[Primo Accesso] South Gate of Sound[Free GdR] [Macro GdR]

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Mura di Oto


    Incontri Importanti
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    Era un pomeriggio come tanti a Oto. Pochi giorni prima aveva avuto la sua discussione animata con Tasaki ed era stato poi messo sotto a lavorare come un poveraccio per i giorni a seguire (ma almeno aveva avuto la soddisfazione di spezzargli un dito). Nel tempo libero aveva preso a passeggiare per le strade di Oto (dato che ormai Hebiko conosceva quasi tutti i suoi nascondigli per oziare doveva bighellonare per trovarne di nuovi) e ogni tanto fermava qualche aggressione o qualche tentato omicidio giusto per passare il tempo e per sentire un pò di malfattori gridare di dolore o implorare pietà. Forse quel Tasaki non aveva torto a dire che poteva essere utile qualche ronda per calmare la gente un pò troppo indisciplinata, ma non lo avrebbe ovviamente mai ammesso. Stava giusto per rientrare all'Ufficio Amministrativo quando vide uno dei ninja di guardia alle mura che ne usciva...e apparentemente cercava proprio lui. Qualcuno mi cerca alle mura? E chi? Ma non lo sapeva. Beh, ricordami di dare una o due sberle a Kato per non saper scrivere messaggi più precisi. Bah. Intanto torna in amministrazione e avvisa che non posso fare il turno pomeridiano per improvvisi motivi di massima sicurezza! Gli era appena capitata tra le mani la scusa perfetta per marcare visita al lavoro. La scusa ideale. E la sfruttò con un gran sorriso a trentadue denti.

    Con un sorrisetto soddisfatto lo Yakushi si diresse verso le mura. Non si era nemmeno premunito di portarsi Ssalar, lasciato a torturare con un pò di elettrocuzione uno che voleva vendere organi di gente che teneva in cantina. I prigionieri erano stati armati e i criminali catturati e legati. Con Ssalar a tenerli svegli a forza di scosse, le vittime potevano fare da carnefici per tutto il tempo che volevano. Questa era l'idea di giustizia dell'Amministratore, se non altro. Kato era là. Allora, testone...che è questa faccenda? Disse mentre saliva sulle mura per raggiungere gli spalti dove si trovava il chunin, che si limitò a indicare l'Hokage. Il pivello alle mura e vuole parlarmi? Alzò gli occhi al cielo. Avrà l'ennesimo guaio con cui non sa nemmeno da che parte cominciare per risolverlo e vuole il mio aiuto. Tipico! Sbuffò. Già che sei qui vai dentro e dì a qualcuno di avvisare la Consigliera Dokujita che non posso tornare al turno pomeridiano in ufficio e nemmeno tutti i turni di domani per importanti questioni diplomatiche alle mura. Vai, và. Una volta che hai una scusa è bene usarla appieno, no?

    Con un balzo atterrò a una manciata di metri dal massiccio ninja della Foglia, accorciando poi le distanze con pochi passi. Anche da seduto il bestione era quasi più alto di lui, ma non lo aveva mai impensierito la stazza degli altri...fintanto che erano esseri umani. Ehilà Pivello! Passavi di qui e volevi respirarie aria buona o solo ricordarmi che esistono dei grossi buoi tonti al mondo? L'altro aveva un'aria un pò diversa dal solito comportamento un pò arrogante e un pò indisponente, con punte di insistenza in stile venditore porta-a-porta. Beh, chi è morto? Avrebbe detto incrociando le braccia, salvo poi accogliere con pieno sarcasmo la proposta di scuse dell'altro. A me e a Oto? Pivello sono già venuto a patti col fatto che respiri e parli in mia presenza, già quello è un torto niente male, ma sono magnanimo e ti perdono. Oto accoglie la peggior feccia del continente, quindi penso possa tollerare la tua puzza.

    Il problema era che quello aveva anche qualcosa con cui argomentare le sue parole. Qualcosa che a Febh non sarebbe piaciuto affatto. Riunione? Dici quella cosa barbosa e senza senso, con quella specie di rissa folle nel cortile? Basta uno sguardo storto a farci crollare, figuriamoci i complotti! Sbuffò, poco convinto...salvo poi restare assolutamente immobile e in silenzio, senza nemmeno muovere un muscolo facciale, quando l'Hokage, il leader del Villaggio della Foglia, ammise di aver reclutato una talpa a Oto. Ci furono giustificazioni...ci furono spiegazioni su come la talpa fosse in effetti contro il Mikawa (ma essendo nel mentre diventato Kokage evidentemente la cosa aveva le sue implicazioni) Ascoltò fino alla fine senza interrompere, e per lo Yakushi questo era un discreto indice di serietà. Unito a quello che il Kage aveva detto alla riunione...e unito ad alcune informazioni sentite in passato non sarebbe stato troppo difficile fare due più due...ma in quel preciso momento Febh non collegò quanto sapeva. Forse lo scelse volontariamente: non era quello il problema principale al momento. Gli sarebbe bastato un secondo di calma per capire e unire i puntini...

    Hai finito? Disse con una freddezza che era a un passo dall'Oni. Quindi si avvicinò ulteriormente al kage e si accovacciò, anche se questo implicava che la sua testa era al di sotto di quella dell'altro. Teneva le gambe divaricate e le braccia appoggiate sulle ginocchia, in una posa tipica dei teppisti

    ...in fondo era stato anche questo. Dico...hai finito? Sei venuto qui solo per dirmi questo? Potevi anche risparmiarti la fatica. Ti aspetti davvero fiducia e perdono dopo che mi hai praticamente sputato in faccia? Il suo sguardo tradiva ostilità...ira trattenuta e stento e, forse più di tutto, assoluto disprezzo. Vero disprezzo, quello che ti fa pensare di cancellare del tutto una persona dopo aver smesso di parlarci. Non quello che esprimeva sempre a voce, maltrattando e bullizzando gli altri. Era disprezzo che non ti faceva venir voglia di parlare o avere a che fare con l'altro. Il peggior tipo. In pratica per te quel fetente del mio Kokage era talmente pericoloso da dover chiedere col ricatto e con la carota a un otese di tradire Oto e me. E io non dovevo essere informato...quindi evidentemente io non avevo la tua fiducia. E ora vorresti la mia.

    Avrebbe avvicinato ancora di più il volto a quello di Raizen, con occhi simili a braci sul punto di accendersi, oltre le lenti finte degli occhiali. Facciamo così. Io non ti prendo a calci e non ti ammazzo, Siamo di villaggi ninja diversi...spiarsi tra noi è lecito. Siamo questo in fondo io e te, no? Alleati di due villaggi diversi. Nulla di più. Parole che pesavano come macigni. Quindi puoi anche andare via...il tuo patetico scaricamento di coscienza è finito. Ma non aspettarti nulla da me. Sollevò un dito. Ti chiedo il nome di questa talpa però, se davvero sei così rammaricato. Non cambierà nulla per te, resteremo alleati come prima, e soltanto questo. Hai la mia parola che non lo punirò più di tanto. Una parola che è valida almeno quanto la tua fiducia in me. Impossibile non vedere in quella posa da delinquente e nelle vene del collo tese l'ira repressa a stento dall'occhialuto Yakushi. Quanto alle sue parole...era un test? O una menzogna, in risposta alla menzogna che era stata tenuta in piedi sino a quel momento? Febh non era tipo da prestare attenzione alle attenuanti, quando qualcosa di importante per lui veniva messo in gioco.

    La fiducia era tra queste.


     
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