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Prigioni?
All'udire quella parola non potè trattenere un'espressione sorpresa, il sopracciglio destro appena sollevato, mentre la mancina andava a nascondersi sotto l'amorevole cura della compagna e la dritta, con delicatezza, portava l'arma a tamburellare sul mento.
Prigioni?!
"Non ricordavo vi fossero delle prigioni ad Oto. Disse quasi sovrappensiero continuando a studiare il volto di Febh. "Potrebbe essere una visita interessante dopotutto. Sorrise.
Non erano mai stati affari altrui i numerosi tentativi del Mikawa di creare un gruppo con cui eliminare l'Accademia, un'istituzione che trovava soffocante e deleteria, ma non di meno era tipo da vantarsi delle "conquiste" di terzi di cui ignorava l'esistenza, oltretutto. Pensò un secondo, giusto uno per focalizzare bene l'attenzione sulle prossime parole che stava per pronunciare, anticipandole con un deciso movimento delle mani, battendo il pugno nel palmo della mano libera.
"Mio caro nuovo amministratore, alla prigione! Continuava a sorridere nonostante l'argomento spinoso, quasi non riuscisse a dare la dovuta gravità a quello che stava per accadere. "Non ho molto altro da raccontarti e se, mio malgrado, le regole prevedono che io debba provare la mia innocenza per un crimine presunto, invece del contrario, ho bisogno di tempo per pensare a come produrre le mie prove. Fammi strada.
Terminò la frase allungando le mani, l'arma ancora impugnata nella destra, accostandole quasi volesse farsi ammanettare eppure, per chissà quale strano pensiero che gli frullava nella mente, manteneva un certo buon umore che già, di per se, risultava assai lontano dal vecchio guardiano del North Gate.. -
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Le hanno costruite di recente....o forse c'erano ma non venivano usate, non ricordo bene. Ad ogni modo, visto che sei così accomodante, credo non ci sarà bisogno di legarti. Fece spallucce, si riteneva comunque sufficientemente abile da poter bloccare ogni possibile tentativo di fuga o attacco. C'è per caso qualcuno che può testimoniare qualcosa su dove sei stato, o che magari potrebbe supportare la tua versione dei fatti? Nel caso lo mando a chiamare.
Si spostò lateralmente, facendo cenno con la mano di passare. Il grande portone si aprì lentamente, mostrando il suolo polveroso della via principale. Sempre dritto, ti avverto io per quando girare.
Avrebbe richiamato a sè una delle lucertole più piccole per mandare eventualmente a chiamare qualche shinobi, se Luis avesse fatto dei nomi.
In ogni caso, nel giro di una ventina di minuti sarebbero arrivati al Bosco dei Sussurri. Da lì era questione di poco raggiungere la radura segreta dove si trovava l'ingresso. Bendati. Lanciò un pezzo di stoffa all'ex-amministratore. Non che ci siano poi grandi segreti, ma è meglio essere sicuri. Poi vai sempre dritto, e segui le mie indicazioni.... -
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"Potresti far chiamare qualche parente piuttosto, è un sacco che non ho contatti con la famiglia e mi pare ci siano state delle promozioni di recente. Disse, riportando le mani ai fianchi data la gentile concessione. "Penso che io e Diogene dovremmo proprio fare due chiacchere.
Non fece aspettare molto il suo ospite, seguendo celermente le indicazioni senza alcun problema, in fondo aveva acconsentito di esser incarcerato proprio perchè non vi era alcun motivo di farlo e non aveva alcuna intenzione di creare problemi, per il momento. Osservò con interesse il richiamo della piccola creatura, annotandosi mentalmente la novità riguardo il giovane ed una volta giunti al limitare della foresta si bendò, come richiesto.
Non vi erano state altre interazioni tra i due, mentre macinavano metri a passo sostenuto, ma un dubbio continuava a bussare cercando spazio tra i pensieri del Mikawa. 'Avrà intenzione di disarmarmi prima di rinchiudermi o si tratta semplicemente di una burla mal orchestrata? In effetti impugnava ancora il kunai con cui lo stesso Amministratore gli aveva dato il bentornato e, se realmente sospettava di lui per l'attentato all'Accademia, allora doveva constatare il calo di qualità dei guardiani dalla sua partenza ed il pensiero diede vita ad un moto d'ilarità che gli deformò appena la perfetta linea delle labbra sottili.
