Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Mancanze
    Capitolo Terzo


    Atto III
    Uomo d'onore
    Il Kyuudaime sembrava tutt'altro che calmo. Dopo una prima affermazione volta a giustificare la debolezza che avevo avuto svenendo, potei notare, mentre raccontavo la mia funesta vicenda, che Itai stava lentamente perdendo le staffe. Il suo volto si contorceva, serrando ripetutamente i denti, gonfiando il cranio all'altezza delle tempie, le vene sul suo collo si gonfiavano. Il Flagello era più di un semplice nemico accademico; era una inimicizia sentita, oltre che un simbolo. Un Kage, tuttavia, non poteva certo permettersi risentimenti personali come quello che stavo direttamente riscontrando, anzi, avrebbe dovuto avere il pugno di ferro verso certi comportamenti, prescindibilmente da chi o che gruppo li stesse attuando. Ed a proposito di pugno di ferro, l'ex foglioso sbattè violentemente la sua mano sul tavolo proferendo queste parole: « Meika deve aver trascurato un evidente trauma cranico. » sdrammatizzò, insultandomi velatamente, « Il Flagello è il Nukenin più ricercato da tutta l'Accademia, la lista delle sue stragi si allunga giorno dopo giorno, tu sai dove si trova e dove si farà trovare ed intendi fare la spia piuttosto che dirmelo immediatamente cosicché tu possa salvare la tua spada? » rimasi in silenzio, con lo sguardo fisso negli occhi del mio superiore. Sapevo che non era certo finito qui il suo discorso ed avevo anche capito dove sarebbe andato a parare. La mia testa stava già vagando alla ricerca delle parole più giuste per rispondergli, mentre la stanza si riempiva di altri suoni: « Dove hai lasciato la tua dignità di uomo? Sei disposto a permettere che quel folle faccia altre stragi per la tua spada? Io la spezzo con le mie mani la tua spada, Keiji e poi ti faccio mangiare i frammenti. » se prima gli insulti erano stati velati, adesso si facevano palesi. L'infondatezza di quelle accuse mi dava il voltastomaco, soprattutto se si considerava il fatto che fosse il nostro primo incontro. « Non c'è modo che tu ora esca da questa stanza senza avermi detto dove cazzo sarà quel porco. » Infine si giunse alle minacce, minacce che certo non avrebbero sortito alcun effetto: se avessi avuto paura di punizioni corporali di qualche tipo non avrei neanche speso un filo dell'energia che avevo in corpo per recuperare Saruhyondo né, allo stesso modo, mi sarei impegnato ad arrivare immediatamente nel suo ufficio per prostrarmi senza curarmi della necessità di riposo che il mio malessere manifestava. « Dopodiché mi parlerai dei tuoi piani. E se li riterrò adeguati, allora farai come dici. Cercheremo di recuperare la tua spada, ma sappi che non può essere minimamente considerata la priorità. Mi chiedi di fidarmi di te sulla parola, Keiji, ma su quali presupposti? Solo perché sei di Kiri? Certo, io mi fido dei miei uomini, ma non mi fido di chi apparentemente mette la sua spada, per quanto preziosa essa sia, sopra la vita di non so quante decine di persone innocenti che quel pazzo potrebbe sterminare se ci lasciassimo sfuggire questa occasione di prenderlo. E questo è un ragionamento così fottutamente elementare che continuo a pensare che il medico che ti ha curato poco fa non ti abbia davvero controllato bene la testa, maledizione! » Così terminò il vociare continuo ed insensato di Itai-sama, che subito incrociò le braccia al petto, mettendo sulla maschera che aveva per volto un'espressione insolita, a lui tutt'altro che familiare.

