Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Mancanze
    Capitolo Terzo


    Atto IV
    Dimenticare ricordando
    Il kage sembrava contraddirsi. Non solo inizialmente fui vittima di una sfuriata d'odio nella quale venivo accusato di non essere un uomo d'onore, di voler agire per egoismo e di trattare il mondo con sufficienza ma successivamente appoggiò quasi totalmente il mio piano avendo però prima la necessità di cancellarmi i ricordi di quella conversazione ed inserirne di falsi. Ma perché non dirlo subito, quindi? Sembrava un ostruzionismo insensato quello che il Kyuudaime volle mostrarmi. Un atteggiamento quasi infantile dove sembrava che egli volesse avere per forza l'ultima parola. « Il clan Kenkichi non è morto. E non lo sarà, questo posso giurartelo. » disse. Aveva certamente ragione, ma non era merito suo se la situazione stava cambiando: era solo merito mio e degli eventi del Bosco dell'Upupa. « E forse fraintendi le mie parole. Jeral ha sterminato un numero incalcolabile di persone, ha distrutto un numero incalcolabile di famiglie, bruciato villaggi. Da quando calca questa terra quel folle bagna col sangue il mondo... » il terrificante figuro che avevo incontrato, a quanto pare, era terrificante proprio come si raccontava. « Kiri stessa è stata minacciata da lui, Keiji. Comprendi? Non puoi saperlo, non è una notizia di dominio pubblico. Ma è così. » aggiunse poi Itai, lasciandomi perplesso. Com'era possibile che non fosse stata resa pubblica una notizia di tale importanza? Se quell'uomo doveva essere fermato era necessario che tutta Kiri si impegnasse a farlo: ad ogni costo. La debolezza di Itai nel prendere certe decisioni mi disgustava.
    Terminato questo discorso il Mizukage si alzò dalla sua sedia, rivolgendo lo sguardo verso la finestra e ciò che accadeva fuori dal palazzo dell'amministrazione. Seguì poi l'inizio della descrizione del suo piano: avrebbe coinvolto anche Konoha in questa questione. Non potevo essere più contrario ma non mi trovavo, in quel momento, nella posizione di poter proferire alcun tipo di dissenso. « Questa belva ammantata come un umano deve essere messa in gabbia. Possibilmente, di legno, sotto diversi metri di terra. Ma non ti darò una scorta, affatto. Mi credi così solto? Così voglioso di vedere un'arma così importante per un mio uomo infranta senza nemmeno tentare di recuperarla? Ah, sciocco, mi sottovaluti profondamente se credi che tenterei un attacco frontale? No, in questa storia Kiri ha bisogno di un aiuto, e so esattamente a chi richiederlo. E tu, Keiji, non dovrai far altro che fare quanto il Flagello di ha detto, senza preoccuparti di nulla. Anzi, non potrai preoccuparti di nulla. » E qui stava la contraddizione che rammentavo precedentemente. Perché non fidarsi del sottoscritto e del suo piano? Non ero abbastanza affidabile per il mio Kage e credo che nessun insulto sarebbe potuto essere peggiore. Mentre cercavo di trattenere la delusione, l'ex ninja di Konohagakure continuò nella descrizione della sua offensiva: « Le mie capacità non sono adatte al piano che ho elaborato. Come te, ho scelto la via della spada. Ma conosco due shinobi in grado di prepararti a dovere per il compito. La prima kunoichi è Shizuka Kobayashi. Andrai da lei insieme ad una persona della quale mi fido. Lei è in grado di alterare i ricordi. Ho la massima fiducia in lei, oltre che la certezza che odia il Flagello quasi quanto te. Lei ti dovrà rimuovere tutti, tutti i ricordi di questa conversazione. Non rischierò che la nostra azione venga svelata. Ciò che ricorderai è che ti risveglierai in ospedale a Konoha, non di essere giunto a Kiri e di avermi parlato. Poi da lì, muoverai secondo i tuoi desideri. Ma prima di questo, dovrai andare dall'Hokage. Lui saprà cosa darti, un oggetto che dovrai conservare con cura. Farò in modo che ci siano due ricordi dentro te, se l'arte di Shizuka lo consente: il primo è che non dovrai tornare a Kiri, il secondo e che non dovrai mai separarti da questo oggetto. Poi andrai a recuperare la tua spada... e nel momento in cui sarà nelle tue mani, solo allora, succederà l'imprevedibile che probabilmente sconvolgerà te e sorprenderà il Flagello, dandoci un vantaggio dal punto di vista tattico. Il nemico più pericoloso è quello che non puoi veder arrivare. » Le sue parole mi suonarono abbastanza criptiche. Sarei dovuto tornare da Raizen, come feci per dare rapporto sulla morte di Isaka e questo mi avrebbe dato qualcosa di cui non sapevo niente ma che a quanto pare si sarebbe rivelata fondamentale al fine di recuperare la mia spada e fermare Jeral. Di qualsiasi cosa si fosse trattata, a meno che non fosse stata una nuova Lama Insanguinata, non avrebbe potuto niente, ne ero certo. Salvo essere un Raizen/Itai portatile, certo. « Ah, Keiji, attento alle minacce. Io mi sto prendendo la responsabilità di aiutarti a salvare la tua spada e fare ciò che è giusto per il mondo intero. Tu prenditi la responsabilità di ciò che dici in difesa dei tuoi tesori. Nel momento stesso in cui annuso che potresti essere un pericolo perché le cose non sono andate come dovevano, dovrai assumerti la responsabilità delle tue parole. Dammi una tua risposta, prenditi tutto il tempo per pensarci Keiji. Sei venuto qui per un motivo, volevi aiuto. Questo è il massimo che posso darti, date le circostante. » concluse infine, ricambiando per la prima volta il mio ferreo sguardo. La mia risposta giunse subitanea, immediata: « L'unico che qui ha frainteso qualcosa è lei, Signore. Non sono mai venuto qui in ricerca d'aiuto, niente me lo avrebbe permesso. Io sono venuto qui per farmi mezzo per Kiri, non in cerca di sostegno. Allo stesso modo, non mi sono proprie le minacce: io parlo di conseguenze dirette ed inevitabili sulla base del mio codice d'onore. Le responsabilità sono il mio pane quotidiano, mio Kage. » dissi, soffermandomi un istante. L'unico fraintendimento della questione era avvenuto non per causa mia, questo è poco ma sicuro. « Per il resto, non ho motivo di richiedere tempo, la decisione è stata presa ancor prima di mettere piede in questa stanza, Signore. Sono al suo servizio, attendo ordini. » conclusi, inchinandomi come precedentemente.
    Direte, come potevo sottostare a quelle richieste così marcate e pesanti? Bhè, se il Mizukage aveva i suoi assi nella manica extra-Nebbia, allo stesso modo io avevo i miei, seppur tutt'altro che esterni al mio villaggio, anzi, tutt'altro che esterni alla mia figura. Infatti, se avessi accettato di farmi cancellare i ricordi di quella discussione, molto probabilmente non avrei ricordato neanche la bugia che avevo messo in atto, non avrei ricordato niente se non gli eventi accaduti con Jeral sulla spiaggia. Questa Kunoichi di Konoha sembrava anche in grado di alterare i ricordi, il che significava che avrei potuto credere qualsiasi cosa sugli eventi successivi alla perdita della mia spada.
    Nella mia testa, però, era presente una controffensiva ben articolata, certa, che mi avrebbe aiutato ad uscire incolume da questa situazione. Dovevo solo attendere il momento giusto.






    Legenda


    Narrato
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    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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