"Sempre dritto?
Non so, se si vuole spostare la giocata direttamente alla prigione o al bosco, aprila pure tu Febh ^^
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CONTINUA [QUI] . -
Alexander Hima.
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Ad Oto
La Via Dei Tutori
Oramai erano passati all'incirca due giorni da quando il gruppetto di quattro genin si era messo in marcia sotto ordine di Alexander. Arrivare ad Oto non era difficile, il difficile era a loro dire non avere noie a cominciare a quelle del loro sensei. Per via di questo motivo Ikki prese la parola.-Cosa pensate succederà se non riusciamo a portare a termine la missione?- a queste parole kilik rispose.-Alexander ci fa il culo di sicuro, da quanto è in quello stato è diventato più burbero che mai.- Aeon aggiunse.-Quindi Vediamo di portarla a termine.- ed infine su tutti Agito rispose in questo modo.-Fottetevi, non mi interessano le vostre seghe mentali sul non riuscirci, questo è il motivo per cui siete delle merde.- Sucessivamente il viaggio continuò tranquillo. L'unica cosa di cui dobbiamo, o per meglio dire potremmo, prendere nota è il fatto che i tre compagni di Agito decisero di impedirgli di aprire bocca davanti le porte di Oto. Non sarebbe stato tanto stupido da rispondere ad un guardiano delle mura considerando che poteva compromettere la loro missione, però con lui non si sapeva mai. All'alba del terzo giorno finalmente il quartetto riuscì ad arrivare alle porte di Oto. Subito dinnanzi al Gate si sarebbero arrestati e avrebbero aspettato che qualcuno si affacciasse. Non appena questi si fosse affacciato uno ad uno i ninja si presentarono con i loro nomi completi.Ikki Saeda, Genin Della FogliaAeon Chiteki, Genin Della FogliaKilik Chikyū, Genin Della FogliaAgito Kou, Genin Della Foglia. Questa volta avevano imparato, infatti si erano presentati come ninja della foglia per evitare qualsivoglia problema. Effettivamente oramai erano stati inghiottiti da quella realtà, anche se di solito gradivano ricordare sempre le loro origini. Non appena gli sarebbe stato chiesto il quartetto avrebbe anche rivelato il motivo della loro presenza in quei territori, però non era necessario che fosse rivelato prima che gli fosse stato chiesto.. -
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E esattamente come dovrei prendere una delegazione così ben nutrita di ninja di Konoha che arrivano ad Oto? Che io sappia non siete attesi. Che volete?
Il facente funzioni di guardiano del cancello, Febh Yakushi, stava in piedi al di sopra delle mura, contemplando con aria dubbiosa il gruppetto di ninja. Con la situazione attuale, spero bene che abbiate una buona ragione per voler entrare nel villaggio.. -
Alexander Hima.
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Ad Oto II
La Via Dei Tutori
Chi tra i tre ninja rimanenti avrebbe preso la parola? E cosa questi avrebbero detto per far che il gruppetto entrasse all'interno del villaggio? La cosa più semplice sarebbe stato dire la verità pura e semplice. Ma se la verità non gli avesse garantito l'accesso chi avrebbe sostenuto le ire del sensei Hima? Quegli istanti di silenzio vennero interrotti da Kilik il più pacato del gruppo che tranquillamente disse queste parole:-Se non le dispiace può anche lei dirci il suo nome? Vorremmo sapere con chi abbiamo a che fre. Comunque siamo venuti ad Oto sotto richiesta del nostro maestro Alexander Hima. Ci è stato affidato il compito di andare a contattare un esperto di arti meccanici, un ninja otese che dovrebbe corrispondere al nome di Ledargh. Ed eventualmente scortarlo personalmente nei territori della foglia, motivo per cui siamo in quattro. Ci è data la possibilità di entrare? Eventualmente ci potrebbe indirizzare anche verso la casa di questo maestro degli innesti?-Successivamente tornò in silenzio doveva aspettare un'eventuale risposta positiva o negativa che fosse. In tutto questo il quartetto era convinto del fatto che non ci sarebbero stati problemi, infondo era una visita tranquilla, e anche se potesse avere dei dubbi quella guardia il fatto che si trovassero dentro Oto non doveva destare problemi. Il fatto che comunque era stato dato il nome del ninja della foglia avrebbe fatto si che qualunque cosa succedesse venisse attribuita a lui.. -
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Posso anche dirti come mi chiamo...oppure darti un nome a caso tanto per gradire. Diciamo che mi chiamo Yari Yakushi...e che se quello Hyuga ha qualche problema può pure venirmi a cercare. Dopotutto che male c'era a tirare in ballo il cugino? Alla peggio Alexander lo avrebbe fatto picchiare, se proprio fossero poi scoppiati casini.
