in un angolo appesa tra una libreria e un appendiabiti, e un paio di poltroncine ingombre di quelli che sembravano essere giocattoli e oggetti di merchandise di basso livello. Il suo interlocutore era un tizio smilzo e dall'aria poco sveglia con addosso occhiali che, a ben guardarli, non avevano nemmeno le lenti, e che aveva appena buttato una zuppa dalla finestra come se mangiarla sul posto di lavoro fosse un crimine....e tra i due lo smemorato era comunque quello messo meglio.

    Mostrando spirito di iniziativa e di adattamento colse la palla al balzo quando l'altro parlò di un ruolo da stagista, cercando di approfittarne per uscire da quella situazione con un pò di guadagno. Senza nemmeno saperlo, stava applicando la filosofia di Oto con discreto talento. Ma quello che aveva davanti era pur sempre uno dei ninja più imprevedibili del continente. I soldi...per il piano di sotto? Se c'era una cosa che gli impiegati sapevano era che chiedere soldi a Febh Yakushi poteva essere oltremodo pericoloso: come per tutti i membri del suo clan la riscossione di debiti e del pizzo era praticamente un'arte, quindi nessuno di loro avrebbe mai potuto anche solo pensarci. E all'interno dell'amministrazione i soldi non venivano certo spostati in contanti. E questo apriva le porte a possibili fraintendimenti...e nel caso del consigliere, questi in genere erano abbastanza epocali.

    Dopo qualche istante lo Yakushi annuì, anche se ancora accigliato. Ma certo, mi ero completamente scordato di quella faccenda... I suoi occhi brillavano pericolosamente mentre metteva sollevava la manica, mostrando un tatuaggio che correva lungo l'avambraccio sottile, simile a una lucertola stilizzata la cui testa poggiava alla base del polso. Se lo smemorato avesse mostrato curiosità o sorpresa nel vedere quella scena il consigliere avrebbe spiegato. E' un tatuaggio da richiamo. Con alcune arti ninja è possibile trasformare gli oggetti in scritte e conservarli in dei rotoli appositi, ma qui a Oto uno dei segreti di villaggio è la capacità di fare la stessa cosa coi tatuaggi. E basta un contatto e un pò di chakra per estrarre ciò che serve. Un tocco esperto e dal braccio uscì una piccola nuvola di fumo, assai fugace, mentre come per magia un rotolo di banconote era apparso nella mano dello Yakushi. Avrebbe lanciato il denaro allo smemorato, per poi alzarsi. Sono circa cinquemila ryo, vedi di non perderli. E ora andiamo. In effetti sono in ritardo di qualche mese ma suppongo andrà bene lo stesso... Aveva deciso di andare con lo stagista, e questa sicuramente non era una buona idea, ma subito dopo sollevò il pollice in segno di approvazione. Certo che sei bravo come stagista, eri pronto persino per qualcosa che io avevo dimenticato! Commentò, sfoggiando un sorriso che molti, conoscendolo, avrebbero trovato terrificante.

    Ricordami come ti chiami...sennò ti chiamerò Intàn (stagista). Tu invece puoi chiamarmi Consigliere oppure Sua Eccellenza Illustrissima. Senza perdere troppo tempo in chiacchiere si era mosso verso la porta, aprendola e facendo cenno al suo interlocutore di seguirlo. Se non si fosse opposto in qualche modo o avesse cercato di fuggire, sarebbe stato accompagnato fino alle scale che aveva salito poco prima raggiungendo il piano inferiore, e poi imboccando la porta dell'Amministrazione diretto alle strade. Da quella parte. Spero non ti diano fastidio i delinquenti, ma se sei di qui sarai abituato. Avrebbe detto, imboccando dopo pochi metri uno dei vicoli dall'aria più malfamata tra quelli a disposizione, muovendosi con estrema tranquillità, come se fosse a passeggio in un parco.

