Era una giornata come le altre al Gate di Oto. Sostanzialmente, e fortunatamente, nessun evento particolare aveva scosso Oto dall’esplosione, terribile, dell’Amministrazione. Una giornata nera, decisamente indimenticabile, che aveva colpito tutti nel profondo. Sospirai. Quel giorno di guardia c’era Shinken. Il Jonin combatté in prima linea, assieme a Febh e Diogene-sama. Tutti e tre si dimostrarono valorosi, esperti guerrieri e Ninja dotati di poteri superiori.
Potevo dire lo stesso delle mie abilità? Era una domanda che mi ponevo spesso e alla quale difficilmente trovavo una risposta sincera. I miei pensieri tuttavia vennero interrotti dalla comparsa di una guardia, la quale mi avvisò di due nuovi arrivati al North, lo ringraziai con un accenno.
Come mia consuetudine mi palesai sugli spalti del portone principale e squadrai dall’alto al basso, letterlamente, i due viandanti. Un uomo e una bambina, decisamente piccola. Il padre, il fratello o lo sfruttatore si presentava vestito con un certo stile, nonostante la semplicità dell'abbigliamento. Lo stesso si poteva dire della piccolina, di certo non era trasandata.
L’uomo ad un certo punto intervenne chiedendo l’accesso per lui e per quella che era, evidentemente, sua figlia. Con un rapido balzo scesi dal Gate raggiungendo così il terreno e mi avvicinai, senza proferire parole, alla coppia. Fissai intensamente l’uomo. Non aveva dichiarato la sua identità né i suoi scopi, di consenguenza non rimaneva che chiedere direttamente.
- Chiedo la sua identità. Ninja o Civile? – avrei posto questa domanda all'adulto, mentre inchinandomi verso la bambina, con un tono decisamente gelido (quasi volutamente intimidatorio) aggiunsi: - E te piccola cosa ti porta ad Oto? –