Comunque il motivo della visita gli fece aggrottare la fronte. Non gli piaceva granchè. Fatemi capire. Volete entrare, prendere Ledah e portarlo da Alexander Hima per una faccenda riguardarte degli arti meccanici? E di grazia, perchè mai non è venuto di persona? Non mi piace l'idea che entriate a prendere le nostre maestranze e le portiate in giro...non mi piace affatto.
Comunque non c'era motivo di bloccarli all'ingresso. Semplicemente li avrebbe fatti scortare da qualcuno a casa di Ledah, così da tenerli sott'occhio. Potete passare, ma dovete lasciare qui le armi. Se per caso avete qualcosa che non volete lasciare qui in custodia, uno di voi può rimanere fuori di guardia alle vostre cose. Inoltre dovrete portare con voi un mio sottoposto...nello specifico. Eseguì rapidamente la tecnica del Richiamo, facendo comparire una piccola lucertola con un rotolo sulla schiena, l'animale era poco più grande di una lucertola normale. Nello specifico dovrete portare Ssallouie con voi.
Ciao persone! fece il rettile con un tono molto infantile. Avete mosche?. -
Alexander Hima.
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Ad Oto III
La Via Dei Tutori
Dannati otesi, spocchiosi ed irritanti. Questo era il parere che i quattro assieme al loro sensei avevano nei confronti di quei ninja. Non c'era il motivo per tanta baldanza dato che il quartetto era stato alquanto mite nei confronti del guardiano delle mura, però si sa quanto loro siano sgradevoli come persone. Successivamente quel ninja pose delle domande alla quale stavolta Aeon tentò di rispondere, in modo anche leggermente sgarbato.-Esattamente vogliamo che il signor Ledah venga con noi, sempre se lui è disponibile a farlo. Noi non costringiamo nessuno, quindi se viene sarà una sua decisione. Non è venuto di persona probabilmente perchè aveva altro da fare, non vedo quale sia il problema. Abbiamo una sua lettera di presentazione quindi siamo riconducibili a lui. E poi che questa cosa non le piaccia è un disorso, che sia una decisione del signor Ledah seguirci è un'altra. Credo che sia un ninja abbastanza esperto da comprendere se ci sia qualcosa di male o meno nelle nostre intenzioni.- Il quartetto poi si guardò in volto, nessuno di loro sarebbe rimasto lì da solo. Sarebbero stati tutti insieme, in quel posto separarsi poteva equivalere a tanti problemi, e per quanto riguardava la loro scorta la risposta fu semplice.-Ce lo portiamo dietro tranquillamente, però a casa del signor Ledah gradiremmo un pò di privacy, quindi starà all'esterno della porta mentre parleremo con l'esperto di innesti. Sono fatti privati e non vedo come possano interessarvi.- Infine venne evocato un rettile, che chiese ai ninja degli insetti, naturalmente non li avevano ma nessuno rispose a quell'animale. Non gli interessava rispondere, volevano solamente contattare ledah e andarsene da quel posto insulso.. -
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Come vi pare.. Borbottò Lasciate le armi davanti al portone e andate. Buon soggiorno a oto. Concluse con un sorriso sinistro. Non appena si fossero allontanati, avrebbe evocato un'altra lucertola, ben più grande, ma capace di diventare invisibile e di non produrre quasi nessun suono. Il rettile [Energia Blu, Invisibile+Movimenti Silenziosi] avrebbe seguito il gruppo un pò da lontano, ma senza mai perderli d'occhio. Quanto alla lucertolina, lei sapeva bene cosa fare. . -
Alexander Hima.