    Dopo qualche minuto in quell'ambiente, avrebbe aggiunto, rivolto al ragazzo. Giusto per capire, Intàn, tu non hai ancora un coprifronte, giusto? Ovviamente quella frase non aveva alcun significato per il ragazzo. Prima di poterti definire un ninja di Oto devi avere un coprifronte e registrarti come genin agli uffici, ma sei fortunato: con questo stage potrai evitare tutte le beghe burocratiche e gli esami. Certo, c'è un pochino di rischio come in tutte le cose, ma anche senza un piede si può diventare bravi ninja. A Kiri hanno per capo uno che non ha nemmeno le gambe! Spiegò, allargando le braccia per enfasi.

    I topi svicolavano lontano mentre i due camminavano tra pozzanghere (di quella che non necessariamente era acqua piovana ma piuttosto un miscuglio di sostanze che è bene non approfondire) e spazzatura, perlopiù mobili rotti come sedie e affini. Innumerevoli vicoli larghi a malapena a far passare una persona si diramavano da quello che stavano imboccando, e sussurri e suoni tradivano la presenza di qualcuno che, se non li stava seguendo, se non altro era più che consapevole della loro presenza. Lo Yakushi si sarebbe fermato, voltandosi a guardare lo smemorato con aria improvvisamente dubbiosa, scrutandolo da capo a piedi nemmeno lo stesse misurando. Dimmi una cosa Intàn...a casa ti hanno insegnato almeno i rudimenti del chakra, si? Non vorrei che le cose prendessero una brutta piega...in ogni caso facciamo un breve ripasso. Incrociò le braccia. Il chakra è l'insieme di due componenti: la forza fisica, che nasce dai muscoli e dagli organi, e la forza di volontà. Quando vengono mescolati assieme diventano chakra, che normalmente si accumula nel corpo poco sotto l'ombelico, e circola pigramente attraverso un sistema circolatorio invisibile a occhio nudo, parallelo a quello sanguigno. Tutti hanno il chakra, perchè tutti sono vivi e hanno una volontà, ma non tutti sanno usarlo. Chi studia per diventare un ninja può sfruttarlo a suo vantaggio, ossia impastarlo, piegarlo e incanalarlo per i suoi fini. Il metodo più semplice è per spingere un muscolo oltre i suoi limiti per un breve periodo...altri possono convertirlo in elettricità per colpire...o stimolare la rigenerazione dei tessuti. Ovviamente finire il chakra significa finire sia forza vitale che volontà, e quindi sostanzialmente si muore. E queste sono le basi che anche un bambino cresciuto in un villaggio ninja conosce...ma tu sai impastarlo?

    Ti chiedo enormemente scusa per il ritardo ma ho avuto un periodo estremamente complesso al lavoro, tra covid e altri guai. Inizio con una singola spiegazione molto basilare per introdurre un pò di lore e per evitare di fare un walltext impenetrabile. Mi pare di capire che hai già esperienza di GDR quindi non sto a spiegarti come si interpreta un personaggio nè come strutturare i post, mi limiterò al sistema di combattimento, iniziando da questo. Dato che il tuo personaggio non sa un accidente di niente essendo amnesico non vado troppo oltre con le descrizioni, e vediamo come reagisce al mio pg.

    Spiegazione Off
    Il Chakra è uno degli elementi portanti del gioco, analogo al Mana o ai Punti Magia di altri gdr.
    L'unità di misura è il Consumo Basso (o semplicemente "il Basso") e ogni personaggio ha una specifica Riserva di Chakra a disposizione per le sue azioni e tecniche.
    Il tuo personaggio al momento ha a disposizione 10 Bassi, come tutte le Energie Bianche. Al salire dell'Energia la riserva aumenta, inoltre esistono alcune capacità che permettono di espanderla ulteriormente

    Il Basso ha dei multipli e dei sottomultipli. Uno Studente energia Bianca più realisticamente ha a che fare con i sottomultipli, che sono il Bassissimo (o 1/4 Basso, o 0,25), il Mezzo Basso (o 1/2 Basso o 0,5) e il Quasi Basso (o 3/4 basso o 0,75).

