[Primo Accesso] South Gate of Sound

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Hokage in Visita

    Raizen, caro...
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    La donna dai lunghi capelli neri che già da tempo si occupava delle Mura di Oto dietro indicazioni dirette del Consigliere Yakushi era sufficientemente strana da dissuadere gran parte dei visitatori, e sebbene questo fosse piacevolmente utile per evitare gli scocciatori, non si poteva dire lo stesso dei mercanti che attendevano le merci o dei visitatori di alto rango quale poteva essere Raizen Ikigami, Hokage e ospite di Ogen Yakushi in quella specifica circostanza. Ma Sunako tendeva a essere monotematica, per non dire ossessiva, quando si trattava della sua personale visione del mondo. Per questo motivo all'arrivo dell'Hokage e del suo Drago sarebbe scesa dalle mura con pochi rapidi salti, aiutandosi col chakra adesivo, atterrando quindi davanti all'ospite, con una mano sulla katana come se fosse pronta a estrarla. Illustre guerriero trasportato da un drago...sei dunque giunto per porre fine alla mia vita? Un duello in questo clima gelido e prossimo alla neve, una danza di spade che portano il peso dei nostri cuori sconsolati e infine un colpo netto, con il tuo acciaio che lambisce la mia gola dimostrando la tua maggiore abilità... Chiuse gli occhi, come pregustando la scena. Una morte degna, infine, così che io mi spenga lentamente osservando il mio sangue che si infrange tutto intorno come petali di una rosa scarlatta...eccellente. Mi concederai questa fine, Hokage? Io sono Sunako, la Notte che Muore. Da sottolineare quanto ci tenesse alla vicenda dato che una delle guardie, pur esasperata, aveva tirato fuori uno shamisen accompagnando le parole e le movenze della donna con note toccanti, nemmeno fosse uno spettacolo Kabuki.



    Fortunatamente prima che la situazione precipitasse uno dei suoi sottoposti aveva già premuto il bottone che mandava un chiaro messaggio sonoro al Consigliere Yakushi, che aveva approntato quel sistema di comunicazione esattamente per circostanze del genere. Apprezzerò se vorrete riporre quelle armi con la lama che trapassa le mie carni, abbandonandomi come una vittima sacrificale all'altare di una morte degna. Sunako sembrava particolarmente eccitata da quella situazione, come tradiva il suo respiro via via più veloce che traeva nuvolette di vapore vicino al volto, e stava per estrarre la spada e scattare in avanti quando venne colpita alla testa da una scarpa con forza tale da farla stramazzare al suolo priva di sensi. Febh Yakushi sarebbe atterrato dietro di lei, senza una scarpa e con uno sguardo decisamente irritato. Ti pare che devi venire a far dare di matto a Sunako? Avrebbe alzato gli occhi al cielo. E che gli prende al tuo biscione bianco? Non gli fa piacere vedermi? Sembrava aver preso la cosa un pò sul personale...e le parole successive del Kage lo misero ancor meno di buonumore. Ancora quella storia? Io speravo di metterci una pietra sopra e seppellirla come se non fosse mai successa, per la mia e la tua sanità mentale, oltre a quella di Hebiko. Sul tappo rosso c'è poco da salvare quanto a capoccia quindi non conta.

    Quello ovviamente sapeva come trattare con Febh e proseguì per la sua strada ignorando qualunque commento dell'otese, con sua somma irritazione. E' un patto che avete stretto tu ed Hebiko, io non centro nulla e non ho nessuna parte. Se vuoi un cuore di Ogen dovrai chiederglielo tu, figurati se mi vado a impelagare in situazioni strane! E io non ho nessun debito con chicchessia. Anzi, ancora nessuno mi ha ringraziato per avervi praticamente salvato la pelle là sotto. Difficile capire fino a che punto fosse serio e fino a che punto volesse solo fare l'arrogante...o forse più semplicemente non conosceva il concetto di vergogna. Ma almeno ora ho capito come mai ho dovuto passare la cera al salotto buono stamattina, Ogen aveva parlato di ospiti importanti ma di sicuro non mi aspettavo...beh... indicò Raizen con aria delusa. ...questo. A saperlo non avrei usato i prodotti più costosi. Incrociò le braccia, anche se qualcosa nel suo tono sembrava tradire che stesse volutamente esagerando la sua reazione e forse la capoclan gli aveva in realtà detto tutto. Ma se hai notizie per lei, allora meglio non farla aspettare. Borbottò, facendo strada, mentre il clone scivolava via. Oh, fantastico. DUE pivelli per Oto. Non c'è più religione! Comunque non la troverà a casa, le sto facendo fare un piccolo addestramento sul tetto dell'amministrazione. La fanciulla infatti era stata costretta a indossare un costume da asino senza buchi per gli occhi (scelto da Ssalar) e doveva trovare alla cieca la chiave per andare via dal tetto senza alcun aiuto se non una singola ed elementare Hebiton otese, il tutto mentre Ssalshape la lucertola camaleonte le dava la caccia usando tutte le sue doti di furtività...ma questa è un'altra storia.

    [...]

    In piedi nel salotto buono di Palazzo Yakushi, un ambiente tirato a lucido che sembrava uscito dalle più patinate riviste di arredamento classico all'orientale, Ogen stava sforbiciando con deliberata lentezza alcuni rami di un bonsai che faceva la sua figura sopra un piccolo mobile proprio mentre l'Hokage entrava nella stanza. Considerando che a parte Febh quasi tutti gli Yakushi della generazione precedente erano alti ben oltre il metro e ottanta e avevano un fisico da armadi, le stanze erano assolutamente adeguate alle misure di Raizen, che non avrebbe certo avuto alcun impaccio nell'entrare. Raizen caro, benvenuto. Non lo aveva salutato come Hokage, come a sottolineare che intendeva quell'incontro come un qualcosa di informale. Prego, siedi pure e non badare a me, sono leggermente concentrata al momento. Nuova sforbiciata su un minuscolo ramoscello che cresceva nel modo sbagliato. Kaji, caro, prepara del The. Disse con naturalezza, e anche se lo Yakushi ebbe un minimo brivido non fece una piega, sospirando e andando nella stanza accanto, lasciandoli da soli per qualche secondo. Lei non sembrava dedicargli troppa attenzione. Mio nipote mi ha raccontato diverse cose della vostra disavventura, una disavventura che nemmeno io avrei potuto osservare con gli occhi del mio amico. Ma mi ha raccontato molte cose, e dato molti spunti di riflessione. Continuava a scrutare il bonsai. Ora...ti ho parlato di Ura-Masamune perchè lo ho a cuore, quindi naturalmente voglio aiutarti. Ma alla mia età rigenerare è molto faticoso e qualcosa di pesante come un cuore strappato...oh, temo potrei non sopravvivere. La voce si era fatta flebile e quasi tremante, pieno specchio della fragilità che poteva trasmettere una donna così anziana. La tua è una richiesta che comporta un grande rischio per me...spero tu capisca almeno questo... Dove volesse andare a parare con quelle frasi era decisamente ovvio, ma come avrebbe reagito l'Hokage a quella che sembrava, sulla scacchiera delle contrattazioni, la prima mossa della capoclan Yakushi?
     
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