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Ad Oto IV
La Via Dei Tutori
Disagio, quella era l'unico stato d'animo che i ninja provavano in quel luogo, non gli piaceva. E Agito non mancò di marcarlo mentre si allontanavano.-Fuck, che posto di merda.- Avevano deciso di lasciare le loro armi fuori dal villaggio consci del fatto che il guardiano le avrebbe guardate, altrimenti avrebbe ricevuto uno lo stesso trattamento venuto a konoha e due il sensei sarebbe venuto lì in quel posto a fare casino con l'amministratrice. Anche se non avevano idea del vero nome del guardiano questi aveva fatto due enormi errori che avrebbero fatto si che si arrivasse facilmente a lui. Uno aveva evocato le sue bestie conosciute al ninja della foglia, e due lui era il guardiano di quel gate, quindi anche volendo bastava presentarsi lì per capire chi era il tipo. Aveva sbagliato e non se ne era reso conto. Celermente il gruppetto guidati dalla lucertola si diresse verso la casa di Ledargh, o per meglio dire Ledah a quanto gli aveva detto quel guardiano. Come detto prima non volevano far adirare il sensei e questo gli mise letteralmente le ali ai piedi.
Edited by Alexander Hima - 23/9/2010, 12:26. -
Hitomi Genma.
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Oto
Camminavo da un paio di giorni buoni. Non mi ero fermata che per dormire e mangiare quel poco che ero riuscita a sgraffignare dalla catapecchia dove avevo dovuto passare due anni della mia vita, vestita solo con qualche straccio e un brandello della divisa che, un tempo, avevo portato con orgoglio ma di cui non ricordavo assolutamente nulla. Nemmeno il materiale di cui era fatta.
Passo dopo passo, lentamente, vedevo delinearsi l'ingresso del villaggio del Suono che la cartina rubata segnalava proprio nella posizione in cui mi ero mossa, in parte a istinto ed in parte sfruttando quel poco che vedevo del cielo.. il sole, la luna, erano le uniche cose che ricordavo bene del mondo. Il resto turbinava rapidamente nei meandri dei ricordi, senza riuscire a concretizzare qualcosa di più che una nuvola grigia e sbiadita. Oramai era quasi notte quando raggiunsi la strada che portava alla porta, stretta nel mantello rubato alla megera, col cappuccio tirato addosso per la vergogna di avere quella faccia e non capire il perché.. mi sentivo terribilmente sbagliata, come se fossi il frutto di una terribile mutazione genetica venuta male, uno scherzo della natura, uno zimbello per la piazza. Mi avvicinai abbastanza perché qualcuno mi notasse dalle mura, afferrando la piastra di metallo del copri fronte pronta a porgerlo a chiunque avesse cercato di stabilire un contatto con me.
- Io.. ho questo. - Dissi al primo che si fosse degnato di parlarmi, porgendo il copri fronte e cercando in tutti i modi di non far vedere quella mia faccia, impaurita dal pensiero che qualcuno avesse potuto imprigionarmi o qualcosa del genere. Volevo restare libera e capire chi diavolo ero e cosa mi era successo, null'altro. - Posso entrare?.. Qualcuno mi ha detto che è questa la mia casa.. - Azzardai timidamente, con la voce leggermente rotta dalla confusione che mi causava lo sforzo di riflettere, di ricordare.
Non avevo nulla con me, se non quei pochi stracci ed il mantello di lana che, vista la stagione, non era propriamente intelligente come scelta.. Ma io sentivo freddo ugualmente. Sangue non mente.
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Priva dei suoi guardiani Oto era costretta a ricorrere a ninja poco formati come guardie Mura, ma questo creava problemi di sicurezza non da poco, specie dopo gli eventi che avevano portato alla morte di Yari Yakushi, diverso tempo prima. Per questo motivo molto spesso i ninja più esperti erano costretti a turnare per garantire, almeno per alcuni periodi, una presenza pesante alle mura.
L'idea era venuta dagli uffici amministrativi, ma non certo per il desiderio del pigro e incapace amministratore attuale, quanto piuttosto di uno degli impiegati, esasperato dalla situazione di degrado. Scavalcando l'amministratore, aveva direttamente inviato la proposta al Kage, che era stata accettata, e ora, a parte il South Gate presieduto da Diogenes, gli altri ingressi erano guardati a turno da ninja che normalmente ricoprivano altre mansioni. E uno di questi era l'amministratore stesso, che si era ritrovato fregato.