    Il chakra può essere speso per rendere un attacco più rapido o potente, o una difesa più massiccia. Oppure lo si può spendere per le tecniche del personaggio e per alcune abilità.

    Azzerare il chakra equivale a morire. Essendo espressione dell'energia vitale, quando la riserva è molto bassa, o se si spende una grande quantità tutta in una volta, il personaggio in genere è molto stanco o affaticato per un periodo, questi non sono status veri e propri, ma indicazioni di gioco: con un solo Basso rimanente verosimilmente uno è a pezzi e prossimo a svenire.

     
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    Wow. Stava funzionando! Stava... Aspetta, che faceva questo con la manica? Non è che adesso tirava fuori una siringa piena zeppa di escrementi di coso squamoso e me la spruzzava sul naso? Se fosse stato un pelino più intimidatorio, avrei pure potuto pensare che fosse lì lì per uccidermi, ma in fondo era sempre un ragazzetto che si trastullava alla scrivania con le lucertole, quanto avrebbe mai potuto farmi male?
    Uhn...
    No, no, Yakuzzi non stava facendo proprio un bel niente, forse stava... grattandosi il braccio?
    Oh, fico! esclamai, dopo aver sentito lo spiegozzo sui tatuaggi e il resto di quella roba che non avevo proprio ascoltato: ero molto più impegnato a cercare di capire se in mezzo ai giocattolini e al resto della spazzatura in quell'ufficio si annidassero pure delle spore di tetano. Non che io fossi proprio un esempio di igiene e pulizia, ma era sempre bello criticare gli altri e poi io mica lo sapevo se avevo fatto i vaccini. Decisi, nel dubbio, che non avrei toccato nulla, anche se l'istinto era quello di passeggiare là in mezzo e mettermi in tasca tutto quello che mi passava a tiro e pareva anche solo vagamente ricreativo.
    Per Diana, ricordati cosa stava facendo qua dentro, prima che lo interrompessi! No, no, meglio non toccare niente. Ora continua ad annuire, prendi i soldi e vattene.
    Distratto come ero, a malapena riuscii a prendere al volo il plico di banconote.
    Ah! Woo... Ci-cinquemila? No, no! Fidati di me, boss, andranno dritti al loro pos-... ero già tutto intento a pregustare la mia fuga, coi soldi saldamente stretti in mano, e una gamba già alla porta, quando il ragazzetto iniziò a parlare di seguirlo.
    Oh, fantastico...
    Sssssì. Stagista. Miglior stagista del mio... err... corso per stagisti, signore. Capo. Boss. Lei. annuii con un sorriso tirato, facendogli un raffazzonato saluto militare con la mano destra, ancora impegnata dalle banconote.
    Va bene, questo tale sembrava pronto per portarmi da qualche parte, ma non era un grosso problema, potevo sempre riuscire a filarmela lungo la strada, sì, potevo farcela, tanto quel coglione pareva pronto a perdersi da solo da un moemento all'altro.
    Basta mantenere la calma.
    CITAZIONE
    Ricordami come ti chiami...sennò ti chiamerò Intàn (stagista). Tu invece puoi chiamarmi Consigliere oppure Sua Eccellenza Illustrissima