    « Il fatto che lei dubiti della mia lealtà di uomo d'onore mi offende profondamente, Signore. » dissi di completa risposta. Le minacce che mi aveva fatto, come detto, non mi avevano certo spaventato ma mi avevano indubbiamente messo in guardia. Mentre pronunciavo le parole seguenti, mi portai la mano alla tasca interna del cappotto Maeda, fintanto una breve smorfia di dolore, come se mi dolesse ancora il fianco ma in realtà cingendo il filatterio contenente il sangue che avevo prelevato dal comandante del forte. Fu questione di un istante, ma tutto ciò che era accaduto quella sera e quella notte fu scrittoArte della Creazione Cremisi
    Rendi il vetro la volta celeste della tua conoscenza ~ Esercizio di Creazione I
    Arte: l'utilizzatore è in grado di immagazzinare una quantità di sangue proprio od altrui pari ad una Leggera di Vitalità. Il contenitore prende il nome di filatterio e può registrare informazioni o ricordi relativi al proprietario del sangue. Non c'è limite alla quantità di informazioni; possono essere aggiornate liberamente. Solo l'utilizzatore può leggere il filatterio. Registrare od aggiornare le informazioni richiede uno slot Istantaneo.
    (Consumo per filatterio: ¼ Basso)
    [Da genin in su]
    , trasferito, nella cristallina gabbia che contornava quel liquido cremisi. « Io sono l'ultimo esponente del clan Kenkichi, Signore. La mia spada non è una semplice arma: essa è vita, alla stregua della mia e della sua, essa è sapere e conoscenza elevatissimi. L'onore è ciò che guida me e il mio clan dal primo istante in cui la Lama Insanguinata ha visto la luce ma non si può essere uomini d'onore prima di essere uomini: La via della Spada è ciò che mi rende uomo. » dissi, facendo un discorso che forse uno straniero non avrebbe potuto comprendere. « La mia vita non ha motivo di proseguire senza la mia spada. Se avessi avuto paura di minacce corporali, della sublime arte della tortura, della morte ultima e del dolore psicologico sopra ogni cosa, non sarei venuto qua subito dopo aver rischiato la vita, sprezzante dei pericoli per il mio corpo, della salute che andavo perdendo. » dissi, alludendo ai discorsi precedentemente fatti dal Mizukage. Le capacità erano decisamente inferiori ma non so se si sarebbe potuto dire lo stesso in un confronto tra volontà.
    « Avrà adesso le informazioni richieste. Ma io l'avverto. » dissi, con tono di voce non più serie e magistrale ma profondo, caldo e sinistro. « Non tollererò fallimenti. Non risponderò di ciò che potrebbe accadere a me in prima persona ed al mio Clan qualora succedesse qualcosa a Saruhyondo. Su questo ha la mia parola. » Lasciai trascorrere degli attimi. Diedi nuovamente agli uccelli, ai raggi di sole, al silenzio finanche, il ruolo sulla scena. Il mio sguardo non lasciava quello del mio supremo comandante e mai lo avrebbe fatto in quella circostanza. L'offesa ricevuta era altissima e le conseguenze di questa sarebbero state impensabili. « Il Flagello mi ha dato appuntamento alle Mura di Suna tra sei giorni. Spero di partire scortato, seguito da lontano, ben armato e, soprattutto, con persone capaci. » mi stavo mettendo in una situazione dove solitamente nessuno vorrebbe essere: preservare la storia del proprio clan, il proprio amore verso la terra nella quale si hanno radici profonde ed immutabili rispetto all'obbedienza che si deve ad un proprio superiore. Per certi versi, la mia azione, se scoperta, poteva essere considerata alla stregua di un tradimento: stavo mentendo volontariamente su un obiettivo militare e politico di primaria importanza. Se tutto fosse andato come avevo previsto, la situazione si sarebbe risolta con un niente di fatto: una attesa vuota dove avrei dovuto recitare la parte dell'uomo distrutto dalla perdita della propria spada - ottica che non ero risposto ad accettare se non per finzione. Solo successivamente avrei poi raggiunto Saruhyondo, rendendomi nuovamente pedina. Il mio nome sarebbe stato perennemente accostato a quello del Flagello ma ciò che potevo ricavare per Kiri stessa da quella situazione era molto più importante di qualche misera vita. Il fine ultimo è la pace, i mezzi necessari a raggiungerla sono tutti quelli che si hanno a disposizione, etica da seguire è quella dell'Inquisitore. Bisogna essere Camminatori di Pace.
    Speravo ci fosse nuovamente Akira in quella stanza: sarei stato curioso di sapere se fossi riuscito ad ingannarlo una seconda volta con le mie bugie, grazie alle indubbie facoltà recitativeRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    che vantavo.




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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