In quella giornata era di guardia al North Gate, e in quel preciso momento era estremamente impegnato nella preparazione di uno strano composto verde-arancio in un piccolo pentolino, attorno a cui era avvolta una grossa lucertola di un rosso acceso, percorsa di tanto in tanto da fiamme evanescenti. Era a circa metà cottura, quando qualcuno gli si avvicinò Amministratore, c'è una ragazza davanti alle mura, si sta avvicinando. Era uno dei ninja di guardia, per avvisarlo del nuovo arrivo. Una ragazza? Sbuffò: non aveva molta voglia di lavorare. Vabbè, ora arrivo...tieni il fuoco basso Ssalschnell. Ti ricordo che non sono un bollitore, Brennblut! Ti faccio questo favore solo perchè mi serve il composto! Si, si, come ti pare.. Taglio corto lo Yakushi, fregandosene altamente dell'orgoglio ferito del rettile.
Il nuovo arrivo era una ragazza vestita poveramente, con un'aria estremamente spaesata e un volto che si intravedeva appena, ma non sembrava del tutto umano. Un coprifronte di Oto? Sembrava pure piuttosto vecchio e rovinato. Con un balzo Febh discese dalle alte mura, atterrando a pochi passi da lei. Io sono Febh Yakushi, Jonin di Oto. Quale è il tuo nome? E perchè hai un nostro coprifronte? A guardar meglio quel volto strano, Febh ebbe un breve flashback..aveva già visto fattezze simili, ma mai così accentuate. Potevano effettivamente essere i segni di una delle Kinjutsu del villaggio...oppure era un Chuda, come quelli incontrati a Grimdad...poteva essere un nemico che cercava di intrufolarsi a Oto con uno stratagemma.. -
Hitomi Genma.
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Oto
Si presentò alla mia persona un ragazzo.. Un Uomo per meglio dire, dall'espressione curiosa e attenta, pieno di domande a cui non sapevo rispondere. Tentennai un attimo, cercando di capire quale fosse il modo migliore di esprimere ciò che mi era successo, ma non trovai alcuna sintassi adatta se non il narrare quel poco che ricordavo della mia vita. - Questo è il mio copri fronte.. una vecchia, nella foresta, mi ha detto che vengo da Oto e che è qua la mia casa.. - Sorvolai sul fatto di averle aperto la testa con l'attizzatoio e del cannibalismo dilagante della Megera, onde non fare brutte figure. - Sono rimasta in coma per .. molto tempo, forse due anni, così mi ha detto la Megera.. e questo apparteneva a me. Ma non ricordo chi sono e non so perché ho questa faccia orribile.. - Mi ritrassi sotto la cappa, cercando di evitare il contatto con l'esterno. Forse loro possedevano i mezzi medici per aiutarmi.. conoscevano qualcuno, qualcosa! Dovevo entrare, a tutti i costi.
- Non ho con me armi.. sono in cerca di aiuto. Ho viaggiato per due giorni da Nord-Est e non ho mangiato quasi niente.. - Poi, presa dalla disperazione del voler entrare ad ogni costo, mi abbassai lentamente il cappuccio, rivelando quei tratti da serpe che mi ero scoperta nel volto, gli occhi gialli e verticali, i capelli neri e lucidi come la notte tagliati sulle spalle: Fissavo a terra in attesa che succedesse qualcosa. Possibilmente di Bello.
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L'amnesia è una cosa un tantino comoda.. Ma dopotutto chi era lui per criticare la gente che non ricordava il proprio passato? Certo, nel suo caso lui lo ricordava benissimo..peccato che avesse scordato la parte essenziale, almeno fino a poco tempo prima. Uhm.. La tizia era disarmata, e quando si sfilò il cappuccio, Febh sgranò gli occhi. Cavolo... mormorò con tono sorpreso.
Certo, forse lei avrebbe pensato che era l'aspetto inumano a causare una simile reazione, e chissà, magari si sarebbe sentita in imbarazzo sotto uno sguardo di quel tipo..peccato che il problema fosse ben altro: col cappuccio calato la tizia sembrava un Orochimaru in gonnella!
Alla faccia del Chuda.. borbottò. Questo si che è un bel deja-vu. Non ricordi proprio niente di te stessa? Perchè a giudicare dall'aspetto e dal coprifronte..beh, direi che sei una Otese DOC. Febh sogghignò. Apri il mantello, se davvero non hai armi puoi entrare..andremo in amministrazione e daremo un'occhiata agli archivi.
Poi, come per ripensamento aggiunse delle parole terrificanti O almeno a quelli che non ho inavvertitamente bruciato....