    Ahahahahahaha! Ahhh... Sì, certo, ah! Sua Eccellenza Illustrissima! Ahhh, è bello trovare dell'umorismo anche ai piani alti, boss. me la risi di gusto, dandogli pure di gomito all'ultimo appellativo, se ce l'avessi avuto a portata. Che cosa ridicola! Va bene che lui era quello coi soldi, ma se pensava che l'avrei chiamato in quel modo, doveva essersi fatto di colla vinilica la mattina presto. In compenso Intàn non era male, come nome, almeno finchè non ne avessi trovato un altro. Quelli che mi avevano sballottato da qua a là, avevano preso a chiamarmi Taro, ma l'uno o l'altro non erano comunque miei, perciò non mi faceva differenza.
    Ero ancora preso dall'ilarità, quando la parola "delinquenti" mi si infilò nel cervello, facendomi tornare serio, con una piccola smorfia.
    Ehm. No, no, che dice? Io sto da dio coi delinquenti! Cioè... non è che io sia un poco di buono, eh. Al contrario, io sono un bravissimo stagista, sono talmente bravo che mi avevano pure dato una medaglia, ma l'ho donata ai poveri, da bravo che sono, eh. Quindi....
    Ok, mi ero un po' incartato.
    Err... faccia strada. sospirai.

    Dopo poca strada con il ragazzino, avevo cominciato a farmi delle serie domande sulle mie scelte di vita. Non sapevo dove volesse condurmi, ma in quelle strade buie e fetenti, le banconote sembravano scottare in tasca. La cosa positiva era che con tutte quelle viuzze, perdere il moccioso sarebbe stato semplice, dovevo semplicemente aspettare il momento migliore...
    Ahn, coprifronte? No, no, grazie, al massimo avrei bisogno di una mascherina, ma la mia fronte sta benissimo. commentai distrattamente: stavo sempre cercando il buco migliore in cui infilarmi.
    Mi basterà farlo partire con un discorso e poi *woosh* io me la svigno con la grana.
    Avevo appena identificato un buon punto dietro cui infilarmi, in un vicolo strettissimo, la cui entrata era coperta da un mucchio di rifiuti, ma il moccioso si voltò senza preavviso e io feci lo stesso, forzandomi di apparire perfettamente a mio agio, invece che pronto a scattare via da lì.
    Ma certo, proprio ora che mi sta fissando questo inizia a parlare...
    EHm. Credo di aver saltato quella lezione, boss. ammisi, per invogliarlo ad approfondire il discorso, sperando che ricominciasse a camminare, così da poterlo lasciar andare avanti e sparire in una viuzza laterale. Non ero stato molto attento a quello che diceva, avevo solo colto un sacco di cose noiose, come "circolo sanguigno" e "ombelico" e "elettricità" e...
    Aspetta, aspetta.... Che cosa è che dicevi sull'elettricità? Err, diceva. Lei. Boss.
    Questa sì che sembrava la storia di una sciroccato, però era fico a pensarci. Se non mi fossi perso l'apparizione dei soldi dai tatuaggi, perchè impegnato a pensare ad altro, probabilmente sarei stato un pelo più attento anche a tutto il resto.
    Io non credo di essere molto bravo con gli impasti, ma se vuole che le faccia una torta, mi fermo un attimo in panificio per la farina, lei vada pure avanti, boss, io la raggiungo!
    Mi riscossi da tutte quelle cagate e tornai al mio obbiettivo principale: per quanto fossi incuriosito dallla storia delle scintille, dovevo prima pensare alla grana e alla fuga, e alla fuga con la grana.
     
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    Devo ricordarmi di dire a Hebiko di dare qualche soldo in più al corso per stagisti allora. Nemmeno sapevo di averne uno. Avrebbe commentato lo Yakushi facendo spallucce: fino a quel momento aveva pensato che fosse l'Accademia a mandare gli studenti per gli stage, anche se di fatto nessuno gliene aveva mai assegnato uno, probabilmente per una questione di protezione nei confronti dei poveretti che sarebbero potuti capitare sotto le sue grinfie. In ogni caso si erano incamminati per strada e cercavano di presentarsi quantomeno. Boss, eh? Mi piace boss. Suona un sacco bene. Ok, mi chiamerai Boss da adesso in avanti, Intàn. Comunque dovresti smetterla di guardarti intorno in maniera così ovvia, la gente potrebbe pensare che stai cercando una via di fuga o che ti sei perso, e questo attira brutta gente. Sii più rilassato.Commentò, con la sua aria da povero fesso che sembrava assolutamente un pesce fuor d'acqua in quei vicoli che definire malfamati sarebbe stato un eufemismo...eppure si era accorto dell'atteggiamento dello smemorato, che fosse solo una recita la sua?

    Donata ai poveri? Ma sei scemo? Siamo a Oto, qui devi tenerti stretto quello che ottieni, e possibilmente sgraffignarne di più. Tutti sono un pò delinquenti da queste parti, ci mancherebbe altro. Uno troppo buono finisce mangiato. Avrebbe sbuffato. E anche se hai qualche trascorso in una gang o roba simile sembri davvero poco a tuo agio. Finirai per farti accoltellare in vicolo così. Le strade intorno potevano sembrare ancora più minacciose e cupe dopo quelle parole, ma l'Amministratore, che con i suoi occhiali finti, l'aria di chi passeggia per un luna park e la felpa colorata stonava in maniera ancor più terribile con l'ambiente circostante.

    Beh, suppongo che il coprifronte si possa indossare anche a mo' di mascherina, conoscevo uno che lo teneva appeso all'orecchio come un orecchino. Disse, pensieroso. Era abbastanza ridicolo a ben pensarci...ma mi dicevi degli insegnamenti e...non ti hanno insegnato a impastare il chakra? Avrebbe sgranato gli occhi, nemmeno fosse stata pronunciata una qualche bestemmia, mentre portava una mano davanti alla bocca. Ritiro tutto quello che ho detto sul corso per stagisti, dovrò far frustare qualche insegnante... Solo a quel punto avrebbe inarcato un sopracciglio mentre l'altro per l'ennesima volta si guardava disperatamente intorno e suggeriva velatamente di separarsi. Forse ho capito...sei uno di quegli studenti "con problemi"...e ti hanno mandato da me perché consapevoli delle mie leggendarie capacità come insegnante. Molti avrebbero avuto da ridire su quel punto, ma intanto lo Yakushi aveva preso la sua decisione su come condurre quello stage, e la cosa non sarebbe stata affatto divertente nè interessante per il povero smemorato che era finito nel posto peggiore, nel momento peggiore e con la peggiore compagnia possibile.

    Movimentiamo un po' questo Stage, Intàn. Visto che non hai idea di cosa io stia parlando, nemmeno fossi un civile finito qui per caso, dovrò usare un sistema un pochino più pratico, con qualche esempio. Tanto per cominciare guardami con molta, molta attenzione...ora farò fluire male un pò del mio chakra così da renderlo visibile e darti un'idea di cosa si può fare. E poi faremo un piccolo gioco, ti va? Beh, non che tu abbia molta voce in capitolo... Il tono si era fatto parecchio minaccioso mentre lo Yakushi sollevava un piede e poi lo batteva violentemente a terra, con un pestone che crepò un poco il terreno intorno al punto di impatto, dimostrando una forza decisamente superiore a quella che si poteva sospettare dal suo fisico asciutto, per non dire mingherlino. Difficile distrarsi davanti a una botta del genere, che probabilmente avrebbe anche attirato l'attenzione di chi viveva tra ombre e sporcizia in quel ghetto da due soldi. Questo era un colpo dato più o meno con metà della mia forza. Spiegò Ora farò la stessa cosa con la stessa cosa, ma impastando chakra nei muscoli, e lo impasterò abbastanza male da renderlo visibile. Fai attenzione. Stesso identico gesto, ma questa volta intorno alla gamba prese a fluire una sorta di strana energia bluastra e luminescente a metà tra una luce e un gas, e quando il piede impattò col suolo questa volta ci sarebbe stato un vero e proprio boato mentre un fosso di almeno mezzo metro veniva scavato dalla pura potenza del colpo. Tu puoi fare la stessa cosa con il chakra, anche se magari un pò più debole agli inizi. Il chakra è dentro di te, il chakra SEI tu. Devi sentirlo, e imporgli dove andare e dove concentrarsi, così il muscolo in cui lo hai indirizzato avrà prestazioni superiori. E ti serviranno. Il sorriso si fece molto più sinistro, ai limiti del malevolo. Perchè ora devi scappare da me, evitare i delinquenti...e se ti raggiungo il mio prossimo calcio sarà sul tuo sedere, con quella stessa forza.


    Il modo migliore per imparare è avere la pelle in gioco, non lo sai?
    Ora scappa!



    Spiegazione Off
    Ogni personaggio è definito, oltre che dalle tue descrizioni e dalle scelte che fai nell'interpretarlo, anche da statistiche numeriche che vanno a descrivere le sue capacità fisiche.
    A definire il "livello" del personaggio per quanto riguarda le conoscenze e le cose che "sa fare" è il Grado. Ci sono quattro gradi: Studente, Genin, Chunin, Jonin.
    A definire il "livello" del personaggio per quanto riguarda le prestazioni fisiche è l'Energia. L'Energia ha nove possibili livelli, in ordine crescente sono Energia Bianca, Gialla, Verde, Rossa, Blu, Viola, Nera.
    L'Energia Bianca è grosso modo quella di un normale essere umano mediamente allenato, ed è anche quella del tuo personaggio al momento.
    L'Energia Gialla è quella di un Atleta olimpionico medio
    L'Energia Verde è quella di un Atleta olimpionico con solo medaglie d'oro all'attivo
    Dalla Rossa in su si entra francamente nel sovraumano, con l'Energia Nera che è circa nove o dieci volte superiore a una persona normale ben allenata.

    Oltre a questa descrizione generica, l'Energia si esprime anche attraverso delle statistiche Numeriche: ogni Energia fornisce un valore pari a 100 nelle statistiche, quindi una Energia Bianca ha 100 in tutte le statistiche, una Gialla ha 200, una Verde ha 300 e così via.
    Ci sono statistiche Primarie (Forza e Velocità in attacco, Riflessi e Resistenza in difesa) e Secondarie (Concentrazione, Agilità, Intuito, Precisione). Al momento ci occupiamo solo delle Primarie.

    La Forza è indicazione della forza fisica per spingere o sollevare le cose, e influenza anche la rapidità degli oggetti che lanci, oltre ad aumentare il danno dei tuoi attacchi
    La Velocità indica quanto rapidamente ci si muove, per esempio quando si corre verso un avversario o durante una fuga, oltre a indicare quanto sono veloci i tuoi attacchi in corpo a corpo
    I Riflessi indicano la prontezza nel reagire agli attacchi avversari per schivare o parare. Come la velocità descrive quanto si è veloci per muoversi, ma limitatamente all'atto difensivo, come uno scatto a destra di breve durata per evitare un proiettile.
    La Resistenza indica la robustezza generale del corpo nel resistere a urti ed effetti avversi, oltre a influenzare quanto il danno che subisci viene ridotto e quante ferite puoi sopportare prima di svenire.

    Con il chakra si può andare a influenzare una statistica per la durata di una singola azione. Con un consumo Bassissimo puoi ottenere una "Tacca" a una statistica, ossia un valore pari a 25. Se impasti un Bassissimo in velocità mentre dai un pugno, questo avrà Velocità 125 invece che l'abituale 100 di una energia bianca, quindi sarà più rapido e difficile da parare. Uno Studente può consumare un Bassissimo per dare una tacca a un'azione, oppure un 1/2 Basso per dare 2 tacche all'azione, da distribuire tra le statistiche.

    Per ora non approfondisco il modo in cui si rendono le tempistiche nei post (ossia slot azione, slot difesa, slot tecnica e azioni gratuite), ne parleremo al prossimo post. Al momento vediamo solo come reagisce lo stagista, e se prova a scappare dopo la dimostrazione di Febh, e in che modo scappa. Prova a usare le statistiche quando serve e se trovi un modo per far usare il chakra al personaggio ben venga.

     
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